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Omaggio a Gioachino Rossini

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Il 13 novembre di quest’anno saranno intercorsi esattamente centocinquanta anni dalla morte del grande compositore pesarese Gioachino Rossini.

Molti conoscono Rossini per lo più per il… drink, ahimè.

Ma Rossini è stato compositore di alcuni capolavori del teatro lirico, tra i quali il primo e più famoso tra tutti è l’ironico e frizzante Il Barbiere di Siviglia.

Altri successi di Rossini sono stati “La Gazza Ladra”, “La Cenerentola” e “Guillaume Tell”, assieme ad altre decine e decine di opere liriche, musiche di scena, inni e cori, ma questo poliedrico compositore è stato autore anche di musica sacra, vocale e strumentale.

Insomma, Rossini è stato un personaggio molto importante della grande opera italiana e se anche tu sei un suo ammiratore, o semplicemente ti piacciono le sue composizioni, ti propongo l’appuntamento di questo mercoledì della rassegna “Estate Sforzesca“, che ancora una volta propone serate… “di qualità”, come direbbe il nostro barbiere.

A partire dalle 21.30 di questa sera, infatti, il Castello Sforzesco rimbomberà della musica  del concerto “Omaggio a Gioachino Rossini“, durante il quale ascolterai le più celebri sinfonie del maestro pesarese eseguite dall’Orchestra I Pomeriggi Musicali.

Nonostante il caldo, uscirai soddisfatto, soprattutto perchè l’ingresso costerà solo 5 euro.

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L’Isola dei Cani al Cinema Oberdan

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Una delle frasi che si sente più spesso è che i cani siano i migliori amici degli uomini.

Sappiamo tutti che i cani sono tra le creature più fedeli della natura, arrivando quasi ad essere accecate fede nei propri umani, peccando di ingenuità.

I cani farebbero di tutto per gli uomini, ma fino a che punto potrebbero spingersi gli uomini per i loro compagni di gioco a quattro zampe?

Ci sono varie risposte a questa domanda e posso dirti che il dodicenne Atari Kobayashi è arrivato persino a infrangere la legge per il suo cane.

Lascia che ti racconti questa storia.

Siamo nel 2037: la città giapponese di Megasaki è invasa dalla crescita incontrollata dei cani e dalla diffusione di una misteriosa “influenza canina”.

La situazione è tragica e conduce il sindaco alla drammatica decisione di isolare tutti i cani del paese – randagi e domestici, compreso il proprio animale da compagnia – su un’isola destinata all’accumulo di rifiuti e immondizia: l’Isola dei Cani.

E’ qui che entra in gioco Atari Kobayashi, che pur di riavere con sè il fedele compagno di giochi Spot parte alla sua disperata ricerca: così, dirotta un piccolo aeroplano e lo pilota fino all’Isola dei Cani.

Persi i sensi in seguito all’atterraggio di emergenze sul posto, viene soccorso da un manipolo di meticci: commossi dalla devozione del ragazzino nei confronti del suo animale domestico, Capo, Rex, Boss, Duke e King decidono di proteggerlo dagli uomini che gli danno la caccia.

Piaciuta questa storia? E’ solo l’inizio, perchè potrai vedere “L’isola dei cani” questo martedì alle 21.15 al Cinema Oberdan: credimi, questa storia vale tutti i 7.50 euro del biglietto.

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A Baggio, la buona birra è firmata Hopduvel

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Voglio raccontarti di un bel posticino in quel di Baggio (che, al di là di tutti gli epiteti del tipo “all’arrembaggio!”, “fatti coraggio!” e “quartiere selvaggio“, alla fine “vale il viaggio”).

Attento, però: questo mio racconto vale solo se ami la birra buona – e per “buona” intendo quella artigianale, corposa e profumata -.

Eh sì, perchè anche a Baggio teniamo molto al buon bere: se la birra non è artigianale, perde quel qualcosa che la rende ancora più appagante.

Quindi, se anche tu ami la birra, proseguo questo mio racconto.

Il posticino del quale voglio parlarti si chiama HopDuvel e descriverlo con aggettivi risulterebbe scontato… ti dico solo che è stato una manna dal cielo, per Baggio.

Si tratta di un pub molto speciale in via Bonaventura Broggini.

E’ quel tipo di pub in cui se qualcuno ha portato una chitarra acustica puoi metterti lì vicino e chiedere canzoni da cantare e/o suonare tutti insieme: basta avere voglia di divertirsi in compagnia (e a Baggio ne abbiamo molta!).

Quel tipo di posto in cui se dici all’oste “vorrei una birra rossa, dolce e molto saporita, magari con un retrogusto fruttatoavrai esattamente quello che volevi.

Ma è anche quel tipo di locale che va bene sia per mangiare qualcosa, sia per passare una serata con amici, sia con la tua anima gemella, perchè è intimo e familiare, informale e raccolto, adatto per tutte le occasioni.

Chiedi agli osti quello che vuoi, qualsiasi sapore tu voglia assaggiare e loro sapranno consigliarti esattamente quello che cerchi: garantito.

Insomma, un posto che vale il viaggio fino a Baggio.

 

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La storia dell’area di Milano che restò immune dalla PESTE: strega o carbone?

