In Estonia esiste una legge che stabilisce che ogni pratica pubblica possa essere svolta dai cittadini a casa propria. Però hanno un clima infame. La legge del contrappasso.
7 proposte per avere barriere antiterrorismo più belle
Proprio quando Milano scalava tutte le classifiche di ingressi turistici sono arrivati loro: i jersey, le barriere antiterrorismo che a Milano sembrano ancora più brutte.
Si è provato a rivestirle di graffiti ma l’effetto è deludente, anzi, a volte peggiorano l’effetto perchè creano un contrasto distonico con l’armonia dei palazzi e delle piazze:
C’è chi propone delle fioriere, tipo quelle di Torino:
Ma le fioriere sono per chi non sa cosa fare. Vanno bene al massimo per l’atrio del condominio. Che si può fare per distinguerci anche su questo, come città che trasforma in bellezza anche le barriere contro il terrorismo?
7 proposte per avere barriere antiterrorismo più belle
#1 Elefanti di cemento
A Stoccolma hanno messo dei leoni di cemento. Ma a Milano pensiamo in grande: potremmo mettere degli elefanti.
#2 Il vallum
Come insegnano i romani, la barriera può essere al contrario. Una buca di 20 centimetri e si bloccano le ruote di eventuali attentatori.
#3 Vecchi tram
Nell’era del riciclo sarebbe una splendida soluzione di marketing territoriale. Potrebbero ospitare piccole mostre d’arte.
#4 Blocchi di marmo di Candoglia
I blocchi bloccano. Con il più bel marmo del mondo.
#5 Statue umane raffiguranti dei passanti
Passanti uguali a quelli veri ma fatti di acciaio. Per risparmiare si potrebbe replicare la statua di Mandela: statue di Mandela ovunque. Un messaggio di pace universale
#6 Palme di cemento
Per alimentare la polemica.
#7 Concorso per scultori
Così diventerebbe la città al mondo con più sculture in giro per le strade.
Diabolik è milanese
Ideato da Angela Giussani, Diabolik è diventato uno dei fumetti più di successo dagli anni sessanta in poi. La sua creatrice che abitava vicino a Cadorna disse di avere avuto l’idea per dare ai pendolari una lettura leggera e veloce per i loro brevi viaggi in treno. Il primo numero uscì nel 1962 col titolo “Il re del terrore”.
Fonte: Conosci Milano? Di Luca Scarlini. Edizioni Clichy
GIACOMO BIRAGHI: perchè Milano non può rallentare proprio ora (Intercettazioni Milano)
– Non è possibile, Andrea, che si metta in pubblico ancora nel 2017 associato a Milano il tema della lentezza. No! Se siamo così fighi sulla bocca di tutti è perché cacchio nel 2010 abbiamo schiacciato sull’acceleratore lasciando tutti indietro. Ed è piaciuto a tutti tantissimo. Quindi è proprio il tema della lentezza che non si accosta oggi a Milano, non in generale, ma soprattutto oggi.
– Dovessi dire cose in cui Milano dovrebbe accelerare cosa diresti?
– Tre cose. La demografia, le multinazionali: abbiamo qui sedi commerciali o piccoli avamposti. Per esempio il tema delle banche o delle sedi di agenzie. Gruppi asiatici o americani potrebbero avere qui la sede. E ancora dobbiamo accelerare sul turismo, sono ancora troppo pochi. Sicuramente c’è da fare e bisogna tenere il piede più affondato sull’acceleratore.
– A livello personale in che cosa il milanese dovrebbe accelerare?
– Nelle lingue, nell’apertura alle culture estere, nell’invitare a conoscere le persone che vengono nella nostra città a vivere o a studiare e che vengono tenuto un po’ fuori. Aprire un po’ la testa. Lo fa solo in quei piccoli momenti celebrativi del design o in questi piccoli momenti ludici del piano, dei libri, dovrebbe farlo tutto l’anno.
– Quindi dici che la velocità dei milanesi è un po’ una finta.
– Assolutamente. Sia della città che dei milanesi. Proprio per questo in questo momento critico di transizione in cui abbiamo cominciato a mettere la terza dobbiamo accelerare. Se no fai come quando vado con l’enjoy che tieni la terza acceleri fa un gran casino, sa di frizione e basta. Questa è Milano oggi.
