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Fino al 1913 città studi aveva un altro nome: Cascine Doppie

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Fino al 1913 il quartiere città studi aveva un altro nome. Si chiamava infatti Cascine Doppie, definite dal Gadda “una distesa dei prati di Lambrate“.
Il cambiamento di nome venne deciso tramite un accordo tra Stato, Comune e Camera di Commercio con la decisione di spostare in questa zona la nuova sede centrale del Politecnico che fu completata nel 1927 dopo l’interruzione dovuta alla prima guerra mondiale.

Famiglia all’improvviso – istruzioni non incluse

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Samuel conduce un’esistenza senza legami o responsabilità nel soleggiato sud della Francia, vicino a gente che ama e con cui lavora: tutta la sua vita è condotta senza troppa fatica.

… Fino a quando una delle sue ex conquiste gli lascia una bimba di pochi mesi, dicendogli che si tratta di sua figlia Gloria.

Determinato a riportarla alla madre perchè incapace di prendersene cura, Samuel si precipita a Londra per cercare la sua ex, ma senza successo.

Otto anni dopo, Samuel e Gloria diventati inseparabili e conducono una vita da vera famiglia a Londra, ma proprio quando tutto sembra andare per il verso giusto, la madre della bambina si rifà viva per riprendersi la figlia…

Questa è un accenno della trama di ” Famiglia all’improvviso – istruzioni non incluse “, il film che potrai vedere alle 21.15 di questo lunedì al Cinema Ariosto: il biglietto costa solo 8 euro, io ti aspetto alla cassa.

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9 abitudini ALIMENTARI che ti miglioreranno la vita

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E’ noto che chi vive nelle grandi città a causa di stress, vita sedentaria, alimentazione sbilanciata povera di ingredienti alcalinizzanti, alti livelli di inquinanti nell’aria, tende ad avere un eccesso di acidità nell’organismo.
Numerosi studi mostrano come un organismo acido è alla base di un gran numero di disturbi, anche molto gravi.
Ecco alcune semplici abitudini alimentari che se messe in pratica con regolarità possono elevare il benessere dell’organismo. In particolare già dopo tre settimane si potranno verificare:
– miglioramento della salute intestinale con conseguente senso di benessere e di energia
– riduzione dello stress e della pressione
– riduzione del livello di colesterolo cattivo
– riduzione della massa grassa
– potenziamento del sistema immunitario
– miglioramento dell’umore
– riduzione di sintomi fastidiosi come alitosi e/o cattivi odori
– aumento dell’energia

9 abitudini alimentari quotidiane che ti miglioreranno la vita (a Milano)

#1 Bere acqua e limone


Al mattino appena svegli, possibilmente in acqua tiepida. Questo tipo di abitudine, noto nella tradizione cinese, consente di depurare l’intestino dalle scorie acide.

#2 Smoothie alla spirulina


Prima colazione con uno smoothie alla spirulina. La spirulina è una microalga ricchissima di clorofilla, di vitamine del gruppo B e si altre sostanze alcalinizzanti. Aiuta a: rinforzare il sistema immunitario, trattare eventuali sintomi di anemia in quanto portatrice di ferro organico e cofattori che ne agevolano l’assorbimento, ha effetti antinfiammatori e antiaging grazie alla presenza di speciali pigmenti definiti ficocianine.
La spirulina si trova in polvere nei negozi di alimentazione naturale. La ricetta per lo smmothie è: una banana, un cucchiaino di spirulina, mezzo cucchiaio di proteine vegane (es. proteine del riso, della canapa, del pisello) che si trovano nei negozi bio, latte di mandorla.

#3 Insalata all’inizio dei pasti

L’insalata all’inizio dei pasti agevola il benessere intestinale perchè i fitonutrienti presenti modulano l’espressione genica dei batteri intestinali e soprattutto aiutano a controllare l’assorbimento di colesterolo, grassi e zuccheri.

