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10 cose da cambiare a Milano nel 2018

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metro stoccolma
metro stoccolma

La forza di Milano è la sua innata spinta a migliorarsi. Ecco dieci spunti rivolti all’amministrazione milanese per rendere la città più vivibile e più bella.

10 cose da cambiare a Milano nel 2018

#1 Le politiche anti smog

In un mondo che sta diffondendo asfalto, vernici e perfino torri mangiasmog, Milano prosegue la sua battaglia all’inquinamento con metodi da XX secolo.

#2 Metropolitana da grande città europea

Anche se è un vanto della città, la Metropolitana di Milano non fa nulla per emergere in un confronto internazionale. A Berlino funziona 24 ore nei week end e non ha tornelli per consentire di accedervi anche con le biciclette. A Stoccolma o a Mosca le stazioni sembrano dei musei. A Parigi si sta lavorando per realizzare una circle line di collegamento. A Milano c’è ancora una differenza tra orario estivo e orario invernale.

metro stoccolma
metro stoccolma

#3 Ottenere lo SPID per pagare servizi della pubblica amministrazione

La pubblica amministrazione in Italia si lamenta che non ci sono soldi? Allora perchè non rendere più semplice almeno il pagamento dei servizi? Ad esempio, perchè ci si deve identificare con un procedimento complesso, codici da ritirare agli sportelli e altre astrusità, per pagare una multa di divieto di sosta? All’estero non è così.

#4 Il meccanismo di pagamento della TARSU

Altra assurdità. Questa sarebbe la vera rivoluzione di Milano: far diventare semplice almeno il pagamento alla pubblica amministrazione.

#5 Il sistema di assegnazione degli Ambrogini

Nemmeno l’elezione del Papa è così anacronistica.

#6 La campagna YES Milano e in generale l’uso di parole inglesi a vanvera

Una città davvero internazionale non userebbe mai la parola YES per promuoversi. Se facessero “Yes Paris” a Parigi ci sarebbe una nuova rivoluzione.

#7 Le dinamiche di rimborso

All’estero, come in Francia, Germania o Gran Bretagna, se la pubblica amministrazione deve qualcosa al cittadino gli accredita i soldi direttamente sul conto corrente. A Milano per un rimborso di 50 euro perdi una mezza giornata.

#8 Ridare dignità ai semafori milanesi

I pali gialli, orrendi, dei semafori.

#9 Ottocentomila zone di parcheggio

Non si capisce mai il numero della zona dove devi parcheggiare. In tutta Europa ci sono al massimo tre zone (centro, intermedia, periferia).

#10 Servizi e le app che finiscono in MI

GuidaMi, PartecipaMi, MiraMi. Ci vuole un’ordinanza: vietare il suffisso MI dopo app milanesi.

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Il gatto più vecchio di Milano si trova in Corso Monforte

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Si dice che sia il gatto più vecchio di Milano. In Corso Monforte 43 guardando in basso si può notare un gatto fatto di lamiere di ferro, in una casa liberty progettata dall’architetto Zanoni nel 1889. Munito di baffi e coda, ti guarda fisso.

Il gatto è opera di Alessandro Mazzucotelli, il mago del ferro battuto che tra l’Ottocento e il Novecento ha rivestito in stile floreale le nuove case di Milano. Si racconta che una bambina che passava davanti alla casa si fosse affezionata a quel gatto e che gli portasse biglietti e disegni.
Sembra che oltre al gatto nell’ultima bocca di lupo del palazzo ci fosse anche un topolino, di cui ormai non resta che la cornice di ferro, vuota. Una storia che rimanda al tempo in cui, dopo corso Monforte, iniziavano gli orti di periferia, dove la funzione primaria dei gatti era ancora quella di dare la caccia ai topi. C’è chi dice che il topo sia stato rubato, chi invece che se lo sia mangiato il gatto.

Fonte: Conoscendo-MI

Business lunch at Barba

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E siamo a martedì… e il weekend sembra ancora così lontano che quasi ci sembra di non farcela, ad arrivarci.

Per di più, arrivata anche l’ora di pranzo, si sa, non si ha mai tantissimo tempo per fare un pasto di alta qualità, in settimana: con tutto quello che si deve fare… però… aspetta…

Ho conosciuto un posto, il Barba, che si contraddistingue per ambizione, impegno e tante altre cose… tra le quali proprio una passione smisurata per quello che fa.