Alberto Fortis e il suo grande amore per Milano
Forse il più grande atto d’amore in musica per Milano è il disco di esordio di Alberto Fortis del 1979. L’artista di Domodossola espresse il suo grande amore per Milano in diverse canzoni, tra cui il Duomo di Notte, Milano e Vincenzo e Vi odio a voi romani. A causa dei contenuti ritenuti offensivi verso la capitale, la Rai per molti anni censurò le sue canzoni, alla radio e alla televisione.
Bollettino qualità dell’aria: 3 novembre
Ultime news sulla qualità dell’aria nel Comune di Milano.
PM10 oltre il limite in centro e a Città Studi. Siamo al terzo giorno consecutivo di superamento del limite, per un totale di 7 giorni di superamento negli ultimi dieci e vicini alla media record dello scorso gennaio. Preghiamo nella pioggia.
A Night For John Coltrane
Lo ammetto: non sono una grandissima fan del Jazz.
Non c’è niente da fare: dopo un po’ che lo ascolto, mi annoio mortalmente e stoppo la canzone.
Nonostante questo, mi rendo conto che si tratti di un genere fondamentale per la storia della musica e, in quanto tale, ha avuto le sue grandi leggende, coloro che hanno fatto la storia del Jazz.
Una di queste, forse una delle più importanti, è Coltrane.
Ho ascoltato diversi brani suonati da lui e devo dire che è uno dei pochi jazzisti che non mi annoia.
D’altra parte, chi non riconosce il talento di una personalità così rinomata?
Proprio per celebrare Coltrane a cinquant’anni dalla sua scomparsa, in occasione del JazzMi il Base organizza una notte completamente dedicata a lui : “A Night For John Coltrane“.
A partire dalle 21.30, sarà una serata-omaggio alla visione armonica futuristica di uno dei padri spirituali del Jazz Moderno, con brani tratti dal suo repertorio o dedicati a lui.
L’ingresso costa 10 euro, ma un evento come questo non ha prezzo… Let’s Jazz!
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Un altro PRIMATO (inaspettato) di Milano: l’impianto crematorio del Monumentale
Milano, lo sappiamo, ha spesso fatto da apripista ad ogni nuova ideologia. Così, anche in campo funerario, non appena il governo Depretis, per bocca del suo ministro Nicotera, autorizzò la cremazione del cadavere di Alberto Keller (1800-1874), rito da lui stesso richiesto per testamento due anni prima, la città non si fece trovare impreparata.
Il Maciachini aveva già realizzato il Tempio crematorio all’interno del cimitero Monumentale (pagato dallo stesso Keller), e così il 22 febbraio 1876, si ebbe la prima cremazione d’Italia, una delle prime d’Europa.
Fu utilizzata una semplice ara in pietra con fiammelle alimentate da gas illuminante (il gas che alimentava i lampioni stradali e le abitazioni dei ricchi), su progettato degli scienziati Celeste Clericetti e Giovanni Polli.
Dopo questa prima cremazione quasi simbolica, ne seguì una seconda con scarsi risultati. Il 17 marzo 1877 il terzo esperimento, sul corpo di un anziano morto all’ospedale per senilità, diede risultati ancora insoddisfacenti, visto che al termine del procedimento (durato due ore e mezza e costato un’ingente cifra, a detta del Corriere della Sera che seguì l’evento) il peso della salma superava i 3 chili, vale a dire il doppio di quanto ci si aspettasse.
Fu poi lo scienziato Paolo Gorini (1813-1881) a perfezionare un diverso tipo di forno, che prese il suo nome. La cremazione avveniva con fascine di pioppo o altra legna dolce sul principio della fiamma indiretta; la salma, era spinta all’interno del forno per scorrimento su rotelle. Poi veniva investita orizzontalmente per tutta la sua lunghezza dalla testa ai piedi dalle fiamme generate da una fornace a legna sistemata dietro e sotto il capo stesso. Il camino del fumo scendeva dapprima in basso sotto i piedi della salma per poi salire nel fumaiolo.
All’inizio di questo una seconda piccola fornace a legna bruciava ogni residuo. Il consumo era di circa due quintali di legna per la durata di due ore. Questo rivoluzionario metodo crematorio fu applicato dal 1877 presso il cimitero di Riolo, a Lodi. Successivamente, il metodo Gorini venne allestito nel Tempio del Monumentale, in sostituzione del vecchio e deludente sistema Clericetti-Polli.
