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La cima (naturale) di Milano

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La Milano dei grattacieli e delle montagne artificiali ha in realtà come punto più alto (naturale) l’accavallamento dove sorge il Castello Sforzesco, posto a 124 metri sopra il livello del mare
E il punto più basso? E’ dove esce il Naviglio Grande.

Fuorisalume Design Week Edition

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Contro il logorio della vita mondana, c’è l’opening con aperitivo speciale del Fuorisalume.

Una degustazione di salumi della tradizione locale offerti dalla storica azienda Salumi Pasini è quel che ci vuole per iniziare questo giovedì di eventini della Design Week, che si sa che bere con la pancia piena è meglio.

Fuorisalume rientra negli eventi promossi da NoLo Creative District, un progetto collaborativo che mette in rete spazi creativi, atelier, gallerie d’arte, botteghe artigiane e negozi di Nolo, quartiere a Nord di Piazzale Loreto.

La Salumeria del design è uno spazio creativo e culturale che propone eventi di prima scelta e incontri genuini.

Tra serate musicali, proiezioni, mercatini, esposizioni artistiche, degustazioni, scommettiamo che tornerai a casa sazio?

E ci aspetta a braccia aperte anche quest’anno, dalle 17.30 di giovedì e per i giorni seguenti, per il Fuorisalone.

Aperitivo e degustazione a 4 euro.

Bentornato Fuorisalume.

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Elita Design Week Festival presenta Block Party

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Il mondo si divide in due categorie: quelli che scappano da Milano durante la Design Week, quelli che arrivano a Milano appositamente per la Design Week.

Gli unici di cui nessuno si ricorda mai, sono gli abitanti di via Corsico che oggi non potranno uscire di casa nemmeno per comprare una birretta.

Sono comunque certa che dopo svariati anni siano ormai ben più che allenati e sappiano come fronteggiare l’Elita Design Week Festival.

In programma questa la consueta serata in via Corsico che, anno dopo anno, ha fatto conoscere Elita come una delle realtà organizzative portanti del capoluogo meneghino.

Ospite di Elita Design Week Festival, Sadar Bahar + Eurocrash. 


Che forse non ti dirà niente a leggerlo, ma è un pilastro della musica house, delle atmosfere chill e della voglia di ballare tutta la notte.

Elita continua a stupirci e, quando ormai pensiamo che nessuna festa sarà come quella dello scorso anno, ecco che Elita torna e ci fa cambiare idea.

Con proposte sempre nuove, sempre all’altezza delle nostre (altissime) aspettative,

Elita anche quest’anno si prepara a conquistare tutta Milano Sud.

 

Inutile dire che l’ingresso è gratuito. Tanto lo sai già.

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I bar di Milano: 5 motivi per consumarvi la colazione ogni mattina

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A Milano il primo caffè del mattino sa di Torrefazione e latte di bambino. 

L’atmosfera del bar mi ricorda un po’ quell’armonia vissuta nel liquido amniotico. In un bar milanese, soprattutto, alle 9 meno un quarto di un giorno lavorativo qualunque, non è solo un fruire di cappuccini e latte macchiato, ma anche zucchero di canna, caffè d’orzo e cannella, ginseng in vetro e cravatte multicolore, tacchi vertiginosi e messa in piega, gioielli orientali e sciarpe di seta.

Specialmente in primavera, alcuni alberi danno il meglio di sé e mentre il sole si alza e si prende posto nei tavolini tondi posti sotto le fresche frasche inforcando gli occhiali da sole, il barista chiama le comande; volano i vassoi, carichi di mattinata, tra le sedie e le gambe accavallate. E’ qui che i pensieri cominciano a farsi azione, le tazzine vengono distribuite anche sul bancone, è giunto il momento di fare mente locale sulla riunione che sta per cominciare e che ci inghiottirà sino alle 13,00.

Qualcuno invia l’ultimo sms all’amante, intanto legge l’Ansa o sfoglia le pagine milanesi del Corrierone; anche se non è lunedì c’è chi cerca un’ultima ispirazione nella Gazza o sul quotidiano della Confindustria.

Se si è particolarmente in ritardo (mancano 5 minuti allo scoccare delle ore 9,00) con un gesto minimo del capo, in direzione del barista, si ottiene – in un batter di ciglia – la materializzazione di un caffè macchiato soia.

E’ l’atmosfera rarefatta e rumorosa del bar milanese, tipica di quest’ora, che sa di torrefazione e latte di bambino, di capelli fluenti e di occhi puntati sullo smartphone, di velocità e google calendar, di pensiero e d’azione, di burro fuso e pasticceria vegana e d’arance spremute.

