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Lady Gaga at AssagoForum

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Certo che bisogna proprio avere una Poker Face per non esaltarsi con Lady Gaga.

Ebbene sì: anche a me piace da matti, perchè I’m Born This Way.

Quindi, credo proprio che raccoglierò i miei amici Roberto, Fernando e Alejandro e farò una bella gita al Forum di Assago, circa alle 21.00, per godermi il suo meraviglioso concerto… sperando che non facciano i Judas e non mi diano buca.

Certo, dovremo evitare tutti i Paparazzi che ostacoleranno l’ingresso al Forum (penso proprio sarà pieno) e dovrò anche fare del Bad Romance con Alejandro, che ogni volta ci prova con me, ma – ehi -, se è no è no. Lui, però, continua inesorabile con la sua Perfect Illusion. Vabboh, lasciamolo fare.

Anzi, sai che ti dico? Perchè non vieni anche tu, con noi? Così mi azzecco a te e me lo tolgo dai piedi… ah no aspetta… è sold out… che sfortuna.

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La Siae fu fondata a Brera nel 1882

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La Siae fu fondata a Brera il 23 aprile 1882 per tutelare il diritto d’autore. Una delle violazioni che spinsero a questa necessità fu quella per i Promessi Sposi. Alessandro Manzoni infatti fece causa a un editore fiorentino, Felice Le Monnier, che aveva pubblicato l’opera nel 1845 senza autorizzazione. Manzoni vinse la causa e nel 1866 Le Monnier dovette risarcirlo di 34 mila lire.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

The Hate Destroyer

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I neonazisti tedeschi hanno tappezzato Berlino con adesivi che la raffigurano, inneggiando alla sua morte.

Le sue mostre fotografiche sono esposte in tutta Europa.

Chi è Irmela Mensah-Schramm?

Una berlinese di sessantacinque anni che una mattina del 1985, andando al lavoro, ha visto su un muro un adesivo razzista e la sera ha preso le chiavi di casa e lo ha staccato.

Da allora, ogni giorno cancella dai muri scritte omofobe e razziste dopo averle fotografate.

È sola, quindi rischia grosso: ma Irmela ha già sconfitto il cancro e un passato difficile, per questo rifiuta di piegarsi anche a questo.

Scopri come andrà a finire la vicenda de “The Hate Destroyer” questo mercoledì, alle ore 20.20, al Cinema Beltrade.

Per un film profondo come questo, 7 euro sono anche pochi… soprattutto perchè è una storia vera.

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Dalla “Tesla” a due ruote alla “Google” italiana: storia e strategie di 5 imprese ad alto potenziale della Borsa di Milano

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Nel segmento della Borsa di Milano dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita (AIM) si nascondono numerose storie interessanti di imprenditori. Ne abbiamo scelte cinque particolarmente interessanti per storia e potenziale di crescita.

#1 La “Tesla” a due ruote di Franco e Livia Cevolini (Energica Motor Company Spa)

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Energica Motor Company S.p.A. è la prima casa costruttrice al mondo di moto elettriche ad elevate prestazioni. A Piazza Affari è l’unico titolo appartenente a questo segmento (motori elettrici).

Il presidente della società è l’ing. Franco Cevolini, nato nel 1972 a Modena. Due anni prima della sua nascita, il padre, Roberto Cevolini, appassionato da sempre del mondo delle corse, diede vita alla Roberto Cevolini & C. snc.,società attiva nella produzione di componenti per la Formula 1, realizzando parti di scocca, cambio, motore e parti ricavate dal pieno per la galleria del vento.

Nel 1996, Franco Cevolini ha ricoperto la carica di direttore esecutivo presso la neo-costituita C.R.P. Technology S.r.l. (spin-off della Roberto Cevolini & Company) sviluppando la nuova famiglia di materiali per la stampa 3D, denominata Windform. Nel 2000 collabora con il Team Minardi allo sviluppo della prima scatola cambio al mondo per Formula 1 in lega di titanio fusa. Nel 2003 CRP Technology srl e Roberto Cevolini srl si fondono in una unica entità mantenendo il nome CRP Technology srl.

Lo affianca la moglie, Livia Cevolini, amministratore delegato della società. Nata a Scandiano (RE), dopo essersi laureata in ingegneria meccanica nel 2003 presso l’Università degli studi di Parma, ha lavorato sin dall’inizio nel Gruppo CRP dove ha curato tra l’altro l’avvio della società controllata negli Stati Uniti d’America nel 2008.

L’ingegnere ha rivelato che la sua famiglia viene dal mondo delle corse, dove gareggiavano con la Crp, moto elettrica da corsa. Da lì decisero di industrializzare il primo prototipo e nacquero così i primi due modelli.

L’obiettivo: affermarsi come marchio leader di moto elettriche

I primi motocicli prodotti e venduti con metodologia industriale risalgono a metà 2016. Il Gruppo Energica ha realizzato nel primo semestre 2017 un risultato negativo dopo le imposte pari ad Euro 2.981.599. Come nel 2016, anche il primo semestre 2017 si è rivelato essere un periodo fondamentale per la crescita del Gruppo Energica, che si è dato l’obiettivo di avere un ruolo chiave nel settore di appartenenza, puntando ad affermarsi come marchio leader di moto elettriche ad elevate prestazioni nel panorama automotive internazionale.