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Prima del 1630 Milano aveva oltre centomila abitanti. Nel 1632 ne erano rimasti quarantasettemila. In mezzo ci fu l’epidemia di peste più violenta della storia della città.

La storia dell’area di Milano che restò immune dalla PESTE: strega o carbone?

Nel periodo di maggior picco la morte nera arrivò a portare via quasi 1000 persone al giorno. Ma c’era una parte della città che restò immune: la zona compresa tra l’ospedale (oggi Università Statale) e piazza Santo Stefano.

Secondo il popolo la ragione di questo miracolo era dovuta alla presenza di una strega in via Laghetto numero 2 (ai tempi si chiamava Ca’ di Tencitt) che doveva aver fatto una magia contro il morbo. Per celebrare il miracolo, finita l’epidemia il comune fece dipingere su quella casa un’immagine della Madonna con san Rocco, san Carlo e San Sebastiano ai suoi piedi. Quell’immagine esiste ancora oggi.

Difficile dire se il miracolo fosse opera davvero di stregoneria. Una ragione forse scientificamente più realistica fu che in via Laghetto c’era il porto dove veniva scaricato il carbone che veniva poi portato alla Veneranda Fabbrica del Duomo chi trasportava il carbone era chiamato Tencitt). Tutta quella zona era ricoperta di polvere nera e i suoi poteri assorbenti fungevano da disinfettante contro la malattia.

La leggenda narra che una notta si sentì il suono delle campane seguito da una voce molto potente che disse: “avrò pietà del mio popolo, madre”. Era la voce di Gesù che rispondeva alle preghiere della Madonna. Pochi giorno l’epidemia scomparve dalla città.

Fonte: Milano segreta, Francesca Belotti- Gian Luca Margheriti, Newton Compton Editori

Continua la lettura con: Quando Milano fu l’unica a salvarsi dalla peste nera

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Telescopi nel parco per la Luna Rossa

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La Luna è stata per secoli al centro delle credenze, dei miti e del folklore dei popoli a noi antecedenti.

E’ collegata a divinità marine, notturne e a spiriti che popolano il mondo onirico: insomma, se si pensa alla Luna, non si può non sognare.

E proprio questo venerdì, il nostro satellite argentato sarà protagonista di un evento astronomico affascinante è unico nell’arco dell’ultimo secolo (e non sto esagerando).

Sto parlando dell’eclissi totale di Luna, fenomeno che tingerà la superficie del satellite visibile dalla Terra di… rosso. Si potrà, quindi, parlare di Luna Rossa.

Sarà l’eclissi lunare più lunga del secolo, ma c’è di più.

Eh sì, perchè oltre a questo spettacolo mozzafiato, si potrà anche osservare l’estrema vicinanza della Luna con Marte, altro fenomeno che ci regalerà uno show fuori dal comune per una notte magica.

Se anche tu vuoi goderti questo cielo speciale, non devi fare altro che recarti al Planetario “Ulrico Hoepli” alle 21 di questa sera armato di telescopio e goderti questa performance stellare scrutando il firmamento.

E, dato che la Luna è sempre stata un riferimento fondamentale per i romantici, se non hai un telescopio sarà l’occasione giusta per chiederlo a qualcuno: magari può nascere qualcosa di più…

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Quali MESTIERI scompariranno da Milano da qui al 2030

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2018 - EZ-GO

Con la diffusione dell’intelligenza artificiale molte professioni saranno soppiantate da una macchina. L’ultima frontiera sarà il robot consumatore.

Quali MESTIERI scompariranno da Milano da qui al 2030

#1 Fattorini

Perché ci saranno i droni terrestri e via aerea

#2 Tassisti

Perché le auto saranno tutte taxi, entri dentro e gli dici dove andare

#3 Tranvieri

I tram saranno tutti a guida autonoma, tipo la lilla

#4 Cassieri

I supermercato saranno autonomi. Già Caprotti aveva capito che costava di più sorvegliare i clienti che farsi rubare

#5 Bancari

Non si capisce cosa stiamo ancora a fare

#6 Vigili Urbani

Già non si vedono più. Si controllerà tutto con le telecamere, spariranno anche gli arbitri

#7 Addetti alle pulizie

Ci sono già strumenti per pulire in modo automatico e tecnologie che si autopuliscono

#8 Giornalisti

I contenuti sono già diventati delle commodity. La qualità dei contenuti è pessima: c’è stata una rincorsa verso il basso che ora il basso è per tutti

#9 Fotografi

In Italia abbiamo 56 milioni di fotografi

#10 Politici

La politica si farà su Facebook

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* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
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La settimana dei ravioli orientali torna all’East Market Diner

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Siamo arrivati all’ultima settimana di luglio e già sentiamo odore di vacanza.

Ti rendi conto? Tra pochi giorni sarà la prima settimana di agosto: è tempo di pensare alle giornate con gli amici, con l’anima gemella o con la famiglia, di abbandonarsi al relax, all’avventura e al divertimento.

Ma quest’ultima settimana di luglio ci porta alla mente anche un’altra cosa inerente alle vacanze: la prova costume.

Eh sì, perchè è dalla prima settimana di marzo che siamo attenti all’alimentazione, scrupolosamente attenti a equilibrarla con esercizio fisico e a evitare tutte quelle occasioni in cui la nostra buona volontà è messa a dura prova da squisiti manicaretti che comprometterebbero il lavoro di mesi.

