Home Blog Pagina 636

10 tipi di LAVORATORI a Milano

0

Il lavoro a Milano è molto importante, talmente importante che ci sono tanti tipi di lavoratori. Cioè, proprio come la neve è importante per gli eschimesi, e per questo hanno 50 parole per descriverla in tutte le sue sfaccettature, così noi possiamo passare in rassegna i tipi di lavoratori milanesi.

lavoratori10 tipi di lavoratori a Milano

 

#1 L’arrivista sfrenato

Ti passerebbe sopra con la macchina se questo lo aiutasse a fare carriera. È capace di dirti che lui non ha amici, solo colleghi.

 

#2 L’eterno stagista

Il prodotto inedito del nostro periodo storico. Costa poco e risolve tutti quei problemi per cui non è richiesta esperienza. Poi risolve anche quelli per cui l’esperienza è richiesta. E alla fine non gli viene rinnovato il contratto.

 

#3 L’amicone

Passa di scrivania in scrivania per invitare tutti a bere il caffè.

 

#4 Il lamentoso

Il lavoro gli fa schifo, la città gli fa schifo e la vita gli fa schifo. Ma non cambia una virgola di tutto questo, preferisce lamentarsi.

 

#5 Lo zen

Sono ormai le 19 e gli arriva una mail con una consegna che lo obbligherà a passare in ufficio altre tre ore. Ma lui impassibile resta seduto a guardare il fiume.

 

#6 Il brillante

Per fortuna che c’è lui a rendere più piacevole l’ambiente di lavoro. Qualche battuta di spirito e le giornate passano più umane.

 

#7 Il figaccione e la figacciona

C’è dai tempi della Silvani e ci sarà fin quando l’uomo continuerà a lavorare. Il collega del quale sei segretamente innamorato.

 

#8 Lo stakanovista

Si differenzia dall’arrivista perché quello venderebbe sua madre per fare carriera, lo stakanovista invece sua madre ha dimenticato che faccia abbia perché trascorre la vita al lavoro.

 

#9 Lo yesman

Se è uno importante, allora dagli ragione per forza.

 

#10 Il pettegolo

Trasforma ogni ambiente in una telenovela brasiliana.

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Nasce in Svezia la prima autostrada elettrica. Per camion che si trasformano in tram

0
fonte: green.it
fonte: green.it

In tutto il mondo si stanno diffondendo automobili elettriche o modelli ibridi che riducono consumi ed emissioni inquinanti. Ma i mezzi pesanti restano ancora al palo: nonostante siano i principali inquinanti sulle nostre strade, i camion risultano ancora non coinvolti da queste innovazioni. Questo perchè la loro massa richiede molta più energia di quella utilizzata dalle automobili e quindi ci vorrebbero batterie di dimensioni enormi per consentire loro l’autonomia necessaria dalla propulsione elettrica.

Ma i problemi aguzzano l’ingegno come da tempo ci stanno abituando i paesi del nord Europa. E questa è la volta della Svezia che pare aver trovato la soluzione che potrebbe rivoluzionare le nostre infrastrutture. Inaugura infatti la prima autostrada elettrica, 22 chilometri che collegano Oslo con Gavle. 

L’autostrada elettrica è utile per mezzi costruiti apposta, come quelli prodotti dalla collaborazione tra la Scania e la Siemens che hanno realizzato camion che combinano propulsione elettrica e termica, senza l’impiego di batterie. Si tratta di camion simili a tram e a filobus ma con la caratteristica che fuori dalle autostrade elettriche possono avvalersi della propulsione tradizionale. Questo sistema può consentire la riduzione delle emissioni fino al 90%.

L’obiettivo di questa prima autostrada, costata un milione di euro a chilometro, è quella di avviare la costruzione di reti simili in modo da aggiungere le autostrade elettriche alle altre forme di collegamento via terra: strade e ferrovie. In questo modo si potrà arrivare nei prossimi decenni al sogno di creare un sistema di trasporti a zero emissioni.

Fonte: green.it

10 disagi che ci aspettano in autunno

0

L’autunno è sicuramente una stagione molto romantica da quando Richard Gere l’ha presidiata con le sue commedie.

Tuttavia, come tutto ciò che è romantico, è anche una stagione irta di insidie.

A Milano l’autunno coincide con la sofferenza e lo stoicismo di sopportare alcuni disagi molto comuni.

autunno10 disagi che ci aspettano in autunno

 

#1 Caloriferi che vengono accesi troppo tardi

I termosifoni si possono accendere dal 15 ottobre al 15 aprile. E chi ha il riscaldamento centralizzato non ha molta scelta. Poi capitano quelle giornate di inizio ottobre dove fa meno 20 e l’unica cosa positiva di quella criogenia forzata è che la pelle si conserva meglio.

 

#2 Cosa mi metto

Non capisci più se fa caldo o se fa freddo. Provi a vestirti a cipolla ma l’unico risultato di questa strategia è che a fine giornata sei sudato e con il raffreddore.

 

#3 Il traffico che ritorna

Per un attimo hai avuto l’illusione che Milano non fosse una città trafficata.

 

#4 L’inquinamento

Con il traffico non ritorna solo lo stress della guida ma anche il suo fedele amico, lo stress polmonare causato dal PM10.

 

#5 Le giornate che si riducono

Ricominci a uscire dall’ufficio con il buio fuori e dentro di te.

 

#6 Non puoi più mangiare all’aperto

I locali con terrazze ti spostano dentro e un altro ciclo di aperitivi all’aperto si è concluso.

