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Le tre aziende (apparentemente) più sottovalutate dal mercato. E perchè

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astaldi in turchia (terzo ponte sul bosforo)
astaldi in turchia (terzo ponte sul bosforo)

I loro valori sono crollati a picco in poco tempo. Il mercato le snobba, i ribassisti infieriscono. Sono tre aziende, tra le più rinomate nel panorama italiano, particolarmente colpite dalla speculazione. Vediamo perchè i loro prezzi sono calati così e perchè potrebbero invertire la rotta.

Le tre aziende (apparentemente) più sottovalutate dal mercato. E perchè

#1 Salini Impregilo: prevede fatturato del 30% in Usa

salini impregilo in arabia saudita
salini impregilo in arabia saudita

Da circa 4 mesi il titolo Salini Impregilo continua a perdere terreno e a deludere i propri investitori, nonostante un nuovo contratto del valore di 1,3 miliardi di dollari in Arabia Saudita (21 febbraio) e le opportunità che il gruppo potrà avere dal piano del presidente Trump, il quale è pronto ad investire ingenti capitali in infrastrutture.
Salini Impregilo prevede di raggiungere il 30% del fatturato entro il 2019 negli Usa (mercato di riferimento) soprattutto grazie alla Lane Construction acquisita nel 2016.
Il titolo è “sottovalutato” e probabilmente nel breve periodo non assisteremo ad un reale recupero poiché i riflettori sono sempre puntati sulla maggiore leva finanziaria di Salini dopo l’acquisizione di Lane nel 2016. Inoltre c’è la possibilità che il Gruppo manterrà una moderata politica di distribuzione dei dividendi, con un pay-out rapporto non superiore al 40%.
Altri fattori di rischio sono il debito finanziario lordo del Gruppo pari a 2,332 miliardi di euro (31/12/2016) e la sua esposizione ad alcuni Paesi ad alto rischio, in particolar modo in Venezuela e Medio Oriente. Salini Impregilo è anche soggetta a diversi casi di contenzioso e arbitrato, con esiti che sono difficile da prevedere, tra cui anche alcuni pagamenti congelati da parte dello stato italiano.
Nel lungo periodo ci sono buono chance che il Gruppo possa rialzare la testa, riducendo il debito ed aumentando i ricavi, sfruttando in particolar modo il territorio statunitense. Il 6 febbraio scorso Kepler C. ha ridotto il target price da 3.10 a 3.00 euro con rating Hold in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2017-2019.

Qualche piccolo accenno a livello grafico

Il downtrend potrebbe spingere le quotazioni (al momento il titolo è a quota 2.58 euro) fino al successivo obiettivo di 2.50 euro la cui rottura (in particolar modo in chiusura) sarà preludio ad un ulteriore affondo fino a 2.43 euro (il supporto fondamentale di medio/lungo periodo è posizionato a 2.38 euro, monitorare questo riferimento la cui rottura potrebbe spingere le quotazioni anche fino a 2.21 euro). Segnali di ripresa credibili giungeranno invece solo a seguito di rialzi oltre 2.97 (in chiusura) per l’obiettivo a 3.16 euro (forte resistenza).

#2 Astaldi: in attesa di un aumento di capitale

astaldi in turchia (terzo ponte sul bosforo)
astaldi in turchia (terzo ponte sul bosforo)

Altro titolo “sottovalutato” di Piazza Affari è Astaldi che in soli 6 mesi ha ceduto oltre il 55% (al momento il titolo è a quota 2.38 euro) ma è arrivato a cedere anche oltre il 66%. Il caso Venezuela (svalutazioni per circa 230 mln di euro l’esposizione verso il Paese), l’incombente aumento di capitale ed i conti del 3° trimestre inferiori alle aspettative (debole generazione di cash flow) hanno travolto le quotazioni del titolo del Gruppo che opera nel settore costruzioni.
Il gruppo è in difficoltà finanziarie ma le prospettive future non sono negative.
E’ allo studio un aumento di capitale da 300 a 400 mln di euro (entro fine 2018) volto al rafforzamento della struttura patrimoniale del Gruppo finalizzato al rifinanziamento del debito a lungo termine con scadenze oltre il 2022 e riduzione del costo dell’indebitamento.
Astaldi prevede una chiusura dell’esercizio in corso in perdita, sebbene in riduzione rispetto al dato dei primi nove mesi del 2017, anche grazie a 1,3 miliardi di nuove commesse acquisite negli ultimi mesi.
Nell’anno in corso il Gruppo si focalizzerà su aree a profilo di rischio più contenuto rispetto al passato e verso contratti in EPC con previsione di anticipo contrattuale. Si punterà anche sul riposizionamento del portafoglio ordini su Contratti EPC (ingegneria, approvvigionamento, costruzione) per valorizzare la capacità di offerta integrata del Gruppo e garantire una redditività sostenibile nel tempo. Lo scorso 15 febbraio  Astaldi si è aggiudicato un contratto da 108 milioni di dollari, per la realizzazione di una tratta della Wekiva Parkway, in Florida (Usa).

A livello grafico possiamo notare che il titolo è inserito in un trend discendente ed è fondamentale che le quotazioni non violino quota 2.30 euro (in chiusura di seduta) altrimenti sarà difficile evitare un ritorno in area 2.06 euro. Il supporto di lungo periodo è posizionato a quota 1.88 euro la cui violazione darà spazio a nuovi approfondimenti in direzione di 1.81 e 1.63 euro (1.51 euro è il prezzo minimo storico). Ovviamente in questa situazione di grossa volatilità è difficile stabilire dei supporti, inoltre il mese prossimo si riunirà il Cda per l’approvazione del Progetto di bilancio 2017 e novità sull’aumento di capitale.

CREDIT RATING

AgenziaLong-Term RatingOutlook  Data di assegnazione
Standard & Poor’sCCC+Negative   17/11/17
Fitch RatingsBNegative   21/11/17
Moody’sB3Stable   16/11/17

 

#3 Recordati: pesa la riduzione delle stime 2018/2019

La riduzione delle stime sulla redditività per il biennio 2018/2019 e la concorrenza di Mylan e Anylam nella vendita di alcuni prodotti continuano a penalizzare il titolo farmaceutico. I recenti e forti ribassi (al momento il titolo è a quota 28.75 euro) hanno spinto Recordati su prezzi interessanti e poiché il titolo è considerato “sottovalutato” ed eccessivamente penalizzato in rapporto ai risultati economico-finanziari, nel breve/medio periodo potrebbe tornare al centro degli acquisti. Recordati è uno dei migliori 5 titoli di Piazza Affari (performance %) degli ultimi 18 anni. Per chi è già in possesso del titolo è consigliabile monitorare il sostegno in area 28.50 euro poichè è fondamentale che il titolo non rimanga sotto tale soglia altrimenti ci saranno buone change di raggiungere anche area 26.50 euro.

 Recordati (titolo da cassettista) è una buona opportunità nel medio/lungo periodo poiché dopo un 2018 di incertezza (in particolar modo nel primo semestre) il Gruppo nei  prossimi anni continuerà lo sviluppo, a causa della grossa concorrenza, sia attraverso una crescita organica sia attraverso una strategia di acquisizioni con l’obiettivo di rafforzare il portafoglio ordini  puntando anche a mercati strategici e al rafforzamento della pipeline in particolar modo su malattie rare.

Goldman S. ha ridotto le stime sull’utile per azione per il 2018-2022 tra l’1 e il 4% a causa della concorrenza sui prodotti ma mantengono invariato il target price (31.0 euro) e portando il rating da sell a Neutral.