Ma, prima che tutto finisca, in coda in cassa, c’è ancora tempo affinché gli abiti di linea italiana abbinati a 24 ore di design giapponese si incontrino con fusion linguistici che poi si dirigono all’uscita parlando dell’ultima startup, o di alcuni nuovi investimenti in un’associazione no profit che sta per aprire i battenti. In questo esatto istante, poco prima di salutarsi, per le rispettive destinazioni, le mani si allungano, dentro alle tasche, alla ricerca di una monetina da appoggiare nell’ennesimo cappello teso in cerca di un altro po’ di solidarietà.

Sul marciapiede i turisti chiedono informazioni in inglese e senti un siciliano rispondere; passa veloce un trolley in direzione della Stazione Centrale, svolazza un manifesto che annuncia il prossimo flash mob poetico, più avanti una manifestazione sindacale prende il posto di alcuni senza tetto che vanno a farsi una doccia pubblica; intanto il dog sitter è intento a raccogliere il ricordino di Bob, che scodinzola spensierato. Alzi gli occhi al cielo e vedi che la Madonnina è lì che svetta, ieratica, alla stessa altezza la Unicredit tower le fa l’occhiolino. Milano non è solo un bar.

5 motivi validi per cui scegliere di consumare la colazione in un bar milanese

#1. Solo i baristi milanesi sanno soddisfare almeno, in 35 sfumature diverse, (compresa quella all’amalfitana) un vero amante del caffè.

#2.  La colazione che più desideri si materializzerà senza che venga pronunciata: i baristi sono tutte reincarnazioni di Mago Merlino.

#3. In questo liquido amniotico meneghino, si ha modo di fare creativamente il focus sulla giornata lavorativa che sta per cominciare.

#4. Il bar milanese è la Terra di Mezzo materna che sa ospitare i combattenti del presente e del futuro di Milano preparandoli ad affrontare al meglio la giornata.

#5. Sopravvivere alla “prova” della colazione nell’ora di punta equivale ad assurgere al rango di “Cavaliere della Città Stato Meneghina”.

 

Ph. Instagram Pasticceria Cucchi

La “Cà dell’oreggia” (casa dell’orecchio)

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A Milano c’è una casa con un grosso orecchio. Si chiama “Cà dell’oreggia” (casa dell’orecchio) ed è una costruzione in stile liberty progettata nella seconda metà degli anni venti da Aldo Andreani.
Si trova in via Serbelloni 10, nei pressi di Corso Venezia, e il suo nome deriva proprio dal grande orecchio di bronzo posto accanto alla porta di ingresso.
Il grande orecchio è un’opera firmata da Adolfo Wildt ed è stato concepito come citofono, tra l’altro uno dei primi esemplari dell’epoca, anche se non è più funzionante.

Elita Design Week Festival

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#walkthrough sottolinea l’invito di Elita ad attraversare luoghi, stili ed esperienze che comporranno la settimana del Salone, ma ancora di più del Fuorisalone.

Elita Design Week Festival è una serie di eventi che ti accompagneranno in questi giorni di fermento creativo.

Elita invade di suoni e presidia con colori quelli che sono alcuni degli spazi nevralgici del Salone del Mobile.

E insieme ad Elita partiremo per un viaggio nei meandri del suono, là dove i suoni si fanno ancestrali e la tradizione incontra la moderna innovazione.

Si parte con Okzharp & Manthe Ribane, originari del Sud Africa, già membri dei movimenti di arte contemporanea sudafricana e si chiude con Ali Shaheed Muhammad, fondatore e membro di A Tribe Called Quest, band seminale dell’hip hop statunitense, che non ha bisogno di presentazioni.

Ma, si sa, tra gli estremi c’è la misura ed è il caso di proposte come Moses Boyd e del suo jazz elettronico o del duo OY, che esplora le tradizioni africane e le fa entrare in collisione con l’elettronica e Nan Kolè, ma anche David Rodigan, e Rich Medina.

In linea con la tradizionale formula del festival, non possono mancare anche alcuni dei migliori talenti della scena clubbing internazionale come: Ame (live), Red Axes, Moscoman, Marvin & Guy.

Ci saranno anche Marcellus Pittman, Dj Qu, Hiver e una label night in chiave tech-wave con Hormonal Sequenze, che presenta Broken English Club, Dies Irae e Samantha.

Consulta il programma completo al link in fondo all’evento.

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Perchè il simbolo di Milano è un serpente

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Il simbolo di Milano è un serpente. E’ la raffigurazione di una biscia con in bocca un uomo che deriva dallo stemma della famiglia Visconti. La leggenda narra che durante la seconda crociata
Ottone Visconti sconfisse un mostro oppure uccise un guerriero che combatteva sotto l’insegna di un serpente che divorava un uomo.

