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EMA: non è stata sfortuna

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La fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo, diceva Freak Antoni. Abbiamo perso l’EMA al sorteggio e molti se la sono presi con la sfortuna. Altri invece denunciano manovre oscure. Si è parlato di “biscotto”, di paesi del nord Europa che pur di sconfiggere l’Italia hanno votato compatti per Amsterdam. La solita Europa nordica, senza cuore, che si diverte a farci perdere. Come la Svezia insieme all’arbitro e al palo di Darmian, alla fine è sempre una questione di poteri forti e di sfortuna. Ma da milanesi non ci piace guardare le cose in questo modo, no, dare la colpa alla sfortuna non ci basta. E allora se non è colpa sua perchè abbiamo perso l’EMA?

Per capirlo cerchiamo di imparare da chi è stata premiata dalla fortuna. Amsterdam ha vinto, malgrado alcuni punti di debolezza. Città con un clima più infausto di Milano e al centro di un territorio a cui la natura non ha fatto sconti: niente montagne e un mare che ti fa perdere qualunque voglia di tuffarti dentro. Una cucina desolante, dei dintorni noiosi, una lingua che è poco più di un dialetto. E’ una città a cui la natura non ha regalato niente, che non ha alcuna rendita di posizione ed è sostenuta da una nazione con un peso politico insignificante. Ma allora come ha fatto a vincere?

La verità è più cruda di un colpo di sfortuna. La realtà è che hanno scelto Amsterdam proprio i Paesi che danno più attenzione alla qualità della vita. Hanno votato per lei i paesi del nord Europa. Si può dare la colpa a trame oscure, ma se si guardavano i dossier presentati dalle città candidate si vedeva che Amsterdam, a differenza di altri, ha centrato la propria azione di convincimento sulla qualità della vita offerta a chi avrebbe lavorato negli uffici di EMA. Sì, perchè la chiave è proprio questa. EMA non significa un’aggiudicazione di denaro e di grandi interessi e basta, significa anche persone che con le loro famiglie devono spostarsi da Londra per costruire in un nuovo posto il loro futuro. Chiunque abbia vissuto in quei Paesi sa bene che questi sono gli interessi a cui sono particolarmente sensibili.
Noi spesso ci perdiamo tra massimi sistemi e trame oscure, ma nel nord Europa l’approccio è diverso, anche nelle aziende. Prima i dipendenti, poi i clienti e infine la proprietà. E’ una mentalità dove i poteri se sono forti lo dimostrano prendendosi cura delle persone. E allora perchè paesi con questa mentalità hanno votato in massa per Amsterdam, spostando i voti decisivi da Copenaghen?

Ieri sera, dopo aver ricevuto la notizia che Milano aveva perso EMA ero a un evento dove c’era anche il console olandese. Ne ho approfittato per capire che problemi avesse Milano secondo il suo punto di vista. Mi ha risposto che la cosa che gli piace di meno di Milano è l’inquinamento atmosferico.
Ha spiegato che anche in Olanda il tema è molto sentito. E’ un territorio pianeggiante, in gran parte al di sotto del livello del mare, che favorisce l’accumulo di smog anche per le numerose aree urbane concentrate in un territorio limitato. La lotta allo smog è da anni una priorità assoluta in Olanda. Una lotta affrontata utilizzando e sperimentando ogni tipo di tecnologia.
A Rotterdam hanno introdotto delle torri capaci di filtrare l’aria dagli agenti inquinanti. A Eindhoven hanno iniziato ad impiegare un asfalto mangia-smog. Ad Amsterdam hanno lanciato la politica dei tetti verdi, per aumentare la superficie di natura in città, e hanno sistemato centraline di rilevazione dell’inquinamento praticamente casa per casa, con un sistema di incentivi per premiare le abitazioni attorno a cui si registra una diminuzione degli inquinanti. Sempre in Olanda si sta testando Solaroad, una strada costituita da pannelli fotovoltaici in grado di produrre energia dal sole ed è stato varato un piano per incrementare i veicoli elettrici attraverso la diffusione di centraline per la ricarica, in certi casi utilizzabili gratuitamente.

Milano ha lo stesso problema di Amsterdam, forse perfino maggiore. Al centro di una pianura dove l’aria circola poco e niente, ogni inverno si boccheggia per cercare ossigeno. Ma cosa ha fatto Milano, cosa sta facendo per affrontare questo problema? Se la si paragona all’Olanda la risposta è zero. Bisogna avere il coraggio di dire che mentre l’Olanda sta affrontando il problema dell’inquinamento atmosferico, Milano non lo sta facendo. Niente nuove tecnologie, nessuna politica strutturale per affrontare questo problema. E questo non è un caso, ma indice di una mentalità che ci preoccupa e che forse ha pesato nella votazione per gli EMA molto di più del sorteggio.

Forse è questo che tiene lontani i paesi del nord dalla nostra città, che gli fa preferire le pochezze naturali dell’Olanda allo charme innegabile di Milano. Quello che li ha portati a puntare per il futuro dei loro lavoratori ad Amsterdam è una mentalità che affronta i problemi per risolverli, che usa la tecnologia e il potere per migliorare la vita dei cittadini. Una mentalità che se si perde ci si rimbocca le maniche per arrivare più preparati a vincere la prossima sfida. Una mentalità che crediamo sia anche profondamente milanese ma che forse abbiamo perso un po’ di vista, sopraffatti dalla superficialità e da un’indolenza che in realtà non ci appartiene.
Se la sconfitta dell’EMA porterà a ritrovare questa mentalità allora potrà rivelarsi una vittoria per Milano che saprà così fare fronte al ruolo di guida a cui sta venendo chiamata sempre di più da questo difficile momento storico: quello di guida determinata a risolvere i problemi del Paese. Solo così si potrà ridare forza allo stellone d’Italia e scoprire che in realtà la fortuna ci vede benissimo.

