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Week&Food, il fuorisalone di TuttoFood: gli eventi da non mancare in città

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L’edizione 2017 di TuttoFood vede la nascita della prima settimana dedicata al food & beverage. Week&Food anima Milano dal 4 all’11 maggio, con eventi in città per appassionati gourmand, cittadini e turisti.

Sviluppatasi all’interno di Milano Food City, la Week&Food propone un ampio calendario di eventi nelle aree più interessanti della città, come Sempione, Garibaldi e Tortona. Ecco qualche assaggio: le Ape Car per lo Street Food, i Circuti nei Ristoranti, le live session dei JRE-Jeunes RestaurateursTaste of Milano che ospiterà anche un’area dedicata a Taste of TuttoFoodItalia Gourmet da Superstudio Più, e altro ancora vi attende, come il Bio Day, in collaborazione con FederBio che porrà l’attenzione sulla tematica della sostenibilità. Non vi basta? Di seguito per voi una selezione di eventi a vivere durante questi giorni a Milano.

Partiamo con Milano Food City. Dal 4 all’11 maggio hanno luogo 8 giorni di eventi, sapori e spettacoli per vivere un’esperienza unica nel gusto. Il cibo italiano è fondamentale messaggero del Made in Italy, di cui dobbiamo essere davvero orgogliosi. Valorizzando l’eredità consegnata da Expo 2015, l’intento è di mantenere l’attenzione internazionale sul settore dell’alimentazione.

In questo contesto nasce Milano Food Week. Un contenitore di eventi per far vivere a tutti un’esperienza enogastronomica esclusiva di 9 giorni. Il cuore pulsante della manifestazione è lo spazio Bergognone 26 (zona Tortona), un ex laboratorio di pasticceria. Ogni giorno hanno luogo degustazioni esclusive di prodotti provenienti da tutta Italia, come olio, pesce, sale, formaggio e gelato.

Il Naviglio Pavese si trasforma in Street Food District: locali e ristoranti prepareranno specialità da consumare on the road. Per Tortona Bites Drink Experience, Cantina Ardenghi presenta il P31, l’aperitivo Green italiano con oltre 20 erbe officinali e aromatiche e fresche note di Assenzio. Lo Spazio Olivia (via Tortona, 28) dalle 12:00 a mezzanotte, si anima con un evento diverso ogni giorno.

E ancora, dal 4 all’11 maggio, nell’headquarter di Milano Food Week, da non perdere le degustazioni (a ingresso libero) di Leffe Blonde, dal sapore dolce leggermente amaro con note di vaniglia e spezie, in abbinamento con dei bocconcini di mozzarella di bufala.

Da Killer Kiccen, due giorni per scoprire il mondo dello Street Food insieme a Bisqueree, alla loro food bike, con cui portano in Italia i piatti tipici della tradizione toscana. In zona Tortona, anche, una special edition del mercatino più amato a Milano: il Wunder Mrkt: Il Mercato Delle Meraviglie, dove poter acquistare oggetti bizzarri, mirabilia, creazioni artigianali, vintage, pezzi unici.

Domenica 7 Maggio dalle ore 12, siete tutti invitati al Pixel Picnic, organizzato da Non Riservato al Parco Sempione di Milano. Un evento conviviale e gioioso per esaltare l’importanza del cibo come elemento di unione.

Altro appuntamento fisso allo Spazio Bergognone dal 4 all’11 maggio è l’Accademia Citterio, per assaggiare panini gourmet e taglieri preparati con una selezione di affettati tra le eccellenze della Salumeria Italiana Giuseppe Citterio. Si prosegue con un gustoso incontro tra le tradizioni giapponesi ed italiane –  L’aperitivo con Sake. Per i più piccoli la Fondazione Riccardo Catella organizza il 5 e il 9 maggio i laboratori “Coltiviamo Insieme!”: due giornate per avvicinarsi al mondo dell’orticoltura urbana. Infine, BASE Milano accoglie la Street Food Parade, evento che ospiterà una selezione di Food Truck dall’atmosfera vintage. Il resto degli eventi potete consultarli su sito http://www.milanofoodweek.com/

Passiamo a Week&Food. Un ricco palinsesto di eventi nelle zone più trendy della città quali Garibaldi-Porta Nuova, Sempione e Tortona. Rinomati Chef danno vita a masterclass, degustazioni e talk-show, con specialità anche da asporto. Grazie alla partnership con JRE – Jeunes Réstaurateurs d’Europe,  gli chef  saranno presenti in 7 hotel  che ospiteranno gli Aperitivi a 5 stelle.

Da non perdere gli eventi del progetto FoodFriends all’interno di Week&Food, organizzati da Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza. Un programma di appuntamenti all’insegna di qualità, tracciabilità del prodotto, educazione alimentare, come le degustazioni a Palazzo Bovara (corso Venezia, 51) e al Casello Ovest di Porta Venezia. Ma ancora Il Capac Politecnico del Commercio e del Turismo apre al pubblico dall’8 al 10 maggio (18 – 22) il Villaggio della Pizza. Con Foodfriends For Good, ristoranti e pubblici esercizi inseriranno nel proprio menù un piatto creato con un prodotto proveniente dalle zone colpite dal sisma.

 Il 6 maggio dalle 10:00 al Mercato Comunale Coperto Morsenchio ha luogo il “1° Milano Barbecue Contest”. Mentre dalle 18.30 al Mercato Comunale Coperto Di Wagner in programma la “Notte Golosa In Wagner” con degustazioni e percorsi del gusto.

Con l’iniziativa Food For All!, dal 4 al 10 maggio, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (viale Pasubio, 5) è animata da dibattiti, laboratori, talk, e spettacoli con la partecipazione di protagonisti che portano la loro testimonianza per riflettere sulle grandi sfide come il diritto al cibo e la sostenibilità delle produzioni agroalimentari.

​Appuntamento imperdibile per l’intera giornata di sabato 6 maggio a Palazzo Giureconsulti (via Mercanti) con la Festa Del Bio, la festa del biologico italiano in movimento.

Taste of Milano, dal 4 al 7 Maggio, negli spazi di The Mall. 20 i ristoranti protagonisti, che in questi quattro giorni danno la possibilità al pubblico di assaggiare 80 portate, 4 per ogni chef, a un prezzo accessibile (dai 6 ai 10 euro). 

