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Una riforma a costo zero: poter pagare le MULTE IN UN MINUTO. Come in Francia

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Facciamo un confronto: pagare una multa presa in Francia vs una multa presa a Milano.

FRANCIA
Mi arriva dalla Francia una raccomandata. E’ un verbale di contravvenzione per avere superato il limite di velocità sul tratto di autostrada Mentone- Nizza. Il bollettino è in italiano e mostra le possibilità di pagare la multa da casa mia con carta di credito, bonifico o via smartphone. Scelgo di farlo sul web. Ecco i passaggi (invito tutti a provare):
1. Vado sul sito: https://www.amendes.gouv.fr. Mi si apre la pagina italiana. Clicco la scritta in evidenza: “pagare la contravvenzione o effettuare il deposito”

2. Nella seconda schermata inserisco il numero di pagamento elettronico che trovo in evidenza sulla multa insieme al codice chiave

3. Terza schermata mi manda direttamente sul pagamento della carta di credito. Inserisco dati e click, il pagamento viene autorizzato.
Tempo impiegato: un minuto. Non ho dovuto neppure inserire miei dati personali o quelli dell’automobile. Presumo che allo Stato francese non interessi chi paga, l’importante è che la multa sia saldata.
RISULTATO: 1 MINUTO

MILANO
Mi è arrivata una multa per divieto di sosta. Di solito per pagare le multe vado con il bollettino, un po’ antiquato, in tabaccheria. Ma dopo l’esperimento francese, provo a vedere se si può fare lo stesso a Milano. Sembra di sì. Ecco in diretta cosa bisogna fare:
1. Trovo la pagina “Multe” sul sito del comune (non è facile, per farlo alla fine devo ricorrere a google)
2. A quel punto clicco per procedere ma mi chiedono lo SPID
3. Scopro che per ottenere lo SPID, bisogna registrarsi su un provider tra Aruba, InfoCert, Namirial, Poste Italiane, Register, Sielte e TIM
4. Mi dico bene!, sono già iscritto su Aruba.
5. Vado su Aruba, mi registro, ma non trovo nessuno SPID
6. Inserisco nel motore di ricerca SPID, ma non risulta nulla
7. Apro la chat e scrivo “Salve, vorrei attivare l’identità digitale, ma non riesco a trovare l’accesso. Dove posso andare?”
8. Dopo due minuti mi risponde Maurizio della chat: https://www.pec.it/richiedi-spid-aruba-id.aspx
9. Ringrazio Maurizio e accedo alla pagina Richiedi SPID

10. Vedo il tasto accedi al servizio. Clicco con fiducia, ma mi chiede i codici SPID.
11. Per il codice SPID Aruba mi propone l’opzione: “iscrizione da cittadino” o “impresa” più diversi servizi premium
12. Scelgo opzione cittadino. Prima schermata mi dice costo zero euro. Vado avanti
13. Nuova schermata mi dice che devo procedere con un riconoscimento. Le opzioni sono “riconoscimento de visu con webcam” (costo 14,90 euro), opzione con “TS-CNS, CNS, CIE”. Significa con un tesserino di riconoscimento (gratuita). Opzione con firma digitale (gratuita). Scelgo opzione con TS-CNS, CNS, CIE. Proseguo
14. Nuova schermata. Aruba mi chiede di nuovi i dati di accesso per completare l’iscrizione.
15. Accedo per completare l’ordine. Trovo schermata con miei dati. Devo solo aggiungere il numero di telefono. Proseguo
16. Schermata con riepilogo dati e autorizzazione al trattamento dati. Confermo
17. Schermata con “Ordine confermato”. I dati mi arriveranno sulla casella di posta elettronica.
18. Mail ricevuta, la apro. Mi dice di aprire un link e di seguire le istruzioni. Clicco
19. Entro e mi trovo una schermata in cui inserire le mie credenziali SPID di primo livello di cui serve un codice di verifica.
20. Mi dice che il codice di verifica è stato inviato al mio servizio di posta elettronica.
21. Mi mandano codice di verifica via mail mail. La apro e clicco
22. Mi chiedono conferma del numero di telefono. Clicco salvo e prosegui.
23. Mi dice che il codice di verifica è stato inviato al mio numero di telefono
24. Apro messaggio e trovo il codice di verifica. Inserisco il codice
25. Mi dicono che mi hanno inviato la seconda parte del codice via sms
26. La schermata mi dice che ora ho il codice di emergenza formato per la prima metà da quello inviato via mail, per la seconda quello inviato nel secondo sms. Clicco completa la registrazione
27. Confermo di nuovi i dati. Proseguo
28. Inserisco i dati del mio domicilio. Proseguo.
29. Devo inserire i dati del documento. Scelgo la carta di identità. Alla domanda sul numero, mi accorgo che ci sono due numeri sulla carta di identità elettronica. Uno in alto a destra, uno in basso a sinistra. Provo quello in alto a destra. Inserisco e proseguo
30. Mi chiedono di confermare tutti i dati. Confermo
31. Si passa al riconoscimento
32. Mi dicono:

33. Ahia, capisco che non ho questo tipo di documento. Quindi non mi resta che la identificazione facciale (ok sono 14,90 euro, ma a questo punto mi dico amen, facciamolo)
34. Torno indietro ma mi propone altre identificazioni.
“Se desideri cambiare modalità di Riconoscimento Con TS-CNS, puoi selezionare altre opzioni” Clicco su quella online
35. A questo punto appare il famigerato:

RISULTATO: DOPO UN’ORA SONO COSTRETTO AD ABBANDONARE. LA PROSSIMA MULTA CERCHERO’ DI PRENDERLA IN FRANCIA

ANDREA ZOPPOLATO

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Storia della PELOTA di via Palermo, dove giocavano i migliori giocatori del mondo

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È rimasto il nome. La Pelota oggi è una location da eventi in via Palermo 10. Fino a qualche anno fa ospitava incontri di pelota, con squadre costituite in massima parte da giocatori provenienti dai Paesi Baschi. Il pubblico poteva scommettere sui giocatori.

