Home Blog Pagina 626

Le 3 versioni del nome di PRECOTTO: c’è anche quella di un sacerdote finito al rogo

1

Zona nord-est di Milano. La Martesana ha abbandonato NoLo da un po’ e i Martesangeles lavorano alacremente perché il naviglio che porta verso Monza non si perda sotto cumuli di rifiuti e noncuranza.
La metropolitana rossa sbuffa di rumore e vapore. La kasbah accumulata intorno a Loreto lascia lo spazio a loft e casermoni, alberghi, diramazioni. Gorla e le sue start up sono a pochi metri. A destra vai verso viale Padova. A sinistra ti perdi per viuzze e forse trovi la roggia.
Fermata Precotto. Scendi e ti chiedi da dove arrivi questo nome.

Per un sacco di tempo ho immaginato che fosse per la presenza di un’azienda alimentare, ad esempio di conservazioni di insaccati. Molto banale, molto superficiale.

Come sempre accade a Milano, i nomi così come i quartieri, i palazzi e le vite dei milanesi nascondono strati e strati di storie. Anche il nome Precotto è portatore sano di valori che sanno di leggende tramandate dagli anziani fuori dai bar con gli ombrelloni a righe rosse e bianche, di qualche illazione fatta da bontemponi poco curiosi.

Ma perché allora Precotto si chiama così?

Precòtt si dice in milanese.

Pre – còtt: cotto prima?

Chiedendo un po’ in giro le uniche versioni che mi paiono degne di nota sono quelle che condivido qui di seguito, salvo poi rimanere a disposizione per approfondimenti, contestazioni, precisazioni, narrazioni.

La analisi parte dalle due parole di cui si compone Precotto: còtt e pre.

Còtt lo abbiamo visto: è ‘cotto’. Non ci piove.

E’ il ‘pre’ a portare qualche dubbio.

Come è facilmente immaginabile, questa area a nord di Milano era tutta campagna. Quindi, era una periferia fatta di terra e prati. Pree si dice in milanese. Quindi, questa era una zona di prati arsi, magari bruciati proprio per fare foraggio o rinnovare le messi per i pascoli.

Ma se l’etimologia risolvesse tutto allora Precotto non godrebbe del suo fascino.

Una volta ho sentito dire di un “pre” come prete, cotto. Sì, pare che in un tempo non meglio imprecisato qui sia arso vivo un sacerdote.

Delitto di provincia o terribile incidente?

La terza versione del nome sembra la più pertinente, per quanto a riportarla sia Wikipedia.

Si dice infatti che intorno al 1148-1153 esistesse un toponimo, pulcoctum (1148, 1153) o Pullum Coctum (1162) legato a questi luoghi.

Ma da queste parti, nel 1200, si aggirava pure un certo Precogi, latino ecclesiastico Praecautum.

Per chi ben conosca la zona, però, non si può non considerare il fatto che quella lungo la Martesana sia una zona storicamente ricca di osterie per viandanti.

Perché non immaginarne una con questo nome anche tra Milano e Monza?

Già, forse mi sono ubriacata di troppa voglia di scoprire Milano.

Foto: I nuclei storici di Gorla e Precotto, nella Carta di Manovra dell’IGM del 1878 – Wikipedia

PAOLA PERFETTI

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

10 film per farsela addosso quando si è soli in casa la notte (CON VIDEO: SCENE CULTO)

0
uccello dalle piume di cristallo
uccello dalle piume di cristallo

La cosa migliore da fare quando sei in casa da solo la notte è riempirti la testa di paranoie e paure.

E il modo migliore per ottenere questo risultato è guardare uno di quei film pieni di terrore ben confezionato.

Tipo questi.

10 film per farsela addosso a casa soli la notte

 

#1 Profondo rosso – Dario Argento

Il maestro dell’Horror italiano insieme al maestro del jazz italiano Gaslini formano un binomio di tachicardia e paranoie ossessive.

 

#2 L’uccello dalle piume di cristallo – Dario Argento

Ancora Dario Argento, perché come fa paura lui nessuno ci riesce. Questo film ci mette in guardia dai pericoli di accettare un lavoro offerto da un amico ornitologo e di frequentare le gallerie d’arte con leggerezza.

 

#3 Nightmare – Tim Whelan

Prima che diventasse un franchising del terrore, Nightmare è stata quella cosa con i coltelli al posto delle mani che facevano in seconda serata quando eri piccolo. Ora riguardarlo non fa più l’effetto di allora, ma qualche reminiscenza si muove, specie quando si chiudono gli occhi.

 

#4 Shining – Stanley Kubrick

http://1980s-90sgifs.tumblr.com/post/112532809705

Tutto lavoro e niente svago rendono Jack un ragazzo noioso. Ditelo al vostro capo quando alle sette di sera vi sgancia sulla scrivania una frana di pratiche da sbrigare entro domani.

 

#5 Final Destination – James Wong

Il destino di questi ragazzi è quello di morire. Quindi muoiono. Escluse le variabili tempistiche e buffi incidenti è il destino di ogni essere umano.

 

#6 The Others – Alejandro Amenábar

Incredibile film del 2001 che quando inizi a raccontarlo c’è ancora qualcuno che risponde di non spoilerare il finale.

 

#7 Il Sesto Senso – M. Night Shyamalan

 

sesto senso
sesto senso

Ogni volta che qualcuno pronuncia le tre parole “vedo la gente…” seguite da aggettivo qualificativo, sta citando questo film.

 

#8 It – Tommy Lee Wallace

Tutti noi abbiamo pensato almeno una volta nella vita che la patina bianca che ricopre il volto dei clown sia spaventosa.

 

#9 L’esorcista – William Friedkin

È già dura quando devo dividere casa con mia suocera, figuratevi dividere il proprio corpo con il demonio.