Italian Gourmet. Dal 6 al 10 maggio al Superstudio Più di via Tortona a Milano si celebreranno in modo inedito le radici dell’Alta Cucina del nostro Paese. 16 Chef stellati propongono un viaggio nel gusto italiano. Potrete scoprire in chiave contemporanea i grandi classici della nostra tradizione, conoscerne la storia e i segreti, imparare a riprodurli e a degustarli. ​

Infine concludiamo con TuttoFood. La fiera internazionale del B2B dedicata al food & beverage prevista dal 8 al 11 maggio 2017. In sole 5 edizioni è diventato il palcoscenico ideale per presentare i propri prodotti al mercato nazionale ed internazionale. Un evento che risponde sia alle esigenze delle aziende che guardano principalmente al mercato italiano che a quelle di chi punta all’esportazione.

L’aromaterapia arriva in Italia con il Maestro Gamal

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GAMAL ABD EL SAMIE ZAKI è Maestro di Aromaterapia usata dai Faraoni, Chiaroveggente e Chiaroudiente, Alchimista e Terapeuta, oltre a essere Master Reiki. Il Maestro sarà in Italia per due imperdibili giornate di riscoperta di sé: il sei maggio e il sette maggio.

Nato ai piedi delle Piramidi di Giza, ­ha imparato ad avvalersi dell’energia di quei luoghi percependone la­ grande sacralità. Dopo un’esperienza Iniziatica sul­ Monte Sinai ha incominciato ad utilizzare gli­ Oli Sacri per ottenere e diffondere la guarigione dell’Anima.

Il Maestro Gamal utilizza queste essenze da oltre 25 anni. Appartenente ad una famiglia che da cinque generazioni conserva la conoscenza dell’utilizzo degli Oli­ Sacri­ per aiutare le persone a livello Fisico,­ Emozionale,­ Mentale e ­Spirituale, il Maestro Gamal facilita la guarigione del Corpo e dell’Anima, aiutando a conoscere ed accogliere ­la propria­ Verità Spirituale, ­realizzando la Vera Essenza Divina.

Infatti, attraverso l’utilizzo delle essenze estratte da piante­ e fiori, le persone ­hanno la possibilità di­ riscoprire se stesse, riacquistare­ sicurezza e libertà, entrare in contatto con­ l’Amore Universale,­ superando ogni illusione mentale. Durante il seminario Gamal trasmetterà la conoscenza dei 7 Oli Sacri­ collegati ai 7 chakra (7 centri della nostra coscienza).

Potrai scegliere se prenotare per una giornata al costo di 120 euro, o per due al costo di 220. Ricorda che per assicurarti la partecipazione all’evento è necessario versare un acconto di 70€ per una giornata e di 100€ per due giornate.

Per info contattare Valeria Rendinella. cell: 3771211687 – mail: valeria@danzadistelle.it.

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Nicola De Maria alla Cortesi Gallery

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Cortesi Gallery inaugura un nuovo spazio a Milano con una mostra dedicata a Nicola De Maria, che riunisce le cinque monumentali tele da lui realizzate in occasione della sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1990.

Nicola De Maria è uno dei maestri italiani della Transavanguardia italiana.

Insieme a Sandro Chia, Francesco Clemente e Mimmo Paladino è stato un innovatore dell’arte, proponendo un approccio astratto e le cui tele si inserivano nello spazio come superamento della tela stessa.

E in occasione della nuova apertura di Cortesi Gallery, nuovo spazio espositivo in zona Porta Nuova, sarà proprio Nicola De Maria ad essere chiamato ad aprire la stagione espositiva in un quartiere in cui domina già da tempo la Galleria Cardi.

L’inaugurazione della mostra di Nicola De Maria alla Cortesi è infatti prevista alle ore 18:30.

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We Riddim: il martedì trap dell’Apollo Club

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L’avevano annunciato i ragazzi di We Riddim e noi li stavamo aspettando.

Come succede sempre in questi casi, che finché non vediamo una cosa con i nostri occhi non ci crediamo, adesso possiamo non soltanto andare a vederlo di persona, ma ritornare ad agitare il posteriore su un dancefloor esplosivo.

We Riddim, la serata che fa ballare tutti, volenti e nolenti, torna anche questo martedì.

Ad aprire le danze, Chiamu e Milangeles.

Ospite della serata uno dei soundsystem più blasonati del vecchio continente provenienti dalla più pazza capitale d’Eurpea: KD Soundsystem.

Sei pronto a twerkare come se non ci fosse un domani?

Per accedere al party, iscriversi alla lista. La trovi qui sotto, scorri e clicca. Cliccando su “Ci Vado” riceverai un promemoria dell’evento.

L’ingresso al locale è a discrezione dell’organizzazione.

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A Milano c’è una chiesa riservata solo agli sposi, ecco la sua storia!

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Nel mese dei matrimoni, forse farà piacere conoscere questa simpatica storia che riguarda una delle chiese più belle, centrali e pure meno conosciute di Milano.

Si chiama Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, la chiesa degli sposi, sita in Corso Italia 37. Perché due nomi?

Tutto ha origine con l’antica chiesa di San Celso, delle due chiese vicine è quella più piccolina, a mattoni rossi, classici del romanico lombardo. 

Da tempo immemore la chiesa conserva una icona di una Madonnina.

Sono gli anni della peste, delle ‘crocette‘ ai crocevia per pregare, delle processioni.

Era il 1485 quando la Madonnina del dipinto si animò, guarì i fedeli riuniti in preghiera davanti alla sua immagine, e pose fine all’epidemia in tutta Milano.
La notizia si diffuse presto. I cittadini vollero omaggiare il prodigio. Nel 1493 venne dato il via alla costruzione di una Basilica più grande, il Santuario di Santa Maria dei Miracoli, appunto.

Oggi la facciata di questa chiesa è protetta da un quadriportico spesso chiuso (ma aperto alle 13,15, per permettere una preghiera in pausa pranzo). All’interno si rivela una parata di capolavori dell’arte tardo-rinascimentale – manierista con opere di Bergognone, Paris Bordon, Antonio Campi, Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Carlo Francesco Nuvolone, Camillo e Giulio Cesare Procaccini.