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#2 I vini con lode di Sandro Boscaini (Masi Agricola)

vini_masi
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Altro titolo interessante dell’Aim è Masi Agricola, azienda vitivinicola radicata in Valpolicella Classica che produce e distribuisce vini di pregio ancorati ai valori del territorio delle Venezie. Oggi è uno dei produttori italiani di vini pregiati più conosciuti al mondo.

La storia di Masi è la storia di una famiglia e dei suoi vigneti nelle Venezie. Il nome deriva dal “Vaio dei Masi“, la piccola valle acquisita dalla famiglia Boscaini, tuttora proprietaria.
Oggi Sandro Boscaini, Presidente e Amministratore Delegato (dal 1978), guida l’Azienda con il supporto della figlia Alessandra, responsabile dell’amministrazione delle vendite, del figlio Raffaele, Responsabile Marketing e Coordinatore del Gruppo Tecnico Masi e del fratello Bruno, Responsabile delle attività produttivo-industriali.

Risultati: 64 milioni di fatturato in 100 paesi

Sandro Boscaini guida un’azienda presente in 100 Paesi del mondo con un fatturato (anno 2016) di circa 64 milioni di euro con un EBITDA Margin del 24% circa. I primi nove mesi 2017 registrano un incremento dei ricavi di circa l’1% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Al netto di Canevel si sarebbe registrata una diminuzione dei ricavi pari al -5%, segnando comunque un miglioramento rispetto al primo semestre 2017, in cui il Gruppo ha riportato un decremento dei ricavi consolidati dell’1% (-7% al netto di Canevel). L’EBITDA consolidato passa da Euro 10,719 M dei primi nove mesi 2016 a Euro 8,351 M (EBITDA Margin dal 24% al 19%). A fine settembre l’indebitamento netto si era ridotto a 6,27 milioni di euro, dai 6,58 milioni di inizio anno.
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#3 Le fragranze di Alessandro Agrati (Culti Milano)

Culti Milano è uno dei principali player italiani nella produzione e distribuzione di fragranze d’ambiente. A Milano sono presenti tre showroom:
CULTI MILANO SpA (via S.Sofia); CULTI MILANO BOUTIQUE (via Fiori Chiari) e CULTI MILANO SHOWROOM (Corso Venezia)

CULTI MILANO fu fondata nel 1990 da Alessandro Agrati, eclettico designer d’interni che intuì il forte potenziale e l’impatto che una fragranza ha nel caratterizzare un ambiente. Negli anni 90 fonda a Milano Ex-Culti, società specializzata nella produzione di profumi per ambiente, in particolare con la creazione del diffusore “a midollino” (Rattan) che consente di propagare le fragranze in ambienti interni, abitativi e pubblici grazie alla sua composizione più porosa.

Risultati e strategie: Export all’80% e ampliamento prodotti

Culti Milano opera nel settore da 27 anni e fa capo a Intek Grp spa (quotata a Piazza Affari). Il 2015 ha segnato l’inizio di un importante rinnovamento per quanto riguarda la strategia ed organizzazione aziendale. La scelta dei prodotti è stata ampliata e ne sono stati creati dei nuovi per soddisfare le richieste di mercato.

I principali indicatori commerciali gestionali al 30 settembre 2017, resi noti dalla società indicano: “vendite complessive pari a 4,044 milioni di Euro, in crescita del +29% rispetto ai primi 9 mesi del 2016; un giro d’affari sul mercato domestico a 880 migliaia di Euro, con una crescita del +18,87% rispetto all’analogo aggregato del settembre 2016; un fatturato sui mercati internazionali in sensibile incremento (+33%), che raggiunge i 3,164 milioni di Euro, pari al 78,24% delle vendite complessive”.

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#4 Gli accessori per occhiali di Callisto Fedon (Giorgio Fedon Group)

fedon
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Altro titolo interessante sul listino AIM di Milano è Giorgio Fedon Group, società leader a livello internazionale nel settore degli accessori per l’occhialeria e il life style a marchio “Fedon”.

L’azienda viene fondata nel 1919 a Vallesella che in un primo momento distribuisce solo per il territorio italiano ma dopo gli anni ’30 inizia ad esportare il suo prodotto. L’Azienda fa capo ancora oggi alla Famiglia Fedon. Negli anni ’80 la società inizia a farsi notare grazie all’ingresso di grandi griffe della moda che concedono ai produttori la licenza per l’uso del loro marchio per produrre e commercializzare occhiali e astucci.

Presidente della società è Callisto Fedon. Laureato in Economia e Commercio entra in società nel 1976 e ricopre diversi incarichi operativi (è stato Presidente dell’ANFAO e membro del Consiglio di Amministrazione di Unicredit ) prima di assumerne la presidenza del Consiglio di Amministrazione nel 1985.

Risultati e obiettivi: il lancio dei trolley da viaggio

Il Fatturato consolidato del Gruppo ammonta a Euro 49,4 milioni (Euro 52,2 milioni nel 2016) con una flessione del 5,5% rispetto al 2016. In particolare, il fatturato della divisione Fabbricanti dell’Ottica è diminuito del 5,8% rispetto al 30 settembre 2016 per un importo di oltre 2,0 milioni di Euro. A tale flessione, si aggiunge quella registrata dal fatturato del canale Wholesale Ottico, destinato ai negozi e alle grandi catene di ottica, che si attesta a Euro 5,6 milioni ovvero in diminuzione del 24,1% rispetto allo scorso anno (Euro 7,4 milioni). Tale decremento era previsto poiché il Gruppo ha avviato da tempo un complesso processo di riorganizzazione dell’assetto distributivo che privilegia una clientela italiana e estera di maggior pregio, in grado di sostenere l’acquisto di prodotti a più alto valore aggiunto e che si completerà non prima della fine del 2017.