 

#10 Nosferatu – Friedrich Wilhelm Murnau

Anche i film muti possono far paura.

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

La strada che produrrà energia

0

Presto sarà possibile ottenere energia rinnovabile dalla Route 66. E’ questa la promessa del Dipartimento dei Trasporti del Missouri, che da qualche tempo sta collaborando con Idaho, lo Stato americano dove ha sede la start-up Solar Roadways.

IL PROGETTO è quello di coprire con dei pannelli solari che generano elettricità la pavimentazione un numero non ancora precisato di km della storica Route 66 a Conway, nel Missouri.

Il leader del progetto, Tom Blair, ha recentemente annunciato il suo desiderio di avere i pannelli pronti entro la fine di questo anno, cioè prima delle nevicate invernali.

Interessante il modo per realizzare il progetto: Blair ha pensato ad una campagna di crowdfunding atta a raccogliere altri fondi necessari per realizzare questo progetto.

I FONDI. Nel 2009, il team di Solar Roadways ha ricevuto una sovvenzione di $ 100.000 dalla Federal Highway Administration per aiutarli a costruire un prototipo. L’azienda ha inoltre ottenuto una borsa di ricerca del valore di $ 750.000 dal Dipartimento dei Trasporti statunitense. Oltre a questo, il gruppo ha già raccolto 2 milioni di dollari con la propria campagna di crowdfunding su Indiegogo.

LA TECNOLOGIA. Rivestiti di un sicuro vetro temperato, i pannelli di Solar Roadways faranno molto più che immagazzinare energia dal sole.
Essi sono stati pensati per fornire illuminazione LED e sostituire efficacemente le linee stradali e della segnaletica.
Dal momento che i pannelli sono modulari, la Solar Roadways afferma che sostituire le sezioni danneggiatesarà meno costoso e fastidioso anziché  ri-pavimentare interi tratti di strada con asfalto tradizionale.

Mentre le strade coperte di pannelli solari sono state criticati da alcuni, i progetti provenienti da altre parti del mondo hanno prodotto alcuni risultati ottimistici.

(Fonte: Solarroadways )

10 modi per nascondere che sei DISOCCUPATO

0

Trovarsi senza lavoro non è mai molto bello, però capita.

Per fortuna viviamo nella società dell’apparire dove l’unica cosa che conta è cosa gli altri pensano di te, non quello che sei.

Quindi anche se sei disoccupato, devi imparare a fingere.

disoccupato10 modi per nascondere che sei disoccupato

 

#1 Faccio il freelance

Questo elegante lemma anglosassone oggi è abusato da chi naufraga come un moderno Leopardi tra Indeed e altri siti con il vocabolo job nell’URL. Non significa che non lavori, significa che lavori molto poco e che venderesti tua madre per il posto fisso.

 

#2 Faccio catering

Epurato dei suoi significati laterali, fare catering significa aiutare la propria madre ad apparecchiare la tavola.

 

#3 Lavoro presso Me Stesso

Questo claim si presenta come una pesante ammissione di onanismo, in realtà indica il rispetto di una filosofia ben precisa che strizza l’occhio all’epicureismo, dove il soggetto e il proprio piacere è posto al centro dell’universo.

 

#4 Faccio il formatore

Chi sa fare fa. Chi non sa fare insegna.

 

#5 Mi prendo un periodo sabbatico

Persino gli adolescenti, nonostante il loro principio di realtà sia tutto bucherellato, hanno capito che in questo periodo storico il welfare della mediocrità è finito. Per ottenere una posizione lavorativa nella media bisogna sgobbare come quelli che una volta aspiravano alla dirigenza. Poi c’è quello che si prende un anno sabbatico…

 

#6 Sto per lanciare una start up

Steve Jobs prima di morire ha rovinato il pianeta con il suo discorso agli studenti di Stanford. Siate affamati, folli, credete nei vostri sogni perché voi siete geniali. 8 start up su 10 falliscono, quindi ricordati di pregare i tuoi santi preferiti di essere proprio tu il più genietto di tutti. Ma soprattutto ricorda che nella vita non si può fare sempre quello che si vuole.

 

#7 Faccio il consulente

Il consulente è la versione radical chic del formatore.

 

#8 Ho ripreso a studiare

L’università dopo una certa età diventa il rifugio dei pavidi. Una scusa intellettuale per non affrontare la vita.

 

#9 Sto aspettando un figlio

Se non diventa un’abitudine, è una cosa molto bella. Nel senso che rispetto a tanti altri sforzi creativi che vengono perpetuati nella nostra epoca, generare la vita resta qualcosa di nobile.

 

#10 Faccio cose vedo gente

Evasivo come un figlio adolescente costretto a rispondere alla domanda, “come va a scuola?”

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Peppone e don Camillo in realtà sono nati a Milano

0

Milano spesso apre la strada al successo a chi viene da fuori. Questo è capitato anche a Giovannino Guareschi. Nato in provincia di Parma, il padre di Peppone e don Camillo si trasferisce a Milano a 28 anni, nel 1936, per collaborare con la rivista satirica “Bertoldo”, insieme alla moglie Ennia che, il romanziere, disse che con la scusa di alcuni dipinti del cinquecento lo aveva fatto entrare in una Chiesa da celibe, facendolo uscire “coniugato a vita“. Dapprima la coppia abitò in via Modena, lavora negli uffici della Rizzoli finchè nel 1942 viene arrestato con l’accusa di diffamazione contro Mussolini e viene allontanato da riviste e radio con cui collaborava. Guareschi viene trasferito in una prigione prima in Polonia e poi in Germania dove fu liberato dagli americani. Nel 1945 fa ritorno a Milano e va a vivere con moglie e figlio in via Pinturicchio 25.

In questi anni oltre a scrivere di Peppone e Don Camillo, Guareschi parla spesso del suo amore per Milano, “una enorme città che comincia sempre e non finisce mai”, dove “solo di notte puoi udire il tuo passo. Di giorno è impossibile”.