Quello che li ha portati a puntare SU Amsterdam è una mentalità che affronta i problemi per risolverli, che usa la tecnologia e il potere per migliorare la vita dei cittadini. Una mentalità che se si perde ci si rimbocca le maniche per arrivare più preparati a vincere la prossima sfida. 

ANDREA ZOPPOLATO

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Durante la guerra a Milano il caffé si faceva con la CICORIA

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Durante la seconda guerra mondiale furono numerose le materie prime che scarseggiarono a Milano, come in altre città d’Italia.

Dal 1940 fino al 1949 venne introdotta la tessera annonaria, una carta personale che stabiliva la quantità di cibo per ogni famiglia, permettendo di prenotare gli alimentari e, dopo i primi anni, anche il vestiario.

Negli anni più duri, dal 1942 fino ai mesi successivi alla fine della guerra, divenne molto difficile trovare vino, sale, pepe e insaccati. Praticamente introvabili furono le materie prime provenienti da terre lontane, come cioccolato, zucchero o il caffé che vennero sostituiti da surrogati.

Al posto del caffè molti utilizzarono la cicoria.
Il caffè di cicoria ricorda come gusto quello tradizionale, anche se ha effetti molto diversi: invece che da stimolante funge da bevanda detossificante per il fegato.

 

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Chagall – Sogno di una notte d’estate

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Aaaah… Chagall.

Un altro grande autore del filone artistico contemporaneo.

Questo maestro bielorusso mi ha fatta emozionare con i suoi colori tendenti al blu, le sue atmosfere oniriche e, naturalmente, le sue figure volanti in un cielo limpido.

Sono famosissimi, per esempio, i due amanti che volano abbracciati sopra a quello che sembra un silenzioso paesaggio laconico: da un senso di libertà e, soprattutto, di un immenso amore che la coppia prova vicendevolmente.

Se anche tu ami come me questo artista, sono felice di dirti che fino al 28 gennaio, il Museo della Permanente ospiterà la mostra “Chagall – Sogno di una notte d’estate”.

Sarà un’esposizione… diversa: una forma inedita di esposizione sensoriale interattiva che ti farà conoscere e vivere l’arte attraverso una Fino al 28 gennaio potrai immergerti a 360° nell’arte dell’onirico Chagall grazie alla mostra interattiva del Museo della Permanente: “Chagall – Sogno di una notte d’estate”.

L’ingresso costa 15 euro, ma ne vale la pena: sono certa che sarai travolto da cotanta bellezza.

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Vivaio Awards: stasera al Teatro Parenti i premi per chi fa grande Milano

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Ci saranno anche Salvatore Aranzulla, Ludovica Sauer, Filippo Del Corno, Cristina Tajani, Andrea Pezzi, Candida Mordillo, Francesco Cancellato, Regina De Albertis, Ringo, Alfio Bardolla e Andree Ruth Shammah, stasera, 20 Novembre alle ore 19. Al teatro Franco Parenti vengono assegnati i Vivaio Awards 2017, terza edizione dei premi per chi fa grande Milano. Di seguito le 90 nominations selezionate da Vivaio.

Le tre più votate di ogni categoria saranno votate dai partecipanti dell’evento. Per iscriversi (ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria): https://www.eventbrite.it/e/biglietti-vivaio-awards-2017-39670315983

L’obiettivo è valorizzare chi sta facendo qualcosa di importante e innovativo per Milano, con lo scopo di innescare meccanismi di emulazione nei cittadini.

Ecco le nominations:

PREMIO PER LA NOVITÀ DELL’ANNO


Awesome Foundation a Milano  (Matteo Consonni): primo evento in Italia della Awesome Foundation, all’Ostello Bello il 23 marzo 2017

Cinema sui tetti (Edoardo Scarpellini/MIlanoCard):  5 mesi di proiezione sulla Highline Galleria, sopra l Galleria Vittorio Emanuele

Milano Food City (Comune di Milano): l’eredità di Expo, dal 4 all’11 maggio 2017 il primo Fuorisalone del cibo per promuovere l’alimentazione sana e di qualità

I nuovi bike sharing “volanti” (Mobike/Ofo): Milano, prima città italiana ad avere il “free floating”, il bike sharing senza postazioni fisse

Obama al Seeds and Chips (Marco Gualtieri): intervento di Barack Obama durante Seeds and Chips, summit sull’innovazione in campo alimentare

Palazzo del Cinema (Lionello Cerri/Anteo): inaugurazione della nuova sede dello storico cinema Anteo, ora trasformato in Palazzo del cinema

Le palme in piazza Duomo (Marco Bay): inaugurate le nuove aiuole di piazza Duomo con le palme

Referendum sull’autonomia della Lombardia (Regione Lombardia): il primo referendum della storia d’Italia per attuare l’articolo 199 della Costituzione (autonomia della Regione Lombardia)

Roma Exit: fuga delle aziende da Roma a Milano (Sky, Tg5, Unicredit e altre): la scelta di molti gruppi industriali di trasferire le sedi centrali da Roma a Milano

MiMoto: il servizio di scooter sharing a flusso libero e facile da usare

PREMIO  COMUNICAZIONE A MILANO


blog.urbanfile.org

conoscounposto.com

Ilmilaneseimbruttito.com

milanocittastato.it  

milanodavedere.it

milanoevents.it 

milanoincontemporanea.com

milanotoday.it 

milanoweekend.it

vivimilano.corriere.it

 

PREMIO MILANO WORK IN PROGRESS:


Il problema da risolvere/l’iniziativa in stallo da portare a compimento.