Fino a qui, nessun problema. Ci siamo quasi: nulla potrà distoglierci dall’obiettivo finale…

… a meno che non torni all’East Market Diner la Dumpling Week, la settimana dedicata ai ravioli orientali.

E qui non c’è scampo: a chi non fanno gola quei deliziosi ravioli? Se hai voglia di una cena diversa, gustosa e stuzzicante oppure, più semplicemente, ami la cucina orientale, o, ancora, sei solo curioso di provare sapori nuovi, i ravioli orientali della zona di Lambrate sono il top per chiudere in bellezza la settimana.

Per quattro giorni, potremo dimenticarci della prova costume, a cominciare dalle 18 di questo giovedì fino alla tarda serata di domenica.

A partire dall’aperitivo di questa sera, si andrà di ravioli: potrai gustarli al vapore o alla piastra, di carne o verdura, shao mai o gyoza. E ti dirò di più: sei con un gruppo di amici, potrai anche provare il formato Friends Will Be Friends, cinque porzioni di Dumplings, 1 per ogni tipo, servite su un vassoio.

Ok, abbiamo già capito che quest’ultima settimana di luglio si sgarra di brutto, soprattutto perchè ad accompagnare il tutto ci sono fiumi di birra by Brooklyn Brewery, che potrai gustare assieme ai tuoi ravioli sulla terrazza dell’East Market Diner.

Guarda il lato positivo: hai ben… una settimana per recuperare, prima delle ferie.

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Le otto stelle del cielo di Milano

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otto stelle

Avete presente quelle ore che, in un’afosa notte di luglio, precedono l’alba di Milano?

E’ l’attimo del pre-giorno, quasi tutto è ancora ovattato e il tuo cane accucciato sogna, mentre il caldo della stanza sta per diventare meno appiccicoso, senti il primo tram della giornata che esce dalla rimessa. E proprio in quel momento di dormiveglia interrotto anche dai pensieri più neri che si fanno largo con l’afa, ho constatato che non ci si può davvero sentire soli in questa città, nemmeno se la si cercasse strenuamente, ‘sta solitudine. Perché?

Perché, per esempio, ho notato che nemmeno di notte è possibile perdere l’orientamento. Fateci caso, indipendentemente dalla zona nella quale vi svegliate, di notte, affacciandovi alla finestra, al balcone o scendendo per strada, troverete, alzando il viso, un punto luce, quasi come una stella, non solo polare, che è lì a confermare la vostra posizione in questo nostro mare urbano. Qualche esempio?

Torre Velasca

otto stelleLa mia preferita, così chic e immutabile: il tempo non la scalfisce e nemmeno la volgarità delle torri moderne. La zona è quella dell’Università Statale e si può ammirare da Piazza Fontana/Santa Sofia sino a Porta Romana.

Unicredit Tower

otto stelleLo sanno proprio tutti dove si trovi, avendo superato in altezza persino la Madonnina. È quella più visibile da diversi punti della città anche a molti Km di distanza. Infatti mi dicono che è visibile da Viale Certosa sino a Sesto San Giovanni.

Torre Branca o Just Cavalli

otto stelleE’ la torre più à la page, lì sotto ci si fanno spesso feste e aperitivi memorabili, al suono di DJ super trendy. Visibile in zona Parco Sempione-Triennale.

Linate Torre di Controllo

otto stelleSe siete nell’area Mecenate-Forlanini-Idroscalo, sarete avvezzi a questo faro che indica il viaggio per antonomasia. Insieme alla torre di controllo, di notte, non è raro seguire con lo sguardo il volo di un aeroplano appena decollato.

Madonnina

otto stelleIn alto sopra ogni guglia più alta del Duomo c’è Lei che da lassù rassicura chi la guarda e ci accoglie generosa, donandoci un abbraccio.

City Life

otto stelleLe due torri (dicono ve ne saranno 5 a breve) si trovano in zona Gattamelata, Fiera Vecchia o per dirla in modo moderno: Fiera Milano City, è lì dove i VIP hanno preso residenza.

Diamante

otto stelleE’ la torre fatta tutta di vetro e con quel taglio particolare, che le conferisce, quasi, l’eleganza del diamante, ospita BNP e in serate particolari si colora in modi differenti. La possono ammirare tutti coloro che affacciano sulla zona Ex Varesine-Garibaldi.

Torre RAI

otto stelleAccompagna lo sguardo notturno dall’Arco della Pace per tutto corso Sempione sino quasi ad arrivare all’imbocco della Milano Laghi.

Regione Lombardia

otto stelleCon la Rosa Camuna al suo apice, affianca coloro che si trovano in zona Isola, Melchiorre Gioia e sempre più giù sino ad arrivare quasi in Copernico.

 

Ne conoscete altre? Se sì, arricchite questo contributo così mi rassicurerete ulteriormente durante la mia prossima notte insonne.

 

LUISA COZZI

 

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Lo Smashing Wednesday arriva a San Siro

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Come ho già detto in più occasioni, la zona di San Siro è abbastanza contraddittoria.

Negli ultimi anni, per bilanciare il divario tra stra-ricchi delle upper class e abitanti delle case popolari, questo quartiere della zona 7 si è popolato di tanti locali ed eventi sparsi qui e là.

