La città metropolitana di Milano offre diverse alternative di pregio all’area C. Ne abbiamo scelte sette.
I migliori paesi dove vivere nell’hinterland milanese
Gaggiano: il paese più felice del milanese
Risulta al 21imo posto nella classifica dei borghi più felici d’Italia. Poco meno di diecimila abitanti è attraversato dal Naviglio Grande a sud ovest di Milano, pochi chilometri oltre Corsico. E’ uno dei comuni più verdi di tutto l’hinterland con l’80% di spazio non urbanizzato ed ospita anche il lago Boscaccio, un piccolo lago artificiale al confine con il comune di Trezzano sul Naviglio. Curiosità: E’ stato il set scelto per diversi successi cinematografici degli anni ottanta, come Asso, Segni particolari: bellissimi e un povero ricco.
Cernusco sul Naviglio: la capitale della Martesana
Comune di 33mila abitanti lungo il naviglio della Martesana. E’ servito dalla linea Verde (M2) della metropolitana. Curiosità: negli anni ottanta era stato definito il paese dei liberi, visto che qui sono nati i tre liberi più forti dell’Italia di quegli anni: Roberto Tricella, Gaetano Scirea e Roberto Galbiati.
Cassinetta di Lugagnano e le ville sul Naviglio
Piccolo comune di meno di 2mila abitanti a ovest di Milano. Il paese è diviso in due dal Naviglio Grande: una parte contraddistinta da poche case e ville, mentre l’altra su cui si è sviluppato nel corso dei secoli il paese vero e proprio che protende verso Abbiategrasso. Le due aree sono collegate tramite uno storico ponte in granito costruito nel Seicento, durante la dominazione spagnola del Ducato di Milano. Curiosità: fino a un paio di secoli fa era una località di villeggiatura e di caccia. Fu così che possedere una villa lungo il Naviglio Grande. Sorsero quindi le magnifiche ville, abitazioni signorili, circondate da parchi e giardini progettati e realizzati per l’armonia della vista. Su una riva del naviglio è presente una quercia storica, che ha ottenuto grande importanza dopo il 16 giugno del 2011 quando è stata inclusa nel novero degli alberi monumentali della zona.
Abbiategrasso: la città del Ticino
Cittadina di 32mila abitanti a 29 chilometri a sud ovest di Milano. Il suo territorio è interamente compreso nel Parco lombardo della Valle del Ticino, giunge fino alle sponde del fiume Ticino ed è attraversato dai Navigli: il Naviglio Grande e il Naviglio di Bereguardo. Pur non essendo fortemente popolato è il comune con la superficie più vasta nella città metropolitana dopo il capoluogo. Curiosità: la seconda domenica di giugno si tiene il palio di San Pietro in cui sei contrade si sfidano a cavallo.
Gorgonzola: la città del formaggio
Tipico formaggio ottenuto da latte intero di vacca che ha reso questo paese di 20mila abitanti famoso in tutto il mondo. Situato a nord est di Milano è attraversato dal naviglio della Martesana e percorso dalla linea verde della metropolitana. Cusiosità: Nei Promessi Sposi si narra che Renzo Tramaglino abbia sostato in un’osteria di Gorgonzola.
Cassano D’Adda e le sue isole
Comune di 19mila abitanti parte del parco dell’Adda nord. Tagliato in due dal fiume Adda che questo territorio si divide in numerosi rami separati da isolotti boscosi o ghiaiosi. Ospita la bellissima villa D’Adda Borromeo e il Castello. Curiosità: Tra la sponda destra e quella sinistra il dislivello può raggiungere i 30 metri dando vita a scenari affascinanti.
Castano Primo e le sue cascine
Comune di 11.000 abitanti a nord ovest di Milano. Sul suo territorio scorre il fiume Ticino e ci sono le vasche di laminazione del torrente Arno. E’ inoltre bagnato da due canali del Ticino di cui uno, il Canale Villoresi, attraversa il centro. Luoghi d’attrazione sono la chiesa di San Zenone e le numerose cascine. Fra il 1880 e il 1952 Castano Primo fu il capolinea della tranvia Milano-Castano Primo, soprannominata “Gamba de legn”. Il capolinea era posto in Piazza Garibaldi. Curiosità: a Castano Primo si tengono le corse dei levrieri, su una pista con fondo in sabbia e curva parabolica con pendenza 8%.
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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Pochi sanno realmente capirti… come il cioccolato.
E’ l’unico che ti resta accanto nei momenti di disperata tristezza, cercando di consolarti come meglio può con la sua dolcezza.
E’ l’unico che ti capisce in quegli attimi di collera che possono essere spenti solo grazie a uno charme che sappia parlare al tuo cuore… e al tuo stomaco.
E’ l’unico che condivide le tue conquiste e le tue esperienze gioiose, magari assieme alle persone a cui tieni.
E’ l’unico che sappia coronare qualsiasi giornata… e pasto nel migliore dei modi.
Insomma, una vita senza cioccolato non sarebbe possibile: infatti non capisco proprio tutti coloro che dicono di non amarlo.
Probabilmente, queste persone hanno incontrato solo degli infimi cioccolatini al latte o delle effimere praline al cioccolato bianco, ma mai una meravigliosa tavoletta di cioccolato fondente purissimo, magari arricchito da aromi come il peperoncino o da sfizi come le nocciole, i pistacchi o altre squisitezze.
Dalle mie parole, puoi capire quanto ami questo tesoro dell’universo gastronomico e culinario e puoi immaginare quanto sia felice di annunciarti che, a partire dalle ore 18 di questo giovedì fino a domenica, al MiCo si svolgerà il Salone del Cioccolato.
Saranno quattro giorni di cooking show, degustazioni ed eventi di ogni tipo, durante i quali potrai immergerti a trecentosessanta gradi nel mondo gustoso del cioccolato.
Tra mastri pasticceri, celebri chef dall’importante personalità e bancarelle pronte a proporti tutti i loro squisiti prodotti, vedrai che i 12 euro dell’ingresso saranno spesi benissimo: non vorrai più tornare a casa.
Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.
28 marzo 1896. Al Circolo Fotografico di via Principe Umberto (oggi via Turati) si assiste alla prima proiezione cinematografica di Milano. Il pubblico è formato da un ristretto gruppo di persone, tra cui diversi giornalisti. Vengono trasmesse immagini immortalate dai fratelli Lumiere della vita quotidiana francese.
Il pubblico è estasiato dalle riprese animate di “bimbi che giuocano” o di “bagni di mare” a Nizza. Il giorno successivo il “cinematografo Lumiere” viene trasferito al Teatro Milanese in corso Vittorio Emanuele con proiezioni aperte al pubblico di circa un quarto d’ora di durata. Il titolo è “spettacolo di fotografia animata” e riscuote grande successo anche se in molti prevedono che sia “un’arte senza futuro” o, in milanese, “El dura minga”.
Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani
San Valentino è una festa… che spacca letteralmente in enne parti l’opinione pubblica, se così si può definire.