La società ritiene che: “L’andamento della gestione nei primi sei mesi dell’esercizio 2017 non risulta in linea con le previsioni del Gruppo. (…) Il Gruppo prevede che tali risultati potranno migliorare nella seconda parte dell’anno, sia per effetto delle ulteriori aperture di negozi monomarca Fedon – in particolare, si segnalano le aperture previste rispettivamente negli aeroporti di Madrid e Lione –, che per effetto del lancio delle nuove collezioni di trolley da viaggio e dei nuovi modelli di borse da donna, nonché per alcune promettenti commesse di Luxury packaging destinate al settore della gioielleria e delle penne di lusso”.

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#5 La “Google” italiana di Luca Tomassini (Vetrya)

Vetrya è un gruppo italiano con sede a Orvieto (Umbria) quotato in Borsa Italiana sul Mercato Alternativo del Capitale leader nello sviluppo di servizi digital, applicazioni e soluzioni broadband. Il Gruppo opera sui mercati digital, media, telco, broadband, product, outsourcing e content management.

Pilastro del gruppo Vetrya è Luca Tomassini, fondatore, presidente e amministratore delegato. Dal 1995 al 1999 è stato responsabile sviluppo sistemi business e responsabile del progetto Internet & Intranet del Gruppo Telecom Italia. Nel 1999 è socio fondatore del Gruppo Franco Barnabé e A.D.di Integra Net Factory S.p.A., società che opera nel mondo dell’ICT. Nel 2004 è fondatore, presidente e amministratore delegato di Kelyan Lab. Successivamente (nel 2010) fonda Vetrya.

Risultati e obiettivi: crescita internazionale

ricavi netti consolidati sono pari a 28,16 milioni di euro al 30 giugno 2017 e registrano un incremento del 24% rispetto ai ricavi consolidati del primo semestre 2016 (pari a 22,72 milioni di euro). Tale incremento è principalmente riconducibile alla crescita delle attività di sviluppo e integrazione di piattaforme per la gestione di servizi a valore aggiunto in ambito telecomunicazione, broadband, media e televisione, di servizi di digital advertising, progetti e soluzioni applicative.

L’EBITDA consolidato è pari a circa 1,82 milioni di euro al 30 giugno 2017 (+50%) rispetto al semestre dello scorso anno. L’EBIT consolidato è pari a circa 0,66 milioni di euro con un incremento del 23%.L’Utile Netto consolidato del periodo è pari a 320 mila euro con un incremento del 59% rispetto al 30 giugno 2016.

La Posizione Finanziaria Netta al 30 giugno 2017 è negativa per 10,33 milioni di euro, in lieve aumento rispetto al 31 dicembre 2016 che era di 9,45 milioni di euro ed è riconducibile alla crescita del giro di affari.
Il Patrimonio Netto consolidato al 30 giugno 2017 è pari a circa 10,68 milioni di euro (circa 10,36 milioni al 31 dicembre 2016).

La strategia è quella dell’internazionalizzazione: Vetrya ha aperto sedi in Spagna, Usa, Brasile e Malaysia.

PASQUALE FERRARO

 

 

 

 

Le milanesi sono uniche. Ma le romane… (Intercettazioni Milano con Antonella Tagliabue)

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A Intercettazioni Milano c’è Antonella Tagliabue, imprenditrice molto attiva nel mondo sociale e del volontariato (nel board di Aiesec, Volontari per un giorno, COOPI cooperazione internazionale). Vive e lavora tra Milano e Roma. Le abbiamo chiesto che cosa distingue di più le milanesi e, in particolare, quali sono le principali differenze che nota nelle donne romane.

– Delle donne milanesi? Cose che vengono poco considerate che però hanno un grande valore e che noti con grande frequenza nelle donne milanesi?
-Intanto la tenacia, sicuramente. La capacità di essere indipendenti, cosa non banale, non scontata. Anche la capacità di essere proattive, di provarci, anche se, voglio dire può non sempre essere facile, non sempre ti prendono sul serio, ma direi la capacità di dire la propria in un mondo che è di uomini, la capacità di dire la proprio e di fregarsene anche

– Dovessi dire le differenze che ti saltano agli occhi tra le donne romane e le donne di Milano?
– Le romane si truccano tantissimo.

– Ah, sì? Si truccano molto di più?
– Sono sempre pittate meravigliosamente, apparecchiatissime. Molto formali, molto più attente alla forma. Di solito c’è lo stereotipo della figa di gesso milanese, invece no, io lo noto tantissimo nelle donne romane. Sono sempre truccatissime, vestitissime e c’è un po’ questo atteggiamento soprattutto a certi livelli di essere un po’ signorine Rottermaier, se sei in certe posizioni devi essere un pochino fredda, sai, la maestrina con la penna rossa in mano.

MILANO CITTA’ STATO

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Revolution

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Una parola per definire gli anni tra il ’66 e il ’70? Rivoluzione.

Culturale, musicale, cinematografica e molto altro.

Sono gli anni in cui i Beatles, i Rolling Stones e Jimi Hendrix hanno cominciato a far sentire la propria voce, cambiando per sempre l’universo musicale.

Gli anni in cui la minigonna ha cominciato a fare il suo ingresso nei negozi di tutto il mondo, suscitando fascino, stupore… e scandalo.

Sono gli anni in cui personaggi come Marthin Luther King ed Ernesto Che Guevara hanno smosso le masse con discorsi di amore, uguaglianza e rispetto.

