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ROSSINI ART SITE: il parco museo d’arte contemporanea a mezz’ora da Milano

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rossini art site
rossini art site

A Milano si sogna da decenni un grande museo dedicato all’arte contemporanea. Pochi sanno che nell’hinterland milanese, a solo mezzora di auto dal centro, esiste uno spettacolare parco d’arte contemporanea.

E’ il Rossini Art Site, un parco di sculture di 10 ettari, adagiato tra i colli briantei, nel cuore della Valle del Lambro. E’ stato realizzato nel corso di decenni dall’imprenditore e mecenate Alberto Rossini per ospitare la sua collezione di arte del Secondo Novecento, che rappresenta l’età dell’oro della scultura italiana, grazie ad artisti di fama internazionale come Pietro Consagra, Bruno Munari, Giò Pomodoro, Fausto Melotti, Andrea Cascella e Grazia Varisco.

rossini art site
rossini art site

Le sculture vengono valorizzate dallo stupendo panorama delle Alpi. Il parco lo si raggiunge facilmente percorrendo in automobile la SS36.

Alberto Rossini (1934-2015), nato a Carate Brianza, discendeva da una famiglia di semplici origini: i suoi genitori, Pietro e Anna, avevano un’osteria in paese. Nel 1969 si mise in proprio fondando la Ranger Italiana, che in breve tempo, è diventata un’azienda leader a livello internazionale nella costruzione di stampi per le materie plastiche.

rossini art site
rossini art site

La crescita del business ha consentito a Rossini di nutrire la sua grande passione per l’arte contemporanea, al punto di aver riempito di sculture l’immenso giardino della sua villa, trasformandolo in un museo a cielo aperto.
Nel 2014 Alberto Rossini ha acquistato dall’artista messicano Raymundo Sesma l’ultima opera della sua collezione e nel 2015 dopo una grave malattia si è spento nella sua abitazione di Briosco un mese dopo aver realizzato il sogno di aprire finalmente al pubblico il suo parco-museo Rossini Art Site.

rossini art site
rossini art site

Oggi sono i figli a guidare l’azienda di famiglia e a gestire il parco artistico attraverso la Fondazione Pietro e Alberto Rossini, istituzione no profit impegnata nella valorizzazione dell’arte contemporanea.

Rossini Art Site
Via Col del Frejus, 3
20836 Briosco

STAGIONE 2019
Dal 30 Marzo al 3 Novembre
ORARI
da giovedì a domenica
ore 10.30-18.30
(e su appuntamento per gruppi)
LUGLIO e AGOSTO
aperto solo la domenica
(e su appuntamento per gruppi)
CHIUSURA ESTIVA
dall’11 al 18 Agosto
http://www.rossiniartsite.com/

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Levata di scudi contro la futura PASSERELLA di San Cristoforo: “è uno sfregio ai navigli!”

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Passerellla Naviglio-San Cristoforo M4

Con un post su Facebook l’assessore Maran ha annunciato il progetto vincitore per la passerella San Cristoforo da costruire nell’ambito dei cantieri per la nuova M4. Il progetto consiste in un percorso funzionale tra piazza Tirana e via Martinelli, valorizzando i quartieri, collegando due aree della città e potenziando i benefici legati alla futura realizzazione della M4 e dell’oasi naturalistica che nascerà all’interno dello scalo.

L’annuncio di Maran

Si è concluso il concorso di progettazione per la passerella San Cristoforo. Ecco il vincitore! Congratulazioni allo studio Aoumm che vince il concorso che è stato indetto attraverso la piattaforma Concorrimi dell’Ordine degli architetti di Milano. 
La passerella ha l’obiettivo di congiungere Piazza Tirana con Ronchetto passando per la stazione dei treni di San Cristoforo Fs e la futura fermata della linea 4 della Metropolitana. 
I lavori verranno realizzati nell’ambito dei cantieri di M4 per averla operativa al momento dell’inaugurazione. 
Il progetto verrà presentato venerdì alle 19 in quartiere insieme al Masterplan dello scalo San Cristoforo. Con me ci saranno anche Marco Granelli e Santo Minniti.
L’appuntamento è alle Centro Valdameri di Via Martinelli 53.

Qui il post con i commenti

I rendering del progetto

La reazione dei cittadini

Già nei commenti al post dell’assessore si delinea la decisa opposizione dei cittadini, in particolare degli abitanti della zona che risultano particolarmente agguerriti. Le principali obiezioni al progetto riguardano queste tre criticità:

#1 L’uso del bianco

L’utilizzo del bianco sembra un invito a imbrattarlo e a scriverci sopra. come ha mostrato il blog urban file pubblicando subito un rendering completo di tag e graffiti abusivi.

fonte: urban File
Credits: Urbanfile

Il rischio è che faccia la fine del ponte ciclo-pedonale di Corsico che nel giro di breve tempo è piombato nel totale degrado, come si vede in questa immagine:

ponte ciclo-pedonale di Corsico
ponte ciclo-pedonale di Corsico

Nel progetto si fa riferimento all’impiego di una speciale vernice anti graffiti ma si sa che la tenuta è limitata nel tempo e richiede frequenti interventi di ritinteggiatura per garantire l’effetto desiderato.

#2 L’impatto sui Navigli

L’aspetto che allarma di più i cittadini è sull’impatto esagerato che sembra avere questa struttura su un paesaggio che si dovrebbe invece tutelare. Forse sarebbe stato più opportuno valutare uso di materiali più coerenti con i ponti dei navigli o usare qualcosa di trasparente o comunque di meno invasivo, per valorizzare il luogo. Una domanda che molti fanno è: come può la Sovrintendenza aver dato via libera al progetto, quando è capace di bloccare progetti molto meno impattanti in zone meno rilevanti?