Quando arriva questo giorno, direi che tendenzialmente possiamo distinguere queste categorie:
– i nichilisti: coloro ai quali non frega nulla di nulla di questa giornata e che continuano imperterriti a vivere la loro vita;
– i nichilisti polemici: coloro ai quali non importa niente di questa ricorrenza perchè pensano sia solo una mera questione commerciale senza un vero significato alla base;
– gli invidiosi acidelli: coloro che passano tutto San Valentino a fare battutine odiose sulle coppie che lo festeggiano, del tipo “Ma San Valentino lo passate con il vostro partner o con l’amante?” o “Pensate che oggi le corna non si vedano?” o, ancora, “Oggi piccioncini, domani tornano a urlarsi contro“… ma in cuor loro, sperano tanto di ricevere, un giorno, la famosa lettera da parte dell’ammiratore segreto;
– le coppie tranquille: coloro ai quali non interessa molto questa festività, perchè si amano tutti i giorni e non hanno bisogno di un giorno particolare per dimostrare il proprio sentimento;
– le coppie fanatiche: coloro che non possono fare a meno di correre nella prima pasticceria, negozio di peluche o qualsiasi altro luogo venda articoli di San Valentino per fare il regalo più sdolcinato possibile alla propria anima gemella;
– le coppie in crisi: coloro che pensano che celebrare questo giorno possa in qualche modo mettere a posto tutti quei piccoli screzi, litigi e rancori che si nutrono vicendevolmente;
– le coppie speranzose: coloro (specialmente se si tratta di una lei, parlo per esperienza personale) che aspettano questo giorno sperando che la loro dolce metà faccia la tanto agoniata proposta o che, magari, aspettano qualche dichiarazione importante;
– i “mai dire mai”: coloro che sperano dal più profondo del cuore che questo giorno porti qualche novità nel proprio orizzonte amoroso… molte volte, da veri e propri scapoli.
Ecco, direi che le categorie sono pressapoco queste, ogni anno, da quando ho memoria.
Ma, in riferimento alle coppie o a chi spera di quagliare qualcosa durante questa giornata, chi ha detto che a San Valentino si debba per forza ricorrere ai soliti escamotages per passare una bella serata?
Voglio dire: non esistono solo i cinema, i ristorante e i locali notturni per fare un’uscita romantica.
Cosa propongo in alternativa? Per esempio, il Macao, che proprio questo mercoledì dalle 21.00 organizza la sua Poetry Slam a ingresso gratuito. Sei poeti in gara declameranno i loro versi e saranno giudicati da una giuria… presa completamente a caso tra il pubblico.
Direi che poche alternative possono battere una serata come questa, non ti pare? E poi, non solo risparmieresti come minimo una costosissima cena, ma soprattutto potrai tornare a goderti uno dei più antichi strumenti di corteggiamento: la poesia.
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8 novembre 1894. Nell’albergo degli Angioli in via Santa Margherita 57 appassionati di ciclismo danno vita al Touring, un club che mira a promuovere il turismo in bicicletta. Tra le attività c’è quella di pressione per la costruzione di infrastrutture per le bici e la realizzazione di guide di viaggio per far conoscere l’Italia.
Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani
Nella Borsa di Milano ci sono anche aziende con sede a Milano. Ne abbiamo scelte tre che presentano un ottimo potenziale di crescita.
#1 F.I.L.A.: la creatività in un palmo di mano.
Profilo Il Gruppo F.I.L.A. ha sede a Pero. Nato a Firenze nel 1920, opera nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti dedicati alla creatività, all’arte, realizzando articoli per disegnare, dipingere, colorare e tanti altri prodotti tra cui pastelli a legno, pastelli a cera, carta per le belle arti e tutto ciò che occorre alla scuola ed agli appassionati del settore artistico. I suoi marchi di produzione sono abbastanza noti: GIOTTO, DAS, LYRA, CANSON, MAIMERI, DALER & ROWNEY LUKAS e TICONDEROGA. Il Gruppo Fila è composta da 21 stabilimenti produttivi, 40 filiali nel mondo
Un titolo dai continui massimi storici. Il titolo Fila ha fatto il suo esordio a Piazza Affari nel dicembre del 2013 e dopo circa un anno di leggere flessioni si è messo subito in evidenza grazie alle sue buone performance e continui massimi storici che hanno portato le quotazioni da 7.91 a 21.30 euro (prezzo max storico fatto registrare il mese scorso). Nel corso degli ultimi anni il Gruppo ha concluso importanti operazioni tra cui la joint-venture con Maimeri Spa, l’acquisizione di Daler-Rowney Lukas e quella del Gruppo Canson, grazie alle quali Fila potrà allargare la fascia di età dei consumatori e sviluppare i prodotti dell’area “colore” che in quello delle “Art & Craft”. Inoltre è prevista una crescita sostenuta in India e in ripresa In Cina, Brasile e Russia. Non è da meno il Nord America che ha visto una ripresa dei volumi e dei ricavi rispetto al 2016.
Perché seguire il titolo Fila?
Il Gruppo Fila continuerà in investimenti strategici ed i prossimi obiettivi sono quelli dell’ampliamento dei magazzini francesi e dell’installazione del sistema Sap.
Possiamo quindi considerare Fila un buon titolo da cassettista anche perché il Gruppo intende rafforzare la propria presenza sul mercato anche con eventuali ulteriori acquisizioni di marchi leader nei Paesi cosiddetti emergenti con tasso di popolazione scolastica elevato.
Anche le Banche D’Affari esprimono buoni giudizi come possiamo notare nella tabella sottostante.
Rating e Target Price
Nome
Data
Rating
Target Price
Banca IMI
12/12/2017
Add
21.30
Banca IMI
14/11/2017
Add
21.30
Mediobanca
26/10/2017
Outperform
22.50
Banca IMI
09/10/2017
Top pick
21.30
Equita sim
04/10/2017
Buy
21.20
#2 Fiera Milano: da leader in Italia a player globale
Profilo Fiera Milano, nata nel 1920, è leader in Italia e uno dei principali operatori integrati del mondo nel settore della gestione e organizzazione di manifestazioni fieristiche e congressi. La società opera nell’ambito di manifestazioni, congressi, fiere, servizi di allestimento, ecc. Fiera Milano ha fatto il suo esordio a Piazza Affari nel Dicembre del 2002. Il Gruppo gestisce i due quartieri espositivi fieramilano (nell’hinterland della città) e fieramilanocity. Inoltre opera (attraverso joint venture e partnership) in Cina, Brasile, Sud Africa, Thailandia e India.
Prospettive L’aumento di capitale (terminato il 29 gennaio 2016) sembra dare i primi frutti. Le risorse raccolte con questa operazione verranno utilizzate per finanziare eventuali acquisizioni e per ampliare il portafoglio di manifestazioni. L’andamento del business dei primi nove mesi del 2017 è stato positivo e in linea con le aspettative. Da segnalare la fiera biennale Host, leader nel mondo per l’ospitalità professionale, che è stata tenuta dopo la fine del trimestre e che ha raggiunto ottimi risultati: +24% dei visitatori commerciali. La Società resta focalizzata sulla definizione della migliore strategia aziendale.