Nel 1952 Guareschi lascia Milano per trascorrere i suoi ultimi anni nella campagna emiliana.

I 10 piatti indimenticabili delle vacanze

0

Se c’è una cosa che ci portiamo con noi delle vacanze sono i sapori dei luoghi in cui abbiamo trascorso le nostre ferie, i pranzi o le cene conviviali con amici di lunga data o quello appena trovati, quello strappo alla dieta quotidiana che ci ha fatto sentire in paradiso.
Ma quali sono i piatti indimenticabili delle vacanze?
Per la serie: dimmi che cosa hai mangiato e ti dirò che vacanza hai fatto e che tipo sei, ecco 10 menu-tipo che diranno molto di voi.

#1 La paella

Che si sia stati a Barcellona, Madrid, Ibiza, Formentera o confinati in qualche chiringuito vista Adriatico, la paella avrà un posto speciale nel menu di ogni vacanza.
Perché, ingredienti a parte, questo mix di riso verdure o carne o pesce, a seconda dei gusti, sa di mare, estate, condivisione e colore.
Potrebbe essere poi quanto di più salutare ingollerete per il resto delle vostre ferie.

#2 La colazione salata (salmone, panino con bacon)

E’ un po’ l’incubo di noi italiani abituati a brioches e caffellatte.
Potremmo accettare anche uno yogurt e una spremuta, ma a primo impatto quell’uovo e salsiccia o la tagliata di salmone con burro sono un pugno nello stomaco.
Poi la fame ha la meglio e una volta tornati a casa vi piacerà impressionare i vostri amici dimostrando quanto sia diventato forte il vostro gusto internazionale.

#3 Gli arrosticini abruzzesi

Già da soli gli spiedini fanno festa. Carne buona, impilata su uno stecco, gustosa e facile da mangiare in qualunque situazione, sono un plus di ogni barbecue o serata goliardica. A Milano c’è chi cerca di dare un sapore di estate tutto l’anno. Alla Balera dell’Ortica gli arrosticini sono in menu 365 giorni l’anno – anche se mangiarli con vista sul Gran Sasso è tutta un’altra cosa.

#4 La feta fritta

Di feta ne vendono ovunque e in ogni luogo del mondo, ma quella fritta, avvolta da una deliziosa copertina di pasta fillo, se fatta bene, la mangerete solo in qualche taverna greca, magari con vista su un porticciolo con barche azzurre attraccate su brevi moli e case bianchissime affacciate su una caletta accarezzata da una lieve brezza.
Se avete capito di cosa sto parlando vi sarà già venuta l’acquolina… per la prossima vacanza.

#6 Fish & Chips

Uno degli effetti positivi della globalizzazione è stata l’apertura di negozi in franchising in grado di friggere pescetti e patatine letteralmente ovunque e in qualunque ora del giorno.
Il nome e il piatto tradiscono origini inglesi.
Alle Cinque Terre come in Costiera Amalfitana vi rifileranno la stessa cosa ma lo chiameranno ‘cartoccio’, rivelando che il piatto marinaro più semplice del mondo è un classicone anche del cibo di strada italiano.
Unica avvertenza: l’orario in cui deciderete di concedervi un tuffo. Con tutto quel fritto dovrete aspettare due ore abbondanti!

#7 Churrasco e la Feijoada

Fa un po’ effetto Olimpiadi di Rio. Fa allegria.
Per chi non lo conoscesse, il churrasco è un enorme spiedino di carne alla brace da cui ci si può servire fino a sazietà – dovrete solo essere voi molto bravi a fermare il generoso maitre di sala che ve lo porgerà senza sosta appena vedrà il vostro piatto vuoto.
La feijoada detta alla portoghese è fighissima, in italiano è la fagiolata. Buonissima ma anche pericolosissima per chi non ha uno stomaco abituato a piatti così sostanziosi.
Insieme i due piatti fanno fuochi d’artificio, e una gran voglia di tornare in Brasile o in Messico.

#8 Il Cous cous

Un piatto ormai inflazionato anche negli happy hour in Italia, dove lo troviamo tutto l’anno. Un piatto povero, semplice da preparare. Capirete se è stato preparato a dovere se dentro ci troverete anche pezzi d’agnello, uova sode e spezie del Nord del Sahara di cui non avete mai sentito parlare.

#9 Il salmome norvegese a Bergen con il burro fresco e il pane fresco

Buongustai. Viaggiatori colti. Amanti dei tour all’avventura – comunque voi vi tenete ben lontani dalle spiagge affollate d’agosto.
Il salmome norvegese a Bergen con il burro fresco e il pane fresco è il piatto-tdi una vacanza all’insegna dei sapori semplici e di qualità.
A proposito: siete riusciti a tornare dal vostro giro Oslo-Stoccolma-Copenaghen senza farvi scendere la lacrimuccia?

#10 Croque Madame e Croque Monsieur

Per chi ha trascorso vacanze chic in Provenza o è rimasto a Milano e per addolcire l’amaro in bocca si è rifugiato in qualche bistrot dal menù d’Oltralpe. Se lo chiamate toast vi serve già un’altra vacanza.

Gli 8 COLORI tipici di Milano

0

Milano è una città molto colorata nonostante venga accusata da tutti di essere una città grigia.

Il grigio c’è, ma è solo un patina di alcuni luoghi, forse di alcuni momenti. Ma non è tutto e non è nemmeno tanto.

Milano è un’esplosione di colori, anche vivaci, a volte dissonanti con le aspettative che la città del lavoro crea nei suoi turisti e abitanti.

Ci vorrebbe più spirito di osservazione, meno pigrizia e quell’acuità mentale tipicamente femminile capace di discernere coloro molto simili fra loro.

colori di milano8 colori di Milano

#1 Giallo panna dei tram
Quando lo si vede apparire sulle strade significa una cosa sola: presto sarà un concerto di suoni simili a dei fulmini ubriachi.