#4 Bere due litri d’acqua naturale (meglio se con PH maggiore di 7,4) lontano dai pasti


Per togliere scorie acide derivanti da abitudini alimentari o ambientali uno degli aspetti che viene più sottovalutato è la disidratazione dei tessuti. Proprio per questo diviene fondamentale bere durante l’arco della giornata, in particolare nelle prime ore del mattino che coincidono con il ciclo di depurazione intestinale, e lontano o prima dei pasti.
In commercio esistono anche delle caraffe e degli apparecchi capaci di aumentare il PH dell’acqua, neutralizzando i minerali acidi. Io li consiglio.

#5 Masticazione prolungata

La digestione inizia in bocca. Nella saliva sono presenti gli enzimi necessari a rendere disponibili per lo stomaco i nutrienti presenti nel cibo. Questo consente di inviare allo stomaco sostanze che sono allo stato semiliquido e soprattutto ricche di saliva che consente una più facile digestione. Ideale è masticare almeno 30 volte ogni singolo boccone.

#6 La regola aurea dell’80/20


Per ottenere livelli equilibrati nell’organismo, la regola ideale da seguire è quella dell’80/20. Cercare in ogni pasto di avere l’80% di ingredienti alcalinizzanti (verdura e gran parte della frutta) o, almeno neutri, e il 20% di ingredienti acidificanti (zuccheri, carne, latticini, focaccia, pasta, pizza).

#7 Semidigiuni giornalieri

L’apparato digerente, in particolare l’intestino, ha bisogno di prendersi delle vacanze per smaltire il carico accumulato e per attivare le operazioni di depurazione. Bisogna cercare di tenere un intervallo di almeno 4 ore tra un pasto e il successivo. Durante questo intervallo bisogna evitare qualunque tipo di spuntino, limitandosi in caso di fame unicamente a bere acqua. Ottimo effetto anche quello del mezzo digiuno, saltando un pasto per consentire 12 ore di riposo al sistema digestivo.

#8 Il detto russo

In Russia si dice che a colazione devi essere da solo, il pranzo lo devi dividere con un amico, la cena la devi offrire a un nemico. In tutte le culture ci sono detti simili, nella nostra c’è colazione da re, pranzo da principe, cena da povero. La regola è di cercare di abbondare nei primi pasti del giorno e ridurre al minimo in quello ultimo. Meglio se consumato prima delle otto di sera.

#9 Tisana depurativa prima di dormire


Ortica, cardo mariano, tarassaco e un pizzico di Curcuma. La combinazione di queste straordinarie erbe consente di ottenere una tisana altamente depurativa soprattutto sul fegato. Il cardo mariano, in particolare, ha dimostrato in diversi studi di essere in grado di rigenerare le delicate cellule dell’epatocita. Mentre il tarassaco agevola l’attività della cistifellea e ha un marcato effetto drenante.

Suggerisco infine di misurare il ph dell’urina ogni mattina con una cartina tornasole acquistabile in farmacia. E verificare la sua evoluzione nel corso dei giorni in base alle abitudini adottate.

Questi sono i consigli frutto da sperimentazione in prima persona, da studi e dall’attività professionale. Chi volesse condividere altri tipi di consigli sarò felice di riceverli.

www.cibobuonochefabene.it
Articolo scritto da DEBORA CANTARUTTI insieme ad Andrea Zoppolato

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L’ultima cena fu l’ultima opera di Andy Warhol

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Non solo Leonardo da Vinci. Anche Andy Warhol realizzò la sua versione pop dell’Ultima cena. Venne presentata nel 1987 al Palazzo delle Stelline. Fu l’ultima opera realizzata dal grande artista americano. L’opera dal nome ‘Sixty Last Suppers’ rappresenta 60 rielaborazioni in xilografia dei tanti dipinti che numerosi artisti hanno dedicato al capolavoro leonardesco, su una tela di dieci metri per tre. L’opera è stata di recente esposta anche nel Museo del Novecento (immagine sotto).