Titolo consigliabile ai cassettisti
A livello grafico, ai prezzi attuali (2.04 euro) si potrebbe puntare sul titolo, impostando però lo stop loss a causa della volatilità dei Mercati. Il confronto con la successiva resistenza a 2.13 euro potrà fornire nuove indicazioni una potenziale ripresa. Conferme (in particolar modo in chiusura) oltre tale riferimento creerebbero le premesse per un ritorno dei corsi in area 2.24 euro con la possibilità che il rally (con la violazione di questo livello) estenda poi verso target più ambiziosi in area 2.30 euro in prima battuta. Le ambizioni di crescita verrebbero invece ridimensionate con ribassi sotto 1.98 euro in chiusura di seduta.
Presenza in Paesi strategici e ad alti tassi di crescita.
Indiscussa leadership di mercato.
A fine settembre l’indebitamento netto è sceso a 22,34 mln di euro, in miglioramento rispetto ai 38,32 milioni di inizio anno. Il Gruppo stima per l’esercizio in corso un margine operativo lordo in consistente miglioramento rispetto all’analogo esercizio 2016.
Rating e target price.
Nome
Data
Rating
Target Price
Banca IMI
01/08/2017
Add
2.10 euro
#3 SNAM: leader europeo nella gestione del gas naturale
Profilo Snam è leader in Europa nella realizzazione e gestione integrata delle infrastrutture del gas naturale. La sede legale e operativa di Snam è a San Donato Milanese (MI). In Italia, gestisce una rete nazionale di trasporto del gas di oltre 32.500 chilometri, 9 siti di stoccaggio e 1 terminal di rigassificazione. Il Gruppo comprende anche le sue partecipate attive in Austria, Francia e Regno Unito. La separazione di Italgas da Snam è stata completata il 7 novembre 2016. Il titolo Snam ha fatto il suo esordio sul mercato azionario italiano nel 2001.
Outlook I buoni risultati raggiunti nei 9 mesi riflettono sia gli investimenti effettuati (così come previsto dal piano strategico) che il maggior impegno nell’efficienza economico-finanziaria da parte del Gruppo. Inoltre da qui al 2021 Snam ha in programma di investire circa 4 miliardi di euro sulle infrastrutture italiane ed europee, rafforzando la sicurezza, la flessibilità e la liquidità dell’intero sistema gas. Altri investimenti verranno utilizzati per la realizzazione di circa trecento stazioni per il rifornimento di veicoli a gas naturale che sono in crescita. Nel piano strategico 2017-2021 si prevede di aumentare il valore delle partecipazioni esistenti e di creare opportunità per sfruttare appieno l’esperienza di Snam nelle infrastrutture di trasporto. E’ prevista una RAB in crescita dell’1% medio annuo. L’utile operativo aumenterà tendenzialmente in linea con la RAB, mentre l’utile netto crescerà nell’ordine del 4% annuo.
E’ giunta l’ora di puntare su Snam?
Grazie ai risultati raggiunti ed al piano strategico (che prevede investimenti in Italia) il Gruppo conferma il proprio impegno nel garantire agli azionisti una crescita profittevole e remunerativa. Il dividendo è previsto in crescita del 2,5% annuo nel periodo 2016-2018. Inoltre è stato introdotto l’interim dividend. (corrispondente al 40% del dividendo totale di competenza 2017) che è stato già distribuito agli azionisti il mese scorso, con pagamento del rimanente 60% a giugno.
La separazione da Italgas (avvenuta nel 2016) dovrebbe portare dei vantaggi così come previsto dal Gruppo: maggiore flessibilità per sostenere gli investimenti; Ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale mantenendo l’attuale credit rating; Mantenimento di quote di minoranza strategica in Italgas per cogliere opportunità di crescita.
I progetti previsti dal piano ed una politica di dividendi saranno sostenuti da una buona generazione di cassa e da una solida struttura finanziaria che, come già accennato in precedenza, permetteranno al Gruppo di cogliere ulteriori opportunità di sviluppo.
L’ottimizzazione della struttura di debito grazie al rifinanziando di buona parte del debito attraverso un esercizio di liability management per aumentare la maturity media del debito a 5 anni e riducendo il costo del debito al 2,4% dal 2,8% del 2015.
I ribassi delle ultime sedute hanno spinto il titolo Snam fino a quota 3.55 euro (chiusura al 09/02/2017), non lontano dal supporto strategico in area 3.45, riferimento che potrebbe essere ideale per intervenire in acquisto ma impostando rigorosamente lo stop loss a quota 3.40 euro per evitare ulteriori scivoloni che potrebbero proiettare i corsi anche fino in area 3.29 euro in prima battuta.
Rating e target price.
Nome
Data
Rating
Target Price
Citigroup
31/01/2018
Sell
3.70
Mediobanca
30/01/2018
Neutral
N.D.
Jp Morgan
26/01/2018
Overweight
4.50
UBS
18/01/2018
Sell
3.70
Kepler Cheuvreux
03/01/2018
Buy
4.50
PASQUALE FERRARO
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Il suo impegno in vita era quello di “aiutare i diseredati a elevarsi da sé medesimi”. Era Moisé Loira, ricco commerciante che diede in eredità la sua fortuna per istituire l’Umanitaria, ente benefico per dare vitto, alloggio e lavoro a chi ne aveva bisogno. Grazie all’Umanitaria vennero istituite le Case del Popolo e in generale promosse un’assistenza non basata sull’elemosina ma sulla formazione e il supporto temporaneo per consentire a chi è nel bisogno di ritornare sulla via dell’autosufficienza. La sua azione fu definita da Turati l’applicazione a Milano di un “socialismo dal volto umano”.
Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani
E dopo che in tutta Italia è passato, finalmente anche a Milano è arrivato: il Carnevale è questo sabato e non vedo l’ora ti travestirmi, di lanciare stelle filanti e di mangiare tanto cioccolato (quello lo faccio sempre, ma durante le feste non si ingrassa… vero?)
In tutta la città meneghina si organizzano feste per questo fine settimana, ma dato che dobbiamo recuperare da subito (perchè siamo milanesi), io ti propongo subito per questo martedì una serata a tema che ti farà ballare tutta la notte.
Sto parlando del Carnevale anni ’30 e ’40 del Let’s, che questo martedì celebrerà la festa più colorata e pazza dell’anno facendo un salto nel tempo.
A partire dalle 20.00, potrai sfoggiare il tuo costume migliore di Da Fred Astaire, Ginger Rogers, Ava Gardner e tanti altri, ballare tutta la notte sulle note del quartetto jazz e swing Jazz Lag Booking e naturalmente goderti l’ottimo aperitivo biologico… il tutto a 20 euro.
