Home Blog Pagina 598

Enjoy… Depeche Mode

0

Anni fa, tanti anni fa, rimasi fulminata da una canzone: “Enjoy the silence”.

Quella melodia mi ha riecheggiato in mente ossessivamente, non riuscivo a smettere di ascoltarla.

Immagina la mia felicità quando ho saputo che persino i Lacuna Coil avevano rifatto questo brano e, dopo di loro, tanti altri gruppi.

A quanto pare, non sono stata l’unica a essere travolta da quelle note così pervasive.

Gli autori di quella canzone, come si sa, sono i Depeche Mode, che finalmente arriveranno al Forum di Assago questo lunedì, dalle 19.00, per farci ascoltare ancora una volta, dal vivo, “Enjoy the silence” e tutte quelle canzoni che hanno segnato, come nel mio caso, l’adolescenza un po’ alternativa (ma neanche troppo, a volte) di tanti ragazzi.

Ecco, diciamo che il loro è un genere che accontenta varie tipologie di ascoltatori, che abbiano le borchie o meno.

Quindi, direi che gli 69 euro di biglietto di possono spendere… forse.

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?

Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

I NUMERI di Milano

0

Quante piste ciclabili ci sono a Milano? Quanti grattacieli? Quanti alberi? Quanti omicidi? Quanti passeggeri sui mezzi pubblici? Quante case sfitte? Quanti stranieri? Quanti sono gli abitanti di Milano? E i visitatori del Fuorisalone?
Ecco i numeri di Milano.

I numeri di Milano

Chilometri di piste ciclabili: 185
In dieci anni sono triplicate.

Milanesi che usano la bici per andare al lavoro: 34.000
In percentuale sono 4 su 100. Per un confronto: a Copenaghen sono 50 su 100.

Quanti sono i grattacieli di Milano?
Al momento sono 14. Mentre sono in costruzione altri tre.

Quanto sono alti i grattacieli di Milano?
Torre Unicredit: 231 metri (il più alto d’Italia). Torre Allianz: 209. Torre Hadid: 175. Palazzo Lombardia: 161. Torre Diamante: 140. Grattacielo Pirelli: 127. Bosco verticale 110.
Per quanto riguarda i grattacieli in arrivo, la torre Libeskind sarà alta 173 metri. Torre Unipol: 125 metri. Gioia 22: 120 metri.

Numero di fermate della metropolitana di Milano: 106
Al momento sono in costruzioni altre 17 stazioni. 15 della M4 e 2 della M1.
Lunghezza complessiva della metropolitana di Milano: 101km
La più estesa in Italia. Le 5 metropolitane più lunghe del mondo sono: 5. Mosca (338km con 203 stazioni, è definita la più puntuale al mondo), 4. New York (375km, 34 linee, 469 stazioni, funziona 24 ore al giorno 7 giorni su 7), 3. Londra (402km, 11 linee, 270 stazioni, è la prima metropolitana al mondo), 2. Pechino (554 km, 18 linee, 334 stazioni), 1. Shanghai (588km, 14 linee, 364 stazioni, che è percorsa anche dal treno a lievitazione magnetica che raggiunge i 350 km/h)

Numero passeggeri mezzi pubblici di Milano in un anno: 789 milioni (dato 2017)

Chilometri percorsi dai mezzi pubblici milanesi in un anno: 177,7 milioni (2017)

Numero passeggeri sulla metropolitana milanese in un anno: 285 milioni (2017)
M1: 107 milioni 811 mila. M2: 92 milioni 950 mila. M3: 64 milioni 605 mila. M5: 19 milioni 751 mila.

Numero complessivo di bici noleggiate (bike Mi) dalla sua nascita: 15 milioni
Per un totale di 26,7 milioni di chilometri percorsi (pari a 674 volte il giro del mondo).

Numero iscritti a Milano a un servizio di car sharing: 330.000 (dati 2016)

Numero di coppe campioni vinte da squadre di Milano: 10
7 vittorie del Milan, 3 vittorie dell’Inter. Milano è l’unica città al mondo ad avere vinto la champions league con due squadre diverse.

Numero visitatori provenienti da fuori Milano per il Fuorisalone: 500.000 (stima)
370.000 hanno visitato il Salone del Mobile (70% stranieri). 400.000 persone hanno pernottato a Milano. 150.000 persone hanno frequentato la sola zona Tortona.

Numero omicidi a Milano in un anno: 9 (2016)
Pari a un tasso di 0,66 per 100 mila abitanti.

Quanti sono gli abitanti di Milano?
Milano ha 1 362 466 abitanti. La popolazione complessiva della città metropolitana raggiunge i 3 milioni di abitanti.

Quanti sono gli stranieri residenti a Milano?
Gli stranieri residenti a Milano sono 254.522, pari al 18,9% della popolazione residente (dato 2016)

Numero case sfitte a Milano: 70.000
L’Italia è al secondo posto in Europa per numero di case sfitte

Numero di parchi a Milano: 46

Metri quadrati di verde per abitante: 16,4
Milano è all’84imo posto in Italia per disponibilità di verde urbano (la media nazionale è 105,9)

Numero di alberi a Milano: 180mila
17 alberi ogni 100 abitanti.

Numero di campi da gioco: 433

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

La Scapigliatura nacque a Milano, in via Vivaio

0

Nei primi vent’anni dopo l’unificazione d’Italia via Vivaio era ancora una zona marginale, con campi, prati e osterie da poco. In questa via si ritrovavano artisti e intellettuali trasgressivi che furono definiti “Scapigliati”.

Erano dei bohemiens alla milanese, rifuggivano lo stile di vita borghese e gli ideali reazionari per perseguire eccessi e stravaganze. Molti di loro ebbero vita breve, per lo più uccisi da tisi, droghe o da atti suicidi. Tra i pochi che si salvarono da questo destino disgraziato ci fu Arrigo Boito.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

LET’S Remember…

0

Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono costretti a ripeterlo“, disse Primo Levi.