 

#7 Le prime piogge eterne

I temporali estivi ti sorprendono sul più bello di una gita in bicicletta e ti fanno ripassare mentalmente tutti i santi del calendario Gregoriano. Ma le piogge autunnali sono anche peggio. Lo sai che ci sono, e sai che non se ne andranno per molto tempo.

 

#8 Le foglie che ti ricoprono la macchina

E danno l’impressione che se non la utilizzassi tutti i giorni per andare al lavoro in poco tempo diventerebbe parte del pianeta terra.

 

#9 Limbo tra vacanze e vacanze invernali

L’autunno è quella fascia di bonaccia tra le vacanze estive e le vacanze invernali dove l’unica occasione per stare a casa è la festa dei morti.

 

#10 L’ansia anticipatoria del Natale

Regali! Capodanno! Pranzo con i parenti! AAAAAAAAAAAAAAA!

Cibo, rifiuti ed energia: in Olanda il primo villaggio autosufficiente al 100%

0
fonte: Idealista.it
fonte: Idealista.it

Può esistere una città che produca tutto il cibo, che smaltisca tutti i rifiuti e che produca tutta l’energia necessaria per i suoi abitanti? Per ora no, ma dal 2017 sì. Verrà infatti inaugurato alla periferia di Amsterdam ReGen il primo villaggio autosufficiente al 100% del mondo.

Il cibo a metro zero
In città ci sarà un centro agricolo, ogni casa sarà dotata di un orto e nelle zone comuni si creeranno aree agricole e perfino fattorie verticali per produrre cibo a metro zero. Non solo sarà sufficiente per tutti i suoi cittadini ma potrà in parte anche essere destinato altrove.

Rifiuti, energia e acqua
I rifiuti saranno smaltiti interamente in città grazie a sistemi innovativi e a modalità di riciclaggio di avanguardia, applicate direttamente alla fonte. L’energia sarà garantita dall’utilizzo di forme integrate di produzione pulita, da quella geotermica, a quelle eolica e basata sulle biomasse, ossia dai rifiuti prodotti. Ci sarà anche un sistema di stoccaggio dell’acqua piovana in modo da poterla riciclare. In questo villaggio neanche una goccia d’acqua andrà perduta.

Il mondo seguirà l’inaugurazione il prossimo anno e speriamo che tra i miliardi di occhi ci siano anche quelli dell’amministrazione milanese che potrebbe prendere qualche buona idea per rendere la nostra città un po’ più autosufficiente.

Fonte: Idealista

A Palazzo Marino nacque Marianna De Leyva che divenne la MONACA DI MONZA

0

Nella Sala Verde di Palazzo Marino il 4 dicembre del 1575 venne alla luce Marianna De Leyva.

Figlia di un nobile spagnolo, il conte di Monza, a sedici anni fu costretta dal padre a prendere i voti e divenne suor Virginia.

Dal 1598 al 1608 ebbe una tresca con il conte Gian Paolo Osio, che la rese incinta di almeno due figli.

Per nascondere la relazione Osio arrivò ad uccidere tre persone finché fu scoperto e condannato a morte. Anche suo Virginia fu punita: venne “murata viva” nel Ritiro di Santa Valeria, dove trascorse ventuno anni chiusa in una stanzetta, priva di comunicazione con l’esterno, salvo una feritoia che permetteva il ricambio di aria e la consegna dei viveri.

Due secoli dopo venne resa celebre come monaca di Monza da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi.

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

 

Cosa avrebbero fatto 10 personaggi celebri se fossero vissuti a Milano

0

La loro sarebbe stata tutta un’altra storia.

personaggi celebri

Cosa avrebbero fatto 10 personaggi celebri se avessero vissuto a Milano

 

Icaro

Avrebbe costruito un paio di ali di cera e si sarebbe librato in alto nel cielo finendo disperso nella nebbia.

 

Gandhi

Si sarebbe seduto in Corso Como ad aspettare l’arrivo delle turiste inglesi. Poi ci avrebbe provato con loro a modo suo, limitandosi a un gioco di sguardi.

 

Ulisse

Avrebbe cercato di tornare a Itaca in una giornata di sciopero generale.

 

Giulio Cesare

Avrebbe lavorato come un matto per garantire l’istruzione e il futuro dei suoi figli. Purtroppo uno di loro poi lo avrebbe deluso profondamente.

 

Robespierre

Fosse vissuto a Milano avrebbe perso la testa per qualche ragazzina del centro.

 

Beethoven

Se ne sarebbe andato in giro per le strade di Milano con la macchina, i finestrini abbassati e la radio a tutto volume. Questa la capiscono in pochi.

 

Kant

Si sarebbe senz’altro infilato in qualche situazione critica.

 

Adolf Hitler

Avrebbe provato a mettere in atto il suo sterminio di massa, ma dopo essersi perso tra autorizzazioni, protocolli e uffici comunali avrebbe desistito.

 

Freud

Avrebbe abbandonato la psicoanalisi per dedicarsi anima e corpo al movimento #maiunagioia.

 

Gesù Cristo

Sarebbe stato un milanese qualunque. Grande lavoratore. Arriva al venerdì morto. Per fortuna gli basta un week end per risorgere.

Patto per Milano: soldi per investire, ma zero autonomia

1

Renzi lo aveva anticipato a luglio dopo l’elezione del sindaco: un patto per rendere Milano motore del rilancio del paese.

Come si è arrivati al patto?