Les Sculptures Utilitaires di Pierre Cardin alla Galleria Sozzani

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Les Sculptures Utilitaires non è solo il titolo di una raccolta fotografica dedicata al genio Pierre Cardin.

Utilitaires è una funzione in più che si aggiunge al concetto storico di scultura, di solito collegato al mero abbellimento.

Per Pierre Cardin le sculture non devono soltanto dilettare chi le guarda, ma devono anche assolvere ad una funzione: ed è quello che si cela dietro il progetto delle Sculptures Utilitaires.

Si tratta infatti di una serie di sculture create tra gli anni ’70 e continuate anche ai giorni nostri dallo studio di Pierre Cardin che, solitamente, nascondo al loro interno mobili o accessori di uso comune.

Il concetto affonda le radici nel 1977 quando Pierre Cardin comincia a creare quelli che lui definisce mobili di haute couture, confermando (oggi) anticipando (allora) una fama di innovatore che lo avrebbe seguito per sempre.

Con il tempo le sculture utilitaires hanno modificato la loro estetica, seguendo ed interpretando le correnti attuali, ma non hanno mai smesso di attrarre e incuriosire.

Tanto che alcuni esemplari sono disseminati per il mondo bene dell’arte, tra New York, Parigi e Montecarlo.

La galleria Carla Sozzani rende omaggio a questo genio italiano naturalizzato francese – Pietro Cardin è il suo nome originale – con una mostra documentaria di foto che ne catturano il genio.

In mostra infatti le foto delle Sculptures Utilitaires di Pierre Cardin.

E ce lo restituiscono come esempio sempre attuale di genialità che non si è mai interrotta. 

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Quest’anno il Fuorisalone diventa il Teatro dell’Aria

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Da domani Milano sarà l’avanguardia per una rinascita dell’aria con gli eventi diffusi AIR IS ART in tutte le zone che ospitano il Fuorisalone 2017.

Quest’anno l’arte e il design del Fuorisalone si uniscono attorno a un tema speciale: la qualità dell’aria che respiriamo.

Il tema inquinamento è sulle prime pagine dei giornali. Di smog si muore. Occorre avere  consapevolezza  della  qualità  dell’aria.   Quale  migliore  occasione per parlare di aria se non con il respiro internazionale del Fuorisalone di Milano?

 Air Quality Alliance ha raccolto artisti, scienziati, innovatori, designer e architetti sensibili al tema della qualità dell’aria, per trasformare Milano nella città più all’avanguardia d’Europa per l’impegno alla lotta all’inquinamento, organizzando in tutte le principali aree del Fuorisalone eventi, installazioni e murales realizzati con pitture naturali in grado di ridurre lo smog ed eliminare i batteri nell’atmosfera.

 Con Air Quality Alliance e Airlite, la nuova rivoluzionaria tecnologia che abbatte l’inquinamento e si applica come una pittura, supportati dal loro Ambassador Kris Grove, curatrice del progetto, Milano diventerà il Teatro dell’Aria, nel cuore del Fuorisalone, dove verrà lanciato l’evento di social awareness AIR IS ART.

Un progetto che vede anche la partecipazione della designer Gentucca Bini che ha disegnato le tute per gli Happening di AIR IS ART in tutto il mondo.

“Nove diverse location della città per celebrare la possibilità di respirare aria libera da inquinanti dannosi per la salute con AIR IS ART. Questa settimana AIR IS ART si dedica a due missioni: la prima è portare maggiore consapevolezza sul tema della qualità dell’aria e quindi dell’aria che respiriamo. La seconda è di sottolineare l’importanza della comunità e delle connessioni tra le persone, eliminando i confini attraverso la metafora dell’Aria. L’aria non può mai essere divisa, è ciò che unisce tutti – da sempre e per sempre.” – spiega Kris Grove aggiungendo che AIR IS   ART– “è un insieme di iniziative esportabili nel resto del mondo”. “Alla fine dell’anno – conclude – raccoglieremo tutti gli eventi che saranno stati realizzati nel mondo e  con video, applicazioni per smartphone e altri mezzi multimediali, metteremo in rete tutti coloro che si saranno resi protagonisti di questa nuova consapevolezza”.

I punti celebrativi di AIR IS ART

IL TEATRO DELL’ARIA

Nella rotonda del Fuorisalone in Via Tortona (Largo delle Culture) dove sarà esposta una installazione dell’albero Yggdrasil realizzata dall’artista italo-svedese Duilio Forte. Yggdrasil è l’albero cosmico che regge il mondo nella mitologia norrena. Ha tre radici da cui trae nutrimento e i suoi rami toccano il cielo. L’albero cosmico inoltre è considerato l’albero che da la vita-

TRIENNALE

Sul ponte di fronte al Museo della Triennale sarà realizzato con Retake Milano – in collaborazione con il Politecnico di Milano – il secondo murales mangia inquinamento, grazie alla pittura Airlite, in memoria del grande architetto e designer Franco Albini.

