E’ tornata a Milano l’esposizione internazionale del ciclo e motociclo, l’evento fieristico delle due ruote più grande d’Europa. La giornata del debutto è stata dedicata a espositori e stampa e la metro verso Rho Fiera è già piena di motard. Giacca di pelle, jeans, sneakers all’ultima moda, occhiali performanti, stempiatura e pelle abbronzata. Dentro è un universo senza fine di prodotti, moto, motorini, moto del futuro, biciclette, caschi, stivali, pezzi di ricambio, abbigliamento più o meno tecnico che a vedere tutto ci vorrebbero i 6 giorni di eventi, dall’8 al 16 di Novembre!
Scelgo così di farmi portare dall’istinto e subito attira la mia attenzione un’azienda milanese, nuova, dal brand di classe, Milano 1914, che ha scelto Eicma per lanciare sul mercato i suoi prodotti, eleganti, rifiniti, cool. Abbigliamento anti vento e anti pioggia, senza protezioni, pelletteria e caschi tempestati di Svarosky, per la donna che in moto non vuole perdere il suo stile e per una cifra “accessibile a tutti”, ci spiega Sabrina Alfonso, portavoce dell’azienda in Fiera. Per chi fosse interessato a questo “brand a km 0”, prodotto tutto milanese, realizzato da artigiani fra Brianza e Triveneto, c’è un temporary store in Rinascente e a breve sarà allestito un corner in Stazione Centrale.
Mi sposto e vedo tre bei scooter, bianchi e neri, proposti da KRC moto, completamente elettrici. L’azienda di Caserta produce solo mezzi elettrici e la cosa mi piace! Francesco, al banco dello stand KRC, mi dice che a scegliere quei mezzi sono soprattutto professionisti che usano la moto per spostarsi con rapidità e che con l’elettrico scelgono non solo di non inquinare, ma anche di facilitarsi la vita avendo accesso a zone a circolazione limitata, come i centri storici. Alla domanda su cosa chiederebbero al governo per migliorare i loro affari, la risposta è unanime “più infrastrutture – scarseggiano ancora le colonnine per la ricarica in Italia – e una politica di incentivi per chi compra elettrico”. Ricevuto, riporto!
A questo punto, lo sguardo gentile di un signore, in un corner che pubblicizza un casco con visiera parasole a comando vocale, mi incuriosisce. Si chiama Giovanni Di Troia ed è, forse ancora senza saperlo, uno di quegli innovator/maker che stanno cambiando le sorti dell’Italia grazia a intuizioni che diventano, purtroppo ancora non spesso, realtà produttive. La sua idea non ha ancora trovato un produttore ma lui è qui per testarla con il pubblico e fino ad ora “è andata bene – mi dice. Chiunque vada in moto sa quanto sia complicato mettere e togliere gli occhiali durante la guida. Ne so qualcosa anch’io!
Giusto il tempo di distogliere lo sguardo da Giovanni, che una bici dalle ruote abnormi sembra dirmi “vieni a prendermi e non avrai più il problema di pavé scivolosi o di rotaie insidiose”. È una bike, nera, in alluminio, freni a disco anteriore e posteriore, pedalata assistita, sellino in pelle con ricamo della bandiera italiana, ruote smisuratamente larghe, una vera tentazione! Per saperne di più basterà visitare il sito della Fantic motor e digitare FatSport, è il suo nome e in questo mondo di magri, anche il nome mi piace!
Sorrido da sola e quando torno dal mio idillio con la bici cicciona, vedo una bella ragazza bionda, seduta a terra, sfinita, che smanetta col telefono. Si chiama Veronica, fa la ragazza immagine e ha una lunga esperienza di fiere, ma questa, mi confessa “è la più fastidiosa, gli uomini arrivano in gruppi e a volte superano i limiti!”. In effetti di testosterone ce n’è a go-go qui e vuoi o non vuoi di donne se ne vedono poche, escluse modelle e hostess, che a dire la verità mi fa una rabbia vederle mezze svestite sulle moto (in fondo siamo un buon 50% del pubblico acquistante, non sarebbe ora di scendere dal sedile di dietro, rivestirsi e dettare qualche regola in questo segmento di mercato?). Lasciando da parte queste derive femministe (non dimentichiamo che oggi è anche il giorno del trionfo di Trump) mi dirigo alla conferenza stampa Internazionale sullo stile e il design nel settore dei motocicli. “Oggi più che mai – c’è scritto sul comunicato stampa – si è attenti all’estetica che fa la differenza”… Sarà il motivo per cui Hillary ha perso?