Il duo Carnovsky: da Fabio Filzi alla conquista di Singapore

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South Beach (Photo: RENDY ARYANTO/Visual Verve Studios)

Persino a Singapore, la città-stato per antonomasia, Milano gioca un ruolo da protagonista.
Nel JW Marriott Singapore South Beach Hotel, da poco inaugurato nel cuore pulsante della città e fiore all’occhiello dell’architettura cittadina, i muri, i soffitti e i pavimenti degli ascensori sono completamente ricoperti da immagini di un gigantesco calamaro (leggendario spauracchio dei mari di tutti i tempi e i luoghi), realizzate dal duo Carnovsky.

Tutto il fascino e l’eleganza dell’ascensore firmato Carnovsky

Il nome non vi dice niente? Il duo creativo Carnovsky è autenticamente milanese: con sede in via Fabio Filzi, è il nome d’arte scelto per la rivoluzione del bolognese Francesco Rugi e della colombiana Silvia Quintanilla, esponenti del cosmopolitismo meneghino, giovani talenti e pionieristici esploratori dell’iride umana e dei giochi che la luce può giocarle, e giocarci.

Gli interni degli ascensori del Marriott viaggiano per tutto lo spettro del visibile, ammaliando i suoi passeggeri che, assicurano, non vedono l’ora di ripetere l’esperienza.
I loro foulard RGB, che sta per Red Green Blue e sono i colori di uno dei filtri per la codifica delle immagini più usati nei nostri computer, sono stampati di modo che al variare della luce che li illumina cambia il colore percepito della loro superficie.
La parola d’ordine è metamorfosi, a partire dal nome: Carnovsky è l’alter-ego letterario di Zuckerman che è a sua volta l’alter-ego dello scrittore Philip Roth nel suo romanzo Zuckerman Unbound. Giochi di specchi e trasformazioni. I due, poi, sono affascinati dall’idea del mutamento, del perenne scorrere ed evolversi delle cose, dalla sottile linea rossa che univa reale e fantastico nelle antiche incisioni di storia naturale. D’altronde, se fossero un museo sarebbero il rinomato American Museum of Natural History di New York, parola loro.

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“La Giungla”, la loro psichedelica installazione per la mostra “Colore” al MUBA di Milano

Degno di nota è anche il progetto Love ’60, dove radiatori industriali vengono sviluppati come fossero insegne al neon di altri tempi, la massima funzionalità con il massimo dell’ornamento.
Tornando al Marriott, il Carnovsky ha lavorato ad un progetto che ha richiamato professionisti alla stregua di Sir Norman Foster: siamo ai massimi livelli.
Singapore è una realtà a cui Milano deve ispirarsi, ma già oggi ospitiamo impulsi creativi che richiamano l’attenzione delle migliori città del mondo. Qui abbiamo raccontato solo un piccolo esempio, nel mondo senza confine dei dettagli, ma al contempo una prova di quanto valore l’atmosfera milanese sia in grado di generare e di quanta qualità si nasconda nei suoi meandri.

Africa in Darsena

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Sabato 7 ottobre 2017, YearOut, associazione che promuove il volontariato internazionale in Africa, India e CentroAmerica, a sostegno di progetti sociali ed ambientali, festeggia i suoi primi 10 anni.

Era l’ottobre di un decennio fa quando Alice Riva, Lucrezia Terzi e Sarì Calabrese, le fondatrici, si incontrarono davanti ad una biretta e si posero la domanda: perché non costruire dall’inizio un’organizzazione che possa permettere ai giovani di partire per esperienze di volontariato internazionale?