La storia della Pelota a Milano ha inizio nel 1946 quando l’imprenditore milanese Del Pozzo costruisce e apre in via Palermo un campo lungo 55 metri e largo 10. Il gioco consiste nello scagliare contro una parete la pelota, una palla di caucciù realizzata artigianalmente, elastica ma dura come un sasso. La palla può raggiungere i 300 chilometri orari e gli scambi velocissimi e pericolosissimi. Il pubblico è protetto da una rete, gli atleti da un casco. In una celebre puntata del telefilm Miami Vice un giocatore rimane ucciso dalla pelota che pare abbia causato in tutto il mondo una cinquantina di morti.
La pelota può rimbalzare una sola volta a terra o sul muro laterale, poi deve essere rilanciata contro la parete. Chi sbaglia regala il punto agli avversari. Squadre da sei a nove, con la chìstera come racchetta, una cesta di vimini lunga mezzo metro e larga 5 centimetri, giusto il diametro della palla.

Dal 1976 la pelota di Milano divenne un’eccellenza mondiale: il napoletano Salvatore Laino con l’aiuto del giocatore basco Sabino Elizburu riuscì a portare in via Palermo i migliori giocatori del mondo, strappandoli al mercato americano. Il motore erano le scommesse. Negli anni ’80, gli anni d’oro in cui lo sferisterio era ritrovo per centinaia di appassionati, si puntava sui giocatori, con puntata minima di mille lire. Chi c’è andato ricorda un’unica grande scritta sulla parete laterale: “La decisione dell’arbitro è inappellabile”. E si ricorda che dopo l’assegnazione di ogni punti si levavano le grida di scommettitori imbufaliti che si scagliavano contro l’arbitro.
Il 31 maggio 1997 Salvatore Laino e la moglie Gabriella Zocca si arrendono, dopo 21 anni. I campioni tornano in america, altri vanno a Cannes. In Italia non resta più alcun impianto. Ma tre ex giocatori, Severino Elizburu assieme a Jesus Echaniz e Jose Torres rimangono a Milano e aprono un ristornate: la Taverna Basca in Ludovico il Moro.
Il locale rimane a disposizione come spazio per eventi.

Fonte: milano.repubblica.it

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Dumpling Nights at East Market Diner

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Hai voglia di una cena diversa, gustosa e stuzzicante? O, più semplicemente, ami la cucina orientale? Oppure sei solo curioso di provare sapori nuovi?

Quale che sia il motivo, se invitato alle Dumpling Night dell’East Market Diner: da oggi fino a venerdì, potrai partecipare a tre serate dedicate ai ravioli cinesi e giapponesi, delle vere e proprie leccornie.

A partire dalle 18, si va di ravioli : che siano al vapore o alla piastra, di carne o verdura, shao mai o gyoza, potrai strafogarti di quest’ottima pietanza orientale.

Io ne mangerei a quintali, soprattutto se ad accompagnare il tutto si sono fiumi di birra by Brooklyn Brewery: cosa c’è di meglio di un pasto prelibato in terrazza durante un bel sabato sera (ovviamente, se c’è bel tempo)?

Una serata davvero da non perdere… anche perchè l’ingresso al ristorante è libero.

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I sette giorni dell’anno più BELLI di Milano

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Nel resto dell’anno potete stare dove vi pare, ma in questi sette giorni dovete essere a Milano. Ad ogni costo.

I sette giorni dell’anno più belli di Milano

#1 7 dicembre
Di diritto acquisito.

#2. 15 agosto
Finalmente Milano come dovrebbe essere.

ferragosto a milano
ferragosto a milano

#3 La data del tuo compleanno
Vedi Milano con degli occhi diversi.

#4 Il primo giorno del Salone del Mobile
Tutti esaltati, vogliono andare in giro, ovunque.

#5 Sabato grasso
Si festeggia mentre nel resto del mondo si soffre la Quaresima.

#6 Il giorno dopo la chiusura delle scuole
Scompaiono magicamente i SUV in terza fila, mezzi pubblici liberi e non si sa più dove sono quei milioni di turisti piccolini che giravano con i trolley.

#7 Il giorno perfetto
L’unico giorno preceduto da un nubifragio, con la bora, non è lunedì, temperatura dai 25 ai 26, la borsa ha fatto almeno +2%, senza scioperi, l’inquinamento quasi azzerato, senza gare podistiche, senza fiere, senza week della… ed è il giorno prima delle elezioni così il silenzio elettorale diventa musica per le tue orecchie.

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I romantici inizi di Milano International: la prima radio libera d’Italia

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10 marzo 1975. Alle 5 del pomeriggio un giradischi iniziò a suonare «I’m Free» degli Who. La musica veniva trasmessa da un furgone che girava per le strade di Milano trasportando un trasmettitore militare sintonizzato sui 101 in fm. I’m free fu scelta proprio per annunciare la novità storica: la nascita della prima radio libera d’Italia: Radio Milano International. 