L’area post Expo 

La città metropolitana

L’estetica dei dispositivi antiattentato

L’ex fabbrica Innocenti

Rientro sotto le soglie dell’inquinamento atmosferico

Riportare il vero mercato metropolitano a Milano

Togliere l’orario estivo della metro

Le periferie

La riqualificazione degli scali ferroviari

La chiusura del Vivaio Riva

PREMIO COMUNITÀ INTERNAZIONALE PIÙ ATTIVA A MILANO NEL 2017


Brasile

Cina

Egitto

El Salvador

Filippine

Giappone

Israele

Russia

Sri Lanka

Ucraina

PREMIO LA RADIO DI MILANO DEL 2017


105

Dee Jay

Lifegate

R101

Radio 24

Radio Italia

Radio m2o

Radio Popolare

RTL 

Virgin Radio

PREMIO PROGETTO INTERNAZIONALE DA IMPORTARE A MILANO


Autobus elettrici che prendono energia dalla strada (Seul)

L’asfalto che mangia lo smog (Eindhoven)

Far pulire la scuola dagli studenti (Tokyo)

Pagamento delle multe con un click, senza dover inserire neppure i propri dati (Parigi)

La scuola senza materie (Helsinki)

Station F, il più grande campus di startup del mondo (Parigi)

Le strisce pedonali 3D (Reykiavik)

La torre che depura l’aria (Rotterdam) 

I tetti verdi (Amsterdam)

Unico documento di identità digitale (carta di identità e’ anche patente, tessera sanitaria, bancomat e abbonamento ferroviario) (Tallinn)

PREMIO LA PIÙ BELLA FRASE SU MILANO


«Milano è la città che ho scelto per vivere e lavorare, che ha accolto me e la mia famiglia nel primo dopoguerra. È una città dura, ma generosa. Difficile, ma con enormi possibilità. Sempre proiettata verso il futuro, sempre attenta a quello che succede nel mondo, e che cerca di essere perfetta. È la sua ambizione, e quando non ci riesce, soffre» Giorgio Armani

«Genova sarà il più bel sobborgo di Milano» Marco Bucci, Sindaco di Genova
«Con Milano ho un vero rapporto d’amore. E’ una città concreta, operativa e accogliente, tanto da farti sentire parte di una grande famiglia all’allargata. È piena di entusiasmo e ha una energia contagiosa» Cristiana Capotondi
«Vi ringrazio tanto cari milanesi e vi dirò una cosa, ho constatato che è vero quello che si dice: ‘a Milan si riceve col cor in man’, grazie» Papa Francesco
«Roma un disastro e Milano no? Certo, è quanto l’EUR» Sabrina Ferilli
«Le nouvel age d’or de Milan » Jérôme Gautheret, Le Mond
«Più che una città metropolitana dall’incerto decollo, più che una capitale di riserva, Milano sta diventando una Città-Stato, riferimento nazionale e mondiale per la crescita economica e culturale. Come Berlino, Milano ha una specificità che la rende centrale nel destino europeo» Giangiacomo Schiavi, Corriere della Sera
«E’ Milano la Vera Capitale di Italia» Beppe Severgnini
«La città che “stava morendo” ha “riacceso la luce”» Ulrike Sauer, Süddeutschen Zeitung
«Amo Milano. E’ cambiata molto, ma la mia Milano, quella del Parco, del centro, è sempre la stessa: bellissima»Franca Valeri

PREMIO MIGLIOR VIDEO DI MILANO


Presentazione della candidatura di Milano 2019 (CONI)

https://www.youtube.com/watch?v=hXoDLIBOr5A

EMA a milano (Comune di Milano)

https://www.youtube.com/watch?v=XOpxaE8Qsw8

Milano City Hyperlapse Italy Time Lapse Italia (Yury Sirri Nakvas)

https://www.youtube.com/watch?v=myzzfwB-9Cc

Le Maldive di Milano (Capedit)

https://www.youtube.com/watch?v=PZj38CihL0U

Libiamo ne’ lieti calici – Flashmob Metropolitana (Associazione Voce AllOpera)

https://www.youtube.com/watch?v=L8BWqwaqbvY

Milano a volo di drone – Riprese aeree Milano (UANOF)

https://www.youtube.com/watch?v=Eydk-L5Kq2k

Milano Expedia Destination Video (Expedia.it)

https://www.youtube.com/watch?v=tsMhAKyjjEM

Il Futuro di Milano – Video Contest (Il futuro di Milano)

https://www.youtube.com/watch?v=95P3FWv1zhs

Milano, Italy – Ghost Town Filmed From Above (Jesse Motl)

https://www.youtube.com/watch?v=hvYJAWOROe4

Ho scelto Milano (Mattia Mor)

https://www.mattiamor.it/ho-scelto-milano/ 

PREMIO FUTURO IMPOSSIBILE


Il premio per il progetto più Visionario

Bonifica del fiume Lambro per renderlo balneabile

Da Milano a Genova in metropolitana

Costruire una metropolitana sopraelevata sulla circonvallazione esterna

Introduzione di una criptovaluta milanese

Milano città stato: rendere Milano libera di gestirsi come le grandi città d’Europa

Far diventare Milano capitale d’Italia

A Milano il parco urbano più grande del mondo: il Parco Orbitale

Realizzare un tunnel sotterraneo da est e ovest e da nord e sud che sposti il traffico sottoterra

Riaprire tutti i navigli di Milano

Rivestire gli edifici di materiali in grado di eliminare l’inquinamento atmosferico (attraverso la Fotocatalisi)

 

 

 

Che fine hanno fatto il bar Scottum e la piazza della Rosa?