Da quel momento ad oggi sono passati: 10 diversi progetti, in Kenya, Camerun, Tanzania, Uganda, Etiopia, Namibia, SudAfrica, Costa Rica, Nepal ed India, e 500 volontari, tutti diversi tra loro per età, esperienza, ambizioni, ma tutti accomunati dal coraggio di varcare i confini di casa per spostarsi in paesi lontani e confrontarsi con il non-conosciuto. Il cosiddetto ‘Terzo Mondo’.

E così, dormendo nelle tende Masai, pattugliando di notte le spiagge, abbracciando i bambini di tutti colori, YearOut ha instillato un briciolo di curiosità e la grande speranza alle comunità locali che un’alternativa di vita c’è; che i grandi sogni arrivano anche nel cuore perduto di Africa, India, e ora Centro America. E che quei sogni si possono realizzare.

Forse un aperitivo non riesce ad abbracciare tutto questo. Un mondo fatto di terre lontane, avventure straordinarie, emozioni che rimarranno nel cuore di tutti per sempre”, spiega Alice Riva, “Vi aspettiamo per festeggiare insieme un viaggio speciale durato 10 anni per ricominciare un altro decennio!”.

Per dare a tutti un assaggio, YearOut ha organizzato una serata di incontro, a partire dalle 18,30, con chiacchiere, danze, assaggi – per l’occasione saranno serviti piatti africani, sulle note dei drums di Balla Nar – e fiabe. Quelle raccolte dalla volontaria Paola Perfetti nella sua pubblicazione “Our African Tales”. Parte del ricavato delle donazioni dall’acquisto di questo libri di racconti illustrati dai bambini del Kenya andrà a sostenere la scuola primaria di Rombo, villaggio rurale incastonato sotto le sontuose vette del Kilimangiaro (donazione minima: 10 euro).

Per informazioni: https://www.facebook.com/events/114552082627527/

PROGRAMMA COMPLETO

18.00: inizio aperitivo
20.00: spettacolo percussioni
20.30: presentazione del volume “Our African Tales” di Paola Perfetti (volontaria YearOut)
22.00- till late: cocktail and afro lounge music

L’aperitivo sarà servito dalle 18 alle 21,30 ad un costo di € 10.

Milano&Cucina: Panettone di Milano

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Milano&Cucina

Ultimo appuntamento con le ricette, gli indirizzi, i consigli, gli acquisti per scoprire il lato gustoso e tradizionale della città meneghina

Molte sono le leggende sulle origini di questo dolce, eletto dall’intera penisola come simbolo natalizio. La prima favola lo vuole inventato nella bottega di un tale Toni, fornaio milanese dei tempi di Ludovico il Moro, e per questo detto “pan del Toni“. A procuragli i preziosi ingredienti, che altrimenti non sarebbe riuscito a comprare perché sull’orlo della disgrazia, fu Ugo, falconiere del signore. Il ragazzo infatuato di Adalgisa, la figlia del fornaio, si era fatto assumere come garzone ed aveva venduto i rapaci del Moro per acquistare le delizie che avrebbero dato vita alla strepitosa ricetta.

Un altro racconto narra la storia di un errore dello chef di Ludovico Sforza che, imbandendo un suntuoso banchetto natalizio, nel marasma dei preparativi, avrebbe dimenticato il dolce nel forno bruciandolo irrimediabilmente. A recuperare la situazione fu uno sguattero che aveva conservato un po’ di impasto per farcirlo con qualche uvetta e frutta candita e consumarlo dopo il lavoro.

C’è poi la leggenda di Suor Ughetta che, per regalare un Natale felice alle consorelle del suo povero convento, aveva usato gli ultimi ingredienti rimasti in cucina per confezionare un dolce.

Va infine citata la tradizione popolare che vuole che in passato il panettone fosse fatto in casa, sotto il controllo del capo famiglia e che al termine della preparazione doveva inciderci sopra una croce con il coltello come benedizione per il nuovo anno. Dopo una serie di riti propiziatori per il nuovo anno, sempre il capofamiglia, tagliava una prima fetta che sarebbe stata conservata fino al Natale successivo per assicurare alla famiglia dodici mesi di prosperità.