Per la prima volta in Italia si poteva ascoltare la musica che la Rai non mandava in onda senza doversi sintonizzare con un’emittente straniera. L’idea fu di due coppie di fratelli milanesi, di età media sui venti anni: Angelo e Rino Borra, Piero e Nino Cozzi. Partirono con un investimento per l’attrezzatura di un milione di lire, come studio utilizzarono la camera da letto di Piero Cozzi in via Locatelli 1, dietro piazza della Repubblica. Il successo fu clamoroso: «A Milano non si parlava d’altro», ricorda Claudio Cecchetto che arrivò a Milano International un mese dopo l’apertura. Il primo brano da lui trasmesso fu «Foot Stompin’ Musi» di Hamilton Bohannon: «Durava 7 minuti e siccome fui mandato in diretta all’improvviso, quei 7 minuti mi servirono per prendere fiato e calmarmi», ricorda Cecchetto.

Pochi giorni dopo, il 14 aprile del 1975, intervenne la polizia sigillando il trasmettitore. Ma il pretore Cassara raccolse il ricorso presentato dai legali della radio e ripresero le trasmissioni. Nell’acceso clima politico di quegli anni si diffuse la voce che l’emittente fosse finanziata dalla Cia, in realtà i soldi arrivavano dalla pubblicità che aveva capito subito le potenzialità del mezzo.
Nel 1988 la radio iniziò a trasmettere in tutta Italia come 101 Network. Oggi si chiama R101 ed è di proprietà della Mondadori.

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“Catalogna, Lombardia: com’è che va a finire secondo te?”. Le rivelazioni di Alex Storti, il pasionario dell’autonomia

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In INTERCETTAZIONI MILANO abbiamo intercettato Alex Storti, il pasionario dell’autonomia. Gli abbiamo chiesto dell’autonomia della Catalogna e del referendum della Lombardia. Ci ha svelato come va a finire. Nota: la telefonata è del 9 ottobre. Quando parla di “domani” si riferisce al 10 ottobre.

VIDEO

TESTO
-Pronto?
Alex come va?
-Ciao, bene tu?
Eh, io bene ero un po’ preoccupato perché ho visto tutti i macelli che stai facendo, ma sei in Spagna o sei a Milano?
-No no io sono a Milano regolarmente nell’East side non mi sono mai spostato
Ah, ma quindi hai guidato le forze d’assalto da Milano?
-Si sto preparando, domani domani dò gli ordini…
Ma cos’è che sta succedendo lì, come vedi la situazione in Catalogna?
-Eh, io penso che domani la storia busserà alla porta, non è un modo di dire… domani a quest’ora, alle 6… insomma sarà un giornatino intenso e penso anche dopo…
– Ma secondo te come va a finire cioè sinceramente a parte il tuo lato passionario, com’è che va a finire secondo te?
-Mah io credo ad uno scenario sloveno, cioè domani verrà dichiarata l’indipendenza, con magari giri di parole necessari per far capire che c’è sempre la disponibilità a mediare, anche perché comunque salvo che in caso di repressione totale una mediazione servirà in ogni caso per gestire tutte le fasi di passaggio eccetera. Penso però che la Spagna non vorrà capire, come mi sembra da tutte le cose che leggo, e quindi credo che ci saranno momenti di tensione molto molto molto forti, molto di più di quanto ci sia stato domenica scorsa al voto e poi però penso che da questi momenti sorgerà un intervento internazionale che dirà alla Spagna, eh mi spiace
ZZzzzzzzzzz
– Col referendum della Lombardia tu da che parte stai?
-Guarda sarei per votare anche solo per omaggio verso chi ha dimostrato che non dappertutto si riesce a votare per queste cose, poi dal punto di vista concreto contenutistico voto si perché non mi sembrerebbe giusto votare no, il si è scontato però non mi entusiasma come referendum
ZZzzzzzzzzz
– Pronostico secondo te? quanti andranno a votare?
-Allora allora, intanto c’è il quorum, quindi che credo sia il 50% normale, quindi per loro il problema c’è, da noi no, Come percentuale di voto penso che si il 50% si riesca a fare…
ZZzzzzzzzzz
– Ascolta Alex ma vediamoci però, ok? Non sparire in Catalogna…
-No dammi il tempo di dare gli ultimi ordini, quelli decisivi insomma dai…
– Si ok non esagerare eh…
-No stai tranquillo…
– Ok, un abbraccio, ciao Alex
-Buona serata, ciao ciao.

Incantesimi: il Teatro alla Scala a Palazzo Reale

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Oggigiorno, Milano è famosa per molti motivi.
E’ il centro della moda, del design e dell’architettura, ma anche del lifestyle e dell’industria.

Qual era, però, quell’istituzione quasi sacra in ambito musicale?

Quel luogo talmente famoso da diventare il sogno di tanti professionisti anche all’estero?

Naturalmente il Teatro alla Scala.

In questo meraviglioso teatro, si sono esibiti i compositori, i musicisti e i ballerini più famosi di tutti i tempi e all’interno delle sue mura sono risuonate (e risuonano tutt’ora) le note delle opere più belle che siano mai state composte.

Chiunque venga alla Scala, sa che deve vestirsi in un certo modo per essere all’altezza almeno dei costumi di scena… ed è proprio di questi che ti voglio parlare, perchè, a partire da oggi fino al 28 gennaio, a Palazzo Reale potrai vedere “Incantesimi” l’esposizione dedicata, appunto, ai più bei costumi di scena del Teatro.