Nell’incontro di luglio, Sala si è fatto portavoce delle richieste giunte da diverse parti della società e della politica milanese per ottenere più risorse per la città. Milano risulta infatti la città in Italia che più dà e meno riceve dal governo centrale.

Quali saranno i contenuti economici del patto?

Sembra che il governo stanzierà un totale di 1,5 miliardi per Milano, area Expo compresa, anche se si tratta probabilmente di un investimento che verrà spalmato su più anni e in forme piuttosto complesse.

Ci sono possibilità che nel patto venga anche data più autonomia al Comune di Milano?

Questa ipotesi al momento sembra esclusa. Il governo sembra fare quadrato a difesa della legge Del Rio anche se i vertici di Palazzo Marino sembra siano tra i primi critici della riforma sulle aree metropolitane che penalizza fortemente Milano, relegandola sullo stesso piano delle altre città italiane, riducendone il territorio di influenza e limitando la sua capacità di azione.

Martedì Renzi a Milano

Il patto per Milano resta comunque un segno dell’importanza di trattare Milano in modo speciale per consentirle di competere con le principali città d’Europa.
Aspettiamo Renzi a Milano martedì 13. Speriamo sia un giorno positivo per Milano e per l’Italia.

15 CAPOLAVORI d’arte che puoi vedere solo a Milano

0

Milano ospita alcuni dei capolavori artistici più belli e significativi della storia dell’arte moderna e contemporanea, conservati in musei che l’intera Europa ci invidia, come la Pinacoteca di Brera, Palazzo Reale, il museo Poldi Pezzoli o il più recente Museo del Novecento.

Selezionare solo alcune tra le opere più apprezzate da milanesi, e non, è scelta ardua, ma necessaria: purtroppo non tutti sono a conoscenza dell’immenso patrimonio artistico che Milano offre.

Ecco quindi un elenco delle opere più belle di Milano, attraverso il quale si è cercato di spaziare dai classici dell’arte moderna alle provocazioni novecentesche.

#1. L’ULTIMA CENA, Leonardo da Vinci

Credits Andrea Cherchi – Ultima Cena

1495-1498 Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Dipinto parietale a tempera grassa su intonaco

#2.CRISTO MORTO, Andrea Mantegna

1480 Pinacoteca di Brera
Pittura a tempera

#3. IL QUARTO STATO, Giuseppe Pellizza da Volpedo

1901 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela

#4. LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE, Raffaello Sanzio

1504 Pinacoteca di Brera
Dipinto a olio su tavola

#5. IL BACIO, Franceco Hayez

1859 Pinacoteca di Brera
Dipinto a olio su tela

#6. PIETA’, Giovanni Bellini

1460 Pinacoteca di Brera
Dipinto tempera su tavola

#7. PIETA’ RONDANINI, Michelangelo Buonarroti

1552 – 1564 Museo della Pietà Rondanini
Scultura marmorea

#8. CANESTRA DI FRUTTA, Caravaggio

1599 Pinacoteca Ambrosiana
Dipinto a olio su tela

#9. RITRATTO DI PAUL GUILLAUME, Amedeo Modigliani

1916 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela

#10. FORME UNICHE DELLA CONTINUITA’ NELLO SPAZIO, Umberto Boccioni

1913 Museo del Novecento
Scultura

#11. ELASTICITA’, Umberto Boccioni

1912 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela

#12. FEMME NUE, Pablo Picasso

1907 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela

#13. COMPOSIZIONE, Wassily Kandinsky

1916 Museo del Novecento
Acquerello e matita su carta

#14. WALD BAU, Paul Klee

1919 Museo del Novecento
Tecnica mista con gesso su tela

#15. MERDA D’ARTISTA, Piero Manzoni

1961 Museo del Novecento
Feci in scatoletta di latta con carta stampata

FRANCESCA BARTOLINO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Le 3 versioni del nome di PRECOTTO: c’è anche quella di un sacerdote finito al rogo

1

Zona nord-est di Milano. La Martesana ha abbandonato NoLo da un po’ e i Martesangeles lavorano alacremente perché il naviglio che porta verso Monza non si perda sotto cumuli di rifiuti e noncuranza.
La metropolitana rossa sbuffa di rumore e vapore. La kasbah accumulata intorno a Loreto lascia lo spazio a loft e casermoni, alberghi, diramazioni. Gorla e le sue start up sono a pochi metri. A destra vai verso viale Padova. A sinistra ti perdi per viuzze e forse trovi la roggia.
Fermata Precotto. Scendi e ti chiedi da dove arrivi questo nome.

Per un sacco di tempo ho immaginato che fosse per la presenza di un’azienda alimentare, ad esempio di conservazioni di insaccati. Molto banale, molto superficiale.

Come sempre accade a Milano, i nomi così come i quartieri, i palazzi e le vite dei milanesi nascondono strati e strati di storie. Anche il nome Precotto è portatore sano di valori che sanno di leggende tramandate dagli anziani fuori dai bar con gli ombrelloni a righe rosse e bianche, di qualche illazione fatta da bontemponi poco curiosi.

Ma perché allora Precotto si chiama così?

Precòtt si dice in milanese.

Pre – còtt: cotto prima?

Chiedendo un po’ in giro le uniche versioni che mi paiono degne di nota sono quelle che condivido qui di seguito, salvo poi rimanere a disposizione per approfondimenti, contestazioni, precisazioni, narrazioni.

La analisi parte dalle due parole di cui si compone Precotto: còtt e pre.

Còtt lo abbiamo visto: è ‘cotto’. Non ci piove.