Proprio per questo è indispensabile ricordare la storia, nel bene e nel male, sia per conservare quello che c’è stato di positivo, sia perchè non ci si trovi mai nella condizione di dover rifare le stesse azioni che hanno portato dolore, distruzione e guerra.

Questo è il senso della Giornata della Memoria.

Per celebrare questo sabato 27 gennaio, dalle 20.00, il Let’s ha organizzato una serata per ricordare insieme tutte le atrocità del regime nazista di Hitler… attraverso l’arte, cosiddetta, “degenerata”, quella di chi si è opposto al regime dittatoriale tedesco, ai suoi pilastri e alle sue concezioni.

Verranno ripercorse le vite e le parole dei grandi artisti, letterati e uomini di scienza e cultura del tempo, come Albert Einstein, Sigmund Freud e Marc Chagall, ma anche Bertolt Brecht, Hannah Arendt e di molte altre personalità, che sono stati perseguitati e/o costretti a scappare lontano dalla loro terra a causa del nazismo.

Se non vuoi perderti un’occasione unica come questa, non dimenticarti di prenotare scrivendo a lets@letsfeelgood.it.

Sarà una serata intensa, ricca di spunti e riflessioni… per non dimenticare.

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?

Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

A Milano è nato il primo quotidiano economico italiano: “Il Sole”

0

1 agosto 1865. Nasce a Milano il primo quotidiano economico italiano. E’ “Il Sole” edito da Vallardi e il titolo spiega la sua linea editoriale: “E’ un giornale che deve illuminare e scaldare la libertà”. È ispirato ai principi del liberalismo e critica ogni intervento dello Stato nell’economia.

Nel 1870 elimina la parte politica e rimane organo di informazione delle imprese e dei commercianti. Durante il fascismo viene ridimensionato a bollettino della corporazione dei commercianti. Rinasce nel dopoguerra e nel 1865 si fuse con l’altro organo partecipato da Confindustria: il “24 ore”. Da allora è “Il Sole 24 ore” con sede attuale in via Monte Rosa.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

Mercato in Bellezza

0

Milano è una grande città, una metropoli che corre in continuazione, senza mai fermarsi un attimo.

In questo marasma di cemento e rumore, puoi trovarne di ogni: abiti alla moda e vintage, locali serali e pomeridiani e, soprattutto, tutti gli alimenti che vuoi, anche quelli fuori stagione… talmente fuori stagione che, purtroppo, molte volte non sanno quasi di nulla, oltre a costare una caterva di soldi (appunto, per il fatto che sono fuori stagione).

Questa è una grande pecca per la città della Madonnina, secondo me, soprattutto perchè essere abituati in questo modo distacca completamente le persone dalla terra e dalla natura.

Ecco perchè ti sto per proporre un mercato tutto particolare: il Mercato in Bellezza, dell’Arci Bellezza, durante il quale potrai acquistare prodotti agricoli sani e genuini, tassativamente stagionali, che i Contadini Resistenti porteranno a Milano direttamente da Piacenza.

A partire dalle 15.30, potrai fare tutti gli acquisti che vuoi… sicuro del fatto che comprerai solo prodotti biologici e… deliziosi.

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?

Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

La prima donna a laurearsi al Politecnico fu Gaetanina Calvi nel 1913, 50 anni dopo la sua fondazione

0

Fino all’unità d’Italia a Milano non c’erano università. Le prime strutture formative che aprirono la strada al Politecnico furono un Istituto Tecnico Superiore e una Scuola di Applicazione per ingegneri civili.

Il Politecnico fu inaugurato nel 1863 nel Collegio elvetico e fu il secondo in Italia, dopo quello di Torino. Inizialmente si insegnava solo ingegneria meccanica. Nel 1865 venne introdotta anche Architettura e successivamente il pezzo forte su Elettrotecnica che rappresentò un’eccellenza in grado di attirare studenti da tutto il mondo.

Per arrivare alla prima laureata donna si dovette attendere mezzo secolo con Gaetanina Calvi che nel 1913 si laureò in ingegneria civile.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

Fabrizio De Andrè – Principe Libero

0

Principe” e “libero“, due parole che raccontano molto bene Fabrizio De André.

Il magnetismo e il distacco di un principe, pronto a raccogliere e appassionarsi alle storie dei diversi e a farne parabola, canzone, preghiera.

La ricerca della libertà e il racconto di un viaggio fatto “in direzione ostinata e contraria“, che lo hanno reso testimone cantore dell’uomo e della sua divina imperfezione, promuovendone valori come la tolleranza, il rispetto, l’amore.

Se queste sono le caratteristiche universalmente note dell’arte di Fabrizio De André, ciò su cui si concentra il film “Fabrizio De Andrè – Principe Libero è, invece, l’umana avventura del suo protagonista.

Dall’infanzia ai capolavori della maturità, passando attraverso il racconto accurato degli anni di Genova, del rapporto con la famiglia e dell’apprendistato svolto nei caruggi della città.

Il tutto contornato da amici come Paolo Villaggio – che conierà per lui il soprannome “Faber” – e delicatamente più distanti, come Luigi Tenco.

Seguono i primi successi, come Mina che porta in televisione “La canzone di Marinella“, l’incontro con Dori Ghezzi, la vita da agricoltore in Sardegna fino alle drammatiche pagine del rapimento e al successivo ritorno sulle scene.

Il biopic mette in scena il racconto di una personalità unica, che ha segnato la storia della canzone e della cultura italiana.

Questa è solo un accenno di quello che potrai vedere durante la visione di “Fabrizio De Andrè – Principe Libero“, che potrai vedere questo mercoledì al Cinema Ariosto: più che un film, si tratterà di una vera e propria esperienza.

