Al numero 23 di Corso Venezia, all’angolo con via Senato, Tommaso Marinetti fondò la rivista Poesia, da dove, come ricorda una lapide davanti al palazzo, “il movimento futurista lanciò la sfida al chiaro di luna specchiato nel Naviglio”
La città più invidiata d’Italia
Il grande scrittore Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia pubblicato nel 1957 scrisse che il problema di Milano era quello di essere “tra le città più ricche d’Europa in un paese povero, da ciò invidie, malvolenze, rancori”.
Fonte: Conosci Milano? Di Luca Scarlini. Edizioni Clichy
Festa di chiusura estiva della terrazza di Via Palestro con la musica dei Ghibertins
Martedì 3 ottobre, si festeggia l’arrivo dell’autunno con un serata all’insegna del divertimento e della buona musica.
A riscaldare l’atmosfera ci penserà la performance Live della band milanese The Ghibertins, gruppo Folk Rock che si esibirà nella formula Cover Acoustic Trio, proponendo un repertorio di grandi classici internazionali riarrangiati nel loro inconfondibile stile:chitarre acustiche e guitar case rigido come percussione.
Non mancheranno deliziosi finger food serviti a passaggio e cocktail proposti e mixati ad arte dal bartender.
Ad ospitare l’evento una delle terrazze più conosciute della città: la Terrazza di via Palestro, via Palestro 2.
Evento facebook https://goo.gl/1peQbH
Dalle 19.00
Ingresso libero – Consumazione € 10
Eraserhead al Cinema Mexico
Se sei un cinefilo doc saprai di certo che David Lynch è sempre stato un regista-genio “sui generis”.
Ricordi pellicole epiche come “Elephant Man” o “Velluto blu“? Beh, questi sono solo alcuni dei titoli che hanno reso celebre il nostro registra molto, ma molto alternativo.
Questo lunedì alle ore 21.30, il Cinema Mexico ti propone ” Eraserhead “, il primo “incubo” audiovisivo di Lynch. Questo lungometraggio è difficile da comprendere, perchè è aperto a molteplici interpretazioni, non ha una trama lineare ed è inframezzata da sequenze oniriche in grado di suscitare molteplici suggestioni.
Ricorda, in un certo senso, le immagini giudicate “scioccanti” di Dalì, come quelle presenti del famosissimo corto “Un perro andaluz“. Il sogno, o meglio l’incubo, la visione, la fantasia…
Queste sono solo alcune delle suggestioni di ” Eraserhead “: se sei curioso di vederlo per scoprire qualcosa di più di questo lungometraggio tutto particolare, ti consiglio di arrivare presto al Cinema: i biglietti costano solo 7 euro e, per un capolavoro del genere, penso che potrebbero andare a ruba…
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Il GIORNO PERFETTO: le 10 caratteristiche della giornata ideale a Milano
E’ il sogno di chi vive a Milano: la giornata perfetta, quella in cui una serie di coincidenze astrali convergono a Milano rendendola il miglior luogo del mondo.
Ecco le 10 caratteristiche che deve possedere la giornata perfetta a Milano.
Il GIORNO PERFETTO: le 10 caratteristiche della giornata ideale a Milano
#1 Preceduto da un nubifragio
La notte precedente deve esserci stato un nubifragio di almeno 3 ore, senza esondazioni.
#2 Presenza della bora d’estate (o del fohn in inverno)
Per riavere il microclima perfetto e spazzare smog e pollini.
#3 Temperatura dai 25 ai 26 gradi
E il livello di umidità non deve superare il 60%.
#4 La Borsa fa almeno il +2%
Il giorno perfetto non può che avere il toro in borsa.
#5 Senza scioperi
Unici scioperi ammessi: casellanti e ausiliari della sosta.
#6 Inquinamento tendente a zero
Devi sentire le erbe aromatiche di Sankt Moritz.
#7 Visibilità oltre i 100 metri
Devi poter contare tutte le cime del resegone.
#8 Senza gare podistiche
O assembramenti che bloccano la libera circolazione.
#9 Senza week della…
Non ci deve essere nessuna settimana di eventi oppure devi essere ospite vip alle inaugurazioni.
#10 Il giorno prima delle elezioni
Il silenzio dei politici è musica per le tue orecchie.
MILANO CITTA’ STATO
Leggi anche:
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Quando la Scala osò fischiare la Divina Callas
Era la divina, diretta dal grande Luchino Visconti. Eppure il 28 maggio 1955 l’abbinata dei due grandissimi innescò una reazione scomposta tra il pubblico della Scala. Il motivo era che in una scena della Traviata, Maria Callas lanciava via le scarpe. “La Callas l’è diventà el circo Togni!” fu l’insulto più educato.