E’ il ‘pre’ a portare qualche dubbio.

Come è facilmente immaginabile, questa area a nord di Milano era tutta campagna. Quindi, era una periferia fatta di terra e prati. Pree si dice in milanese. Quindi, questa era una zona di prati arsi, magari bruciati proprio per fare foraggio o rinnovare le messi per i pascoli.

Ma se l’etimologia risolvesse tutto allora Precotto non godrebbe del suo fascino.

Una volta ho sentito dire di un “pre” come prete, cotto. Sì, pare che in un tempo non meglio imprecisato qui sia arso vivo un sacerdote.

Delitto di provincia o terribile incidente?

La terza versione del nome sembra la più pertinente, per quanto a riportarla sia Wikipedia.

Si dice infatti che intorno al 1148-1153 esistesse un toponimo, pulcoctum (1148, 1153) o Pullum Coctum (1162) legato a questi luoghi.

Ma da queste parti, nel 1200, si aggirava pure un certo Precogi, latino ecclesiastico Praecautum.

Per chi ben conosca la zona, però, non si può non considerare il fatto che quella lungo la Martesana sia una zona storicamente ricca di osterie per viandanti.

Perché non immaginarne una con questo nome anche tra Milano e Monza?

Già, forse mi sono ubriacata di troppa voglia di scoprire Milano.

Foto: I nuclei storici di Gorla e Precotto, nella Carta di Manovra dell’IGM del 1878 – Wikipedia

PAOLA PERFETTI

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

10 film per farsela addosso quando si è soli in casa la notte (CON VIDEO: SCENE CULTO)

0
uccello dalle piume di cristallo
uccello dalle piume di cristallo

La cosa migliore da fare quando sei in casa da solo la notte è riempirti la testa di paranoie e paure.

E il modo migliore per ottenere questo risultato è guardare uno di quei film pieni di terrore ben confezionato.

Tipo questi.

10 film per farsela addosso a casa soli la notte

 

#1 Profondo rosso – Dario Argento

Il maestro dell’Horror italiano insieme al maestro del jazz italiano Gaslini formano un binomio di tachicardia e paranoie ossessive.

 

#2 L’uccello dalle piume di cristallo – Dario Argento

Ancora Dario Argento, perché come fa paura lui nessuno ci riesce. Questo film ci mette in guardia dai pericoli di accettare un lavoro offerto da un amico ornitologo e di frequentare le gallerie d’arte con leggerezza.

 

#3 Nightmare – Tim Whelan

Prima che diventasse un franchising del terrore, Nightmare è stata quella cosa con i coltelli al posto delle mani che facevano in seconda serata quando eri piccolo. Ora riguardarlo non fa più l’effetto di allora, ma qualche reminiscenza si muove, specie quando si chiudono gli occhi.

 

#4 Shining – Stanley Kubrick

http://1980s-90sgifs.tumblr.com/post/112532809705

Tutto lavoro e niente svago rendono Jack un ragazzo noioso. Ditelo al vostro capo quando alle sette di sera vi sgancia sulla scrivania una frana di pratiche da sbrigare entro domani.

 

#5 Final Destination – James Wong

Il destino di questi ragazzi è quello di morire. Quindi muoiono. Escluse le variabili tempistiche e buffi incidenti è il destino di ogni essere umano.

 

#6 The Others – Alejandro Amenábar

Incredibile film del 2001 che quando inizi a raccontarlo c’è ancora qualcuno che risponde di non spoilerare il finale.

 

#7 Il Sesto Senso – M. Night Shyamalan

 

sesto senso
sesto senso

Ogni volta che qualcuno pronuncia le tre parole “vedo la gente…” seguite da aggettivo qualificativo, sta citando questo film.

 

#8 It – Tommy Lee Wallace

Tutti noi abbiamo pensato almeno una volta nella vita che la patina bianca che ricopre il volto dei clown sia spaventosa.

 

#9 L’esorcista – William Friedkin

È già dura quando devo dividere casa con mia suocera, figuratevi dividere il proprio corpo con il demonio.

 

#10 Nosferatu – Friedrich Wilhelm Murnau

Anche i film muti possono far paura.

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

La strada che produrrà energia

0

Presto sarà possibile ottenere energia rinnovabile dalla Route 66. E’ questa la promessa del Dipartimento dei Trasporti del Missouri, che da qualche tempo sta collaborando con Idaho, lo Stato americano dove ha sede la start-up Solar Roadways.

IL PROGETTO è quello di coprire con dei pannelli solari che generano elettricità la pavimentazione un numero non ancora precisato di km della storica Route 66 a Conway, nel Missouri.

Il leader del progetto, Tom Blair, ha recentemente annunciato il suo desiderio di avere i pannelli pronti entro la fine di questo anno, cioè prima delle nevicate invernali.

Interessante il modo per realizzare il progetto: Blair ha pensato ad una campagna di crowdfunding atta a raccogliere altri fondi necessari per realizzare questo progetto.

I FONDI. Nel 2009, il team di Solar Roadways ha ricevuto una sovvenzione di $ 100.000 dalla Federal Highway Administration per aiutarli a costruire un prototipo. L’azienda ha inoltre ottenuto una borsa di ricerca del valore di $ 750.000 dal Dipartimento dei Trasporti statunitense. Oltre a questo, il gruppo ha già raccolto 2 milioni di dollari con la propria campagna di crowdfunding su Indiegogo.