#3 Progetto “brutto, vecchio e banale”

Le critiche più feroci e sembrano quasi unanimi riguardano il giudizio estetico. Cemento bianco con colore blu per ricordare la linea della metro con un design che, come sottolineano alcuni, sa di vecchio, da paesi del socialismo reale. E’ banale, privo di identità e svalorizza il territorio. Neanche per la funzionalità sembra essere convincente: tortuoso e privo di copertura.

Si salva l’area giochi

Unica cosa che sembra da salvare è l’area che si dovrebbe creare a Piazza Tirana.
Con aree giochi, prati, skatepark, rastrelliere, alberi, la piazza potrebbe diventare un nuovo punto di riferimento per la vita di quartiere. Ci sarebbero anche la viabilità lungo i lati ovest ed est in Zona 30 e un sistema di illuminazione dedicato.

In definitiva progetto tra i meno apprezzati dai cittadini che promettono battaglia nell’incontro di presentazione del MasterPlan Venerdì 10 maggio alle ore 19.00 presso il Centro Polifunzionale Angelo Valdameri di Tre Castelli, via Martinelli 53.

Leggi anche: La passarella su Urban File

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The Secret Garden

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All’interno delle Gallerie d’Italia c’è un chiostro ottocentesco. E sapete cosa c’è all’interno? C’è The Secret Garden.

Un lussureggiante giardino, allestito e curato dalla direttrice di Marie Claire Maison, Cinzia Felicetti.

Nel cuore di Milano troverai una vera oasi di pace. Un po’ giardino di meditazione, un po’ galleria d’arte en plen air, The secret Garden, offre un riparo dalla frenesia della routine cittadina, invitando il visitatore a immergersi in un’esperienza polisensoriale che appaga lo sguardo e la mente.

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🔴 BREAKING NEWS: Agenzia europea del lavoro, Milano non sarà tra le candidate

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Foto Andrea Cherchi
Foto Andrea Cherchi

Dopo l’EMA arriva un’altra notizia non bella per Milano. Salta infatti l’ipotesi di ospitare l’Agenzia europea del lavoro (Ela).

In realtà stavolta non si è neppure entrati in campo. Il Governo ha fatto infatti scadere lunedì 6 maggio i termini per presentare la domanda con una eventuale candidatura di Milano al Consiglio europeo e alla Commissione europea.

A sfidarsi come sede del lavoro europeo saranno Nicosia (Cipro), Riga (Lettonia), Bratislava (Slovacchia) e Sofia (Bulgaria).
Non si conosce ancora la motivazione della mancata presentazione della candidatura di Milano da parte del governo. Per ora silenzio anche da Palazzo Marino.

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Street Food on the Top

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E’ una bella domenica di maggio, sei a casa a riposarti, ma anche un po’ ad annoiarti, dì la verità…

Movimenta la giornata regalandoti un momento di pace, serenità e golosità sui tetti della Highline Galleria.

Dalla colazione alla cena, la scelta è tua.

Infatti, potrai decidere tu sotto quale luce goderti il panorama di Milano e delle Alpi che la circondano.

Acquistando un biglietto di ingresso giornaliero, potrai accedere al percorso e gustare uno dei menù proposti tra quelli offerti per colazione, pranzo, merenda o cena.

Non perdere quest’occasione davvero speciale.

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Cristo si è fermato a LAMPUGNANO: a Milano manca un bus-terminal all’altezza di una città europea

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bratislava rendering futura stazione bus
bratislava rendering futura stazione bus

Milano sta vivendo un momento di continua e profonda trasformazione.
Intere zone abbandonate e degradate vengono radicalmente rigenerate. Metropolitane, grattacieli, parchi, una infinità di progetti in fase di realizzazione: tutto questo sviluppo, unito ad un enorme patrimonio storico artistico, ad una offerta culturale varia, ad una rilevante importanza economica, ha fatto aumentare negli ultimi anni il numero dei turisti in maniera esponenziale.

Purtroppo però, forse legati ad una superata immagine di città visitata principalmente
da turismo “business”,  o forse presi da altre necessità, lo sviluppo sta lasciando una grave
mancanza: quella di una stazione per gli autobus moderna, efficiente e attrattiva.

lo sviluppo di milano sta lasciando una grave mancanza: quella di una stazione per gli autobus moderna, efficiente e attrattiva.

La già cronica, carente e poco competitiva offerta di voli intercontinentali e treni notturni,
rende Milano svantaggiata da un punto di vista di accessibilità rispetto a tante città, anche
dell’Est Europa dove esistono terminal dotati di sale di aspetto, biglietterie, negozi, ristoranti e hotel, dove attendere i bus per raggiungere le più svariate mete spesso a basso costo.

Noi abbiamo la fermata di Lampugnano: qualcosa di imbarazzante, impossibile da definire un terminal. Uno spazio mancante di qualunque servizio, tra poveri senza tetto che bivaccano in un ambiente decisamente poco accogliente e degradato.
A Lampugnano la Milano futuristica, all’avanguardia e dinamica risulta davvero lontana, ricorda molto più la Milano di inizio anni ottanta. 

Non si capisce come mai non sia prevista la realizzazione di un terminal nei pressi di un capolinea della metropolitana

Non si capisce come mai non sia prevista la realizzazione di un terminal nei pressi di un capolinea della metropolitana: perché non RHO/PERO nei pressi del futuro Human Technopole agli imbocchi delle autostrade, raggiunta dai treni e dal tram?
Un terminal dotato di ampio parcheggio, una struttura che permetterebbe inoltre l’alleggerimento del traffico dei tanti bus che arrivano in stazione Centrale o in altre zone della città ben poco adatte.

Attendiamo fiduciosi un progetto concreto per un terminal pullman all’altezza di una grande città europea.