In particolare, quest’area da il meglio di sè quando arriva l’estate: che si tratti del San Siro Street Fest o delle serate a base di cinema e birra del mare culturale urbano, ultimamente a San Siro si ha sempre da fare.

Pensa: persino lo Smashing Wednesday, la serata fatta da ragazze per ragazze, è approdato a San Siro per la sua stagione estiva.

Più precisamente, lo Smashing Wednesday è piombato al Chiringuito di San Siro, che, grazie alla crew di questa serata folle, rimbomberà di musica per ragazze che hanno voglia di ballare fino al mattino.

Potrai scatenarti sui sound più svariati: dalla trap alle hit italiane, dal rock’n’roll all’electronic music… insomma, ce ne sarà per tutti i gusti e non avrai scuse per non ballare, soprattutto perchè l’ingresso è gratis.

Quindi, ricapitoliamo: questa sera, ci troviamo alle 22 al Chiringuito Forlanini di San Siro. Non mancare, eh.

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L’estate più terribile per Milano fu quella del 1943

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estate 1943

L’estate più terribile per Milano ebbe inizio il 25 luglio 1943, una data storica per l’Italia.

La serie di sconfitte dell’Asse in Russia e in Africa settentrionale posero le basi per la richiesta di convocazione del Gran Consiglio del Fascismo, al quale Mussolini non potè opporsi a lungo.

Così, mentre gli Americani conquistavano la Sicilia, all’alba del 25 luglio, a maggioranza dei voti dei propri membri il Gran Consiglio approvò la mozione di Grandi. Nel pomeriggio, il Re nominò Pietro Badoglio quale nuovo capo del governo, disponendo l’arresto di Mussolini.

estate 1943Il Bomber Command inglese, che fino ad allora aveva seriamente bombardato Milano solo in tre occasioni (due attacchi il 24 ottobre 1942 e uno il 15 febbraio 1943), decise che per accelerare la resa italiana il modo migliore fosse quello di distruggere la sua più importante città industriale.

Mettendo a ferro e fuoco Milano (e altre città del nord), la popolazione esasperata e fiaccata avrebbe spinto Badoglio a chiedere l’armistizio.

Fu così che in agosto i bombardieri inglesi della RAF sorvolarono la nostra città per quattro notti, sganciando sulla testa dei pochi milanesi rimasti (circa 250.000) un carico di bombe inimmaginabile.

L’8 agosto, poi la notte tra il 12 e il 13, tra il 14 e il 15, tra il 15 e il 16 del mese. 

Notti che lasciarono per sempre il segno, sia in chi visse quei momenti, sia in chi vide la città subito dopo, ma anche nei mesi e negli anni seguenti. Milano non fu più la stessa: il patrimonio storico e artistico, alcuni pittoreschi quartieri, le antiche dimore, rimasero solo un ricordo fotografico.

estate 1943Approssimativamente, morirono tra le 1.200 e le 2.000 persone. La città perse un terzo delle proprie costruzioni, distrutte direttamente dalle incursioni aeree, dagli incendi da queste scatenati, o per le demolizioni successive resesi necessarie o (spesso) economicamente più vantaggiose.

L’8 settembre l’Italia si arrese. Anche in questo caso, Milano pagò alla nazione uno dei suoi più alti tributi.

 

Altre foto dalla Milano bombardata

 

Continua la lettura con: La macabra storia della villa degli orrori della Seconda Guerra Mondiale

 

MAURO COLOMBO

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Emily Dickinson al cinema: A quiet passion

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Emily Dickinson è conosciuta da molti come poetessa e personaggio storico da studiare a scuola e nelle università.

Ma, nonostante questo, Emily Dickinson era ed è un mistero per molti… come persona.

Perchè dico questo?

Beh, sulla carta si sa chi fosse: Emily Dickinson era una poetessa che ha trascorso la maggior parte della vita chiusa nella tenuta dei suoi genitori a Amherst, nel Massachusetts… ma che persona era veramente quella ragazza che ha vissuto in isolamento per la maggior parte dei suoi giorni?

Emily era considerata una bambina di talento, ispirata e intelligente, ma nonostante le sue elevate e acute virtù, fu costretta ad abbandonare gli studi a causa di trauma emotivo vissuto durante la sua giovinezza.

Ritiratasi dalla società, Emily divenne introversa e si cimentò nella scrittura di poesie, senza più affacciarsi al mondo esterno, quel luogo che lei riteneva freddo, duro e spietato, soprattutto nei confronti delle donne.

Nonostante l’esistenza claustrale, Emily riuscì comunque a portare e tramandare ai suoi lettori lontano nel mondo i suoi pensieri, i suoi sentimenti e le sue emozioni.

Dunque, chi era realmente Emily Dickinson? Una donna che ha compiuto la sua lotta solitaria e disperata per il proprio riconoscimento sociale in un mondo maschilista.

Se ami la figura di questa poetessa americana, ti consiglio di assistere alla proiezione di “A Quiet Passion” questa sera alle 21.30 al Cinema Ariosto, soprattutto perchè il biglietto costa 10 euro.

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Perché Milano è IMPORTANTE? Perchè è FAMOSA? Perchè è MEGLIO DI ROMA?

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ricerche google

Abbiamo chiesto al completamento automatico di Google quali sono le caratteristiche salienti della nostra città, in base ai primi suggerimenti proposti alla domanda “Perché Milano è”.