Fonte: Conosci Milano? Di Luca Scarlini. Edizioni Clichy
La bizzarra storia del “MONUMENTO BUGIARDO” della Darsena
Nel punto in cui, dalla Darsena, nasce il naviglio Pavese, si trovava fino al 1872 circa (la data non è sicura) un pomposo monumento di epoca spagnola, comunemente detto “trofeo Fuentes”. Lo stesso ponte che scavalca il naviglio pavese era detto un tempo “Ponte del trofeo”.
Monumento celebrativo del collegamento di Milano all’Adriatico
Questo manufatto, scolpito da Giacomo Novi, fu fatto erigere, con grandi festeggiamenti, nel 1601 dall’allora governatore dello Stato di Milano, don Pietro Enriquez de Acevedo conte di Fuentes, per gloriarsi di aver reso finalmente navigabile il naviglio pavese unendo così Milano al mare Adriatico, via Pavia.
Il progetto di unire per acqua Milano a Pavia risaliva ai tempi dei Visconti e poi degli Sforza, tant’è che Francesco Sforza aveva ordinato tale opera idraulica da costruirsi “per viam Binaschi et Bereguardi”.
Ma tra un problema economico e una difficoltà ingegneristica, ancora nel 1600 il canale non s’era realizzato.
I falsi festeggiamenti
Il Governatore Fuentes, di fresca nomina, ottenne allora da Filippo III di Spagna le somme ritenute necessarie per far finalmente riprendere i lavori, promettendo alla città l’opera tanto attesa.
Tuttavia, il Fuentes era stato un po’ troppo frettoloso. Quando festeggiò l’opera e fece erigere il monumento, i lavori erano ben lungi dall’essere completi! Tant’è che alla sua morte avvenuta nel 1610, i cantieri vennero interrotti per controlli contabili della corona spagnola, e il percorso d’acqua si interruppe così alla conca fallata.
Quindi…appena fuori Milano!
Monumento celebrativo di un fatto avvenuto oltre due secoli dopo
Evidentemente il Fuentes aveva già capito come gira la politica: gloriarsi non per la realizzazione dell’opera pubblica, ma per averla promessa e iniziata.
Lo spagnolo verrà così definito “borioso” dal Cantù e “uomo ambizioso” da Defendente Sacchi, che liquidò peraltro l’intero monumento come “bugiardo” e frutto di “solenne menzogna”.
Per la cronaca: fu Napoleone a ridare impulso ai lavori, e a portarli quasi a termine, anche se per un destino beffardo, gli onori se li prese l’arciduca Ranieri, viceré del nuovo regno Lombardo-Veneto, quando inaugurò solennemente l’opera nell’agosto del 1819.
In una delle prime fotografie di Milano
Il monumento Fuentes fu spesso immortalato da pittori ed incisori, e fu uno dei primi soggetti milanesi ad essere fotografati. La calotipia di Luigi Sacchi scattata al trofeo con alle spalle la porta Ticinese risale al 1845 ed è pertanto una delle prime fotografie mai scattate a Milano, giunta integra fino a noi.
Quel che resta del monumento
Il monumento, come detto, fu abbattuto all’incirca nel 1872, e alcuni frammenti trasportati al Castello sforzesco, dove sono ancora custoditi. Ci restano le due formelle laterali e la lapide in latino che ricorda appunto, seppur falsamente, l’opera realizzata dal Governatore.
La lapide dice più o meno così: “Don Pietro Enrico Azeveido, Governatore della provincia milanese, realizzò questa mirabile opera attraverso la quale le acque del Verbano e del Lario (lago maggiore e di Como, come si dice oggi), unite, possono arrivare al Ticino e al Po, per la navigabilità e per l’irrigazione, rendendo così le terre agricole feconde e i commerci sicuri e facili, aumentando le ricchezze sia private che pubbliche”.
MAURO COLOMBO
Bibliografia
Defendente Sacchi, Cosmorama pittorico, n. 25 del 1839
Giuseppe Bruschetti, Storia dei progetti e delle opere per la navigazione interna del milanese, 1842.
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Milano&Cucina: Risotto alla milanese
Milano&Cucina
Terzo appuntamento con le ricette, gli indirizzi, i consigli, gli acquisti per scoprire il lato gustoso e tradizionale della città meneghina
Ingredienti e dosi per 4 persone
300 g di riso vialone
60 g di burro
60 g di grana grattugiato
40 g di midollo di bue
1 l di brodo di carne
25 g di cipolle
2 bustine di zafferano
1/2 bicchiere di vino bianco
sale
Procedimento
Fare fondere e privare delle impurità il midollo.
In una casseruola fare rosolare la cipolla tritata fine con una noce di burro e midollo.
Aggiungere il riso e farlo tostare rimestando per due minuti.
Bagnare con il vino e farlo evaporare.