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?

Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

I Top e Flop dei titoli di Piazza Affari degli ultimi tre mesi

0

Quali sono i titoli più caldi e quelli più freddi degli ultimi tre mesi quotati alla Borsa di Milano? Vediamo chi è salito e chi è sceso di più e, soprattutto i motivi di simili performance.

“Top”

#1 Lazio
Al primo posto della classifica “Top” troviamo il titolo S.S.Lazio: +82.6%. Il soddisfacente campionato di serie A con la possibilità di qualificarsi per un posto in Champions League (notevoli introiti) sta premiando il titolo calcistico. Anche l’utile 2016/2017 ha contribuito, in modo maggiore, al rally dei corsi.
La società S.S. LAZIO S.p.A. ha archiviato l’esercizio (il bilancio si chiude a fine giugno) con ricavi a 98,99 milioni di euro, in aumento di 7,34 milioni rispetto all’esercizio precedente. Tale variazione è dipesa principalmente dai maggiori introiti provenienti da diritti televisivi grazie ai migliori risultati sportivi ottenuti. Il risultato netto è stato positivo per 11,38 milioni di euro, rispetto al rosso di 12,63 milioni del periodo 2015/2016, grazie a proventi per quasi 30 milioni da cessioni di calciatori. La posizione finanziaria netta risulta negativa per Euro 43,73 milioni, con un incremento di Euro 16,89 milioni, rispetto al 30 giugno 2016, dovuta principalmente ai finanziamenti auto liquidanti ottenuti per garantire la flessibilità di cassa. Ad attirare probabilmente gli investitori una possibile qualificazione in Champions, una ipotetica conquista dell’Europa League o la vendita di qualche giocatore di razza come ad esempio Milinkovic-Savic (cartellino 120 mln di euro). Consiglio: attesa.
Sul listino milanese sono quotate tre società di calcio: SS Lazio,FC  Juventus e AS Roma. La Roma in due anni ha guadagnato circa 20 punti percentuali, la Lazio ha messo a segno un progresso di circa il 222%. Prima, anche in questo, la Juventus con +250% in 2 anni). 

#2 Fincantieri
Al secondo posto troviamo Fincantieri che in 90 giorni ha messo a segno un progresso del 49% ed un nuovo massimo storico a 1.53 euro. Dopo il lungo rally che ha condotto i prezzi da 0.2800 a 1.53 euro sono scattate le prese di profitto ma il titolo resta sotto i riflettori. Le commesse, le partnership (ultima con Viking Ocean Cruises) ed i risultati economico- finanziari hanno permesso all’azione di rialzare la testa dopo qualche periodo di difficoltà (principalmente legato all’accordo Stx). Tuttora Fincantieri resta un titolo da cassettista, una buona opportunità da sfruttare sui primi segnali di ripresa (la permanenza dei corsi al di sopra di 1.40 euro appare necessaria per il prosieguo del trend i cui obiettivi oltre 1.57 euro sono ipotizzabili a 1.62 e 1.685 euro in prima battuta).

L’accordo tra il Governo italiano e francese (alleanza nel campo navale)
rappresenta senza alcun dubbio una pietra miliare per l’ azienda. Tale accordo permetterà a Fincantieri di diventare un leader mondiale. 

Su questo scenario economico-finanziario Banca Akros ha alzato il target price su Fincantieri da 1.10 a 1.30 euro con rating Buy. Anche Equita Sim ha portato il target price da 1.0 a 1.20 euro confermando il rating Hold mentre Kepler Cheuvreux ha alzato da 1.07 a 1.25 euro il prezzo obiettivo con giudizio Buy.

#3 Falck Renewables
Sul gradino più basso del podio si piazza Falck Renewables che ha guadagnato circa 39 punti percentuali sul listino di Piazza Affari. Falck è un buon titolo da cassettista con interessanti prospettive grazie in particolar modo al nuovo Piano Industriale 2017-2021. Infatti Falck Renewables dovrebbe aumentare la capacità installata da 950 MW a quasi 1.375 MW nel 2021, con un progresso di circa il 45%. Il Gruppo Falck ha intenzione di investire in: USA, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia. Questo dovrebbe permettere al Gruppo un ulteriore diversificazione geografica concentrandosi su mercati a basso rischio e propensi ad investire maggiormente nel settore; in particolar modo Falck sta cercando di aumentare la sua presenza anche in Italia, Spagna, Francia e Regno Unito.

I risultati del Gruppo nell’esercizio 2017 beneficeranno della produzione, per l’intero anno, degli impianti eolici di Spaldington, Assel Valley e Kingsburn, nel Regno Unito, per un totale di 59,25 MW e per nove mesi dell’impianto di Auchrobert (36 MW). Il Piano industriale prevede un forte impulso dello sviluppo e degli investimenti in nuovi impianti eolici e solari (Falck sviluppa, progetta, realizza e gestisce impianti di produzione di energia da eolico, solare, biomasse e waste to Energy), i cui effetti in termini di capacità installata addizionale saranno evidenti sui risultati 2018 e 2019, pur mantenendo un costante monitoraggio dei parametri finanziari.

Al quarto posto troviamo A.S. Roma (+38%) e alle sue spalle Fnm (+35%).

 

“Flop”

#1 Credito Valtellinese
La maglia nera dei “Flop” è stata assegnata a Credito Valtellinese che ha lasciato sul listino di Pizza Affari il 65% e che aveva fatto registrare un nuovo minimo storico a 0.8600 euro. Nel corso degli ultimi 31 mesi circa il titolo è stato schiacciato sotto il peso delle vendite (a penalizzare Creval la perdita di oltre 400 mln di euro e i crediti deteriorati) ma in particolar modo il titolo bancario è stato al centro delle vendite nello scorso novembre quando è stato annunciato un aumento di capitale di 700 milioni che dovrebbe partire a metà febbraio. Il Gruppo sta proseguendo nel piano di razionalizzazione con la chiusura di 84 filiali da inizio anno e 73 adesioni al fondo esuberi; inoltre è al vaglio una possibile fusione con Banca Popolare di Sondrio.

