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Forum Inquinamento: 10 idee che potrebbero essere utili anche a Milano

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Tabriz
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Il 21 luglio alla Triennale si è svolto Smart Cities Against Pollution, il primo forum internazionale contro l’inquinamento. In quell’occasione delegazioni ufficiali di San Pietroburgo, Città del Messico, Tabriz e Pechino si sono confrontate sul tema della lotta all’inquinamento atmosferico, insieme ad associazioni e imprese che operano nel settore.

Nell’incontro sono emersi spunti di valore per l’amministrazione della nostra città, in particolar modo per le tematiche ambientali.

Forum Inquinamento: 10 idee che potrebbero essere utili anche a Milano

#1 L’importanza del monitoraggio delle fonti inquinanti (San Pietroburgo)

San Pietroburgo è in una posizione ideale per avere aria pulita. In mezzo a un’area poco densamente popolata è città vasta e oggetto di venti e perturbazioni frequenti. Eppure il tema ambientale è molto sentito per due ragioni, soprattutto adesso. La prima è che San Pietroburgo è distretto federale e dunque è sede di sperimentazione per adottare politiche che possano essere poi esportate nel resto del paese. La seconda è che il 2017 sarà l’anno dell’ecologia in Russia e il presidente Putin ci tiene particolarmente a migliorare le condizioni ambientali del paese. Per la municipalità di San Pietroburgo la lotta all’inquinamento deve avvenire principalmente attraverso la mappatura di tutte le fonti inquinanti del territorio. A quel punto se si conoscono tutti gli inquinanti, si può sottoporre obiettivi di riduzione dell’inquinamento a ciascuno di loro, premiando chi li raggiunge e applicando una tassazione speciale per chi non lo fa. L’obiettivo è di ridurre del 30% l’inquinamento in città entro il 2025.

#2 Creazione di rete costituita da pubblico, privati ed educazione nelle scuole sul tema ambientale (Città del Messico)

Città del Messico punta su tante iniziative per ridurre l’inquinamento, nonostante i passi in avanti fatti negli ultimi quindici anni. La produzione di energia a impatto zero deve arrivare al 50% del totale rispetto al 13% attuale, entro i prossimi cinque anni. Tra le molte iniziative emerge la strategia di creare una rete di collaborazione tra imprese, ricercatori, amministrazione pubblica e studenti per fare circolare le best practice e le migliori idee e far leva sull’educazione di ogni cittadino per rispettare l’ambiente e contribuire a renderlo più pulito.

#3 Premiare imprese e condomini che riducono l’inquinamento (Rotterdam)

Da Rotterdam si sono presentati alcuni risultati di ricerche e sperimentazioni sul tema dell’inquinamento in Olanda. Tra i riferimenti più interessanti ci sono quello di utilizzare apparecchi di depurazione dell’aria da mettere nelle piazze e un sistema di incentivi, come il wi fi gratuito, per i condomini che riescano a ridurre l’inquinamento.

#4 La capacità di gestire il budget cittadino costituito al 100% da contributi privati (Tabriz)

Il sindaco di Tabriz ha posto l’accento di come per ambiente si debba tenere conto anche dell’ecosistema della comunità. Accanto a politiche sostenibili, come quello di alberghi green e aree verdi che vengono aumentate di anno in anno, il sindaco ha detto che la sua priorità è fare in modo che tutti gli abitanti di Tabriz possano avere di che mangiare ogni giorno. E inoltre il suo sistema di finanziamenti privati consente alla città di avere 1 miliardo di dollari di budget annuale senza ricevere un centesimo dalle casse dello stato.

#5 La trasformazione dei palazzi da soggetti passivi a soggetti attivi contro l’inquinamento atmosferico (Pechino e Alto Adige)

Politiche analoghe stanno percorrendo due aree caratterizzate da una situazione ambientale opposta: Cina e Alto Adige. In Cina l’inquinamento atmosferico è un problema grave specie in alcune zone. Per ridurlo non basta operare riducendo gli agenti inquinanti ma occorre trasformare i palazzi in soggetti capaci di rendere l’aria pulita. A questo fine stanno utilizzando delle tecnologie come quella di usare vernici antismog che stanno dando ottimi risultati nelle zone più inquinate. Il concetto di “casa attiva” è anche al centro della ricerca nell’Alto Adige dove, nonostante le condizioni ambientali eccellenti, la sensibilità sul tema è ai massimi livelli nel mondo.

#6 La possibilità di utilizzare tecnologie di avanguardia per ridurre l’inquinamento atmosferico outdoor e indoor

Hanno partecipato all’evento diverse aziende che consentono di ridurre l’inquinamento atmosferico negli ambienti interni ed esterni. In particolare Airlite ha mostrato con un esperimento dal vivo quanto si riesca ad abbattere le particelle più dannose con il sempice utilizzo delle loro vernici. Altre proposte sono state presentate da Sanispira e da altre aziende del settore, portando casi interessanti da tutto il mondo, come quello dei lampioni malesi che puliscono l’aria e uccidono le zanzare.