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L’odierna piazza Pio XI è conosciuta soprattutto per l’ingresso della celebre Ambrosiana.
Un tempo, vi si affacciava la chiesa dedicata a S.Maria della Rosa, che dava anche il nome alla piazza.
Qui aveva le sue vetrine il famoso bar-bottiglieria Scottum, dal nome del liquore inventato dal suo proprietario. Una vera brelibatezza, e non è difficile crederlo, visto che Milano ha sempre primeggiato per invenzioni…alcoliche!
I nostri nonni e bisnonni ne andavano matti, e il locale era sempre molto frequentato.

Il liquore era una miscela di Aloe succo trino (ricavato dall’aloe), di radice Colombo (Iatrorrhiza palmata, dal sapore amarissimo e piccante) e di rabarbaro (“Le droghe in fusione nello spirito per giorni 8, dopo si colano e si unisce il vino e lo zucchero bruciato”, diceva la ricetta originale).
E mentre lo Scottum impazzava, nella piazza fu posizionato, nel 1906, il monumento dedicato all’avvocato socialista Felice Cavallotti, opera dello scultore Ernesto Bazzaro.

Con l’avvento del fascismo, il monumento fu rimosso e dimenticato per anni in un magazzino comunale (rivedrà la luce nel 1953, ma in via Marina, per sostituire quello bombardato di Giacomo Medici del Vascello).
Anche lo Scottum, caduto in declino, venne smantellato: al termine del conflitto ne venne cancellata ogni traccia.

 

Roma nacque da una lupa. Milano da una scrofa

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Sulla nascita di Milano circolano diverse leggende. Una delle più quotate narra che il luogo sia stato scelto dal celta Belloveso quando vide una scrofa semilanuta. Da qui Medio-lanum (semi-lanuta). Un bassorilievo della scrofa lo si può ammirare sul palazzo della Ragione in piazza Mercanti
Il Palazzo della Ragione in origine era il luogo dove si amministrava la giustizia.

PHOTO VOGUE FESTIVAL

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Il Photo Vogue Festival è il primo festival internazionale interamente dedicato alla fashion photography.

Fino a domenica, nell’intera città di Milano si svolgeranno talk, mostre ed eventi fotografici, che punteranno a far diventare il PVF un punto d’incontro e riferimento per tutti gli appassionati di fotografia, arte e moda.

Ciò che distingue la rivista legata a questa manifestazione, ovvero Vogue, dagli altri magazine è, infatti, la profonda comprensione della moda come linguaggio: è considerata l’interfaccia visuale con il mondo, tramite la quale si comunica e si costruisce la propria identità.

… E, naturalmente, nessun arte l’ha mai raccontata meglio della fotografia: è una testimonianza imprescindibile dei cambiamenti socio-culturali che hanno caratterizzato ciascuna epoca.

Il festival da possibilità a professionisti e non di entrare in contatto con le figure chiave del settore, come i grandi maestri della fotografia, i curatori più importanti e le agenzie più prestigiose.

In particolare, da giovedì 16 a domenica 19 potrai partecipare gratuitamente alla mostra “FASHION & POLITICS” del Base, l’esposizione che punta a dimostrare quanto la moda sia per sua stessa natura intrinsecamente politica.

La fotografia di moda ha saputo veicolare contenuti che vanno oltre gli intenti pubblicitari: essa si confronta costantemente con temi come il genere, la costruzione dell’identità e con i desideri, i sogni e le interazioni di generazioni intere.

Se sei un amante della fotografia, non puoi assolutamente perderti questa occasionee più unica che rara.

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La febbre del bitcoin contagerà Milano?

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Media dei full nodes attivi in Europa

Il Bitcoin (BTC o XBT) è oggi la più popolare tra le criptomonete. Nasce nel 2009 grazie a un misterioso personaggio noto con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto.
Pur essendo la più conosciuta, non è l’unica criptovaluta in circolazione.
Ve ne sono diverse (oltre 1100, ma il numero è in costante crescita), alcune delle quali sono anch’esse diventate familiari al grande pubblico. È il caso, ad esempio, di Ethereum, la cui piattaforma combina la valuta (Ether) con ulteriori funzionalità (ad esempio il sistema di smart contract che promette di rivoluzionare il modo in cui facciamo acquisti, ci scambiamo dati e documenti, votiamo ecc.).

Il bitcoin sta vivendo una nuova ondata di popolarità mediatica. Un aspetto che rende interessante il bitcoin in questo momento storico è l’importante aumento del suo valore. Questo è infatti l’andamento temporale del controvalore in dollari e in euro.

Bitcoin vs Dollaro US (source http://www.xe.com/)
Bitcoin vs Euro (source http://www.xe.com/)

Semplificando, fare trading di bitcoin fa gola perché può permettere di arricchirsi senza intermediari. Gli intermediari esistono ma non sono necessari: risultano utili per semplificare l’interazione con l’ecosistema degli utilizzatori/scambiatori di valuta ma aggiungono un fattore di rischio per l’utente finale.

Ma cos’è il bitcoin?

Sostanzialmente è una moneta virtuale che utilizza strumenti crittografici per convalidare le transazioni e per essere generata: non esiste quindi fisicamente (non c’è, ad esempio, uno Stato che la conia) ma solo in forma di stringhe di bit.

