Boldi si finge romano in Tifosi (1999). Credits:
@romanzogiallorosso (INSTG)
Il dialetto romano è uno dei più famosi e più amati, dalle stagioni dei Cesaroni agli spettacoli di Enrico Brignano, ci sentiamo tutti un po’ romani quando sentiamo il loro modo di parlare. Ci sono parole incomprensibili per praticamente tutte le persone al di fuori dei romani doc ma ce ne sono altre che ormai sono entrate nella nostra vita.
Vediamo le 7 espressioni romane più conosciute in tutt’Italia e il loro significato.
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Le 7 espressioni romane ormai usate in tutta Italia: il loro significato
#1 Daje
Al giorno d’oggi viene utilizzato per dire “dai su, forza!”.
Proviene dal verbo dare ma ha così tanti significati da essere degna dei verbi in latino con la loro declinazione. A volte per esempio si lega a prefissi e suffissi per assumere altri significati come nel caso di ed-daje o ari–daje.
Quando la nostra amica deve di nuovo fermarsi per andare in bagno mentre siamo in gita, quale espressione usare se non “Ari-daje”?
In tutte le sue connotazione ha soprattutto una sfumatura esortativa.
Può anche essere usato per tagliare corto un discorso dicendo “daje daje“,in modo da far capire all’altra persona che vogliamo concludere velocemente.
#2 T’accolli
Cosa vuol dire “essere un accollo”? Quando a Roma una persona viene definita così, si sta descrivendo la sua parte più fastidiosa e assillante: un uomo o una donna “che s’accollano” si attaccano all’altra persona, sono insistenti e non la mollano più.
Ormai questa parola è entrata nello slang giovanile italiano ma qual era il suo significato originale?
La parola accollo vuol dire in origine “carico che grava sul collo delle bestie o sul davanti di un veicolo a due ruote”; questo significato può però variare a seconda dell’ambito in cui stiamo parlando. In architettura per esempio, fa riferimento alla “parte di una costruzione che sporge in fuori”.
#3 ‘Na cifra
Questo termine vuol dire tantissimo in riferimento ad una grande quantità ma si può usare anche per esprimere un parere positivo.
Ti stai divertendo? “‘Na cifra!”
#4 Pischello
Credit: Anteprima24.it
Il dialetto romano, come tanti altri dialetti, ha dedicato una parola per i ragazzini di strada.
Nella vita quotidiana ci riferiamo al “pischello” per indicare i bambini ma si può anche usare per indicare un “ladro” o un “furbo”, un termine che si avvicina alla parola “birbante”.
#5 Mangiare a sbafo
Credit: fashionaut.it
“Mangiare a sbafo” deriva dal verbo sbafare e significa mangiare a spese di altre persone e quindi gratuitamente.
Tutti abbiamo avuto almeno una volta una persona che è venuta a sbafo a casa nostra solo per poter “scroccare” qualcosa da mangiare.
#6 Famo alla romana
Credit: buonricordo.com
Quando mi sono trasferita in Germania ho dovuto fare i conti con una dura realtà: i tedeschi non dividono alla romana.
Prima di quel momento non mi ero mai posta il problema di come pagare al ristorante, sono cresciuta con l’idea che la somma debba essere divisa in parti uguali, siano gli amici al tavolo 2 o 23.
Ed è proprio questo che si intende con “fare alla romana”: dividere in parte eguali tra tutti i presenti la spesa da sostenere al ristorante.
Che sia sicuramente più scomodo di pagare ognuno in un conto separato, è sempre stato parte della convivialità tradizionale italiana.
#7 Ndo cojo cojo
Letteralmente significa “dove prendo prendo” e viene spesso utilizzato per descrivere quelle situazioni in cui si va avanti senza una meta precisa e per questo si prenderà ciò che viene.
Sicuramente ci sono moltissime parole del dialetto che per i non romani sarebbero impossibili da comprendere ma è bello sapere di poter comprendere e utilizzarne qualcuna.
La prossima volta che andate al ristorante a Roma potrete dire: “Questo pranzo mi è piaciuto na cifra, daje famo alla romana!”
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sono una cittadina di Settimo Milanese. Un hinterland attaccato a Milano.
Vorrei sapere come mai non viene considerata la metropolitana visto anche la comodità del proseguire con la lilla che al momento termina a San Siro.
Grazie
DEBORA
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Il Comune e MM sembrano avere avuto la sua stessa idea, prendendo in considerazione l’estensione della M5. La scorsa estate è stato analizzato il sottosuolo in vista della progettazione da San Siro Stadio fino a Settimo Milanese. Le ipotesi sul tavolo sono due:
un tracciato di 4,5 km e 4 fermate con capolinea all’uscita Settimo Milanese della tangenziale ovest
un altro più breve di 2,5 km e due fermate fino Quinto Romano.
Si attende la decisione finale, anche se le tempistiche non sono state comunicate.
IL POSTINO
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Tanto pericolosa quanto piena di storia: nata quasi 100 anni fa è diventata uno degli incubi più spaventosi per chi viaggia in auto in Italia. Negli ultimi mesi sono stati però fatti annunci roboanti che fanno sperare in un miglioramento radicale.
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La «nuova Romea»: il progetto di rilancio per la «strada più odiata d’Italia»
# La «Romea», la più odiata dagli italiani
credits rai news
Una strada molto odiata dai veneti. E non solo. Secondo le statistiche, è una delle più pericolose d’Europa. La Strada Statale 309 “Romea” collega Mestre a Ravenna. Rappresenta un percorso di interesse storico, perché ricalca, in parte, il tracciato di un’antica strada medievale, che collegava Venezia e Roma (da cui prende il nome) e che aveva una funzione commerciale. I lavori sono iniziati nel 1937 a cura di un consorzio fra le province interessate, ma sono stati interrotti per l’avvento della seconda guerra mondiale. Nell’ottobre del 1952 sono ripresi con la costruzione del ponte sull’Adige presso Cavanella. La sua importanza è strategica perché costituisce l’unico collegamento stradale esistente tra il Nord Est e il Centro Italia lungo la costa adriatica.
# La strada più pericolosa d’Italia
credits Venezia Radio TV
Secondo un rilevamento statistico promosso dall’ACI, in collaborazione con l’ISTAT, questa strada è la più pericolosa d’Italia, facendo fede a due principali parametri:
numero di incidenti stradali per chilometro (1,7)
numero di morti per incidente (10%)
# Il progetto: la «Nuova Romea»
credits Gruppo tv7
La realizzazione della nuova Romea è una priorità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). A confermarlo è stato il sottosegretario di Stato alle Infrastrutture, Tullio Ferrante, che ha sottolineato che il progetto è già «oggetto di confronto con i territori interessati e con soggetti istituzionali coinvolti», aprendo così uno spiraglio concreto per la modernizzazione di una delle strade più problematiche del Nord Italia. In realtà l’iniziativa per intervenire sulla strada non è una novità.