NomeDataRatingTarget Price
Banca IMI15/02/2018Hold34.20 euro
Goldman Sachs13/02/2018Neutral31.00
Equita sim09/02/2018Hold34.00
Banca Akros09/02/2018Accumulate39.30
Credit Suisse17/01/2018Underperform37.00

 

 

PASQUALE FERRARO

*Avviso esplicito sui rischi: Milanocittastato.it non si assume alcuna responsabilità per eventuali perdite o danni commerciali a causa di affidamento sulle informazioni contenute all’interno di questo o di altri articoli, compresi i dati, le citazioni, i grafici e i segnali di acquisto/vendita. Si prega di essere pienamente informati riguardo ai rischi e ai costi associati alla negoziazione sui mercati finanziari, è una delle forme più rischiose di investimento possibili. 
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Futurismo e Fascismo: “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics”

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Ricordi il Manifesto del Futurismo che scrisse Marinetti?

Io purtroppo sì: quando lo studiai al Liceo, sia per Storia dell’Arte, sia per Lettere, mi venne letteralmente la pelle d’oca.

Lascia che telo ricordi:

“1. Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità.

2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
3. La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi ed il sonno.
4. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
5. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo… un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.
6. Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.
7. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali. Non v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all’uomo.
8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!… Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente.
9. Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo – il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.
11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l’orizzonte, e le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.”

I futuristi erano devoti al progresso e al dinamismo ed è a causa dell’indole risoluta e guerrigliera che gli esponenti di questo movimento artistico si sono trovati molto d’accordo con le idee fasciste.

Molti, infatti, ritengono quasi scontato il collegamento Futurismo-Fascismo… ma a livello pratico, quanto è effettiva questa relazione? Ci sono elementi oggettivi, analizzando fonti, opere e reperti storici, che attestino questa sintonia?

La mostra “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics” della Fondazione Prada si pone proprio l’obiettivo di analizzare le opere prodotte tra il 1918 e il 1943, per un totale di quasi cinquecento dipinti, sculture, fotografie e molto altro, per capire se si possa affermare con certezza la relazione tra il Futurismo e il Fascismo.

Direi che per un argomento così importante e interessante, i 10 euro del biglietto si possono anche spendere.

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Festival del cibo di montagna

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Una cosa rende i mesi invernali così speciali: il cibo di montagna.

Io ne vado matta: ogni volta che riesco a fare una scappatella tra i monti, non manco mai di provare la polenta con i funghi, i canederli o i pizzoccheri.

Senza parlare delle cioccolate calde, delle tisane e de vin brulè, che sono in grado di dare a qualsiasi fredda giornata quella scintilla di calore in più per portare il sole dentro al cuore.

Se anche tu sei un amante del cibo di montagna, allora devi assolutamente fare un salto da Eataly, questo weekend, perchè a partire da oggi alle 18.00 fino a questa domenica si svolgerà il “Festival del cibo di montagna“.

Saranno tre giorni di abbuffate epiche, durante le quali potrai assaporare tutte le leccornie che prepareranno i ristoranti che aderiranno alla manifestazione.

Ricorda, però, che se vuoi provare tutte queste delizie, devi necessariamente munirti dei gettoni appositi, che potai acquistare sul posto o sul sito internet di Eataly.

Vedrai che weekend…

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“Mi trasferisco a Milano: dove mi consigli di cercare casa?”

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Questa la domanda che mi ha fatto un amico che si trasferisce a Milano dalla Versilia. Anche se il mare non è la stessa cosa, gli ho consigliato queste zone (le prime tre per la comodità con il suo ufficio, le altre le ho aggiunte per questo articolo).

“Mi trasferisco a Milano: dove mi consigli di cercare casa?”

#1 Isola

E’ per Milano quella che Prenzlauer Berg è per Berlino: il quartiere dei fighetti.
Anche i prezzi delle case ne hanno risentito. Decisivo per il suo successo lo spostamento a Porta Nuova del centro di gravità permanente della città e l’apertura della lilla. Il punto debole è che non si trova un albero.
Prezzi case (Acquisto): 4.000-4.500 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 1000-1400 euro

#2 Chinatown

Altro quartiere supertrendy forse anche per il boom economico della Cina. Da ghetto di immigrati cinesi è ormai uno dei posti più alla moda della città. Il fulcro è via Paolo Sarpi. La posizione è fantastica vicina a Porta Nuova e al Parco Sempione. Altro vantaggio è che si trovano un sacco di negozi con merce a basso prezzo. 
I prezzi delle case sono aumentati ma girando per le vie secondarie del quartiere si possono trovare ancora buone occasioni.
Prezzi case (acquisto): 4.500-5.000 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 1000-1400 euro

#3 Centrale

Si dice sia la nuova frontiera di una Milano il cui centro si sta spostando verso nord. La creazione della city a Porta Nuova ha rilanciato una zona a lungo poco frequentata e ancora vissuta con sospetto. I pro sono la vicinanza con la Stazione che prima o poi dovrà essere riqualificata e l’apertura di centri ufficio e di spazi di coworking di successo (in particolare gli spazi di Copernico). Il grande vantaggio sono i collegamenti: stazione e due linee della metro. Il punto debole è che è ancora quartiere di passaggio o di lavoro, ma non residenziale: basta visitarla di sabato o domenica per soffrire di solitudine.
Prezzi case (acquisto): 4.000-5.000 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 900-1200 euro

#4 Maggiolina

Il quartiere più residenziale della zona compresa tra la Centrale e viale Zara. Si trovano villette molto gradevoli, spesso con giardino e piuttosto isolate. Punto debole è l’alto tasso di insicurezza (furti in casa).
Prezzi case (acquisto): 4.000-5.000 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 1000-1400 euro

#5 Lambrate

Indicato per chi non si preoccupa di essere vicino al centro ma desidera ritrovarsi un un quartiere ben servito e in cui si respira aria da vecchia milano. Ha anche molti spazi verdi e il Lambro può riservare scorci sorprendenti. A cercare bene si possono trovare case di una bellezza unica, specie dalle parti di via Ventura. Anche i prezzi sono più che abbordabili.
Punto debole: la lontananza.
Prezzi case (acquisto): 3.000 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 800-1100 euro

#6 Bicocca

Quartiere molto moderno, con una popolazione giovane che beneficia dell’Università, dell’Hangar Bicocca e delle nuove costruzioni attorno all’Arcimboldi. Apprezzato da chi ci vive e ben servito dai mezzi.
Punto debole: occorre cercare il luogo giusto per non sentirsi in un deserto posturbano.
Prezzi case (acquisto): 3.000 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 800-1000 euro

#7 Via XX Settembre

Per chi se lo può permettere la zona attorno a via XX settembre (Triennale) presenta alcuni tra i più bei palazzi e villette della città. Si tratta di una zona residenziale molto sicura che ha dalla sua la vicinanza con il centro e la presenza di spazi molto ampi. Punto debole: il costo, anche se meno alto rispetto ad altre aree di pregio. E cercando bene si possono trovare belle occasioni.
Prezzi case (acquisto): 5.000-6.000 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 1200-1600 euro

Ultimo consiglio generale: sta migliorando molto la vivibilità lungo la linea gialla a sud di Milano. Porta Romana, Corso Lodi fino a Brenta possono presentare ottime soluzioni.

Per chi vuole provare fuori Milano: I migliori paesi dove vivere nell’hinterland milanese

ANDREA ZOPPOLATO

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La prima partita della nazionale di calcio fu giocata all’Arena Civica

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15 maggio 1910. All’Arena Civica per la prima volta scende in campo la nazionale italiana di calcio. Gioca in maglia bianca che solo in seguito verrà sostituita dal blu di Casa Savoia.

L’avversario è la Francia, arbitra l’incontro l’inglese Goodley davanti a circa 4.000 spettatori. In squadra ci sono tre milanisti, uno dell’Internazionale, tre dell’Unione sportiva milanese (che si fonderà con l’Inter). Gli altri sono del Torino, dell’Andrea Doria e dell’Ausonia di Gorla. L’Italia vince 6 a 2 con una tripletta del milanista Pietro Lana.
La seconda partita fu a Budapest contro l’Ungheria che sconfisse l’Italia per 6 a 1.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

“Milano per l’Italia”: se Milano fosse un PARTITO queste sarebbero le sue proposte politiche

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Diventare un partito: forse sarebbe questo l’unico modo per ottenere dallo Stato l’autonomia amministrativa necessaria per diventare un hub internazionale. Se Milano diventasse la prima città al mondo a farsi partito ecco quali sarebbero le sue proposte per migliorare il Paese.