La cosa certa è la ricetta del Panettone, ottenuto da un impasto lievitato a base di acqua, farina, burro, uova o anche tuorli, al quale si aggiungono frutta candita, scorzette di arancio e cedro in parti uguali e uvetta. Lunga lievitazione, grande maestria, ottime materie prime: per un risultato finale degno del pranzo più importante dell’anno!

Scegliere il migliore di Milano è impresa ardua. E allora scegliamo quelli che lo servono a tavola. Se lo desiderate come prima colazione o ne avete voglia in un periodo dell’anno differente dal Natale i posto da frequentare è Vergani, nella sede di piazzale Loreto (via Mercadante) o in quella di Corso di Porta Romana, dove lo troverete tutto l’anno.

Se lo cercate con la crema al mascarpone, è sempre Peck la carta vincente, con le nuove creazioni del pasticcere Galileo Reposo.

Se invece lo volete seduti al ristorante, accompagnato da una impareggiabile vista sulla città, c’è quello di Fabrizio Ferrari e Beppe Allegretta, del ristorante Unico. Morbido, sostanzioso, ricco e leggerissimo, esattamente come dovrebbe essere.

Disco from dummies: la discoteca milanese spiegata da chi non ci ha mai messo piede

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L’apotesi del giornalismo. Far scrivere un articolo a chi non ne sa nulla, ma proprio nulla, sull’argomento. Noi l’abbiamo fatto.

Disco from dummies: la discoteca milanese spiegata da chi non ci ha mai messo piede

Il Buttafuori. è un uomo alto tre metri che ha imparato una sola parola: no!

Il Privé è dove ci sono russi che bevono champagne e spendono due milioni di euro. In russo privé vuol dire divanetto.

Il Pierre è uno di origine francese che ha l’erre moscia e un sacco di amici.

Il Barman è un uomo che ha una lunga barba e quattro braccia sempre in movimento.

La Discoteca è una sala piena di librerie con dischi di vinile.

Il Disc-Jokey è la figura del mazzo di carte che ti fa vincere sempre.

La Cubista è una ragazza che mangia solo cubetti di ghiaccio per non ingrassare.

Il Free Drink è il terzo drink che bevi. One, two, free.

Il primo locale gay di Milano fu aperto negli anni cinquanta

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Il primo locale gay ancora in attività di Milano, e forse di tutta Italia, è il Ui Ti’, aperto in via Monviso alla fine degli anni cinquanta da Bernardino Del Boca, autore della Notte di Singapore, romanzo maledetto e bloccato dalla censura dell’epoca. Altro locale gay storico, ormai chiuso, era lo Storchino.

Brera Design Days 2017

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Ora sto per dirti una parola che negli ultimi anni sta spopolando.
Una parola che è sulla bocca di tutti, ma della quale pochi conoscono il reale significato.

E, per giunta, quei pochi che sanno cosa si intende davvero quando si parla di questo argomento, non vengono troppo presi troppo sul serio (purtroppo).

La parola è: Design .

Cos’è realmente il design ?

A cosa serve?

Quante tipologie ne esistono?

Potrai rispondere a tutte queste domande durante i Brera Design Days, sette giorni di incontri, mostre e workshop a ingresso gratuito, aperti a tutti.

Da oggi fino al 12 ottobre, potrai partecipare a sessanta appuntamenti organizzati tra venti location, con oltre cento ospiti, per volti a nominare Milano capitale mondiale del design.

Che tu sia un appassionato o semplicemente un curioso, sono certa che qui troverai tutte le risposte che cerchi.

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Chicken Nights at East Market Diner

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Dopo il successo dell’Avocado Week, della Dumpling Night e di molte altre serate a tema, l’East Market propone una nuova serata all’insegna del gusto.