# I progetti per la Romea: la soluzione del MIT
Nel corso degli anni, sono stati fatti diversi tentativi per migliorare la sicurezza e la viabilità di questa strada. È allo stato di progetto, infatti, una futura autostrada che affiancherà la SS 309 lungo tutto il suo sviluppo. La realizzazione di questa nuova arteria è connessa ad una serie di altri progetti, alcuni già in fase d’attuazione. Per un tempo, il progetto sembrava essere accantonato, ma nel 2013 il CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha approvato il progetto di realizzazione della nuova autostrada Romea.
Il MIT prevede la realizzazione della Romea Commerciale, cioè una variante che avrebbe l’obiettivo di alleggerire il traffico sulla SS309, e il prolungamento della Transpolesana fino ad Adria, per collegarla ad una nuova infrastruttura. Sono proprio le parole del sottosegretario Ferrante ad accendere una speranza, dopo anni di promesse e di rinvii.
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La foto del giorno: oggi siamo alla Torre Breda in Bicocca(Viale Sarca)
Ph. @milanoperme IG
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«Al contrario di quello che forse si pensa». Quinto estratto dalla terza puntata de Il Lato Chiaro, il nuovo videopodcast di Milano Città Stato. La puntata intera con il lato chiaro di Alessandro Fracassi (founder di MutuiOnLine/ Moltiply Spa) in onda da lunedì 3 marzo sul canale di youtube di Milano Città Stato.
Conduce: Andrea Zoppolato. Regia: Francesco Leitner. Prodotto da: Fabio Novarino. Location: Fucine Vulcano APS – Via Fabio Massimo 15/12 (IG: @fucinevulcano).
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Non è mai troppo presto per iniziare a parlare di festival. Cresce la fame di eventi dal vivo, che si manifesta nella crescente popolarità di festival che offrono non solo musica, ma anche un’esperienza culturale e sociale completa. Il 2025 vede un’ampia varietà di festival in tutto il mondo, da quelli che celebrano generi specifici a quelli che offrono un mix eclettico di musica, arte e attività interattive. Oggi scopriamo quali sono i festival europei più interessanti in arrivo con la bella stagione.
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I 7 festival musicali internazionali più importanti in arrivo dalla primavera all’estate
#1 Caprices Festival (Svizzera)
luca_dea_official IG – Caprices
Festival ambientato tra le Alpi svizzere, perfetto per chi cerca un’esperienza immersiva. Nel Cantone Vallese, il riferimento svizzero per la musica elettronica torna nel 2025 con due stage: Modernity e Moon. Caprices è famoso in tutto il mondo per il suo unico e moderno palcoscenico in vetro, situato in alto nelle Alpi svizzere nella pittoresca stazione sciistica di Crans-Montana. La struttura autonoma, simile a una serra, si trova a 2.200 metri sul livello del mare e offre agli ospiti una vista panoramica del cielo cristallino e delle cime innevate, mentre si festeggia nella frizzante aria alpina svizzera. Il Festival oltre ai concerti offre anche divertimenti e musica nei rifugi sulle piste, gare di snowboard e freestyle sia allo snow-park di Aminona che sulle piste.
Date: 4-6 aprile e 11-13 aprile 2025
#2 Sónar Lisboa (Portogallo)
sonarlisboa IG
Edizione speciale del celebre Sónar Festival, che porta musica elettronica, innovazione, creatività e arte digitale nella capitale portoghese. Il festival si svolgerà nel suggestivo Pavilhão Carlos Lopes, spazio storico immerso nel verde del Parque Eduardo VII, che ospiterà le esibizioni diurne all’aperto e i set notturni indoor. Con 43 artisti da tutto il mondo, Sónar Lisboa celebra come di consueto il futuro della ‘clubbing culture’ e della musica elettronica. Anche la lineup di questa edizione punta su una sapiente miscela tra artisti-icone globali e talenti emergenti. Tra i grandi nomi in programma spiccano gli Underworld e Richie Hawtin, leggende che hanno ridefinito il panorama della musica dance. Tra gli altri headliner, da menzionare la regina Nina Kravitz e Anetha, con il suo nuovo show audiovisivo “EXHIBIT”, ma anche Marcel Dettmann, che presenterà il set inedito “My Own Shadow”.
Date: 11-13 aprile 2025
#3 Eurovision Song Festival (Svizzera)
eurovisiontv – Render palco Basilea 2025
L’ESCè molto più di una semplice competizione musicale: connette e ispira oltre ogni confine. Fin dall’inizio, è stato sinonimo di apertura, partecipazione, rispetto reciproco e apprezzamento della diversità culturale. A Basilea, la città di frontiera nel cuore dell’Europa, questi valori sono vissuti attivamente. Che sia sul Reno o tra i confini, Basilea ha da tempo costruito ponti con successo, unendo le persone pacificamente.
L’impressionante St. Jakobshalle di Basilea sarà il palco centrale per le 38 nazioni partecipanti che si sfideranno con spettacoli dal vivo. Il giorno della finale, il St. Jakob-Park adiacente si trasformerà in un’esclusiva “Arena plus”, offrendo molto di più di un semplice schermo gigante. È previsto anche un vasto programma di accompagnamento per i fan e la popolazione locale, tra cui l’Eurovision Village con trasmissioni in diretta e programmi musicali, e l’EuroClub per i festaioli nei locali della Fiera di Basilea. L’Eurovision Street animerà la Steinenvorstadt e vari eventi si svolgeranno lungo la riva del Reno a Kleinbasel e presso la Barfüsserplatz.
Date: 13, 15, 17 maggio 2025
#4 Primavera Sound (Spagna)
primaverasound IG
Festival icona della musica alternativa e indie, ha una line-up che ogni anno sorprende e spazia da artisti emergenti a nomi noti della scena musicale internazionale. È considerato il grande papà dei festival europei per i nerd della musica alternativa e indie. Appuntamento al Parc del Forum di Barcellona. Dopo una doppia edizione nel 2023, con un fine settimana a Barcellona e un altro a Madrid, il Primavera Sound è tornato al suo formato abituale, e i biglietti che partono da 130 euro sono come polvere d’oro in questi giorni. Oltre a un intero weekend con i migliori artisti dal vivo al Parc del Forum, ci sono anche un sacco di concerti segreti ed eventi che si svolgono nella capitale della Catalogna durante la settimana che precede l’evento, quindi il consiglio è di prenotare una casa nel quartiere gotico per la settimana e immergersi in questo sogno per gli amanti della musica.
Date: 4-8 giugno 2025
#5 Glastonbury Festival (Inghilterra)
glastofest IG
Un evento leggendario che ospita artisti di tutti i generi. È il festival di riferimento per chi vuole vivere un’esperienza unica nella campagna inglese. Per oltre cinque decenni Glastonbury è rimasto un fenomeno culturale affascinando il pubblico sia che si immergesse nelle meraviglie dello Shangri-La, sia che si perdesse alla ricerca di palchi nascosti tra i mille acri, sia che lo guardasse dal comfort del proprio salotto. Sebbene sia più costoso di molti festival europei con quasi 380 sterline (e più difficile trovare un biglietto), la sua atmosfera impareggiabile riunisce appassionati di musica di ogni estrazione sociale.