Nonostante i tentativi di screditare la cremazione, osteggiata da più parti (ricordiamo il libretto del sacerdote Giacomo Scurati: “Se sia lecito abbruciare i morti“), sempre più persone disponevano per testamento che il loro corpo venisse ridotto in cenere. Nel 1896 fu necessario pertanto ampliare il tempio crematorio: l’architetto Augusto Guidini aggiunse verso il retro una nuova sala, capace di ospitare ben quattro forni metodo Gorini, chiusi da battenti in materiale refrattario. Gli stessi che, ormai in disuso dagli anni settanta, possiamo oggi vedere in stato di macabro abbandono.
Bibliografia
Gorini, P. “Sulla purificazione dei morti per mezzo del fuoco. Considerazioni, sperimenti e proposte” Milano, N. Battezzati, 1876
Scurati G. “Se sia lecito abbruciare i morti”, Milano, Tipografia S.Giuseppe, via S.Calocero, 1885
Corriere della Sera, 18 marzo 1877
MAURO COLOMBO
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Nel cinquecento alle milanesi era vietato mettersi il cappello
Nel periodo in cui fu governatore di Milano, nel cinquecento, don Ferrante Gonzaga proibì alle donne di indossare cappelli o berretti, “se non in caso di pioggia o malattia”
Fonte: Conosci Milano? Di Luca Scarlini. Edizioni Clichy
Visita al Cimitero Monumentale di Milano
Un po’ di arte all’aria aperta è quello che ci vuole in una domenica di sole di fine estate.
Quale posto migliore, se non il Cimitero Monumentale di Milano, per staccare dal ritmo frenetico della city e godersi una passeggiata fra alcuni dei monumenti più affascinanti della storia milanese?
Una visita al Cimitero Monumentale di Milano è d’obbligo non solo per i turisti, ma anche per i meneghini doc che hanno voglia di scoprire o “riscoprire” la propria città.
Non dimentichiamo che, proprio al Monumentale, riposano alcuni dei personaggi storici che hanno fatto la fama e la grandezza della città di Milano.
Artisti come Alessandro Manzoni, Enzo Iannacci e Alda Merini, ma anche lo stesso Carlo Maciachini, architetto del Cimitero Monumentale, riposa qui nella sua opera più grande.
Per tutti gli amanti dei misteri e della storia, questa è l’occasione per esplorare un lato di Milano ricco di fascino.
Un cimitero può non sembrare il posto ideale per svagarsi, ma sono sicura che resterete sorpresi delle curiosità e che scoprirete visitando il Monumentale di Milano, simbolo della città tanto quanto il Duomo stesso.
Cosa aspetti? Se vuoi partecipare alla visita di mercoledì, ricorda di prenotarti scrivendo a percorsi.arte.funeraria@gmail.com. Il costo della visita è di di 15 euro e si parte dalle 10.00: che cosa aspetti a prenotare?
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Halloween Day in cineteca
Halloween è in assoluto la mia festa preferita.
Non solo per tutte le caramelle e tutte le altre schifezze annesse (lo so, lo so, sono peggio dei bambini, ma che vuoi farci), ma soprattutto perchè posso spararmi una bella maratona di film horror.
Devo dire però, che negli ultimi anni la tv mi ha un po’ delusa: possibile che durante la serata più paurosa dell’anno non propongano niente di speciale?
Fortunatamente, ci sono delle alternative. In occasione della notte degli spettri, il MIC proietterà film scelti appositamente per l’Halloween Day in cineteca.
Si parte alle 17:00 con “Il libro della vita“, il film d’animazione prodotto da Guillermo Del Toro in grado di far amare la tradizione messicana, ma anche di affascinare chiunque lo guardi, con i suoi colori sgargianti, la sua atmosfera surreale e la sua trama intrigante
Il protagonista, Manolo Sanchez, è l’ultimo erede di una famiglia di toreri, ma non ama molto questa professione e preferisce di gran lunga dedicarsi alla musica. Si ritroverà, però, a fare una scommessa con la Morte e dovrà essere in grado di tirare fuori tutta l’indole da matador che gli scorre nelle vene per salvare i suoi cari.
A seguire, dalle 21.00 potrai assistere alla proiezione di un classico per adulti, “La stregoneria attraverso i secoli“, un capolavoro di Benjamin Christensen con accompagnamento musicale dal vivo di Francesca Badalini al pianoforte ed Emanuele Cedrone alle percussioni e alla melodiosa, un misterioso strumento musicale.