#2 Verde delle fontanelle
E’ un verde tranquillo, rilassa lo sguardo e allontana, seppur per un istante indefinibile, le preoccupazioni. Esprime l’oasi della città.

#3 Lilla della metropolitana
Una metro non fa primavera ma il lilla è un colore floreale.

#4 L’oro della Madonnina
Proprio come la medaglia più pregiata, la Madonnina svetta sul tetto del Duomo. E per secoli è stata primatista assoluta nell’altezza in città e nell’Italia intera.

#5 Rosso mattone del Castello Sforzesco
Come sarebbero i loft industriali di Brooklin se fossero stati costruiti nel XIV secolo.

 

#6 Il blu dei nuovi palazzi di vetro.
Si mimetizzano nell’aria come se non volessero staccarsi dal cielo.

 

#7 Il bronzo antico dei Navigli.
Riflette il mondo che li circonda.

 

#8 Il crema dei palazzi più antichi.
Se fossimo una città arrogante dipingeremmo tutti i palazzi di bianco, un candore asettico molto di moda nella contemporaneità. Invece la modestia meneghina è anche questo, lasciare il color crema su palazzi bellissimi.

FRANCESCO BOZ

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

 

10 cose che forse non sapete dei momenti topici dell’Inter

0

Nel marzo del 1908 si leggeva sulla Gazzetta : «È il titolo di un nuovo Club sorto da pochi giorni a Milano. Il nuovo Club, nato da una deplorevole scissura che non pochi malintesi hanno creato in seno al Milan Club, è composto in maggioranza di attivi footballey e di parecchi appassionati. Il massimo buon volere ed i migliori propositi sono le basi della nuova società che per ora promette poche ma buone cose. Scopo precipuo del nuovo Club è di facilitare l’esercizio del calcio agli stranieri residenti a Milano e diffondere la passione fra la gioventù Milanese, alla quale vanno fatte speciali e assai lodevoli felicitazioni. I nostri auguri di vita lunga, prospera e, quel che più conta, concorde vadano al nuovo sodalizio, che troverà certo nei suoi fondatori quella buona volontà necessaria perché i buoni intendimenti manifestati abbiano il miglior successo. »

E come abbiamo già scritto da queste colonne, l’Inter nasce, quasi come tradizione biblica, da una costola del Milan; e questa è già di per sé una notizia bomba.

Ma non è l’unica: Ecco altre 10 cose da sapere sul Football Club Internazionale Milano:

#01. L’Inter nasce grazie a un manipolo di 44 milanisti dissidenti …

… in quanto contrari alle decisioni prese dal Milan circa il vietare il gioco a calciatori stranieri all’interno del proprio team.

#02. Il primo Presidente, Giovani Paramithiotti, ha origini albanesi e proviene da Venezia

Resta in carica un solo anno perché si diffonde su di lui la nomea di menagramo tanto che è costretto a non assistere alle partite della sua squadra.

#03. Ripa Ticinese è la zona di Milano che per prima dà all’Inter il campo da calcio per gli allenamenti.

#04. Il derby n° 1 della città di Milano se lo aggiudica…

… il Milan che vince sull’Iter 3-2. Siamo nel 1909.

#05. Lo scudetto n° 1 arriva …

…due anni dopo la sua nascita, nel 1910, la vittoria finale è su una Pro-Vercelli che per protesta contro la Federazione fa giocare la squadra dei piccoli

#06. Giuseppe Meazza è l’indiscusso miglior marcatore della storia dell’Inter

Per tre volte capocannoniere di serie A, con la suo attivo 408 presenze e 288 goal.
A lui è dedicato il mitico stadio di San Siro

#07. Durante il periodo fascista…

…. l’Internazionale (denominazione assai odiata dai gerarchi) è costretta a cambiare nome e diventa l’Ambrosiana

#08. Nel 1955 diventa Presidente Angelo Moratti e come allenatore viene chiamato Meazza

#09. 11 anni dopo arriva lo scudetto della stella cucina sulla maglia neroazzurra

#10. Dalla Germania arrivano Lothar Matthaus e Andreas Brehme e…

con Trapattoni come Mister arriva anche l’Inter dei record.

In corso XXII marzo c’è la Senavra, il MANICOMIO perduto di Milano

0

Al numero 50 di Corso XXII Marzo c’è la Senavra. Attualmente il palazzo ospita una chiesa, ma in passato era un manicomio. Il primo ricovero per malati di mente aperto in città, nel 1780.

Senavra Milano

In realtà non ospitava solo i matti ma anche sordi, muti, ciechi e bambini con malformazioni abbandonati dai genitori.
L’edificio non era particolarmente accogliente e le cure a cui erano molto pesanti. Oggi nel palazzo non ci sono più malati, tranne uno. Si dice infatti che nei paraggi dell’edificio si aggiri lo spettro di un paziente morto nel manicomio, chiamato il “vecchio della Senavra” (o “vecchione della Senavra”). Dopo la mezzanotte ci si può imbattere nel fantasma che ama far paura ai viandanti, riconoscibili dal caratteristico rumore di zoccoli caprini. L’unico modo per liberarsi di lui è lanciargli una monetina. Meglio se è un fiorino.

Fonte: http://www.tastingtheworld.it/la-senavra-a-milano/4384/

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Innovazione per le scuole? Far fare le pulizie agli studenti come in Giappone

0

Paese che vai educazione che trovi. Se in alcune scuole del Sud Est Asiatico è prassi cominciare la giornata abbracciandosi e augurandosi una buona giornata, in altre del Giappone il compito quotidiano è quello di pulire per 20 minuti la propria classe.