Date: 25-29 giugno 2025
#6 NOS Alive (Portogallo)
nos_alive IG
Il NOS Alive ha consolidato la sua reputazione come uno dei più importanti festival musicali d’Europa, guadagnandosi un ampio consenso tra gli indie head sin dal suo inizio nel 2007. Situato lungo le splendide rive del fiume Tago, questo evento di tre giorni è perfetto per chi desidera abbinare la musica di livello mondiale al fascino rilassato e vibrante di Lisbona, una delle città più pittoresche e accoglienti d’Europa. È questa celebrazione di suoni diversi che lo distingue, oltre all’opportunità di godersi le attrazioni (e le caipirinha) di Lisbona durante il tempo libero.
Date: 10-12 luglio 2025
#7 Tomorrowland (Belgio)
tomorrowland IG
Dopo più di dieci anni, Tomorrowland continua a stupire gli appassionati di musica dance elettronica di tutto il mondo. Ora si svolge in due diversi fine settimana, in modo da avere più possibilità di ottenere quei biglietti difficili da accaparrarsi. Il biglietto giornaliero parte da 130 euro, mentre quello per l’intero weekend, che non include la tenda, parte dai 305 euro. Conosciuto per i suoi temi incantevoli e le scenografie spettacolari, Tomorrowland offre un’esperienza indimenticabile che vale ogni centesimo.
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L’arte di bere e servire il tè è una delle più eleganti e raffinate che si possono sperimentare in città. Per gli amanti degli infusi e per chi desidera passare qualche ora di relax con una bevanda calda tra le mani, ecco 4 delle sale da tè più originali di Milano.
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Le 4 sale da tè più originali da provare a Milano
#1 Immersi nei té di tutta l’Asia nel Chà Tea Atelier vicino alla Darsena
Credits: chateaatelier, IG
Chà Tea Atelier, non lontano dalla Darsena, è la sala di Milano dove la preparazione e la consumazione della bevanda calda diventano un culto. Il locale mette a disposizione la più vasta varietà di tè di tutta la città nonostante gli spazi ridotti e, infatti, sono quasi tutti occupati da contenitori di latta che contengono tutte le varietà di tè che si possono immaginare e oltre, provenienti da tutta l’Asia.
La proprietaria della piccola sala verde ha viaggiato e fatto ricerche per riuscire a ottenere tutta questa varietà. Tutta la sua conoscenza è stata trasferita nella carta da tè, con le componenti e le sensazioni che caratterizzano ogni infuso descritti nei minimi particolari. In questo locale si può acquistare il prodotto più adatto a propri gusti, accomodarsi e gustare la bevanda al suo interno, ma anche partecipare a delle vere e proprie lezioni sulla storia e la preparazione di ogni infuso. Chà Tea Atelier è perfetto per gli amanti dell’antica bevanda, per i curiosi e per chi semplicemente non ha fretta di scegliere cosa bere ma apprezza provare cose nuove e perdersi nell’antica tradizione del tè. Recensioni Google: 4.7/5
#2 In compagnia dei gatti del Crazy Cat Cafè vicino alla Stazione Centrale
Credits: crazycatcafe, IG
Per chi ama gli animali e in particolare i felini domestici, non può che fare tappa per un tè al Crazy Cat Cafè in via Napo Torriani, il primo del suo genere in città. Qui gli amici a quattro zampe gironzolano tranquillamente saltando da un posto all’altro, dormono acciambellati ai piedi dei clienti e alcuni di loro si lasciano anche coccolare.
Il tè, si può scegliere tra varietà di neri, verdi e bianchi, viene servito in tazze rigorosamente a forma di gatto. L’attrazione principale del locale rimangono i gatti, ma i giovani proprietari non fanno mancare prodotti di qualità, aromatizzati e puri, anche qui con una vasta scelta, accompagnati da pietanze golose. Trascorre un po’ di tempo al Crazy Cat Cafè vuole dire rilassarsi sorseggiando tè di qualità in mezzo a creature simpatiche e affettuose che lasciano tranquillo il cliente se lo desidera ma che si fanno avvicinare da chi invece adora la loro compagnia. Recensioni Google: 4.4/5
#3 Un té a Palazzo Reale nel regno del classicismo e l’umanesimo di Caffè Giacomo
Credits: giacomo_milano, IG
Caffè Giacomo dentro a Palazzo Reale è l’ideale per chi desidera sorseggiare un tè in centro in un luogo più classico, in stile vintage. Seduti al suo interno si possono le varietà del tè Mariage Fréres, circondati da un’atmosfera antica, accompagnato da piatti dolci e salati.
Si viene catapultati nelle atmosfere dei primi anni del Novecento, con scala in ferro battuto, le sedie di legno e i tavoli rotondi in simil ferro, anche grazie all’arte ospitate vasta raccolta di cataloghi della storia artistica italiana da sfogliare mentre si sorseggia il tè. Caffè Giacomo è la sala da tè in cui si può respirare il classicismo e l’umanesimo di Milano, percorribili attraverso il suo stile vintage e il legame con la storia dell’arte. Recensioni Google: 4.1/5
Indirizzo: Piazza del Duomo, 12
#4 Nel mondo delle meraviglie di Rabbit Hole a due passi dal Duomo
Credits: martii_1806, IG
Nei pressi del Duomo, nascosto dietro a un cancello in ferro battuto c’è un luogo davvero magico: Rabbit Hole. Stiamo parlando di una delle nuove sale da tè milanese ispirata al mondo di Alice nel paese delle Meraviglie, creato da Lewis Carroll e poi da Disney.
Entrare in questo locale e sedersi a prendere il tè significa entrare el luogo dove Alice si è persa con la fantasia, per vivere un’esperienza unica, fatta di fiori giganti, stanze sottosopra e specchi magici. Le sale prendono i nomi dei personaggi o dei luoghi della favola, mentre bevande e dolci sono accompagnate dalle famose etichette “drink me” ed “eat me”, ma a differenza di Alice anche dopo aver mangiato e bevuto si rimane delle stesse dimensioni di quando si è entrati. Il menù è magico e trascendentale come ogni cosa al Rabbit Hole, con pietanze ispirate alla storia, colorate e aromatizzate nei modi più particolari. Recensioni Google: 3.9/5
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2 marzo 2008. Sulla linea Milano – Bologna viene battuto il record di velocità su rotaia italiano: 355 km/h. Ma quali sono gli altri record mondiali?
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2 marzo. Sulla Milano – Bologna il record di velocità di un treno in Italia
Ph. @fotoaitreni IG
La sfida per il primato di velocità su rotaia dipende da un dettaglio cruciale: la definizione di “binario”.