Che tu abbia voglia di una cena diversa, gustosa e stuzzicante o sia solo curioso di provare sapori nuovi, sei invitato alle Chicken Nights dell’East Market Diner, due serate completamente dedicate al… pollo.

A partire dalle 18.00, si va di pollo: potrai gustare il Jerk Chicken normale o su waffle, il pollo baby per chi non ama il piccante, i nuovi Katsu-Don con cotoletta di pollo e l’immancabile East Chicken Burger.

E, naturalmente, potrai accompagnare tutte queste squisitezze con dell’ottima birra Brooklyn Brewery.

Insomma, una serata davvero da non perdere: tanto l’ingresso al locale è gratuito.

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I migliori rooftop di Milano. 5 modi di vedere Milano dall’alto

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5 terrazze di Milano. 5 prospettive della nostra città per ammirare quello che fu, quello che è e quello che sarà, grazie ai lavori di restauro, alla valorizzazione di capolavori dell’arte e dell’architettura, alle ambizioni di visionari studi di design. Il risultato? Ecco la nostra selezione!

#1. Terrazze del Duomo

Da mille anni luogo d’ascesa per chi aspira ad un one-to-one con la Madonnina.
La gioia e delizia della Veneranda Fabbrica del Duomo che propone di continuo attività per le famiglie, alla scoperta del simbolo di Milano, per trovare supporti continui al lavoro infinito della Reverenda Fabbrica.
A volte si trasforma nella sala di proiezione en plein air di film d’essai.
A volte è il set di concerti al calare o sorgere del sole.
Tutto l’anno è il palco delle apparizioni della Carlina, sposa infelice scomparsa in tempi oscuri tra le sue guglie.

#2. Ceresio 7 e Hotel Viu (con vista a 360° su Milano
Le mettiamo insieme perché sono due terrazze affacciate sulla Milano che sale, quella con vista sull’impero del sol levante in via Chinatown e sui nuovi quartieri della Milano che abbraccia il Cimitero Monumentale e i suoi capolavori d’arte e architettura.

#3. La terrazza sospesa sopra Galleria Vittorio Emanuele


La novità del 2017. La terrazza da Highline. Un po’ cinema all’aperto, un po’ déjeuner con panettone o pic-nic domenicale con vista sul Quadrilatero della moda. Location d’altura per chi ama stare con i piedi a penzoloni e lo sguardo rivolto verso la Madunina.

#4. Terrazza Martini – Terrazza dei Cavalieri


Siamo in zona San Babila – Missori. Siamo a casa di chi ama la Milano da bere di un tempo, quella anni ’80, tutta cemento armato, Martini cocktail con oliva sul bordo del bicchiere. Forse parliamo di un parterre nostalgico al quale non passa mail la voglia di un drink con vista su Piazza Duomo e le cupole dei palazzoni ottocenteschi di Corso Italia. Di sicuro siamo in pieno mood Dolce Vita, alla romana.

#5. Rooftop con orto

 

Sì, c’è anche quello.

Lo propone lo Studio Piuarch che ne ha fatto il suo marchio di fabbrica. Ne ha realizzato uno in cima al suo ufficio in via Palermo – dove organizza pure laboratori didattici per le famiglie -; ne ha predisposto un altro come copertura del Porta Nuova Building. Si tratta di uno spazio polivalente che include: un orto in quota per ‘vangare in città’, uno spazio ristorazione che utilizza i prodotti coltivati in loco, un’area eventi e sport.

Belvedere sì, ma anche ben vivere. Location sopra tutti che proiettano Milano in un contesto sempre più internazionale.