BABY CARING MANTEGAZZA

Presso la Fondazione Mantegazza, in occasione del primo Children Innovation Lab, l’artista Duilio Forte realizzerà due opere “URSUS”, una in cui si può entrare e giocare, e l’altra che ha anche la funzione di contenitore. Le opere sono rivestite della tecnologia Airlite per consentire ai bambini di respirare aria pulita e giocare toccando superfici anti-batteriche.

MEET LAB

Lo showroom di Via del Carmine sarà aperto tutta la settimana del Salone del Mobile con una installazione per AIR IS ART di Giulia Bonaldi, scenografa e costumista con alle spalle diverse collaborazioni con teatri italiani ed europei come il Teatro Metastasio, Maggio Fiorentino, Biennale di Venezia, Teatro Nazionale di Belgrado.Dalle 10:00 alle 20:00.Press preview lunedì 3 aprile dalle 16:00 alle 19:00. Evento in showroom venerdì 7 aprile dalle ore 19.00.

IL WALLPAINTING DI LAMBRATE

Via Console Flaminio angolo via Saccardo realizzato dall’artista Fabrizio Modesti dal titolo “Riflessione”. 88 metriquadri di parete uguale a 88 metri quadri di bosco grazie alla pittura depurante di Airlite, il tutto promosso dalle Associazioni da Made in Lambrate e Vivaio.

TORTONA33

Lo smart working più innovativo d’Italia è diventato il polmone verde di Via Tortona piantumando 1300 mq di “bosco” con la tecnologia naturale Airlite utilizzata per dipingere i suoi interni.

BASE Milano

Thula, artista poliedrica, sempre più impegnata nella sperimentazione artistica in campo astratto, con materiali dai più semplici e poveri ai più innovativi e insoliti, secondo le linee di una pittura da lei definita “materica-interiore”, espone un’opera materica e tridimensionale dedicata all’aria e realizzata con pittura Airlite.

SECRET SALONE

L’architetto milanese Lucio Micheletti, dedicherà Blue Tea, una scultura per la consapevolezza della qualità dell’aria e l’abbattimento dell’inquinamento. Con alle spalle una ricca produzione artistica che va dalle installazioni urbane alle sculture, Micheletti è da sempre sensibile ai temi dell’ambiente. Sua l’opera Blue Forest esposta alla Biennale di Venezia del 2013. Location rivelata il 3 aprile.

La Milano SPAGNOLA: le tre opere principali (oltre alle mura)

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A inizio del XVI secolo Milano fu contesa per diversi decenni da spagnoli e francesi. Carlo V e Francesco I arrivarono a sfidarsi a duello pur di conquistare la città.
Gli spagnoli dominarono Milano dal 1525 al 1700 quando gli subentrarono gli austriaci. La dominazione spagnola presenta più ombre che luci rispetto a quella austriaca e anche quella breve della Francia napoleonica. E’ coincisa con un periodo piuttosto buio, di decadenza economica e culturale. Tra le poche opere che ci restano di quel periodo ci sono:

San Giuseppe.
La chiesa di San Giuseppe è considerata il capolavoro di Francesco Maria Richini ed è tra gli edifici più rappresentativi del primo barocco lombardo.

Il Collegio Elvetico.
Il Collegio Elvetico si trova in Via Senato 10 e venne fondato nel 1579 da Carlo Borromeo.

La Darsena.
La realizzazione della Darsena è datata 1603, basata su un progetto sviluppato durante il dominio spagnolo.

foto andrea cherchi
foto andrea cherchi

Fine Before You Came alla Santeria Social Club

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Ok, devo confessarvi una cosa: odio le band italiane che scelgono nomi inglesi per il loro progetto, tipo i Fine Before You Came.

Parto prevenuta e sbaglio.

Se poi cantano in italiano e ci mettono dentro quelle chitarre stridenti e quelle tonalità un po’ incazzate o, per meglio dire, emo-core, il mio disagio cresce parecchio.

Non ce la posso proprio fare.

Badate bene, non ho nulla contro i Fine Before You Came, oltre al fatto che uno di loro mi abbia soffiato la tipa che mi piace.

Però ragazzi, veramente, io non ce la posso fare a sentire che siete andati in tangenziale a scrivere il vostro ultimo album, “in un piccolo studio che sembra la casa della nonna”.

Andiamo, ma quale nonna abita a più di seicento metri dalla casa in cui siete cresciuti?