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Vediamo… sicuramente si tratta di un repertorio ibrido, ma intrigante.
Come sound… beh, possiamo dire che questo gruppo ondeggia tra pop, elettronica e, a tratti, forse può anche sconfinare nell’hip hop.
Una cosa è certa: la caratteristica principale della loro produzione è la sperimentazione.
Questi tre ragazzi, infatti, si divertono a trovare sempre modi nuovi per i loro brani, andando a caccia di soluzioni armoniche e melodiche che possano tenere incollato al palco lo spettatore.
Quando si ascoltano i loro pezzi, si vive un’esperienza che simile a un climax, che inizia con un gigantesco punto di domanda sulla testa, prosegue con un vivo coinvolgimento per quello che si sta sentendo e termina con un “wow!” convinto.
Ti ho incuriosito? Allora sappi che questo lunedì potrai ascoltare e vedere dal vivo i Son Lux al Circolo Magnolia a partire dalle 21.00
L’ingresso, senza diritti prevendita, costa 20 euro, ma se non ti sbrighi finiranno tutti.
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Con il ritorno al proporzionale si arriverà a un governo di tutti i partiti che dovrà realizzare tutte le promesse elettorali. Così l’Italia diventerà la terra dei sogni.
Dream Italy: il dream team delle proposte politiche dei diversi partiti
#1 Università gratis per tutti (Liberi e Uguali) #2 Flat tax al 15% con no tax zone fino ai 30.000 euro (Lega) #3 1.000 euro di pensione minima (Forza Italia/M5S) #4 Salario minimo garantito (PD/Lega) #5 Reddito di cittadinanza per chi non lavora (M5S) #6 Forfait del 15% su multe e pendenze fiscali per chiudere ogni contenzioso pregresso con l’Agenzia delle Entrate (Lega) #7 Riduzione dell’orario di lavoro (M5S) #8 Zero imposte su auto, casa e successione (Forza Italia) #9 Asili nido gratis fino a 3 anni (Fratelli d’Italia) #10 Italia 100% con energia rinnovabile (M5S/Liberi e uguali) #11 Riduzione del 40% del debito pubblico (M5S)
In panchina: #12 Sforamento deficit oltre il 3% (Lega/M5S/Liberi e uguali) #13 Pensione di garanzia per i giovani (PD) #14 Via il Canone Rai (PD) #15 Riduzione spese militari (M5S/Liberi e Uguali) #16 Introduzione delle case di tolleranza (Lega)
Allenatore: Ridefinizione dei trattati europei a vantaggio dell’Italia (Tutti i partiti) Presidente: Lotta all’evasione fiscale (tutti i partiti)
Se parliamo dell’amore di una coppia, penso che sia quel tipo di sensazione che ti fa sentire a casa anche nel bel mezzo del bosco in una fredda notte dicembrina, se accanto a te hai la persona che ami.
Se si intende l’amore per i tuoi cari, credo che sia quel sentimento che, nonostante le distanze e il tempo trascorso dall’ultima volta in cui ci si è visti di persona, fa conservare la stessa intesa e lo stesso rapporto di sempre, come se non fosse passato nemmeno un secondo.
Se si pensa all’amore per i famigliari, beh, la prima cosa che viene in mente è “amore incondizionato”, assieme a “la mamma è sempre la mamma”, “sei la principessa/il campione di papà” e “tra fratelli c’è un rapporto unico”.
Se, infine, ci si riferisce all’amore platonico per le idee, per la cultura e per il sapere in generale, allora stiamo parlando proprio dell’evento gratuito del Base, che partendo da questo venerdì alle 19.00 e proseguendo per tutto il weekend, anticipando San Valentino, ha organizzato Il Festival dell’Amore.
Saranno tre giorni di conferenze, mostre e concerti, per festeggiare questa ricorrenza in modo non commerciale, incontrando ospiti d’eccezione del mondo della musica, dello spettacolo e del food.
Tra poetry slam, photo corner a tema, letture collettive e molto altro, passerai un fine settimana pieno d’amore in modo… costruttivo.
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2016. Elezioni comunali. I candidati sindaco sottoscrivono l’idea di Milano Città Stato. In particolare i due contendenti al ballottaggio, Stefano Parisi e Beppe Sala pubblicano una lettera aperta in cui annunciano il loro impegno per Milano Città Stato: Guarda la lettera di Parisi: “Io mi impegnerò che succeda” Guarda la lettera di Sala: “Proviamoci. Mi impegnerò personalmente” In questo tempo pare che davvero il vento sia cambiato per avere una Milano più forte, più autonoma e più protagonista a livello internazionale. Il Consiglio di Milano ha approvato il primo atto formale per Milano Città Stato (clicca qui per vederlo) e il sindaco Sala sta alzando la voce con Roma perchè Milano conti di più: “Se l’Italia non ci segue Milano dovrà rivolgersi all’Europa“. Ora ci sono le elezioni regionali e le nazionali. E’ il momento di premere sull’acceleratore e di votare per candidati che si impegnino realmente per dare a Milano l’autonomia necessaria per diventare il primo hub internazionale d’Italia. Per questo chiediamo a tutti i candidati dei diversi partiti di sottoscrivere pubblicamente l’impegno per Milano Città Stato. Qui sotto il testo che si chiede di condividere e di impegnarsi a mettere in atto una volta eletti. In prossimità delle elezioni daremo massima visibilità ai candidati che si saranno impegnati per questo.
Cari candidati, se siete d’accordo con questo testo, sottoscrivetelo pubblicamente
Perchè Milano Città Stato?
Le città stato moderne sono degli hub internazionali che offrono le migliori opportunità per operare sui mercati globali. Si definiscono città stato nel senso che sono amministrativamente autonome e devono rendere conto solo al governo centrale, senza poteri intermedi. Esempi di città stato sono Londra, Madrid, Bruxelles, Amburgo, Berlino, Vienna, Mosca o San Pietroburgo. Queste città funzionano come un aeroporto internazionale che consente di attrarre un pubblico di ogni nazione, come porta d’ingresso nel loro Paese. L’Italia è l’unico tra i grandi stati europei a non avere una città stato, ossia un hub internazionale amministrativamente autonomo.
Questo è il momento per trasformare Milano in una città stato per due ragioni principali: 1. L’ordinamento italiano taglia Milano fuori dalla competizione internazionale non consentendole di attirare risorse dall’estero che aumenterebbero la ricchezza di tutto il Paese. 2. L’Italia ha bisogno di riforme radicali, ma per introdurre innovazioni è più semplice provarle su scala locale. Milano città stato dotandosi della necessaria autonomia può avere la funzione di sperimentare iniziative legislative che possono poi essere estese al resto del Paese.
Caratteristiche di Milano città stato
1.La Costituzione.
Le città stato hanno una Costituzione. Le costituzioni esistenti hanno in comune l’esigenza di tutelare la città da abusi di potere dello stato a cui appartiene, la tendenza a dare sempre più rilevanza ai diritti del cittadino e l’affermazione del ruolo della città stato con il resto del mondo.