Prima di darvi le risposte, è bene sapere che la selezione dei suggerimenti rispecchia macroscopicamente le attività di ricerca degli utenti e i contenuti delle pagine web, e inoltre, ma solo per gli iscritti ad un qualsivoglia servizio Google, si ispira alle ricerche fatte in passato dal profilo specifico. Il tutto, messo in ordine da un efficientissimo algoritmo.

Per gli italiani

ricerche google

Perché Milano è importante, la più gettonata, genera 48.500.000 risultati (!).

Le risposte arrivano da Vogue, da Tignale.org e da noi, e in un certo senso racchiudono i dubbi espressi in tutte le altre query di ricerca.

Milano è importante per l’economia italiana, della quale la moda è uno dei fiori all’occhiello: qui vengono fatti 21 miliardi sugli 87 totali prodotti dal settore in Italia ogni anno. Milano è unanimamente considerata una capitale del design, è la prima città in Italia per offerta di facoltà, ha 60 musei e 150 tra gallerie e studi d’arte.

Leggi anche: Alma Mater Mediolanum

Su Tignale.org, si sottolinea candidamente come Milano sia sede del Teatro alla Scala, del Teatro degli Arcimboldi, del Duomo e della Galleria Vittorio Emanuele II, hotspots forse scontati per chi li conosce, ma potenziali veicolatori di Sindrome di Stendhal per i neofiti.

Poi milanocittastato.it, mai banale, elenca i 10 motivi per cui Milano dovrebbe essere la capitale d’Europa.

ricerche google

Perché Milano è famosa genera 1.140.000 risultati. Gli spunti più interessanti ci giungono dal redivivo Yahoo Answers, in cui vengono citati, oltre ai landmark storici, i negozi, gli aperitivi e tutto ciò che si può raggiungere nelle sue immediate vicinanze: laghi, fiumi, monti e la Svizzera.

Leggi anche: Le 10 migliori spiagge a distanza di un week end da Milano

Con “perché Milano è la capitale economica d’Italia” troviamo 9.470.000 risultati, un’invettiva infuocata sul Foglio che spiega come Milano sia una locomotiva, purtroppo a sé stante, per l’Italia, capace di generare numeri all’altezza delle migliori realtà europee, e una traduzione di un pezzo di Beppe Severgnini pubblicato sul New York Times, dove si sprona la città a diventare, con le sue eccellenze, punto di riferimento e traino per la nazione intera.

ricerche google

Perché Milano è bella” batte “Perché Milano è brutta14.000.000 a 6.800.000 voci.

In un sondaggio lanciato sul nostro sito il 2 maggio 2018, nelle dieci possibili risposte da dare alla domanda sul motivo della bellezza di Milano, ha vinto “perché hai una metropoli dentro un paese”: è piccolina, ti accoglie, ti senti sempre a casa, è tutto facile come nelle realtà di paese ma con i servizi delle più grandi metropoli del mondo.

Nei motivi della bruttezza di Milano viene citata la mancata renovatio urbis che ha invece interessato, a partire dalla Roma di Papa Giulio II, città come la Firenze di Brunelleschi, la Venezia di Sansovino e la Ferrara di Rossetti, a cavallo tra il 1400 e il 1500. Milano sarebbe invece “urbanisticamente mutilata”, in maniera irrimediabile dato che, in questa visione, la parte storica è tagliata fuori dal resto della città.

Leggi anche: Perché Milano è fatta a cerchi?

Perché Milano è meglio di Roma ci propone addirittura 60.500.000 risultati e un libro.

La rivalità tra le due città è tanto antica quanto marcate sono le caratteristiche che le contraddistingono. Tra tutte, è evidente come Milano sia una città internazionale e proiettata all’Europa, mentre Roma, a detta degli stessi romani, è come un grande, grandissimo paese di provincia.

Ma si possono anche fare paragoni non scontati, come quello tra i loro due siti icona.

ricerche googleInfine, una curiosità linguistica: “Perché Milano è chiamata città meneghina“, proposta 30.000 volte.

Il motivo è presto detto. “Meneghino” deriva dal nome del noto personaggio del teatro milanese, poi maschera della commedia dell’arte, reso famoso nel Seicento dallo scrittore Carlo Maria Maggi. Un servo ridicolo e codardo, fedele al proprio padrone, ma vittima di raggiri e zimbello di tutti. Sia ben chiaro, la maschera è divenuta emblema di Milano per essere tipicamente spavalda a parole, ma laboriosa, ospitale e allegramente cordiale.

Leggi anche: Meneghini o bauscia?

Per gli stranieri

ricerche google

Attenzione, perché all’estero, al di là delle lusinghe di cui sopra e delle diatribe tra AC Milan e UEFA, si chiedono perché la nostra sia una città così cara.

E in effetti, da un recente rapporto della società di consulenza e di investimento UBS Wealth Management, è emerso come Milano sia addirittura la settima città più dispendiosa al mondo, dietro a Zurigo, Ginevra, Oslo, Copenhagen, New York e Tokyo.