E poi in tangenziale?

Ma quello che devo dire è che il mondo è bello perché è vario.

E la formazione ha un seguito importante, che di sicuro ha i suoi motivi.

Dalla loro c’è senza ombra di dubbio molto impegno, numerose produzioni musicali, insomma, sanno come si fa, sanno accontentare i loro fan, senza lasciarli a bocca asciutta per troppo tempo.

Freschi di pubblicazione dell’ultimo lavoro, Il numero sette,

i Fine Before You Came li trovi questa sera alla Santeria Social Club.

Spero di poterli avvicinare e chieder loro se, quando cantano “qualcuno davanti assiste al coraggio/di chi tira la prima” intendono la marcia del cambio o si richiamano alla Pericope dell’adultera.

Io ovviamente spero sia il cambio.

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La Milano germanica

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Gli Eruli sono stati la prima popolazione germanica a prendere possesso di Milano. Erano originari della Scandinavia, nella regione svedese dello Halland o dell’isola danese di Sjælland.

Nel 452 Attila con i suoi unni si fece consegnare i beni dei Milanesi senza distruggere la città. Milano era in crisi così come tutta la società imperiale e questo favorì il primo insediamento di un popolo germanico: quello degli Eruli di Odoacre. Nel 493 i Goti guidati da Teodorico sconfissero Odoacre.

Oddisee & Good Cmpny all’Arci BIKO

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Classe 1985, nato a Washington DC, residente a Brooklyn, di origine sudanese e musulmano, Oddisee si è imposto negli ultimi anni come uno degli artisti hip hop più completi.

Capace di spaziare dal suo rap d’autore a produzioni musicali mai scontate, è passato anche per la realizzazione di un disco strumentale jazz-funk prodotto con l’apporto di una band.

Un musicista contemporaneo ma anche un pensatore che, spesso, grazie alla sua musica da’ spunti di riflessione all’ascoltatore.

È l’esempio di Alwasta, uno dei suoi ultimi dischi, in cui mette in campo la sua storia per disegnare un ideale ponte sociale tra diversità che vivono fianco a fianco).

Il suo nuovo album, in uscita a fine febbraio, si intitola The Iceberg (Mello Music Group) ed è il terzo che pubblica nel giro di appena un anno.

Dodici tracce in cui il rapper parla, a suo modo, di denaro, sesso, politica, razza e religione, legando questi temi alle individualità e alle identità, rendendoli dunque complessi e connettendoli al presente.

Oddisee arriva al BIKO accompagnato dalla band Good Compny, per l’unica data italiana di un lungo tour europeo.

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La Milano Marathon si corre anche per gli altri

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Gian Mattia D'Alberto / lapresse 07-04-2013 Milano sport SuisseGas Milano City Marathon nella foto: momenti della gara Gian Mattia D'Alberto / lapresse 07-04-2013 Milan sport SuisseGas Milano City Marathon in the photo: the race

Si corre per tanti motivi. C’è chi lo fa per dimagrire, chi per tenersi in forma, chi per sfogare la tensione, chi per non pensare, chi per sudare, sudare, sudare. Chi, come me, per sentire il rumore dei passi sull’erba e il vento sulla faccia.
Poi c’è chi, come Forrest Gump, lo fa per dimenticare un dolore troppo forte e lo fa per tre anni consecutivi spiegando semplicemente “avevo voglia di correre”.

Allora, per chi ha questa maledetta voglia di correre che brucia dentro e non si placa se non dopo aver messo le scarpette e macinato chilometri, la Milano Marathon 2017 offre una bella opportunità: correre per gli altri.

Per farlo basta iscriversi al Chariry Program (http://milanomarathon.it/it/iniziative/charity-program/) della Milano Marathon, il progetto di solidarietà che permette a tutti i runner di correre per un’organizzazione non profit e di aiutarla a raccogliere donazioni.

Maratoneti e staffettisti hanno così l’opportunità di aggiungere al piacere della corsa anche quello di fare del bene. Complessivamente dalla sua nascita nel 2010, il programma ha raccolto oltre 3.000.000 € e ha visto la partecipazione di quasi 350 Organizzazioni Non Profit.

Solo per fare un esempio Danilo D’Ambrosio e Marco Andreolli dell’INTER hanno scelto di correre al fianco di COMIN per dimostrare il loro sostegno al progetto di “Pronta accoglienza per bambini da 0 a 3 anni”. Un progetto che garantisce un ambiente temporaneo e di cura ai bambini molto piccoli allontanati dalla propria famiglia.