Raccontata così sa un po’ di schiavismo e penso a quanto perdano, i piccoli studenti nipponici, del rapporto con quelle bidelle un po’ pittoresche che tutti noi abbiamo incontrato nella nostra carriera scolastica (e che molto spesso ci hanno coperto le spalle). Invece il lato buono della questione c’è. Eccome.

bambini puliscono aule educazione 02A riportare la notizia con un video divenuto subito virale è la pagina Facebook di Your Edu Action, che commenta: “Oltre all’alto livello di educazione, considerano questa pratica come fondamentale per lo sviluppo della competenza sociale e civica!”.

Il video mostra i piccoli studenti in divisa alle prese con le pulizie. Intervistati su competenze e umori, pare si divertano molto.

La pratica è così diffusa – spiega il post – da meritarsi un nome proprio, O-Soji, e deve essere svolta da ogni studente.

Non sono mancati i commenti entusiasti delle mamme online o di chi abbia vissuto all’estero: secondo i post lasciati sotto il video, pare che la stessa pratica sia abituale anche a Taiwan e in alcune scuole londinesi.

Tra di loro non sono mancate accanite sostenitrici del metodo Montessori ad ogni costo così come gli strenui difensori dell’innocenza del fanciullino “che nulla deve toccare se non il compitino”.

Dopo un’attenta lettura però credo che la miglior chiusa la proponga il post di Luciano Casagrande [foto qui sotto], che scrive: A Tabo in India a 3. 000 m nella Serkong School è la norma non ci sono “donne delle pulizie” i grandi insegnano ai piccoli . Tazze piatti e bicchieri in mensa e la divisa una volta in settimana. Tutto è molto normale, forse il problema é nostro ?” 

 

A giudicare dal video non paio così emaciati i bambini, voi che ne dite?

CLICCA SUL VIDEO

 

Fonte: Yeaction/videos – foto di repertorio

Come sarebbero andati alcuni fatti celebri se fossero accaduti a Milano

0

fatti celebri

Come sarebbero andati alcuni fatti celebri se fossero accaduti a Milano

 

L’invenzione della ruota

Se la ruota fosse stata inventata a Milano, dopo un primo entusiasmo, ci si sarebbe accorti che comunque sul pavé non va bene.

 

La scoperta di Milano di Cristoforo Colombo

Convinto di aver scoperto una via più rapida per commerciare con Sant’Angelo Lodigiano, Colombo si spinge troppo avanti lungo il fiume Lambro. Alla fine sbarca in Darsena e i Milanesi lo accolgono con l’entusiasmo con cui sopportano le iniziative di guerrilla marketing.

 

La fondazione di Roma a Milano 

Romolo e Remo vagano soli per il Montestella quando una marmotta li trova e decide di allattarli. Ma quando i due trovatelli stanno per cingere le labbra attorno al capezzolo della mamma adottiva, Ranocchia fa gol nel derby e il boato dei tifosi fa scappare la marmotta. Remo incuriosito va allo stadio mentre Romolo più furbo fonda Milano, che inizialmente si chiama Roma.

 

La battaglia delle Termopili a Milano

Da Zara è ormai periodo di saldi. Leonida e Serse, noti per avere lo stesso numero di piede, sono attratti dallo stesso paio di sandali. Dei sandali da donna che corrono lungo il polpaccio e la tibia e si chiudono poco sotto il ginocchio. Purtroppo è l’ultimo paio e i due sono talmente cocciuti da scatenare una guerra.

 

La rivoluzione francese/ la presa della Bastiglia a Milano

Liberté, egalité e privé in disco.

 

La rivoluzione d’ottobre

Approfittando della confusione nella dirigenza del Milan i Bolscevichi catturano Montolivo e lo mandano in Siberia. Da quel momento in poi il campionato va un po’ meglio.

 

La storia del rito ambrosiano che rende Milano UNICA AL MONDO, anche nei rapporti con Dio

0

Milano si distingue anche nella Chiesa. Invece di seguire il rito romano come tutti gli altri, a Milano si segue il rito ambrosiano. Malgrado il nome non è dovuto a Sant’Ambrogio ma si tratta di una liturgia nata tra il V e il VII secolo.

Secondo una leggenda, nel Medio Evo di fronte alle pressioni di Roma per fare abolire il rito ambrosiano, uniformandolo così a quello romano, si decise di affidarsi al giudizio di Dio: in una cappella si disposero il libro messa ambrosiano e quello romano, entrambi chiusi, stabilendo che sarebbe rimasto in vigore quello che il mattino dopo si sarebbe trovato aperto. Ma si ritrovarono aperti entrambi, così il rito ambrosiano fu salvo.

Ma quali sono le principali differenze tra i due riti?

1. Milano comincia prima
L’anno liturgico per i romani inizia la prima domenica dopo Sant’Andrea (30 novembre), mentre gli ambrosiani iniziano prima, con la domenica dopo San Martino (11 novembre).

2. La benedizione a Milano si fa a Natale.
Nei giorni precedenti il Natale si usa passare a benedire le case, mentre nel rito romano questo si fa a Pasqua. Questa variazione fu inserita da San Carlo Borromeo che durante la pestilenza che colpì la città nel Natale del 1576 stabilì che i preti si dovessero recare a benedire i malati direttamente a casa loro, invece che obbligarli a venire in Chiesa.

3. IL Carnevale più lungo del mondo.
La Quaresima a Milano non comincia col mercoledì delle Ceneri, come nel rito romano, bensì con la domenica successiva, così il Carnevale milanese continua per tutta la settimana risultando il più lungo del mondo.

4. Il bagno dei battezzati
A Milano si immerge la testa del battezzando nell’acqua battesimale, mentre il rito romano si limita a versare l’acqua sul capo.