2.L’amministrazione a livello più basso possibile.
Le città stato rappresentano esempi di maggiore partecipazione rispetto agli stati a cui appartengono. Utilizzando l’esperienza delle situazioni esistenti e le opportunità fornite dalle nuove tecnologie Milano potrebbe diventare un modello di società partecipativa.
3.Economia ed autonomia fiscale.
Per attrarre imprese e lavoratori internazionali Milano città stato deve saper creare un ambiente ottimale in cui produrre ricchezza. Le città stato più efficienti godono di un’autonomia fiscale che consente loro di poter essere un volano per l’economia nazionale.
4. Rappresentanza istituzionali e rapporti con il governo
La caratteristica che unisce le città stato del mondo è quello di non avere mediazioni tra sé e il governo dello stato a cui appartengono. Questa sarebbe la premessa principale per Milano città stato: poter trattare direttamente con Roma. 5.Laboratorio di innovazione per il Paese
Le città stato sono un centro di innovazione e spesso si orientano verso la ricerca di soluzioni ai problemi principali degli stati a cui appartengono. Partendo dai principali problemi dell’Italia si provano ad immaginare quali innovazioni sperimentare a Milano riprendendo e riadattando alcune best practice internazionali.
Due parole per sognare tante di quelle mangiate da farsi venire il mal di pancia.
Del resto, è matematico: se pensi al cibo sano e saporito ti viene in mente l’Italia, se invece preferisci farti la serata da “scorpacciata furibonda e cicciosa” imposti il navigatore in direzione del fast food americano più vicino e parti a razzo verso gli hamburger e oltre.
Beh, da giovedì fino a domenica ti propongo sì del cibo ciccioso, ma salutare… una specie di abbuffata italo-americana.
Eh sì, perchè il nostro amatissimo East Market Diner organizza per quattro, appetitosissimi giorni la Pulled Pork and Beer week, durante la quale potrai gustare, appunto, il pulled pork americano, il maiale sfilacciato da infilare direttamente nel panino che preferisci.
Ma non è finita qui, perchè ad accompagnare tutto ciò ci saranno le nuove specialità birrose di Brooklyn Brewery in esclusiva per questo evento, affiancate dalle classiche Lager e East Ipa.
Quindi, ricordati: a partire dalle 18 di questo giovedì, potrai strafogarti di pulled pork finchè il tuo stomaco chiederà pietà. Magari, se riesci, fai anche un salto in terrazza: si mangia meglio all'”aria aperta”.
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Quando l’11 gennaio 1881 andò in scena l’Excelsior il pubblico della Scala rimase senza parole.
Sul palco videro uno spettacolo stupefacente in pieno stile Belle Epoque. 508 artisti mettono in scena alcune grandi conquiste della scienza, dalla locomotiva al traforo del Cenisio. E’ il trionfo della tecnologia e della “pace tra i popoli” nel segno del progresso.
Il ballo era un autentico kolossal che dopo 103 repliche fu portato a Parigi e poi aLondra.
In un periodo di mercati nervosi può essere interessante andare a scovare per operazioni sul lungo termine aziende piccole ma con grandi potenzialità di crescita.
#1 EXPRIVIA: L’ACQUISTO DI ITALTEL LE METTERA’ LE ALI?
Exprivia S.p.A. è un gruppo italiano con una capitalizzazione di circa 80 milioni di euro. Si occupa di Information and Communication Technology (settori Banking, Finance&Insurance, Telco&Media, Energy&Utilities, ecc.). Ha debuttato sul listino di Milano nel 2000.
Prospettive Nei primi nove mesi del 2017 è proseguita la crescita su buona parte dei mercati in cui il Gruppo opera. L’investimento (81%) in Italtel (società italiana leader nel mercato delle Telecomunicazioni ) è uno dei principali piani strategici che permetteranno al Gruppo di diventare leader nello sviluppo di tecnologie e soluzioni per la trasformazione digitale. Questo investimento sarà altamente determinante per Exprivia poiché il gruppo potrebbe raggiungere o addirittura superare gli obiettivi 2020 (prefissati dal Piano Industriale) in termini di Ebitda; infatti Banca Akros ha alzato da 1,3 euro a 1,7 euro il prezzo obiettivo su Exprivia, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda.
Perché puntare su Exprivia? 1) Un’ampia presenza in Italia e ottima presenza in mercati ampi e solidi, come banche, finanza, sanità, energia e telco, SAP. 2) Presenza promettente nei Paesi emergenti in questo settore tra cui Asia e America del Sud. 3) Inoltre il nuovo Gruppo, che prevede un fatturato di circa 600 mln di euro, farà importanti investimenti nell’attività di ricerca e sviluppo.
Rating e Target Price
Nome
Data
Rating
Target Price
Banca Akros
12/12/2017
Accumulate
1.70
Banca Akros
13/11/2017
Neutral
1.70
Banca Akros
31/10/2017
Neutral
1.70
Banca Akros
28/08/2017
Accumulate
N.D.
Banca Akros
07/08/2017
Accumulate
N.D.
#2 FIDIA: LA FORZA DI VW SUL FATTURATO
Fidia S.p.A., con sede San Mauro Torinese (TO), è tra le società leader a livello mondiale nel settore della produzione, progettazione e commercializzazione di sistemi di fresatura integrati. Fidia S.p.A. è quotata al segmento STAR di Borsa Italiana dal 2001 ed ha una capitalizzazione di circa 44 milioni di euro.
Prospettive Lo scorso 5 dicembre Fidia ha acquisito tre importanti commesse dal Gruppo Volkswagen ed il mercato ha subito apprezzato la notizia facendo balzare il titolo di oltre 25 punti percentuali in poche sedute. Nello specifico, il Grp tedesco ha commissionato tre grandi macchine altamente automatizzate che verranno installate per la produzione di componenti per autovetture. Le ridotte dimensioni e capitalizzazione del Gruppo rendono poco appetibile il titolo agli occhi dei grossi investitori ma proprio per questo motivo Fidia trasferirà presto l’attività produttiva nel nuovo stabilimento di Forlì per dare piena capacità produttiva. Inoltre non sono da escludere nuove espansioni in Paesi strategici e su mercati emergenti ad alto potenziale, anche mediante acquisizioni o joint-ventures.
Perché puntare su Fidia?
A livello grafico, i ribassi delle ultime sedute che hanno colpito Piazza Affari, potrebbero riportare il titolo fino in area 7.50 (al momento il titolo è a quota 7.92 euro, dati al 06/02/2018), buona occasione su cui intervenire in acquisto e tenere in portafoglio, titolo da cassettista.
I nuovi investimenti permetteranno a Fidia di aumentare efficienza e volumi produttivi, ciò potrebbe attirare l’attenzione di grossi investitori.