A pesare è il rapporto tra salari e prezzi al consumo: Milano scende appunto al 27° posto quando si parla di guadagni medi. Ma, evidentemente, è un qualcosa che percepiscono anche i turisti, comunque per fortuna in costante aumento: oltre 9 milioni quelli che hanno pernottato nell’area metropolitana lo scorso anno, con una crescita del 10,3% rispetto al 2016.

ricerche google

Se la relazione tra Milano e Google vi ha incuriosito, potete seguire in diretta l’andamento della nostra città sul non plus ultra dei motori di ricerca qui, proprio come se fosse un mercato azionario.

Oppure scoprire come se la cava l’Italia in un contesto europeo, su questa mappa.

SPOILER ALERT: il termine più associato alla nostra nazione ci accomuna a Lettonia, Lituania, Ucraina, Irlanda del Nord, Bulgaria, Macedonia Settentrionale, Grecia, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Portogallo, ed è “poor”, povera.

 

HARI DE MIRANDA

 

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L’Art Experience dell’artista dagli occhi bianchi

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Quando conosco una persona, la prima cosa che guardo sono i suoi occhi.

Personalmente, penso che gli occhi siano la parte più significativa e trasparente del nostro volto: non solo sono i portatori delle emozioni, dei sentimenti e degli stati d’animo, ma soprattutto… non possono mentire.

Quando vidi per la prima volta un dipinto di Modigliani, uno dei suoi famosissimi dipinti che raffigura un soggetto con gli occhi bianchi, rimasi… assai interdetta.

Non capivo il perchè di quelle rappresentazioni femminili, quelle figure allungate, quei colli così sottili e quel viso così lungo… e poi gli occhi.

Quegli occhi bianchi mi facevano sempre una certa impressione, perchè era come se il soggetto che avessi davanti non avesse un’anima. Perchè, alla fine, è vero: gli occhi sono davvero lo specchio dell’anima.

Poi, studiando la sua arte, ho capito che Modigliani dipingeva gli occhi delle persone solo quando conosceva personalmente il soggetto dei suoi dipinti.

Affascinante… ma sempre abbastanza impressionante.

Se anche tu sei appassionato dell’arte di questo maestro italiano, non puoi perderti “Modigliani Art Experience“, la mostra multimediale che il Mudec esporrà fino al 4 novembre.

Tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie, “Modigliani Art Experience” proporrà le opere di questo grande pittore in 2D e in 3D.

Potrai immergerti a trecentosessanta gradi nelle rappresentazioni pittoriche di questo grande artista italiano del Novecento pagando solo 13 euro di ingresso.

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Il PARCO SEMPIONE: storia, leggende e curiosità del central park di Milano

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Storia, leggende e curiosità che pochi conoscono del Parco Sempione, il Central Park di Milano.

#1 Ospitava animali esotici

Ai tempi degli Sforza, il Castello si apriva in un bosco dove c’erano anche animali esotici introdotti dai nobili che regnavano sulla città.

#2 E’ stato un campo di addestramento militare

Con la caduta degli Sforza il parco venne abbandonato e in età napoleonica fu trasformato in piazza d’armi, campo di addestramento militare, e rimase con questa funzione anche con il ritorno degli austriaci.

#3 Fu salvato dai cittadini contro la speculazione edilizia voluta dall’amministrazione

Dopo l’unità d’Italia l’uso militare del parco fu sospeso e si avviò un dibattito su cosa farne di questo spazio: da un lato i costruttori premevano per inserirlo nel piano regolatori e trasformarlo in area edificabile, dall’altro lato però i cittadini si organizzarono in comitati che si opponevano con grande forza a questa idea.

#4 Fu progettato come parco all’inglese

Vinsero in cittadini e nacque così il parco attuale, denominato “Parco Sempione” e realizzato tra il 1888 e il 1894 da un progetto dell’architetto Emilio Alemagna secondo il modello romantico dei parchi all’inglese, con viali alberati e laghetti.

#5 Il parco dell’Expo e dell’arte a cielo aperto

Nel 1906 il parco ospitò l’EXPO e nel 1933 vide la realizzazione del Palazzo dell’Arte (Triennale). Il parco ospita diverse le sculture, tra cui il monumento equestre a Napoleone III e le opere Storia della Terra di Antonio Paradiso, Accumulazione musicale di Fernandez e i Bagni misteriosi di Giorgio de Chirico.

#6 Dai navigli proviene il ponte degli innamorati (e il Luna Park)

Attira gli innamorati il Ponte delle Sirenette di Francesco Tettamanzi, un tempo sul naviglio in via Visconti di Modrone e qui portato in occasione della copertura della cerchia nel 1930.

Ogni anno, nel periodo del carnevale ospita un luna park che, in passato, aveva sede nella vecchia Fiera di porta Genova, lungo le sponde della Darsena.

#7 Ha ospitato una prova della Coppa del Mondo di sci da fondo

Nel gennaio 2011 il Parco è stato teatro di una prova della Coppa del Mondo di sci di fondo. In tale occasione alla neve frutto di abbondanti nevicate fu aggiunta neve portata dalle Alpi.

#8 E’ abitato dallo spettro della Dama Nera

Tra le leggende metropolitane, si segnala lo spettro della Dama Nera: nelle sere di nebbia, quando Parco Sempione è ormai deserto, capiterebbe di sentire odore di violette e apparirebbe la figura spettrale della dama vestita di un lungo abito nero e velata in viso. Si dice che adescherebbe giovani aitanti per condurli in un luogo sperduto dove dopo l’accoppiamento sarebbero vittime della follia.