Fonte: http://www.milanofree.it/milano/storia/il_rito_ambrosiano.html

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

10 mood tipici dei milanesi al rientro dalle vacanze

0

Quando una vacanza finisce è un momento brutto. Diciamo che il rientro dalle vacanze rappresenta l’evoluzione matura del ritorno a scuola. Se vogliamo affidarci all’apparato teorico della psicoanalisi, al rientro dalle vacanze abbandoniamo il principio del piacere e ci rivestiamo con il principio di realtà.

Ovviamente non tutti vivono allo stesso modo questo inesorabile ritorno alla quotidianità. Facciamo qualche esempio.

rientro dalle vacanze10 mood tipici al rientro dalle vacanze

 

# Il malinconico: il meglio ormai è passato. Ora non mi resta che riprendere con la mia vita di sempre e aspettare la prossima ora d’aria.

# L’ottimista: quest’anno si cambia registro. Ora mi iscrivo in palestra, poi ai corsi del comune, qualche ballo? Può darsi…

# Il cuore spezzato: il bello degli amori estivi è che vivranno per sempre perfetti nel ricordo senza che la vita possa sporcare con la realtà quei momenti.

# L’imprenditore: ora investo su me stesso.

# L’ansioso: dove potrei andare in vacanza questo Natale? E soprattutto perché nessuno ha ancora aperto un gruppo whatsapp per discutere su cosa fare a capodanno, siamo già il primo settembre. Va a finire che ci prendiamo tardi.

# Il compulsivo: Ok, ora devo selezionare 355 foto tra quelle che ho scattato e postarne una al giorno fino alle prossime vacanze estive. Poi 10 giorni di pausa e poi si ricomincia.

# Il professorino: chissà quanto saranno felici i miei amici di ascoltare i miei interminabili aneddoti sui luoghi che ho visitato.

# L’esagerato: gli chiedono quante avventure estive ha avuto e lui mostra la mano aperta. E chiede di moltiplicare quel numero per dieci.

# Il polemico: torna più incattivito che mai. Dopo aver criticato tutto del posto dove è stato in vacanza, ora critica Milano

# Quello che in vacanza non c’è andato: ragazzi voi non avete idea di quanto sia bella Milano in agosto. Posso darvi un consiglio da amico? L’anno prossimo non partite, ce ne stiamo tutti in città e vedrete quanto ci divertiremo

 

Le 5 prossime innovazioni della metro di New York. Le introduciamo anche noi?

0
fonte: ilturista.info
fonte: ilturista.info

Una delle tendenze della nostra epoca è quella di rendere sempre più confortevoli i mezzi di trasporto. Automobili, aerei, navi e treni non competono più sulla velocità massima, ma si sono ormai focalizzati sull’esperienza del viaggio. A questa tendenza si sottraggono solo due mezzi di trasporto: la metropolitana e i treni locali di trenitalia.

Le 5 innovazioni della metropolitana di New York

Qualcosa sta cambiando anche nelle metropolitane delle città più innovative. Mentre città come Stoccolma o osca cercano di puntare sull’estetica delle stazioni della metro, che assomigliano sempre più a gallerie d’arte, New York ha deciso di contrastare la perdita di passeggeri introducendo alcune innovazioni che entreranno a regime entro il 2020. Ecco le 5 che ci sembrano più interessanti anche per la nostra metropolitana.

#1 Aumento del numero di carrozze

Innovazione non molto tecnologica ma molto utile per i viaggiatori. Avere più carrozze in ogni convoglio significa poter offrire più spazio per i viaggiatori. Questa sarà una delle priorità per le nuove metropolitane.

#2 Porte più grandi

Discorso analogo a quello delle carrozze sono le porte. Porte più grandi significa ridurre lo stress per chi scende e aumentare la velocità di entrata e uscita dai convogli.

#3 Wi Fi gratuito

A New York come a Milano il tragitto nella metro lo si trascorre per lo più con il naso appiccicato allo smart phone. Offrire il servizio di wi fi gratis può rendere più conveniente questo passatempo.

#4 Prese per ricaricare il cellulare

Specie verso sera diventa fondamentale. Dare la possibilità ai viaggiatori di ricaricare il proprio cellulare senza perdere la possibilità di usarlo. Altra innovazione utile anche per noi.

#5 Display interattivi

Per ora i display sono monodirezionali. Si trasmettono video e filmati, di pubblicità o informativi, che si potrebbe definire molto “anni novanta”, intendendo quando la tecnologia era ancora poco interattiva. Ma ora siamo nell’era social e display che consentano l’interazione sarebbero graditi.

Fonte: ilturista.info

10 incredibili TRASFORMAZIONI che l’estate produce sui milanesi

0

L’estate è sinonimo di libertà e leggerezza. Le persone sono un po’ più pazzerelle e le trasformazioni estive dei nostri amici sono incredibili.

Tutti cambiano un pochino ma per alcuni il cambiamento è epocale, diventano quasi irriconoscibili. Poi arriva l’inverno e tornano allo status quo.

trasformazioni estiveLe 10 incredibili trasformazioni estive

 

#1 Quelli che diventano biondi

La genetica scandinava scorre potente nelle loro vene e ogni estate tornano dal mare con i capelli gialli. Non biondi, proprio gialli.

 

#2 Quelli che ingrassano

Interrompere la frequentazione ossessiva della palestra può avere pesanti effetti collaterali sul girovita. Sopratutto se associata a un ingente consumo di bevande gassate e alcolici ricreativi.

 

#3 Quelli che dimagriscono

Sono generalmente quelli a cui il caldo tappa lo stomaco e si nutrono di muschi e licheni per tutti i mesi più torridi dell’anno.

 

#4 Quelli che tornano con i tatuaggi

Ma sì, una piccola trasgressione all’interno di una cornice conformista. Poi si vede solo in estate.

 

#5 Quelli con i braccialetti

In vacanza l’orologio non serve e viene sovente sostituito da appariscenti braccialetti da mare.