Creval è ancora saldamente inserito in un trend negativo e nonostante i rialzi di Piazza Affari nelle ultime 2 settimane, il titolo del comparto bancario ha continuato a perdere terreno. Entrare in questo momento può essere solo un azzardo, una scommessa poiché la situazione patrimoniale di Creval è molto incerta e l’adc, se ci sarà (sta chiedendo al mercato risorse per 3,5 volte circa la sua capitalizzazione), chissà se porterà un reale beneficio ai piccoli azionisti.

 

#2 Banca Carige

 Banca Carige protagonista di un tracollo (-56%) e di nuovi minimi storici (-90% in 2 anni). Il terzo aumento di capitale (560 mln di euro, concluso lo scorso dicembre) in 4 anni non ha per ora permesso al titolo di recuperare realmente terreno. Si attendono nuovi sviluppi che entro fine mese dovrebbero essere resi noti.

 Si consiglia di attendere e puntare su titoli del comparto bancario che non si trovano in cattive acque.

#3 Astaldi

Pesante anche Astaldi che ha ceduto il 50% nonostante i vistosi rialzi delle ultime sedute. L’indebitamento, lo scenario in Venezuela (la situazione politica, economica e sociale del Paese è rapidamente peggiorata) e l’indiscrezione su un probabile aumento di capitale di 400 milioni hanno travolto il titolo del gruppo che opera nel settore costruzioni.

Oltre al prossimo aumento di capitale, prosegue anche il piano delle dismissioni, rispetto al quale risulta già dismesso oltre il 40% di quanto previsto che debba essere ceduto entro il 2018. Per gli asset in Turchia è stato dato mandato agli advisor finanziari (primarie banche di standing internazionale), che assisteranno il Gruppo nelle attività di cessione, anche alla luce del rinnovato interesse degli Investitori Istituzionali verso il Paese. In particolare, per il Terzo Ponte sul Bosforo, la cessione è prevista entro il 1° semestre 2018, con una previsione di incasso pari a circa 200 milioni di euro per la cessione del solo shareholder loan.

In questo quadro grafico incerto è fondamentale che i corsi riescano a stabilizzarsi al di sopra di 2.85 euro per evitare nuovi affondi in direzione di area 2.56 euro in prima battuta. Indicazioni favorevoli in caso di vittoria oltre gli ostacoli a 3.26 e 3.38 euro (in chiusura di seduta); ma solo con i prezzi al di sopra di 3.55 si aprirebbero degli spazi di recupero fino a 3.66 e successivamente fino alla forte resistenza di 4.0 euro. L’aumento di capitale cambierà ovviamente le carte in tavola.

 Pessime performance anche per Il Sole 24 Ore (-43.7) e Banca Intermobiliare (-33.5%).

PASQUALE FERRARO

Vedi anche: Dalla “Tesla” a due ruote alla “Google” italiana: storia e strategie di 5 imprese ad alto potenziale della Borsa di Milano

Le prime edicole italiane furono in Piazza Duomo e in Piazza San Babila

0

Nel 1861 aprono a Milano le prime edicole d’Italia. Sono a Piazza San Babila e a Piazza del Duomo ricavate sotto i portici. Oltre ai giornali vendono anche guide e fiammiferi.

Prima di allora i giornali venivano venduti attraverso gli strilloni, ragazzi che giravano per le strade della città declamando a gran voce notizie di cronaca per lo più cronaca nera per attirare i lettori.

Per ridurre il frastuono “macabro” degli strilloni intervenne la Questura che stabilì per loro il divieto di dire qualunque cosa al di fuori del titolo del giornale.

Così divenne familiare sentire passare gli strilloni che annunciavano il nome del giornale che vendevano.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

Pesce fresco… sciuè sciuè

0

Sì, è vero: Milano è bella, funzionale e variegata.

Trovarle un difetto è dura… anche se…

Con il mare sarebbe tutta un’altra cosa: hai presente quel bel mare partenopeo che ti riempie il cuore con la sua brezza marina e il suo calore tipico di quei meravigliosi panorami?

Non si può dire che l’Idroscalo sia proprio la stessa cosa: a chi verrebbe in mente di farsi il bagno all’Idroscalo (in generale, eh) in autunno o primavera?

Anche tu la pensi così? Allora parlando di paesaggi, sapori e profumi campani ti propongo un ristorantino intimo e caloroso, sia per l’atmosfera accogliente al suo interno… sia per i suoi dehor esterni.

Sto parlando di Sciuè, che ogni giorno propone pesce fresco di qualità eccellente, come tutte le sue materie prime, e ottimi piatti tipici della cucina napoletana, dall’antipasto ai dolci.

Ed è proprio un localino perfetto per i milanesi che non vogliono rinunciare al “buon mangiare” nonostante la loro vita frenetica: “sciuè sciuè“, infatti, vuol dire “veloce veloce“, che calza a pennello con i ritmi dei meneghini… che, però, non disdegnano di fermarsi un attimo, se è per godere delle prelibatezze di questo ristorante in Via Friuli.

Questo martedì, per esempio, dalle 19 alle 23 Sciuè ti propone il primo del giorno a base pesce (che di solito sono linguine vongole veraci e bottarga di muggine… alla faccia!), accompagnato da un calice di vino, a partire da 14 euro.

Direi che per un’ottima cucina di mare ci siamo… se poi si aggiunge la bontà dell’ottimo vino partenopeo siamo a cavallo.