Il TGV francese detiene il record mondiale per i treni con ruote convenzionali, toccando la vertiginosa soglia dei 574,8 km/h. Ma il futuro corre su un’altra frequenza: il giapponese Shinkansen Serie L0, con la sua tecnologia a levitazione magnetica, ha infranto ogni limite conosciuto, raggiungendo i 603 km/h il 21 aprile 2015.
# Veicoli a pattini su rotaia flangiata
Negli Stati Uniti, gli ingegneri aerospaziali spingono i limiti della tecnologia utilizzando veicoli a razzo per testare equipaggiamenti destinati agli aerei ultrasonici e alle missioni spaziali.
Questi mezzi sfrecciano lungo la SNORT (Supersonic Naval Ordnance Research Track), una pista supersonica progettata per la ricerca balistica navale. Ma qui non si parla di ruote: il veicolo di collaudo scivola su pattini speciali, guadagnandosi il nome di slitta. Questi pattini, che si agganciano alla rotaia tramite flange, garantiscono stabilità a velocità estreme.
Il record assoluto?4.973 km/h, la velocità più alta mai registrata su rotaie.
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Il dialetto milanese è molto efficace. Soprattutto negli insulti. Ne abbiamo raccolti 10 iconici.
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I 10 insulti più belli del dialetto milanese
Ph. @milanocuriosa IG
#1 Va a cà a fa rustì el lacc
Vai a casa ad arrostire il latte!
#2 El gh’ha el dun de Dio de capì nagott
Ha il dono di Dio di non capire niente
#3 Te se propri un pirla!
Sei proprio un cretino! C’è chi ne ha fatto una canzone da hit parade.
Ph. @risateallitaliana IG
#4 Va a mung al tor cunt la sidela russa
“Vai a mungere il toro con la secchia rossa!”. Un gentile (si fa per dire) invito all’autodistruzione.
#5 Ciula!
Stupido, persona tonta e credulona.
#6 Ciaparàtt!
Letteralmente “acchiapparatti”, ovvero buono a nulla! Altrimenti: Va a ciapà i ratt, ovvero “vai a prendere i topi”. E’ un invito a perder tempo altrove.
credits Lombardia Segreta
#7 Va a dà via el cù!
Va a da’ via i ciap
#8 We, terun! Và a dà via i ciap!
Hey, persona di origine meridionale, vai a quel paese!
credits vistanet
#9 Vöia de laurà saltum adoss
Voglia di lavorare saltami addosso = scansafatiche
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Nell’area nord di Santa Giulia, il PalaItalia è destinato a diventare un’icona dell’architettura milanese. Questa arena, progettata da David Chipperfield Architects all’interno del masterplan di Mario Cucinella Architects, ospiterà le gare di hockey maschile durante le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Con una capienza di 16.000 posti e una piazza esterna di 10.000 mq per festival ed eventi all’aperto, promette di diventare un epicentro culturale e sportivo.
Ph. @Onirism IG – PalaItalia
La sua forma ellittica, ispirata all’anfiteatro classico, si sviluppa in tre anelli sovrapposti di diverse altezze, creando l’impressione di una struttura fluttuante. Attualmente, la costruzione ha raggiunto il completamento strutturale, con la consegna finale prevista per il 15 dicembre 2025.
#2 «Corte Italia», la rigenerazione di uno storico edificio con una scenografica copertura di vetro
Covivio – Corte Italia
In Corso Italia 19, Asti Architetti ha ridato vita a Palazzo Beretta, un edificio classicista ricostruito nel dopoguerra e acquisito da Covivio nel 2015. Rinominato “Corte Italia”, il progetto si focalizza sulla corte interna, trasformata in un’accogliente area illuminata da una copertura vetrata scenografica.
Covivio – Corte Italia vetrata
Mentre la facciata storica è stata preservata, gli interni sono stati ripensati per garantire comfort, efficienza e sostenibilità ambientale. La conclusione dei lavori è attesa per il 2025, seguita dalla riqualificazione di Piazza Santa Eufemia.
#3 Parco Amphiteatrum Naturae, il «Colosseo Verde» nel parco archeologico
attiliostocchi.it – Scavi anfiteatro milano
Nel cuore di Milano, nel parco archeologico, emergono i resti di un anfiteatro romano dell’epoca giulio-claudia, tra i più imponenti d’Italia. Il progetto PAN (Parco Amphiteatrum Naturae), firmato da Attilio Stocchi, punta a trasformarlo in un “Colosseo Verde”, intrecciando archeologia e natura in un’esperienza immersiva.
Progetto Colosseo Verde
Inizialmente previsto per il 2022, il completamento è ora fissato per il 2025 grazie a nuovi finanziamenti. Il progetto punta a restituire alla città un pezzo di storia e trasformare il luogo in uno spazio culturale per eventi fino a 2.000 persone. Un’occasione unica per valorizzare un’area inaccessibile dal 2017, quando il Comune di Milano ha imposto la chiusura dell’unico luogo frequentato nel parco, il Vivaio Riva, cedendo il terreno alla Soprintendenza.
#4 La riqualificazione della Torre Velasca con la nuova piazza pedonale
Credits Andrea Cherchi – Torre Velasca illuminata
La storica Torre Velasca, icona dell’architettura brutalista milanese, è al centro di un ambizioso progetto di restauro conservativo curato da Asti Architetti per Hines. Oltre alla valorizzazione della torre, l’intervento prevede la riqualificazione dell’area circostante con la creazione di una piazza pedonale arricchita da panchine, ulivi, magnolie e spazi verdi, promuovendo una forte vocazione alla sostenibilità ambientale.
All’interno della Torre, sono previsti due ristoranti esclusivi: al primo piano, il rinomato Sushisamba con un’esperienza fusion internazionale, al 18esimo piano, un secondo locale con concept italiano destinato ad essere il più alto di Milano. Al pianterreno, la pasticceria San Carlo, estesa su 300 mq tra spazi interni ed esterni, attirerà i milanesi verso la Torre. Il cantiere è in fase di conclusione.
#5 La «stazione passerella» di MilanoSesto firmata da Renzo Piano
Riccardo la Frazia FB – Nuova stazione di Sesto
La nuova stazione ferroviaria di MilanoSesto, progettata da Renzo Piano, rappresenta un simbolo di connessione e modernità. La struttura principale è una passerella in vetro lunga 90 metri e larga 18, che attraversa la linea ferroviaria Milano-Monza, collegando due parti di Sesto San Giovanni precedentemente separate. All’interno della passerella, che regala una vista panoramica sul nuovo Parco Urbano Unione, bar e negozi offrono servizi ai viaggiatori.
Ufficio stampa – Promenade_stazione
Nei prossimi mesi è previsto il completamento degli spazi interrati e l’apertura del sottopassaggio, consentendo l’interscambio con la stazione metropolitana senza uscire in superficie. L’ultimazione della struttura è programmata per il mese di agosto 2025, l’operatività della nuova stazione a partire da dicembre 2025.