Potrai ammirare ben ventiquattro capolavori di sartoria teatrale utilizzati durante le opere rappresentate alla Scala: potrai sentire l’emozione di vivere “da vicino” le opere liriche più belle di sempre (… anche perchè 12 euro di biglietto sono comunque più economici della prima fila).

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Milano MULTICULTURALE? Qualche dato su residenti e turismo

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Turisti stranieri a Milano: arrivi nel 2016
Turisti stranieri a Milano: arrivi nel 2016 (fonte http://sisi.comune.milano.it/)

Il sito del Comune di Milano mette a disposizione una sezione Open Data (qui) e un portale di informazioni statistiche (link).
In giunta, forse unico caso in Italia (ma accettiamo smentite), siede un assessore con delega proprio agli open data e alla partecipazione, Lorenzo Lipparini, un motivo in più per aspettarsi che nei prossimi mesi queste sezioni diventino sempre più approfondite e utili.

Intanto, abbiamo utilizzato alcuni di questi dati per valutare la multiculturalità di Milano, proprio nei giorni in cui è uscito anche l’ennesimo report sul turismo globale che certifica che Milano nel 2016 è stata la prima città d’Italia, la sesta in Europa, la quattordicesima al mondo per numero di presenze (8.17 milioni).

I residenti stranieri a Milano

Qui partiamo però dai residenti di cittadinanza straniera (una realtà che conoscono bene in YouMilan.it, startup che ha recentemente vinto Expop): il grafico ci mostra la provenienza dei cittadini stranieri a Milano (mostriamo le 8 nazionalità più numerose) e l’andamento della loro presenza a partire dal 1999.

Dati residenti stranieri Milano
Residenti stranieri Milano (fonte http://sisi.comune.milano.it/)

In testa e in crescita le Filippine (41.557 presenze del 2016) e l’Egitto (37.013), ma la Cina è in forte riavvicinamento (28.414).

Stanno diminuendo invece i peruviani (nel 2016 19.024), in calo dal 2012, mentre l’Ecuador dopo l’impennata del 2003 si è stabilizzato (12.941), così come la Romania, cresciuta molto tra il 2006 e il 2009 e che nel 2016 conta 15.105 residenti.

In totale nel 2016 i residenti di cittadinanza straniera sono stati 260.421 (nel 1999 erano meno della metà, 105.082).

I turisti stranieri a Milano

Per quanto riguarda le presenze turistiche, abbiamo invece preso in considerazione i numeri che il portale mette a disposizione per il 2016 rispetto agli arrivi nelle strutture ricettive della città.

Turisti stranieri a Milano: arrivi nel 2016
Turisti stranieri a Milano: arrivi nel 2016 (fonte http://sisi.comune.milano.it/)

Gli Stati Uniti la fanno da padrone soprattutto nei mesi primaverili e estivi (gli arrivi a Luglio 2016 sono stati 33.306), lasciando ad Agosto il primato alla Francia (28.628 arrivi). I turisti tedeschi amano Milano quasi tutto l’anno (picco di 25.423 ad Agosto), mentre i turisti cinesi la preferiscono in estate (24.824 arrivi a Luglio).

La permanenza media oscilla tra i 2 giorni a Giugno e Luglio e i 2,3 di Gennaio per i turisti provenienti dai Paesi Europei e tra i 2,1 di Agosto e i 2,5 di Febbraio per quelli provenienti da fuori Europa. Sono soprattutto i turisti indiani a fermarsi a lungo, superando nei mesi invernali i 4 giorni di permanenza media.

I turisti italiani a Milano

Il turismo non è ovviamente solo oltre i confini statali. La mappa ci mostra come molti turisti arrivino dalla stessa Lombardia (435.779 presenze durante l’anno), ma anche da Lazio (252.653), Veneto (138.682) e Campania (135.801).

Provenienza Turisti italiani a Milano 2016
Provenienza dei turisti italiani a Milano nel 2016 (fonte http://sisi.comune.milano.it/)

Permanenza media dei turisti italiani in città? Tra i 2 e i 2,2 giorni. Come prevedibile chi viene dal sud e dalle isole si ferma di più, con la media più alta a Marzo, di 2,9 giorni.

Gli open data ci mostrano quindi una città “open”, che continua a fare numeri importanti anche in questa stagione post Expo.

ELIF LAB

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Fino al 1913 città studi aveva un altro nome: Cascine Doppie

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Fino al 1913 il quartiere città studi aveva un altro nome. Si chiamava infatti Cascine Doppie, definite dal Gadda “una distesa dei prati di Lambrate“.
Il cambiamento di nome venne deciso tramite un accordo tra Stato, Comune e Camera di Commercio con la decisione di spostare in questa zona la nuova sede centrale del Politecnico che fu completata nel 1927 dopo l’interruzione dovuta alla prima guerra mondiale.

Famiglia all’improvviso – istruzioni non incluse

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Samuel conduce un’esistenza senza legami o responsabilità nel soleggiato sud della Francia, vicino a gente che ama e con cui lavora: tutta la sua vita è condotta senza troppa fatica.

… Fino a quando una delle sue ex conquiste gli lascia una bimba di pochi mesi, dicendogli che si tratta di sua figlia Gloria.

Determinato a riportarla alla madre perchè incapace di prendersene cura, Samuel si precipita a Londra per cercare la sua ex, ma senza successo.