Per una cinefila come me, questa è la serata perfetta: un tocco horror non troppo spinto e una valanga di pop-corn (perchè lo so, non riuscirò a trattenermi e prenderò il secchiello gigante, come sempre). Ti aspetto fra le poltrone del MIC dopo aver preso il biglietto a 6.50 euro.
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7 location per film da fantascienza da ambientare a Milano
«Ho visto cose che voi romani non potreste immaginarvi:
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Porta Ticinese,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino a Porta Nuova.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
come lacrime nella pioggia»
7 location per film da fantascienza da ambientare a Milano
#1 Ex fabbriche Innocenti
The Day After. La fine del mondo
#2 Gae Aulenti
Milano nel 3500
#3 Stazione Centrale
Un film con Art Decò sui tetti della stazione centrale. Perfetto per Batman
#4 Gasometro zona Bovisa
Alice nelle città di Wenders
#5 Hangar Bicocca
Ideale per un film di Besson
#6 Scalo Greco
Perfetto per Stalker, post guerra atomica con piano sequenza infinito
#7 In fondo a Ripamonti
Mad Max. In una giornata di nebbia
Per i flashback: Chiaravalle
L’hotel Armani ha la forma di una A
L’hotel Armani in via Manzoni se lo si vede da google earth appare nella forma del simbolo del brand: la lettera A.
9 gradi ad agosto, 24 a febbraio: 10 record del clima di Milano
Piccola premessa: esiste un archivio storico del clima meneghino a partire dal 1763, anno in cui la storica stazione meteorologica di Brera ha iniziato ad essere attiva, una delle prime in Italia e oggi autentico patrimonio per chi studia la meteorologia in quanto possiede una delle più lunghe serie storiche termo-pluviometriche italiane.
E’ di questi dati che ci siamo serviti per stilare questa piccola lista. Solo dopo averli letti, potrete tornare a lamentarvi delle canicole e delle gelate.
10 record del clima di Milano
Giornata più calda di sempre: 11 Agosto 2003, +39,8° C
Giornata più fredda di sempre: 23 Febbraio 1855, -17,3° C
Giornata più nebbiosa di sempre: 24 Novembre 1992, visibilità sempre sotto i 100 metri
Giornata più piovosa di sempre: 23 Settembre 1993, caddero 123mm di pioggia
Giornata invernale più calda di sempre: 15 Febbraio 1990, +24,8°
Giornata estiva più fredda di sempre: 20 Agosto 1863, +9,0°
L’anno più temporalesco: 1998, 33 giorni di temporali
L’anno più assolato: sempre il 1998, 174 giorni di sole
La giornata più ventosa di sempre: 29 Luglio 2013, vento a più di 180 km/h
La più grande nevicata di sempre: ovviamente lei, La Nevicata del Secolo, 90 cm di neve in 72 ore, dal 13 al 17 gennaio 1985.
MILANO CITTA’ STATO
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Il Cavallo di Napoleone è rimasto alla Statale
La facoltà di veterinaria dell’Università di Milano ospita uno scheletro di un cavallo. Si tratta di quello montato da Napoleone nella campagna d’Egitto. Il cavallo fu donato a Eugenio Beauharnais e morì a Monza.
Fonte: Conosci Milano? Di Luca Scarlini. Edizioni Clichy
10 cose di Milano che non faresti MAI gestire a Roma
Cosa capiterebbe se Roma gestisse Milano.
10 cose di Milano che non faresti mai gestire a Roma
#1 I mezzi pubblici
A Roma sono proprio mezzi, La metà è rotta oppure senza gomme.
#2 I rifiuti
Sono perfino rifiutati dalla società addetta al recupero.
#3 Le buche delle strade
A Roma ci sono 10.000 buche stradali. Più che strade sembrano un formaggio svizzero.
#4 Il traffico
Se è un caos nella grande Roma, A Milano sarebbe l’Armageddon.
#5 La Settimana della moda
Diventerebbe un mese perché non riescono a fare le cose in tempo.
#6 Il Fuorisalone
Diventerebbe un circo dell’antica Roma.
#7 La nebbia
Dichiarerebbero lo stato di calamità.
#8 Piazza Gae Aulenti
Sarebbe piena di celti che si farebbero fotografare con i turisti.
#9 Il Duomo
Ci metterebbero il Papa.
#10 Milano città stato
La distruggerebbero per gelosia.
#Ps. I gatti
Farebbero m’aò’ invece che miao
MILANO CITTA’ STATO
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VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
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