Cuocere il riso bagnando di tanto in tanto con il brodo bollente e continuando a rimestare con un cucchiaio di legno.
A metà cottura incorporare lo zafferano sciolto in una tazzina di brodo.
A cottura ultimata unire il restante burro e il formaggio e mantecare bene.
Lasciare riposare per un minuto e servire.
Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di cottura: 20 minuti
Difficoltà: bassa
Accadde, a Milano, molti secoli fa, che lo zafferano cadde nel riso bollito e condito con cacio e butirro (formaggio e burro). O forse è solo una leggenda metropolitana di 600 anni fa.
Nell’800 si cominciò a preparare il soffritto e a tostare il riso. Alla fine del secolo scorso sembrò in via di estinzione; lo si proponeva solo nelle trattorie e nei ristoranti milanesi,
Poi, dopo le intuizioni geniali del Maestro Marchesi, prima l’abolizione del soffritto e poi la decorazione con foglia d’oro, questo piatto storico è rinato.
Molti chef famosi lo propongono ‘a modo loro’, in decine di variazioni tecniche ed estetiche.
Il colore dell’oro e il profumo intenso rendono lo zafferano un ingrediente lussuoso, così come il prezzo naturalmente. Quello italiano, in pistilli o in polvere è il migliore insieme a quello persiano. Il riso, superfino, magari Carnaroli oppure semifino Vialone nano sono ideali. Poi poco altro: brodo leggero, burro e grana.
E naturalmente venti minuti di attesa e maestria nella preparazione.
L’originale e incomparabile si continua a mangiare al Marchesino, possibilmente nell’intervallo dello spettacolo della Scala: se siete fortunati, il Maestro in persona sarà accanto al carrello da cui viene preso il risotto per essere messo in ciotole da cui si mangia direttamente con li cucchiaio, vecchia maniera. Per chi vuole la versione contemporanea, c’è il risotto allo zafferano di Davide Oldani, ma vi dovete spingere fino a Cornaredo per gustare la sua creazione ‘in bianco’ con una spirale di crema allo zafferano.
Milano da mangiare: le strade di Milano trasformate in cibo
Dopo Expo Milano non si ferma più diventando la prima città al mondo che trasforma le sue strade in cibo. Anche perchè alcune vie sono gustosissime.
Milano da mangiare: le strade di Milano trasformate in cibo
Buenos Aires => risotto sudamericano molto buono, a base di fagioli (questa la capiscono in pochi).
La Foppa => tipico salume lombardo da gustare come aperitivo.
Gratosoglio => formaggio sardo importato a Milano. Un po’ grasso, da abbinare con un Conte Rosso.
QT8 => integratore iperproteico a base di 8 ingredienti ma non si sa né quali sono né in quali percentuali. La sua formula è più segreta della Coca Cola.
Primaticcio => cappuccino fatto con vodka e Red Bull. Da bere appena alzati.
Magenta => zuppa di cavolo di colore viola.
Espinasse => spezia ottenuta dalle spine di pesce spada.
Vedi anche: Milano da bere, le vie trasformate in drink da aperitivo
Bombe e gli elefanti dello zoo di Milano
La grande attrazione dello zoo dei giardini di Porta Venezia era una elefantessa indiana. Il suo nome era Bombay ma per tutti era diventata Bombé. A lei è stata dedicata un’opera teatrale: “Suonala ancora, Bombe”, di Marta Nijhuis, la storia dell’elefantessa indiana giunta a Milano nel 1939 diventata la beniamina dello zoo dei Giardini Pubblici, e della sua strana amicizia con un cacciatore bianco.
Qualità dell’aria di Milano. Venerdì 29 settembre 2017
Parte il nuovo servizio. Pubblichiamo ogni venerdì il bollettino ufficiale della qualità dell’aria di Milano. Questa settimana siamo al di sotto delle soglie di allarme, anche se l’inquinamento è in crescita, specie per le polveri sottili.
Damn Spring! Coming Back
Winter is coming, ma Damn Spring la primavera ce l’ha dentro.
Finalmente ritorna la serata più divertente allo Spirit de Milan: sarà una serata col botto.
Come quella precedente, anche questa sarà una stagione indimenticabile.
Il repertorio danzante di questa sera prevede una valanga di musica revival, quella che hai ascoltato fino alla nausea e che ti fa sempre ballare e cantare a squarciagola.
E non mentirmi dicendo che “certe cose non si possono proprio sentire, nè ballare”, perchè so che, nascosta nell’armadio, hai pronta la tutina in latex per consumare il dancefloor sul ritmo più pazzo di questo venerdì.
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Oktobeer. Oktoberfest di Milano
Direttamente da Monaco, gli amici teutonici ci hanno invasi portando al Carroponte birra, crauti e molto altro ancora.
Con loro, un “mostro” che regala birra e sorrisi, è l’OktoBeer.