Il Futurismo nacque in Corso Venezia n.23

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Al numero 23 di Corso Venezia, all’angolo con via Senato, Tommaso Marinetti fondò la rivista Poesia, da dove, come ricorda una lapide davanti al palazzo, “il movimento futurista lanciò la sfida al chiaro di luna specchiato nel Naviglio”

Luppolo a grappoli all’ Impronta Birraia

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L’ Impronta Birraia è un’ottima birreria artigianale con impianto da 14 spine sita in un ampio locale, adatto per tutte le occasioni: dalle cene in compagnia alle feste di laurea, dalle feste di compleanno alle serate di relax, in compagnia di un buon boccale di birra.

Ed è proprio questa bevanda, come dice il nome, che “lascia il segno”: in questo locale, potrai trovare l’intera produzione del birrificio Hibu, insieme a birre artigianali di origine anglossassone spillate da una doppia via a pompa.

Quindi, se sei un vero amante del nettare degli dei, qui troverai tutta la birra che ti piace in un locale accogliente e familiare… con tanto di free WiFi.

Questo mercoledì è il tuo giorno fortunato, perchè la birra da mezzo litro costa solo 3,5 euro anzichè 5,5 e, se vuoi mettere qualcosa sotto ai denti, dalle 17.30 alle 20.30 sarà compreso un gustoso aperitivo con piatti caldi, freddi e pizza.

E se devi scappare a casa per vedere la partita, sappi che non è necessario, perchè in caso di eventi sportivi, all’ Impronta Birraia ci sono anche Mediaset e Sky per vedere tutti i match che vuoi: insomma, come a casa vostra… ma con dell’ottima birra in compagnia.

Quindi, ricordati: prenotandoti con Spotlime, dalle 17 fino alle 24 avrai mezzo litro di birra a 3,5 euro anzichè 5.5.

Hai visto? Ora sai già dove andare questa sera…

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La città più invidiata d’Italia

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Il grande scrittore Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia pubblicato nel 1957 scrisse che il problema di Milano era quello di essere “tra le città più ricche d’Europa in un paese povero, da ciò invidie, malvolenze, rancori”.

Fonte: Conosci Milano? Di Luca Scarlini. Edizioni Clichy

Martedì ludico al Wave Cocktail Bar

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Ti ricordi i pomeriggi passati a giocare a Risiko o le serate con il Monopoli (che spesso a casa mia sfociavano in tragedia perché “non ho ritirato per due volte i soldi passando dal via, ma non me lo hai detto”)?

Il martedì potrai rivivere queste emozioni grazie alla serata “ludica” del Wave Cocktail Bar: su prenotazione, potrai giocare con gli amici ai giochi che ti verranno forniti (il meglio dei classici da tavolo, ovviamente) oppure potrai addirittura portare il tuo gioco preferito e divertirti fino alla chiusura.

Ma non finisce qui: tu che hai una sete molto, molto grande, dalle 19:00 puoi chiedere un drink XXL, per bere “robusto”, ma puoi anche dividerlo con due o tre amici.

Se invece vuoi mantenerti su una dose normale (e soprattutto non vuoi farti offuscare la mente dall’alcool, che poi ti fregano le banconotine del Monopoli da sotto al naso e perdi la concentrazione), potrai scegliere una consumazione normale da sorseggiare durante l’aperitivo, che prosegue fino alle 21:00.

Quindi: prenotandoti con Spotlime, avrai un drink XXL a 10 euro con aperitivo fino alle 21:00, ovviamente solo per i nostri Spotlimers. Ricordati, però, che una consumazione è comunque obbligatoria, anche per chi non volesse approfittare dell’offerta.
Per prenotare i giochi da tavolo: info@wavemilano.it, oppure: 3803714058.

Non devo aggiungere altro, vero? Al Wave Cocktail Bar c’è tutto quello che serve per un martedì coi fiocchi.

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Festa di chiusura estiva della terrazza di Via Palestro con la musica dei Ghibertins

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Martedì 3 ottobre, si festeggia l’arrivo dell’autunno con un serata all’insegna del divertimento e della buona musica.
A riscaldare l’atmosfera ci penserà la performance Live della band milanese The Ghibertins, gruppo Folk Rock che si esibirà nella formula Cover Acoustic Trio, proponendo un repertorio di grandi classici internazionali riarrangiati nel loro inconfondibile stile:chitarre acustiche e guitar case rigido come percussione.
Non mancheranno deliziosi finger food serviti a passaggio e cocktail proposti e mixati ad arte dal bartender.