Come lo so? Perchè esprime questo amore immenso esaltando il sapore e la qualità delle materie prime, valorizzandole in modo moderno e creativo.

Quello che troverai è un’atmosfera accogliente, ma anche sofisticata, in grado di offrirti esperienze culinarie indimenticabili sia di giorno, sia di sera.

Ed è qui che torniamo alla nostra pausa pranzo, perchè dalle 12 alle 14.30 il Barba ti propone un business lunch che comprende un delizioso burger accompagnato da un fresco bicchier d’acqua e concluso in bellezza con un caffè energizzante… a 12 euro.

Si, hai capito bene. Direi che non ci facciamo scappare questa occasione, ti pare?

Ricordati: prenotandoti con l’app, dalle 12 fino alle 14.30 per te un business lunch a 12 euro… io ho già l’acquolina in bocca.

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10 peggiori errori da evitare con il CAR SHARING

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Carsharing al mercato

Il car sharing ormai è entrato dentro di noi.

10 peggiori errori da evitare con il car sharing

#1 Inserire dati sbagliati

Basta uno spazio di troppo per mandare in tilt il sistema. E si può modificarlo solo in sede (Car2Go).

#2 Scaricare il cellulare prima della fine della corsa

Diventa una corsa infinita.

#3 Parcheggiare in divieto di sosta

Si pensa che sia lecito parcheggiare ovunque. Invece no, come dimostrano le car in sharing portate via dal carro attrezzi. Penalità altissima.

#4 Non rilevare le ammaccature

Rischi di vederti addebitare danni di altri.

#5 Dimenticarsi il cellulare dentro

Prende la macchina un altro, non lo ritrovi più.

#6 Non trovare la macchina prenotata

Il countdown è inesorabile.

#7 Uscire dai confini

Nessuno sa esattamente quali siano. Ma si rischia tantissimo.

#8 Non riuscire a mettere la retromarcia

Panico di non riuscire a uscire dal parcheggio (per debuttanti).

#9 Non riuscire a sbloccare il bloccasterzo

Una volta l’ho lasciata lì.

#10 Parcheggiare dentro a un cortile/proprietà privata

E’ come se avessi rubato una macchina.

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Così Leonardo riuscì a farsi assumere a corte

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Per farsi assumere alla corte più rinomata per un artista dell’epoca, Leonardo Da Vinci si presentò come musicista e ingegnere militare.
Le sue doti portarono ben presto Ludovico il Moro a eleggerlo come gran signore della corte, un vero e proprio direttore artistico di tutto ciò che capitava al Castello. Così Leonardo si ritrovò a creare le scenografie degli eventi speciali e a inventare opere come una sveglia ad acqua, il tovagliolo o la macchina fabbrica spaghetti.
A quel periodo risalgono alcune delle sue opere pittoriche più famose, tra cui La vergine delle rocce (oggi al Louvre), la dama con l’ermellino (a Cracovia), ritratto di un musico e il Cenacolo.

Social Eating: LET’S get friend

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Quello che viene spesso rinfacciato ai milanesi è il fatto di non essere socievoli, di essere chiusi e freddi con il prossimo.

Quante ho sentito frasi come “Ma davvero non sai chi sia il tuo vicino?!” o “Solo a Milano sui mezzi c’è questo silenzio di tomba…” e tante altre cose: avrei una lista di diversi metri da srotolare, se volessi snocciolare altre di queste affermazioni.

Devo ammettere che l’idea di parlare con qualcuno alle 8 di mattina mentre aspetto l’autobus non mi entusiasma per nulla e che, lo ammetto, conosco a mala pena di vista il mio dirimpettaio.

Eh sì: sono una milanese DOC, confermata e garantita.

Per fortuna ci ha pensato il LET’S a scongelare questi meneghini dalla voglia di interazione surgelata. Come? Organizzando dei Social Eating, aperitivi a 15 euro fatti apposta per fare conoscenze e amicizie.

Ma a questo punto la domanda è: di che cosa mai si potrà parlare se non si conosce la gente che si ha intorno?