Tutto il mondo seguiva la stessa moda, la discodance andava forte, il cinema stava diventando sempre più provocatorio…

Insomma, quattro anni di grandi cambiamenti sotto tantissimi punti di vista… e potrai goderteli tutti grazie alla mostra Revolution della Fabbrica del Vapore, che racconterà con abiti, foto, musica e tanto altro quegli anni rivoluzionari, quelli che hanno determinato lo stile di vita contemporaneo… e durante i quali i giovani pensavano di poter cambiare il mondo.

Se questo martedì deciderai di farci un salto, ricorda che l’orario di apertura è dalle 10 alle 20 e il biglietto costa 16 euro… ben spesi, aggiungerei.

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Carlo Erba aprì a Brera il primo opificio in Italia. Il suo primo successo fu un lassativo

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Nel 1837 Carlo Erba prese in gestione l’Antica Farmacia di Brera in via Fiori Chiari. Il suo primo successo fu una magnesia lassativa, seguita dall’estratto di Tamarindo.

Accanto alla farmacia costruisse anche il primo opificio d’Italia per produrre i suoi ritrovati. Tra i suoi esperimenti ci furono anche quelli sull’hashish e sulla canapa indiana che portarono al Micranol, medicina a base di cannabis per curare il mal di testa che venne prodotto fino all’inizio del Novecento. Carlo Erba fu filantropo e collaborò con Cesare Lombroso per debellare la pellagra. L’Antica Farmacia di Brera è ancora in funzione.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

“Che fai se ti attraversa la strada uno scoiattolo nero?” La vita nella Silicon Valley raccontata da Adriano Farano

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Inauguriamo “città del mondo”, nuova rubrica che ha lo scopo di descrivere la vita in altre città attraverso gli occhi di italiani da esportazione. Per incuriosire, stimolare e, speriamo, anche sprovincializzare la nostra città inserendola in una prospettiva più ampia. Iniziamo questo giro del mondo dalla Silicon Valley con Adriano Farano, imprenditore nell’ambito media a Stanford. Originario di Cava de’ Tirreni, Farano ha fondato il giornale online CafeBabel.com e l’applicazione di video notizie Watchup (acquisita da Plex).

Adriano Farano @ Stanford
Adriano Farano @ Stanford

Il cibo in California vs quello italiano: cosa ti manca di più? E quali sono invece le sorprese positive della cucina californiana?
Mi manca la pizza napoletana ma ho costruito un forno a legna, d’argilla, nel mio giardino! In California adoro il vino e sono membro di un’ottima cantina sulle colline di Santa Cruz che offre anche gite a cavallo con vista sulla valle di Santa Chiara, altresì nota come Silicon Valley.

La tv: il programma/i programmi che porteresti d’Italia? E quali sono gli hobbies più in voga tra gli americani?
Per fortuna non guardo mai la TV tradizionale. Guardo però le notizie via Plex (la società che ha comprato la nostra app, Watchup). Come hobby credo che la cucina sia uno che sta crescendo molto. Il mio vicino fa il pane e l’altro giorno mi ha regalato un po’ di lievito madre. Un altro mio amico fa la torrefazione del caffè. Io la pizza. Insomma, la California si avvicina sempre di più all’Italia.

La comunità italiana: quanto è attiva nella società californiana? Ci sono personaggi che si sono affermati?
Da Luca Maestri, CFO della Apple, a Marco Marinucci, fondatore dell’acceleratore per startup europee Mind the Bridge, ce ne sono molti. Luca è anche il tesoriere dello Juventus Club Silicon Valley che, con buona pace di milanisti ed interisti, è il più attivo in zona e serve anche come snodo delle attività imprenditoriali di tanti di noi.

Cosa ti manca di più dell’Italia?
Gli affetti e l’umanità delle persone. Qui sono tutti troppo perfetti.

Cosa apprezzi di più della SV?
Lo spirito di ottimismo viscerale che è poi quello che ha fatto e continua a fare la Silicon Valley.

Il luogo comune dei californiani che smitizzeresti?
La spiaggia: contrariamente a quanto si possa pensare vedendo Baywatch, in spiaggia qui fa davvero freddo. Come mi manca il Mediterraneo!

Come è amministrata la città?
Io vivo a Menlo Park, un paesino di 30.000 abitanti che fa parte della cosiddetta Silicon Valley, con Palo Alto, Stanford, Mountain View eccetera. La politica è qui abbastanza trasparente nel senso che l’economia tira, la scuola pubblica è indipendente e la sanità è privata. Le infrastrutture per noi europei risultano antidiluviane: fino all’anno scorso avevo 1.5 mega di Internet a casa e il trenino “Caltrain” è un po’ ammaccato, di alta velocità non ne vogliono sentir parlare, attaccati come sono alle loro auto…

La PA: dovessi dire qual è la principale differenza?
Molto efficiente, tutto online con interfaccia d’uso molto “antica” ma sempre funzionale.

– Cosa porteresti da noi della SV?
L’ottimismo! E’ quello che fa la differenza. Qui tutti si danno da fare, mai nessuno che si lamenta o che chieda qualcosa alla politica.

– Cose più strane che ti sono successe?
Uno scoiattolo nero che mi attraversava la strada, non sapevo se fare gli scongiuri!

Cosa fatichi a capire degli abitanti della SV?
Ormai mi sento a casa, ma a volte più chiarezza e meno fronzoli nei rapporti umani sarebbero i benvenuti.

