Dopo 24 anni di assenza, il 14 maggio 2016 torna il Festival Internazionale della Poesia di Milano.
La sfida è alta e duplice: da una parte mira a risolvere quel senso di distacco, svogliatezza, persino alle volte indifferenza di cui la poesia è vittima in Italia, dall’altra questo tentativo è svolto in contemporanea al XXIX Salone Internazionale del Libro (12-16 maggio 2016), ‘la’ manifestazione per eccellenza degli autori.
Perché preferire Milano a Torino, allora? Lo abbiamo chiesto a Milton Fernàndez, Direttore Editoriale presso Rayuela Edizioni e Direttore artistico del Festival, insieme ai 10 buoni motivi per partecipare.
Ecco che cosa mi ha risposto.
Perché un festival della poesia a Milano?
Girando i festival latinoamericani da diversi anni – quelli di Medellin, di Granada, di Cordoba, tanto per fare subito qualche nome -, alcuni di noi si sono chiesti come sia possibile che da quelle parti i poeti riempiano gli stadi.
Chi ti aiuta in questa missione?
Più che di dare una mano, qui si è trattato di prenderci per mano tutti, all’interno di un gruppo che è diventato sempre più numeroso e che è aumentato giorno dopo giorno, ad opera di chi sarà protagonista il 14 maggio, di chi lo già da tempo, di chi lavora in modo assolutamente volontario. Diceva Calvino che la Letteratura può vivere soltanto se si pone degli obbiettivi smisurati. Ecco, c’è un gruppo colpito di una bellissima follia che questo obiettivo non ha paura di porselo: ecco le mani che ci offriamo a vicenda da circa due mesi a questa parte con Festival di Poesia di Milano prenderà forma al Mudec.
L’attrattiva di questo festival è molto alta, non ci sono “soliti nomi”
Non so quali siano i soliti nomi. Per me i nomi legati alla poesia “vera” perché mi fa vibrare, emozionare, commuovere – quella che mi accompagna nella mia indignazione e batte il piede al ritmo della mia tristezza o della mia gioia – la ritrovo nelle parole scritte dai poeti che hanno aderito al nostro progetto, che fanno fatica a farsi pubblicare e che continuano caparbiamente a navigare controcorrente.
Siete eversivi?
Forse sì. Ci piace immaginare che ci possa essere una diversa versione della realtà che ci viene propinata, giorno dopo giorno.
La novità più forte di questo festival?
L’essere una manifestazione ‘poeticamente indipendente’, cioè non legata a nessuna istituzione in particolare, a nessuna corrente, a nessuna forza politica o commerciale che possa rallentare il suo percorso. Nasce dalla sua propria volontà di esistenza, dall’incontro tra soggetti che da tempo si stavano cercando e che non aspettavano che un segnale per trovarsi e celebrare il fatto poetico.
Quanto dura il Festival di Poesia a Milano?
Appena 12 ore ma con 41 eventi in programma, tutti di alto livello, dal costo zero per le istituzioni e per i cittadini. Vuoi qualcosa di più rivoluzionario di questo?
Che cos’è il Cammino di Marcella di cui tanto si è sentito parlare e perché legarlo al Primo festival della poesia di Milano?
Il Cammino di Marcella è una bellissima iniziativa nata sulla scia della sofferenza, un’affermazione della vita contro il vuoto dell’indifferenza, un modo di affrontare il quotidiano a viso aperto, in marcia, presi per mano. Sono passati molti anni da quel giorno in cui Anna Rastello decise di mettersi in cammino, in un atto di speranza personale, che piano piano divenne collettivo. “Caminante no hay camino”, diceva Antonio Machado, “se hace camino al andar”. 24 ore di camminata – in questo caso a Milano – con soste poetiche in quei luoghi a molti sconosciuti dell’arcipelago della DiVersità, là dove molto spesso s’annida la parte più sensibile del nostro stare al mondo.
Quell’umanità dalla pelle sottile, dalla quale avremmo tanto da imparare. Potevano mancare al Festival Internazionale di Poesia di Milano?
Infine: 10 buoni motivi per seguire il festival di poesia di Milano
Potrei scriverne 41, e forse di più, perché sono tanti gli eventi che avremmo voluto inserire in questa rassegna, ma che abbiamo dovuto rimandare alla prossima edizione.
Intanto, quelli che elenco sono contenuti nelle nostre intenzioni di riportare la poesia là dove è nata: per strada, tra la gente, nei gesti quotidiani, nel quotidiano sentire. Una poesia che sia “un’arma carica di futuro”, come sognava Gabriel Celaya, fatta da “poeti senza ombelico”, diversi da quelli che l’ombelico ce l’hanno, e se lo guardano tutto il giorno.
Dieci buoni motivi per andare al Festival internazionale della poesia di Milano
- si svolge in un unico giorno: 14 maggio dalle 10,00 alle 22,30
- si svolge in un unico luogo: il Mudec – Museo delle Culture di Milano. Museo delle culture, Area Ex Ansaldo, Milano, Via Tortona 56
- è basato sul volontariato, non ci sono poteri forti
- è inclusivo: tutti possono partecipare
- è poetico ma senza retorica
- si trova la poesia metropolitana ma non solo
- ospita voci della poesia contemporanea provenienti da ogni parte del mondo
- propone nuovi modi di approcciare la materia poetica
- non solo poesia ma anche performances di arti differenti
- è un evento unico a Milano
Per informazioni sull’evento: Mudec | Facebook
foto cover: dettaglio da Artmoodon