Leicester Bus Station Ph: Matt Short (c)
Madrid Bus Station
Madrid Bus Station
bratislava rendering futura stazione bus
bratislava rendering futura stazione bus
Lampugnano
Lampugnano
Lampugnano
Lampugnano

ANDREA URBANO

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Una Chiesetta… alcolica

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In piena Chinatown, in via Lomazzo 12, potrai notare una chiesa sconsacrata risalente alla fine del ‘700. 

Dal gennaio 2006, è diventata La Chiesetta, un locale esclusivo, unico nel suo genere, all’interno della quale sono stati girati anche famosi videoclip (come quello del brano “Mi Sing” di Broncorotto e “Cocaine” dei Club Dogo).
Nel suo ambiente unico e pittoresco, in stile gotico e grottesco, tra affreschi e capitelli ti farai sedurre dai prodigiosi cocktail dal nome stravagante, dalla miracolosa “Sangria del Priore”, ma soprattutto dagli inimitabili “Chupito della Parrocchia”, uno più speciale dell’altro e tutti a tema (che sia ecclesiastico… o sconsacrato).

Si sa che uno shottino a stomaco vuoto non è il massimo, quindi prova le sfiziose specialità, preparate apposta per soddisfare qualsiasi palato.

Tra serate con prezzi scontati, eventi a tema, musica ideale per l’ambientazione e il contesto assolutamente stravagante e insolito, potrai passare una serata “divina”.

Mi raccomando, però: pur essendo una chiesa, la domenica è chiusa, occhio a non confonderti.

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Dieci azioni di CITTADINANZA ATTIVA che tutti possiamo compiere

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Soprattutto negli ultimi anni, si è assistito ad una crescita della sfiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini. Del resto l’Italia è il luogo dove sono nati i qualunquisti ( il termine “qualunquista” era visto come una sorta di insulto durante la Prima Repubblica) e dove ora governa, insieme ad un partito più tradizionale, un movimento nato anche a seguito della frustrazione di quei cittadini che hanno giudicato insufficienti le risposte fornite dalle forze politiche canoniche.

Per salvaguardare le istanze che meritano di essere ascoltate, tutti i cittadini possono fare qualcosa, nel pieno rispetto della legge e nello spirito della cittadinanza attiva. Il potere della cittadinanza è senz’altro soft power, ma non è mai da sottovalutare.

Dieci azioni di CITTADINANZA ATTIVA che tutti possiamo compiere per far valere meglio i nostri diritti

#1 Assistere alle sedute del proprio consiglio comunale

Le sedute dei consigli comunali sono pubbliche e la presenza di cittadini interessati, oltre a costituire un ulteriore canale di informazione, probabilmente migliorerà anche la qualità della seduta.

#2 Presentare progetti di legge

Secondo la nostra Costituzione, precisamente all’Art.71 (e in ossequio alle norme che da questo discendono), ogni cittadino italiano può proporre un progetto di legge e/o firmarlo per aiutarlo a raggiungere le 50mila firme necessarie perché possa venire proposto al Parlamento e di lì alla Camera o al Senato, secondo l’ambito cui l’iniziativa si afferisce, ove sarà poi dibattuta. Il raggiungimento delle firme ed il rispetto delle procedure necessarie non costituisce garanzia della trasformazione dell’iniziativa in legge, anche se è successo diverse volte.
Per le leggi di iniziativa popolare in Lombardia, qui c’è un’utile sintesi della normativa.

#3 Contattare direttamente le Istituzioni UE

Secondo gli Articoli 20 e 24 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea e l’Articolo 41 della Carta Europea dei Diritti Fondamentali dell’UE, qualunque cittadino dell’UE può contattare le istituzioni europee e ricevere una risposta nella stessa lingua. Oltre a richiedere informazioni specifiche su determinate tematiche o a portare l’attenzione su problematiche specifiche, questo strumento è servito ai cittadini per portare le loro istanze alle istituzioni di Bruxelles, innescando cambiamenti positivi. In virtù dei sopracitati Articoli, si possono contattare il Parlamento Europeo, il Consiglio  e la Commissione Europea. Queste tre istituzioni legiferano e portano avanti il dialogo europeo in primis.

#4 Contattare i Parlamentari Europei

L’usanza di contattare i propri rappresentanti eletti, introdotta dai Paesi di common law, si espleta anche nella possibilità (che discende da quanto descritto al punto 3 di questo articolo) per i cittadini di contattare i membri del Parlamento Europeo, in primis rispetto alla loro azione e piattaforma programmatica.
Per farlo, si parte in genere da qui.

#5 Rivolgere una petizione al Parlamento Europeo

In piena sinergia con quanto esposto ai punti precedenti, i cittadini europei, come pure gran parte delle persone giuridiche nell’UE possono rivolgere (ai sensi dell’Art. 277 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea) una petizione al Parlamento Europeo.
Le differenze tra questo diritto e quello di comunicare con le istituzioni stanno nel fatto che la petizione può avere forma collettiva, essere anche una denuncia o una semplice richiesta di pronuncia. Può essere però attivata dai richiedenti solo in quei casi e in quegli ambiti che li riguardino direttamente.

#6 Proporre e/o supportare un’Iniziativa Legislativa Cittadina

Almeno sette cittadini, provenienti da almeno sette Stati Membri UE differenti possono costituirsi in un comitato e lanciare, in piena trasparenza e senza intermediari, un’Iniziativa Legislativa Cittadina, la quale avrà un anno di tempo per raggiungere un milione di firme di cittadini europei aventi diritto di voto ed anche in questo caso provenienti da almeno sette Stati Membri UE, nel rispetto di queste proporzioni minime.
Raggiunto il milione di firmatari nel rispetto delle condizioni prima precisate, la Commissione Europea è tenuta ad applicare il suo monopolio di iniziativa legislativa e a dare inizio alla procedura legislativa ordinaria, spiegata anche al punto 3 di questo articolo.
Diversamente da quanto avviene a livello italiano, la Commissione Europea, qualora decida di non agire sulla base di quanto proposto dai cittadini nell’ambito di una loro Iniziativa Legislativa, dovrà fornire un parere motivato del perché.
Qui è possibile visionare le Iniziative che hanno avuto successo, esaminare ed eventualmente firmare quelle in corso di svolgimento, come pure avviarne una, venendo a conoscenza delle regole da seguire.