Come ci vedono veramente, al di là dei luoghi comuni?
Italiani brava gente, lavoratori e buongustai. Io sono molto grato alla strada che ci è stata spianata dagli italoamericani, davvero!

– Personaggi celebri più amati dai californiani?
Qui nella Valley, Zuck è senz’altro visto come un genio dell’execution, ovvero dell’implementazione. E lo è. Per quanto riguarda poi l’impatto sociale di Facebook ci sarebbe da ridire…

– Quali locali vanno di più?
Uno su tutti: Terùn. Fanno la migliore pizza di tutti, davvero terrona. E sono il punto di ritrovo di tutti gli startuppari della zona. Anche i grandi capi di Google e Facebook ci vanno spesso.

– Business e startup interessanti?
C’è la corsa al big data con società quali Databricks, le criptovalute con startup quali Filecoin e Coinalpha, e poi sta cambiando il modo in cui lavoriamo con strumenti quali Slack e l’ecosistema che si sta creando intorno ad esempio con Ellipsis, fondata dal milanesissimo Matteo Melani. Sono tutte tendenze da tenere d’occhio. Ma quella che a me preme è la lotta per un’informazione di qualità, sotto assedio con l’avvento dei bot politici e delle fake news.

Il palazzo del vicerè

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Nel 1947, l’Inghilterra decide di rinunciare all’India e l’ultimo incarico politico nella futura ex colonia viene affidato a Lord Mountenbatten da parte di Sua Maestà, che lo veste della carica di viceré.

Il lord è incaricato di gestire la delicata transizione del Paese verso la propria autonomia e l’aspetto più complesso è rappresentato dal conflitto apparentemente insolubile fra induisti, musulmani e sikh: questi gruppi, infatti, si rifiutano di convivere pacificamente in una stessa nazione, nonostante gli insegnamenti di Ghandi.

L’opzione sfocia nella cosiddetta “Partition” fra India e Pakistan: una separazione dolorosa e fatale per milioni di famiglie indiane, incluse le 500 persone a servizio nell’immensa dimora del vicerè.

Questa è un accenno di quello che potrai vedere durante la visione di “Il palazzo del vicerè”, il film che potrai vedere questo lunedì alle 21.15 al Cinema Ariosto: il biglietto costa 10 euro, ma per un film così ne vale la pena.

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Silvio Pellico e un best seller nato da un tradimento

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13 ottobre 1820. Silvio Pellico si trova nel palazzo di Luigi Porro Lambertenghi in via Monte di Pietà 15 quando viene arrestato dagli austriaci perché iscritto alla Carboneria. A tradirlo è stato Pietro Maroncelli.

Inizialmente condannato a morte, la sua pena viene trasformata in vent’anni di carcere da scontare nel terribile carcere dello Spielberg. Le sue memorie “Le mie prigioni” diventeranno uno dei più grandi best seller dell’epoca e per l’impatto sulle istanze risorgimentali venne definito da Metternich “più dannoso per l’Austria di una battaglia persa”.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

Spritz-ziamo di gioia per il giovedì al Tramè

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Come riconoscere un tramezzino firmato Tramè?

Da quel luccichio che ti illumina gli occhi quando dai il primo morso e ti accorgi di stare assaporando qualcosa di gustoso e speciale.

Eh sì, perchè quando si parla di qualità, fantasia e ricercatezza Tramè è al primo posto: dal momento in cui varcherai la porta della sede di Via Pisani al momento di dover andare via, sarai talmente indeciso sugli abbinamenti da provare che ti verrà voglia di assaggiare tutto quello che leggerai sulla fornitissima lista.

Ti do un suggerimento: il più richiesto è il numero 7, con salmone, avocado, semi di papavero e creamcheese, magari potresti iniziare con quello e poi, si sa, la fame vien mangiando.

Ma mangiando viene anche sete… e anche qui Tramè non delude, perchè questo giovedì, dalle ore 17.30, ti propone il celebre aperitivo veneziano a base dell’autentico Spritz, preparato secondo la tradizione, a 3.50 euro.

Hai capito bene… e io ho capito cosa farete tu e i tuoi amici questo giovedì: passare in Via Pisani per godervi il vostro Spritz nella variante che preferite (eh sì, ce ne sono di vari tipi… sorpresa!) al caldo del dehor esterno.

So a cosa stai pensando: ho parlato di Via Pisani… e il Tramè di Via Simpliciano? Niente paura: è in fase di ristrutturazione per essere ancora più bello agli occhi dei suoi clienti… e sei disperato perchè si trattava della sede più vicina a te, non temere: puoi sempre curiosare sul sito internet e ordinare direttamente da casa tua.

Magari non sarà come immergersi nell’atmosfera del locale, ma sono certa che il primo morso spazzerà via tutta la tristezza.

Quindi ricordati: prenotandoti con Spotlime, avrai uno Spritz a 3,50 euro.

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Film sui navigli al Cinema Bianchini

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Sei mai stato in un Cinema… a bordo di un battello sui Navigli?

E’ un’esperienza unica, che potrai provare ogni volta che vuoi nel cuore della città meneghina: salirai a bordo di un battello coperto e riscaldato e potrai goderti tantissimi grandi film gustando una calda tisana e dolci amaretti Panarello.

Il Cinema Bianchini, insomma, garantisce tante emozioni che vanno oltre la semplice visione dei lungometraggi in programmazione: quello che vivrai saranno serate diverse e speciali, da passare con le tue persone speciali.