Quindi, ricordati: prenotandoti con Spotlime, dalle 19 fino alle 23 per te un primo di pesce con calice di vino a 14 euro.

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?
Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

“Da Berlino importerei il principio sacro del non giudicare gli altri”. Intervista ad Andrea D’Addio, l’italiano dell’anno a Berlino

0

Intervista ad Andrea D’Addio, l’Italiano dell’anno 2017. Romano, studi in Scienze Politiche, lavora come giornalista freelance dal 2002. Dal 2009 vive a Berlino e scrive di politica, cultura, società e cinema per diverse testate tra cui Huffington Post, Panorama, Io Donna, Wired, Repubblica, die Welt. Nel 2010 apre il blog, poi giornale online in italiano sulla Germania, Berlino Magazine. Nel 2015 fonda la società Berlin Italian Communication attraverso la quale organizza diverse iniziative culturali a Berlino tra cui la 72hrs True Italian Food, e fonda la scuola di lingua Berlino Schule. È tra i co-organizzatori dell’Italian Film Festival Berlin e ha curato la realizzazione del libro Berlino Low Cost per la Bur-Rizzoli. A inizio 2018 è stato nominato Italiano dell’anno a Berlino.

Andrea D'Addio
Andrea D’Addio

– Il cibo tedesco vs quello italiano: cosa ti manca di più? E quali sono invece le sorprese positive della cucina berlinese?
Mi mancano le mozzarelle e i latticini in generale. Il latte del Brandeburgo è diverso da quello italiano, cambia l’alimentazione degli animali e, di conseguenza, il sapore. Fare arrivare i prodotti caseari in Germania significa non mangiarli quando sono freschissimi. Analogo discorso per frutta e verdura, per quanto in quel caso il sapore “tiene” più a lungo e, almeno, anche se diversi, si possono sfruttare i prodotti locali.

La tv: cosa amano vedere i tedeschi?
I tedeschi amano Tatort, la serie tv poliziesca che va in onda dal 1970 ogni domenica sera. Ci si riunisce nei pub per vederla in compagnia. In generale c’è spazzatura anche qui, solo che parallelamente ci sono anche tanti approfondimenti culturali sulle reti pubbliche anche in orari di prima serata. In Italia non vedevo regolarmente la tv da anni prima che mi trasferissi nel 2009 quindi non saprei. Report e Presa diretta li posso vedere online e va bene così.

– La comunità italiana: quanto è attiva nella società di Berlino? Ci sono personaggi che si sono affermati?
È molto attiva all’interno stesso della comunità. Si sono ricreate dinamiche analoghe a quella di una piccola cittadina italiana. Amicizie, gelosie, amori, tradimenti. Alla lunga la maggiore parte (non tutti) degli italiani passano il tempo libero con gli italiani. Non è una colpa, succede lo stesso tra i francesi, gli spagnoli o i polacchi… Ci sono spettacoli teatrali per italiani, corsi di fotografia o videomaking per italiani (come quelli organizzati dalla mia Berlino Schule), bar per italiani (con cappuccini con poca schiuma e cornetti di prima mattina), librerie per italiani, studi di psicologi e psichiatri per italiani, medici per italiani, alimentari pieni di prodotti che mangerebbero solo gli italiani…insomma, abbiamo clonato un medio centro del Belpaese qui in città. Ci sono poche persone italiane, forse nessuno a livello globale, che sono popolari al di là della comunità. Ad esempio, nonostante la nostra sia una delle prime tre comunità di stranieri a Berlino, non abbiamo nessuna persona impegnata direttamente in politica, non almeno che basi la propria popolarità elettorale sulla popolarità dei suoi potenziali elettori italiani. Nè c’è un artista o un architetto. Tanta gente in gamba e di talento, ma nessuno popolare oltre al suo ambito di lavoro.

– Cosa ti manca di più dell’Italia?
Il clima di Roma, le gite fuori porta nel fine settimana (intorno a Berlino c’è molto poco), il mare raggiungibile in un’ora, gli amici storici, la famiglia.

– Cosa apprezzi di più di Berlino?
La possibilità di vivere come se si fosse in un piccolo centro (assenza di traffico, tranquillità generale), ma con gli stimoli culturali di una metropoli occidentale per qualità e varietà.

Luogo comune dei tedeschi che smitizzeresti?
Nessuno, è difficile che i luoghi comuni non abbiano sempre un fondo di verità. Diciamo che Berlino è la città meno tedesca della Germania e, quando si tratta di progetti pubblici, manca di puntualità nelle consegne (vedasi l’apertura continuamente rimandata del nuovo aeroporto) e la pulizia in alcuni quartieri.

– Cosa ti pesa di più a vivere lì?
Il clima, ma faccio una vita piena di viaggi, non c’è niente che mi pesi davvero

– Come è amministrata la città?
Il programma che la coalizione di governo mette a punto all’ìnizio del mandato viene normalmente rispettato. C’è una certa ansia a fare entrare soldi nelle casse della città e così in passato si sono svendute tante aree e proprietà immobiliari, ma è una scelta dettata dal rischio bancarotta di dieci anni fa.

– La PA: dovessi dire qual è la principale differenza?
Più burocrazia e meno digitalizzazione che in Italia, però più efficienza.

– Cosa porteresti da noi di Berlino?
L’apertura mentale e il principio sacro del non giudicare gli altri.

– Cose più strane che ti sono successe?
Sono nove anni che sono qui, mi sono abituato a quello che un tempo forse avrei trovato strano.

– Cosa fatichi a capire dei berlinesi?
Una certa ottusità, a volte, nel volere seguire regole anche quando chiaramente in contrasto con il buon senso.

– Come ci vedono veramente, al di là dei luoghi comuni?
Ci vedono proprio secondo i luoghi comuni: ci amano, ma non ci stimano.