“Milano per l’Italia”: se Milano fosse un partito queste sarebbero le sue proposte politiche

#1 A turno una Regione governa l’Italia

Come il semestre europeo. Così si abolisce il parlamento e il governo nazionale. Il governatore diventa premier pro tempore e l’assemblea regionale il suo parlamento.
Una variante ancora più efficiente (quindi consigliata da Milano): dovrebbe governare a turno la Regione che ha raggiunto il massimo gradimento dei suoi cittadini o i migliori risultati in termini di crescita del territorio.

#2 Consob a New York

Alla richiesta di Milano di portare la Consob nella città della Borsa, il governatore del Lazio Zingaretti ha replicato dicendo che non ha senso spostare a Milano la Consob perché ormai la Borsa non è più un luogo fisico.
Allora spostiamola a New York.

#3 Sparpagliare i ministeri

Come in Germania. Mettendoli nelle regioni amministrate meglio.

#4 Stipendio con bonus variabile per i parlamentari

Se si giudica l’operato dei politici con la mentalità milanese, conta poco quanti soldi prendono. Quello che conta è quello che producono. La retribuzione di governanti, amministratori e parlamentari dovrebbe prevedere uno stipendio minimo, molto più basso di adesso, quasi un rimborso spese per consentire loro una vita dignitosa, insieme a una componente variabile. Questo bonus dovrebbe essere calcolato sulla base di indicatori di benessere generale, quali la crescita del PIL, la riduzione del debito pubblico, la riduzione della diseguaglianza (indice Gini) e altri parametri per calcolare l’impatto positivo generato sulla comunità. Così la via più conveniente per guadagnare di più sarebbe produrre migliori risultati per il Paese. 

#5 IVA proporzionale al reddito

I partiti si scannano per la flat tax accusata di essere iniqua. E allora che senso ha tenere le imposte indirette fisse? Ogni tipo di spesa si dovrebbe poter fare usando una tessera che automaticamente ricalcola l’Iva sugli acquisti in base al proprio reddito. Se non hai reddito, l’Iva è uguale a zero. Oltre un tot l’Iva è massima. Si potrebbe utilizzare lo stesso sistema anche per multe o le imposte sulla benzina.

#6 Patrimonio artistico inserito nel bilancio

Con Milano al potere, basta fare i poveracci d’Europa! Milano chiederà a Bruxelles di ricalcolare i bilanci degli stati considerando il patrimonio artistico come valore patrimoniale su cui basare la sostenibilità del debito pubblico.

#7 Criptovaluta nazionale

Più forte dell’euro, sulla blockchain. Gli introiti del mining andrebbero a ridurre il debito pubblico.

#8 Tripadvisor della Pubblica Amministrazione

Creazione di un sistema di feedback e commenti dei cittadini che ricevono servizi dalla pubblica amministrazione.

#9 La tessera del cittadino

Una unica tessera sostituisce carta di identità, tessera sanitaria e ogni tipo di abbonamento o di carta con la pubblica amministrazione. Reca anche la posizione fiscale del cittadino e in più ricalcola l’Iva.

#10 Milano diventa Città Stato

Ovvio.

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Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
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“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

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La Waffle Week dell’East Market Diner

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Ancora una volta, l’East Market Diner ha fatto centro: dopo il successo dell’Avocado Week, della Dumpling Week e dell’ultima trovata geniale della Pulled Pork and Beer Week, ecco che organizza una Waffle Week.

Perchè non importa che siano dolci o salati, con crema o gelato, con frutta o verdura: i waffle sono sempre una buona idea a colazione, pranzo e cena.

Perchè queste meravigliose quattro giornate dell’East Market Diner, che partono dall’aperitivo di oggi e finiranno domenica, copriranno tutte queste fasce orarie, in modo da non perdersi nemmeno una briciola di questa gustosa pietanza.

Potrai assaportare gli avocado waffle, i jerk waffle, i salmon waffle e i waffle burger, senza dimenticare i deliziosi waffle dolci con gelato e frutta e su stecco.

Insomma, saranno quattro giorni intensi: mi sembra proprio il caso di dire “pancia mia fatti capanna“, perchè io mi accampo direttamente all’East Market Diner.

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5 azioni su cui puntare per un 5x da qui a 5 anni

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E’ il sogno di ogni investitore: azzeccare quel titolo capace di moltiplicare in pochi anni l’investimento. Proviamo a individuare cinque aziende quotate alla Borsa di Milano che potrebbero avere ampi margini di crescita. Nota importante: non si tratta in alcun modo di un consiglio di investimento*.

5 azioni su cui puntare per un 5x da qui a 5 anni

#1 Retelit e la scommessa F2i

Retelit (dal 2000 sul listino milanese, nel segmento Star dal 2016) è uno dei principali operatori italiani di servizi dati e infrastrutture nel mercato delle telecomunicazioni. La sua infrastruttura in fibra ottica si espande per oltre 10.000 chilometri (equivalente di circa 222.000 km di cavi in fibra ottica, di cui 66.000 km situati in MAN) e collega 9 Reti Metropolitane e 15 Data Center in tutta Italia.

I risultati dei nove mesi del 2017 (in linea con il Piano Industriale) evidenziano una robusta crescita sia dei volumi che dei margini reddituali ed un utile più che raddoppiato rispetto all’analogo esercizio 2016. Grazie a partnership strategiche (l’ultima siglata a fine dicembre con un primario player internazionale asiatico di telecomunicazioni per la vendita, per 20 anni, del sistema in fibra ottica che collega l’Europa all’Asia, passando per Bari) e a nuovi servizi, continua il posizionamento nel mercato Business. A livello patrimoniale si stimano investimenti in un range compreso tra i €25 e i €28 milioni e una Posizione Finanziaria Netta positiva compresa tra i €20 e i €23 milioni.

Retelit è oggi una realtà completamente rinnovata rispetto al 2015. La gestione è diventata molto solida e i ricavi ricorrenti rappresentano ora oltre l’80% del totale e stanno crescendo costantemente, garantendo una buona visibilità e raggiungimento degli obiettivi del piano industriale che terminerà nel 2021. Inoltre nel 2018, dopo diversi anni, la società probabilmente dovrebbe distribuire un dividendo grazie ai confortanti dati economico-finanziari del 2017. Retelit ha una buona posizione nel settore, una posizione finanziaria netta positiva e una strategia molto efficace; inoltre la società può sfruttare la sua intera infrastruttura di rete di proprietà e ciò ne trae un grosso vantaggio grazie alla crescente domanda di servizi a banda larga ultrarapidi. Voci di corridoio sostengono l’ipotesi di integrazione di Retelit con F2i con l’obiettivo di creare il 3° gruppo italiano nel settore delle Tlc, dopo Telecom Ita e Vodafone.

 

PERFORMANCE%
Ytd+3.0
1 Mese+0.76
6 Mesi+28.0
1 Anno+54.0
3 Anni+190.2
5 Anni+211.9

 

Dividendi:

Anno rif. bil.Valore
20160,00  euro
20150,00
20140,00
20130,00

 

#2 Gima TT: un titolo da non bruciare

Gima TT, fondata nel 2012 e con base a Ozzano (Bologna), è leader nella progettazione e nell’assemblaggio di macchine automatiche per il packaging dei prodotti derivati del tabacco. Tra i principali clienti c’è il colosso Philip Morris. Il titolo ha debuttato a Piazza Affari il 2 ottobre 2017 sul segmento Star.

Gli analisti hanno aumentato la stima sugli ordini, sui ricavi (+23%) e sull’Ebitda  per l’esercizio 2017. Per il 5° anno consecutivo  Equita ha consegnato a Gima TT, come prima classificata, il premio per la migliore strategia di utilizzo del mercato dei capitali (categoria mercati azionari). Gli esperti sostengono che la società ha un potenziale di crescita di circa il 23% medio annuo nei prossimi 4 anni. Inoltre la società potrebbe puntare a spin off di gruppi più grandi che serviranno per ampliare la gamma dei prodotti Gima ed è in programma un ampliamento dello stabilimento produttivo.