#7 Consultare e contribuire al sito We Europeans

Si tratta di un altro sito di cittadinanza attiva, che raccoglie proposte, istanze e strumenti di democrazia diretta ed è aperto a tutti i cittadini europei.
Le proposte raccolte dal sito possono generare dibattiti, essere portate all’attenzione dei partiti nazionali attivi in ciascuno Stato Membro UE, o essere oggetto di una proposta di Iniziativa Legislativa Cittadina, secondo quanto illustrato al punto precedente.

#8 Usare OpenPolis

Il sito OpenPolis, che racchiude la presenza web dell’omonima Associazione di Promozione Sociale, ha lo scopo principale di rendere accessibili i dati collegati ai decisori e alle decisioni in politica.
Crea anche occasioni di dibattito e piattaforme di dialogo, oltre a fornire strumenti per la visione ed il confronto di dati. Tutti strumenti utili per chi voglia utilizzare strumenti o abbia in mente idee di cittadinanza attiva.

#9 Consultare il sito del network Eurocities

Questo network di città è stato fondato nel 1986, comprende anche Milano fra i suoi perni più importanti e si occupa innanzitutto di avvicinare le città europee, le loro necessità ed istanze e le Istituzioni e gli organi a livello UE. Comprende diverse città e specifici gruppi di lavoro, attraverso i quali crea e rende disponibili i suoi documenti.

#10 Fondare una pagina social di dibattito

Last but not least, chiunque sia interessato potrà costituire una pagina dedicata su di uno o più social network, per stimolare il dibattito, integrandovi anche le attività e gli strumenti descritti nei punti precedenti di questo articolo, magari linkando la propria pagina a quella delle sedi dell’Ufficio del Parlamento Europeo o della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia.
Come già espresso in un altro nostro articolo, queste azioni e questi strumenti sono alla portata di chiunque sia interessato ad agire e restituiscono ottimi risultati alla luce dell’impegno di ciascuno. Una realtà importante, complessa e poliedrica come Milano si può giovare senz’altro di tali azioni e strumenti a patto che tutti gli interessati si attivino, con la mente e con il cuore.

ANTONIO BUONOCORE

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7 idee di FANTASCIENZA da importare a Milano

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L’unico luogo da cui Milano può importare qualcosa è la fantascienza.

7 idee di FANTASCIENZA da importare a Milano

#1 Creiamo una linea di teletrasporto

Milano collegata con gli altri pianeti.

#2 La base lunare

New Milano sulla Luna.

#3 Inversione della forza gravità

Così la polvere va in aria e la mobilità diventa super.

#4 La supremazia dell’intelligenza artificiale su quella umana

L’intelligenza artificiale gestisce le decisioni dei pedoni, decide dove devono andare.
“Io voglio andare di là!” “No!”
“Ma io volevo fare i ravioli” “No, oggi mangi gli gnocchi”.

#5 Il monolito di Odissea 2001

Lo mettiamo davanti al Duomo, al posto delle palme.

#6 I mezzi di trasporto virtuali

Arrivano puntuali, li vedi ma non ci entri, dei finti autobus da vendere a Roma.

#7 La velocità della luce

Per recuperare il tempo perso nel traffico.

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Roy Lichtenstein

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Il MUDEC presenta un grande maestro americano e una delle figure più importanti nell’arte del ventesimo secolo: Roy Lichtenstein.

La sua arte sofisticata, riconoscibile al primo sguardo e apparentemente facile da comprendere, ha affascinato fin dai primi anni i grandi maestri della pop art e le successive generazioni di creativi.

Tutti quei puntini cosa significano? Perchè ci piacciono tanto? Queste sono le domande a cui troverete una risposta visitando la mostra al Mudec.

In mostra circa 100 opere tra prints anche di grande formato, sculture, arazzi, un’ampia selezione di editions provenienti da prestigiosi musei, istituzioni e collezioni private europee e americane oltre a video e fotografie.

Sei abbastanza Pop per questa mostra?

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GE LA TO festival

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Dicono che i gelati siano un alimento per bambini. Dicono che fanno ingrassare e che si devono sempre mangiare con il cucchiaino.

Ma siamo pazzi?! Il gelato è il cibo degli Dei, è il nettare della felicità, l’elisir di lunga vita, la ragione per cui la frutta è buonissima e le creme danno alla testa.

Pensate a quanto sarebbe bello se ci fosse una giornata dedicata solo ed esclusivamente al gelato…ebbene, non crederete alle vostre orecchie: è arrivato il Gelato Festival 2019.

Non scherzeremmo mai su un argomento così goloso, quindi preparatevi: mangerete tantissimo gelato!

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ATMosfera: tutte le cose da sapere per cenare sul TRAM nella Milano di notte

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credits: italoblog
credits: italoblog

E’ il tram più famoso di Milano. Il Tram “28” di colore verde che gira di sera nel centro di Milano.
Restaurato con gusti retrò offre ai passeggeri un’atmosfera anni ’20 degustando piatti realizzati da chef internazionali.

ATMosfera: tutte le cose da sapere per cenare sul TRAM nella Milano di notte

Dove si prende?

Partenza e arrivo sono in Piazza Castello (angolo via Beltrami).

Qual è il servizio offerto?