E l’icona miracolosa? A disposizione di un numero privilegiato di fedeli: i neo-sposi.

E’ tradizione secolare che gli sposi milanesi, subito dopo la cerimonia delle loro nozze, si rechino in preghiera dalla Madonna per riceverne la benedizione e offrano il bouquet all’altare, opera di Martino Bassi, costruito negli anni 1584-1588 Pare che le richieste siano così numerose che la parrocchia prenda addirittura prenotazioni via e-mail.

Non è dato sapersi, invece, di alcun miracolo per i single in cerca della dolce metà. Per informazioni: www.santamariadeimiracoliesancelso.it.

Le vasche di corso Francesco

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Nell’Ottocento l’attuale Corso Vittorio Emanuele aveva il nome di “Corso Francesco“, mentre dopo l’unità d’Italia assunse l’attuale denominazione.
Fino alla fine del secolo scorso era la via dei cinema, ormai tutti rimpiazzati da negozi di abbigliamento e bar.

Omaggio a Pier Vittorio Tondelli

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Pier Vittorio Tondelli è conosciuto ai più per quel piccolo grande capolavoro che è “Camere Separate”, un romanzo sull’omosessualità, ma soprattutto sull’amore.

Quello che non conosce identità di genere, che si nutre di quella trepidazione mista a desiderio e che, trascinato dalle circostanze della vita, si ritrova a fare i conti con incomprensioni e non-detti.

Il rapporto di Thomas e Leo è un continuo salutarsi e ritrovarsi; è un tenere aperta una porta, che sia via di fuga, ma anche illusione di libertà.

I due infatti, vivono una relazione a distanza, a più di duemila chilometri.

E quella foga che li prende quando sono insieme nello stesso luogo sembra non bastare più a Thomas che cerca altro amore, sempre a portata di mano, più facile da gestire.

Una delle storie che continuano ad affascinare migliaia di lettori, anche a distanza di tempo.

Uno di quei libri maltrattati, piene di linguette segna-pagina, di sottolineature e di macchie di caffè.

Camere Separate di Pier Vittorio Tondelli viene celebrato questo pomeriggio da Verso libri in Ticinese.

Omaggio a Pier Vittorio Tondelli è un incontro con Enos Rota e Valentina Di Cesare che ne ricorderanno la straordinaria attività letteraria.

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Altre 7 cose da mostrare a chi viene a Milano per la prima volta

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Dopo le 10 cose da mostrare a chi viene a Milano per la prima volta, a grande richiesta e su qualche suggerimento dei lettori, abbiamo stilato un’altra mini guida con altre 7 cose da non perdere nella nostra città.

#1. Certosa di Garegnano


In viale Certosa, con dipinti meravigliosi ci avete scritto su Facebook. E non possiamo che ringraziarvi.

Abbiamo infatti scoperto che la Certosa, fondata il 19 settembre 1349 da Giovanni Visconti, vescovo e signore della città, nasceva in quello che allora era il Bosco della Merlata. Appena quattro chilometri fuori dai confini urbani erano sufficienti perché questa certosa fosse immersa nel silenzio, nella solitudine, e persino delle trappole dei briganti.
Tra gli ospiti illustri che la visitarono, anche Francesco Petrarca (estate 1357) e il maestro del Romanticismo inglese, Lord Byron, che rimase così colpito dal ciclo di affreschi con il ciclo delle Storie di San Bruno, opera di Daniele Crespi (5 aprile 1629), da scriverne un componimento letterario.

Per visitarla: maps.

#2. Cimitero Monumentale

La grande enciclopedia dell’arte, dell’architettura, della scultura e dei più illustri milanesi di Milano. Lo è sin dal 1866, anno della sua inaugurazione.

“Monumento” della milanesità opera dell’architetto Carlo Maciachini, il Cimitero Monumentale è un Museo a Cielo Aperto per varietà di stili architettonici e numero di opere d’arte esposte. Facendo proprio il gusto eclettico dell’epoca, qui si susseguono il gotico il romanico lombardo, quello pisano, i bizantinismi, il liberty…

Il Cimitero Monumentale sta a Milano come Père Lachaise a Parigi, solo che ancora molti non lo sanno. Tra i personaggi che si possono incontrare: Alessandro Manzoni, Salvatore Quasimodo, Filippo Turati, Anna Kuliscioff, Arturo Toscanini, Enzo Tortora, Gino Bramieri, Giorgio Gaber, Alda Merini, Franca Rame, Enzo Jannacci…

Mappa di cosa visitare Orario di apertura: da Martedì a Domenica, Tel 02 884 45706.

#3. Il complesso di Brera

È il secondo polo museale d’Italia… ci ricorda Città Nascosta Milano (www.cittanascostamilano.it/milano), e come dimenticarlo!
Da tutto il mondo vengono per ammirare Il Bacio di Francesco Hayez, la tela che molti associano alla carta dei cioccolato di un noto dolce da San Valentino. In realtà, l’istituzione nata durante il dominio austriaco è un trionfo di bellezza, arte, scorci da ‘instagrammare’, storie da scoprire.

Per merito anche del nuovo Direttore James Bradburne, Brera sta vivendo un’autentica età d’oro. Non solo sono in piena valorizzazione la Pinacoteca, l’Accademia di Belle Arti, l’Orto Botanico, l’Osservatorio Astronomico; da quest’anno, ogni secondo giovedì del mese Brera ospita l’happy hour a 3 euro. Un’occasione per ammirare capolavori assoluti tra un drink e un concerto di musica classica – pinacotecabrera.org.

#4. Le 5 Vie

Tante ne bastano per sostituire il Quadrilatero della Moda con il nuovo baricentro dello stile milanese.
Boutique vintage, gallerie d’arte, deliziosi bistrot, showroom di design, facciate in pietra e mattoni, colonne a tutto sesto e un dedalo di strade. Si chiamano Contrada del Boschetto, Contrada della Zecca, Contrada S. Marta, Contrada S. Maria Podone e Contrada S. Maria Fulcorina. Sono loro a fare il quartiere più antico di Milano che, finalmente, è tornato a raccontarsi.