LA TECNOLOGIA. Rivestiti di un sicuro vetro temperato, i pannelli di Solar Roadways faranno molto più che immagazzinare energia dal sole.
Essi sono stati pensati per fornire illuminazione LED e sostituire efficacemente le linee stradali e della segnaletica.
Dal momento che i pannelli sono modulari, la Solar Roadways afferma che sostituire le sezioni danneggiatesarà meno costoso e fastidioso anziché  ri-pavimentare interi tratti di strada con asfalto tradizionale.

Mentre le strade coperte di pannelli solari sono state criticati da alcuni, i progetti provenienti da altre parti del mondo hanno prodotto alcuni risultati ottimistici.

(Fonte: Solarroadways )

10 modi per nascondere che sei DISOCCUPATO

0

Trovarsi senza lavoro non è mai molto bello, però capita.

Per fortuna viviamo nella società dell’apparire dove l’unica cosa che conta è cosa gli altri pensano di te, non quello che sei.

Quindi anche se sei disoccupato, devi imparare a fingere.

disoccupato10 modi per nascondere che sei disoccupato

 

#1 Faccio il freelance

Questo elegante lemma anglosassone oggi è abusato da chi naufraga come un moderno Leopardi tra Indeed e altri siti con il vocabolo job nell’URL. Non significa che non lavori, significa che lavori molto poco e che venderesti tua madre per il posto fisso.

 

#2 Faccio catering

Epurato dei suoi significati laterali, fare catering significa aiutare la propria madre ad apparecchiare la tavola.

 

#3 Lavoro presso Me Stesso

Questo claim si presenta come una pesante ammissione di onanismo, in realtà indica il rispetto di una filosofia ben precisa che strizza l’occhio all’epicureismo, dove il soggetto e il proprio piacere è posto al centro dell’universo.

 

#4 Faccio il formatore

Chi sa fare fa. Chi non sa fare insegna.

 

#5 Mi prendo un periodo sabbatico

Persino gli adolescenti, nonostante il loro principio di realtà sia tutto bucherellato, hanno capito che in questo periodo storico il welfare della mediocrità è finito. Per ottenere una posizione lavorativa nella media bisogna sgobbare come quelli che una volta aspiravano alla dirigenza. Poi c’è quello che si prende un anno sabbatico…

 

#6 Sto per lanciare una start up

Steve Jobs prima di morire ha rovinato il pianeta con il suo discorso agli studenti di Stanford. Siate affamati, folli, credete nei vostri sogni perché voi siete geniali. 8 start up su 10 falliscono, quindi ricordati di pregare i tuoi santi preferiti di essere proprio tu il più genietto di tutti. Ma soprattutto ricorda che nella vita non si può fare sempre quello che si vuole.

 

#7 Faccio il consulente

Il consulente è la versione radical chic del formatore.

 

#8 Ho ripreso a studiare

L’università dopo una certa età diventa il rifugio dei pavidi. Una scusa intellettuale per non affrontare la vita.

 

#9 Sto aspettando un figlio

Se non diventa un’abitudine, è una cosa molto bella. Nel senso che rispetto a tanti altri sforzi creativi che vengono perpetuati nella nostra epoca, generare la vita resta qualcosa di nobile.

 

#10 Faccio cose vedo gente

Evasivo come un figlio adolescente costretto a rispondere alla domanda, “come va a scuola?”

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Peppone e don Camillo in realtà sono nati a Milano

0

Milano spesso apre la strada al successo a chi viene da fuori. Questo è capitato anche a Giovannino Guareschi. Nato in provincia di Parma, il padre di Peppone e don Camillo si trasferisce a Milano a 28 anni, nel 1936, per collaborare con la rivista satirica “Bertoldo”, insieme alla moglie Ennia che, il romanziere, disse che con la scusa di alcuni dipinti del cinquecento lo aveva fatto entrare in una Chiesa da celibe, facendolo uscire “coniugato a vita“. Dapprima la coppia abitò in via Modena, lavora negli uffici della Rizzoli finchè nel 1942 viene arrestato con l’accusa di diffamazione contro Mussolini e viene allontanato da riviste e radio con cui collaborava. Guareschi viene trasferito in una prigione prima in Polonia e poi in Germania dove fu liberato dagli americani. Nel 1945 fa ritorno a Milano e va a vivere con moglie e figlio in via Pinturicchio 25.

In questi anni oltre a scrivere di Peppone e Don Camillo, Guareschi parla spesso del suo amore per Milano, “una enorme città che comincia sempre e non finisce mai”, dove “solo di notte puoi udire il tuo passo. Di giorno è impossibile”.

Nel 1952 Guareschi lascia Milano per trascorrere i suoi ultimi anni nella campagna emiliana.

I 10 piatti indimenticabili delle vacanze

0

Se c’è una cosa che ci portiamo con noi delle vacanze sono i sapori dei luoghi in cui abbiamo trascorso le nostre ferie, i pranzi o le cene conviviali con amici di lunga data o quello appena trovati, quello strappo alla dieta quotidiana che ci ha fatto sentire in paradiso.
Ma quali sono i piatti indimenticabili delle vacanze?
Per la serie: dimmi che cosa hai mangiato e ti dirò che vacanza hai fatto e che tipo sei, ecco 10 menu-tipo che diranno molto di voi.

#1 La paella

Che si sia stati a Barcellona, Madrid, Ibiza, Formentera o confinati in qualche chiringuito vista Adriatico, la paella avrà un posto speciale nel menu di ogni vacanza.
Perché, ingredienti a parte, questo mix di riso verdure o carne o pesce, a seconda dei gusti, sa di mare, estate, condivisione e colore.
Potrebbe essere poi quanto di più salutare ingollerete per il resto delle vostre ferie.