 

#6 Quelli che non riescono a rinunciare alle infradito

Il piede libero non è solo una metafora per descrivere i criminali evasi di prigione o non ancora catturati. È un modo di vivere a cui è difficile rinunciare.

 

#7 Quelli con le treccine o con la cavigliera

Un bel tuffo negli anni 90.

 

#8 L’anello sull’alluce

Un bel modo per sottolineare il proprio disinteresse verso le mode vigenti.

 

#9 Le collane etniche

Le vendono solo nei negozi del mare perché nel resto del mondo sono vietate dal protocollo di Kyoto. Quando l’acquirente ha superato i 15 anni il venditore deve richiedere una perizia psichiatrica per valutare la sua capacità di intendere e di volere.

 

#10 I pantaloni alla Robinson Crusoe

Cioè i pinocchietti, quel capo di abbigliamento che non trova la sua vera identità e si perde nel limbo della mezza gamba.

 

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Un’idea per Milano: lampioni che purificano l’aria e catturano le zanzare

0

Milano ha due problemi fastidiosi: l’inquinamento in inverno e le zanzare d’estate. Ecco che ci potrebbe essere una soluzione per entrambi. E la soluzione potrebbe venire da qualcosa che abbiamo ovunque sulle nostre strade: i lampioni. 

Non è un’idea folle visto che esistono numerosi progetti già brevettati in giro per il mondo. Il principio è di trattare i lampioni da semplici luci da strada a strumenti multifunzionali. Il primo brevetto è del 2012 di Fermentalg, azienda francese che aveva progettato dei lampioni costituiti da microalghe, capaci di assorbire CO2, trasformandola in luce con un processo di fotosintesi.

Ma i progetti più innovativi vengono dall’India e dalla Malesia.

Il primo è un lampione LED alimentato a energia solare che consente di purificare l’aria dal CO2. Il progetto si chiama Eco Mushroom ed è opera del designer indiano Thomas Narikulam.

Il design è ispirato dai funghi. Quattro prese aspirano l’aria inquinata e la trasmettono al sistema di purificazione interno. L’aria pulita viene poi rilasciata da un’apertura posta a due metri di altezza. Una batteria si ricarica durante il giorno per garantire il funzionamento notturno.

Eco-Greenergy-street-lampIl secondo progetto è stato ideato da ricercatori dell’Università della Malesia e mira a combattere la Dengue trasmessa attraverso le punture di zanzara. Il progetto si chiama Eco-Greenenergy: una serie di lampioni stradali alimentati da energia solare ed eolica sono dotati di un sistema che attrae e cattura le zanzare. Il pannello fotovoltaico è posto nella parte superiore mentre la trappola per le zanzare emette bassi livelli di biossido di carbonio miscelato con biossido di titanio e luce ultravioletta. Le zanzare sono trattenute nella trappola grazie a una ventola che impedisce loro di fuggire.

Questo secondo progetto sarebbe ideale da mettere sulle nostre strade. Confidiamo nella nostra amministrazione.

Fonte: ambientebio.it

 

10 festival da importare a Milano

0

Gli artisti mediocri copiano, i grandi artisti rubano. La frase non è mia, l’ho rubata. Non vi dico a chi altrimenti poi andate a dirglielo e lui si arrabbia con me.

Il principio dietro a questa affermazione è molto semplice, quando scopro che qualcuno ha fatto qualcosa che mi colpisce, posso prendere quell’opera e trasformarla in qualcosa di inedito grazie al mio genio. Nessuno inventa più niente. Solo che i mediocri si fanno scoprire e quindi vengono accusati di aver copiato, i grandi artisti invece riescono a modificare quel tanto che basta per convincere il mondo di aver prodotto qualcosa di originale.

Anche Milano dovrebbe cominciare a rubare, e siccome Milano non è mediocre, riusciremmo senz’altro a rivendicare la paternità di ciò che abbiamo preso altrove.

Perché non cominciare con qualche festival?

festival10 festival da importare a Milano

 

#1 Il festival degli artisti di strada di Edimburgo.

Una settimana di arte ovunque, praticamente il rinascimento.

 

#2 Il festival di Sanremo.

Potremmo organizzare a Milano il festival della canzone italiana, tanto i teatri non mancano. Inoltre sarebbe interessante cambiargli il nome in festival di Sant’Ambrogio.

 

#3 Il Burning Man del Nevada.

Potremmo bruciare un grosso uomo di legno e paglia davanti al Duomo. Sarebbe un bel gesto nei confronti della laicità.

 

#4 Festival delle luci di Lione

Per un periodo c’è stato anche a Milano: il LED Festival. Ora è rimasto solo a Lione.

 

#5 Diwali

La festa delle luci. Si potrebbe utilizzare il Pirellone.

 

#6 La Biennale di Venezia

Alla fine i Navigli ricordano molto il bacino di San Marco nel dipinto di Francesco Guardi.

 

#7 Oscar

Per anni lo zenit dei premi audiovisivi di Milano è stato il telegatto consegnato dal Gabibbo. I tempi sono maturi per tentare un’evoluzione verso gli oscar del cinema. Potremmo istituire l’Orso di Milano.

 

#8 Premio Nobel

Nessuno ha voglia di andare fino a Stoccolma a ritirare il tanto ambito premio alla carriera. È ora di farlo capire agli scandinavi.

 

#9 Tomorrow Land 

Un festival musicale famoso soprattutto per le decorazioni e i fuochi artificiali che lo accompagnano. Finalmente sapremmo cosa fare con l’area Expo.

 

#10 Raduno Wikipedia

Una sorta di Fuorisalone con gente ancora più strana.