#7 Lo stimolo a proporre delibere che possano incentivare i palazzi a dotarsi di tecnologie capaci di ridurre l’inquinamento

E’ stata anche mostrato come l’amministrazione di Milano potrebbe agire per abbattere l’inquinamento a costo zero, ossia senza gravare sulle finanze comunali. Basterebbe adottare una delibera simile a quelle per favorire in passato l’uso di marmitte catalitiche: in questo caso si potrebbe stabilire che tutte le case entro i prossimi anni debbano svolgere un ruolo attivo contro l’inquinamento, dotandosi ad esempio di vernici capaci di ridurre l’inquinamento. Chi non lo fa pagherebbe una pollution tax che andrebbe a finanziare la ricerca contro lo smog.

#8 Lo spunto a diventare città leader nella lotta all’inquinamento indoor (da imprese e associazioni di categoria)

La sensazione tra gli addetti ai lavori è che Milano sia molto indietro sul tema delle politiche contro l’inquinamento atmosferico se la si raffronta alle altre città del mondo. Anche se si spera in un miglioramento, il ritardo è consistente e diventa difficile immaginare che Milano possa aspirare a un ruolo di leadership nella qualità dell’aria in città. Più alla portata sembra operare un’azione più focalizzata per contrastare l’inquinamento indoor, ossia quello negli spazi chiusi dove ognuno di noi vive il 90% del suo tempo. Si tratta di un inquinamento che risulta fino a 7 volte superiore a quello esterno e Milano potrebbe farsi promotrice della sua regolazione.

#9 Come Città del Messico è uscita dalla classifica delle città più inquinate del pianeta  (Città del Messico)

Città del Messico è una città di 25 milioni di abitanti. E’ posta su un altopiano e questo porta ad avere una più bassa percentuale di ossigeno nell’atmosfera. La combinazioni di diversi elementi esogeni e interno alla città, ad esempio la presenza di depuratori che bruciano i rifiuti dentro la città, ha portato Città del Messico a venire descritta come città più inquinata del mondo all’inizio di questo millennio. Nel giro di quindici anni però la situazione è decisamente migliorata e ha portato la capitale messicana a uscire dalla lista delle 20 città più inquinate del pianeta e a porsi traguardi più ambiziosi per il prossimo futuro. Anche grazie alle nuove collaborazioni che verranno poste in essere con le altre città del forum e con le imprese che hanno presentato le loro tecnologie.

#10 I vantaggi che si possono avere dal possedere un’autonomia legislativa dallo stato centrale in termini di politiche ambientali (San Pietroburgo, Città del Messico e Pechino)

Visto che uno dei patrocinanti e attori dell’evento è stata Milano Città Stato, si è stimolato nelle delegazioni presenti il dibattito sui vantaggi dell’autonomia. San Pietroburgo è distretto federale, insieme a Mosca e Sebastopoli, e questo le consente di avere un contatto diretto con il governo e di poter adottare politiche sperimentali sul territorio in grande autonomia. Città del Messico ha lamentato il fatto di vedere ridotta la sua autonomia dal prossimo passaggio da distretto federale a semplice città stato, status che le consentirà comunque di avere ampi gradi di autonomia dal governo centrale. Pechino sta ricevendo una forma di autonomia simile a quella di una città stato insieme a Shanghai e ad altre due città cinesi, per poter competere a livello di attrattività con la città stato di Hong Kong.

E ora?

Tre delle quattro delegazioni municipali hanno fatto sapere agli organizzatori di voler ospitare la prossima edizioni del Forum contro l’inquinamento. In particolare direttamente dal governo di Mosca è arrivata una richiesta di poter ospitare la manifestazione che coincide con l’anno dell’ecologia per la Russia nel 2017.

 

Sant’Ambrogio non voleva diventare VESCOVO. Dalla sua fuga mancata nacque Corbetta

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Il Vescovo proprio non lo voleva fare.

Lui era governatore di Milano e si era semplicemente offerto in una giornata d’inverno del 374 di mettere pace tra le due fazioni in cui era spaccata la Chiesa di Milano: quella ariana e quella ortodossa.

Gli ariani volevano un loro rappresentante alla carica religiosa più importante della città, gli ortodossi ne volevano uno loro. Ambrogio prese la parola tenendo un discorso sull’imparzialità che meravigliò i milanesi. Tanto che al termine si alzò forte il coro: “Ambrogio vescovo! Ambrogio vescovo!“.

Prima alcuni, poi la folla, a cui si unirono anche i rappresentanti di entrambe le fazioni. Tutti d’accordo che fosse lui la persona giusta per unire la Chiesa. Tutti d’accordo tranne lui che proprio non ne voleva sapere. Lui era un politico non un religioso. E poi aveva ricevuto condanne, aveva delle amanti, aveva altro da pensare che prendere l’abito talare. Provò a convincere i milanesi ma niente, quelli erano irremovibili. Milano voleva lui.

Ambrogio aspettò la notte e poi cercò di fuggire su Betta, la sua mula, in direzione Pavia. Ma benché conoscesse bene la strada, Ambrogio si perse più volte, ritrovandosi per incanto sempre a Milano. All’alba era ancora davanti a Porta Romana e alcuni milanesi riconoscendolo lo riportarono in città. Nel luogo dove Ambrogio si era fermato, stanco e pensieroso, sorse poi un convento per ricordare il suo tentativo di fuga.

Ma Ambrogio non si perse d’animo: andò da un maniscalco e fece ferrare la sua mula al contrario in modo che gli eventuali inseguitori avrebbero cercato in direzione opposta alla sua. Al calar della sera questa volta scelse di andare a ovest, in direzione Magenta. Una strada che conosceva bene, senza boschi in cui perdersi.