Otto anni dopo, Samuel e Gloria diventati inseparabili e conducono una vita da vera famiglia a Londra, ma proprio quando tutto sembra andare per il verso giusto, la madre della bambina si rifà viva per riprendersi la figlia…

Questa è un accenno della trama di ” Famiglia all’improvviso – istruzioni non incluse “, il film che potrai vedere alle 21.15 di questo lunedì al Cinema Ariosto: il biglietto costa solo 8 euro, io ti aspetto alla cassa.

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9 abitudini ALIMENTARI che ti miglioreranno la vita

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E’ noto che chi vive nelle grandi città a causa di stress, vita sedentaria, alimentazione sbilanciata povera di ingredienti alcalinizzanti, alti livelli di inquinanti nell’aria, tende ad avere un eccesso di acidità nell’organismo.
Numerosi studi mostrano come un organismo acido è alla base di un gran numero di disturbi, anche molto gravi.
Ecco alcune semplici abitudini alimentari che se messe in pratica con regolarità possono elevare il benessere dell’organismo. In particolare già dopo tre settimane si potranno verificare:
– miglioramento della salute intestinale con conseguente senso di benessere e di energia
– riduzione dello stress e della pressione
– riduzione del livello di colesterolo cattivo
– riduzione della massa grassa
– potenziamento del sistema immunitario
– miglioramento dell’umore
– riduzione di sintomi fastidiosi come alitosi e/o cattivi odori
– aumento dell’energia

9 abitudini alimentari quotidiane che ti miglioreranno la vita (a Milano)

#1 Bere acqua e limone


Al mattino appena svegli, possibilmente in acqua tiepida. Questo tipo di abitudine, noto nella tradizione cinese, consente di depurare l’intestino dalle scorie acide.

#2 Smoothie alla spirulina


Prima colazione con uno smoothie alla spirulina. La spirulina è una microalga ricchissima di clorofilla, di vitamine del gruppo B e si altre sostanze alcalinizzanti. Aiuta a: rinforzare il sistema immunitario, trattare eventuali sintomi di anemia in quanto portatrice di ferro organico e cofattori che ne agevolano l’assorbimento, ha effetti antinfiammatori e antiaging grazie alla presenza di speciali pigmenti definiti ficocianine.
La spirulina si trova in polvere nei negozi di alimentazione naturale. La ricetta per lo smmothie è: una banana, un cucchiaino di spirulina, mezzo cucchiaio di proteine vegane (es. proteine del riso, della canapa, del pisello) che si trovano nei negozi bio, latte di mandorla.

#3 Insalata all’inizio dei pasti

L’insalata all’inizio dei pasti agevola il benessere intestinale perchè i fitonutrienti presenti modulano l’espressione genica dei batteri intestinali e soprattutto aiutano a controllare l’assorbimento di colesterolo, grassi e zuccheri.

#4 Bere due litri d’acqua naturale (meglio se con PH maggiore di 7,4) lontano dai pasti


Per togliere scorie acide derivanti da abitudini alimentari o ambientali uno degli aspetti che viene più sottovalutato è la disidratazione dei tessuti. Proprio per questo diviene fondamentale bere durante l’arco della giornata, in particolare nelle prime ore del mattino che coincidono con il ciclo di depurazione intestinale, e lontano o prima dei pasti.
In commercio esistono anche delle caraffe e degli apparecchi capaci di aumentare il PH dell’acqua, neutralizzando i minerali acidi. Io li consiglio.

#5 Masticazione prolungata

La digestione inizia in bocca. Nella saliva sono presenti gli enzimi necessari a rendere disponibili per lo stomaco i nutrienti presenti nel cibo. Questo consente di inviare allo stomaco sostanze che sono allo stato semiliquido e soprattutto ricche di saliva che consente una più facile digestione. Ideale è masticare almeno 30 volte ogni singolo boccone.

#6 La regola aurea dell’80/20


Per ottenere livelli equilibrati nell’organismo, la regola ideale da seguire è quella dell’80/20. Cercare in ogni pasto di avere l’80% di ingredienti alcalinizzanti (verdura e gran parte della frutta) o, almeno neutri, e il 20% di ingredienti acidificanti (zuccheri, carne, latticini, focaccia, pasta, pizza).

#7 Semidigiuni giornalieri

L’apparato digerente, in particolare l’intestino, ha bisogno di prendersi delle vacanze per smaltire il carico accumulato e per attivare le operazioni di depurazione. Bisogna cercare di tenere un intervallo di almeno 4 ore tra un pasto e il successivo. Durante questo intervallo bisogna evitare qualunque tipo di spuntino, limitandosi in caso di fame unicamente a bere acqua. Ottimo effetto anche quello del mezzo digiuno, saltando un pasto per consentire 12 ore di riposo al sistema digestivo.

#8 Il detto russo

In Russia si dice che a colazione devi essere da solo, il pranzo lo devi dividere con un amico, la cena la devi offrire a un nemico. In tutte le culture ci sono detti simili, nella nostra c’è colazione da re, pranzo da principe, cena da povero. La regola è di cercare di abbondare nei primi pasti del giorno e ridurre al minimo in quello ultimo. Meglio se consumato prima delle otto di sera.