Il LET’S ha pensato anche a questo: ognuno degli appuntamenti avrà una parola chiave, così sarai sicuro di trovare persone con i tuoi stessi interessi.

Questo lunedì, per esempio, la keyword è “Scrittura”: editori, giornalisti e scrittori saranno presenti a questo ingegnoso aperitivo, in modo da potersi conoscere e scambiarsi qualche idea, contatto o pensiero.

Mi raccomando, però: se vuoi goderti l’aperitivo, cerca di arrivare tra le 20 le 21, altrimenti rischi di non trovare più nulla.

Io ti aspetto lì, tanto sai bene qual è il mio mestiere: sicuramente mi troverò benissimo.

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Le fake news di Milanocittàstato: 10 notizie che vi farebbero cadere la mascella

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bollywood
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Ci sono fake news che hanno fatto la storia, come l’invasione dei marziani trasmessa alla radio il 30 ottobre 1938 da Orson Welles che seminò il panico negli Stati Uniti.
Oppure la falsa vittoria di Napoleone a Waterloo che consentì al conte Rotschild di acquistare un botto di azioni a prezzi stracciati.

Le fake news di Milanocittàstato: 10 titoli che vi farebbero cadere la mascella

#1 PRESENTATO UN RICORSO CONTRO L’EMA!

Beppe Sala dichiara: “Il dossier di Milano era un fake. Non poteva essere quello vero”

#2 ATM ABOLISCE L’ORARIO ESTIVO!

Allo studio anche la metropolitana 24h.

#3 ROMA CONTRO MILANO: ABOLITO IL CARNEVALE AMBROSIANO!

“Non è giusto che a Milano ci si diverta quattro giorni di più”. Gentiloni ha firmato il decreto legge.

#4 IDROVOLANTI PER COLLEGARE LA DARSENA ALL’IDROSCALO!

L’innovativo servizio in sharing per ridurre il traffico.

idrovolanti in sharing
idrovolanti in sharing

#5 I TRAM VANNO IN PENSIONE!

Al loro posto piste ciclabili.

#6 ROMA CONTRO MILANO: UNA WEB TAX PER LE AZIENDE MILANESI!

“Guadagnare meno, guadagnare tutti”. Gentiloni ha firmato il decreto legge.

#7 UNA NUOVA FERMATA PER LA LINEA VERDE: GENOVA!

Porta Genova non sarà più il capolinea. 

#8 IN AREA EXPO ARRIVA BOLLYWOOD!

In fumo tutti i progetti del polo scientifico.

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#9 ANCHE IL SALONE DEL MOBILE SI TRASFERISCE AD AMSTERDAM!

Offesi per il dossier che è stato presentato: “non all’altezza di una capitale del Design”.

#10 IL PIRELLONE SARA’ ASSEGNATO AI PRETI

Scatta il piano B per la mancata assegnazione dell’EMA.

Oh bej Oh bej: perché si chiama così il mercato di Natale dei milanesi?

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L’esclamazione dei bambini era riferita ad un fatto preciso: l’ingresso in città di Giannetto Castiglione, primo Gran Maestro dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Costui era stato incaricato da Papa Pio IV di recarsi a Milano, nel tentativo di riaccendere la devozione e la fede verso i Santi da parte dei cittadini ambrosiani.

Arrivato nei pressi della città, Giannetto ebbe il timore di non venire accolto con favore dalla popolazione milanese, la quale non aveva mai manifestato forti simpatie nei confronti del Papa. Era inoltre il 7 dicembre, giorno in cui si festeggiava il patrono Ambrogio, in coincidenza con l’elezione vescovile del santo avvenuta il 7 dicembre del 374. Decise allora di approntare un gran numero di pacchi, riempiti con dolciumi e giocattoli. Entrato a Milano iniziò con il suo seguito a distribuire il contenuto dei pacchi ai bambini milanesi, i quali si erano radunati intorno al corteo insieme ad una gran folla di cittadini. Il corteo raggiunse la Basilica di Sant’Ambrogio attorniato da una folla festante.

Da allora si cominciò ad organizzare, nel periodo della festa dedicata ad Ambrogio, la fiera degli Oh bej! Oh bej!. Venivano allestite bancarelle di vestiti, vecchi giocattoli, e soprattutto di prodotti gastronomici. Tipici dell’epoca, insieme con mostarde e castagnaccio, erano i firòn: castagne affumicate al forno, bagnate di vino bianco e infilate in lunghi spaghi.