Ma sulla strada per Abbiategrasso a un certo punto la sua mula si arrestò. “Corr Betta, Corr Betta!” la incitava il futuro santo patrono di Milano ma lei non ci voleva sentire e rimase immobile. Le grida di Ambrogio furono udite dagli inseguitori che in breve tempo lo raggiunsero, riportandolo in città.
Da questo episodio prese il nome la località in cui la mula si fermò consegnando Ambrogio ai milanesi e alla storia: Corbetta.

Fonte: Milano segreta, Francesca Belotti – Gianluca Margheriti, Newton Compton Editori

MILANO CITTA’ STATO

Panchine a forma di libri a Londra. Le facciamo così anche a Milano?

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Ci sono storie che sono nate su panchine dall’incontro di due anime, dal racconto di una mamma al suo bambino, oppure le ha lette una innamorata aspettando che il suo Lui arrivasse in tempo all’appuntamento.
Ci sono storie che le panchine di ogni parco del mondo potrebbero raccontare a iosa, testimoni mute del lavorìo dei loro passanti.
Ce ne sono altre, come quelle di Londra, che dall’estate del 2014 sono degli autentici libri aperti.

looking_glassIl progetto arriva dalla National Literary Trust e riguarda 50 sedute dei parchi londinesi, realizzate in collaborazione con Wild in Art – uno dei maggiori produttori creativi inglesi.

Secondo il Libreriamo.it si tratta di un’associazione culturale no profit fondata nel 1993 con lo scopo di migliorare il livello culturale nelle zone più svantaggiate del Regno Unito.

Allora vennero realizzate 50 panchine distribuite per la città come se fossero un’enorme antologia a cielo aperto e l’esperimento, volto ad avvicinare i londinesi alla letteratura e alla conoscenza dei loro classici, si concluse nell’arco di un mese con un’asta benefica al Southbank Centre (i proventi dell’asta servirono allla National Literary Trust).

mrs_dallowayQuattro furono i percorsi ideati  Bloomsbury Trial, City Trial, Greenwich Trial e Riverside Trial – e ciascuno aveva un suo file rouge.

Dalle tragedie di Shakespeare alle storie morali di Orwell passando per le fiabe del tenero Paddington, quello delle Panchine Letterarie non fu uno che uno dei più interessanti lavori di riqualificazione urbana a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi.

Così belle che sarebbe un peccato non riproporle, magari sotto il cielo dell’estate milanese.  Dopo aver raccontato poesie sui ponti del Naviglio (ricordate?) sarebbe bello se in città arrivassero altri cantastorie. Ve ne proponiamo un assaggio – ed un ripasso delle letture per l’estate.

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BIG by Ingels: l’incredibile serpentone di design da cui si vede una nuova Londra

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“Quello che abbiamo cercato di creare era una sorta di paesaggio montagnoso all’esterno ed un canyon cavernoso all’interno. Abbiamo preso forse l’elemento più semplice in architettura – il muro – e lo abbiamo scompattato per formare una sala dentro”.

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Detta così suona facile. A parlare è l’architetto di BIG, Bjarke Ingels, quindi chi meglio di lui può far sembrare semplice questo lavoro che è la rotazione a 45 gradi di un grattacielo per renderlo un “courtscraper”, una corte con l’aggiunta di una sensazione di leggerezza e di ‘incastro sospeso!?

Per riuscirci, Ingels ha usato migliaia di blocchi vetroresina traslucidi, impilati uno sopra l’altro, fino a formare un muro che sembra smembrato.

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Il risultato? Una serpentina d’arte bianca, un’infilata di scatole di fibre di vetro appoggiate proprio di fronte alla Serpentine Gallery di Londra, dentro le quali infilarsi e da cui avere una visione privilegiata, come un cannocchiale, non solo della torre della Serpentine, ma anche dell’ambiente circostante, che dalle scatole di vetroresina sembra quasi incorniciato.
Da vivere, dentro cui sedersi, da arrampicarcisi.

serpentine-gallery-pavilion- 2“Un antro opaco, organico, trasparente” lo definisce il suo papà architettonico, e che svela una nuova meraviglia nel cuore di Londra regalando incredibili geometrie ad uno spazio noto a tutti, e forse pure un po’ passato di moda.

Insomma, a volte basta un’idea strisciante per ridare vita ad un ambiente urbano e riportarlo sotto i riflettori del mondo.

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Un progetto a cui l’architetto danese non è nuovo: risale infatti al… il progetto abitativo ‘a cubi’ da lui realizzato a Copenhagen e con il quale – di sé – ha compiuto la missione sociale di portare ‘le strade nel cielo’ auspicate dai colleghi Alison e Peter Smithson negli anni ’60 e ’70.

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GUARDA LA VIDEOINTERVISTA


Fonte: http://www.dezeen.com/

Se la riqualificazione urbana stesse tutta in un trompe l’oeil?

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Immagina di tornare dopo un lungo viaggio e non riuscire più a trovare la tua casa.

Questo potrebbe di fatto accadere se vivi in uno degli edifici toccati dalla mano dello street-artist Patrick Commecy.