Sergio Marzo, il presidente di Gima TT, ha dichiarato di essere molto soddisfatto dei risultati preliminari (resi noti l’8 febbraio) della società in forte crescita rispetto l’esercizio precedente. La Pnf e la forte generazione di cassa consentiranno di realizzare operazioni strategiche che permetteranno di aumentare il valore della società.

A livello grafico, i ribassi delle ultime sedute hanno spinto il titolo Gima TT a quota 17.35 euro e la situazione grafica inizierà a migliorare oltre quota 18.0 euro per il test in area 18.70 euro in prima battuta. Acquisito questo target, i corsi dovranno trovare la forza di attestarsi oltre tale riferimento per dare così vita ad un nuovo rally che potrebbe riportare il titolo a 19.0 e successivamente in area 19.43 euro. Sul fonte opposto invece, segnali di allarme giungeranno con chiusure di seduta al di sotto di 16.80 euro.

 

Rating e target price:

NomeDataRatingTarget Price
Equita sim09/02/2018Hold18.60
Kepler Cheuvreux10/01/2018Buy19.70
Kepler Cheuvreux08/11/2017Hold18.00
Equita sim08/11/2017Hold18.10

 

#3 Safe Bag: viaggiare in sicurezza sul mercato azionario

Safe Bag, società fondata nel 1997, è leader In Europa nel servizio di protezione e rintracciamento bagagli per i passeggeri aeroportuali che oggi conta un bacino di 3,7 miliardi di viaggiatori nel mondo, ed è previsto in continua crescita. Nel 1997 Safe Bag diventa operativa negli aeroporti di Bologna, Venezia e Verona e Napoli e nel 2014 Safe Bag continua la sua crescita sbarcando in Irlanda presso l’aeroporto di Dublino e l’aeroporto di Ginevra in Svizzera. 

Grazie alle nuove concessioni la società dovrebbe superare i target stimati dal piano aziendale. Dopo l’acquisizione delle due recenti concessioni internazionali di Vancouver e Varsavia, Safe Bag può operare in 24 aeroporti in diversi Paesi. Le principali concessioni aeroportuali in portafoglio hanno scadenza oltre il 2020. La società inoltre aggiungerà ulteriori servizi aeroportuali collegati al bagaglio: deposito bagagli, consegna bagagli, rilascio del bagaglio e vola, pesa e risparmia, vendita accessori per il viaggio. Alla luce dei risultati economico-finanziari soddisfacenti e superiori alle attese, il CDA ha definito una politica dei dividendi (durante il Piano Industriale) con l’obiettivo di realizzare un mix equilibrato di remunerazione per gli azionisti (payout ratio per gli anni 2017-2020 è stato fissato al 35% degli utili distribuibili); nel 2017 è stato distribuito un dividendo straordinario pari a 1 milione di euro (0.0745 euro per azione). Le attività di sviluppo commerciale stanno subendo un’accelerazione importante grazie all’interesse da parte di aeroporti in varie parti del mondo. Da sottolineare che i risultati di Safe Bag del terzo trimestre non rilevano le recenti acquisizioni che porteranno frutti a partire dal 2018. Pertanto il gruppo conferma il rilascio, entro il primo semestre 2018, di un nuovo piano industriale con stime in rialzo per il periodo 2018/2020.

Ad inizio febbraio Safe Bag ha reso noto aver siglato la lettera di intenti per l’acquisto del 51% di PackandFly Group OU principale operatore della Federazione Russa presente in rappresenta un passo importante per Safe Bag, un’opportunità per entrare in nuovi mercati in rapida crescita e aumentare le sue dimensioni. Questa operazione darà vita ad una Corporation con oltre 5 milioni di clienti, presente in oltre 50 aeroporti, 160 punti vendita in 14 Nazioni.

 

PERFORMANCE%
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1 Mese-4.7
6 Mesi+37.3
1 Anno+334.2
3 Anni+477.3

 

#4 MailUp Group: per chi punta sul rilancio dell’email marketing

MailUp Group, fondata nel 2002 a Cremona (ha sede anche a Milano e San Francisco), è uno dei principali player in Europa nel campo delle marketing technologies. È una società tecnologica che ha sviluppato una piattaforma SaaS (software-as-a-service) di cloud computing scelta da PMI e grandi imprese per creare, inviare e monitorare newsletter, email e SMS. La società ha fatto il suo esordio a Piazza Affari (Aim) nel 2014.

Il Gruppo intende continuare a sviluppare la propria attività e i propri servizi mediante un processo di crescita profittevole già in atto, in particolare, la società intende incrementare la piattaforma MailUp con l’introduzione di nuove funzionalità per il mobile marketing  attraverso l’ingresso di nuovi canali;  ulteriori  investimenti in marketing & sales sia in Italia che all’estero; incrementare la piattaforma Agile Telecom; aumentare il potenziamento dei servizi SMS; acquisizioni di società in Paesi esteri che consentano l’entrata in mercati nuovi e strategici. Per quanto riguarda le strategie future, MailUp punta ad espandersi in altri mercati attraverso società acquisite o tramite joint venture come quelle già avviate in Asia. Ad ottobre Fidentiis Equities, uno dei principali broker presente in Italia e Spagna, ha avviato la copertura di MailUp con un rating Buy ad un intervallo di valore di 3.2-3.4 euro. Il broker prevede che i ricavi della società crescano del 17% annuo, con un aumento del margine EBITDA al 17% entro il 2022.

La gamma completa di servizi di tecnologia di marketing (SMS, e-mail, editor di e-mail, servizi professionali) offerti in modo flessibile, sono un punto di forza della società; inoltre può contare di una base di clienti altamente diversificata che va dai professionisti del marketing a sviluppatori e grossisti sia a livello nazionale che internazionale. Gli esperti prevedono una crescita in leggero rialzo (incremento entrate +5.2% nel 2017 e +3.4% nel 2018). Nel luglio 2017 MailUp ha deliberato un aumento di capitale con lo scopo di rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria e di supportare lo sviluppo, anche tramite  operazioni di fusioni e acquisizioni con l’obiettivo di incrementare il flottante ed agevolare gli scambi dei titolo ancora volatile. Proprio per questo motivo, il mese scorso MailUp Group ha introdotto il cosiddetto “modello 231”, documentazioni e procedure richieste da Borsa Italiana per passare nel segmento STAR. 

 

PERFORMANCE%
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1 Mese-7.10
6 Mesi+3.3
1 Anno+41.3
3 Anni-18.2

 

#5 Prysmian Group: il gigante può crescere ancora

Prysmian Group è leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni grazie alla sua esperienza di oltre un secolo. Il Gruppo è specializzato in cavi e sistemi terrestri e sottomarini per la trasmissione e distribuzione di energia. Per quanto riguarda invece le telecomunicazioni, Prysmian realizza cavi e accessori per la trasmissione di video, dati e voce (fibra e cavi ottici, sistemi di connettività). Il Gruppo può contare su una solida presenza nei mercati tecnologicamente avanzati.

Prysmian Group può essere considerato come un buon titolo da cassettista grazie alle performance economico-finanziarie e ad un sistema di Governance e di un modello di business che consentano la sostenibilità dei risultati. Il Gruppo si sta focalizzando principalmente nei business molto profittevoli come per esempio i cavi e sistemi ad alta tensione sia terrestri che sottomarini, cavi per le Energie Rinnovabili (dove si sta registrando una buona crescita), fibre ottiche e tanto altro ancora. Prysmian Grp (conta circa 82 impianti produttivi in 50 Paesi) prosegue nel suo piano di investimento mirando in particolar modo ai Paesi e mercati che possano assicurare elevati tassi di crescita e profittabilità. Lo scenario di mercato nel quale opera il gruppo presenta buone opportunità  che Prysmian intende continuare a perseguire puntando su innovazione di prodotto e di servizio.