Qui, o meglio, dall’attuale Piazza San Sepolcro, è partita la storia di Milano e del resto d’Italia.
Qui si trova la cripta dell’omonima chiesa dove pregava Carlo Borromeo.
Nell’attigua Biblioteca Ambrosiana risiedono i resti dell’antico Forum romano.
Sotto la torre del palazzo di età fascista Mussolini arringava la folla e dava inizio all’età dei Fasci.
Per queste vie Leonardo da Vinci si muoveva, lavorava.
Nelle attuali via del Bollo, della Zecca… si coniava la moneta e si faceva l’economia meneghina.
Ogni palazzo nasconde una corte e una storia.
Un distretto dove Milano sembra rimasta congelata all’età dei Comuni e del Rinascimento.

Per la sua eccellenza e per la sua natura pentastellata, qualcuna l’ha – correttamente – ribattezzata ‘La Stella di Cordusio‘ per la vicinanza con l’omonino Slargo.

#5. Palazzo Bagatti Valsecchi

e il circuito delle case museo. I baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi abitavano – e sembra che ancora siano – in via Gesù, 5. La loro è una casa ispirata al collezionismo del Quattrocento. Antonio Boschi e Marieda Di Stefano avevano fatto del loro appartamento in Via Giorgio Jan, una traversa di Corso Buenos Aires, la loro personale galleria. Alle pareti fissavano capolavori di Sironi, De Chirico, Manzoni (oggi, di casa al Museo del Novecento). Non era una casa grande, ma signorile, disegnata niente meno che da Piero Portaluppi, lo stesso che in via Mozart 14, Palestro, ha trovato spazio persino per una piscina. Quella di Angelo Campiglio e le sorelle Nedda e Gigina Necchi, residenti della omonima villa. Un unicum di Milano che tutto il mondo ci invidia per la sua collezione di arte, moda vintage, arredi…

Insieme a casa Poldi Pezzoli, in via Manzoni, fanno parte del circuito delle case museo di Milano (https://casemuseo.it), abitazioni private che ricchi imprenditori e mecenati illuminati hanno lasciato al pubblico godimento.

#6. Albergo Diurno e Spazio Cobianchi

per vivere l’eleganza di Milano anche sotto terra. Bastano infatti una decina di gradini per scendere nel ventre di Milano e tornare all’età dell’Art Decò tutta mosaici e ghirigori, quando Piazza Oberdan era una piazza di commessi viaggiatori e Piazza Duomo ospitava i bagni per la sosta dei pellegrini di passaggio (oggi c’è una mostra dedicata ai Templari).

Albergo Diurno e Spazio Cobianchi erano bagni – terme a disposizione dei turisti di passaggio, comprensivi di biglietteria, telefono, servizio di docce, bagni, manicure, pedicure, ben diviso tra uomini e donne, il tutto condito da boiserie raffinate e colonnine liberty. Oggi, grazie al cielo, dopo anni di abbandono, tutto è tornato all’antico (quasi) splendore.

#7.  San Satiro

Non avremmo potuto concludere con un miglior esempio per dirvi che, a Milano, niente è come sembra. 

All’esterno, la piccola parrocchia ha una facciata che sembra passare inosservata nel trambusto dello shopping di via Torino.

L’abside in mattoni (foto a sinistra) è una delizia per chi rifugge il traffico delle vie principali.

Dentro, il catino absidale sembra infinito, profondissimo, spaziale. Fate un gioco: puntate sullo sguardo su un dettaglio e avvicinatevi in prossimità dell’altare.

Magìa: il coro sul fondo della chiesa non è profondo metri, ma appena un paio di centimetri.
E’ la meraviglia della prospettiva rinascimentale. E’ un regalo dell’architetto romano Donato Bramante nel suo passaggio a Milano (fino al 1499). E dire che, alla corte di Ludovico il Moro, lui ci era arrivato come pittore. Ma si sa, Milano sa tirare fuori il potenziale nascosto in ognuno di noi.

PAOLA PERFETTI

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La Terra Inquieta alla Triennale di Milano

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La Terra Inquieta prende a prestito il titolo da una raccolta di poesie dello scrittore caraibico Édouard Glissant, autore che ha dedicato la sua intera opera all’analisi e alla celebrazione della coesistenza di culture diverse.

L’esposizione racconta il presente come un territorio instabile e in fibrillazione: una polifonia di narrazioni e tensioni.

Attraverso le opere di più di sessanta artisti provenienti da oltre quaranta paesi del mondo e con l’inclusione di documenti storici, la mostra parla delle trasformazioni epocali che stanno segnando lo scenario globale e la storia contemporanea.

L’esposizione, si focalizza in particolare sulla rappresentazione della migrazione e della crisi dei rifugiati.

Ponendo l’accento sulla produzione artistica e culturale più che sulla cronaca, La Terra Inquieta si concentra in particolare sul ruolo dell’artista come testimone di eventi storici e sulla capacità dell’arte di raccontare cambiamenti sociali e politici.

E La Terra Inquieta inaugura oggi alla Triennale di Milano.

Dove ti invitiamo a passare per riscoprire le identità del mondo, tra cui anche la tua.

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La riscossa dei non milanesi per una Milano Capitale della Finanza

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Se il mondo conoscesse Milano, Milano sarebbe in cima al mondo”. Questo è lo slogan di un gruppo di manager e professionisti che, il giorno dopo il referendum inglese su Brexit, hanno costituito il comitato Select Milano per lanciare una abile iniziativa di business diplomacy a favore di Milano nei salotti della finanza internazionale. L’obiettivo è quello di battere Parigi e Francoforte nella gara per attrarre le attività finanziarie sui derivati in euro, che sono obbligate a lasciare Londra (un mercato che vale oltre 500 mld).

Questi intraprendenti promotori di Milano (di cui fa parte anche lo scrivente) non sono tutti milanesi. Anzi, vengono in maggioranza da altre regioni italiane, alcuni sono stranieri. Ma come spesso succede, i migliori interpreti della milanesità sono quelli che scelgono Milano per realizzarsi, e grazie a loro la città prospera. Da sempre, le cose belle che accadono a Milano sono il frutto dell’impegno di cittadini e aziende, che aprono nuove piste e inventano nuovi primati internazionali. È stato così per le Settimane della Moda e il Fuorisalone del Mobile, che da fiere di settore sono state trasformate in una esperienza inclusiva, sia per i cittadini che per gli addetti ai lavori.