Insieme al suo team, Patrick crea enormi murales di facciate iper-realistiche che portano alla vita vuoti e noiosi muri della città.

La cosa interessante è che, sebbene queste realistiche facciate ti ingannino a prima vista, alcune delle persone dipinte una volta c’erano realmente.

Commecy spesso dipinge molti personaggi noti della storia della città all’interno del murales.

A Milano qualcosa del genere l’hanno realizzato i privati di via Zuretti capeggiati da Petra Loreggian, ma non sarebbero bellissimi anche a Lorenteggio, Quartoggiaro, Baggio…?

patrick-commecy-177patrick-commecy-72patrick-commecy-40[6]Fake Facades17(fonte: Boredpanda.com –  foto: Pinterest)

Ad Amsterdam voliere intelligenti offrono Wi-Fi gratis se i cittadini si comportano bene

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16 Aug 2010, Amsterdam, Netherlands --- Canal at night in Amsterdam --- Image by © Jean-Pierre Lescourret/Corbis

Ad Amsterdam gli alberi sono decorati con simpatiche casette per gli uccelli che non sono quello che sembrano. Ma facciamo un passo indietro.

Che cosa vi fa venire in mente ‘Amsterdam‘ se non campi fioriti, parchi, prati, tulipani e erba verde, insomma, aria pulita?

Incredibile a dirsi, eppure anche nella capitale olandese i danni alla salute provocati dall’inquinamento atmosferico sono la terza causa di morte, insieme a obesità e alle malattie legate al fumo.

Anche qui, nel corso degli ultimi anni, in 11 luoghi diversi le concentrazioni di CO2 nell’aria hanno raggiunto livelli pericolosi. E non è tutto.

Secondo i dati pubblicati da Mnn.com, la campagna Soot-Free for the Climate ha assegnato una lettera, equivalente a un voto, alle maggiori città europee.Ai vertici di questo ranking si è posizionata Copenhagen, seguita da Zurigo, Vienna, Stoccolma.
Alla base di questa piramide virtuale ci sono città che devono ancora darsi un bel da fare per risolvere i loro problemi con la CO2, e sono: Roma, Madrid, Dublino, Glasgow, Lisbona e Lussemburgo.

AMSTERDAM?  Non è stata bocciata ma, al pari di un voto scolastico, si è meritata una bella D+. Non esattamente la sufficienza.

A dispetto dei voti alti ben alti nell’ambito di campo come il “Walking & Cycling” o la “Trasparenza politica e la comunicazione”, la città ha infatti subito il tracollo quando si è trattato di parlare di emissioni.

A farsi avanti, il progetto dell’imprenditore Dutchman Joris Lam, che se non risolverà il problema da zero almeno proporrà un concetto di design a basso costo, colorato e quindi evidente anche per i più distratti a spasso per la città.

A green-glowing TreeWiFi birdhouse signals that local air quality levels have improved and free wireless is in effect. (Photo: Joris Lam/TreeWiFi)
A green-glowing TreeWiFi birdhouse signals that local air quality levels have improved and free wireless is in effect. (Photo: Joris Lam/TreeWiFi) – via www.mnn.com

 

IL PROGETTO TREEWIFI. Per combattere l’inquinamento atmosferico Lam ha giocato su uno dei bisogni prioritari dei cittadini: la connessione gratuita in giro per la città.

Nasce così TreeWiFi, il prototipo di voliera intelligente appesa agli alberi dei quartieri di Amsterdam e che sensibilizza l’opinione pubblica locale sul problema dell’inquinamento atmosferico.

Il progetto si basa sul concetto di premiazione: non i singoli cittadini ma gli interi quartieri che adotteranno un comportamento virtuoso, ad esempio lasceranno a casa la macchina per preferirle la bicicletta o i mezzi pubblici, riceveranno un vantaggio.

COME FUNZIONA. TreeWiFi è in tutto e per tutto una casetta per gli uccelli, ma non fornisce riparo ai pennuti olandesi. Piuttosto, presenta sensori di misurazione della qualità dell’aria. Quando i livelli di CO2 si abbassano, il sensore attiva un router Wi-Fi in grado di distribuire l’accesso alla rete wireless pubblica in tutto il quartiere dove l’aria è buona.

Quando il livello arriva allo stato ottimale, le luci a LED incorporate nella cassette emettono un bagliore verde. Allora, per tutta la durata della luce sarà utilizzabile il servizio di connessione Wi-Fi che scorre.

Questo significa che solo quando il comportamento collettivo dei cittadini sarà virtuoso e responsabile della qualità dell’aria, allora la stessa collettività verrà ricompensata con l’utilizzo di un servizio per tutti e a tutti gratuito.

treewifi amsterdam 01COME L’HA REALIZZATO. Dopo aver avuto l’idea, Lam ha ottenuto un iniziale finanziamento da Awesome Foundation (http://www.awesomefoundation.org/en/projects/61238-tree-wifi), quindi ha attivato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Heroes and Friends Heroesandfriends.com/projects/treewifi) che l’ha portato a raccogliere 6500 euro (in totale – quelli che gli servivano raggiungere).