Bisogna sottolineare le buone performance del segmento Energy Projects e del segmento Telecom, dove si registra un’ulteriore crescita della domanda di cavi ottici. Crescita a doppia cifra nel business ottico, confermata nel 3 ° trimestre. Il gruppo sta cercando di espandersi anche in Cina (nel 2016 Prysmian  ha acquisito gli assetdella cinese ShenHuan Cable) con una strategia di espansione indipendente. Il Gruppo Prysmian prevede, per l’esercizio 2017, che la domanda nei business ciclici dei cavi per le costruzioni risulti in lieve crescita rispetto all’analogo periodo 2016, mentre il business dei cavi di media tensione per le utilities risulta in leggera flessione. Il settore industriale, Energy Projects (grazie all’insourcing progressivo dei servizi di installazione dei cavi sottomarini ) e segmento Telecom (sulla spinta della crescente domanda di cavi ottici) dovrebbero far registrare performance positive. Nel segmento Oil & Gas, la stabilizzazione del prezzo del petrolio consolida la ripresa della domanda di cavi, mentre il business Offshore rimane debole, così come il business SURF, che risente della debolezza della domanda in Brasile.

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1 Mese-7.9
6 Mesi+0.7
1 Anno+11.1
3 Anni+56.2
5 Anni+69.7

 

Dividendi:

Anno rif. bil.Valore
20160,430  euro
20150,420
20140,420
20130,420

 

PASQUALE FERRARO

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Il primo giro d’Italia della storia è partito da piazzale Loreto

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All’alba del 13 maggio 1909 da piazzale Loreto parte il primo giro d’Italia. Al via ci sono 127 ciclisti in una manifestazione organizzata dalla Gazzetta dello Sport che prese a riferimento il Tour de France.

Dopo otto tappe il primo giro d’Italia si concluse sempre a Milano, all’Arena Civica. Lo vinse Luigi Ganna di Induno Olona che dopo aver tagliato il traguardo alla domanda sulle sue prime sensazioni rispose: “Me brusa tanto el cu”. Ganna di professione faceva il muratore e si allenava andando in bicicletta al lavoro da Induno Olona a Milano.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

Durer e il Rinascimento

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Nonostante nei licei si studi storia dell’arte, credo che non si parli comunque abbastanza dei capolavori di Albrecht Durer… e penso che pochi conoscano addirittura la sua figura.

I suoi lavori di grafica, pittura e disegno hanno caratterizzato il Rinascimento tedesco ed europeo e le sue opere più colorate e prestigiose sono state spesso tema di discussioni spirituali e religiose. 

Molte delle sue rappresentazioni ritrattistiche nascondono un rapporto molto particolare tra Durer e la committenza, che emerge anche dai soggetti mitologici e delle pale d’altare, eseguiti con uno stile idealmente posto tra Classicismo e Anticlassicismo.

La sua visione della natura e dell’arte, insomma, è stata molto importante per il suo paese e per la storia dell’arte in generale: se sei curioso di saperne di più, sappi che da questo mercoledì il Palazzo Reale inaugura una mostra dedicata proprio ad Albrecht Durer“Dürer e il Rinascimento”, che esplorerà la figura di arista e di uomo di questo personaggio famoso, ma non troppo.

Io ho già acquistato il biglietto: 12 euro non sono nemmeno troppi, dai.

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12 persone più o meno note che hanno fatto cose belle per Milano

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A Milano non ci si può sentire realmente realizzati senza apportare qualcosa di positivo alla città. Ci sono tanti milanesi che alla luce del sole o sottotraccia fanno cose belle per Milano. Tra i molti ho scelto di parlare di questi dodici. Unico punto in comune: aver fatto qualcosa di buono per Milano. Li presento in rigoroso ordine alfabetico.

12 persone più o meno note che hanno fatto cose belle per Milano

#1 Paola Bacchiddu 

Giornalista sarda appassionata di politica e di polemiche. Ma soprattutto innamorata persa di Milano: durante il suo soggiorno forzato a Roma non perde occasione per ricordare la superiorità di Milano sulla capitale in ogni campo (esclusi i monumenti, ci tiene a precisare).
Giornalista precaria, e si vanta di questo, è apparsa praticamente su tutte le testate in circolazione e non esiste politico a cui non abbia fatto tremare la mascella con i suoi pezzi dissacranti.
A Milano è stata tra i fondatori de Linkiesta, una delle iniziative editoriali più stimolanti dell’ultimo decennio.

 
Paola Bacchiddu Io sono innamorata di Milano. E sono fedele!
 

#2 Stefano Boeri

Il presidente della Triennale non perde occasione di magnificare Milano con i suoi progetti apprezzati in tutto il mondo. Su tutti svetta il Bosco Verticale che ha dato un tocco di geniale originalità al nuovo skyline milanese ed è diventato fonte di ispirazione per architetti e urbanisti internazionali. Tra i suoi altri progetti per rinnovare Milano ci sono i raggi verdi e il bosco metropolitano. Appena nominato in Triennale ha proclamato subito di voler trasformare il Sempione in un parco delle culture. 

Stefano Boeri ha condiviso il post di La Triennale di Milano.

)) grazie di cuore, ce la metterò tutta 

#3 Gilda Bojardi

Una delle domande più gettonate a Milano è: ma chi ha inventato il Fuorisalone? La risposta è una avvocatessa straripante di idee, storica direttrice della rivista Interni, che per aver creato il Fuorisalone nel 1990 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro nel 2007.

#4 Marco Cappato

E’ stato definito l’unico consigliere comunale di Milano che si occupa di problemi universali. L’erede naturale di Pannella grazie alla sua lotta per l’eutanasia di DJ Fabo, che sta pagando con un procedimento penale, è riuscito dopo secoli di chiacchiere a fare approvare dal Parlamento italiano una legge sul biotestamento. Alfiere della libertà individuale, tra i suoi desideri c’è quello di introdurre a Milano principi di democrazia diretta, tra cui la possibilità di poter fare votare al popolo anche referendum su tematiche fiscali.

“quando si ritiene che la legge non sia all’altezza della morale, non si scende in piazza mascherati sfasciando vetrine e bancomat, si fa molto di più: si mette sul piatto la propria libertà per ottenere la libertà di tutti”

#5 Lorenzo Castellini/Beniamino Saibene (Esterni)

Da più di vent’anni l’impresa culturale Esterni fa rima con creatività interamente made in Milan. Tra le loro iniziative più note ci sono Cascina Cuccagna, il Public Design Festival e il Milano Film Festival, festival diffuso unico nel panorama non solo italiano.

#6 Manfredi Catella

Ha un’aura quasi mitologica. Difficilissimo incontrarlo di persona, su di lui circolano leggende di ogni tipo. Si dice sia l’incarnazione meneghina di Gordon Gekko, così come non si è ancora capito quale lato della forza abbia abbracciato.
A Porta Nuova ha rivoluzionato in modo geniale l’urbanistica della città. La sensazione è che in futuro sarà sempre più protagonista nella società milanese.

#7 Daniela Cattaneo

Una autentica imprenditrice culturale, tra le più innovative non solo di Milano, capo della sua società di produzione quasi tutta al femminile: h Films. C’è la sua mano dietro a iniziative che fanno lustro a Milano, tra cui Book City, Piano City o Base Milano. Ultimamente si sta estendendo al resto d’Italia, molto attiva in particolare a portare più Milano in terra di Sicilia. 

#8 Giuseppe Guzzetti

Uno di quegli uomini in grado di forgiare la storia senza apparire sulla scena. Dal 1997 è il superpresidente di Cariplo, una delle fondazioni più potenti d’Europa ed è considerato il “Padre” delle fondazioni bancarie italiane. L’organo centrale della Fondazione prende il nome di Commissione Centrale di Beneficenza e ogni anno finanzia mediamente più di 1000 progetti per un valore di circa 150 milioni di euro a stagione.