– Quali sono le maggiori differenze tra Berlino e l’Italia?
Posso dire tra Berlino e Roma visto che l’Italia, come altri paesi, è a sua volta un continente: clima (mi ripeto), qualità del cibo (mi ripeto), capacità di non giudicare/giudicare gli altri (anche questo già detto), internazionalità delle persone che ci vivono e dei progetti culturali proposti.

– Personaggi celebri più amati dai tedeschi? Chi sono? Che fanno?
I tedeschi non amano le persone carismatiche, almeno non più dopo Hitler. Non a caso da 12 anni hanno la Merkel al governo. Non seguo molto la tv o il cinema tedesco, anche i più popolari non sono popolari come lo sono le star del piccolo schermo italiano.

– Quali locali vanno di più?
A Berlino quelli di musica techno, spesso in location non nate per ospitare serate. E allora Berghain, Tresor, Sisyphos, Salon zur wilden Renate…

– Business interessanti (es. start up particolari)?
Berlino attira sempre più investitori a causa del costo del lavoro relativamente basso rispetto al resto dell’Europa del nord/centrale. L’azienda principale cittadina – tra le “nuove”, è Zalando, ma tutto il gruppo Rocket è un’entità importante. Tra le nuove direi, ma non è vero, è solo pubblicità, la mia Berlin Italian Communication, ovvero Berlino Magazine, Berlino Schule e il network di veri locali italiani True Italian 😉

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Il primo grande best seller italiano fu Cuore di De Amicis, pubblicato a Milano nel 1886

0

E’ considerato il primo best seller “industriale” della letteratura italiana: Cuore di De Amicis. Per certi aspetti fu il risultato di una precisa strategia dell’editore Emilio Treves, triestino trapiantato a Milano.

L’idea del romanzo venne a Treves stesso che ne parlò a De Amicis, allora semplice inviato di “Illustrazione Italiana”, primo periodico illustrato d’Italia pubblicato dallo stesso Treves. L’idea era ispirata dall’Amour di Michelet. La prima versione del testo uscì con il titolo de “Gli amici”, anche se Treves voleva chiamarlo Cuore parte prima: gli amici. Ma non ebbe successo. La seconda versione integrò i temi della scuola, della famiglia e del Risorgimento e uscì con il titolo che lo rese famoso.

Per il lancio si utilizzò la leva della rivista Illustrazione Italiana e accordi con il mondo scolastico che lo adottò come libro di testo. In due anni uscirono 40 edizioni e nel 1904 raggiunse le 300mila copie.

Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

Manet al LET’S: l’arte dell’aperitivo

0

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, era percepibile il forte spirito di cambiamento che aleggiava intorno al mondo dell’arte.

Un pittore in particolare è stato la miccia che ha dato il via alle correnti rivoluzionarie di tutto il secolo scorso, ovvero il pittore francese Édouard Manet, il precursore dell’Impressionismo.

Come ha fatto a guadagnare così tanta visibilità?

Dipingendo due quadri in particolare: Colazione sul’erba” e “Olympia, che hanno destato scandalo e stupore, facendo passare il nome dell’autore di bocca in bocca tra i salotti parigini… e non solo.

Questo nuovo modo di interpretare la realtà ha dato il via a grandi trasformazioni pittoriche e culturali, mentre nuove e rivoluzionarie correnti espressive dell’arte si sono scontrate ripetutamente con un accademismo dominante.

Se anche tu ammiri questo celebre artista, ti propongo di fare un salto al Let’s, questo martedì, perchè ti aspetta un aperitivo culturale esclusivo per raccontare la vita e le opere del grande Édouard Manet.

Ricorda, però, che se vuoi partecipare alla serata devi arrivare abbastanza presto, perchè dalle ore 20 gli ingressi sono disponibili fino ad esaurimento posti.

Se, invece, non vuoi rischiare di perdere questa occasione per esplorare l’universo di questo grande pittore, puoi prenotare scrivendo a prenotazioni@letsfeelgood.it.

E quando parlo di “arte dell’aperitivo” dico sul serio, perchè potrai gustare vini biologici, birre artigianali e taglieri con formaggi e salumi, ma anche taglieri vegetariani a 15 euro.

Direi che sai dove andare, martedì.

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?
Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

Il 2017 dei volti pop di Milano: la classifica dei più visualizzati

0

Primo mese del 2018: liste di buoni propositi ma anche bilanci sull’anno appena concluso.
Come è andata per le celebrità milanesi?
Abbiamo analizzato chi, tra i nati a Milano, abbia avuto il maggior numero di visualizzazioni alla propria pagina Wikipedia in italiano nel corso del 2017 (la fonte dei dati è Wikimedia).

Vi aspettavate questi nomi?

10. Fabio Rovazzi

534.881 visualizzazioni di pagina (in media 1465 al giorno) per Fabio Piccolrovazzi (eh sì), youtuber, cantante a attore nato a Milano nel 1994. Arrivato o in rampa di lancio?

9. J-Ax

Risultati immagini per j-ax

 

 

 

Dove c’è Rovazzi ultimamente non può mancare J-Ax e anche le visite alla sua pagina Wikipedia rispettano questo trend: Alessandro Aleotti totalizza 592.486 visualizzazioni (in media 1623 al giorno). Fratello maggiore.

 

 

 

8. Manuel Agnelli

Cambiando genere, all’ottavo posto troviamo il frontman degli Afterhours e giudice di X Factor. L’impegno in tv gli vale 611.253 visualizzazioni nel 2017 (1675 di media giornaliera). Popolarizzato.

7. Adriano Celentano

Risultati immagini per celentano

Il mondo della musica ancora protagonista. Gli anni ormai sono 79, ma il molleggiato rimane in cima alle classifiche di popolarità: 756.636 visualizzazioni (2073 al giorno). Siete già passati in via Gluck?