Fino ad oggi COMIN conta oltre 100 runner, tra soci della cooperativa e amici. “Abbiamo doppiato i numeri che ci eravamo prefissati -12 staffette, ovvero 48 iscritti- per la prima partecipazione di COMIN alla Milano Marathon” – ha dichiarato Emanuele Bana, presidente della cooperativa COMIN e runner della Milano Marathon.

“Due settimane fa – continua Bana – abbiamo avuto una conferma importante dall’Inter, che ha accettato di sostenere il nostro progetto, schierando due calciatori neroazzurri come testimonial dell’iniziativa: sono Danilo D’Ambrosio e Marco Andreolli”.

Se possono farlo loro, possiamo farlo tutti e che l’asfalto vi sia lieve!

11 maggio 1395: Milano diventa una città stato

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11 maggio 1395. Gian Galeazzo Visconti, già Vicario Imperiale e Dominus Generalis di Milano, viene nominato duca dall’Imperatore Venceslao: nasce così il Ducato di Milano.

Milano resterà città stato, con piena autonomia anche se all’interno del Sacro Romano Impero, fino al 1499 quando divenne la prima delle signorie italiane a cadere sotto gli attacchi delle monarchie nazionali e nel 1500 Ludovico Il Moro viene definitivamente sconfitto. Iniziò così un periodo di dominazioni straniere che durò quasi quattro secoli.

Swatch presenta Ed Banger Party

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La Ed Banger è stata – e forse per certi versi lo è tutt’ora – un’etichetta mitica, che veniva osannata in lungo e in largo.

Specializzata nelle produzioni elettroniche, french touch e via dicendo, ha portato alla luce artisti come Justice, Mr Oizo, SebastiAn e molti altri.

Era l’etichetta giusta per tempi altrettanto giusti in cui, qualsiasi fosse la città in cui ti trovassi, il dj passava un pezzo di uno di questi artisti.

Era il 2009 su per giù.

Col tempo alcuni artisti si son persi per strada, come capita. O semplicemente non hanno resistito all’usura del tempo e al turnover della moda.

Ma la Ed Banger è e rimarrà per sempre un’etichetta che ci ha regalato un sacco di gioie quand’eravamo più giovani e spensierati.

E Swatch celebra la Ed Banger.

A fare gli onori di casa Rocket, Pedro Winter aka Busy P.

Dj, factotum, producer, art director e mente della Ed Banger.

Dal ’96 al 2008 anche manager dei Daft Punk. Insieme a lui, altri due ospiti niente male: Boston Bun e Para One. In collaborazione con Elita.

Per partecipare clicca sul link in fondo all’evento. Il primo drink lo offre Swatch.

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La Milano del 2100

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Jay Simons (italy_in_2100)

Insieme a Duilio Forte abbiamo fatto un viaggio nel tempo, nella Milano del 2100. Ecco cosa abbiamo visto.

La Milano del 2100

La città dei pedoni

Non ci saranno più cartelli stradali, né semafori. I veicoli si muoveranno in aria, non esisteranno più le strade come le intendiamo noi. Non ci sarà più il trasporto su ruota: la città sarà dei pedoni. Gli altri si sposteranno in aria o sottoterra.
Tutto sarà automatizzato quindi non ci saranno più incidenti.

Case per tutti

Non ci saranno più fonti di inquinanti. I mezzi di trasporto e i palazzi saranno a emissione zero. Anzi, si utilizzeranno speciali vernici e materiali che renderanno l’aria più pura e consentiranno la produzione di energia pulita.
Le case si costruiranno da sole con software intelligenti e si potranno modificare nella forma secondo i propri gusti, anche da un giorno all’altro. Ci sarà gente che vivrà in abiti che diventano casa. Potrà abitare ovunque.

Aerei metropolitani

La gente si sposterà tantissimo, si potrà lavorare in una città e dormire in un’altra a migliaia di chilometri. Aerei supersonici e supersicuri si potranno prendere con la semplicità della metropolitana di oggi e consentiranno la discesa in fermate intermedie attraverso porzioni di aereo sganciabili.

La tua vita come un film

Non ci saranno i giornali e la tv sarà fatta di canali personalizzati, dove proiettare la propria vita e quella dei propri amici. Ci sarà una tale connessione tra i cervelli umani e i mezzi di comunicazione che la tua vita sarà come un film, sarai sempre al centro. Ogni vita individuale sarà fatta da una serie di eventi di rilevanza pazzesca: in una settimana una persona potrà vivere esperienze per cui oggi non basta una vita intera.

Il lavoro principale sarà di riempire il tempo

L’uomo non avrà più alcuna funzione di lavoro. Tutti i lavori usuranti o non realizzanti saranno automatizzati. Il business maggiore sarà quello di riempire il tempo agli individui. Si entrerà nell’era dell’esperienza. Non ci sarà più confine tra lavoro e tempo libero: entrambi saranno impiegabili in piena libertà e secondo le proprie attitudini.