#9 Tisana depurativa prima di dormire


Ortica, cardo mariano, tarassaco e un pizzico di Curcuma. La combinazione di queste straordinarie erbe consente di ottenere una tisana altamente depurativa soprattutto sul fegato. Il cardo mariano, in particolare, ha dimostrato in diversi studi di essere in grado di rigenerare le delicate cellule dell’epatocita. Mentre il tarassaco agevola l’attività della cistifellea e ha un marcato effetto drenante.

Suggerisco infine di misurare il ph dell’urina ogni mattina con una cartina tornasole acquistabile in farmacia. E verificare la sua evoluzione nel corso dei giorni in base alle abitudini adottate.

Questi sono i consigli frutto da sperimentazione in prima persona, da studi e dall’attività professionale. Chi volesse condividere altri tipi di consigli sarò felice di riceverli.

www.cibobuonochefabene.it
Articolo scritto da DEBORA CANTARUTTI insieme ad Andrea Zoppolato

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L’ultima cena fu l’ultima opera di Andy Warhol

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Non solo Leonardo da Vinci. Anche Andy Warhol realizzò la sua versione pop dell’Ultima cena. Venne presentata nel 1987 al Palazzo delle Stelline. Fu l’ultima opera realizzata dal grande artista americano. L’opera dal nome ‘Sixty Last Suppers’ rappresenta 60 rielaborazioni in xilografia dei tanti dipinti che numerosi artisti hanno dedicato al capolavoro leonardesco, su una tela di dieci metri per tre. L’opera è stata di recente esposta anche nel Museo del Novecento (immagine sotto).

Il duo Carnovsky: da Fabio Filzi alla conquista di Singapore

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South Beach (Photo: RENDY ARYANTO/Visual Verve Studios)

Persino a Singapore, la città-stato per antonomasia, Milano gioca un ruolo da protagonista.
Nel JW Marriott Singapore South Beach Hotel, da poco inaugurato nel cuore pulsante della città e fiore all’occhiello dell’architettura cittadina, i muri, i soffitti e i pavimenti degli ascensori sono completamente ricoperti da immagini di un gigantesco calamaro (leggendario spauracchio dei mari di tutti i tempi e i luoghi), realizzate dal duo Carnovsky.

Tutto il fascino e l’eleganza dell’ascensore firmato Carnovsky

Il nome non vi dice niente? Il duo creativo Carnovsky è autenticamente milanese: con sede in via Fabio Filzi, è il nome d’arte scelto per la rivoluzione del bolognese Francesco Rugi e della colombiana Silvia Quintanilla, esponenti del cosmopolitismo meneghino, giovani talenti e pionieristici esploratori dell’iride umana e dei giochi che la luce può giocarle, e giocarci.

Gli interni degli ascensori del Marriott viaggiano per tutto lo spettro del visibile, ammaliando i suoi passeggeri che, assicurano, non vedono l’ora di ripetere l’esperienza.
I loro foulard RGB, che sta per Red Green Blue e sono i colori di uno dei filtri per la codifica delle immagini più usati nei nostri computer, sono stampati di modo che al variare della luce che li illumina cambia il colore percepito della loro superficie.
La parola d’ordine è metamorfosi, a partire dal nome: Carnovsky è l’alter-ego letterario di Zuckerman che è a sua volta l’alter-ego dello scrittore Philip Roth nel suo romanzo Zuckerman Unbound. Giochi di specchi e trasformazioni. I due, poi, sono affascinati dall’idea del mutamento, del perenne scorrere ed evolversi delle cose, dalla sottile linea rossa che univa reale e fantastico nelle antiche incisioni di storia naturale. D’altronde, se fossero un museo sarebbero il rinomato American Museum of Natural History di New York, parola loro.

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“La Giungla”, la loro psichedelica installazione per la mostra “Colore” al MUBA di Milano

Degno di nota è anche il progetto Love ’60, dove radiatori industriali vengono sviluppati come fossero insegne al neon di altri tempi, la massima funzionalità con il massimo dell’ornamento.
Tornando al Marriott, il Carnovsky ha lavorato ad un progetto che ha richiamato professionisti alla stregua di Sir Norman Foster: siamo ai massimi livelli.
Singapore è una realtà a cui Milano deve ispirarsi, ma già oggi ospitiamo impulsi creativi che richiamano l’attenzione delle migliori città del mondo. Qui abbiamo raccontato solo un piccolo esempio, nel mondo senza confine dei dettagli, ma al contempo una prova di quanto valore l’atmosfera milanese sia in grado di generare e di quanta qualità si nasconda nei suoi meandri.

Africa in Darsena

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Sabato 7 ottobre 2017, YearOut, associazione che promuove il volontariato internazionale in Africa, India e CentroAmerica, a sostegno di progetti sociali ed ambientali, festeggia i suoi primi 10 anni.

Era l’ottobre di un decennio fa quando Alice Riva, Lucrezia Terzi e Sarì Calabrese, le fondatrici, si incontrarono davanti ad una biretta e si posero la domanda: perché non costruire dall’inizio un’organizzazione che possa permettere ai giovani di partire per esperienze di volontariato internazionale?

Da quel momento ad oggi sono passati: 10 diversi progetti, in Kenya, Camerun, Tanzania, Uganda, Etiopia, Namibia, SudAfrica, Costa Rica, Nepal ed India, e 500 volontari, tutti diversi tra loro per età, esperienza, ambizioni, ma tutti accomunati dal coraggio di varcare i confini di casa per spostarsi in paesi lontani e confrontarsi con il non-conosciuto. Il cosiddetto ‘Terzo Mondo’.