Forse questi attivi neo-milanesi, che stanno costruendo un ponte tra Londra e Milano, non sanno di essere i degni eredi di una Milano che si è arricchita nei secoli di diverse tradizioni: l’anima rinascimentale del Ducato degli Sforza, la razionalità illuministica dei tempi di Maria Teresa d’Austria e l’innovazione urbanistica e amministrativa di Napoleone. Qualità temperate da una tradizione di solidarietà sociale, frutto del cristianesimo ambrosiano plasmato da grandi arcivescovi, da S. Ambrogio a Carlo Maria Martini. La buona notizia per Milano è che la strategia di Select Milano per il dopo Brexit ha buone possibilità di successo, perché banche e fondi d’investimento anglo-americani non vogliono alimentare l’egemonia economica della “grande Germania” in Europa, trasferendosi a Francoforte (la Banca Centrale Europea basta e avanza), né si sentono di andare in una Parigi tormentata da diverse minacce (Marine Le Pen e il terrorismo islamico).

Ma soprattutto, Milano ha un asso nella manica: la Borsa Italiana e le sue controllate (MTS, Cassa di Compensazione e Garanzia, Monte Titoli) sono già di proprietà del London Stock Exchange (LSE). Quindi, le operazioni finanziarie che da Londra vanno a Milano, rimangono nel bilancio consolidato del Gruppo LSE. La posta in gioco è alta: chi vince questa gara si porta a casa 10.000 professionisti della finanza, fluenti in Inglese e altre lingue, con le loro famiglie e circa 40 miliardi di PIL (il valore di due manovre finanziarie del Governo italiano). E dopo il recente fallimento della fusione tra il LSE e la Deutsche Boerse, le probabilità sono ancora più alte. Infatti, Bruxelles aveva chiesto agli Inglesi di vendere il loro investimento in Piazza affari, per le regole dell’antitrust, e Londra ha preferito conservare le controllate italiane. Una conferma del valore strategico di Milano, che vanta una eccellenza internazionale nella gestione dei titoli di Stato (non solo italiani).

Così, dopo aver aperto le sue porte a Spagnoli, Austriaci e Francesi, la città tanto amata da Stendhal si prepara ad accogliere Inglesi e Americani. Con la differenza che nei secoli scorsi, venivano con le baionette innestate, mentre oggi questi ultimi ci portano competenze internazionali e crescita economica. E se Milano cresce, c’è speranza anche per l’Italia. Viva Milano Capitale europea della finanza!

@UgoPoletti

I demoni del Duomo

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Tra le decorazioni esterne del Duomo ci sono alcune teste di esseri mostruosi, tra cui diversi demoni.
Secondo una leggenda, un demonio si manifestò in sogno a Gian Galeazzo Visconti, ordinandogli di edificare un tempio al diavolo. Da qui deriverebbe la decisione di inserire le figure demoniache. Più verosimile l’ipotesi che nella tradizione medievale era comune l’usanza di raffigurare mostri e demoni per spaventare le forze del male.

Margiela – The Hermès Year alla Galleria Carla Sozzani

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Chi non ha mai sognato un paio di stivali Margiela è solo perché non conosce ancora il marchio.

Margiela è…che si può dire?

Uno dei brand iconici della moda, che ha influenzato il vecchio e il nuovo.

Pensiamo a Jacquemus, nuova promessa mondiale in fatto di stile con i suoi volumi importanti, o J.W. Anderson, onnipresente in qualsiasi boutique di stile milanese.

Un volume, curato da Kaat Debo, direttore e curatore capo del MoMu, Museo della Moda di Anversa, vuole celebrare il genio di una maison che ha dettato e detta tutt’oggi legge in fatto di stile.

Presentazione del libro Margiela – The Hermès Year ore 18:30.

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Corso Vittorio Emanuele: i suoi cambi di nome e l’avanguardia pedonale

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In epoca romana era l’arteria che portava verso nord-est. Successivamente prese il nome di corsia dei Servi ed era tratto della strada che congiungeva piazza Duomo alla Porta orientale. Il nome veniva dal convento dei servi di Maria, che officiavano la chiesa di Santa Maria.

Dopo i lavori di ampliamento, nel 1830 la strada prese il nome di corso Francesco, in onore dell’imperatore e re Lombardo-Veneto. Con l’unità d’Italia divenne corso Vittorio Emanuele II.
Fu la prima strada di Milano ad essere pedonalizzata, a metà degli anni ottanta.

Cigarettes After Sex al Fabrique

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Il loro indie pop sognante ha conquistato il pubblico tutto.

“Nothing’s Gonna Hurt You Baby”, il loro ultimo singolo, ha totalizzato più di 31 milioni di visualizzazioni su YouTube.

La musica dei Cigarettes After Sex è gentile, i loro live sono esperienze uniche e, dopo il sold out di Bologna, la band di Greg Gonzalez torna in Italia con un altro sold out.

 

Questa sera trovi i Cigarettes After Sex al Fabrique di Milano.

Come spesso succede in questi casi, se ti interessa far parte del concerto più emozionante della primavera, ti consigliamo di andare sulla pagina Facebook dell’evento e sperare di trovare un biglietto a buon mercato.

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Coma Berenices live al Gattò

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Ecco le Coma Berenices, un duo di belle, brave (trio con l’altrettanto batterista) napoletane e non dedite alle aberrazioni neomelodiche ma a un blend rilassante di chitarre acustiche ed elettriche, piccoli suoni elettronici d’ambiente e melodie cinematiche.

Coma Berenices è una piccola costellazione visibile nelle notti primaverili o estive a cielo terso.

Secondo un’antica leggenda greca, si trova lassù da quando la regina Berenice fece voto solenne di consacrare ad Afrodite la sua bellissima chioma come pegno d’amore.

Antonella Bianco (Antonio Firmani & th 4th Rows, Mathì) e Daniela Capalbo (Ben Slavin) che amano Karate, Tampe Impala, Sophia e Hiatus Kayote, iniziano a mischiarne nel 2015 le sonorità acustiche.

Con loro, alla batteria, Andrea De Fazio (Arduo, The Funkin’ Machine, Fitness Forever).