Rating e target price:
Nome
Data
Rating
Target Price
Twice Research
24/01/2018
N.d.
7.20
Banca IMI
02/10/2017
Add
7.30
#3 ELETTRA INVESTIMENTI: PRONTA AD ACQUISIZIONI
Elettra Investimenti è holding industriale operante sul territorio nazionale nel settore della produzione di energia elettrica e termica. La società è quotata sul mercato AIM Italia da aprile 2015 ed ha una capitalizzazione di 40 milioni di euro.
Prospettive Il management conferma la strategia di crescita attraverso acquisizioni strategiche ed avvio di nuove iniziative nell’ambito delle attività “storiche” del Gruppo, inoltre verrà rafforzata la unit dedicata all’efficienza. Il 2017 è stato un intenso anno di lavoro per il gruppo che sta migliorando il proprio percorso di crescita; inoltre gli investimenti strategici fatti dovrebbero far archiviare l’esercizio 2017 con un importante miglioramento dei margini rispetto all’analogo periodo 2016. Il nuovo modello di business consentirà alla società di entrare nel mercato IoT in qualità di Integrator, in questo modo riuscirà a raggiungere nuovi clienti e fette di mercato, primo fra tutti quello industriale e quello residenziale. Inoltre grazie a questa strategia Elettra Inv. potrà inserirsi anche nei mercati internazionali.
Perché puntare su Elettra Investimenti?
Il 2017 è stato un anno in cui Gruppo ha consolidato il posizionamento di mercato su più fronti (Energia e Service e O&M).
Situazione patrimoniale solida ed equilibrata con ampie disponibilità sempre utili per ulteriori sviluppi o acquisizioni.
Anche i dividendi sono un buon motivo per investire sul titolo. Secondo il rating di Ubi Banca il dividendo di 0,35 euro per azione del 2017 (Precedentemente EUR 0,25), dovrebbe passare a EUR 0,40 per azione nel 2018 e 0,45 euro per azione nel 2019.
PERFORMANCE
%
Ytd
+6.7
1 Mese
+8.4
6 Mesi
+10.3
1 Anno
+107
3 Anni
–
5 Anni
–
Rating e Target Price: N.D.
PASQUALE FERRARO
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Sai cosa servirebbe per spezzare la routine? Un bell’aperitivo… anzi, perchè no: un aperitivo in musica. Meglio ancora, voglio proprio esagerare: il Jazz Bar di Eataly.
Come “di cosa parlo”?
Il Jazz Bar di Eatalyè la rassegna che prevede una serie di aperitivi in musica ogni mercoledì, a partire dalle 18.30.
Ma il genere non sarà sempre il jazz: potrai sorseggiare il tuo cocktail e assaporare i prelibati stuzzichini mentre ascolti anche sonorità etniche, funky jazz, manouche e molto altro ancora.
Questo mercoledì, per esempio, il palco di Eataly sarà popolato dal brio e dall’energia dello Xilo Ensemble, che saprà rendere più frizzante la tua giornata, facendola cambiare da così a così (effettivamente, scritto non rende tanto… ma hai capito a cosa mi riferisco).
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Quanto possono essere profonde delle ferite? Quanto poco potrebbe volerci a far esplodere una situazione stabile, ma ancora con i nervi scoperti? Quanto potrebbe pesare un insulto in tutto questo?
E’ proprio quello che racconta questa storia, ambientata a Beirut ai giorni d’oggi.
E’ il racconto della vicenda di Yasser, un profugo palestinese nonchè capocantiere scrupoloso, e di Toni, un meccanico militante nella destra cristiana.
Descritto così, non sembra un contesto disastroso, giusto?
Tutto d’un tratto, però, un nonnulla scatena il vero e proprio putiferio.
Basta un semplice tubo rotto che porta a un battibecco e poi irrimediabilmente a un insulto sproporzionato pronunciato da Toni in un momento di rabbia a innescare una spirale di azioni e reazioni con ripercussioni persino sulle vite private di entrambi con conseguenze drammatiche.
Ciò che rivela questa situazione è che la guerra civile libanese appartiene al passato, ma basta una piccola miccia che prende fuoco a far esplodere le polveri e trasformare un banale incidente in un processo incandescente, con risonanze mediatiche sorprendenti che spacca la nazione in due.
Una storia pesante dalle tante sfaccettature che rivelano parte del mondo di oggi: se ti sei incuriosito, sappi che potrai vedere “L’Insulto” questa sera al Cinema Ariosto a partire dalle 19.15.
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Milano è madre nutrice per gli universitari da tutto il mondo. Da Emo di Friesland, convenzionalmente considerato il primo studente internazionale nella storia (viaggiò dall’Olanda ad Oxford nel 1190), al decisivo impulso dato da Napoleone nel creare il milieu adatto allo sviluppo dell’interscambio degli studenti fra le città europee, fino a “Mamma Erasmus” Sofia Corradi che ha ideato l’omonimo programma partito nel 1987, oggi il capoluogo lombardo è diventato un esempio virtuoso in questo ambito.
I paesi da cui arrivano più studenti stranieri
Il cosiddetto “Effetto Milano” ha reso possibile infatti portare qui programmi di respiro globale come IES Abroad, dedicato agli studenti provenienti da ogni parte degli Stati Uniti, un progetto attivo in tutti e cinque i continenti e che attira nella nostra città almeno 200 ragazzi a semestre, suddivisi su tutte le università. Al di fuori dell’Europa, però, i due paesi più contribuenti nel portare goliardi a Milano sono la Cina e la Turchia. I programmi Marco Polo e Turandot, attivi dal 2 Ottobre 2006 in tutta Italia, sono riusciti a portare oltre diecimila studenti cinesi a Milano, grazie anche alla proficua ed essenziale collaborazione dell’Istituto Confucio.
Solo l’anno scorso, gli universitari provenienti dal Celeste Impero sono stati il 4,2% del totale dei giovani stranieri giunti in città, prevalentemente stabilitisi nelle zone attorno al Politecnico della Bovisa e al primo posto nella classifica della spesa mensile per gli affitti agli studenti: in media, hanno pagato 660 euro a testa. Per quanto riguarda la Turchia, un considerevole numero di alunni lo porta la TIME (acronimo per Top Industrial Managers Europe) Association, con particolare rilevanza data agli studi di ingegneria al Politecnico.
L’Università record per studenti stranieri
Milano è stata per quattro giorni (dal 3 al 6 Aprile 2014) capitale del progetto Erasmus. Negli ultimi 4 anni, solo alla Statale è aumentato del 35% il numero di stranieri in arrivo con Erasmus, ora il 6,3% sul totale degli studenti. Il record spetta all’Università HUMANITAS, punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca sui tumori e le malattie immunodegenerative, che ha oltre uno studente su tre straniero, puntando ad arrivare ad averne il 43% entro la fine del 2018. Nel complesso, al momento sono novemila gli iscritti non italiani alle università milanesi, il 5% del totale, il che ci pone ai primi posti in Europa come appeal internazionale. Gli indiani sono il gruppo extra UE che sta crescendo più rapidamente e hanno rappresentato il 5,9% dei nuovi arrivi l’anno scorso. In assoluto, la nazione più rappresentata è la Francia, che porta il 13,5% dei giovani studenti stranieri a Milano, mentre quelli che si trattano meglio apparentemente sono i tedeschi: la gran parte di loro, infatti, vive tra i Navigli e il centro storico, anche se mediamente spendono meno dei cinesi.