6. Ghali

Classe 1993, il rapper di origini tunisine conquista un ottimo sesto posto: 766.902 visualizzazioni alla sua pagina (in media 2101 al giorno). Genere? Trap.

5. Maria de Filippi

Risultati immagini per maria de filippi

 

 

 

L’anno della conduzione a Sanremo lancia Maria de Filippi al quinto posto con 877.319 visualizzazioni di pagina e una media giornaliera di 2404 al giorno. Ma quando si candida?

 

 

 

 

 

4. Raffaello Tonon

Opinionista tv e concorrente al Grande Fratello Vip, l’ex ospite fisso del Maurizio Costanzo show ritorna in voga e raggiunge un inaspettato quarto posto. Per lui 923.476 visualizzazioni totali e una media di 2530 al giorno. Rispolverato.

3. Silvio Berlusconi

Risultati immagini per berlusconi

L’inossidabile presidente di Forza Italia tiene botta e si issa al terzo posto tra i più visti. Oltre un milione di visualizzazioni (1.059.415) e una media giornaliera di 2903 in vista delle politiche 2018. Sarà davvero immortale?

2. Daniele Bossari

Risultati immagini per bossari

Il vincitore del Grande Fratello vip ritorna alla ribalta dopo qualche anno di assenza coincisa con la fine della nostra adolescenza. Daniele Bossari è nato a Milano il primo ottobre 1974: per lui 1.127.381 visualizzazioni (media di 3089 al giorno). Rinato.

1. Fedez

Risultati immagini per fedez

Il rapper, giudice di X Factor e quasi padre vince con un buon margine: 1.242.681 visualizzazioni (3405 al giorno). Fedez, pseudonimo di Federico Leonardo Lucia, nasce a Milano il 15 ottobre 1989. Vincitore.

Fino a inizio ‘900 il quotidiano più diffuso in Italia era “Il Secolo”, pubblicato da Sonzogno

0

Fondato nel 1866 a Milano dall’editore Edoardo Sonzogno, fino ai primi anni del novecento Il Secolo fu il quotidiano più diffuso in Italia. Era un quotidiano d’opinione di sinistra che intraprendeva battaglie politiche e sociali anche se doveva gran parte del suo successo ai feuilletons pubblicati a puntate e a concorsi a premi per i lettori.

La forza di Sonzogno furono anche i libri di narrativa a prezzi bassi e l’opera, con la concorrenza diretta a Ricordi. Sonzogno era anche un grande filantropo: nel 1884 fece aprire gli “asili notturni” per i senzatetto.

Woodstock Revolution

0

Diciamocelo chiaramente: lo stile hippie non muore mai.

Capelli talmente lunghi da essere usati come vestiti, sandali così consumati da essere ridotti a frange, fiori… fiori. Fiori ovunque. Fiori di qualsiasi colore. Fiori di qualsiasi forma.

Il motto? Peace&Love… e di love ce n’era tanto, a volte anche molesto, soprattutto quando si prendeva un piccolo aiutino per essere “più ricettivi ai sentimenti“, diciamo così.

E proprio grazie a questi “aiutini” si viveva in universi psichedelici, colorati di mille tonalità e brillanti come stelle, percepiti soprattutto durante le lunghe sedute di ascolto musicale, quando ancora la musica era ascoltabile.

La musica, ecco.

Forse è il tratto più caratteristico di questo stile: la tipica musica rock anni ’60/’70.

E se dico “musica rock anni ’60/’70” cosa ti viene in mente?

Ovviamente Woodstock: che festival, ragazzi, che festival.

Sarebbe bello riviverlo, vero?

Beh, il Magnolia ti da questa opportunità proprio questo settimana, grazie alla serata Woodstock Revolution di oggi, che inizierà alle 22.00 precise: sfodera il tuo outfit hippie migliore e vieni a muoverti sul sound Rock, funky e disco di Sgt Pepper, Ricky O’Riley Dj e della Walzer & Band.

Si prospetta un weekend esplosivo, soprattutto perchè l’ingresso costa solo 5 euro.

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?
Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

L’obelisco di Milano: storia di un nuovo viale e del monumento riciclato

0
obelisco via marina
obelisco via marina

Quando si dice essere oculati, e che è peccato buttare… Milano risponde sempre “presente!”
Anche in architettura e in urbanistica, la città ha saputo spesso riciclare elementi di arredo urbano.
Se fate un giro dalle parti di via Marina, vi imbatterete in un elegante obelisco. La sua storia? Eccola!

Nel 1785, terminati i lavori di realizzazione dei giardini pubblici di corso Venezia, si pensò di unirli scenograficamente alla cerchia dei navigli (oggi via Senato).
Il Piermarini ideò un viale alberato, all’epoca chiamato “i boschetti“, che vide la luce tra il 1787 e il 1788.
I Boschetti occupavano tutta la via Marina (dal nome di una nobile famiglia) tra il naviglio e i nuovi giardini e furono realizzati piantando due serie di cinque file di alberi allineati secondo la lunghezza della strada, ma sfalsati rispetto alla larghezza, con al centro una zona scoperta.
Il bel viale fu frequentato anche dal Foscolo e dal Parini, che ne hanno lasciato ricordi nei loro scritti.

colonna bottonuto mappa seicento
colonna bottonuto mappa seicento

Nel punto in cui il viale piega leggermente verso nord, il Piermarini pensò di collocare la colonna votiva che si trovava, ormai un poco trascurata, all’ingresso dello storico quartiere del Bottonuto.
Questa pregevole colonna votiva era stata innalzata nell’antico quartiere nel 1606, e solennemente benedetta l’11 giugno 1607, dal cardinale Federico Borromeo, che la volle dedicare a S. Glicerio, vescovo milanese attivo tra il 436 e il 438.