Surgelati prima di morire

Ci sarà la totale disintermediazione nella religione, animismo e panteismo totale. Non ci saranno mediazioni spirituali. Prima della morte si verrà tutti surgelati per attendere la cura della malattia.

Al posto degli Stati ci saranno le comunità

Uno dei diritti inalienabili, la più grande libertà sarà quella di non stare più nella società. Ognuno potrà diventare ciò che vuole senza interferenze o riprovazione degli altri. Gli stati saranno scomparsi, sostituiti da comunità, invece dei sistemi ci saranno degli ecosistemi, con tutto ciò che servirà per la libera crescita delle persone.

Il mare a Milano

Gli animali non potranno essere più toccati dall’uomo, avranno gli stessi diritti inviolabili. Sarà “economia zero“, tutti avranno diritto a tutto. Nessuno cercherà i soldi per avere il potere. Il potere sarà dato dalle idee e dalla capacità di migliorare la vita degli altri.

Per il riscaldamento globale e lo scioglimento dei ghiacci, il mare Adriatico arriverà a Milano. Anche se ciò non accadesse si troverà comunque il modo di avere il mare a Milano.

ANDREA ZOPPOLATO

Scritto insieme a Duilio Forte

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Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
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Quando e perchè i NAVIGLI vennero coperti

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copertura navigli in via senato
copertura navigli in via senato

3 marzo 1928. In epoca fascista viene chiesto al Ministero dei lavori pubblici, con esito positivo, il permesso di copertura della cosiddetta “fossa interna”, il tratto di naviglio da Piazza San Marco fino a Porta Genova. La motivazione era dettata da necessità viabilistiche ed igieniche, per gli scarichi abusivi degli immobili adiacenti nella fossa interna anziché nella rete fognaria.

La copertura dei navigli ha luogo tra il 1929 e il 1930, creando al loro posto un anello di strade chiamate Cerchia dei Navigli. I navigli cingevano anche il fossato del Castello e proseguivano poi per piazzale Cadorna.
A intervalli di tempo si riparla di una riapertura dei navigli: l’ultima proposta è avvenuta in occasione dei preparativi per l’Expo 2015.

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Santiago Sierra in “Mea Culpa” al PAC

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L’arte è sempre stata un veicolo di messaggi provocatori.

Spesso di denuncia, certi slogan si caratterizzano per passare inosservati, perché spesso a falra da padrone, sono le opere mastodontiche che li contengono.

Lo sa bene Santiago Sierra: artista spagnolo contemporaneo, impegnato da sempre nella lotta contro il lavoro becero e lo sfruttamento scriteriato.

Lo sa talmente bene, Santiago Sierra, che le sue opere sono parlanti.

Risale infatti al 2009 il progetto Attempt to build four 100×100 cm sand cubes: una costruzione di quattro cubi di sabbia di un metro quadro ciascuno.

Commissionata sotto compenso, l’opera è provocatoria, è aggressiva nel suo essere controtendenza ed è inquietante.

Inquietante perché pone l’accento e tradisce la filosofia di Sierra.

Una filosofia anticapitalista.

La mostra antologica che inaugura oggi al PAC parla proprio di questo:

Ci sono tutti i simboli della polemica di Sierra.

Non manca nulla perché il quadro sia complato.

Ci sono i trenta lavoratori assunti per riempire cento pagine di un quaderno con la scritta «El trabajo es la dictatura».

Ci sono le undici donne indiane pagate per imparare a memoria la frase «I am being paid to say something, the meaning of which I don’t know».

E c’è molto altro.

Ritorna a farsi vivo il PAC, dopo un lungo silenzio e qualche sparuto tentativo di avvicinare il pubblico ai suoi spazi.

Dopo l’ultimo con la lectio magistralis sui Sette Savi di Fausto Melotti, il PAC ritorna in grande stile.

Bentornato PAC, benvenuta primavera.

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Le novità del Fuorisalone 17: “Il mondo saprà che siamo i migliori al mondo”

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installazione immersiva
installazione immersiva

Milano si prepara a tornare ad essere per una settimana il centro del mondo. Dal 4 al 9 aprile Milano aumenterà dal 30 al 50% la sua popolazione perchè dai 300.000 ai 500.000 visitatori giungeranno a Milano per l’evento diffuso più importante a livello internazionale. “Dobbiamo fare sapere al mondo che siamo ii migliori al mondo, perchè lo siamo”, ha dichiarato il direttore generale del Salone del Mobile, Marco Sabetta, aggiungendo che “il nostro non è un primato da Oktober Fest, ma è un primato del progetto, del design, della qualità”.
Ma quali sono le novità di questa edizione? Per scovarle ci siamo intrufolati in diverse conferenze stampa.