Vita da Erasmus
I luoghi e i momenti preferiti dagli studenti stranieri qui presenti sono la Pinacoteca di Brera, il Teatro alla Scala e il Duomo, l’aperitivo sui Navigli e la Fashion Week. Tra di loro, è sempre più in voga la M-ID Card, della quale ad oggi hanno usufruito circa diecimila universitari e che prevede ingressi gratuiti in tutti i principali musei della città, agevolazioni per l’acquisto dei biglietti al Piccolo Teatro di Brera e, soprattutto, sconti e gratuità per i treni diretti nelle principali destinazioni lombarde.
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Di cosa sono le città-stato e della loro storia abbiamo parlato, e parleremo. Del perché Milano merita questa effigie pure, ed è ciò per cui esiste questo progetto e questo magazine. Ma facciamo un passo indietro, e soffermiamoci per un momento, il tempo di questo articolo, sul concetto di città, sulla sua genesi e la sua fenomenologia.
Più abitanti vivono in città più gli stati sono ricchi
Lo stato più ricco del mondo è il Qatar. Il secondo è Lussemburgo, il terzo Singapore. Cos’hanno in comune queste tre nazioni? La percentuale di abitanti che vive nelle città, prima di tutto: il 99,32% in Qatar, il 90,73% in Lussemburgo, il 100% a Singapore, oggi la città-stato per antonomasia. Al contrario, per i tre stati più poveri del mondo le percentuali sono le seguenti: il 40,6% nella Repubblica Centrafricana, il 43,5% nella Repubblica Democratica del Congo e il 12,7% in Burundi, tutti sotto la soglia del 50% di abitanti che vivono in città. Comparando il PIL di ogni stato africano con la sua percentuale di urbanizzazione, scopriamo che i due indicatori sono praticamente direttamente proporzionali.
Il 50% degli esseri umani vive sull’1% delle terre
Le città non creano automaticamente benessere e il benessere non crea automaticamente nuove città, ma esiste una connessione diretta tra i due concetti. Potrebbe risultare strano il fatto che gli esseri umani scelgano di abitare le città: il costo della vita è maggiore, la qualità dell’aria è peggiore, gli ambienti sono più affollati, ci sono più crimini e le malattie si diffondono più facilmente. Se, per assurdo, l’intera popolazione umana si distribuisse equamente tra tutte le terre emerse ed abitabili, ognuno di noi avrebbe 5 acri (20’000 metri quadrati) a sua esclusiva disposizione. Nella realtà, invece, il 50% degli esseri umani vive sull’1% delle terre. Al 2017, le città comprendono il 54% della fauna umana. Nel 1963, la quota era al 34% del totale. Il futuro è delle città, siamo nel secolo delle città. L’urbanizzazione sta forgiando il mondo. Ma per quale motivo esistono, le città?
Homo Sapiens ha vissuto per migliaia di anni come cacciatore-raccoglitore. Geneticamente, siamo ancora cacciatori-raccoglitori, dato che abbiamo cambiato il nostro biotopo troppo rapidamente. Inizialmente gli uomini dovevano lottare per il cibo, e va da sé che erano naturalmente transumanti. 12.000 anni fa, però, abbiamo iniziato a padroneggiare la coltivazione. L’addomesticamento delle piante ha permesso agli esseri umani di stanziarsi in un luogo preciso, ma l’agricoltura primordiale era ben diversa da quella odierna. Mancavano le conoscenze, e quindi le tecnologie. La prima evidenza di un terreno solcato con l’aratro, un processo che aumenta drasticamente la resa del raccolto, risale a circa 5000 anni fa. Sono servite altre migliaia di anni per far sì che l’uomo riuscisse ad addomesticare ed allevare efficacemente anche solo i buoi per trainare gli aratri. Agli albori dell’era agricola, praticamente ogni essere umano doveva dedicarsi alla terra, per una mera questione di sopravvivenza: il lavoro di una persona provvedeva alla sussistenza di una persona. Col passare dei secoli, e il progressivo avanzamento della tecnologia in questo ambito, oggi siamo arrivati a far sì che il lavoro agricolo di una persona possa provvedere al sostentamento di altre 155. Abbiamo raggiunto un’efficienza tale da permettere che basti lo sfruttamento di 1 acro di terreno per sfamare una persona.
Nel corso della storia, i grossi centri urbani hanno seguito una precisa tendenza: la Legge di Zipf
Tornando agli esordi, nel momento in cui la fatica di un singolo agricoltore ha iniziato ad essere sufficiente per nutrire più persone, queste hanno iniziato ad avere del tempo libero dalla lotta per la sopravvivenza: questo è stato il punto di svolta per l’umanità. Senza questo fattore cruciale, saremmo ancora nella preistoria. Il surplus di cibo e lo sviluppo delle città hanno condiviso un destino intrecciato. Senza surplus, non sarebbe stato possibile per gli uomini vivere in grossi conglomerati urbani, perché occorreva riservare uno spazio enorme alle coltivazioni. Grazie al surplus, le persone liberate dall’impegno agricolo hanno potuto sviluppare la lingua, la letteratura, la scienza e quindi portare a tutti gli avanzamenti tecnologici che hanno costruito il mondo di oggi.
Con gli uomini che man mano sceglievano il posto migliore dove vivere, la crescita delle città è in realtà avvenuta seguendo un processo del tutto naturale: nel corso della storia, i grossi centri urbani hanno seguito una precisa tendenza. Nel 1800, la città più popolosa d’Europa era Londra (1 milione di abitanti). Nel 2018, la città più popolosa rimane Londra (8.78 milioni di abitanti). Al secondo posto, troviamo Parigi sia 200 anni fa, sia oggi. Le città che erano grandi un tempo tendono ad essere grandi tuttora, al netto degli sconvolgimenti geopolitici e climatici, insomma non cambiano da sole. Hong Kong, per dire, ha cambiato faccia a causa dell’occupazione inglese; San Francisco negli anni della corsa all’oro; Washington DC da quando è stata designata come capitale degli Stati Uniti. Questa non è neanche l’evidenza maggiore di quanto sia stato naturale lo sviluppo delle città. Secondo i dati dello US Census Bureau, la città più popolosa degli USA è New York, con 8.5 milioni di abitanti, poi Los Angeles, con 4 milioni di abitanti: la metà. Successivamente abbiamo Chicago a 2.7 milioni, Houston a 2.3, Phoenix a 1.6: un terzo, un quarto e un quinto di NY. E’ davvero sbalorditivo constatare quanto spesso questa proporzione sia ripetuta nelle città di tutto il mondo. Andiamo in Germania: abbiamo Berlino a 3.5 milioni di abitanti, poi Amburgo a 1.8 (la metà), Monaco di Baviera a 1.4 (un terzo), Colonia a 1 (circa un quarto), Francoforte a 0.7 (un quinto).