Ognuno dei suoi otto tentacoli serve a reggere un boccale: Okto aspetta solo te per farsi una seria bevuta di birra gelata (si, hai capito bene: bere è una cosa seria, no?)
Tranquillo, se ti viene un certo languorino (credimi, ti capisco bene, soprattutto quando qualche litro di birra comincia a scorrere) non preoccuparti perchè avrai l’imbarazzo della scelta fra wurstel, crauti ed altre specialità.
Insomma, fra musica a tema, giochi, piatti sostanziosi e birra deliziosa le serate volano… e hai ben quattro giorni per goderti tutto questo, non puoi proprio dire di no a un invito così.
Cosa aspetti?
Vieni al Carroponte: Okto ti aspetta e anche io.
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105, Popolare, DeeJay: la prima guida alternativa sulle 10 radio di Milano
A Milano sono nate le radio libere. Non è vero (sono nate a Biella) ma ci piace che l’Italia lo creda.
105, Popolare, DeeJay: recensioni alternative di 10 radio di Milano
105
L’unico zoo in cui ci sono ancora gli animali veri. Da chiudere.
Radio Dee Jay
La radio dei falsi giovani. Per vivere ogni giorno negli anni novanta.
Radio 24
La radio che tutti fanno finta di ascoltare, ma nessuno sa di cosa parlano.
Radio Popolare
La radio perfetta per chi soffre di insonnia.
RTL
Sembra l’acronimo di un negozio di elettronica. Cara, devo andare a comprare una prolunga, vado da RTL.
M2O
Discoteca a manetta 24h, rischi di schiantarti alle nove del mattino.
Radio Milano International
La prima radio libera che per diventare internazionale ha dovuto cambiare nome.
Radio Italia
Trasmette una volta sola a giugno in Piazza Duomo.
Radio Milan Inter
L’unica radio al mondo che unisce due squadre avversarie.
Virgin Radio
Radio fatta a Londra con degli intermezzi della Maugeri.
La Scapigliatura, ovvero quando a Milano nascevano correnti culturali
Mezzo secolo prima del futurismo, un altro movimento culturale prese vita a Milano. Era la Scapigliatura che negli anni sessanta dell’ottocento si diffuse da Milano nel resto del Paese. Il termine fu coniato da Cletto Arrighi nel 1852 e rappresentava una versione italiana della vita bohemiens francese.
Gli scapigliati erano animati da uno spirito di ribellione contro qualunque cosa, contro il romanticismo italiano e contro la cultura risorgimentale. La Scapigliatura fece emergere per la prima volta in Italia il conflitto tra artista e società, con la conseguenza di creare il mito della vita dissoluta ed irregolare (il cosiddetto maledettismo).
I primi 50 siti per “milano news” rilevati da seozoom.it: milanocittastato avanza (sul web)
Passeggiata Gotica al Parco Sempione
Dopo il grande successo delle “Passeggiate gotiche notturne a lume di candela”, a grande richiesta il Circolo del Gotico torna con una serata a Milano. Se sei un appassionato di quel lato un po’ “cupo” della letteratura o semplicemente ti piace esplorare nuovi orizzonti sul genere “da brivido”, questa è la serata giusta per te.
Si tratta di una passeggiata nella splendida cornice di parco Sempione: immagina la suggestione notturna delle candele e sullo sfondo lo splendido Castello Sforzesco… Davvero, una location super azzeccata per la serata.
Saranno proiettate all’aperto immagini, slide e documenti dell’epoca e potrai passeggiare ascoltando storie da brivido legate ai capolavori della letteratura mondiale.
Cosa aspetti?
Ti confesso che non sto più nella pelle! Questo è il tipo di serata che mi piace: storie cupe, candele, un magnifico castello…non posso chiedere altro, non vedo l’ora.
Ti aspetto.
L’ingresso costa: 10€.
La prenotazione è obbligatoria al passeggiategotiche@hotmail.com o al tel. 391. 74 87 663.
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Always Jupiler at Ginger
Siamo solo a martedì e la settimana ci sembra tutta in salita.
Uscito dal lavoro o dopo una giornata di studio intenso, hai voglia soltanto di svagare il cervello, perchè domani si ricomincia.
Dove andare a passare una serata con gli amici quando il martedì è troppo lungo e non sai come sopravvivere? Ovviamente, al Ginger. che ti viene in soccorso con i suoi meravigliosi cocktail, che sono sempre quello che serve a tirare giù un morale sotto ai piedi… ma anche con la birra non scherza.
Infatti, prenotandoti con Spotlime, avrai una pinta di birra Bionda Jupiler (da 0.56 cl), la numero 1 delle pils in Belgio, a 3 euro anzichè 5. L’ingresso al locale è a discrezione dell’organizzazione.
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