È decentralizzata e gli scambi di moneta possono essere effettuati senza intermediari.
La rete è definita peer-to-peer (vi ricordate quando si scaricava musica da Emule?) e ogni elemento (computer, device) viene definito nodo.

La moneta viene messa in circolazione grazie ai cosiddetti Miner che ottengono nuovi coin in cambio della soluzione di un problema crittografico, parte integrante del processo che rende le transazioni sicure (ma che richiede, come si può immaginare, un gran impiego di energia elettrica).

La produzione di bitcoin decresce con il tempo e si può definire un tempo di dimezzamento (in modo simile al materiare radiattivo) (ad esempio, viene calcolato qua http://www.litecoinblockhalf.com/).

Il bitcoin è riconosciuto come valuta in alcuni Paesi (tra cui l’Italia), altri invece lo considerano come commodity (ad esempio l’Olanda). È invece illegale in Afghanistan, Bolivia, Ecuador e Bangladesh e ristretto in altre zone del mondo.
La diffidenza delle istituzioni è spesso legata al fatto che le transazioni all’interno del sistema bitcoin sono anonime e quindi non trasparenti, ad esempio, per il sistema fiscale e ai timori per la nascita di un’economia fuori dal controllo di un sistema centrale che possa intervenire per regolarla.
A oggi si stima che gli utilizzatori di bitcoin nel mondo siano tra i 2 e i 6 milioni: bitcoin era opinioni.

I nodi

Ci sono delle regole (qui) che devono essere rispettate per essere un nodo della rete e i nodi che rispettano l’insieme completo delle regole vengono definiti Full Nodes.

La maggior parte della rete è costituita dai nodi non full (lightweight).
I full nodes, invece, come detto, rispettano regole che permettono di definirli come nodi strutturali.
Le informazioni recuperate da questi nodi permettono perciò di stimare, anche geograficamente, diversi fatti circa l’intera rete e in qualche modo misurare la “passione geografica” per i bitcoin, almeno rispetto all’utilizzo di macchine e server impiegati per “sostenere” la rete.

Un sito che fornisce dati statistici sui full node e che è stato utilizzato da diversi enti per analizzare la rete è https://bitnodes.earn.com/
Il crawler utilizzato da questo sito è pubblico su github https://github.com/ayeowch/bitnodes

Ma come si colloca Milano rispetto al trend dei bitcoin?

La mappa sotto rappresenta il numero medio di nodi full attivi in ciascuna nazione. Abbiamo calcolato la media di nodi full online nel mese di ottobre.

Media dei full nodes attivi nel mondo
Media dei full nodes attivi in Europa

Come si può notare l’Italia è in affanno rispetto a regioni decisamente più attive, con in media 65 full nodes online.

Milano è la prima città in Italia per media di numero di nodi full attivi, ma sono appena 6,8.
Segue Arezzo (!) con 5,2, Roma con 3,2, Napoli con 2,5 e Torino con 2,3.

Un focus live sul numero di nodi attivi in Italia potete seguirlo sul nostro sito (qua).

Per rimanere in Europa, il primato spetta a Dublino (media di 276,4 full nodes attivi), Francoforte (246), Amsterdam (113) e Londra (102).

Milano è più o meno al livello di Rotterdam e Helsinki, ma dietro a città come Tallinn e Monaco (7,4), Lubiana (7,7), Atene (8,2), Madrid (10,9), Budapest (13,6), Zurigo (17,6), Vienna (17,7), Praga (25,4), Parigi (36,4) e Berlino (45,6).

Il primato mondiale spetta a Hangzhou in Cina (ben 408), mentre la prima città negli Stati Uniti è Ashburn (292).

Anche i bitcoin hanno i loro bancomat che permettono di cambiare i propri euro in criptovaluta e viceversa.

Anche su questo fronte l’Italia non spicca particolarmente: su CoinAtmRadar ne vengono indicati 12 (in Svizzera, ad esempio, 22, in Spagna 39, di cui 9 in realtà in Catalogna, in Austria ben 92). Milano ne ha uno, installato al Talent Garden di Via Merano.

Nonostante questi numeri non entusiasmanti, la “febbre” per il bitcoin in Lombardia sta crescendo in maniera costante. Il dato delle ricerche Google ci mostra infatti questa impressionante salita (100 è il massimo picco di interesse).

Ricerche su Bitcoin in Lombardia (Google Trends)

Appena oltre confine, in Svizzera, a Chiasso, si è deciso di aprire dal 2018 al pagamento delle tasse comunali in bitcoin. Milano è pronta per questo tipo di sperimentazione?

BookCity Milano

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Ok che siamo nel ventunesimo secolo.

Ok che la tecnologia sta diventando sempre più pervasiva nella nostra quotidianità.

Ok che si vocifera le serie televisive siano diventate la “nuova letteratura”.

Ok tutto quello che vuoi… ma la lettura è la lettura.

Che siano romanzi, testi poetici o biografie, cosa c’è di meglio del profumo di un libro nuovo, appena comprato?

Cosa arricchisce più di una bella trama, dei giochi linguistici e grammaticali, degli artifici lessicali e sintattici?

Cosa ti lascia un senso di vuoto maggiore della fine di una storia che ti è piaciuta talmente tanto da esserti penetrata fino all’anima?

Cosa c’è di meglio di sottolineare tutte quelle frasi che ti suscitano emozioni uniche per rileggerle quando ne hai bisogno?

Cosa c’è di meglio di leggere e scartabellare un manoscritto cartaceo sui mezzi pubblici per tenerti compagnia durante il viaggio che ti separa dall’ufficio o dall’università?