COME HA CONVINTO GLI UTENTI DELLA RETE A SUPPORTARLO?  L’idea è buona in partenza, ma il messaggio lasciato in rete non lasciava dubbi (eccolo tradotto):

“Aria pulita? Wifi gratis! TreeWiFi è una casetta per gli uccelli intelligente che misura l’inquinamento atmosferico, rende la qualità dell’aria visibile e premia i cittadini che la mantengono pulita. Rende il controllo della qualità dell’aria nella vostra strada facile come guardare a un albero […] . Vuoi dare una mano ? Dona!
Stiamo cercando di raccogliere € 6.500 -” 

Con questo gruzzolo, Lam potrà arricchire il parterre di voliere intelligenti e installarle in quei quartieri mirati della città in cui i livelli di emissioni sono più intensi a causa del traffico automobilistico. Obiettivo da raggiungere? 500 unità di sensori per tutta Amsterdam. Così anche gli uccellini non avranno bisogno di casette per ripararsi, tanto staranno bene a cinguettare sugli alberi.

7 FESTIVAL MUSICALI IN EUROPA IMPERDIBILI AD AGOSTO

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sziget festival
sziget festival

I festival musicali rappresentano spesso una esperienza indimenticabile per chi la vive. Agosto è il mese dei festival musicali. Ne ho selezionati 7+1. Ecco quali sono e che cosa li rende unici.

sziget festival
sziget festival

7 FESTIVAL MUSICALI IN EUROPA IMPERDIBILI AD AGOSTO

1- SZIGET FESTIVAL – Budapest (Ungheria)

Più che un festival, uno stato mentale. Dal 10 al 16 agosto, nella bellissima isola di Santa Margherita, il cuore di Budapest, numerosissimi artisti di generi musicali e background completamente diversi tra loro: Muse, Rihanna, The Chemical Brothers, solo per citarne alcuni. Fortemente consigliato il campeggio nelle aree dell'isola attrezzate ad hoc, almeno a detta degli amici entusiasti delle nuove conoscenze da camping.

2- A SUMMER’S TALE FESTIVAL 2016 – LUHMÜHLEN (Germania)

Un vero e proprio racconto d’estate che si svolge nella foresta tedesca, a pochi chilometri da Amburgo. Quello che si respirerà è senza dubbio tanta psichedelia, grazie a una line-up composta da nomi come Garbage, Billy Bragg e Sigur Rós. Ma ad animare questo racconto nordico dal 10 al 15 agosto non saranno solo i concerti: danza, teatro e assaggi di tè orientale, infatti, saranno solo alcune delle tante attività che il festival offre.

3- GUINNESS IRISH FESTIVAL- Sion (Svizzera)

Tutto il migliore folk irlandese si ritroverà a Sion, dal 4 al 6 agosto. The Rumjacks, gli Eluveitie, i Bodh’aktan,i Capercaillie…insomma tutte le band che hanno suonato la storia della musica popolare irlandese in un festival che non si ferma solo ai nomi noti della scena irish folk, ma presta anche attenzione agli artisti svizzeri.

4- ROTOTOM SUNSPLASH – Castellón (Spagna)

Damian Jr Gong Marley, Manu Chao La Ventura, Alborosie & The Shengen Clan sono solo alcuni degli artisti della scena reggae, roots e dancehall che animeranno uno dei festival reggae più conosciuti al mondo. Il Rototom si terrà a Castellòn, dal 13 al 20 agosto.

5- YPSIROCK – Castelbuono (Italia)

Ospitato nel suggestivo castello medievale di Castelbuono, è ormai un festival conosciuto e apprezzato dal 1997. La lineup comprenderà, tra gli altri, i Crystal Castles, I Mudhoney e The Vaccines. Dal 4 al 7 agosto.

6- ROCK EN SEINE – Parigi (Francia)

Dal 26 al 28 agosto la Ville Lumière sarà illuminata da stelle del rock del calibro di: Eagles of Death Metal, Iggy Pop, The Last Shadow Puppets, Bring Me The Horizon e tantissimi altri, il meglio del rock internazionale in ben cinque palchi.

7- BOOM FESTIVAL 2016, Idanha-a- nova lake (Portogallo)

Tutta la migliore trance psichedelica e lo spirito del Burning Man in un vero e proprio evento che si tiene ogni due anni (quest’anno dall’11 al 18 agosto). Il festival, dal sapore estremamente gipsy, ospita numerose installazioni, creazioni artistiche, chill out gardens e stage di danza Nataraj, volti a far entrare lo spettatore nel clima di viaggio e serenità spirituale. La musica è tutta trance naturalmente, ma per ora la line-up resta segretissima.

 

PS. A settembre: LOLLAPALOOZA 2016 – Berlino (Germania)

Dal 10 all’11 settembre Berlino ospiterà una line-up soprattutto rock ma non solo: New Order, Radiohead, The 1975 accanto a Dubioza Kolektiv, Martin Solveig, Paul Kalkbrenner… insomma, il festival adatto per terminare l’estate in bellezza.

Anche il mercato metropolitano è scappato a Londra

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MM- Fonte: Il Gambero Rosso
MM- Fonte: Il Gambero Rosso

Un progetto milanese si sta diffondendo in Italia e all’estero, ma a Milano non c’è più.
E’ stato il grande successo a Milano nei mesi di Expo: il mercato metropolitano di Porta Genova che a maggio e a giugno pare abbia attirato più visitatori dell’Esposizione Universale. Mezza Milano si ritrovava nelle sere d’estate a mangiare, bere e a partecipare alle molte attività che venivano organizzate.