Ad ospitare l’evento una delle terrazze più conosciute della città: la Terrazza di via Palestro, via Palestro 2.

Evento facebook https://goo.gl/1peQbH

Dalle 19.00
Ingresso libero – Consumazione € 10

Eraserhead al Cinema Mexico

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Se sei un cinefilo doc saprai di certo che David Lynch è sempre stato un regista-genio “sui generis”.

Ricordi pellicole epiche come “Elephant Man” o “Velluto blu“? Beh, questi sono solo alcuni dei titoli che hanno reso celebre il nostro registra molto, ma molto alternativo.

Questo lunedì alle ore 21.30, il Cinema Mexico ti propone ” Eraserhead “, il primo “incubo” audiovisivo di Lynch. Questo lungometraggio è difficile da comprendere, perchè è aperto a molteplici interpretazioni, non ha una trama lineare ed è inframezzata da sequenze oniriche in grado di suscitare molteplici suggestioni.

Ricorda, in un certo senso, le immagini giudicate “scioccanti” di Dalì, come quelle presenti del famosissimo corto “Un perro andaluz“. Il sogno, o meglio l’incubo, la visione, la fantasia…

Queste sono solo alcune delle suggestioni di ” Eraserhead “: se sei curioso di vederlo per scoprire qualcosa di più di questo lungometraggio tutto particolare, ti consiglio di arrivare presto al Cinema: i biglietti costano solo 7 euro e, per un capolavoro del genere, penso che potrebbero andare a ruba…

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Il GIORNO PERFETTO: le 10 caratteristiche della giornata ideale a Milano

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E’ il sogno di chi vive a Milano: la giornata perfetta, quella in cui una serie di coincidenze astrali convergono a Milano rendendola il miglior luogo del mondo.
Ecco le 10 caratteristiche che deve possedere la giornata perfetta a Milano.

Il GIORNO PERFETTO: le 10 caratteristiche della giornata ideale a Milano

#1 Preceduto da un nubifragio
La notte precedente deve esserci stato un nubifragio di almeno 3 ore, senza esondazioni.

#2 Presenza della bora d’estate (o del fohn in inverno)
Per riavere il microclima perfetto e spazzare smog e pollini.

#3 Temperatura dai 25 ai 26 gradi
E il livello di umidità non deve superare il 60%.

#4 La Borsa fa almeno il +2%
Il giorno perfetto non può che avere il toro in borsa.

#5 Senza scioperi
Unici scioperi ammessi: casellanti e ausiliari della sosta.

#6 Inquinamento tendente a zero
Devi sentire le erbe aromatiche di Sankt Moritz.

#7 Visibilità oltre i 100 metri
Devi poter contare tutte le cime del resegone.

#8 Senza gare podistiche
O assembramenti che bloccano la libera circolazione.

#9 Senza week della…
Non ci deve essere nessuna settimana di eventi oppure devi essere ospite vip alle inaugurazioni.

#10 Il giorno prima delle elezioni
Il silenzio dei politici è musica per le tue orecchie.

MILANO CITTA’ STATO

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10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

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Quando la Scala osò fischiare la Divina Callas

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Era la divina, diretta dal grande Luchino Visconti. Eppure il 28 maggio 1955 l’abbinata dei due grandissimi innescò una reazione scomposta tra il pubblico della Scala. Il motivo era che in una scena della Traviata, Maria Callas lanciava via le scarpe. “La Callas l’è diventà el circo Togni!” fu l’insulto più educato.

Fonte: Conosci Milano? Di Luca Scarlini. Edizioni Clichy


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