Vuoi salire a bordo? Ecco come fare: arrivato nella Darsena di Milano, raggiungi il locale Vista Darsena (in viale Gabriele D’Annunzio) e imbarcati sul suggestivo battello chiuso simile alle antiche chiatte che navigavano i Navigli fino a metà del 900.

Il Comandante mollerà gli ormeggi e ti porterà nel centro della Darsena, dove avrà inizio il film. Durante la serata, sarai coccolato dalle tante piccole attenzioni che renderanno la tua serata unica e indimenticabile.

Per visionare la programmazione e per acquistare il biglietto al costo di 14€, visita il sito https://www.cinemabianchini.it/.

La magia del grande Cinema sulla Darsena è a portata di… click.

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Dopo le 5 giornate i piemontesi TRADIRONO Milano

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1848. L’Europa è in subbuglio. Ovunque si rivendicano i diritti dei popoli e i sovrani cercano di calmare le acque promulgando statuti più liberali. Anche a Milano il popolo morde il freno finchè guidato da Cesare Correnti e dal federalista Carlo Cattaneo la mattina del 18 prende d’assalto il Palazzo del Governo di corso Monforte.

Radetzky prova a mettersi al riparo all’interno del Castello Sforzesco ma alla fine è costretto a fuggire con le sue truppe. Il 23 marzo Milano è libera.

Il 7 aprile arriva a Milano Mazzini che si oppone all’unione tra Lombardia e Piemonte che sarà però votata dal plebiscito del 12 maggio. Il 14 luglio arriva anche Garibaldi.

I giochi sembrano fatti ma Carlo Alberto tradisce i milanesi: il 6 agosto firma l’armistizio con gli austriaci riconsegnando così Milano. Si dice che il detto sui torinesi “falsi ma cortesi” sia nato dopo quelle misere vicende.

MILANO CITTA’ STATO

Colapesce

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Ok, questo te lo devo proprio dire.

A me la musica indie non fa impazzire (per non dire altro…)

Una cosa che, però, mi lascia particolarmente basita ogni volta che devo scrivere di un concerto del genere è scoprire I NOMI di questi musicisti.

Sono uno più strano dell’altro, non so se sia una cosa volutamente originale o boh…

Fatto sta che.

Siamo alla seconda settimana di gennaio e bisogna fare qualcosa per distogliere la mente da tutti i grammi su grammi che si sono accumulati durante i vari cenoni delle feste e a causa dei dolci dell’Epifania, right?

Quindi ti propongo il concerto di un cantautore che… beh, in un certo senso fa pensare al cibo, ma tralasciamo questo dettaglio.

Tornando al live. Spero che il concerto di Colapesce al Santeria Social Club di questo giovedì, alle ore 21.00 riesca a farti iniziare bene quest’anno: il biglietto costa 15 euro più i diritti di prevendita… bah, mi voglio fidare.

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Un viaggio a Milano e a Roma, su Instagram

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Elif Lab - Milano su Instagram

Con oltre 15 milioni di utenti attivi in Italia ogni mese, Instagram ha ormai un ruolo centrale nella comunicazione dei brand, non ultimo quelli delle città, che vengono raccontate e si raccontano per immagini sul celebre social media.

Siamo andati a curiosare come si rappresentino Milano e Roma, analizzando 18269 post con hashtag #milano e 16039 post con hashtag #roma durante il mese di dicembre.

Per ciascun post abbiamo analizzato quali altri hashtag siano utilizzati insieme a quelli delle due città, in modo da poter mappare che tipo di temi siano associati e come si caratterizzino le due realtà.

#Milano su Instagram

Partendo da Milano, l’immagine mostra gruppi di hashtag che troviamo frequentemente insieme. Elif Lab - Milano su Instagram
Emergono 12 “comunità” e già da un primo sguardo si vede come, un po’ per la natura del social, un po’ per le caratteristiche di Milano, la moda la faccia da padrone.

Hashtag come #glamour, #fashion, #moda, #outfit, #style risultano frequentemente associati a #milano.

Elif Lab - Milano su Instagram - Moda
Milano è moda, anche su Instagram

Un gruppo di hashtag russi è invece più focalizzato sulla celebrazione di accessori, gioielli e cristalli Swarovski.

C’è poi il racconto della città, dominato a dicembre dalle immagini del Duomo e dell’albero di Natale, ma, oltre al centro illuminato, fanno capolino anche i Navigli, Piazza San Marco e la novità CityLife.

Elif Lab - Milano su Instagram -Turismo
Un giro turistico di Milano su Instagram


Saranno anche luoghi comuni, ma a Milano su Instagram fa freddo e c’è la nebbia: #freddo, #cold e #fog sono tra gli hashtag più frequenti. Con loro anche #sky: il cielo di Milano che spesso sorprende.

Elif Lab - Duomo Milano
Il Duomo di Milano raccontato dal nostro algoritmo per trovare foto simili

#Roma su Instagram

Passando a #Roma, vediamo 11 gruppi di hashtag frequentemente utilizzati insieme: c’è spazio per turismo, cibo e shopping, tre delle stelle polari dell’immagine dell’Italia nel mondo.

Elif Lab - Roma su InstagramLa #cittàeterna e i famosi monumenti #colosseo, #pantheon, #sanpietro, #fontanaditrevi, #piazzanavona sono ovviamente tra gli hashtag più presenti.

Elif Lab - Roma su Instagram - Turismo
La città eterna su Instagram

Una meta che affascina gli amanti dell’architettura, ma in cui anche il #Tevere si becca la sua buona dose di visibilità.