Il loro EP d’esordio è “Delight” cinque tracce – registrate da Stefano Bruno (Old Fashioned Lover Boy), mixate dagli amici Blindur e masterizzat da Birgir Jón Birgisson (Sigur Ros) – tra loro legate da un filo rosso: il piacere profondo che nasce da un fascino distratto, quel garbo selvaggio che ammaliava il poeta Robert Herrick.

Esattamente come nella vita – in cui troppa precisione è destinata a fallire – “Delight” mette in musica la meraviglia e l’incertezza che essa ci riserva e, attraverso una dichiarazione d’amore all’autenticità, prova a prendere un’assenza di armonia per trasformarla in bellezza.

 

Oggi le trovi al Gattò di Porta Venezia, le Coma Berenices.

E coloreranno il tuo lunedì grigio.

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La Femme live alla Santeria Social Club

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La Femme hanno fra le fila dei propri fan artisti come Romain Gavras e Jean Michelle Jarre, e sono la miglior cosa capitata a Parigi negli ultimi anni.

Tolti i due-tre successi degli MGMT, s’intende.

Pochi come loro sono riusciti a unire l’oro e i marciapiedi della Ville Lumière in una sintesi così perfetta e divertente.

La loro ascesa dal debutto nel 2013 è verticale: vincono i “French Music Awards” come migliore nuova band francese arrivando ai vertici delle classifiche del loro Paese, partono per un tour mondiale che tocca ogni continente, i loro brani vengono usati dalle campagne pubblicitarie di Apple, Renault e Sonos, i Red Hot Chili Peppers li vogliono come opening band ufficiale del loro tour europeo nell’ottobre dello scorso anno.

Il secondo album “Mystère” è uscito a fine 2016 e approfondisce il loro sound originalissimo fatto di psichedelia, pop francese & elettronica 80s.

Oggi li trovi alla Santeria Social Club, i La Femme.

Pronti a farti ballare sulle note di suoni unici.

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Passeggiata in 5 tappe nella Milano dei grandi architetti

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A fine aprile le mete di chi scappa dalla città cambiano, dalla montagna si passa al mare e ai laghi, ma il risultato è lo stesso. Milano si vuota e le sue strade, le piazze, le chiese, i musei diventano meta di quei pochi milanesi rimasti e dei turisti, attirati dalle collezioni primavera estate dei brand di lusso, ma anche dai nuovi percorsi che la città, in grande rinascita architettonica, può offrire agli appassionati di architettura, design, arte e innovazione.
Allora oggi, a chi avrà voglia di dedicare almeno una giornata del prossimo ponte festivo alla città, vogliamo proporre un percorso cittadino che è un inno all’architettura e a quei personaggi che hanno fatto grande Milano con le loro idee.

In questo caso proponiamo di partire dalla Fondazione Franco Albini in Via Telesio, 13. Sarete accolti dai figli del grande architetto di inizio secolo, Marco e Paola, in una visita interattiva dove osservare dei prototipi realizzati da Franco Albini, un campione dell’architettura razionalista durante il periodo della ricostruzione.

Sempre nei pressi della Metro Conciliazione e a due passi dal complesso di Sant’Ambrogio, in Via Enrico Moroso della Rocca 5, si potrà visitare, ma solo su appuntamento (02 3652159) la Fondazione Piero Portaluppi, anch’esso architetto di inizi ‘900, che ha in qualche modo influenzato l’architettura cittadina ristrutturando ville, appartamenti, palazzi pubblici nel post guerra, in piena ricostruzione. A gestire la Fondazione è una nipote del maestro che vi mostrerà un vasto archivio di progetti, alcuni interessanti pezzi di design e altre chicche legate alla Milano dell’epoca.

Spostandosi con una breve e piacevole passeggiata si raggiunge Piazza Castello dove al n. 27 si trova lo Studio Museo Achille Castiglioni, tenuto aperto al pubblico dalla moglie Irma. Castiglioni è l’apprezzato designer delle più iconiche lampade Flos e delle particolari sedie realizzate da Zanotta.

Per i più agili la camminata alla scoperta delle Fondazioni legate a famosi architetti milanesi continua percorrendo a piedi, o con i mezzi pubblici, la strada che da Piazza Castello arriva in Cordusio, passa il Duomo, arriva in San Babila e da li porta in Via Conservatorio, 20 dove si trova la Fondazione Studio Museo Vico Magistretti. Architetto poliedrico, venuto a mancare nel 2006, è dietro una infinità di edifici milanesi tutti vicino a una fermata della Metro, come per sua espressa volontà. La Fondazione, con l’aiuto del Museo del Design della Triennale racconta l’uomo e l’architetto anche attraverso gli innumerevoli oggetti iconici di design italiano che ha prodotto con case famose come Flou, Artemide, De Padova, Cassina e tanti altri.

Poco distante, in Via Mozart 12 si trova Villa Necchi Campiglio, un gioiello riscoperto di Piero Portaluppi, una villa costruita nel 1935 e ora riaperta al pubblico dove scoprire opere d’arte e di design oltre a una bellissimo giardino con piscina.

Piccole curiosità sui navigli di Milano

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Il primo tratto navigabile dei Navigli risale alla seconda metà del XII secolo. Questo sistema di trasporto di merci e di persone mise in collegamento la zona del Lago di Como e del Lago Maggiore con Milano.
Il sistema di chiuse dei Navigli è stato perfezionato da Leonardo Da Vinci che, incaricato da Ludovico Il Moro, trovò delle soluzioni innovative per risolvere il problema del dislivello del terreno lungo la Martesana.

Attraverso il Naviglio Grande è avvenuto il trasporto dei marmi che decorano ancora oggi il Duomo di Milano, provenienti dalle cave di Candoglia sul Lago Maggiore.

Nel 1805 Napoleone ha completato la costruzione del Naviglio Pavese per collegare Milano con il mare.

La navigazione sul naviglio fu un metodo di trasporto gradualmente abbandonato solo a partire dalla prima metà dell’ottocento per l’introduzione delle ferrovie.

MILANO CITTA’ STATO

Gli eventi da non perdere nel “Fuorisalone” della nuova fiera del libro di Milano

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Tempo di Libri e Fuori Tempo di Libri a Milano. Dal 19 al 23 aprile a Milano è Tempo di Libri. I padiglioni di Fiera Milano Rho ospitano la prima edizione della nuova Fiera dell’editoria italiana. Un momento di grande festa, per un’edizione dal carattere innovativo che ha il suo punto di partenza proprio dal rapporto tra editori, autori e lettori.