E così, dormendo nelle tende Masai, pattugliando di notte le spiagge, abbracciando i bambini di tutti colori, YearOut ha instillato un briciolo di curiosità e la grande speranza alle comunità locali che un’alternativa di vita c’è; che i grandi sogni arrivano anche nel cuore perduto di Africa, India, e ora Centro America. E che quei sogni si possono realizzare.

Forse un aperitivo non riesce ad abbracciare tutto questo. Un mondo fatto di terre lontane, avventure straordinarie, emozioni che rimarranno nel cuore di tutti per sempre”, spiega Alice Riva, “Vi aspettiamo per festeggiare insieme un viaggio speciale durato 10 anni per ricominciare un altro decennio!”.

Per dare a tutti un assaggio, YearOut ha organizzato una serata di incontro, a partire dalle 18,30, con chiacchiere, danze, assaggi – per l’occasione saranno serviti piatti africani, sulle note dei drums di Balla Nar – e fiabe. Quelle raccolte dalla volontaria Paola Perfetti nella sua pubblicazione “Our African Tales”. Parte del ricavato delle donazioni dall’acquisto di questo libri di racconti illustrati dai bambini del Kenya andrà a sostenere la scuola primaria di Rombo, villaggio rurale incastonato sotto le sontuose vette del Kilimangiaro (donazione minima: 10 euro).

Per informazioni: https://www.facebook.com/events/114552082627527/

PROGRAMMA COMPLETO

18.00: inizio aperitivo
20.00: spettacolo percussioni
20.30: presentazione del volume “Our African Tales” di Paola Perfetti (volontaria YearOut)
22.00- till late: cocktail and afro lounge music

L’aperitivo sarà servito dalle 18 alle 21,30 ad un costo di € 10.

Milano&Cucina: Panettone di Milano

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Milano&Cucina

Ultimo appuntamento con le ricette, gli indirizzi, i consigli, gli acquisti per scoprire il lato gustoso e tradizionale della città meneghina

Molte sono le leggende sulle origini di questo dolce, eletto dall’intera penisola come simbolo natalizio. La prima favola lo vuole inventato nella bottega di un tale Toni, fornaio milanese dei tempi di Ludovico il Moro, e per questo detto “pan del Toni“. A procuragli i preziosi ingredienti, che altrimenti non sarebbe riuscito a comprare perché sull’orlo della disgrazia, fu Ugo, falconiere del signore. Il ragazzo infatuato di Adalgisa, la figlia del fornaio, si era fatto assumere come garzone ed aveva venduto i rapaci del Moro per acquistare le delizie che avrebbero dato vita alla strepitosa ricetta.

Un altro racconto narra la storia di un errore dello chef di Ludovico Sforza che, imbandendo un suntuoso banchetto natalizio, nel marasma dei preparativi, avrebbe dimenticato il dolce nel forno bruciandolo irrimediabilmente. A recuperare la situazione fu uno sguattero che aveva conservato un po’ di impasto per farcirlo con qualche uvetta e frutta candita e consumarlo dopo il lavoro.

C’è poi la leggenda di Suor Ughetta che, per regalare un Natale felice alle consorelle del suo povero convento, aveva usato gli ultimi ingredienti rimasti in cucina per confezionare un dolce.

Va infine citata la tradizione popolare che vuole che in passato il panettone fosse fatto in casa, sotto il controllo del capo famiglia e che al termine della preparazione doveva inciderci sopra una croce con il coltello come benedizione per il nuovo anno. Dopo una serie di riti propiziatori per il nuovo anno, sempre il capofamiglia, tagliava una prima fetta che sarebbe stata conservata fino al Natale successivo per assicurare alla famiglia dodici mesi di prosperità.

La cosa certa è la ricetta del Panettone, ottenuto da un impasto lievitato a base di acqua, farina, burro, uova o anche tuorli, al quale si aggiungono frutta candita, scorzette di arancio e cedro in parti uguali e uvetta. Lunga lievitazione, grande maestria, ottime materie prime: per un risultato finale degno del pranzo più importante dell’anno!

Scegliere il migliore di Milano è impresa ardua. E allora scegliamo quelli che lo servono a tavola. Se lo desiderate come prima colazione o ne avete voglia in un periodo dell’anno differente dal Natale i posto da frequentare è Vergani, nella sede di piazzale Loreto (via Mercadante) o in quella di Corso di Porta Romana, dove lo troverete tutto l’anno.

Se lo cercate con la crema al mascarpone, è sempre Peck la carta vincente, con le nuove creazioni del pasticcere Galileo Reposo.

Se invece lo volete seduti al ristorante, accompagnato da una impareggiabile vista sulla città, c’è quello di Fabrizio Ferrari e Beppe Allegretta, del ristorante Unico. Morbido, sostanzioso, ricco e leggerissimo, esattamente come dovrebbe essere.

Disco from dummies: la discoteca milanese spiegata da chi non ci ha mai messo piede

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L’apotesi del giornalismo. Far scrivere un articolo a chi non ne sa nulla, ma proprio nulla, sull’argomento. Noi l’abbiamo fatto.

Disco from dummies: la discoteca milanese spiegata da chi non ci ha mai messo piede

Il Buttafuori. è un uomo alto tre metri che ha imparato una sola parola: no!

Il Privé è dove ci sono russi che bevono champagne e spendono due milioni di euro. In russo privé vuol dire divanetto.

Il Pierre è uno di origine francese che ha l’erre moscia e un sacco di amici.

Il Barman è un uomo che ha una lunga barba e quattro braccia sempre in movimento.