Insomma, le sensazioni che ti regala la lettura sono uniche e se anche tu pensi di essere un amante dei libri “alla vecchia maniera”, sarai felice di sapere che, a partire da questo giovedì, a Milano torna BookCity.

Da oggi fino a domenica, per quattro giorni potrai partecipare a mostre, conferenze e tanti altri eventi dedicati al mondo della lettura, degli autori e di tutto ciò che rende il mondo dell’editoria così magico e inimitabile.

Lasciati travolgere dalle passioni che solo un buon libro è in grado di dare alla nostra mente e al nostro cuore.

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Palazzo Clerici: uno dei più sfarzosi di Milano

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Visitabile solo su appuntamento o in occasione di eventi speciali, è l’anticamera degli specchi di palazzo Clerici, uno dei palazzi più sfarzosi della città. Su una superficie di 22 metri per sei, è rappresentato un affresco magnificente del Tiepolo. Si dice che per il suo costo la famiglia Clerici cadde in disgrazia.

Nerd-coledì: Giochi di Ruolo

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Sono certa che anche tu hai un amico nerd.

… dai ammettilo: dici di avere un amico nerd per non confessare la tua natura da giocatore di ruolo incallito.

Non te ne devi vergognare. Capita a tutti di avere un hobby… per quanto pervasivo esso possa diventare.

… e chi gioca ai GDR ne sa qualcosa: se non si sta attenti, si finisce con l’identificarsi talmente tanto con il personaggio che si interpreta da rimanerci intrappolati.

Scherzi a parte, tutto questo per dirti che dalle ore 20.00 di questo mercoledì il nostro amato Kraken Pub organizza il Nerd-coledì, una serata interamente dedicata ai giochi di ruolo.

Potrai giocare a quelli che conosci già o magari ritrovarti a doverne improvvisare uno completamente nuovo.

Come puoi sapere a cosa giocherai? Puoi deciderlo anche tu, votando sulla pagina Facebook dell’evento.

Pronto a passare un mercoledì da nerd, di quelli veri? Io ti aspetto lì.

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Dubai, Parigi, Cina e Silicon Valley: tutti imitano Milano

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best tall building

Sono passati poco più di due anni dalla vittoria del premio come “Best Tall Building”, miglior grattacielo, da parte del nostro Bosco Verticale, premio assegnato annualmente dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat, organismo internazionale che guarda al mondo intero per l’assegnazione del suo prestigioso riconoscimento.
Riconoscimento che ha visto protagoniste negli ultimi anni alcune delle città più vibranti del pianeta: oltre a Milano, Shanghai, Sydney, Pechino, Doha, Francoforte e Dubai.
Proprio quest’ultima ha in cantiere un progetto per quello che dovrà essere il prossimo grattacielo più alto al mondo, il cui concept strizza l’occhio al Bosco Verticale e ai suoi architetti del milanesissimo Studio Boeri.
La struttura infatti, che in altezza supererà il chilometro, sarà adornata da balconi verdi rotanti che si ispirano sì ai leggendari giardini pensili di Babilonia di 2500 anni fa, ma che certamente non possono non ricordare il capolavoro milanese.

best tall building

 

Il costo del progetto sarà di almeno un miliardo di dollari, ma sappiamo che Dubai ha ben pochi problemi di budget, sia per motivi storici e geopolitici, sia perché è una città-stato.
Eppure, persino dalle loro parti si guarda a Milano, prima città al mondo ad impegnarsi nella costruzione di grattacieli verdi.
Oggi, siamo diventati influencer.
Gli emiri non sono gli unici, infatti, ad essersi innamorati delle nostre torri verdi: Boeri ha già firmato l’accordo che gli consentirà di realizzare quello che sarà il Bosco Verticale parigino, la Forêt Blanche.
Ma il contratto più importante non l’ha firmato qui in Europa, ma in Cina.
Il Celeste Impero si sta occupando della conquista del mondo attraverso la Nuova Via della Seta e i massicci investimenti in Africa, ma sa benissimo che se non andrà incontro ai cambiamenti necessari per far fronte agli sconvolgimenti climatici prossimi venturi, sarà una delle prime realtà ad implodere.
Ed è per questo che si sono rivolti allo Studio Boeri per la costruzione della prima Forest City al mondo.

Leggi anche: La prima città interamente sostenibile d’Europa sarà Oslo

best tall building

 

Una città satellite poco fuori Liuzhou che ospiterà 30.000 persone, 40.000 alberi, 1 milione di piante di 100 specie differenti, all’avanguardia nella sostenibilità e nell’indipendenza energetica grazie a geotermia e pannelli solari e in grado di produrre 900 tonnellate di ossigeno all’anno, assorbendo 10.000 tonnellate di anidride carbonica e 57 tonnellate di polveri sottili.
Questo è ciò a cui ha portato la rivoluzione milanese sulla densificazione verticale del verde, sull’attenzione alla biodiversità e al microclima.
Certamente su questo punto, a Milano come nel resto del globo, rimane moltissimo lavoro da fare.
Ma è sull’onda di questa idea meneghina che Plenty, una delle più giovani e al contempo più in crescita tra le startup della Silicon Valley, si prepara a cambiare i paesaggi delle nostre città, attraverso la realizzazione di giardini verticali, destinati alla produzione agricola e siti appena fuori da ogni metropoli del mondo. Il primo verrà realizzato poco fuori Seattle entro la fine dell’anno.
Un’idea possibile per rivitalizzare il nostro Parco Sud?