Purtroppo come spesso succede nelle iniziative in cui c’è una copartecipazione tra pubblico e privato, il pubblico a volte si mette di traverso e fa scappare via il privato. Così è accaduto a Milano che dopo aver fatto nascere il progetto, lo ha perduto.
Dopo aver inaugurato a Torino Porta Susa ha appena aperto a Londra il primo Mercato Metropolitano all’estero. Si tratta del medesimo format concepito a Milano, fatto di riqualificazione di spazi in disuso, alimentazione genuina e artigianale unite ad attività ricreative. Il suo ideatore, Andrea Rasca, esporta nel mondo il format di un centro commerciale più artigianale e più aperto ad attività culturali rispetto a quelli tradizionali.

MM- Fonte: Il Gambero Rosso
MM- Fonte: Il Gambero Rosso

A Londra il Mercato Metropolitano ha sede al Newington Castle, 4000 metri quadrati di una vecchia cartiera nei pressi di Elephant&Castle e del Borough Market e fa da traino per il made in Italy di qualità. L’inaugurazione è stata il 26 luglio ma per attendere lo sviluppo di tutte le attività non food, con cinema, coworking, gym, urban garden, ostello e pop up hotel, bisogna attendere qualche settimana.

Ci auguriamo che prima di fare diffondere questo progetto Made in Milan nel mondo, la nostra città riesca a trovargli uno spazio per poter tornare a stare nel luogo che lo ha fatto nascere.

 

Mercato Metropolitano London | Londra | 44 Newington Causeway |www.mercatometropolitano.co.uk

 

Fonte: Il Gambero Rosso

 

Sentirsi angeli a LA lanciandosi nel vuoto protetti da un vetro di 3 cm (FOTO E VIDEO)

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Se la piscina londinese sospesa tra due palazzi vi aveva impressionato, tenetevi forti di fronte allo spettacolo dell’enorme scivolo di vetro e acciaio dal quale buttarsi all’esterno e all’esterno del grattacielo della U.S. Bank Tower, a Los Angeles.
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Tempi duri per gli impavidi delle montagne russe: pare che nessuna attrazione da luna park possa ormai più competere con questa struttura trasparente spessa 3 cm, lunga 13 metri e che collega il 70° con il 69° piano del grattacielo.

Lo Skyslide, questo è il suo nome, è una delle attrazione più adrenaliniche di Los Angeles e del mondo intero.

Caldamente consigliata a chi vuole provare sensazioni spettacolari, è caratterizzata da alcuni elementi che ne fanno un luogo da brivido.

Se infatti uno scivolo trasparente richiede già la sua buona dose di coraggio, la particolarità di questo luogo della Skyspace LA, l’esperienza multi-livello che si sviluppa su quattro piani del grattacielo, è che si trova sul più alto grattacielo di Los Angeles, ben 304 metri.

A realizzare questa insolita piattaforma di osservazione sono stati gli sviluppatori della Singapore OUE, dopo l’acquisto del grattacielo nel 2013.
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L’immagine qui sotto dà una minima idea dello sforzo da affrontare:

Gensler_USBT_Skyslide_Slide-1Consigli su come scendere? Ad occhi aperti e seduti una stuoia: il lancio durerà solo pochi secondi ma dentro a quel tubo varranno una vita.

Provare virtualmente per credere?

Certo, la Torre Allianz, il più alto grattacielo di Milano, non supera i 250 metri, ma l’esperienza non sarebbe male se pensata con vista sulla Madonnina, no?

88 milioni di indotto da Christo: servono due riforme per smettere di affidarci ai miracoli

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Sono uno del milione e duecentomila persone che ha camminato sulle acque del lago di Iseo. Sembrava davvero di camminare sul lago, i galleggianti ti facevano ondeggiare assieme all’acqua, la passerella era molto ampia e nonostante la grande folla c’era molto spazio libero. Si respirava un senso di libertà, immersi in un paesaggio fantastico: da una parte l’isola lacustre più grande d’Europa e dall’altra un’isoletta, poco più di uno scoglio, cinta dalla passerella arancione.

La gente era felice ma fin dal primo momento mi sono reso conto che i più felici erano loro: gli abitanti del posto. Specie chi si è ingegnato a trasformare quell’iniziativa in business. Sì, perché attorno alla passerella, realizzata a spese di Christo, era fiorita un’economia, fatta di aree adibite a parcheggi, venditori di magliette celebrative dell’evento, ognuna fatta a suo modo, baracchini di bibite e gelati, trasportatori via acqua e via terra, trenini bus ed elicotteri che offrivano tour per godersi lo spettacolo. Bar, ristoranti, hotel, negozi erano pieni e ovunque si vedeva gente sorridente, che si fregava le mani.

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Ora quell’impressione viene confermata dai fatti: il Corriere della Sera di Brescia ha pubblicato qui i dati della manifestazione: in 16 giorni le imprese della zona hanno incassato 88 milioni e 111 mila euro, oltre 4 milioni al giorno. Il tutto per un’opera che è stata finanziata direttamente dall’artista, per una cifra che pare sia tra i 10 e i 16 milioni di euro.
Senza contare poi la pubblicità alla zona e la soddisfazione generata nel milione e passa di visitatori.