#6 CityWave, il grattacielo «sdraiato» di CityLife
Urbanfile – Cantiere Citywave 2025
CityWave, progettato dallo studio BIG – Bjarke Ingels Group, è destinato a diventare la nuova porta d’ingresso dell’area CityLife. Questo complesso direzionale a forma di onda si caratterizza per lungo porticato sospeso di 140 metriche collega due edifici di altezze diverse, uno di 50 e uno di 110 metri di altezza nell’estremità strutturale. A rivestire la struttura il parco fotovoltaico più grande di Milano.
CityWave – Porticato
I due volumi principali, uniti dalla copertura curvilinea, richiamano i caselli d’ingresso della storica Fiera Campionaria, reinterpretandoli in chiave moderna. Il completamento è previsto per il 2026.
Rimanendo a CityLife, all’interno del parco si sta completando il Padel Pavilion Atlante Arena, ideato da Novembre Studio. Si distingue per il suo design audace in linea con le architetture moderne del quartiere. Con un’altezza di 12 metri, una struttura mista in acciaio e legno e un involucro in policarbonato, l’edificio presenta un aggetto curvilineo di 17 metri che invita i visitatori all’ingresso.
Al suo interno, sette campi da padel, un’area benessere, uno store, una zona ristoro e uno spazio multifunzionale rialzato si estendono su una superficie di 2.800 mq.
#8 Il Palazzo delle Scintille diventa CityOval Milano
Urbanfile – Rendering CityOval
La novità delle ultime settimana riguarda il Palazzo delle Scintille, ex padiglione 3 della Fiera di Milano, oggetto di una significativa riqualificazione per diventare il CityOval Milano. Questo spazio, con una superficie coperta di 8.200 mq e una cupola imponente di 31 metri d’altezza, è destinato a ospitare grandi eventi pubblici, concerti e manifestazioni sportive, restituendo alla città un luogo iconico rinnovato. Il piano terra prevede 7.400 mq per arena, hall e servizi, i 3.700 mq del primo piano, al posto della doppia balconata, sono destinati alla ristorazione, mentre la parte superiore agli uffici. Inaugurazione nei primi mesi del 2026.
Nella “city” di Milano, a Porta Nuova, spicca il progetto di rigenerazione urbana di via Pirelli 35. Affidato a Snøhetta e Park Associati, trasforma un edificio degli anni ’60 in un moderno complesso sostenibile. Al posto del progetto originario di Melchiorre Bega ci sono due elementi architettonici che si intrecciano e formano una piazza interna di circa 3mila mq, con un ponte a scavalco. L’intervento ha previsto un ampliamento di sei piani. A giugno del 2024 siamo stati invisita al cantiere, in occasione del completamento esterno della struttura. Ora è pronto anche internamente e nei prossimi mesi è prevista la consegna degli uffici ai nuovi “tenant”, tra cui Hitachi Zosen Inova.
#10 I «portali» di Gioia 20 e 21
Gioia est e ovest
A pochi passi è in fase avanzata il cantiere de “I Portali”. Si tratta di due edifici situati in via Melchiorre Gioia 20 e 21, progettati dallo studio ACPV ARCHITECTS, che fungono da nuova porta d’ingresso al quartiere. La Torre Est si erge per 98 metri e si prepara ad accogliere la sede di Kpmg, mentre la Torre Ovest raggiunge i 64 metri, offrendo complessivamente circa 75.000 mq di superficie commerciale.
Un elemento distintivo è l’installazione, per la prima volta in Italia, di 12 ascensori TWIN prodotti da TK Elevator: ogni vano ospita due cabine indipendenti, ottimizzando lo spazio e migliorando l’efficienza del flusso di passeggeri. La conclusione dei lavori è prevista per il primo quadrimestre del 2025.
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Berlino non era l’unica. Un’altra città era divisa da un muro che la separava tra Oriente e Occidente. Metà era in Italia. Questa città potrebbe diventare il simbolo di una nuova era di libertà.
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Dall’Italia la prima città trans-nazionale del mondo: sarà la capitale di una nuova Europa?
# «Nova Gorizia»: la visione per una nuova Europa
Credits: @Casinoslovenia (FB)
Gorizia e Nova Gorica: due città appartenenti a due nazioni diverse, Italia e Slovenia. Un tempo erano divise da un muro lungo la cortina di ferro, costruita per “proteggere” l’Europa dei paesi comunisti da quelli occidentali. Di fatto, per imprigionare i loro cittadini. Il primo segnale di risveglio è la designazione di entrambe le città come Capitale della Cultura 2025 con il tag GO! 2025. Ma cosa accadrebbe se queste due città scegliessero la visione di unirsi, formando una sola città? La risposta sarebbe dirompente: Nova Gorizia, una città transnazionale che unirebbe la storia e la cultura dell’Europa dell’Ovest e di quella Orientale. Ma che caratteristiche avrebbe questa città?
# La Città dell’Unità tra Europa dell’Est e dell’Ovest: abitanti e infrastrutture di connessione
Credits: @Intorno (FB)
Nova Gorizia sarebbe una città di quasi 47000 abitanti, con un’area di 45 km², situata sulla riva del fiume Soča, il nostro Isonzo, a pochi chilometri dalla costa adriatica. La città sarebbe collegata a Trieste attraverso la strada statale 13, che in circa 30 minuti permette di raggiungere la capitale giuliana. Un collegamento all’aeroporto di Trieste Ronchi dei Legionari, della stessa durata, permetterebbe di prendere l’aereo per raggiungere tutta l’Europa. La città sarebbe anche dotata di una rete di autobus e treni che collegano la città a tutte le realtà urbane vicine, tra cui la già citata Trieste, Udine e Lubiana. Infine, la stazione di Gorizia Centrale, permetterebbe un collegamento ferroviario eccellente con il resto d’Europa.
# Le due università e i centri culturali
@Comune di Gorizia (FB)
Nova Gorizia sarebbe una città universitaria, con ben due università: l’Università di Nova Gorica, che presenta una offerta di corsi di studio molto ampia, e l’Università di Gorizia, distaccamento dell’Università di Trieste. La città sarebbe anche dotata di una vasta gamma di scuole, tra cui scuole primarie, scuole secondarie e istituti tecnici. Conterebbe anche un importante centro culturale, il Lojze Bratuž, con un teatro, un museo d’arte, un centro di cultura slovena e il centro di cultura islamica “El Houda”. La Fiera di Nova Gorica, offre diversi appuntamenti nell’arco dell’anno: il più interessante, la Fiera dell’Artigianato, di solito cade nel mese di Maggio. Un ospedale di alta tecnologia, il centro commerciale “Supernova“, un mercato coperto (patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia), il parco avventura Soča Fun Park e un centro congressi, completerebbero le sue infrastrutture.