Curioso come l’#asroma, ma anche gli internazionali di tennis emergano come temi centrali per l’immagine della città.

Il Natale a Roma è anche #shopping. Non troviamo #spelacchio tra gli hashtag più usati, ma c’è spazio per foto di luci e addobbi: tra Piazza di Spagna, Piazza Venezia l’Altare della Patria, non si resiste alle foto natalizie, nonostante le polemiche.

Elif Lab - Roma su Instagram - Shopping
Shopping natalizio a Roma

ELIF LAB

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Babouche: aperitivo buffet e tutto è perfèt

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Se cerchi quel locale elegante, ma familiare, che soddisfi il tuo palato, ma che ti appaghi esteticamente (perchè “anche l’occhio vuole la sua parte”), allora stai proprio parlando del Babouche.

La sua produzione artigianale è di alta qualità e le sue materie prime di stagione sono selezionate per garantire dei pasti genuini. Come i suoi pranzi in grado di rallegrare anche le giornate più nere: qui potrai concederti delle pause a base di ottime insalatone, quiche, mozzarelle e salumi Dop.

Ma il Babouche non si ferma ai sapori salati e accontenta i golosi a tutte le ore: la mattina ti delizia con i suoi croissant accompagnati da centrifughe freschissime, il pomeriggio ti tenta con i suoi gelati (un vero toccasana per la stagione estiva) e viene in soccorso nei momenti di sconforto per tutto il giorno con la sua incantevole pasticceria, bella a vedersi e soprattutto buona.

Un luogo perfetto per appagare qualsiasi appetito, ma anche per trascorrere il tempo libero.

Per la serata di mercoledì, per esempio, dalle 18 il Babouche propone un aperitivo buffet con frittini, salumi, orzo e farro da accompagnare con un drink a 8 euro.

Già è fantastico così.

In più se dopo l’aperitivo hai ancora fame, avrai la possibilità di ordinare anche dei piatti freddi, come burrate e bufale campane, prosciutto e melone, vitello tonnato e roast-beef (che, però, non sono inclusi nel prezzo iniziale).

Quindi ricorda: prenotandoti con Spotlime, dalle 18 fino alle 24 di mercoledì per te un ape buffet con drink a 8 euro al Babouche.

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Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’ITALIA

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Milano Città Stato non è un tema di politica locale, ma dovrebbe essere una priorità nazionale del governo. Perchè Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia, per due ragioni fondamentali.

Perchè Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia

1. La sindrome della Dinamo Berlino

la Dinamo Berlino vince il campionato 1987-88 della DDR
la Dinamo Berlino vince il campionato 1987-88 della DDR

Ai tempi della Germania Est dal 1978 al 1988, fino alla caduta del muro, tutti i campionati di calcio furono vinti dalla Dinamo Berlino. Ma mentre in patria non c’era partita con nessuno, appena usciva fuori dai confini nazionali la squadra prendeva gli schiaffi.
Milano sta facendo come la Dinamo Berlino della guerra fredda: sta drenando risorse dal resto del Paese ma non lo fa a livello internazionale. E questo accade per lo stesso motivo della squadra che vinceva i campionati della Germania Est: perché appartiene a un sistema perdente.
Basta un dato a dimostrarlo: gli investimenti esteri in Italia nel 2016 sono pari all’8% di quelli in Germania. E’ un rapporto superiore di 12 a 1 che indica che la Germania è un sistema di oltre 12 volte più attrattivo dell’Italia per un investitore internazionale.
In questo contesto Milano toglie ricchezza dal resto dell’Italia perché se un’impresa o un lavoratore capace scelgono di restare in Italia probabilmente andranno a Milano, perché offre le migliori opportunità professionali rispetto ad altre aree nazionali. Ma difficilmente un’impresa o un bravo lavoratore europeo sceglieranno di trasferirsi a Milano, perché l’Italia è un sistema penalizzante a livello di burocrazia, di tassazione, di libertà economica o di normative sul lavoro.
Quindi lasciare Milano con delle regole che la tagliano fuori dalla competizione internazionale non le consente di attirare risorse dall’estero che aumenterebbero la ricchezza di tutto il Paese. Nella situazione attuale, maggiore ricchezza di Milano significa più povertà per il resto dell’Italia perché è un gioco a somma zero, anzi a somma meno di zero perchè molti se ne vanno via.

Nella situazione attuale, maggiore ricchezza di Milano significa più povertà per il resto dell’Italia perché è un gioco a somma zero, anzi a somma meno di zero perchè molti se ne vanno via.

2. La logica dell’area test

La seconda ragione è che l’Italia ha bisogno di riforme radicali. A livello politico il nostro Paese appare diviso in tutto ma c’è una cosa su cui tutte le parti concordano: che l’Italia così non va. Non va a livello economico, con una crescita misera e un debito pubblico colossale, non va a livello giudiziario, con processi lunghi quattro volte la media europea, non va a livello di burocrazia, con un reticolo di leggi che irrigidiscono ogni aspetto del vivere comune. Sono talmente tante e complesse le cose che non vanno che chiunque abbia provato a fare dei cambiamenti è andato a sbattere contro un muro. L’Italia è affetta da elefantiasi, la cui forza trainante è lo status quo: è costituita da una serie di automatismi perfetti che impediscono qualunque modifica strutturale.

L’Italia è affetta da elefantiasi, la cui forza trainante è lo status quo: è costituita da una serie di automatismi perfetti che impediscono qualunque modifica strutturale.