Sono quattro: ATMosfera1 (ore 20), ATMosfera2 (ore 20.30), Brunch ATMosfera1 (ore 11.30), Brunch ATMosfera2 (ore 11.30). Il ritrovo è quindici minuti prima della partenza.

Quanto dura?

Il tragitto ha una durata di due ore e mezza.

Quanti posti ci sono?

Il servizio viene offerto da due vetture “carrelli” ATMosfera1 e ATMosfera2, entrambi con 24 posti distribuiti in 4 tavoli da 4 persone sulla sinistra e 4 tavoli da 2 persone sulla destra.

Che cosa si mangia?

Tre diversi menù (carne, pesce e vegetariano), opera di chef, arricchiti anche da piatti della tradizione milanese. Mancando la cucina il menù non è à la carte ma si deve decidere nel momento in cui si prenota.

Come si prenota?

Si va sul sito: https://atmosfera.atm.it/

Per quante persone si può prenotare?

Le prenotazioni possono essere effettuate per un numero di partecipanti pari a 2 o multipli di 2 fino ad un massimo di 8 persone. Solo per prenotazioni last minute (da 6 giorni a 74 ore prima della data del pasto) è possibile prenotare per un numero di posti dispari.

Quanto costa il servizio?

Il prezzo è di € 70,00 per persona. Il pagamento è anticipato. A pagamento avvenuto viene inviato il voucher, da conservare e consegnare il giorno del servizio.

Si può prenotare l’intera vettura in esclusiva?

È possibile prenotare in esclusiva l’intero tram per qualsiasi orario della
giornata ed occasione
. I tram sono personalizzabili scegliendo gli orari, l’itinerario, la durata del servizio e i menù che si desiderano per l’occasione.

È presente una toilette a bordo?

Ciascun tram è dotato di un gabinetto.

Qual è l’itinerario?

clicca per ingrandire
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MILANO CITTA’ STATO

Immersione Libera ai Bagni Misteriosi

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Ai Bagni Misteriosi c’è un evento più particolare del solito. C’è una mostra davvero bella ed unica nel suo genere.

Ecco a voi qualche dritta:  12 giovani artisti si confrontano con uno dei luoghi più affascinanti di Milano, con l’imperativo di creare opere site-specific. Significa che le creazioni sono state realizzate solo ed esclusivamente pensandole immerse in un luogo specifico.

Potranno certamente essere poi raccolte altrove, ma sono i Bagni Misteriosi il luogo che le ha ispirate.

Altra cosa da sapere è che non c’è un unico filo conduttore, ma ci sono proposte che spaziano tra linguaggi, materiali, tecniche diverse, in questo modo gli artisti sono liberi di sperimentare.

Unico obiettivo: fondersi con lo spazio circostante. Per questo motivo questa mostra è un evento particolare, che vi permetterà di entrare in contatto con l’arte ed un luogo magico.

Insomma, due gioielli in uno!

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10 cose che SORPRENDEREBBERO Leonardo Da Vinci se ritornasse a Milano oggi

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Sembra ieri ma sono già passati 500 anni da quando ci ha lasciato. E’ arrivato il momento che ritorni, perchè Milano ha bisogno di un genio.

10 cose che SORPRENDEREBBERO Leonardo Da Vinci se ritornasse a Milano oggi

#1 Che l’Italia non ha un’industria aeronautica

#2 Che l’Italia è unita

E Milano non è capitale

#3 Dove sono finiti i Navigli?

#4 Che il Cenacolo è ancora in piedi

#5 Chi ha messo la porta al posto dei piedi di Gesù?

#6 Che il capo di Milano non sta al Castello Sforzesco

#7 Perché il mio cavallo è fuori dalle mura

#8 Che potevano dedicarmi la piazza dov’è la mia statua

#9 I tram elettrici

#10 La sala energia dell’Arcadia di Melzo

 

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

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EXPO quattro anni dopo… che cosa è rimasto?

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l'ex Padigione dell'Uruguay ora in Via Saronnino a Origgio, Varese

Il Primo Maggio cade il quarto anniversario dall’inaugurazione della grande Esposizione Universale. Sembra ieri che Milano faceva il conto alla rovescia sulla inaugurazione e gli occhi del mondo (e dei malpensanti) erano puntati su traversie legali, ministri in livrea in arrivo, padiglioni incompleti.

EXPO 4 anni dopo: cos’è rimasto, a Milano, della grande esposizione? Noi abbiamo trovato almeno 10 punti che ne rappresentano l’eredità. 

#1. Qualche padiglione in giro per l’hinterland e un’area nuova

La grande area Expo è ora al centro di nuovi progetti ambiziosi. Molti sognano campus universitari avveniristici e grandi zone ricreative.
In totale, i padiglioni erano 54.

Al 1° aprile 2016 ne erano stati smantellati appena 26 – Austria, Bielorussia, Colombia, Corea del Sud, Indonesia, Iran, Malesia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Svizzera, Thailandia, Uruguay, Slovacchia, Ecuador, Germania, Kuwait, Israele, Turchia, Cina, Lituania, Oman, Giappone, Slovenia, Marocco, Argentina -. In corso, allora, c’era lo smontaggio di 14 strutture (le prime 4 in fase iniziale e le ultime 4 in fase finale): Azerbaijan; Brasile; Cile; Moldavia; Angola; Emirati Arabi; Francia; Belgio; Kazhakistan; Qatar; Russia; Regno Unito; Monaco; Irlanda.Con l’aggiunta degli stand di Algida, Birra Moretti, Don Bosco e Save the Children (fonte:Wilditaly.net).

Ancora un anno dopo, molti di essi giacevano raminghi e un po’ annoiati, ben fotografati anche da Elena Galimberti (galleria) che a Expo ha lavorato e si è innamorata del senso universale di questa manifestazione.