#9 Maria Grazia Mattei

Chi non ha mai partecipato a uno degli incontri di Meet the Media Guru? Da oltre dieci anni l’effervescente pisana porta a Milano esponenti internazionali della cultura digitale. Commissario della commissione centrale di beneficenza della Fondazione Cariplo sta lavorando su un progetto destinato a diventare un punto di riferimento per il futuro digitale di Milano. 

#10 Alessandro Morelli

Salviniano di ferro, eppure quello che ha fatto più di valore a Milano è all’insegna della collaborazione al di là degli steccati. Da assessore della giunta Moratti ha coinvolto associazioni di ogni parte politica. Da consigliere si è battuto per iniziative multipartisan, tra cui quella per salvare il Vivaio Riva, per la riapertura dei Navigli e l’istanza fatta approvare in Giunta per Milano Città Stato: primo passo del Consiglio Comunale per Milano Città Stato.

#11 Giangiacomo Schiavi

Sul Corriere della Sera gli articoli più ottimisti su Milano sono spesso i suoi. L’ex vicedirettore di Via Solferino è da sempre in prima linea quando si tratta di valorizzare quanto di buono emerge nella cronaca cittadina. Tra i suoi ultimi articoli c’è quello che riprende il gesto eroico di Lorenzo Pianazza, il diciottenne che ha salvato un bambino caduto sui binari della metropolitana. Nel 2007 a bordo di un camper, è andato tra i quartieri di Milano per raccontare come vivono i cittadini, nello stesso anno ha vinto l’Ambrogino d’Oro ed è un grande supporter di una Milano amministrativamente autonoma.

#12 Andree Ruth Shammah

bagnimisteriosi - Teatro Parenti
bagnimisteriosi – Teatro Parenti

Ha in pugno lo scettro di Strehler. Personaggio dall’esuberanza dannunziana, completamente affrancata da stereotipi e ideologie, spadroneggia sulla scena culturale milanese riuscendo a unire mondi lontanissimi. Impossibile non amarla nella sua tracimante generosità, specie per i più giovani, e nella sua verve creativa. Grazie a lei il Teatro Franco Parenti è diventato uno dei punti di riferimento della vita culturale e sociale della città e non esiste per lei alcun freno quando si tratta di fare qualcosa di valore per Milano.

 
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Articolo in memoria di Claudio De Albertis

 

ANDREA ZOPPOLATO

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La tragica RIVOLUZIONE di Largo Foppa

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Largo La Foppa, maggio 1898
Largo La Foppa, maggio 1898

Le cinque giornate sono l’unica insurrezione popolare riuscita di Milano. Ce ne furono altre mancate o, talvolta, solo temute. Come i moti della primavera del 1898 che portarono in largo La Foppa operai e forze di sinistra rabbiose per l’imposta sul pane e per l’arresto di Turati e di Anna Kuliscioff.

Più della loro consistenza fu la paura di una rivoluzione che portò a proclamare la legge marziale e a spingere il generale Bava Beccaris a prendere a cannonate gli insorti, provocando oltre 100 morti.

Per vendicare la strage l’anarchico Gaetano Bresci due anni dopo uccise il re Umberto I che aveva premiato Bava Beccaris per quanto aveva fatto a Milano.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

MILANO CITTA’ STATO

Aperitivo Matematico: quando la matematica… interessa

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La matematica.

Quella materia che o ami dal più profondo del cuore, perchè stimola il ragionamento e ti fa capire i meccanismi dell’universo… o detesti in modo così viscerale da preferire una lenta e dolorosa tortura al suo studio.

La matematica è una disciplina molto incompresa, però, diciamocelo: io stessa l’ho odiata fino al secondo anno di liceo.

Perchè? Ho sempre avuto professoresse e maestre che o non sono mai state in grado di spiegarmela come si deve o semplicemente non mi facevano appassionare all’argomento.

In seconda liceo, invece, finalmente ho avuto un’insegnante che mi ha presa in simpatia-antipatia (simpatia perchè volevo imparare, antipatia perchè avevo la testa tra le nuvole e non tra i quadretti del quaderno) e mi ha spiegato talmente tante volte i vari punti del programma che alla fine ero io stessa a voler andare alla lavagna per risolvere i problemi…  e prendevo sempre voti dall’8 al 10.

Una storia a lieto fine… della quale, però, penso non ti interessi granchè. Se sei un appassionato di matematica, però, ti posso proporre l’Aperitivo matematico di questo mercoledì, dalle 19.30, alla Santeria Paladini. 

Mentre gusterai il buffet e i drink proposti, potrai discutere di tutte quelle argomentazioni scientifiche delle quali hai sempre voluto parlare o capire qualcosa, ma che non ti sei mai azzardato a chiedere per paura di essere bollato come nerd, secchione o imbranato.

E se, invece, sei la persona che dovrà per forza accompagnare il tuo amico mercoledì per non lasciarlo solo, non ti preoccupare l’ingresso è libero e se ti annoi, puoi sempre mangiare altro cibo e affogare la tua disperazione nell’alcool: è pur sempre un aperitivo.

 

 

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Milano, ma quanto mi COSTI?

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Conoscete Numbeo?
È un interessante sito web con l’ambizione di raccogliere i prezzi e alcuni indicatori sulla qualità della vita di tutte le città del mondo. È il sito ideale se volete trasferirvi all’estero e state facendo i conti su spese e stipendio.

Noi l’abbiamo usato per conoscere le città simili a Milano per costo della vita e ovviamente salario medio.

Il dato sul costo della vita è specialmente interessante perché raccolto spontaneamente dagli utenti del sito (quindi non frutto di elaborazioni di qualche istituto) e perché mette nel paniere diversi beni e servizi, dal costo del McMeal a quello di 1 kg di patate, dalla birra locale alla benzina, dai jeans Levi’s all’abbonamento dei mezzi di trasporto, oltre che affitti e bollette medi. Il paniere completo (oltre 50 voci) lo trovate qua.

Abbiamo diviso i costi di generi alimentari e di consumo da una parte e affitti e spese per immobili, bollette, istruzione e trasporti dall’altra.

Nel grafico mettiamo a confronto alcune città dell’area euro per comprendere quanto sia costosa ogni città rispetto alle altre.
Grazie a una tecnica statistica abbiamo sintetizzato con due valori le informazioni rispetto 
ai prezzi dei beni compresi nelle due categorie individuate.

Elif Lab - Prezzi citta europeePiù costosa di Roma, Milano si colloca in una via di mezzo tra Bruxelles e Helsinki, in un gruppo di città che comprende anche Vienna e Valletta.

E i salari? La maggior parte delle città analizzate ha un salario medio inferiore agli 1100 euro mensili (netti). Milano si colloca in un secondo gruppo, con quasi 1600 netti mensili (fa meglio di Roma, ferma a 1435.5). Si guadagna però meno di quanto accade in città in cui i prezzi sono leggermente più bassi, come Madrid e Berlino.

Elif Lab - Salari Europa

Solo in Lussemburgo lo stipendio medio supera i 3000 mensili: la prima città “normale” è Amsterdam con 2643 euro netti al mese.

Elif Lab - Salari città europee

Milano è per fortuna la città in cui l’acqua in bottiglia costa meno (0.43 euro di media per la bottiglia da 1 litro e mezzo, a Helsinki 1 euro e 50), ma andate via se volete comprare un paio di scarpe da uomo per andare a lavoro: 135 euro di media contro i 78 che paghereste a Bratislava.

Curiosamente Milano è tra le città analizzate anche quella in cui si paga di più la carne (1 kilo di girello per 17 euro, contro i 6.40 che paghereste a Riga). Ma non ridano i vegetariani perché anche il riso costa caro: in media 2 euro e 25 per 1 kilogrammo, contro 0.88 centesimi per la stessa quantità a Lisbona.