# La vita di sera e di notte
La sera e la notte a Nova Gorizia sarebbero un’esperienza unica e indimenticabile. La città sarebbe illuminata da una vasta gamma di luci e riflessi, che creano un’atmosfera magica e suggestiva. La città sarebbe piena di vita, con un vasto numero di ristoranti, bar e discoteche che offrono una vasta gamma di opzioni per ogni gusto e preferenza. Sede di una importante scena musicale, offrirebbe un vasto numero di concerti e spettacoli che si tengono ogni anno. Alcuni dei luoghi più famosi della città di sera e di notte sono: il Parco del Fiume, il Teatro di Nova Gorica, il Museo d’Arte di Nova Gorica. I diversi cocktail bar, nightclub e casinò, soprattutto sul lato orientale della città, permetterebbero a tutti uno svago notturno non indifferente.
# L’unione alimentare
Credits: @Alessia(FB) – Il frico
L’unione delle vicine offerte culinarie goriziana e slovena sarebbe decisamente interessante. Tra i piatti tipici da provare assolutamente ci sono il frico, una golosissima combinazione di formaggio e patate, gli gnocchi di susine (dolce e salato messi insieme), e la polenta, perfetto accompagnamento per l’infinita selezione di carni e formaggi locali.
A tavola, non possono mancare i grandi classici come gulash e patate in tecia e i cevapcici con salsa ajvar. Tutto questo, in una città di 47000 abitanti che potrebbe ambire per la sua posizione e il suo significato simbolico a diventare la capitale di una nuova Europa.
Credits: @Stefano Arrigani(FB) – I famosi cevapcici con funghi, polenta e la salsa ajvar
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In Svizzera la ferrovia porta praticamente ovunque, fino a oltre i 3.000 metri. Perché non immaginare qualcosa di simile anche in Italia, almeno per le località più rinomate? Ad esempio, una ferrovia che da Aosta raggiunge le pendici del Monte Bianco, che permetterebbe a molti di raggiungere gli impianti sciistici valdostani con i mezzi pubblici. In realtà esiste già. Ma dal 2015 è chiusa: e pensare che potrebbe essere una delle linee più importanti del paese. Vediamo la sua storia e il tracciato.
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Da Milano a Courmayeur in treno: in futuro sarà possibile? La linea esiste già!
# Una storia ferma ad Ivrea
Elettrificazione Ivrea-Aosta
Prima di parlare di questo tratto delle linee ferroviarie italiane, dobbiamo parlare della linea Chivasso-Ivrea-Aosta: anch’essa è attualmente chiusa, in quanto si stanno svolgendo i lavori di elettrificazione sostenuti dai fondi del PNRR. Per cui attualmente non è possibile raggiungere Aosta con il treno, ma una volta completati i lavori (teoricamente entro il 2026), sarà possibile raggiungere Aosta, potenzialmente da Milano senza dover cambiare mezzo.
Una volta arrivati alla stazione di Aosta si può prendere la funivia per Pila e da qui raggiungere il comprensorio sciistico valdostano, con una soluzione tutto in uno. Il sistema di funivie di Pila è in espansione ed entro l’estate dovrebbe garantire di raggiungere Stella del Couis a 2700 metriin soli 30 minuti da Aosta. Ma si potrebbe puntare a qualcosa di meglio?
# La linea Aosta-Pré-Saint-Didier costruita per sfruttare le miniere di carbone
Ferrovia Aosta
Lungo l’alta valle scorre un binario che da Aosta raggiunge Pré-Saint-Didier un piccolo comune poco fuori da Courmayeur. La linea venne costruita per sfruttare le miniere di carbone di La Thuile. Il progetto inziale prevedeva una ferrovia più breve, fino a Morgex e da qui prima una teleferica fino ad Arpy e poi un nuovo tratto ferroviario fino a La Thuile.
La politica intervenne modificando il progetto originale, riuscendo ad ottenere che la linea fosse prolungata da Morgex a Pré-Saint-Didier e che rispettasse le caratteristiche tipiche di una ferrovia tradizionale, in termini di scartamento e percorso, in modo tale da consentire l’utilizzo con treni passeggeri.
La linea divenne molto importante tanto da essere tra le prime linee elettrificate nel paese, proprio per la necessità di trasportare carbone in maniera molto efficiente, sfruttando soprattutto l’energia idroelettrica prodotta in zona.
Con la chiusura della miniera di La Thuile nel 1961 e la contemporanea chiusura della linea ferroviaria mineraria e della teleferica, il tratto tra Aosta e Pré-Saint-Didier ha perso di importanza commerciale diventando una linea per lo più a carattere turistico.
# Una lenta agonia
Credits francy.gipsy IG – Aperitivo a Courmayeur
Nel 1968 la linea venne de-elettrificata a causa della mancata manutenzione dei servizi di distribuzione elettrica per sfruttare poi una motorizzazione a diesel come per la tratta da Aosta a Ivrea.
Nel 2015, RFI sospesa il traffico per 6 mesi per la necessità di effettuare interventi di manutenzione straordinaria, ma la contemporanea necessità di interventi sulla linea Aosta-Chivasso, spinse la Regione a finanziare solamente gli interventi in bassa valle, sospendendo definitivamente la linea.
Nel 2018 si provò a cambiare la situazione proponendo il prolungamento fino a Courmayeur, che avrebbe garantito l’interscambio con gli impianti sciistici, creando una linea a forte carattere turistico. Da allora si sono susseguiti studi e test ma senza avere conoscenze certe sul futuro della linea, che speriamo venga riattivata a pieno e possa consentire ai cittadini di raggiungere Courmayeur direttamente da Aosta, da Torino e da Milano.
# Il progetto mai realizzato
valledaostaglocal.it – Indicazioni Piccolo San Bernardo
Venne anche progettata un’estensione della linea ferroviaria, sotto il Colle del Piccolo San Bernardo, che avrebbe permesso ai treni di raggiungere Bourg-Saint-Maurice in Francia. Probabilmente, se fosse stato sviluppato questo collegamento, staremmo parlando di una storia completamente diversa, in quanto la linea ferroviaria sarebbe tra le più importanti per il nostro Paese in quanto sarebbe una delle porte tra l’Italia e l’Europa.
# Un futuro diverso
fabriziodelfini IG – Stazione Pre’ Saint Didier
Qualora invece si decidesse di non riattivare la linea si potrebbe riqualificare il percorso ferroviario, convertendolo in un percorso ciclo-pedonale che possa collegarsi direttamente con la rete ciclabile di Aosta, creando un’infrastruttura utile al trasporto dei cittadini ma anche un’attrazione per i turisti.
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Penso che oltre alle vie che avete segnalato (Qui articolo: Le 7 strade di Milano con i palazzi più belli– ndr) dovreste considerare le vie dove ci sono i nuovi insediamenti più iconici di Milano, vedi case di Citylife, Porta Nuova, Parco Vittoria. Questo permetterebbe una visione più completa per quanto riguarda le costruzioni più recenti opera di architetti famosi in tutto il mondo. (…)
Come dicevo ai miei studenti, si può fare con quattro passi una carrellata attraverso i secoli con una rapidità sorprendente. Penso alle case di parco Vittoria del prof Canali, un architetto non un archistar ma che ha progettato edifici interessanti e con concezioni avanzate, alle case del Bosco Verticale di Boeri, a quelle di Hadid e Libeskinddi City Life ormai sotto gli occhi di tutti
Negli anni a Milano hanno lavorato egregiamente architetti meno sulla cresta dell’onda. Penso agli architetti Mangiarotti, Arrighetti degli anni sessanta e ai più recenti lavori di Mistretta con le sue case dove predomina la linea curva. Personalmente trovo molto interessanti i cilindri di Forze Armate, vicino alla Viridiana, una sorta di astronave in mezzo alla città.