#2 La colazione salata (salmone, panino con bacon)

E’ un po’ l’incubo di noi italiani abituati a brioches e caffellatte.
Potremmo accettare anche uno yogurt e una spremuta, ma a primo impatto quell’uovo e salsiccia o la tagliata di salmone con burro sono un pugno nello stomaco.
Poi la fame ha la meglio e una volta tornati a casa vi piacerà impressionare i vostri amici dimostrando quanto sia diventato forte il vostro gusto internazionale.

#3 Gli arrosticini abruzzesi

Già da soli gli spiedini fanno festa. Carne buona, impilata su uno stecco, gustosa e facile da mangiare in qualunque situazione, sono un plus di ogni barbecue o serata goliardica. A Milano c’è chi cerca di dare un sapore di estate tutto l’anno. Alla Balera dell’Ortica gli arrosticini sono in menu 365 giorni l’anno – anche se mangiarli con vista sul Gran Sasso è tutta un’altra cosa.

#4 La feta fritta

Di feta ne vendono ovunque e in ogni luogo del mondo, ma quella fritta, avvolta da una deliziosa copertina di pasta fillo, se fatta bene, la mangerete solo in qualche taverna greca, magari con vista su un porticciolo con barche azzurre attraccate su brevi moli e case bianchissime affacciate su una caletta accarezzata da una lieve brezza.
Se avete capito di cosa sto parlando vi sarà già venuta l’acquolina… per la prossima vacanza.

#6 Fish & Chips

Uno degli effetti positivi della globalizzazione è stata l’apertura di negozi in franchising in grado di friggere pescetti e patatine letteralmente ovunque e in qualunque ora del giorno.
Il nome e il piatto tradiscono origini inglesi.
Alle Cinque Terre come in Costiera Amalfitana vi rifileranno la stessa cosa ma lo chiameranno ‘cartoccio’, rivelando che il piatto marinaro più semplice del mondo è un classicone anche del cibo di strada italiano.
Unica avvertenza: l’orario in cui deciderete di concedervi un tuffo. Con tutto quel fritto dovrete aspettare due ore abbondanti!

#7 Churrasco e la Feijoada

Fa un po’ effetto Olimpiadi di Rio. Fa allegria.
Per chi non lo conoscesse, il churrasco è un enorme spiedino di carne alla brace da cui ci si può servire fino a sazietà – dovrete solo essere voi molto bravi a fermare il generoso maitre di sala che ve lo porgerà senza sosta appena vedrà il vostro piatto vuoto.
La feijoada detta alla portoghese è fighissima, in italiano è la fagiolata. Buonissima ma anche pericolosissima per chi non ha uno stomaco abituato a piatti così sostanziosi.
Insieme i due piatti fanno fuochi d’artificio, e una gran voglia di tornare in Brasile o in Messico.

#8 Il Cous cous

Un piatto ormai inflazionato anche negli happy hour in Italia, dove lo troviamo tutto l’anno. Un piatto povero, semplice da preparare. Capirete se è stato preparato a dovere se dentro ci troverete anche pezzi d’agnello, uova sode e spezie del Nord del Sahara di cui non avete mai sentito parlare.

#9 Il salmome norvegese a Bergen con il burro fresco e il pane fresco

Buongustai. Viaggiatori colti. Amanti dei tour all’avventura – comunque voi vi tenete ben lontani dalle spiagge affollate d’agosto.
Il salmome norvegese a Bergen con il burro fresco e il pane fresco è il piatto-tdi una vacanza all’insegna dei sapori semplici e di qualità.
A proposito: siete riusciti a tornare dal vostro giro Oslo-Stoccolma-Copenaghen senza farvi scendere la lacrimuccia?

#10 Croque Madame e Croque Monsieur

Per chi ha trascorso vacanze chic in Provenza o è rimasto a Milano e per addolcire l’amaro in bocca si è rifugiato in qualche bistrot dal menù d’Oltralpe. Se lo chiamate toast vi serve già un’altra vacanza.

Gli 8 COLORI tipici di Milano

0

Milano è una città molto colorata nonostante venga accusata da tutti di essere una città grigia.

Il grigio c’è, ma è solo un patina di alcuni luoghi, forse di alcuni momenti. Ma non è tutto e non è nemmeno tanto.

Milano è un’esplosione di colori, anche vivaci, a volte dissonanti con le aspettative che la città del lavoro crea nei suoi turisti e abitanti.

Ci vorrebbe più spirito di osservazione, meno pigrizia e quell’acuità mentale tipicamente femminile capace di discernere coloro molto simili fra loro.

colori di milano8 colori di Milano

#1 Giallo panna dei tram
Quando lo si vede apparire sulle strade significa una cosa sola: presto sarà un concerto di suoni simili a dei fulmini ubriachi.

#2 Verde delle fontanelle
E’ un verde tranquillo, rilassa lo sguardo e allontana, seppur per un istante indefinibile, le preoccupazioni. Esprime l’oasi della città.

#3 Lilla della metropolitana
Una metro non fa primavera ma il lilla è un colore floreale.

#4 L’oro della Madonnina
Proprio come la medaglia più pregiata, la Madonnina svetta sul tetto del Duomo. E per secoli è stata primatista assoluta nell’altezza in città e nell’Italia intera.