Le più grosse anomalie in questa distribuzione le troviamo nei paesi e nelle aree in via di rapido sviluppo, come a Dubai e negli Emirati Arabi Uniti, ma questa regola, la legge di Zipf, non vale solo per una buona parte delle nazioni umane: la ritroviamo nella distribuzione delle parole in un libro, nelle fasce di reddito delle persone in uno stadio, nelle frequenze del biosonar dei delfini. Tutto questo per dire che, a livello macroscopico e al di là della legge di Zipf, le masse umane, i popoli, seguono processi superiori e ancora inafferrabili, completamente connessi con ciò che chiamiamo natura: vale anche per le città, dove grandi gruppi di persone si sono “liberamente” distribuite in maniera sistematica.
Uno dei vantaggi decisivi delle città è che consentono a innumerevoli tipi di attività di localizzarsi l’una vicina all’altra
La nascita e l’esistenza stessa di una città possono essere garantite solo se i benefici superano gli svantaggi. Come detto, prima del surplus alimentare, c’erano ben pochi vantaggi nell’aggregarsi a vivere nel medesimo luogo, e un grosso svantaggio: il lungo tragitto necessario a raggiungere le terre agricole, al tempo in cui camminare era per di più l’unica maniera per spostarsi. Da tempo, i benefici del vivere in città crescono continuamente, e per questo sempre più persone scelgono questa via. Uno dei vantaggi decisivi delle città è che consentono a innumerevoli tipi di attività di localizzarsi l’una vicina all’altra. Le persone quindi si trasferiscono in città per trovare lavoro, le aziende si trasferiscono in città per avere maggior possibilità di scelta delle risorse e quindi di crescita. Oggi, le grandi metropoli tendono a specializzarsi e a raggruppare in loro i più grandi esponenti di un determinato settore. Così, Los Angeles è il perno dell’industria dell’intrattenimento, Boston è il fulcro per la ricerca medica, Dusseldorf è un hub delle telecomunicazioni, Singapore un centro dell’industria finanziaria. Il motivo per cui tutti i giganti del medesimo settore tendono ad aggregarsi nello stesso luogo è la facilitazione nell’avere accesso ad altri servizi. Per questo, grandi aziende rivali come Vodafone, Deutsche Telekom e AT&T hanno tutte importanti quartier generali a Dusseldorf, città dove possono lavorare a stretto contatto con altri attori come Nokia, Google e LG, che sviluppano i telefoni per cui poi loro offriranno i piani tariffari più congeniali. Tutto ciò porta ad una maggiore collaborazione e ad una maggiore efficienza, a vantaggio del consumatore.
Gli inconvenienti delle città
Si viene quindi a creare un’economia di scala quando più attività si concentrano in un unico punto. Ovviamente, non conviene a tutti i tipi di attività localizzarsi alla cieca in città, perché ci sono casi in cui gli svantaggi supererebbero i benefici: non troverete mai un’industria automobilistica in centro a Manhattan. Questa industria avrebbe certamente dei vantaggi, come il più facile accesso a personale altamente specializzato, la vicinanza ad altre attività, i costi di trasporto ridotti grazie alla prossimità al cliente finale, ma gli inconvenienti sarebbero enormi, perché nel nostro caso, dato che costruire a Manhattan costa 125 dollari al metro quadro, ad un’ipotetica azienda come Tesla erigere una sua infrastruttura media costerebbe 200 milioni di dollari solo per il terreno. I benefici non supererebbero mai gli svantaggi, ed è questa la causa principale del clamoroso declino di una città come Detroit, storico punto nevralgico per l’industria automobilistica, finché i produttori non hanno pensato di delocalizzare i propri impianti fuori dal centro cittadino, per ridurre i costi. Insieme ai produttori, sono scappati anche gli abitanti, ed è così che la popolazione detroitiana è in calo da decenni.
Solo 200 anni fa, i nostri piedi erano il più diffuso mezzo di trasporto
Le città esistono perché sono efficienti. Se dieci persone volessero comprare un determinato prodotto, e fossero sparse su una vasta porzione di territorio, il produttore dovrebbe sostenere importanti costi di trasporto per soddisfare la domanda. Ma se, ad esempio, otto di queste persone vivessero nello stesso luogo, il produttore farebbe bene a trasferire le sue strutture vicino ad esso, così da poter assorbire pienamente i costi di trasporto per soddisfare le due persone lontane, col suo bacino d’utenza principale facilmente raggiungibile, con spese ridotte: per questo, Amazon posiziona i suoi magazzini nelle immediate vicinanze dei grandi centri urbani. Anche solo 200 anni fa, i nostri piedi erano il più diffuso mezzo di trasporto. Se oggi possiamo percorrere 100 chilometri in un’ora, 200 anni fa nella maggior parte dei casi di chilometri ne potevamo percorrere 5, quindi l’impulso a stabilirsi nelle vicinanze di importanti snodi commerciali era rilevante. Nell’epoca attuale si sta sviluppando il concetto dei sobborghi, ma, ancora, la stragrande maggioranza degli individui sceglie di vivere nelle città.
La costante crescita e trasformazione delle nostre città, in metropoli e megalopoli sempre più mastodontiche, è un processo inarrestabile
La separazione e la specializzazione dei lavoratori sono stati decisivi per forgiare ciò che è il nostro mondo odierno: se io sono in grado di produrre una matita in 60 minuti e un foglio in 30 minuti, mentre un’altra persona produce una matita in 30 e un foglio in 60 minuti, separati potremmo ottenere una matita e un foglio a testa in 90 minuti; insieme, potremmo avere due matite e due fogli in 60 minuti. Questa è l’essenza del commercio e il motivo per cui è vantaggioso. La specializzazione permette agli esseri umani di ottenere di più senza spendere di più, in termini di tempo, fatica e denaro: le città rendono questo processo ancora più semplice, ecco perché sono efficienti. E’ il principio di minima azione verso cui gli uomini naturalmente convergono, e grazie ai modelli che abbiamo sviluppato nel tempo, siamo arrivati ad avere le città. Certamente, la vita nelle campagne è sempre esistita e dovrà continuare ad esistere, ma altrettanto certamente la costante crescita e trasformazione delle nostre città, in metropoli e megalopoli sempre più mastodontiche, è un processo inarrestabile, che andrà capito, afferrato e guidato.
Le città non creano benessere e il benessere non crea le città, ma le città rendono il benessere possibile, o per lo meno più accessibile. Le città sono efficienti, ed è l’efficienza a creare il benessere, per questo le persone costruiscono le città: è la Natura, baby.
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