Cordialmente
ARCH MGRAZIA GALIMBERTI
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Spunti davvero suggestivi. Grazie
IL POSTINO
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«Da capo di azienda studi». Quarto estratto dalla terza puntata de Il Lato Chiaro, il nuovo videopodcast di Milano Città Stato. La puntata intera con il lato chiaro di Alessandro Fracassi (founder di MutuiOnLine/ Moltiply Spa) in onda da lunedì 3 marzo sul canale di youtube di Milano Città Stato.
Conduce: Andrea Zoppolato. Regia: Francesco Leitner. Prodotto da: Fabio Novarino. Location: Fucine Vulcano APS – Via Fabio Massimo 15/12 (IG: @fucinevulcano).
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La foto del giorno: oggi siamo in viale Tunisia (Delicatessen)
Ph. @ninoippolito IG
Delicatessen – ph. @ninoippolito IG
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Oltre 25mila titoli per oltre 250 settori. E, tra questi, promettono i librai, un titolo che ti cambierà la vita. La libreria Esoterica Ecumenica si trova in via dell’Unione 7 (piazza Missori): nonostante il grande successo di questa realtà, non tutti sanno che si tratta della libreria esoterica più grande d’Italia e che, quest’anno, avrà l’onore di festeggiare i trent’anni di attività.
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La Libreria esoterica più grande d’Italia si trova a Milano: la sua storia e le curiosità
# Libreria Ecumenica Esoterica: fondata da un pastore protestante
Sabrina Falanga – Libreria esoterica esterno
«Ad aprire la libreria fu mio nonno, il pastore protestante Calogero Falcone, nel 1968, inizialmente in San Babila: un uomo che si può dire pioniere dell’espressione libera di culti, religioni e stili di vita e che ha voluto dare appunto un luogo all’intero mondo spirituale» ci ha raccontato Veronica Falcone, nipote del fondatore. Il pastore aveva capito che era l’occasione giusta per sfruttare il momento storico, che era quello del Concilio Vaticano II voluto da Papa Giovanni XXII (finito nel ’65 dello stesso anno): l’obiettivo era quello di favorire l’incontro e il confronto con le religioni. Nasce così la libreria Ecumenica, unico luogo culturale in cui si potevano trovare testi cattolici, protestanti ed ebraici.
Sabrina Falanga – Libreria esoterica
«Mio nonno ne ha passate tante in nome di questo luogo e se l’è vista brutta più volte: non è stato semplice, inizialmente, far accettare dalle istituzioni (sia politiche sia ecclesiastiche, n.d.r.) un posto così fuori dagli schemi. Eppure fin da subito è diventato un forte punto di riferimento per studiosi, curiosi, appassionati e per tutte quelle persone di fede che cercavano un posto in cui potersi sentire rappresentati e in cui approfondire il proprio credo».
Dopo i testi puramente religiosi, il fondatore capì che era giunto il momento, per un interesse generale che si faceva via via sempre più forte, di fare spazio in libreria anche alle tematiche dell’occulto, dall’esoterismo ai misteri fino al simbolismo. Era ora, inoltre, di dedicare angoli anche all’oriente. Da quel momento la libreria Ecumenica cominciò a essere davvero un luogo di ritrovo per qualsiasi forma di pensiero spirituale.
Calogero Falcone è morto nel luglio 2022. I funerali si sono svolti a Ragusa poiché appartenente alla loggia massonica della stessa città, in cui aveva aperto un’altra libreria esoterica.
# Cosa ci puoi trovare
Sabrina Falanga – Libreria esoterica ecumenica
A trent’anni dall’apertura dei locali di piazza Missori, la mission della libreria è rimasta la stessa: essere un luogo di incontro tra le più svariate forme di pensiero spirituale. No, non bisogna essere né religiosi né già preparati: all’interno della libreria Esoterica Ecumenica si possono trovare manuali e testi di ogni tipo, da quelli più religiosi (di ogni appartenenza) a quelli di crescita spirituale fino ai libri per principianti, per chi fosse semplicemente curioso.
Le categorie sono tantissime, tra queste angeli e antiquariato, cabala e cristalloterapia, filosofia e magia, massoneria e natura, paranormale e sacro femminile, yoga e sogni e numerose altre. Ad accogliere i passanti ci sono anche selezioni di cristalli di ogni tipo, incensi, oggetti di arredamento dallo stile etnico e boho-chic, quaderni di scrittura, profumi e gli oggetti più particolari come tarocchi (anche rari e vintage), pendoli e sfere di cristallo.
Sabrina Falanga – Libreria esoterica interno
«Abbiamo anche una sala conferenze che può ospitare oltre cento persone: desideriamo che questo luogo, nonostante abbia già trent’anni, sia sempre di più un punto di riferimento e di aggregazione per chiunque voglia soddisfare o approfondire la sua parte spirituale» conclude Veronica.
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«Attenzione pickpocket!»: non è solo un allarme, ma il pensiero che accompagna la gran parte dei passeggeri della metro di Milano. Il furto con destrezza nelle stazioni, nei vagoni della metropolitana e nei luoghi più affollati è una realtà che sembra diventare sempre più minacciosa. Ma quanto è esteso il fenomeno? E come si stanno comportando le autorità per fermarlo?
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«Attenzione pickpocket!»: il chiodo fisso dei milanesi sulla metro
# Il ruolo delle borseggiatrici
furti.borseggi IG – Borseggiatrici
Milano è una delle città d’Europa con il più alto flusso di passeggeri nella sua rete metropolitana, e purtroppo, questo la rende un terreno fertile per un fenomeno criminale in costante crescita: il borseggio. Le vittime principali sono spesso pendolari e turisti distratti. A colpire sono in particolare le borseggiatrici, gruppi organizzati che approfittano dei momenti di confusione nelle ore di punta. L’invisibilità di queste operazioni rende difficile contrastare il crimine, ma la loro presenza è tutt’altro che rara.
# Tecniche e modus operandi delle borseggiatrici
furti.borseggi IG
Le borseggiatrici che agiscono sulla metropolitana milanese utilizzano un modus operandi ben collaudato. I gruppi sono solitamente composti da donne, talvolta anche incinteper evitare arresti, che agiscono in sinergia con altri membri del gruppo, spesso uomini che individuano i luoghi da colpire e gestiscono le operazioni. L’abilità di queste borseggiatrici sta nell’approfittare dell’affollamento delle carrozze e delle fermate per rubare portafogli, smartphone e altri oggetti di valore. Grazie alla loro esperienza, sono in grado di agire con estrema discrezione, mimetizzandosi tra la folla o utilizzando oggetti come borse o giornali per coprire i movimenti furtivi. In questo scenario, anche il passeggero più attento può facilmente cadere vittima del crimine. Un classico è posizionarsi tra le persone in uscita dal vagone e approfittare della confusione che si genera quando le porte si aprono per eseguire il pickpocket, sfilando il portafogli dalle tasche.