Milano o Roma?
A Roma la vita è complessivamente meno cara.
Scegliete Roma se vi piace giocare a tennis, mangiare frutta e cenare al ristorante.
Ma scegliete Milano se vi piace spendere i vostri 160 euro in più di stipendio 🙂

ELIF LAB

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Nel 1886 fu fondata a Milano la prima azienda di pubblicità “dinamica”

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Nella città in cui si diffondevano i primi tram a vapore non poteva tardare la pubblicità. Fu un francese, Fernand du Chene de Vere a fondare nel 1886 la prima azienda di pubblicità specializzata in affissioni sui mezzi di trasporto. Nel 1890 ottenne l’esclusiva di affissione sul circuito urbano e interurbano della rete tranviaria. L’anno seguente estese l’esclusiva sull’intero Regno d’Italia. Le prime reclame furono per il Fernet Branca e il bitter Campari.

Il suo principale concorrente nel mondo della pubblicità fu Attilio Manzoni che ebbe grande successo con la sua idea innovativa di istituire i necrologi a pagamento.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

Mademoiselle Paradis

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Questa storia si svolge a Vienna nel 1777 e ha come protagonista Maria Theresia Paradis, detta “Resi“, una giovane, anzi, giovanissima pianista non vedente dal talento straordinario.

Ciò che rende questa virtù di mademoiselle Paradis ancora più straordinaria è che abbia imparato lo strumento senza mai vedere nemmeno uno spartito, in quanto ha perso la vista improvvisamente, letteralmente da un giorno all’altro, quando aveva solo tre anni.

Da allora, i suoi iperprotettivi genitori non si sono mai dati pace per la sua tragica perdita e, messi alle strette dopo innumerevoli tentativi medici, trovano una persona dalla celebre quanto discussa reputazione che si rende disponibile ad aiutarli.

Il potenziale salvatore di Maria Theresia Paradis sarebbe tal Franz Anton Mesmer, soprannominato “medico dei miracoli“: l’uomo accetta in quanto la risoluzione della cecità della ragazza gli porterebbe sicuramente fama e ricchezza.

Resì inizia, così, questo nuovo trattamento e tutti i suoi problemi di vista sembrano celermente risolversi, ma altrettanto celermente si rende conto che, contemporaneamente, è come se il tuo talento musicale… stia svanendo.

Ma non ti dico altro del film “Mademoiselle Paradis”, che verrà proiettato allo Spazio Oberdan questa sera dalle 19.15: il biglietto costa solo 8 euro, direi che per svagare la mente dal tran tran del lunedì ne vale la pena, non credi?

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Omaggio a Jeff Buckley

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Ci sono state poche canzoni in grado di commuovermi dal profondo del cuore e una di queste è stata sicuramente “Halleluja” di Jeff Buckley.

Non solo per le parole, ma soprattutto per com’è stata interpretata in relazione ad esse…

“Well I heard there was
A secret chord
That David played
And it pleased the Lord
But you don’t really care
For music, do you?
Well it goes like this:
The fourth, the fifth
The minor fall
And the major lift
The baffled king composing
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah”

Questa melodia, unita alla voce trasognata e intensa di Jeff Buckley, mi ha sempre suscitato emozioni profonde e contrastanti.

Per questo credo che andrò al Serraglio, questo venerdì dalle 21.30, per ascoltare l’omaggio cantato, raccontato e recitato a questo grandissimo artista della musica internazionale, quella vera, fatta con le proprie parole, i propri strumenti… e il proprio cuore.

Penso che per un musicista del genere, gli 8 euro dell’ingresso siano anche pochi…

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Paola BACCHIDDU: l’unica cosa che porterei a Milano di Roma sono i monumenti

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– Proprio oggi sono uscita a pranzo col mio collega romano e mi diceva “guarda io adoro Roma ma tutto quello che dici è vero”

– Ma in sintesi cosa dici tu?

– Beh insomma quello che la distrugge, a parte un’amministrazione che purtroppo ha toccato il fondo perché io ho lavorato, ho vissuto a Roma sotto Veltroni, sotto Marino e adesso sotto di lei, quello che bisogna considerare è che è lo spirito civico che non c’è.

– Ma tu glielo dici ai romani? Quando dici perché non fate voi, che cosa ti rispondono?

– Io gli dico sempre: noi a Milano, come era successo per esempio per Expo, c’ero anch’io, siamo scesi in strada proprio fisicamente”, loro dicono “ma tanto questa è una città che ha visto anche i barbari arrivare e sopravvive sempre a se stessa, tanto è inutile”. C’è una rassegnazione totale.

E poi riconoscono ormai dopo tanti anni in cui cercavano di fare resistenza su questo che gli stessi romani purtroppo di senso civico c’è carenza, scarseggia, quindi tutto sommato riconoscono che è anche colpa loro.

Ti faccio un esempio. Io abito in un quartiere a Roma che è considerato un quartiere abbastanza, a parte di destra, il quartiere Fleming che è la collina chic e ricca della città, quindi in effetti rispetto al sud, perché sai che c’è questa distinzione sud-nord, hanno fatto anche delle fiction su youtube che è questa cosa di Roma che è come attraversare due continenti diversi in effetti. Perché il sud è proprio più sbracato, è più di sinistra, di centri sociali, mentre il nord è un po’ più borghese, un po’ più ordinato. Però io abito nel quartiere ordinato ma, ti dico, io vedo anche i camion dell’immondizia che, per carità, passano ma dopo un’ora è di nuovo tutto per terra perché la gente butta le cose. Purtroppo è lo spirito civico che è inesistente, qui.

Quindi, vuoi un’amministrazione drammatica più la gente purtroppo non fa resistenza, per cui quando dico perché non scendete in piazza?, questi dicono tanto Roma si amministra da sola. Sono passate tutte quante le popolazioni, invasori, barbari, Roma è sopravvissuta a se stessa e concludono così il discorso.

– Ma secondo te un’amministrazione potrebbe fare qualcosa? Perché da quello che descrivi ci sarebbe poco da fare.

– Ma secondo me sì, perché può migliorare cose che ormai hanno raggiunto insomma dei livelli intollerabili. Quindi sicuramente sì. Poi se mi dici può farla diventare funzionale come Milano, dico è impossibile. Però sicuramente peggio di così credo sia difficile, questo lo riconoscono anche i romani dopo tantissimi anni. Per farti un esempio adesso hanno deciso di accendere i lampioni a turno, cioè in certi quartieri è completamente buia la città

– A turno nel senso alcuni quartieri sì e alcuni quartieri no?

– Sì. Io ti sto parlando di strade con un afflusso di macchine costante, quindi sono anche strade pericolose, piene di buche peraltro e tutto il tratto nord, io lavoro nella zona nord, per esempio oggi era spento, lo stavamo notando con il collega romano. Non accendono più le luci, evidentemente per questioni di bilancio, di risparmio. Se a una città gli togli l’ordine, la pulizia, l’immondizia, gli togli l’illuminazione e gli togli i trasporti, che cosa rimane?

– Mi viene in mente un amico che dice che la cosa migliore di Roma è il treno per Milano, tu quando sali sul Frecciarossa e torni a Milano qual è la cosa che trovi?

– Innanzitutto la civiltà, perché sempre di essere arrivata in Svizzera, perché veramente c’è un gap mostruoso. Peraltro più passa il tempo e più il gap, la forbice si allarga. Questo lo riconoscono anche i romani adesso. Prima dicevano ci avete solo la nebbia a Milano, adesso invece riconoscono che Milano è una città che è cambiata tanto e dove verrebbero anche loro volentieri perché da Roma c’è solo da scappare. Questo lo dicono proprio loro. Infatti io sono stupita di questo atteggiamento dei romani che finalmente riconoscono la situazione in cui vivono. Però io un po’ dico è colpa vostra.

– Può essere l’inizio di un’autoconsapevolezza positiva.

– Ma io tra l’altro non ho nulla contro Roma, cioè spero che si riprenda. Una città così è invidiata in tutto il mondo, se fosse organizzata in maniera funzionale è una città che diventerebbe una bomba in tutto il mondo, no? Ce la invidierebbero tutti, no?