#5 Rosso mattone del Castello Sforzesco
Come sarebbero i loft industriali di Brooklin se fossero stati costruiti nel XIV secolo.

 

#6 Il blu dei nuovi palazzi di vetro.
Si mimetizzano nell’aria come se non volessero staccarsi dal cielo.

 

#7 Il bronzo antico dei Navigli.
Riflette il mondo che li circonda.

 

#8 Il crema dei palazzi più antichi.
Se fossimo una città arrogante dipingeremmo tutti i palazzi di bianco, un candore asettico molto di moda nella contemporaneità. Invece la modestia meneghina è anche questo, lasciare il color crema su palazzi bellissimi.

FRANCESCO BOZ

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

 

10 cose che forse non sapete dei momenti topici dell’Inter

0

Nel marzo del 1908 si leggeva sulla Gazzetta : «È il titolo di un nuovo Club sorto da pochi giorni a Milano. Il nuovo Club, nato da una deplorevole scissura che non pochi malintesi hanno creato in seno al Milan Club, è composto in maggioranza di attivi footballey e di parecchi appassionati. Il massimo buon volere ed i migliori propositi sono le basi della nuova società che per ora promette poche ma buone cose. Scopo precipuo del nuovo Club è di facilitare l’esercizio del calcio agli stranieri residenti a Milano e diffondere la passione fra la gioventù Milanese, alla quale vanno fatte speciali e assai lodevoli felicitazioni. I nostri auguri di vita lunga, prospera e, quel che più conta, concorde vadano al nuovo sodalizio, che troverà certo nei suoi fondatori quella buona volontà necessaria perché i buoni intendimenti manifestati abbiano il miglior successo. »

E come abbiamo già scritto da queste colonne, l’Inter nasce, quasi come tradizione biblica, da una costola del Milan; e questa è già di per sé una notizia bomba.

Ma non è l’unica: Ecco altre 10 cose da sapere sul Football Club Internazionale Milano:

#01. L’Inter nasce grazie a un manipolo di 44 milanisti dissidenti …

… in quanto contrari alle decisioni prese dal Milan circa il vietare il gioco a calciatori stranieri all’interno del proprio team.

#02. Il primo Presidente, Giovani Paramithiotti, ha origini albanesi e proviene da Venezia

Resta in carica un solo anno perché si diffonde su di lui la nomea di menagramo tanto che è costretto a non assistere alle partite della sua squadra.

#03. Ripa Ticinese è la zona di Milano che per prima dà all’Inter il campo da calcio per gli allenamenti.

#04. Il derby n° 1 della città di Milano se lo aggiudica…

… il Milan che vince sull’Iter 3-2. Siamo nel 1909.

#05. Lo scudetto n° 1 arriva …

…due anni dopo la sua nascita, nel 1910, la vittoria finale è su una Pro-Vercelli che per protesta contro la Federazione fa giocare la squadra dei piccoli

#06. Giuseppe Meazza è l’indiscusso miglior marcatore della storia dell’Inter

Per tre volte capocannoniere di serie A, con la suo attivo 408 presenze e 288 goal.
A lui è dedicato il mitico stadio di San Siro

#07. Durante il periodo fascista…

…. l’Internazionale (denominazione assai odiata dai gerarchi) è costretta a cambiare nome e diventa l’Ambrosiana

#08. Nel 1955 diventa Presidente Angelo Moratti e come allenatore viene chiamato Meazza

#09. 11 anni dopo arriva lo scudetto della stella cucina sulla maglia neroazzurra

#10. Dalla Germania arrivano Lothar Matthaus e Andreas Brehme e…

con Trapattoni come Mister arriva anche l’Inter dei record.

In corso XXII marzo c’è la Senavra, il MANICOMIO perduto di Milano

0

Al numero 50 di Corso XXII Marzo c’è la Senavra. Attualmente il palazzo ospita una chiesa, ma in passato era un manicomio. Il primo ricovero per malati di mente aperto in città, nel 1780.

Senavra Milano

In realtà non ospitava solo i matti ma anche sordi, muti, ciechi e bambini con malformazioni abbandonati dai genitori.
L’edificio non era particolarmente accogliente e le cure a cui erano molto pesanti. Oggi nel palazzo non ci sono più malati, tranne uno. Si dice infatti che nei paraggi dell’edificio si aggiri lo spettro di un paziente morto nel manicomio, chiamato il “vecchio della Senavra” (o “vecchione della Senavra”). Dopo la mezzanotte ci si può imbattere nel fantasma che ama far paura ai viandanti, riconoscibili dal caratteristico rumore di zoccoli caprini. L’unico modo per liberarsi di lui è lanciargli una monetina. Meglio se è un fiorino.

Fonte: http://www.tastingtheworld.it/la-senavra-a-milano/4384/

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Innovazione per le scuole? Far fare le pulizie agli studenti come in Giappone

0

Paese che vai educazione che trovi. Se in alcune scuole del Sud Est Asiatico è prassi cominciare la giornata abbracciandosi e augurandosi una buona giornata, in altre del Giappone il compito quotidiano è quello di pulire per 20 minuti la propria classe.

Raccontata così sa un po’ di schiavismo e penso a quanto perdano, i piccoli studenti nipponici, del rapporto con quelle bidelle un po’ pittoresche che tutti noi abbiamo incontrato nella nostra carriera scolastica (e che molto spesso ci hanno coperto le spalle). Invece il lato buono della questione c’è. Eccome.

bambini puliscono aule educazione 02A riportare la notizia con un video divenuto subito virale è la pagina Facebook di Your Edu Action, che commenta: “Oltre all’alto livello di educazione, considerano questa pratica come fondamentale per lo sviluppo della competenza sociale e civica!”.