La Discoteca è una sala piena di librerie con dischi di vinile.

Il Disc-Jokey è la figura del mazzo di carte che ti fa vincere sempre.

La Cubista è una ragazza che mangia solo cubetti di ghiaccio per non ingrassare.

Il Free Drink è il terzo drink che bevi. One, two, free.

Il primo locale gay di Milano fu aperto negli anni cinquanta

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Il primo locale gay ancora in attività di Milano, e forse di tutta Italia, è il Ui Ti’, aperto in via Monviso alla fine degli anni cinquanta da Bernardino Del Boca, autore della Notte di Singapore, romanzo maledetto e bloccato dalla censura dell’epoca. Altro locale gay storico, ormai chiuso, era lo Storchino.

Brera Design Days 2017

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Ora sto per dirti una parola che negli ultimi anni sta spopolando.
Una parola che è sulla bocca di tutti, ma della quale pochi conoscono il reale significato.

E, per giunta, quei pochi che sanno cosa si intende davvero quando si parla di questo argomento, non vengono troppo presi troppo sul serio (purtroppo).

La parola è: Design .

Cos’è realmente il design ?

A cosa serve?

Quante tipologie ne esistono?

Potrai rispondere a tutte queste domande durante i Brera Design Days, sette giorni di incontri, mostre e workshop a ingresso gratuito, aperti a tutti.

Da oggi fino al 12 ottobre, potrai partecipare a sessanta appuntamenti organizzati tra venti location, con oltre cento ospiti, per volti a nominare Milano capitale mondiale del design.

Che tu sia un appassionato o semplicemente un curioso, sono certa che qui troverai tutte le risposte che cerchi.

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?

Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

Chicken Nights at East Market Diner

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Dopo il successo dell’Avocado Week, della Dumpling Night e di molte altre serate a tema, l’East Market propone una nuova serata all’insegna del gusto.

Che tu abbia voglia di una cena diversa, gustosa e stuzzicante o sia solo curioso di provare sapori nuovi, sei invitato alle Chicken Nights dell’East Market Diner, due serate completamente dedicate al… pollo.

A partire dalle 18.00, si va di pollo: potrai gustare il Jerk Chicken normale o su waffle, il pollo baby per chi non ama il piccante, i nuovi Katsu-Don con cotoletta di pollo e l’immancabile East Chicken Burger.

E, naturalmente, potrai accompagnare tutte queste squisitezze con dell’ottima birra Brooklyn Brewery.

Insomma, una serata davvero da non perdere: tanto l’ingresso al locale è gratuito.

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I migliori rooftop di Milano. 5 modi di vedere Milano dall’alto

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5 terrazze di Milano. 5 prospettive della nostra città per ammirare quello che fu, quello che è e quello che sarà, grazie ai lavori di restauro, alla valorizzazione di capolavori dell’arte e dell’architettura, alle ambizioni di visionari studi di design. Il risultato? Ecco la nostra selezione!

#1. Terrazze del Duomo

Da mille anni luogo d’ascesa per chi aspira ad un one-to-one con la Madonnina.
La gioia e delizia della Veneranda Fabbrica del Duomo che propone di continuo attività per le famiglie, alla scoperta del simbolo di Milano, per trovare supporti continui al lavoro infinito della Reverenda Fabbrica.
A volte si trasforma nella sala di proiezione en plein air di film d’essai.
A volte è il set di concerti al calare o sorgere del sole.
Tutto l’anno è il palco delle apparizioni della Carlina, sposa infelice scomparsa in tempi oscuri tra le sue guglie.

#2. Ceresio 7 e Hotel Viu (con vista a 360° su Milano
Le mettiamo insieme perché sono due terrazze affacciate sulla Milano che sale, quella con vista sull’impero del sol levante in via Chinatown e sui nuovi quartieri della Milano che abbraccia il Cimitero Monumentale e i suoi capolavori d’arte e architettura.

#3. La terrazza sospesa sopra Galleria Vittorio Emanuele


La novità del 2017. La terrazza da Highline. Un po’ cinema all’aperto, un po’ déjeuner con panettone o pic-nic domenicale con vista sul Quadrilatero della moda. Location d’altura per chi ama stare con i piedi a penzoloni e lo sguardo rivolto verso la Madunina.

#4. Terrazza Martini – Terrazza dei Cavalieri


Siamo in zona San Babila – Missori. Siamo a casa di chi ama la Milano da bere di un tempo, quella anni ’80, tutta cemento armato, Martini cocktail con oliva sul bordo del bicchiere. Forse parliamo di un parterre nostalgico al quale non passa mail la voglia di un drink con vista su Piazza Duomo e le cupole dei palazzoni ottocenteschi di Corso Italia. Di sicuro siamo in pieno mood Dolce Vita, alla romana.

#5. Rooftop con orto

 

Sì, c’è anche quello.

Lo propone lo Studio Piuarch che ne ha fatto il suo marchio di fabbrica. Ne ha realizzato uno in cima al suo ufficio in via Palermo – dove organizza pure laboratori didattici per le famiglie -; ne ha predisposto un altro come copertura del Porta Nuova Building. Si tratta di uno spazio polivalente che include: un orto in quota per ‘vangare in città’, uno spazio ristorazione che utilizza i prodotti coltivati in loco, un’area eventi e sport.

Belvedere sì, ma anche ben vivere. Location sopra tutti che proiettano Milano in un contesto sempre più internazionale.


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