In una situazione del genere l’unica possibilità di un rinnovamento è di realizzarlo in una dimensione più piccola. Come nel mondo delle imprese: quando c’è un settore con un’azienda dominante che fatica a tenere il passo del progresso è sempre una piccola impresa che rinnova il mercato con innovazioni gradite ai consumatori. Succede così perché una piccola azienda può essere più agile e scattante a rispondere alle dinamiche del mercato. Ma non solo. Una piccola azienda può anche sperimentare delle soluzioni che se non funzionano possono essere cambiate con facilità, senza i danni che ci sarebbero per una grossa azienda.
Per introdurre innovazioni il modo più semplice e conveniente è di sperimentarle su scala locale. Milano Città Stato in questo senso può essere perfetta: dotandosi della necessaria autonomia può avere la funzione riconosciuta di sperimentare iniziative legislative che possono poi essere estese al resto del Paese.
Poter attrarre risorse dall’estero e poter sperimentare politiche innovative sono le due ragioni perché Milano Città Stato sia il punto di partenza per il rilancio dell’Italia.

Poter attrarre risorse dall’estero e poter sperimentare politiche innovative sono le due ragioni perché Milano città stato sia il punto di partenza per il rilancio dell’Italia.

 

ANDREA ZOPPOLATO

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Il SEGRETO del successo dei Promessi Sposi

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Quando nel 1840 Alessandro Manzoni mandò il suo libro alle stampe e a sue spese, sperava di “non iscapitarci” e se possibile di “farci guadagni”. Tutto avrebbe pensato tranne che sarebbe diventato il più celebre romanzo italiano: I promessi sposi.

Uscì in 108 fascicoli, ognuno in vendita a 40 centesimi, corredati da 472 illustrazioni di Francesco Gonin che per realizzare visse per un periodo a casa del Manzoni. La prima edizione ebbe 4600 lettori, non un grande successo ma innescò un grande passaparola, soprattutto per le tavole del Gonin.

 

Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

David Bowie Night

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Diciamocelo: ci sono quei momenti in cui il Duca David Bowie ci manca da morire.

Puntualmente, cerchiamo di essere noi gli Heroes della situazione per far finta di nulla, ma la sua musica era quel “qualcosa in più” che rendeva tutto più magico e soave… e che ora, purtroppo, non può più rinnovarsi.

Manca proprio a tutti… anche a Andy Fluon, il coofondatore dei Bluvertigo.

Gli manca talmente tanto che questo mercoledì, dalle 19.00, ha deciso di portare all’Alcatraz un omaggio alla straordinaria vita di David Bowie tramite lo spettacolo musicale “Andy & White Dukes”.

Sono certa che sarà una performance esplosiva, piena di musica scoppiettante, colori sgargianti e luci accecanti.

Io sarò in prima fila, soprattutto perchè il biglietto costa solo 10 euro.

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Filippo Barberis: ecco i progetti che trasformeranno Milano (Intercettazioni Milano)

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Intercettazioni Milano con Filippo Barberis, Presidente del Gruppo Consiliare per il Partito Democratico, che svela quali saranno i principali progetti nel prossimo futuro a Milano. 

-Sullo scalo Farini andremo a costruire un parco delle dimensioni simili a quelle del Parco Sempione 
-Quando dovrebbe vedere la luce?
-Perchè sia completato almeno 3 o 4 anni, almeno 
 
-Un altro spazio che sarà interessante restituire alla città è lo Scalo Porta Romana che andrebbe a collegare la parte di corso di Porta Romana con quella esterna dove c’è la Fondazione Prada e altre istituzioni che sono adesso più sganciate rispetto allo sviluppo urbanistico più centrale 
 
-Lo scalo di Porta Genova. Anche lì ci sono questi mix di funzioni per cui noi avremo in tutti gli scali il 60% della superficie a verde, ok, una parte costruita per un terzo dovranno essere servizi, una parte sarà edilizia convenzionata, con canoni sotto quelli che sono i valori di mercato e una parte di edilizia libera.
 
-Un’altra area molto interessante è l’area dei mercati generali che attualmente è un’area utilizzata al 30%. Una delle progettualità più interessanti è quella di andare a costruire una sorta di cittadella del cibo 
 
-Un’altra zona molto interessante sono i magazzini della stazione Centrale. Anche qua è interessante pensare a funzioni di mercato con un’attenzione alla qualità di tutti e due gli assi ai lati della stazione centrale. 
 
-Poi c’è la sfida se vogliamo di innovazione massima che è la riqualificazione di un milione di metri quadri dell’area del post Expo dove nel 2018 comincerà a entrare in funzione lo Human Technopole che è questo centro sulle scienze della vita e che dialogherà con le altre due grandi funzioni dell’area che saranno il polo 
universitario nuovo dell’Università degli studi di Milano, il polo scientifico, e questo polo invece tecnologico industriale che andrà a comporre questo tridente di ricerca, alta formazione e imprese tecnologicamente avanzate che vuole testimoniare l’investimento per i prossimi 20-30 anni di Milano sull’economia della conoscenza. Obiettivo che diventi un polo scientifico tecnologico di livello internazionale.
 
-E poi c’è anche il pezzo di Città Studi perchè le preoccupazioni anche le tensioni che ci sono state porterà a un accordo di programma per riqualificare gli spazi cercando di non compromettere la vocazione universitaria della zona migliorando da un lato i servizi, le residenze degli studenti, dall’altra il quartiere attraverso la riqualificazione delle aree verdi. Questo spostamento può attirare nuove risorse sull’area e rendere città studi ancora più interessante.

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