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I vantaggi dell’agricoltura verticale stanno nel naturale controllo delle temperature, nella drastica riduzione dell’uso di pesticidi e dello spreco di acqua, unitamente ad una maggior produzione a fronte di un’occupazione ridotta dello spazio.
Inoltre, com’era ben noto già a Goethe nel 1810 nella sua Teoria dei colori e a tutti quelli che hanno a che fare con lo studio delle scale cromatiche oggi, il verde comunica un senso di appagamento e di pace agli occhi di chi lo guarda.
Insomma, nella speranza di beneficiare in qualche modo della ridistribuzione delle forze nell’Europa post Brexit, abbiamo molti motivi per ritenere la nostra una città all’avanguardia e quindi per fare tanto affinché lo rimanga.

 

HARI DE MIRANDA

 

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International Burger Week

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Riesci a pensare a un piatto più internazionale dell’Hamburger?

Ce ne sono in infinite varianti.

Puoi assaggiarlo di carne, di pesce e vegetariano, ma anche vegano, di frutta e di verdura…

Insomma, è uno dei piatti più rielaborati e gustati del mondo, soprattutto per la sua praticità e la sua squisitezza… e l’East Market Diner lo sa bene: per questo motivo, da questo martedì fino a venerdì organizza “l’International Burger Week“.

A partire dalle 18.00 di martedì, saranno quattro giorni dedicati completamente a questo piatto miracoloso, che fa impazzire tutti, ma propri tutti.

A partire dall’aperitivo, si va di burger: potrai gustare prelibatezze come l’east burger e il fish burger, accompagnati da patatine fritte e dalla freschissima birra media The Brooklyn Brewery.

Come rinunciare a tante ghiottonerie messe insieme, soprattutto se puoi averle sotto forma di menù a 13 euro?

Vieni con me e gustiamoci un pasto saporito e profumato sulla splendida terrazza dell’East Market Diner e, mi raccomando, conservati uno spazietto per domani: la festa non finisce qui.

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L’Italia è stata eliminata, ma l’italietta è sempre in campo

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In questa eliminazione c’è tutta l’italietta che sta rovinando il Paese.

L’italietta che investe sempre sui vecchi e mai sui giovani

L’italietta che non esiste il merito neppure per guidare una nazionale

L’italietta del 12 anni che ai mondiali non si passa un turno e tutto rimane uguale

L’italietta che ormai perde con le nazionali in tutti gli sport e tutto rimane uguale

L’italietta dell’omertà per gli incapaci di potere

L’italietta che l’obiettivo è il secondo posto perché la Spagna è troppo forte

L’italietta dell’Italia che non può finire fuori dai mondiali

L’italietta che si concentra più sull’arbitro che a fare gol

L’italietta che fa la vittima, della sfiga, del non ce ne va bene una

L’italietta che l’hanno messa sul piano fisico

L’italietta di speriamo che ci facciano fare a noi quello che hanno lasciato fare a loro

L’italietta del pubblico dodicesimo uomo in campo

L’italietta del San Siro aiutaci tu

L’italietta di fare 200 cross contro avversari alti due metri

L’italietta che gioca sempre con un difensore in più anche quando deve vincere con due gol di scarto

L’italietta degli zero a zero

L’italietta delle Federazioni

L’italietta del non ci sono i soldi

L’italietta di in fondo è una brava persona

L’italietta che salta sul carro del vincitore ma quando si perde scappa

L’italietta di la Svezia ci porta sfortuna

L’italietta di la Francia che dopo che non si è qualificata ha poi vinto i mondiali

L’italietta che non affronta mai la causa dei problemi

L’italietta che assegna mille colpe ma zero responsabilità

L’italietta delle mille scuse

L’italietta dell’apocalisse ma che resta sempre in campo.

Nella casa museo di Alessandro Manzoni c’è l’ultimo ricamo di Maria Antonietta

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Nella casa museo di Alessandro Manzoni in via Morone 1, c’è l’ultimo ricamo realizzato da Maria Antonietta durante la sua reclusione in prigione prima di essere condotta al patibolo. Fu donato a Giulia Beccaria, madre di Manzoni, raffigura un putto e la si può ammirare al primo piano della casa museo.

EmozionARTI: viaggio nelle emozioni dell’Arte

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Come mai si ama l’arte in senso lato?

Beh, iniziamo col dire che non tutta l’arte piace a tutti.

C’è chi ama lo stile rinascimentale e chi di cubismo, chi non sopporta la pop art e chi stravede per l’espressionismo e via di seguito.

Una cosa che, però, è comune a tutti quando si ammira un’opera d’arte è sicuramente l’emozione.

Ci sono capolavori in grado di trasmetterci emozioni fortissime e altri che parlano da soli.

Molte rappresentazioni pittoriche, scultoree e multimediali lavorano sul sentimento, ma non solo quello da trasmettere allo spettatore.

Una delle difficoltà più grandi per gli artisti è proprio quella di manifestare, riprodurre e comunicare fisicamente tramite i propri soggetti dei sentimenti.

Se, per esempio, si guarda un volto che dovrebbe essere disperato, ma tutto quello che si percepisce è una debole smorfia direi che l’intento è miseramente fallito.

Grazie ai tre incontri a 10 euro ciascuno organizzati da LET’S, “EmozionARTI”, potremo esplorare il mondo dell’arte alla ricerca delle espressioni emozionanti più belle e ben riuscite della storia.

Questo martedì, dalle ore 20.00, si parte con la scoperta della “GIOIA e della RABBIA” nell’arte: sono certa che le opere analizzate sapranno travolgerti in un turbinio di emozioni che non dimenticherai… fino al prossimo martedì.