Fonte: wikipedia

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La ragazza nella nebbia

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Questa storia è ambientata in un piccolo paese di montagna: Avechot.

Durante una notte di nebbia, avviene uno strano incidente automobilistico.

L’uomo alla guida viaggiava da solo ed è incolume… ma allora perché i suoi abiti sono sporchi di sangue?

Il guidatore si chiama Vogel, già poliziotto famoso, che non dovrebbe essere lì.

Dopo l’incidente, un mite e paziente psichiatra cerca di fargli raccontare l’accaduto, ma sa di non avere molto tempo.

Per cercare di capire, bisogna cominciare da alcuni mesi addietro, quando due giorni prima di Natale è scomparsa una ragazzina di sedici anni proprio tra quelle montagne: Anna Lou, una graziosa fanciulla dai capelli rossi e dal viso decorato da lentiggini.

Il nulla che l’ha ingoiata nasconde un mistero più grande di lei: un groviglio di segreti che viene dal passato, perché ad Avechot nulla è ciò che sembra e nessuno dice tutta la verità.

E forse Vogel ha finalmente trovato la soluzione del malvagio disegno: lui conosce il nome dell’ombra che si nasconde dentro la nebbia, ma forse ormai è troppo tardi per Anna Lou… e anche per lui.

Questa è un accenno di quello che potrai vedere durante la visione di “La ragazza nella nebbia”, il film che potrai vedere questo mercoledì alle ore 21.20 al Cinema Ariosto: ti ho già preso il biglietto, mi devi solo 10 euro. 

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La mano invisibile at Cinema Beltrade

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Undici persone vengono contrattate per fare una cosa semplice, ma strana: devono svolgere il proprio lavoro davanti a un pubblico che non vedono, in un capannone industriale.

Sono un muratore, un macellaio, una sarta, un cameriere, un meccanico, un informatico, una donna delle pulizie… e tanti altri lavoratori.

Opera d’arte, reality show… o macabro esperimento?

I partecipanti non sanno cos’hanno di fronte, né di chi sia la mano che muove i fili di questo perverso teatrino, mordente parabola sulla precarietà del lavoro, di bruciante attualità.

Ti sei incuriosito? Potrai scoprire come andrà a finire La mano invisibile questa sera, alle ore 21.30, al Cinema Beltrade: il biglietto costa 7 euro, lo prendo anche per te?

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Wine monday at Rebel

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Dire che il Rebel sia un locale “di design” è riduttivo.

E’ molto di più.

Dietro all’autentico arredamento anni ’70 c’è una profonda ricerca di ogni singola componente di questo originale cocktail bar.

Dai tavoli alle sedie, dai divanetti alle lampade, tutto è frutto di un profondo studio sullo stile di questi anni d’oro: varcando la soglia di questo locale, verrai automaticamente catapultato indietro nel tempo… un vero paradiso per gli amanti del design di un certo tipo.

Ma oltre alla location c’è di più, perchè stiamo pur sempre parlando di un lounge bar.

I drink sono sapientemente mixati dal bartender dietro al bancone, che alla richiesta “fai tu” è in grado di rispondere con delle esplosioni di sapore che fanno ballare la disco dance alle tue papille gustative, grazie anche alla creatività e alla fantasia infusa nella presentazione e negli abbinamenti.

Questo lunedì, però, dato che devo raccogliere le energie per la settimana voglio rilassarmi e andare su un classico senza tempo: il vino.

E il Rebel non si fa trovare impreparato, anzi: dalle 18 alle 23 potrai avere un calice di vino piemontese, trentino o friulano e un tagliere di salumi e formaggi a 12 euro.

Ed ecco che un giorno tragico come il lunedì acquista subito una tonalità brillante… in pieno stile anni ’70.

Quindi ricordati: prenotandoti con l’app, dalle 18 fino alle 23 per te un calice di vino piemontese, trentino o friulano e un tagliere di salumi e formaggi a 12 euro.

Dai che si balla!