E se nella sede della manifestazione, a Fiera Milano Rho, il pubblico e i lettori avranno la possibilità di trattenersi fino alle 19.30 e costruire un proprio viaggio personale, in città l’esperienza continua con Fuori Tempo di Libri, una grande festa a Milano (e non solo) che con modalità e linguaggi diversi, prevede una serie di eventi collaterali tra mostre, cibo, musica, spettacoli, giochi, cocktail letterari, reading e maratone di lettura.

Sono oltre 100 gli appuntamenti che animeranno in questi giorni decine di luoghi a Milano e dintorni, grazie alla collaborazione con il Comune di Milano per permettere a tutti di celebrare la propria passione per i libri e la lettura e consentire al pubblico di scoprire nuovi modi per vivere Fuori tempo di Libri.

L’Alfabeto è il motore e la base della mappa anche degli eventi di Fuori Tempo di Libri (alla M di Milano): un filo rosso comune con tante trame diverse. Tra i numerosi appuntamenti vi segnaliamo Milano ad alta voce un ciclo di eventi previsto dal 19 al 22 aprile, in collaborazione con il Teatro Elfo Puccini e la trasmissione Ad alta voce di Radio3 – presso la sede dello stesso teatro – dedicato a quattro romanzi “milanesi” d.o.c.: I milanesi uccidono il sabato di Giorgio Scerbanenco, Adalgisa. Disegni milanesi di Carlo Emilio Gadda, Il Ponte della Ghisolfa di Giovanni Testori e Totò il buono di Cesare Zavattini (da cui Vittorio De Sica ha tratto il film Miracolo a Milano). Parteciperanno: Giovanni Agosti, Giorgio Pinotti, Claudio Vela, Cecilia Scerbanenco, Tatti Sanguineti e gli attori Ferdinando Bruni, Anna Nogara, Tommaso Ragno e Sonia Gessner. Inoltre la serata del 22 aprile, oltre ad essere aperta al pubblico, verrà trasmessa in diretta su Radio3 dalle 21, condotta da Anna Antonelli e Lorenzo Pavolini.

Proseguiamo al Centro Svizzero il 19 aprile con l’incontro tra la scrittrice Fleur Jaeggy e Chiara Valerio, e le cene letterarie su prenotazione (su Ibs.it) organizzate da GEMS e le altre all’Osteria del Treno con Andrea Vitali, Clara Sánchez, Alessia Gazzola, e quella con Wulf Dorn al Peck Italian Bar.

Al Cubet, il 19 aprile aperitivo con Franco Francescano, autore La ragazza che prende il sole nuda. E altri 99 racconti. Il 20 aprile aperitivo con Paolo Brera, autore di Il denaro degli altri. Alla vineria Bìcerin il 19 aprile è in programma Sapori di Sicilia a Milano, reading e performance di Chiara Aurora Giunta e il 21 aprile Delitto al bar à vin, con Rebecca Town e la sua creatrice, entrambi a cura della casa editrice Vanda ePublishing.

Fuori Tempo di Libri prevede anche una serie di feste, come (Secondo) Tempo, prevista alla libreria Feltrinelli di piazza Piemonte il 20 aprile, o quella all’East River il 20 aprile per Typee, la nuova comunità di scrittura e lettura inaugurata dalla Scuola Belleville. Sempre il 20 aprile, da non perdere il Milano da Bere – Il cocktail party di Studio per Tempo di Libri nella sede dello storico Bar Basso (in collaborazione con la Rivista Studio).

Ci spostiamo nell’UniCredit Pavilion (in piazza Gae Aulenti), qui da venerdì 21 a domenica 23 aprile, i contenuti di Tempo di Libri e di RadioCity si incrociano con un palinsesto di interviste sui libri, ospiti in Fiera e in diretta su tutte le radio presenti all’evento.

Domenica 23 aprile, ricorre la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, e per l’occasione è organizzata 23. Resistenze. Come la radio e i libri aiutano a resistere, una grande maratona di letture con scrittori e dj musicate in diretta da Saturnino. Questa sarà la festa conclusiva di RadioCity e Tempo di Libri, dedicata di conseguenza a tutte le forme di resistenza, come quella delle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto, rappresentate dal Sindaco di Amatrice.

Alpes Officina culturale propone due appuntamenti: il primo in programma il 20 aprile è La poesia è una questione di millimetri con Tiziano Fratus, Matteo Fantuzzi e Vincenzo Frungillo al Bezzecca Lab; il secondo vede Tiziano Fratus e Franco Michieli che, accompagnati da Roberto Mantovani, partiranno dai Giardini Indro Montanelli per alternarsi in un cammino urbano.

Fuori Tempo di Libri prosegue alla Fondazione Stelline, il 20 aprile con Come to Milano: la città e i talenti globali. Come si rinnova lo skyline del mondo del lavoro: formazione e carriera nella città in trasformazione con PierCarla Delpiano, Stefania Vitulli, Gabriele Ghini, Germano Buttazzo, Emiliano Cappuccitti, Daniele Mancini, Mattia Mor e i grandi talenti della Milano che cresce. Il 22 aprile, nella stessa sede, l’evento Più si legge meno si imita: Stefania Vitulli, Antonio Carnevale e Stefano Zecchi presentano OverBook, prima Scuola di Lettura Creativa (l’incontro è promosso in collaborazione con IISBE – Istituto Internazionale di Scienza della Bellezza). Una lezione di simulazione, con tanti scrittori e le loro playlist dei libri degli altri, aperta a tutti su iscrizione.

Da FM Centro per l’Arte Contemporanea, per Fuori Tempo di Libri è in corso la mostra Africa Blues, a cura di Microclima; inoltre il 22 aprile è prevista la presentazione di Il coraggio della libertà (Ed. Paoline) di Blessing Okoedion. Il palinsesto di eventi prosegue in città al Civico Planetario Ulrico Hoepli ai Giardini Pubblici Indro Montanelli e vede anche l’apertura serale straordinaria di associazioni, librerie, musei e biblioteche.