– Che cosa della Milano di oggi, c’è qualcosa che nonostante tutto di Roma non ti dispiacerebbe che ce l’avesse Milano?

– Niente. Assolutamente niente. L’unica cosa che ti dico i monumenti perché noi non ce li abbiamo a Milano. C’è un patrimonio culturale qua immenso, è preziosissimo. A Milano non c’è, ovviamente.

– E delle persone? Della mentalità?

– Niente.

– Neanche la simpatia, le battute, le battute sono simpatici, a volte

– No, per niente. Tra l’altro mi pare che Milano si sia meridionalizzata in senso positivo molto negli ultimi anni, è diventata una città dal punto di vista della materia umana molto più calda

– Sforna anche comici ormai

– Esatto. Se c’è una cosa di Milano critica io dico che ci sono quartieri completamente franchi, perché fuori dal centro Milano ha grossissimi problemi.

– Un romano con la mentalità milanese ti direbbe però intanto sei qua a lavorare, non sei a lavorare a Milano

– No, no me lo dicono sempre, naturalmente. Io rispondo beh certo se abbiamo qua tutte le produzioni legate alla politica e i ministeri sono qua, è ovvio che sono qua. Ma non mi pare una nota di merito, sinceramente. Anzi. Io qualche ministero, ti ricordi la proposta di Calderoli di qualche anno fa?, io lo sposterei al nord, secondo me funzionerebbero più cose, non sto scherzando.

ANDREA ZOPPOLATO in collaborazione con DUILIO FORTE

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I migliori paesi dove vivere nell’HINTERLAND milanese

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cassano
cassano

La città metropolitana di Milano offre diverse alternative di pregio all’area C. Ne abbiamo scelte sette.

I migliori paesi dove vivere nell’hinterland milanese

 

Gaggiano: il paese più felice del milanese

Gaggiano
Gaggiano

Risulta al 21imo posto nella classifica dei borghi più felici d’Italia. Poco meno di diecimila abitanti è attraversato dal Naviglio Grande a sud ovest di Milano, pochi chilometri oltre Corsico. E’ uno dei comuni più verdi di tutto l’hinterland con l’80% di spazio non urbanizzato ed ospita anche il lago Boscaccio, un piccolo lago artificiale al confine con il comune di Trezzano sul Naviglio.
Curiosità: E’ stato il set scelto per diversi successi cinematografici degli anni ottanta, come Asso, Segni particolari: bellissimi e un povero ricco.

 

Cernusco sul Naviglio: la capitale della Martesana

cernusco
cernusco

Comune di 33mila abitanti lungo il naviglio della Martesana. E’ servito dalla linea Verde (M2) della metropolitana.
Curiosità: negli anni ottanta era stato definito il paese dei liberi, visto che qui sono nati i tre liberi più forti dell’Italia di quegli anni: Roberto Tricella, Gaetano Scirea e Roberto Galbiati.

 

Cassinetta di Lugagnano e le ville sul Naviglio

cassinetta-di-lugagnano
cassinetta-di-lugagnano

Piccolo comune di meno di 2mila abitanti a ovest di Milano. Il paese è diviso in due dal Naviglio Grande: una parte contraddistinta da poche case e ville, mentre l’altra su cui si è sviluppato nel corso dei secoli il paese vero e proprio che protende verso Abbiategrasso. Le due aree sono collegate tramite uno storico ponte in granito costruito nel Seicento, durante la dominazione spagnola del Ducato di Milano.
Curiosità: fino a un paio di secoli fa era una località di villeggiatura e di caccia. Fu così che possedere una villa lungo il Naviglio Grande. Sorsero quindi le magnifiche ville, abitazioni signorili, circondate da parchi e giardini progettati e realizzati per l’armonia della vista. Su una riva del naviglio è presente una quercia storica, che ha ottenuto grande importanza dopo il 16 giugno del 2011 quando è stata inclusa nel novero degli alberi monumentali della zona.

 

Abbiategrasso: la città del Ticino

abbiategrasso
abbiategrasso

Cittadina di 32mila abitanti a 29 chilometri a sud ovest di Milano. Il suo territorio è interamente compreso nel Parco lombardo della Valle del Ticino, giunge fino alle sponde del fiume Ticino ed è attraversato dai Navigli: il Naviglio Grande e il Naviglio di Bereguardo. Pur non essendo fortemente popolato è il comune con la superficie più vasta nella città metropolitana dopo il capoluogo.
Curiosità: la seconda domenica di giugno si tiene il palio di San Pietro in cui sei contrade si sfidano a cavallo.

 

Gorgonzola: la città del formaggio

gorgonzola
gorgonzola

Tipico formaggio ottenuto da latte intero di vacca che ha reso questo paese di 20mila abitanti famoso in tutto il mondo. Situato a nord est di Milano è attraversato dal naviglio della Martesana e percorso dalla linea verde della metropolitana.
Cusiosità: Nei Promessi Sposi si narra che Renzo Tramaglino abbia sostato in un’osteria di Gorgonzola.

 

Cassano D’Adda e le sue isole

cassano
cassano

Comune di 19mila abitanti parte del parco dell’Adda nord. Tagliato in due dal fiume Adda che questo territorio si divide in numerosi rami separati da isolotti boscosi o ghiaiosi. Ospita la bellissima villa D’Adda Borromeo e il Castello.
Curiosità: Tra la sponda destra e quella sinistra il dislivello può raggiungere i 30 metri dando vita a scenari affascinanti.

 

Castano Primo e le sue cascine

castano primo
castano primo

Comune di 11.000 abitanti a nord ovest di Milano. Sul suo territorio scorre il fiume Ticino e ci sono le vasche di laminazione del torrente Arno. E’ inoltre bagnato da due canali del Ticino di cui uno, il Canale Villoresi, attraversa il centro. Luoghi d’attrazione sono la chiesa di San Zenone e le numerose cascine.
Fra il 1880 e il 1952 Castano Primo fu il capolinea della tranvia Milano-Castano Primo, soprannominata “Gamba de legn”. Il capolinea era posto in Piazza Garibaldi.
Curiosità: a Castano Primo si tengono le corse dei levrieri, su una pista con fondo in sabbia e curva parabolica con pendenza 8%.

Continua la lettura con: Il paese nei dintorni di Milano dove le case costano di più

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Salone del Cioccolato

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Pochi sanno realmente capirti… come il cioccolato.

E’ l’unico che ti resta accanto nei momenti di disperata tristezza, cercando di consolarti come meglio può con la sua dolcezza.

E’ l’unico che ti capisce in quegli attimi di collera che possono essere spenti solo grazie a uno charme che sappia parlare al tuo cuore… e al tuo stomaco.

E’ l’unico che condivide le tue conquiste e le tue esperienze gioiose, magari assieme alle persone a cui tieni.

E’ l’unico che sappia coronare qualsiasi giornata… e pasto nel migliore dei modi.

Insomma, una vita senza cioccolato non sarebbe possibile: infatti non capisco proprio tutti coloro che dicono di non amarlo.

Probabilmente, queste persone hanno incontrato solo degli infimi cioccolatini al latte o delle effimere praline al cioccolato bianco, ma mai una meravigliosa tavoletta di cioccolato fondente purissimo, magari arricchito da aromi come il peperoncino o da sfizi come le nocciole, i pistacchi o altre squisitezze.

Dalle mie parole, puoi capire quanto ami questo tesoro dell’universo gastronomico e culinario e puoi immaginare quanto sia felice di annunciarti che, a partire dalle ore 18 di questo giovedì fino a domenica, al MiCo si svolgerà il Salone del Cioccolato.

Saranno quattro giorni di cooking show, degustazioni ed eventi di ogni tipo, durante i quali potrai immergerti a trecentosessanta gradi nel mondo gustoso del cioccolato.

Tra mastri pasticceri, celebri chef dall’importante personalità e bancarelle pronte a proporti tutti i loro squisiti prodotti, vedrai che i 12 euro dell’ingresso saranno spesi benissimo: non vorrai più tornare a casa.

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