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“Scendi, c’è il cinema”, il cinema all’aperto della zona 6

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Se ti dico “cinema all’aperto” e “zona Giambellino-Lorenteggio“, sembra stia parlando di due particelle che non possono stare nella stessa frase.

Se hai presente quelle zone, hai in mente il perfetto significato della parola “periferia” ma anche se possono sembrare luoghi abbandonati a loro stessi, nascondono spesso abitanti dal grande spirito di collaborazione, condivisione e dalla voglia di mettersi in gioco per cambiare le cose e creare insieme qualcosa di bello… come un bel cinema all’aperto per passare l’estate in compagnia.

Ed è proprio questa è l’anima del progetto di riqualificazione del quartiere “Scendi, c’è il cinema!“, un cinema all’aperto che si sposterà in varie zone del quartiere per il quale non ci sarà bisogno del biglietto e non ci saranno sedili, maschere e gradinate.

Tutto quello che occorrerà per godersi un film è un prato e la voglia di stare insieme, gli elementi più genuini ed essenziali per passare una bella serata estiva.

Questo venerdì, “Scendi, c’è il cinema!” si sposta nel cortile di Via Segneri 3 e dopo l’Anguriata di benvenuto delle 20.30 sarà proiettato “Oceania, una pellicola per grandi e piccini, dal profondo significato e dai paesaggi onirici.

Potrai conoscere la storia di Vaiana, una principessa polinesiana irrimediabilmente attratta dall’oceano nonostante le ammonizioni dei genitori, che continuano a proibirle di cavalcare le onde con la sua barca o con qualsiasi cosa le permetta di salpare.
Soltanto la nonna, che suole raccontare storie di antichi miti che lei reputa reali, sembra spingerla verso l’acqua.

Presto, però, per Vaiana arriva il momento di lasciare la sua isola per salvarla da una maledizione dalle dimensioni sovrannaturali che sta avvelenando il mondo da centinaia di anni. La missione della ragazza sarà quella di trovare il semidio Maui e convincerlo a restituire il cuore di Te Fiti, la Madre Terra, la quale sembra essersi dileguata nel momento in cui le è stato sottratto questo prezioso tesoro.

Sei curioso di sapere come andrà a finire? Scoprilo questo venerdì sera con la proiezione del progetto “Scendi, c’è il cinema!“.

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Festival delle birrette

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Ogni volta che c’è il Festival delle Birrette del mare culturale urbano è una festa.

Non scherzo: io amo tutte quelle birrette artigianali che riescono a combinare un perfetto grado alcolico, una gasatura al punto giusto e, naturalmente, un sapore che ti ricorderai per il resto della vita.

Perchè la cosa bella delle birrette artigianali (dico “birrette” perchè, purtroppo, la maggior parte delle volte sono vendute in bottiglia da 33cl, ahimè), è proprio il loro gusto sempre diverso, che potrebbe variare addirittura da bottiglia a bottiglia.

E il mare culturale urbano lo sa: ogni volta che organizza questo festival dedicato alle birre artigianali, alla musica, allo street food e alla buona compagnia sotto le stelle gli abitanti della zona 7 ringraziano e fanno la ola.

Anche questo weekend, il Festival delle Birrette sarà a ingresso gratuito e partirà da venerdì, dalle 18.00 fino alle 24.00, per terminare domenica, offrendo la possibilità di scegliere tra le proposte “luppoliche” dei numerosi stand dei birrifici presenti.

Ma non ci sarebbe un vero festival senza musica: per questo, come ognuna delle precedenti edizioni, per accompagnare questo scorrere di rigagnoli dorati ci sarà anche la musica dei gruppi che si esibiranno dal vivo.

Insomma, c’è davvero di tutto: cibo, birra, musica, birra, street food… birra.

Quello che importa è la birra e qui ce ne sarà tanta e di quella buona, quindi non mancare.

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Rivivere Expo sulle panchine del padiglione Germania

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I resti di Expo non sono solo nell’area Expo di Rho. Ci sono alcune memorie rimaste anche in città o nei dintorni, come è il caso del padiglione dell’Uruguay trasformato in ristorante sudamericano a Origgio. 

Chi avesse nostalgia di Expo può andare nel giardino delle culture di via Morosini (nelle vicinanze di largo Marinai d’Italia) e sedersi sulle panchine.

Si sentirà di colpo immerso nella grande esposizione universale, tra wurstel e balli tipici bavaresi. Non si tratta di un’allucinazione, ma del fatto che le panchine su cui si siede sono quelle che si trovavano nel padiglione tedesco.

Leggi anche: Expo, 3 anni dopo: cosa è rimasto?

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L’Estate al Folk Festival di Eataly

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Eccoci qui: anche quest’anno, l’Estate è esplosa.

Anche quest’anno, l’Estate fa rinascere la vita con i suoi colori e i suoi profumi… e il suo caldo soffocante, naturalmente, quello che smorzerebbe persino la voglia di fare di un bambino iperattivo sotto effetto di zucchero.

Ma dato che non manca poi tantissimo alle tanto agognate vacanze (o almeno, ci piace pensare così), noi non ci lasciamo scoraggiare da questo clima tropicale e facciamo come se il sole e il caldo siano giusti giusti, alla temperatura ideale, quella perfetta per godersi l’Estate.