La colonna è in granito rosa di Baveno, e poggiava inizialmente su quattro sfere di ottone. Alla sommità, naturalmente, il cardinale vi aveva fatto collocare una croce votiva in ferro.
Il Piermarini dunque fece trasportare in via Marina la colonna, privata per evidenti ragioni della croce in ferro, dato che ormai doveva essere una colonna ornamentale e non più stazionale con finalità religiose. Sulla sommità fu posto un sole raggiante in bronzo e venne anche progettato e realizzato un nuovo e più maestoso basamento.

L’ultimo CONDANNATO a morte di Milano fu Antonio Boggia, il killer della “Stretta Bagnera”

0

E’ la via più macabra di Milano. E’ via Bagnera, una volta “stretta Bagnera”, la strada più stretta di Milano. Nel marzo 1860 fu al centro delle cronache quando all’interno dei muri di un magazzino della via furono ritrovati i resti di quattro cadaveri. Erano le vittime di Antonio Boggia, imprenditore fallito che dopo averle invitate nel suo magazzino le uccise facendole a pezzi, murandole vive.

Boggia fu condannato a morte e fu impiccato su un prato tra porta Ludovica e porta Vigentina nell’aprile del 1862. Come boia, non essendocene a Milano, furono chiamati da Parma e da Torino. Fu questa l’ultima condanna a morte avvenuta a Milano. La testa di Boggia è stata conservata nell’Ospedale Maggiore fino al 1949.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

La regola aurea dell’economia: per RIDURRE il debito la strada è una sola

0

Il fondamento di ogni società è l’economia, tutto il resto è sovrastruttura, diceva Marx. L’economia ha delle regole ferree che purtroppo i governi del nostro paese hanno spesso disatteso. La prova principale di questo è il debito pubblico che pesa come un macigno sulle prospettive dell’Italia. Un debito che è stato creato perdendosi proprio in quella che Marx definiva la sovrastruttura, ossia cose di secondaria importanza.

Il pregio dell’economia è nella semplicità delle sue regole: guadagni se i ricavi superano i costi, il debito pubblico aumenta se lo stato spende più di quello che incassa.
Debito pubblico significa un problema economico, per la sua sostenibilità, e un problema di ingiustizia sociale, perchè più risorse vanno da chi produce a chi ha già soldi (possessori di titoli di stato). E’ anche ingiustizia sociale perchè prendi oggi quello che qualcun altro pagherà domani.

Il dibattito politico italiano sembra avere un punto in comune: proporre ricette che aumentano il debito pubblico. Tutti infatti sembrano d’accordo ad accettare un deficit dello stato in contrasto con il principio costituzionale del pareggio di bilancio. Non basta. Tutte le forze politiche sembrano d’accordo nella necessità di combattere l’austerity imposta dall’Europa, rivendicando il diritto di poter aumentare il deficit oltre il 3% del reddito prodotto.
Più aumenta il deficit, più aumenterà il debito pubblico. Questa unione di intenti delle diverse forze politiche sembra essere accettata positivamente dall’opinione pubblica. E questo è strano: saremmo felici se nostro padre ogni anno si indebitasse sempre di più? Credo di no, perchè sapremmo che quei nuovi debiti saremo noi a doverli pagare.
L’unico modo strutturale per ridurre l’incidenza del debito pubblico è che il PIL cresca più del deficit. Fissare il deficit al 3% significa che se vogliamo ridurre il debito, il PIL dovrebbe crescere di oltre il 3%. Fatto abbastanza insolito nella nostra storia recente: l’ultimo anno che il PIL è cresciuto in Italia più del 3% è stato il 2000.
Se vogliamo produrre più ricchezza in modo continuativo c’è un solo sistema: vediamo quale.

In un’economia di mercato ci sono tre protagonisti principali che gestiscono le risorse nel sistema: pubblica amministrazione, famiglie e imprese, in ordine crescente di efficienza.
I soggetti incaricati di produrre ricchezza sono le imprese. Se non lo fanno, falliscono.
Le famiglie devono cercare di consumare meno di quanto guadagnano, mentre lo stato svolge l’attività della redistribuzione: prende risorse dai contribuenti per ridistribuirle secondo quanto stabilisce nel bilancio pubblico.
Di conseguenza, se si vuole che il paese produca la ricchezza necessaria a ridurre il debito pubblico esiste una sola ricetta, al di là della propaganda politica: occorre lasciare più risorse alle imprese, perchè la loro attività è proprio quella di incrementare la ricchezza.
Da un punto di vista strettamente economico, ogni euro tolto dallo Stato alle imprese significa una perdita per l’economia del Paese, perchè lo Stato da quell’euro è meno capace di produrre ricchezza rispetto alle imprese.

Se la priorità della politica economica è dunque quello della crescita del PIL e della riduzione del debito pubblico, l’unica reale strategia che produrrebbe questi risultati in modo strutturale è di lasciare più risorse alle imprese. Questo lo si dovrebbe raggiungere mettendo le imprese italiane in condizioni simili a quelle che operano nei paesi europei a maggiore crescita, quindi non solo riducendo l’IRES, ma consentendo alle imprese di scaricare costi pieni e non solo una parte, di pagare le tasse su quanto incassato e non su quanto fatturato, di eliminare il pagamento anticipato delle imposte e di ridurre ogni tipo di balzello diretto o indiretto che rende l’attività di impresa sconveniente in Italia.
Il meglio sarebbe poi prevedere incentivi per favorire gli investimenti da parte delle aziende e, se si vuole avere un contributo più esteso in termini di benefici per la collettività, prevedere forme di misurazione e di premio per le esternalità positive prodotte dalle imprese sul territorio.

Ogni strategia diversa da questa non può portare a una riduzione del rapporto debito pubblico/PIL. 

Andrea Zoppolato

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)


TLAPSE | Your Project in Motion

NOTIZIE PIU' LETTE