L’iniziativa di Christo che ha segnato l’estate 2016 a mio avviso suggerisce due riforme importanti per rilanciare il nostro Paese.

1. Lo Stato deve adottare una nuova politica culturale

Da tempo ormai siamo abituati a una politica del quotidiano, fatta di azioni slegate una dall’altra e condizionate soprattutto dagli accadimenti esterni che spesso la trasformano in una “politica dell’emergenza“, per rimediare a problemi improvvisi.
Ciò che manca è una strategia politica, che è quella di fissare una linea guida prioritaria che indirizzi le iniziative sul territorio. Un esempio di questa mancanza è la politica culturale.
Siamo forse il Paese con più ricchezze artistiche al mondo ma non abbiamo una politica culturale.
Una politica culturale è quella promossa da Milano Città Stato, di diventare leader mondiali nella produzione di nuova cultura, come riportato in questo progetto: Milano leader mondiale nella produzione di nuova cultura. Se fosse questa la politica culturale del Paese, l’iniziativa di Christo invece che fatto episodico sarebbe inserita in una strategia nazionale, che prevederebbe la realizzazione di opere che valorizzano il territorio.
Lo Stato dovrebbe essere in prima linea per promuovere attività di questo tipo e dovrebbe avere il coraggio di investire, visto che i ritorni sono enormemente superiori a quanto investito. Già, perchè chi ci guadagna di più dall’indotto è proprio lo Stato. E questo è il secondo punto su cui intervenire.

2. Lo Stato deve consentire anche agli enti locali di guadagnare

L’iniziativa di Christo ha prodotto oltre 88 milioni di indotto per le imprese della zona in sedici giorni. Dato che Stato italiano incassa oltre il 68% di quanto ricavano le imprese per la pressione fiscale più alta d’Europa, i 16 milioni spesi dall’artista sono diventati oltre 60 milioni di euro finiti nelle tasche dello Stato. Di fatto, Christo ha fatto beneficenza allo Stato italiano. Questo potrebbe essere anche un bene ma in realtà non è così, perchè fa diventare accidentale quello che dovrebbe essere un guadagno strutturale. Vediamo perchè.

L’iniziativa di Christo non è avvenuta grazie allo Stato italiano, ma è stata realizzata grazie al via libera dato dai sindaci del territorio. Grazie a loro ha avuto luogo un evento che ha fatto guadagnare imprese locali e soprattutto lo Stato italiano, ma non le amministrazioni locali.
In Italia, come sappiamo, a parte le imposte locali che incidono marginalmente sul totale, le tasse generate dal consumo, dal lavoro e dalla produzione locale finiscono tutte allo Stato centrale.  Dopo aver ricevuto tutto, lo Stato ripartisce queste risorse restituendole, in parte, agli enti locali in base alle loro esigenze, non in base a ciò che hanno prodotto. 

Il nostro è un sistema che non dà alcun vantaggio alle amministrazioni locali che creano maggiore ricchezza sul territorio: se un Comune fa aumentare gli affari sul suo territorio i guadagni finiscono tutti nelle casse dello Stato. Questo è inefficiente e perfino controproducente per i cittadini considerando qual è lo strumento principale per aumentare gli introiti: i Comuni fanno cassa in massima parte attraverso le multe e questo spiega come mai invece di occuparsi di attrarre iniziative come quelle di Christo, la priorità di molti Comuni sia mettere autovelox e usare i vigili urbani come dei vecchi gabellieri.
Questo accade perchè invece di consentire il maggior guadagno alle amministrazioni locali per la loro capacità di attirare turisti, consumatori o investitori, li si premia per l’attività di repressione sui cittadini.

Milano Città Stato nasce come risposta a queste inefficienze. Rivendichiamo il diritto di poter fare come fanno all’estero, nella vicina Svizzera o nella città stato di Madrid, ad esempio. Nella capitale spagnola circa la metà di TUTTE le tasse che si pagano sul territorio (imposte sulle società, sulle persone fisiche, IVA e altre imposte indirette), restano al territorio. Questo consente al Comune di poter intervenire sul bilancio agendo non solo sulle spese ma anche sulle fonti di entrata, favorendo lo sviluppo di ricchezza per la città.

Questa è la ricetta da sperimentare a Milano e si dimostrerà che un’iniziativa a costo zero per lo Stato, ossia trattenere alla fonte parte delle risorse invece che consegnarle allo Stato centrale per averle indietro, produrrà vantaggi per la comunità e anche per le casse dello Stato. Questo perché lo Stato trarrà vantaggio dalle iniziative realizzate dai Comuni che aumenteranno la ricchezza del territorio.
E’ bello che lo Stato abbia guadagnato dall’iniziativa di Christo ma, per trasformare questo vantaggio da episodico in strutturale, dovrà consentire agli enti locali di guadagnarci anche loro.

Riferimenti:

Progetto di Economia di Milano Città Stato: Free Zone
Progetto Cultura di Milano Città Stato: Art Up

Viaggiare leggendo: in Olanda, i treni sono biblioteche mobili

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Dopo gli hotel-biblioteche di Tokyo, in Olanda sono gli scompartimenti dei treni a diventare dei luoghi per conciliare il tempo del viaggio con quello della lettura.