Altri, come nel caso del Padiglione dell’Uruguay, rivivono in nuove forme, sempre nel nostro paese. Avreste mai pensato di ritrovarlo, oggi, nelle vesti di ristorante etnico in Via Saronnino, 1 a Origgio, Varese!? (foto)

Qualcun altro, invece ha colto la palla (di neve) al balzo. E’ il caso di uno sponsor privato che, lo scorso inverno, ha fatto di questa nuova Area 51 di Milano il set del trampolino da sci più e snowboard più grande del mondo. Una competition polare che, per qualche giorno, ha fatto tornare a battere il cuore di questo grande ambiente dismesso.

foto di repertorio
foto di repertorio

A distanza di quattro anni pare che finalmente l’area abbia preso una direzione definita con il progetto Human Technopole e la nascita del distretto MIND.

Leggi anche: La Milano del futuro riparte dall’area Expo

#2. Nuove panchine, come quelle in zona 4 (corso XXII Marzo)

Sono quelle della Germania, che oggi fanno bella mostra di loro nel Giardino delle culture di via Morosini, sotto il murale con cuore dell’artista Millo.


A dire il vero, la prima destinazione delle panchine pare fosse un’azienda specializzata in allestimenti. A cambiare la meta finale fu, invece, una lettera del Comune di Milano ai Paesi ospitanti, riportante l’invito a cedere alcuni arredi alla città. Così avvenne ed ora le panchine servono a tutti.

#3. Le code

Farà ridere, qualcuno sarà sdegnato, ma di fatto le code interminabili fuori dal Padiglione del Giappone sono entrate così nell’immaginario comune da aver introdotto – per fortuna – un buon costume (anche) negli italiani. Dopo essersi allenati per ore e ore, ora anche negli altri macro eventi di punta – su tutti, il Fuorisalone ad esempio con l’installazione AQVA- i milanesi attendono pazientemente il loro turno senza ‘scavallare.

#4. I visitatori internazionali

Ma quanto è bello (continuare) a sentire un sacco di lingue e idiomi da ogni parte del mondo, a Milano?

#5. Le nuove costruzioni

Expo ha lanciato la moda, Milano non si è più fermata.
Dopo il Bosco Verticale ecco la rinascita di Torre Galfa, le super suite di Libeskind alla ‘Fedez’ (foto) con vista sulle nuvole di Porta Nuova, la grande vela Zaha Hadid in compimento, il salvadanaio di Fondazione Prada, e poi Osservatorio Prada sopra Galleria Vittorio Emanuele, City Life, il bis di Porta Nuova… Milano tende verso l’alto, e tutti stanno con il naso in su.


#6. La darsena

Prima c’erano i topi, ora si naviga con vista su bistrot, panchine, ponticelli dai sospiri d’amore. E qualcuno è pure tornato a pescare…

#7. Nuovi quartieri

Via Padova ora si chiama NoLo.

Viale Monza include SoS  e Martesangeles, con la Silicon Valley nostrana.

I milanesi si sono accorti che esistono le 5 vie e tutto il patrimonio storico tra Piazza Cordusio e Piazza Santo Sepolcro.

Lodi-Porta Romana erano da rifuggire, fino a qualche tempo fa. Ora Prada, LVHM, Bottega Veneta hanno fatto importanti investimenti, e anche i writers internazionali, come Zed, si contendono i muri per far rifiorire la città (foto: via Brembo, Madama Hotel Bistrot)

Isola…. chi? Il luogo più desolato degli anni ’90 è la nuova mecca di bikers, esperti di moda, designer, intellettuali. Quest’anno è diventata pure una Design District con tanto di prima Design Week. Proprio come Ventura-Stazione Centrale, e chi l’avrebbe mai detto!

#8. Da Padiglione Coca Cola a…

…un campo da basket! Si tratta del Parco Robinson, tra via Moncucco e via Famagosta.
Il parallelepipedo di 35 metri per 20, alto 12 metri, capace di coprire in tutto 1000 metri quadrati (ne avevamo parlato qui) è divenuto il cuore di un progetto articolato,’ParkMI’, composto da 240 giornate di attività ricreative, ludiche e sportive.

#9. L’Albero della Vita… in formato spiaggia (nel vero senso del termine)

Qualcuno lo voleva in Piazzale Loreto, e non è stato ancora smantellato.

Qualcun altro l’ha progettato in versione Lego, ma la verità che l’unico e inimitabile Albero della Vita si vede ancora dall’autostrada.

Qualche estate fa – inimmaginabile a dirsi – il set della spiaggia all’aperto più lontana da Milano, ma più affollata dai milanesi. Con un ricco calendario di appuntamenti, tra concerti e proiezioni di partite di calcio, ha riadattato l’area Expo in un ‘parco Experience’ fuori dal comune (in effetti, siamo già a Rho).

 

#10. Il sindaco

Beh, senza Expo, difficilmente Beppe Sala sarebbe sindaco.

PAOLA PERFETTI

Ops… Bad Gyal al Magnolia

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Il Raggeaton è ovunque ormai. Radio, tv, centri commerciali, quasi non se ne può più delle solite hit che hanno tutte lo stesso ritmo, le stesse parole…persino gli stessi video. 

Per questo motivo, lasciarsi sfuggire Bad Gyal, sarebbe un peccato davvero imperdonabile.

La Regina del rinascimento Latinx, vi farà ballare a suon di raggaeton, dancehall e urban, fra ritmiche dembow e cantati all’autotune. Quel barlume di novità, di mix strepitosi vi illumineranno fino all’alba.

È la tradizione che incontra la contemporaneità e tutto il resto non importa. A Bad Gyal si sa quel che piace: farvi fare festa.

E quindi muovetevi, scatenatevi e lasciatevi trascinare dal ritmo latino.

Quello che accade sul dancefloor, rimane sul dancefloor.