E se tutta quest’emozione ti mette fame, ricorda che puoi assistere a questa interessante conferenza mentre ti godi un goloso aperitivo biologico a 15 euro.

Per prenotare, scrivi a lets@letsfeelgood.it.

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Milano avrà un superostello (Ugo Fava – Intercettazioni Milano)

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Intercettazioni Milano con Ugo Fava, uno dei punti di riferimento delle notti di Milano negli anni ottanta e novanta, e proprietario di alcuni locali cult, come l’Osteria della Triennale, Le Biciclette e Ti ci porto in Darsena.
“Milano notturna? Ormai è diventata un bellissima città serale”

– La natura di Milano è un po’ cambiata. Non so se Milano è rimasta una città notturna. Per me è una bellissima città serale. E moltissimo mattutina.
ZZZzzz…
– C’è un posto che si chiama Pavé, che io cito, che ha come pay off: Breakfast Revolution.
ZZZzzz…
– Adesso è il momento hospitality, è il momento degli alberghi. L’ostello che hai ad Amsterdam, anche a Copenaghen. Un 5 stelle che è ostello, ha 500 posti a dormire, ne ha 250 ostello e altri 250 sono camere, anche suite. Poi c’è una condivisione dello spazio comune, il ristorante, il bar, la lounge, il coworking. Questa cosa qua amalgama tutti, giovani e meno giovani, ricchi e meno ricchi. Dà spazio alla creatività, non si creano dei ghetti.
– Questa cosa qui a Milano ancora oggi manca. Hanno fatto un bando. Hai presente di fronte al mercato metropolitano c’è una casa bellissima, gigantesca.
– Un bando per fare un superostello. E quello è il posto perfetto. Come prossima mossa farei quello. Ma perché sono lontano dal mercato notturno….

Le visite a Palazzo Marino

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Era stato costruito con l’obiettivo di realizzare il “Palazzo più bello di tutta la cristianità”. Oggi ospita il Comune ma si può visitarlo su appuntamento. Degni di nota sono il cortile d’onore con le decorazioni originarie del 1560, e la Sala delle Feste (o sala Alessi) con affreschi mitologici, Sant’Ambrogio e la scrofa semilanuta.

Semplicemente Battisti

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Certo: non siamo ancora in stagione per ammirare i “Giardini di Marzo“, dove i “Fiori rosa” e i “Fiori di pesco” sbocciano come se non ci fosse un domani, ma se ci tingiamo i “Capelli Verde Rame” possiamo tuffarci nel “Mare Nero” del cielo di Milano e cercare di dimenticare l'”Acqua Azzurra” e l'”Acqua Chiara” che non sono proprio di questi tempi…

Ma “Che ne sai tu di un campo di grano“, dove “L’immensità si apre intorno a noi”?
Ti ci porto io: “Non sarà un’avventura“, ma saranno pur sempre “Emozioni“…

No, tranquillo, non sono impazzita.

Era solo un modo creativo per dire che a partire dalle 22.30 di questo venerdì, la Salumeria della Musica propone una serata interamente dedicata alla musica di Lucio Battisti, del quale sono una fan (ma questo non si era mica capito, noooooo…): “Semplicemente Battisti“.

E se sei sul “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi…“, non ti preoccupare: l’entrata costa solo 12 euro. Meglio di così…

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Milano faceva tendenza anche nella criminalità: una mostra ce lo ricorda

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Si è aperta giovedì 9 novembre a palazzo Morando un’interessante mostra, il cui titolo non lascia dubbi sul contenuto: “Milano e la mala, storia criminale della città – Dalla rapina di via Osoppo a Vallanzasca”.
Attraverso più di 150 foto, centinaia di documenti, giornali e moltissimi oggetti d’epoca, il curatore Stefano Galli e i suoi collaboratori mettono in scena la Milano delle bande armate, ricordandoci con grande ricchezza di informazioni come la nostra città abbia primeggiato e fatto scuola anche in questo campo.

Dopo il periodo della cosiddetta Ligera, cioè le piccole bande improvvisate o i vecchi ladroni con il piede di porco, dalla seconda metà degli anni Cinquanta entra in campo una forma più organizzata di malavita, che dalla fine degli anni Sessanta si farà più violenta, espandendo il proprio potere fino ad avere il pieno controllo del gioco d’azzardo, della prostituzione e del traffico degli stupefacenti.

La spettacolare rapina di via Osoppo, ormai entrata nella memoria collettiva di questa città, ma anche d’Italia, fu un capolavoro di precisione e organizzazione, due virtù tipicamente meneghine. L’assalto al portavalori mediante l’impiego di ben quattro veicoli coordinati tra loro, la spregiudicatezza dei sette uomini in tuta da operaio, i cittadini alle finestre che assistevano come ad una prima teatrale, e soprattutto l’assenza di feriti o morti, ne fanno ancora oggi un capolavoro del crimine.

Il salto di qualità in termini di violenza arriverà con la rapina di largo Zandonai, ad opera della banda Cavallero.
Con l’arrivo di criminali del calibro di Vallanzasca o Turatello muta Milano stessa: la città si trasforma da una metropoli in espansione a città attanagliata da paure e violenze, dove i sequestri di persona e i morti per droga sono all’ordine del giorno: i milanesi iniziano a chiudersi in casa, lasciando la notte cittadina in balia di balordi di ogni risma.
Completa il percorso espositivo il ricco catalogo, con testi critici di Stefano Galli, Tullio Barbato, Piero Colaprico, Mauro Colombo, Nicola Erba, Massimo Mazza, Achille Serra, Matteo Speroni, Luigi Vergallo.


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