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La nascita della cittadella della FINANZA: Piazza Edison e il banco Jarach

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Piazza Edison, di forma vagamente triangolare, nacque poco prima della Grande Guerra, accorciando il vicolo e la contrada del Bocchetto, in ossequio al progetto di creare in zona una cittadella della finanza, il cui primo tassello importante fu il palazzo del Broggi per la Banca d’Italia.
La piazza così creata (sacrificando ovviamente l’antico tessuto cittadino) risultò  racchiusa da questo palazzo, dal palazzo delle Poste (di Cesa Bianchi) e, come base di questi due lati, dal bel palazzo liberty detto “casa Lancia“, edificio polifunzionale progettato nel 1907 dall’ingegnere Achille Manfredini (suo è anche il Kursaal Diana, tutt’ora visitabile).

Nel nuovo palazzo si trasferì quasi subito l’attività del “Banco Jarach e C.“, fondato il 6 dicembre 1901 da Lazzaro Donati ed Emilio Jarach (figlio del banchiere Moisè Jarach), inizialmente con sede in via Armorari 4.

Purtroppo il bel palazzo liberty ebbe scarsa fortuna, visto che dopo circa un trentennio venne abbattuto senza rimpianti,  per lasciare spazio alla nuova costruzione marmorea, in stile littorio, del Banco di Roma (con tanto di lupa capitolina). 

L’imponente quanto freddo edificio fu realizzato nel 1939 su disegno dell’architetto Cesare Soccimarro.

MAURO COLOMBO

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Il Museo open air nel giardino della Triennale

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Nel giardino della Triennale, sul lato che si apre sul Parco Sempione, c’è un museo all’aria aperta visibile al pubblico. Oltre ai celebri Bagni Misteriosi di De Chirico, ci sono la “Pietra Sonora” di Pinuccio Sciola, le “Signore” di Gaetano Pesce e i “Sassi nel Parco” di Ettore Sottsass.

In che cosa le MILANESI sono UNICHE al mondo

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Se si cerca su Google “le donne milanesi” le prime risposte indicano che sono “stronze”, “pazze” e “intelligenti ma stressate”.
Ciò che è sicuro è che sono uniche al mondo.

In che cosa le MILANESI sono UNICHE al mondo

donne

#1. Nell’utilizzo dell’espressione “figo”, “figa” per definire l’universo

#2. Nell’abilità di riconoscere la marca da un microdettaglio

#3. Nella capacità di identificare da un particolare del look il potere di acquisto di una persona

#4. Nell’abilità di individuare ciò che è trendy: luogo, evento, oggetto, programma tv

#5. Nella capacità di dissimulare la scarsa intelligenza/cultura

#6. Nella capacità di ostentare nevrosi o ossessioni rendendole interessanti

#7. Nel fatto che mangiano di meno delle donne del resto del mondo

#8. Nel modo di usare il cellulare come una borsetta

#9. Nell’abilità di definire la loro professione in modo cool

#10. Nella capacità di mostrarsi al top anche se sono in pieno esaurimento

Continua la lettura con: 7 cose che le milanesi detestano nelle milanesi

MILANO CITTA’ STATO

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Christmas Village in Piazza Gae Aulenti

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Hai presente Piazza Gae Aulenti, il centro della modernità della nostra bella e sfavillante Milano City?

Ecco.

Ora immaginatela piena di luci, addobbi e casette di legno dal tetto ricoperto di neve finta.

Riesci a figurartela? Io all’inizio ho fatto un po’ fatica, soprattutto perchè il contrasto modernità-villaggio degli elfi è notevole… e anche di grande effetto.

Se ancora fai fatica a pensarci, perchè questo venerdì non vai a vedere di persona questo grazioso e luminoso Christmas Village?

Potrai trovare artigianato, prodotti gastronomici provenienti da tutta Italia e tanti artisti di strada pronti a meravigliarti con la loro magia.

E’ vero, dicembre è appena iniziato, ma la magia del Natale sta già cominciando a pervadere la città della Madonnina: qui a Milano, siamo in anticipo anche sullo shopping natalizio.

Taaaaaaaaaaaaaac.

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Suggerimenti per le prossime SPECULAZIONI edilizie a Milano

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Milano è in continua trasformazione, si abbatte il vecchio per costruire il nuovo.