# Il contrasto al fenomeno e le misure preventive
Inaugurazione uffici Cadorna Polmetro nel 2022
Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, tra cui l’aumento dei controlli e l’impiego di agenti in borghese, il fenomeno del borseggio rimane una delle sfide più difficili da contrastare nelle metropolitane milanesi oltre che a Roma e Napoli. Il 25 febbraio è stato effettato uno dei tanti arresti: quattro borseggiatrici, sulla linea verde, di età compresa tra i 20 e i 33 tutte incinte. La polizia sta cercando di migliorare le operazioni attraverso l’uso di telecamere di sorveglianza e il monitoraggio delle zone più critiche, e il governo italiano con il potenziamento della PolMetro. La crescente consapevolezza del problema ha portato alcuni cittadini a organizzarsi in gruppi di volontari che, nel tempo libero, avvertono i passeggeri della presenza di borseggiatrici nelle stazioni più a rischio, contribuendo a prevenire i furti, e da tempo anche la trasmissione “Striscia la Notizia” sta mettendo in atto azioni di disturbo.
# Il dato allarmante dei furti con destrezza a Milano: le stazioni più pericolose
furti.borseggi IG – Borseggiatrici in Centrale
Nel 2021 sono stati denunciati 21.560 furti con destrezza, saliti del 36% nel 2023, ma l’incidenza effettiva potrebbe essere ancora più alta, considerando che solo il 56% delle vittime presenta denuncia. Le stazioni più colpite, come Centrale e Porta Garibaldi, sono anche quelle più frequentate dai turisti, con un alto rischio di furti a danno di persone distratte o inconsapevoli. Le zone rosse, una proprio in Centrale, hanno leggermente attenuato il fenomeno all’esterno ma nella stazione. Le vittime di borseggio, soprattutto nei luoghi più affollati della città, sono quindi costantemente esposte a un rischio elevato. Molti dei gruppi di origine serbe o bosniache, tra cui gli Omerovic e gli Hrustic, provengo dai campi rom di Roma ma di fatto stanziano a Milano ad esempio nelle case occupate tra il Giambellino e via Bolla.
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Ispirato al romanzo dell’ucraino adottato da Milano, Wladimiro Scerbanenko, intitolato “I milanesi ammazzano al sabato”, è uno dei film più iconici nella storia del cinema italiano.
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I 50 anni del noir milanese «La morte risale a ieri sera», uno dei film più iconici del cinema italiano
# Uno dei film più iconici nella storia del cinema italiano con Milano protagonista
La morte risale a ieri sera
Cinquantacinque anni fa usciva uno dei film più iconici nella storia del cinema italiano, perchè, in una Milanoche di lì a poco avrebbe conosciuto il decennio degli anni di piombo, metteva insieme crimine, perversione, disabilità psichica, prostituzione, falso perbenismo e l’amore di un padre verso la propria figlia. Parliamo di “La morte risale a ieri sera”, una pellicola diretta da Duccio Tessari, che conta su un cast di attori e attrici a dir poco eterogeneo, come estrazione, fama e caratteristiche recitative: si andava dal mitico bel tenebroso Raf Vallone, al navigato Frank Wolff, che in precedenza si era districato tra il film sul bandito Salvatore Giuliano, l’horror di fantascienza, i western e le pellicole con Bud Spencere e Terence Hill. Poi ancora la “pin-up” Gillian Bray e il recordman di film girati Gabriele Tinti; il playboy Gigi Rizzi e un insospettabile Jack La Cayenne, irriconoscibile e in un ruolo drammatico.
Questa pellicola era ispirata al romanzo dell’ucraino, adottato da Milano, Wladimiro Scerbanenko, intitolato “I milanesi ammazzano al sabato”, ultima opera della quadrilogia di Duca Lamberti, il commissario che, nel film di Tessari, è interpreatto da Frank Wolff.
# La tram del film
E’ Milano la vera protagonista di “La morte risale a ieri sera”, un titolo che spoilera la trama: Donatella Berzaghi (Gillian Bray) è una bella ragazza con problemi di grave ritardo psichico, che a causa della sua ingenuità è molto vulnerabile di fronte agli uomini. Un giorno sparisce di casa e il padre (Raf Vallone) si reca disperato dalla Polizia per chiedere che si faccia di tutto per ritrovarla. Il commissario Lamberti e il suo socio Mascaranti (Gabriele Tinti), si mettono subito alla ricerca della ragazza, indagando nel mondo della prostituzione: infatti Donatella è stata rapita da personaggi senza scrupoli che sfruttano sessualmente la sua bellezza e la sua ingenuità.
Il film si sviluppa in una trama che si districa tra pervertiti clienti facoltosi, ragazze che si prostituiscono per pagarsi gli studi, malavita, degrado e la struggente volontà del padre di Donatella di ritrovare la figlia. Quest’ultima, dopo essere stata venduta a diversi bordelli, viene ritrovata morta in piena campagna. Il motivo del delitto è legato alla disabilità della ragazza, che, impaurita per la tremenda vita che i suoi protettori la costringono a subire, si agita e si dispera chiedendo insistentemente del padre. Quando quest’ultimo apprende della morte della figlia, si mette sulle tracce dei tre assassini e riesce ad ucciderli tutti, appena prima che la Polizia riesca ad individuarli.
E’ un film che attirò molto l’attenzione del pubblico, per la trama, ma anche per quella brama del volersi far giustizia da solo da parte del Berzaghi, che alla fine sfocia in una vendetta tanto violenta quanto liberatoria per lo spettatore.
# I luoghi in cui è stato girato
amazon.it – La morte risale a ieri sera
E Milano fa da padrona di casa a questo noir poliziesco. La casa in cui abita il Berzaghi con la figlia Donatella si trova in via Giuseppe Govone 40, l’autosalone gestito da Salvatore (Gigi Rizzi) che in realtà è un protettore di ragazze che si prostituiscono, si trova in via Cenisio e infine, il luogo in cui lo stesso personaggio viene ammazzato, appena viene scoperto che sta collaborando con la Polizia per ritrovare Donatella, è Piazza Vetra.
Gli altri luoghi milanesiprotagonisti della pellicola sono: la Questura in via Fatebenefratelli, via Valtellina, dove lavora il padre di Donatella e la Strada Provinciale 40 Binasco-Melegnano, nel comune di Carpiano, dove si trova l’albergo (gestito dal personaggio interpretato da La Cayenne) in cui la giovane disabile si prostituiva e da dove fu portata via per essere ammazzata. Altra strada in cui vengono girate alcune scene del film è via Caradosso.
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