Per questo motivo (e, a proposito di Estate, per rovinare la prova costume che stai cercando di superare con tanta fatica), ti propongo l’evento Folk Festival di Eataly, che ha deciso di eludere quel caldo che normalmente fa passare l’appetito.

Cosa c’entra questo evento con l’Estate? Beh: cosa ti viene in mente quando si parla di questa stagione?

Naturalmente gli eventi all’aperto, le grigliate con gli amici e ai festival colmi di stand pronti a proporti le proprie leccornie ready to eat.

E difatti questi sono proprio gli elementi dei tre giorni del Folk Festival: a partire dalle 18 di questo giovedì fino a sabato, potrai gustare, accedendo all’evento gratuitamente, prelibatezze street food, birra artigianale a fiumi e, dato che non c’è Festival senza musica, potrai goderti i concerti previsti per le tre serate.

In particolare, questo giovedì, a partire dalle 21.30, potrai ascoltare i Balfolk, che porteranno un repertorio di Mazurke, Polke, Rondeau e chi ne ha più ne metta, per ballare in compagnia tra manicaretti gustosi e freschissima birra.

Che bella l’Estate, eh?

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Fare SPORT a MILANO: dalla pallavolo al trisball tutti gli impianti della città

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Si parla in questi giorni di una candidatura di Milano come possibile sede delle Olimpiadi Invernali del 2026. Siamo andati perciò ad analizzare come se la passa il mondo dello sport in città.

Leggi anche: Dieci motivi perchè le Olimpiadi sono da fare a Milano

Tra gli open data messi a disposizione da Regione Lombardia, troviamo anche un censimento degli impianti sportivi della città metropolitana.

Restringendo lo sguardo alla sola città di Milano troviamo 308 complessi sportivi dedicati alle più svariate discipline (113 sono oratori!), per un totale di 1667 spazi in cui è possibile praticare la propria attività preferita.

Tra questi, 1054 risultano omologati CONI, 948 sono all’aperto e 719 al coperto.
A livello di accessibilità, 1214 sono fruibili anche dai disabili, 453 ancora no.

Per chi ama fare fitness c’è solo l’imbarazzo della scelta (266 strutture), ma anche chi vuole praticare tennis, basket e pallavolo non avrà problemi, con circa 200 campi per disciplina.

sport a milano
Numero di strutture per disciplina (Open Data Regione Lombardia)

Se ci si vuole arrampicare, nell’elenco compare la Polisportiva Lombardia Uno in Zona 6, mentre chi vuole scendere sott’acqua può rivolgersi alla Associazione Canottieri Milano, sul Naviglio Grande.

Spazi anche per chi ama gli sport americani: 4 campi da baseball e 5 da football tra le strutture censite. Ma è possibile anche mandare la palla in buca, nel campo da golf dell’Harbour Club di via Cascina Bellaria.

Per chi preferisce sedersi e ragionare, nell’elenco compaiono due strutture che si accreditano come spazio per il gioco della dama e degli scacchi (si tratte di due palestre in istituti scolastici della zona 2).

Se intanto volete imparare a difendervi, in 101 spazi è possibile praticare arti marziali, in 10 scherma e in 5, per chi ha un nemico più distante, il tiro con l’arco.

Lo sport nazionale in cui si rincorre un pallone per far gol conta 166 campi per calcio a 11, 141 per calcio a 5, 28 per il calcio a 7, ma anche 3 dedicati al trisball (calcio a 3).

Vi manca il mare? Il beach volley è anche a Milano, con 4 campi in sabbia e uno in erba.

Il celebre Stadio di Ghiaccio permette, invece, di cimentarsi nei freddi hockey e pattinaggio su ghiaccio, ma se ormai vi sentite una certa età addosso forse è meglio darsi alle bocce: 25 campi vi aspettano.

ELIF LAB

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La leggenda del MOSTRO mangiabimbi dello stemma di Milano

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Sopra le porte del Castello Sforzesco può capitare di vedere una strana immagine, un filo sgraziata e molto molto macabra. Raffigura un bambino nella bocca di un grosso serpente.
Questa immagine che ha fatto diventare il biscione il simbolo di Milano proviene da un Visconti. Anche se ci sono due leggende che parlano della sua origine.

Una versione racconta che durante l’assedio di Gerusalemme, nel corso della prima crociata, Ottone Visconti, alla guida di 7000 milanesi, sconfisse in un duello il terribile nobile saraceno Voluce, che aveva come simbolo di guerra un serpente che ingoiava un uomo.

La seconda narra che nella metà del IV sec., un drago di nome Tarantasio giunse nei dintorni di Milano trovando dimora in una grotta presso il lago Gerundo. Si riteneva che tale mostro divorasse i bambini. Dopo diversi tentativi di uccisione, Uberto Visconti affrontò e sconfisse il mostro, prima che quest’ultimo potesse ingoiare del tutto un fanciullo. Volendo immortalare l’evento, lo stesso Uberto, leggendario capostipite dei Visconti, si fece riprodurre il mostro sullo scudo e sull’elmo.

Chissà se invece tutto questo non sia stato il semplice frutto di una meravigliosa storia inventata di sana pianta da un cavaliere in cerca di un mito?

Leggi anche: Storia e misteri di Gerundo, il lago che bagnava Milano

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