Le 26 Biblioteche del Sistema Bibliotecario di Milano con Fuori tempo di libri diventano Biblioteche di parola, adottando ognuna una lettera dell’alfabeto per declinarla in un programma di incontri e iniziative. Inoltre nell’ambito del “Patto di Milano per la Lettura” il 22 aprile nel giardino storico di Palazzo Sormani è organizzata la Convention dei lettori volontari del patto della lettura. Indovina chi viene a cena?: due piccole lezioni e una lettura spettacolare con i 400 volontari che hanno partecipato ai corsi tenuti da alcuni professionisti.

Con Fuori Tempo di Libri la bicicletta diventa mezzo per diffondere la lettura con Book in bike. I ragazzi consegneranno i libri a chi ha difficoltà a recarsi in biblioteca e raccoglieranno video-testimonianze di opinioni, recensioni e letture ad alta voce (bookinbike@mail.it).

Ancora mostre e questa volta ci spostiamo alla Biblioteca Nazionale Braidense, qui dal 20 aprile gli appassionati di letteratura crime e noir non potranno perdere Il giallo a Milano (come e perché Holmes, Maigret e De Vincenzi si trovano a Brera).

Al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci il 19 aprile Paolo de Bernardis insieme a Luca Reduzzi presenta il suo libro Solo un miliardo di anni?. Il 21 aprile, è in programma l’incontro Finchè le gabbie non saranno tutte vuote: omaggio a Tom Regan, in collaborazione con Edizioni Sonda. Il 22 aprile è la volta di Giulio Giorello e Pier Luigi Gaspa che parlerà del suo Madame Curie, indipendenza e modernità; mentre il 23 aprile, l’appuntamento è con Libri, rose e innamorati per celebrare Sant Jordi.

Palazzo Clerici il 20 aprile I primi cento giorni di Trump, una tavola rotonda con Viviana Mazza, Maio Del Piero, Paolo Magri e Andrew Spannaus a cura di ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale.

Al Fuori Tempo di Libri, inoltre, È tempo di Librai: durante i giorni della Fiera, alcuni autori intraprendono il ruolo di librai alla Libreria Popolare di via Tadino il 20 aprile (Alessandro Barbaglia e Paola Calvetti), alla Libreria dello spettacolo il 20 e il 22 aprile (Davide Steccanella e Mirko Zilahy), alla Libri sotto casa c/o Portineria 14 il 20 aprile (Deborah Simeone). A questa iniziativa vi partecipano inoltre i Mondadori Store, con diversi appuntamenti in alcune sedi, come Fuori dal tempo (di libri): conversazioni d’autore e Aperitivo con l’autore. Sono coinvolte le librerie Rizzoli Galleria, Mondadori Megastore – Milano Duomo, Mondadori Megastore – Multicenter Marghera e Mondadori Megastore di via S. Pietro all’Orto.

Al Circolo della Letteratura e delle Arti di Milano (presso Spazio Cobianchi Duomo 19A) si omaggia la figura di Luigi Pirandello. Si parte il 19 aprile con C’est ainsi: un musical dimenticato (scritto da Pirandello per Broadway nel 1930), conferenza e musica a cura di Orietta Colacicco e Elena Fontanella. Ancora mostre, infatti dal 19 al 22 aprile potrete visitale l’esposizione Lo scritto e il doppio: Pirandello e il sé, a cura di Annamaria Andreoli ed Elena Fontanella; sono esposti documenti, fotografie e filmati storici. Noi donne e Pirandello è il titolo di una serie di conferenza, in programma dal 20 al 22 aprile su memorabilia pirandelliane al femminile con Annamaria Andreoli, e nelle stesse giornate, si andrà alla scoperta di Pirandello tra illusione della vita e realtà del teatro, stralci di interpretazione teatrale con Annig Raimondi – Pacta dei Teatri. Infine il 20 aprile, un quinto appuntamento riguarderà L’arte di “pigliare i fatti per la coda”, lectio pirandelliana a cura di Cristina dell’Acqua.

La Società Editrice Milanese propone I giovedì di SEM: il 20 aprile è la volta di Antonio Riccardi, che presenterà il libro La chimica dell’acqua dell’esordiente Sara Kim Fattorini. Dalla casa editrice Egea sono invece tre eventi proposti: Capire le scelte (non solo economiche), con Luciano Canova (il 20 aprile a Palazzo Cusani); L’arte come investimento, con Federico Lazzati, Gianfranco Negri-Clementi, Severino Salvemini, Simone Strummiello, Ludovica Vigevano e la moderazione di Riccardo Riccardi (20 aprile, Triennale, Teatro Agorà); Populista a chi?con Alberto Martinelli, Mario Monti, Jan-Werner Müller, Angelo Panebianco e la moderazione di Alessandra Sardoni (21 aprile, Palazzo Clerici).

Fuori Tempo di Libri valica i confini di Milano grazie al patrocinio di alcuni Comuni: il Comune di Rho organizza una serie di appuntamenti con autori, incontri per la valorizzazione del patrimonio librario cittadino e iniziative con i commercianti, le associazioni locali, e le biblioteche cittadine. Il Comune di Monza, apre le porte dei propri luoghi dediti alla promozione della lettura coinvolgendo le Biblioteche del Sistema Bibliotecario Urbano, librerie e diversi luoghi culturali in città. Il Comune di Sesto San Giovanni propone la mostra Segni. Appunti, bozzetti e schizzi non strappati alla Biblioteca Pietro Lincoln Cadioli, a cura di Cristoforo Moretti e dedicata a Sergio Toppi. Il 22 aprile è previsto l’incontro con Alfredo Castelli, padre di Martyn Mistère.

Qui è possibile scaricare il programma della fiera, qui quello del fuori fiera, qui la mappa dei luoghi.

 

Foto cover: Facebook TempodiLibri 

La case di ringhiera: da pop a trendy

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Erano definite case di ringhiera tutte le case popolari che dai primi del Novecento in poi ospitavano molti inquilini, in piccoli appartamenti, e che avevano il bagno su un ballatoio (balcone) comune. Il colore della facciata era quasi sempre giallo.
Da allora le cose sono cambiate molto e le case di ringhiera sono diventate oggetto di culto, molto ricercate.


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