Le novità del Fuorisalone 2017

#10 L’installazione immersiva e il Salone degli stili di vita
HOMI, Il Salone degli Stili di Vita sarà protagonista della settimana del design di Milano, con il suo format HOMI SMART, dedicato al crossover tra design e nuove tecnologie.
Realizzato in collaborazione con IDLAB, HOMI SMART connette scuole, start up, aziende, designer ed offre un punto di vista privilegiato sul filo rosso che unisce i nuovi device tecnologici al design. A Base Milano. Di fronte allo Superstudio più ci sarà la consueta carrellata di innovazioni come l’installazione immersiva di Panasonic.

#9 Le installazioni di quest’anno alla Statale
Ormai diventata il centro artistico del Fuorisalone anche quest’anno la Statale terrà banco.
Interni Material Immaterial ospita installazioni di grandi architetti e designer, tra i quali Antonio Citterio, Italo Rota, Michele de Lucchi, Massimo Iosa Ghini e Ron Arad.
Poi ci saranno la Kaleido Studded Kiss, una scultura di design di Sephora, ispirata al talento e allo stile eccentrico della tattoo artist americana Kate Von D, che trova spazio nel cortile d’Onore dell’Università Statale di Milano.

#8 Il Fuorisalone debutta al Sempione
La prima edizione del Milano Design Village sarà interamente dedicata al mondo del design e dell’architettura e alle modalità di abitare e di vivere lo spazio urbano. Protagonisti della manifestazione, dal 4 al 9 aprile, in Piazza del Cannone a Milano, sono i moduli abitativi, o Living Unit, e spazi urbani itineranti.

#7 La Design Week apre e chiude in Triennale
La Triennale Design Week 2017 presenta Italian Music festa di inaugurazione della Design Week, con l’antologia in Vinile a cura di Paquita GordonCon organizzata da Elita. Sempre in Triennale anche la grande Festa di chiusura curata Le Cannibale. Ci saranno tre figure di rilievo della scena elettronica nazionale: Francisco, Uabos, Brioski.

#6 L’innovazione della mappa cartacea
Mentre fioriscono le applicazioni del Fuorisalone, il Comune va controcorrente e punta sulla cara e vecchia carta. Verranno stampate e diffuse 30.000 mappe analogiche con gli eventi e le zone più importanti.

#5 Una new entry nelle zone del Fuorisalone
Il Fuorisalone prende un altro spicchio di città. Dopo Tortona, Brera, 5vie e Lambrate arriva anche l’Isola che si propone come l’area delle avanguardie cittadine.

#4 Manifattura 4.0 is the new black
Il Comune punta sui makers, come ha illustrato l’assessore Cristina Tajani, parlando di “manufattura 4.0 di scena alla Fabbrica del Vapore e da Base Milano”.


#3 La mostra-festa per celebrare i 20 anni del Salone satellite

Alla Fabbrica del Vapore saranno in scena 500 designer che negli ultimi venti anni sono stati lanciati dal Salone satellite ideato da Marva Griffin nel 1997. L’inaugrazione è il 4 sera e sarà l’occasione per rivedere alcuni personaggi che da allora hanno fatto molta strada nel mondo, come i 5 vincitori del compasso d’oro o chi è arrivato a esporre al MOMA.

#2 Il tema principe di quest’anno: design e art per la qualità dell’aria
Col Fuorisalone Milano si presenta unita contro il principale nemico per la qualità della vita nella nostra città: lo smog. Arte, design e tecnologie saranno assieme in diverse forme in tutte le principali sedi del Fuorisalone nella cornice di Air is Art. Durante l’evento si potranno ammirare murales artistici realizzati sul ponte della Triennale o a Lambrate in via Console Flaminio, realizzati con vernici mangia smog. A Tortona nella piazza davanti al Base è di scena il “Teatro dell’Aria” con sculture e installazioni di Duilio Forte realizzati con tecnologie che eliminano l’inquinamento. Analoghi interventi si faranno a Brera e in diversi spazi chiusi. L’iniziativa è opera di Air Quality Alliance insieme a diverse organizzazioni, come Retake Milano, Vivaio, Base e Airlite, tecnologia leader nella riduzione degli agenti inquinanti.

#1 La collaborazione Fiera, Comune e Fuorisalone
Probabilmente mai come quest’anno ci sarà una collaborazione così stretta tra la Fiera, il Comune e il Fuorisalone. Un tempo, soprattutto tra Fiera e Fuorisalone, c’è stata molta diffidenza ma ormai sembra ssodata la voglia di remare tutti dalla stessa parte e di godere del reciproco indotto.


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