Suggerimenti per le prossime speculazioni edilizie a Milano

#1 Idroscalo

Si può fare una mega Milano quattro. C’è anche il lago.

#2 Linate

Prima o poi deve cedere alla speculazione. Così si può fare diventare Malpensa ancora più grande, mentre a Linate potrà nascere uno dei quartieri più moderni d’Europa. Arriverà anche la metropolitana.

#3 San Vittore

Da quando non ci sono più evasioni ha perso la sua allure romantica. Spostare il carcere nell’hinterland come Opera o Bollate e al suo posto creare una nuova Gae Aulenti, fulcro di una nuova rivoluzione urbana.

#4 Parco Archeologico

Il parco nel centro di Milano a cui si accede solo passando attraverso un condominio, è da sempre al centro delle brame dei costruttori. Abbattuto il Vivaio Riva e dopo avere incantato le allodole con idea del colosseo verde la parte dismessa diverrà un boccone ghiotto per gli speculatori.

#5 La tangenziale est e ovest

Ormai sono troppo urbane. Da smantellare e spostare più all’esterno. Al loro posto si potranno creare nuovi comprensori edilizi per rilanciare le periferie.

#6 Stadio San Siro

Area molto succosa, specie dopo l’arrivo della metro. Doppia speculazione: nuovo stadio più in periferia e vecchio stadio smantellato per villette ultramoderne. Occhio anche alle aree dei cavalli e alla frontiera ovest del quartiere dove è ancora campagna. 

#7 Viale Monza e Via Padova

Distruggere tutto e ricostruire in modo più dignitoso.

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Lo strano gadget del museo di Achille Castiglioni

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In Piazza Castello 27 c’è lo studio trasformato in museo di Achille Castiglioni. All’interno si trovano progetti ed opere del celebre designer. Al termine della visita si possono lasciare dei messaggi e ricevere in dono un rotolo di carta igienica con le immagini delle opere principali del grande architetto.

Fonte: Milano insolita e segreta di Massimo Polidoro (Jonglez editore)

Benolli Night at Zinc

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Un localino ricercato, caratterizzato da colori scuri e industriali, bicchieri-lampadari e un brillante bancone in zinco, che spicca in un’atmosfera squisitamente underground.

Sto parlando dello Zinc, un Cocktail Bar che come parole d’ordine ha originalità e ricercatezza.

Se cerchi cocktail inediti e mai assaggiati, taylor made eseguiti da mixologist esperti e sciroppi e bitter home made, tutti di ottima qualità (per la creazione dei drink viene utilizzata solo frutta fresca), sei nel posto giusto.

Ma la caratteristica più interessante è che ogni cocktail è stato creato dal proprietario del locale e porta il nome di un bartender che ha lavorato allo Zinc.

Questo giovedì, per esempio, dalle 19.00 potrai assaggiare il Benolli, una miscela di gin/vodka, Campari e Bitter pompelmo che porta il nome dello stesso proprietario, a 8 euro.

In più, se arrivi in orario aperitivo, compreso nel prezzo avrai un piattino, comprensivo di pinzimonio, tramezzini, patatine e olive.

E se nella compagnia hai anche qualche tipo da birra, don’t worry: lo Zinc offre anche una freschissima Ichnusa alla spina non filtrata, un’ipa rigorosamente artigianale.

Ma non è ancora finita. Eh sì, perchè ogni mese il locale organizza una mostra d’arte diversa: per tutto novembre, infatti, potrai ammirare i collages e la pittura a olio su sfere di legno di Gianantonio Garlaschi.

E se questo posto ti è piaciuto così tanto da voler trasportare la qua qualità al di fuori delle sue mura, hai anche la possibilità di chiedere il servizio catering al numero 346 1325151.

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Perché a Milano occorre alimentarsi in modo più sano che in montagna e qualche consiglio su come farlo

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Basta trasferirsi in montagna per sentirci carichi di energia e più rilassati. In termini fisiologici l’organismo diventa infatti più basico o alcalino, perché si trova in un ambiente con più ossigeno e meno sostanze acidificanti. A Milano accade il contrario: inquinamento atmosferico, acqua e cibo conservati, stress arrecano una maggiore acidità dell’organismo, a parità delle altre condizioni. Questo spiega perché in montagna, l’ambiente alcalino per eccellenza, si può consumare cibi acidificanti, come carne, dolci o latticini senza avvertire effetti negativi sulla digestione o a livello energetico come invece accade spesso in città.