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Non ci sono solo le tasse e le multe: 10 IDEE CREATIVE per aumentare il gettito del Comune

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"un fiorino!"
"un fiorino!"

L’affaire della norma salva Roma ha scoperchiato il vaso di Pandora, abbiamo così scoperto con sorpresa che il Comune più indebitato d’Italia è quello di Milano, come abbiamo scritto in questo articolo: Sapete qual è il Comune più indebitato d’Italia? Milano

Debito Comuni. Fonte: Il Sole 24 ore
Debito Comuni. Fonte: Il Sole 24 ore

Siccome ci teniamo tutti a non finire gambe all’aria né a finire spennati da multe e gabelle varie, abbiamo pensato a dieci proposte per aumentare il gettito del Comune riuscendo così a ripagare gli interessi sul debito senza strangolare l’economia di Milano.

Non ci sono solo le tasse e le multe: 10 IDEE CREATIVE per aumentare il gettito del Comune

1. Quotarci in Borsa

La prima città al mondo che si quota in Borsa. Come asset si considera l’intero patrimonio comunale e artistico della città. Come ricavi si prende il gettito fiscale. I dividendi vengono maturati come quota calcolata sui maggiori introiti futuri, ad esempio 10% delle tasse locali. I milanesi avrebbero diritto a una partecipazione a sconto rispetto agli investitori istituzionali o di fuori città. Ci sarebbero limiti massimi alla partecipazione per evitare di avere grosse concentrazioni di capitali: Milano è una public company.

2. Emissione della criptovaluta Milano

Milano, Genova e Firenze hanno rivoluzionato la finanza mondiale all’epoca del Rinascimento. Per capirlo basta vedere quante Lombard street ci siano nel mondo. Nell’era della blockchain di cui tutti parlano, anche se molti a sproposito, Milano potrebbe porsi all’avanguardia creando una vera e propria criptovaluta. Altrimenti, una valida alternativa potrebbe essere quella di una ICO, fornendo dei token ai sottoscrittori.

3. Esproprio case sfitte oltre quota 10 dello stesso proprietario

A Berlino sta facendo molto rumore un’iniziativa popolare mirata all’esproprio di appartamenti sfitti di uno stesso proprietario al di sopra di una determinata quantità. Sembra che a Milano ci siano oltre 110.000 appartamenti sfitti, spesso di proprietà di compagnie di assicurazioni o di grandi società. Per aumentare il gettito dello stesso e, al contempo, per calmierare il prezzo degli affitti, il Comune potrebbe riprendersi gli appartamenti che non vengono messi a disposizione di persone e imprese del territorio.

4. Informatizzare gli spazi liberi su internet

Siamo quasi nel 2020, eppure la gestione degli spazi pubblici in concessione temporanea è ferma all’era dell’occupazione spagnola. Bisogna ancora presentarsi negli uffici, fare domanda ai vigili, perdersi tra trecento corridoi e spesso, anche per una banale occupazione di spazio pubblico di una sola giornata, si deve attendere l’ultimo giorno prima dell’utilizzo per sapere se sia stata concessa o respinta. Creiamo un sistema trasparente in cui tutti gli spazi comunali disponibili a occupazioni o eventi temporanei siano mappati e prenotabili in tempo reale. Questo aumenterebbe il gettito del Comune consentendo agli operatori di perdere meno tempo e di gestire meglio la propria attività.

5. Crowdfunding per spazi da riqualificare

E’ inutile nasconderci dietro a un dito. A Milano ci sono aree che fanno schifo, lasciate allo sbando. Potrebbe essere difficile per un Comune ultraindebitato intervenire, ma al contempo si potrebbe creare un sistema di crowdfunding per spazi o monumenti da rimettere a posto. In fondo anche la costruzione del Duomo ha avuto il supporto di una sottoscrizione popolare.

6. Benefits per eredità lascite al Comune

Ogni tanto appare la notizia di lasciti per il Comune da defunti senza eredi. Il Comune potrebbe fare una campagna per incentivare tutti i milanesi a destinare nella propria eredità un decimo del loro patrimonio alla città. In cambio potrebbe prevedere forme di gratificazione eterna, si potrebbe inserire il nome del donatore sotto le targhe delle vie, un po’ come fanno le chiese con le targhette sulle panche.

7. Marchio Milano

Nel mondo abbondano caffé, ristoranti, bar, perfino biscotti con il marchio Milano. Il Comune dovrebbe pretendere delle royalty per tutti coloro che utilizzano il nome di Milano. Potrebbe pensare anche a un sistema automatico tipo 1 euro ogni volta che chiunque al mondo menziona la parola Milano. Sarebbe un gettito colossale.

8. Rompere le scatole all’Europa e all’Italia

Il Comune di Milano deve rapportarsi con l’Unione Europea e con lo Stato italiano come fa ogni gruppo di pressione: considerandoli delle riserve di caccia. Invece di stare a lamentarsi o andare a Roma con il cappello in mano per elemosinare qualche spicciolo, Milano dovrebbe alzare la voce pretendendo da entrambi fondi e risorse, non perchè ne abbiamo bisogno ma perchè siamo tra i principali produttori di ricchezza nazionali e continentali.

9. Monumenti in adozione

Come per le guglie del Duomo, si potrebbe offrire ai milanesi la possibilità di allegare il proprio nome ai monumenti della città. A chi paga di più si potrebbe anche pensare di destinare una statua da inserire in uno spazio pubblico.

10. Diventare città stato

Forse la cosa più facile e di risoluzione strutturale del problema. C’è solo da firmare un atto della giunta e avviare l’iter previsto della Costituzione per diventare una città regione. In questo caso Milano avrebbe molti più fondi disponibili e potrebbe agevolmente ridurre se non azzerare il proprio debito, come ad esempio ha fatto Bolzano, unico Comune assimilabile a una città stato in Italia.