A Milano il Carnevale è unico al mondo. Grazie a Sant’Ambrogio e malgrado San Carlo

0

Sant’Ambrogio e San Carlo. I due santi incarnano le due anime di Milano: quella tollerante e liberale del santo patrono e quella più perbenista e rigorosa del Borromeo. I due santi di Milano la vedevano diversamente in tutto, anche nel Carnevale. Sant’Ambrogio amava i festeggiamenti, tanto da estenderne la durata di quattro giorni oltre al rito romano. Grazie ad Ambrogio a Milano c’è l’unico carnevale al mondo che si festeggia mentre gli altri patiscono già la quaresima. 

Ma Carlo Borromeo aveva tutta un’altra visione della vita. Anche se era molto più moderno di Ambrogio, visto che era nato oltre 1000 anni dopo, in realtà provò a fare retromarcia sui festeggiamenti del carnevale, perchè non vedeva di buon occhio “la ricreatione” che ogni “buon governo” è tenuto a concedere per la felicità dei suoi cittadini. Il Borromeo cercò di trasformare il Carnevale nella “settimana santa”, sostituendo ai giochi e alle feste un momento intimista di preghiera. In questo fallì così come andò a vuoto il suo tentativo di uniformare il rito ambrosiano con quello romano:  il Carnevale a San Carlo proprio non andava giù, specie per quel suo prolungarsi fino al sabato. Quella Milano che doveva dare esempio al mondo di rigore morale e ascetico, grazie a quei quattro giorni di festeggiamenti diventava invece un polo di attrazione per tutti coloro che desideravano prolungare il Carnevale. Anche se non riuscì a farlo concludere il martedì grasso, tuttavia riuscì a ottenere di togliere i festeggiamenti nella prima domenica di quaresima, anticipando così al sabato la fine del Carnevale.

Non riuscendo ad estirpare il Carnevale che ormai consolidato come tradizione popolare, cercò di arginarne gli aspetti più eccessivi, limitando le caratteristiche di festa pagana. Fece approvare alcune ordinanze che limitavano il tipo di feste che si potevano svolgere nel periodo, ad esempio rese vietato mascherarsi nei giorni di domenica e, in generale, fu proibito durante il carnevale indossare maschere da prete o da monaca.

Una curiosità. Sapete perchè si dice che il viola porti male a teatro? Perchè ai tempi dell’Inquisizione erano proibiti gli spettacoli durante la quaresima, che era il periodo dell’anno in cui i sacerdoti indossavano vestiti viola. Quindi vedere comparire un abito viola a teatro poteva significare che si era stati appena sorpresi da un sacerdote che avrebbe presto fatto sospendere lo spettacolo.

Quando a Milano scattò la censura contro Svezia e Danimarca

0

1971. La magistratura milanese prova ad arrestare l’invasione di materiale pornografico a Milano. Con un’ordinanza che non aveva precedenti, la procura della Repubblica ordina alle Poste il sequestro di “tutta la corrispondenza proveniente dalla Svezia e dalla Danimarca, contenente in maniera evidente stampati vari e in modo particolare fotografie, volumetti, riviste e film presumibilmente pornografici” (Corriere della Sera, 8 gennaio 1971)

Vite parallele: il macellaio di Milano e l’anarchico ASSASSINO

1

Si dice che il battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Non sappiamo se sia vero o no, quello che è certo è che delle cannonate contro i cittadini possono cambiare le sorti di un’intera nazione. Le cannonate sono quelle di Bava Beccaris. O, meglio, quelle dell’esercito che comandava per reprimere i moti del 1898.

Il 6 maggio 1898 in seguito alla decisione del governo di aumentare le tasse sul macinato iniziarono i primi disordini e si registrarono i primi due morti, uno dalla parte dei dimostranti e uno tra i poliziotti. Il giorno successivo i manifestanti erano oltre trentamila e prepararono delle barricate presso diversi punti della città. Sull’altro fronte fu proclamato lo stato d’assedio e il generale Bava Beccaris investito di pieni poteri predispose il suo campo base in una tenda a Piazza del Duomo.
La situazione precipitò domenica 8 maggio. Le truppe di Bava Beccaris si portarono contro le barricate e il generale fece aprire il fuoco in Porta Ticinese, provocando altri morti. L’artiglieria entrò in azione in altri punti della città. Non si seppe mai con precisione il numero di morti: le stime variano da cento a quattrocento.
Per la violenta repressione Bava Beccaris fu soprannominato “il macellaio di Milano” e gli venne conferita la Croce di Grande Ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia. Il capo del governo, Antonio di Rudinì, gli telegrafò: «Ella ha reso un grande servigio al Re e alla patria».

Anche il Re lo ringraziò pubblicamente e il generale ottenne un seggio al Senato il 16 giugno 1898.

Ma l’uragano causato da quelle cannonate ebbe inizio oltre due anni dopo.
29 luglio 1900: il re Umberto I viene invitato a Monza per onorare con la sua presenza la cerimonia di chiusura di un concorso ginnico. Sebbene fosse solito indossare una maglia protettiva sotto la camicia, a causa del gran caldo, quel giorno il re non la indossò. Tra la folla c’era anche Gaetano Bresci, un anarchico toscano emigrato negli Stati Uniti. In tasca aveva una rivoltella.

Verso le 22.30 il re si recò verso la carrozza mentre la folla applaudiva e la banda intonava la Marcia Reale.
In mezzo alla confusione, Bresci fece un balzo in avanti e sparò alcuni colpi in rapida successione. Umberto venne raggiunto a una spalla, al polmone e al cuore. Ebbe appena il tempo di mormorare: «Avanti, credo di essere ferito», prima di cadere nella carrozza ormai privo di vita.

Bresci venne processato il 29 agosto, fu condannato all’ergastolo ma morì suicida il 22 maggio 1901. Alla domanda sulle ragioni del suo gesto rispose di aver ucciso il re per vendicare le cannonate di Bava Beccaris.

MILANO CITTA’ STATO

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.


TLAPSE | Your Project in Motion

NOTIZIE PIU' LETTE