Il corpo ricerca un proprio equilibrio fisiologico, è come una camera di compensazione: se viviamo in un ambiente basico, l’organismo può trarre beneficio anche da sostanze acidificanti. In montagna ad esempio sarà l’aria pulita, la maggiore ossigenazione a rendere più alcalino l’organismo. Al contrario, se si sta in un ambiente acidificante, occorre invece aumentare le dosi di sostanze basificanti.
Si potrebbe dedurre che forse è questo il motivo per cui a Milano si stia diffondendo così tanto la moda di un’alimentazione considerata più sana, come quella basata su ingredienti biologici, quella vegana o vegetariana. Vivendo in un’ambiente tossico è più difficile liberarsi dalle scorie acide e dunque occorre limitarne l’assunzione.

Vediamo alcuni consigli per poter alcalinizzare l’organismo reso più acido dallo stile di vita cittadino.

Consigli per la prima colazione
A casa: appena alzati, un bicchiere di acqua tiepida con il succo di un limone.
Scegliere acqua alcalina, ovvero acqua con un pH superiore a 7(è riportato in etichetta). Le acque alcaline contribuiscono a compensare l’acidità provocata dagli eccessi alimentari e dallo stress. Per rendere ancora più efficace la bevanda a base di limone, è possibile aggiungere un pizzico di peperoncino e uno o due cucchiaini di succo d’agave biologico. Questa combinazione di ingredienti conferisce energia e benessere immediata e in più avremo tanta vitamina C utile a sostenere il sistema immunitario.

Oppure tisana preparata con semi di grano saraceno tostato (si può preparare a casa facendo tostare a fuoco medio 200-300 grammi per volta di grano saraceno fino a quando assume un delicato colore dorato). Suggerisco di prepararne alcune dosi per averla sempre a disposizione. Si prepara versando acqua bollente su un cucchiaio di semi di grano saraceno tostati e facendo infondere per 5 minuti. Poi si beve dopo aver filtrato oppure una volta che i semini si sono depositati sul fondo della tazza. Potete berla anche 3 volte al giorno, vi aiuterà a sentirvi rilassati e ad eliminare le scorie acide dall’organismo. Il gusto è così delicato che non servirà dolcificare. Il grano saraceno è ricchissimo di magnesio e di un meraviglioso flavonoide definito rutina che aiuta a proteggere i vasi sanguigni e che svolge una marcata azione antiossidante.

Due consigli per gli altri pasti
Si possono ottenere effetti molto positivi sull’apparato digestivo, con impatto su forma ed energia, anche solo adottando due semplici accorgimenti in tutti i pasti.
Il primo è di iniziare ogni pasto mangiando un’insalata. Verdure fresche e crude prima del pasto consentono di supportare l’apparato digestivo nell’assimilazione degli altri alimenti. E’ questo un metodo utilizzato in natura da numerosi animali per agevolare la digestione.
Il secondo è di masticare. Ricerche scientifiche hanno dimostrato come masticare a lungo ogni boccone, ideale per più di trenta volte, contribuisce a ridurre considerevolmente l’assimilazione di grassi e di sostanze acide. A parità di condizioni, masticare di più dà più energia e comporta un minor accumulo di grassi. Questo perchè più si mastica più si produce saliva che facilita la digestione, riducendo il carico di lavoro per lo stomaco.
In generale, poi, suggerisco di seguire la regola dell’80/20: in ogni pasto cercare di consumare l’80% di sostanze basificanti (verdura e, in parte, frutta) e il 20% di sostanze acidi. Una regola aurea, a meno che non ci si trovi in montagna.

I Bagni Misteriosi alla Triennale sono un regalo a Milano di De Chirico

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I Bagni Misteriosi sono un’opera donata da De Chirico a Milano. Al termine della sua vita il grande artista decise di donare alla città che lo aveva reso grande delle opere che ricordavano la sua terra natia, Volos, in Grecia. Raffiguravano due bagnanti, un pesce, un grande cigno davanti a una cabina, con colori sgargianti.


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