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Il PAESE DIPINTO al lago d’Orta: un’idea per un quartiere di Milano? (Gallery)

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Cosa ti puoi inventare se sei una piccola frazione senza particolari motivi di attrazione, per molti solo un parcheggio per Orta, ben più quotata località lacustre, o per il vicino ristorante di Cannavacciuolo?

villa crespi, ristorante di cannavacciuolo
villa crespi, ristorante di cannavacciuolo

Questo si deve essere chiesta l’amministrazione di Legro quando nel 1998 ha stabilito che ogni casa della piccola frazione dovesse far dipingere un affresco su una delle sue pareti.

Milano-Legro: 82Km, 1h e 7'
Milano-Legro: 82Km, 1h e 7′

Così Legro si è trasformato nel Paese Dipinto diventando una meta turistica quasi obbligatoria per chi visita il lago d’Orta.

orta san giulio
orta san giulio

Gli affreschi sono a tema, ispirati alle opere del poeta locale Gianni Rodari o di film girati nei pressi del lago d’Orta, come “Il balordo”, “L’amante segreta”, “Una spina nel cuore”, “La voglia di vincere” e “La stanza del Vescovo”.

Gli autori degli affreschi sono sia artisti affermati, italiani e stranieri, che studenti di licei artistici della zona.

Un’idea che potrebbe essere seguita da Milano per rendere più attraente uno dei suoi quartieri, come Lambrate, già un punto di riferimento dell’arte contemporanea, o come zone da valorizzare, come il Lorenteggio, il Gratosoglio o Quarto Oggiaro.

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FOTO

The Genius Experience

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“Leonardo & Warhol in Milano: the Genius Experience” è una mostra molto particolare. 

Dedicata a persone particolari, quelle che amano l’arte in tutte le sue sfaccettature e che non possono fare a meno di scoprire sempre cose nuove. A quelle persone che non vedono l’ora che ci sia u nuovo format espositivo per poterlo vedere. A quelle persone che amano l’Arte Classica, la Moderna, la Contemporanea. 

Questa mostra è una di quelle che ti lasciano con la bocca a penzoloni e la voglia di rifare il giro da capo!

L’installazione multimediale prevede una serie di immagini, molto suggestive, che accompagnano il visitatore nella Milano vissuta, ed immaginata da Leonardo da Vinci, fino alla visione di The Last Supper di Andy Warhol, l’opera con cui nel 1987 il creatore della Pop Art reinterpretò il Cenacolo leonardesco.

Bello vero?

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🔴 #VotoMilano: VOTA i tuoi preferiti tra questi 18 VANTAGGI che si possono ottenere con l’AUTONOMIA di Milano

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prospettive #VotoMilano

In accompagnamento allo storico sondaggio promulgato da Milano Città Stato, riguardante la scelta da parte dei cittadini milanesi del grado di autonomia da assegnare alla propria città, abbiamo pubblicato alcune card che informano il pubblico di quelli che sarebbero gli ambiti di primo intervento nel caso Milano riuscisse ad acquisire maggiori poteri decisionali sui propri destini.

——-VOTA SUBITO——-

Mentre il sondaggio è ancora nel suo pieno, vogliamo sapere da voi quali, tra le prospettive da noi indicate, ritenete essere le migliori dalle quali partire per rendere Milano la città dei nostri (e vostri) sogni.

Potete votarne fino a tre diverse.

 

#1 Mezzi pubblici gratuiti nei giorni di smog

prospettive #VotoMilano

 

#2 Libertà nel decidere come impiegare le risorse del bilancio comunale

prospettive #VotoMilano

 

#3 Libertà nel legiferare su temi come istruzione, economia, lavoro e burocrazia

prospettive #VotoMilano

 

#4 Possibilità di disporre direttamente dei fondi europei

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#5 Creazione di distretti a fiscalità agevolata per sviluppare le imprese

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#6 Apertura di una Circle Line sul percorso della tangenziale

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#7 Avere una rappresentanza in Europa

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#8 Apertura di 8 nuove linee metropolitane leggere verso l’Hinterland a Milano

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#9 Possibilità per le imprese milanesi di competere direttamente con le imprese straniere

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#10 Disporre di una politica ambientale comune per tutta l’Area Metropolitana con obiettivo inquinamento zeroprospettive #VotoMilano

#11 Investire e lavorare in modo sereno, riducendo il Rischio Italia

prospettive #VotoMilano

 

#12 Avere asfalto e pavè posati a regola d’arte

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#13 Vivere in una città proiettata verso il mondo

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#14 Disporre di una burocrazia semplificata rispetto a quella statale

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#15 Avere una sanità con standard ancora migliori

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#16 Possibilità di trattenere in città la gran parte delle risorse generate

prospettive #VotoMilano

 

#17 Investimenti in infrastrutture e collegamenti col territorio circostante

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#18 Promulgare leggi sul lavoro in sinergia con la mentalità della città

prospettive #VotoMilano

 

Qual è il vostro Orizzonte di Gloria (scegli fino a TRE risposte)?

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Vedi i RISULTATI di #votoMilano, il SONDAGGIO SUL REFERENDUM PER MILANO CITTA’ STATO

 

#MilanoCittàStato #VotoMilano

Per saperne di più sul tema del sondaggio:
Cosa cambierebbe se Milano acquisisse l’autonomia di una regione? (a cura di Andrea Zoppolato)
Cosa cambierebbe se Milano acquisisse l’autonomia tramite delle leggi speciali? (a cura di Hari de Miranda)
Cosa dice l’Europa sull’autonomia delle città (a cura di Antonio Enrico Buonocore)
Competenze a confronto nei tre casi: situazione attuale, autonomia regionale ordinaria, autonomia regionale speciale (a cura di Fabio Marcomin)

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