Il video mostra i piccoli studenti in divisa alle prese con le pulizie. Intervistati su competenze e umori, pare si divertano molto.

La pratica è così diffusa – spiega il post – da meritarsi un nome proprio, O-Soji, e deve essere svolta da ogni studente.

Non sono mancati i commenti entusiasti delle mamme online o di chi abbia vissuto all’estero: secondo i post lasciati sotto il video, pare che la stessa pratica sia abituale anche a Taiwan e in alcune scuole londinesi.

Tra di loro non sono mancate accanite sostenitrici del metodo Montessori ad ogni costo così come gli strenui difensori dell’innocenza del fanciullino “che nulla deve toccare se non il compitino”.

Dopo un’attenta lettura però credo che la miglior chiusa la proponga il post di Luciano Casagrande [foto qui sotto], che scrive: A Tabo in India a 3. 000 m nella Serkong School è la norma non ci sono “donne delle pulizie” i grandi insegnano ai piccoli . Tazze piatti e bicchieri in mensa e la divisa una volta in settimana. Tutto è molto normale, forse il problema é nostro ?” 

 

A giudicare dal video non paio così emaciati i bambini, voi che ne dite?

CLICCA SUL VIDEO

 

Fonte: Yeaction/videos – foto di repertorio

Come sarebbero andati alcuni fatti celebri se fossero accaduti a Milano

0

fatti celebri

Come sarebbero andati alcuni fatti celebri se fossero accaduti a Milano

 

L’invenzione della ruota

Se la ruota fosse stata inventata a Milano, dopo un primo entusiasmo, ci si sarebbe accorti che comunque sul pavé non va bene.

 

La scoperta di Milano di Cristoforo Colombo

Convinto di aver scoperto una via più rapida per commerciare con Sant’Angelo Lodigiano, Colombo si spinge troppo avanti lungo il fiume Lambro. Alla fine sbarca in Darsena e i Milanesi lo accolgono con l’entusiasmo con cui sopportano le iniziative di guerrilla marketing.

 

La fondazione di Roma a Milano 

Romolo e Remo vagano soli per il Montestella quando una marmotta li trova e decide di allattarli. Ma quando i due trovatelli stanno per cingere le labbra attorno al capezzolo della mamma adottiva, Ranocchia fa gol nel derby e il boato dei tifosi fa scappare la marmotta. Remo incuriosito va allo stadio mentre Romolo più furbo fonda Milano, che inizialmente si chiama Roma.

 

La battaglia delle Termopili a Milano

Da Zara è ormai periodo di saldi. Leonida e Serse, noti per avere lo stesso numero di piede, sono attratti dallo stesso paio di sandali. Dei sandali da donna che corrono lungo il polpaccio e la tibia e si chiudono poco sotto il ginocchio. Purtroppo è l’ultimo paio e i due sono talmente cocciuti da scatenare una guerra.

 

La rivoluzione francese/ la presa della Bastiglia a Milano

Liberté, egalité e privé in disco.

 

La rivoluzione d’ottobre

Approfittando della confusione nella dirigenza del Milan i Bolscevichi catturano Montolivo e lo mandano in Siberia. Da quel momento in poi il campionato va un po’ meglio.

 

La storia del rito ambrosiano che rende Milano UNICA AL MONDO, anche nei rapporti con Dio

0

Milano si distingue anche nella Chiesa. Invece di seguire il rito romano come tutti gli altri, a Milano si segue il rito ambrosiano. Malgrado il nome non è dovuto a Sant’Ambrogio ma si tratta di una liturgia nata tra il V e il VII secolo.

Secondo una leggenda, nel Medio Evo di fronte alle pressioni di Roma per fare abolire il rito ambrosiano, uniformandolo così a quello romano, si decise di affidarsi al giudizio di Dio: in una cappella si disposero il libro messa ambrosiano e quello romano, entrambi chiusi, stabilendo che sarebbe rimasto in vigore quello che il mattino dopo si sarebbe trovato aperto. Ma si ritrovarono aperti entrambi, così il rito ambrosiano fu salvo.

Ma quali sono le principali differenze tra i due riti?

1. Milano comincia prima
L’anno liturgico per i romani inizia la prima domenica dopo Sant’Andrea (30 novembre), mentre gli ambrosiani iniziano prima, con la domenica dopo San Martino (11 novembre).

2. La benedizione a Milano si fa a Natale.
Nei giorni precedenti il Natale si usa passare a benedire le case, mentre nel rito romano questo si fa a Pasqua. Questa variazione fu inserita da San Carlo Borromeo che durante la pestilenza che colpì la città nel Natale del 1576 stabilì che i preti si dovessero recare a benedire i malati direttamente a casa loro, invece che obbligarli a venire in Chiesa.

3. IL Carnevale più lungo del mondo.
La Quaresima a Milano non comincia col mercoledì delle Ceneri, come nel rito romano, bensì con la domenica successiva, così il Carnevale milanese continua per tutta la settimana risultando il più lungo del mondo.

4. Il bagno dei battezzati
A Milano si immerge la testa del battezzando nell’acqua battesimale, mentre il rito romano si limita a versare l’acqua sul capo.

Fonte: http://www.milanofree.it/milano/storia/il_rito_ambrosiano.html

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT(OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)


TLAPSE | Your Project in Motion

NOTIZIE PIU' LETTE