Ah, il viaggio in treno. Uno dei mezzi di trasporto più romantici e amorevoli con cui muoversi, per brevi e lunghi tragitti. In funzione del tempo da spendere a bordo i patiti di letture scelgono la giusta brossura del loro compagno di viaggio: tomi alla Tolkien per lunghe traversate, Stefano Benni per un paio di ore da trascorrere in modo bello intenso.

Peccato che non tutti la pensino così e, al contrario, colgano l’occasione di un trasporto su rotaia per intavolare lunghe conversazioni al telefono o commentare ad alta voce questo o quel film trasmesso on demand.

In Olanda la soluzione a questo fastidio che sembra accomunare un po’ tutti, l’ha fornita la compagnia di stato, NS, che ha messo al servizio dei suoi viaggiatori il servizio “leescoupé”.

Il coupé del viaggio in treno consiste in “vani appositamente progettati per godere la lettura di un buon libro durante il trasporto con il treno”, riporta il sito Italianradio.eu

Niente di eccezionale dal punto di vista meccanico o architettonico: la sfida è negli scompartimenti. Le cappelliere lasciano lo spazio a librerie. La moquette un po’ tristanzuola dei classici vagoni è sostituita da  tappeti. E poi lampade da lettura e tavolini. Un libro su ciascun posto, così che i “viaggiatori potranno sentirsi liberi di selezionare qualcosa di bello da leggere durante il loro viaggio o di scambiare ció che gli interessa con un libro proprio”, conclude la nostra fonte.

E se uno conclude l’ultima pagina prima dell’arrivo in stazione? Quella è un’altra storia.

Fonte:  Ns.nl

5 opportunità perdute per l’assenza del sindaco (o di un assessore) al Forum contro l’inquinamento

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Legaambiente
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A Milano tre mesi di inquinamento oltre i limiti. Come ogni anno” (Il Sole 24 ore)
Smog, Milano capitale dell’inquinamento nel 2015” (Il Messaggero)
L’inquinamento accorcia la vita degli italiani. Milano in cima alla lista” (Il Corriere)

21 luglio 2016. Per trovare una soluzione strutturale al tema dell’inquinamento l’associazione Vivaio e l’Air Quality Alliance organizzano a Milano il primo forum contro l’inquinamento. Tra i patrocinanti anche Milano Città Stato per l’attinenza del forum a questo nostro progetto per la città: CITTA’ LEADER CONTRO L’INQUINAMENTO.
Così apre la cronaca dell’evento il Corriere della Sera del 22 luglio: “Contro l’inquinamento, l’alleanza tra quattro continenti si è celebrata ieri in Triennale. C’era il sindaco della città iraniana Tabriz, il rappresentante del maggior gruppo di costruzioni del governo cinese, le delegazioni da Città del Messico e San Pietroburgo. Per le istituzioni di Milano – assenti sindaco e assessori – un tecnico comunale esperto di tematiche ambientali. Ad ascoltare, in platea, più di trecento persone. Cittadini, fondi finanziari, eco start up e stranieri che da tutto il mondo sono venuti qui. Per cercare tecnologie mangia smog e condividere gli investimenti fatti“. Clicca qui per l’articolo completo.

Unici assenti: sindaco e assessori del Comune di Milano che non hanno trovato il tempo neanche per un saluto.
L’imbarazzo tra i giornalisti e i 300 presenti era evidente, come sottolinea anche l’articolo di Affaritaliani.it: Pechino, Messico e Russia presenti. Smog, il Comune non si presenta?
Molti hanno chiesto: Come è possibile che non sia presente nessuno a rappresentare il Comune con tutte queste delegazioni? Ma li avete invitati?

Gli inviti a sindaco e assessori

Il sindaco è stato invitato due volte: il 7 luglio con l’invito ufficiale, scrivendo alla sua segreteria: “E’ un tema importantissimo che sappiamo che sta molto a cuore al sindaco. Per questo vorremmo che presenziasse l’evento tenendo un discorso di benvenuto e di impegno sul tema, mostrando così con la sua presenza la volontà dell’amministrazione a porre Milano come città d’avanguardia nella lotta all’inquinamento atmosferico“.
Non avendo ricevuto risposta abbiamo rilanciato l’11 luglio segnalandogli questo appello pubblico a partecipare all’evento facendosi portavoce di un’istanza che unisse ecologia e arte: Appello per Milano.
Il giorno successivo, il 12 luglio, finalmente riceviamo una risposta:
il Sindaco ringrazia per l’attenzione riservatagli ma per impegni istituzionali precedentemente assunti non potrà essere presente all’evento SMART CITIES AGAINST POLLUTION“.
Tutto qui. Neppure la proposta di inviare un video o un delegato. Neppure una riga di incoraggiamento per quello che si sta facendo.
A quel punto abbiamo approvato con gli assessori. Maran ha detto che non si occupa più di ambiente, ora si occupa di urbanistica (nota: l’urbanistica e del suo impatto sullo smog è stato un tema molto trattato all’interno del forum). Ci ha consigliato di invitare Granelli. Lo abbiamo invitato ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Tajani ha detto che non poteva esserci e ha inviato un tecnico dell’area Smart Cities.
Queste sono assenze che pesano per almeno 5 opportunità che si sono perdute.

Legaambiente
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5 opportunità perdute per l’assenza del sindaco (o di un assessore) al Forum contro l’inquinamento

#1 Conoscenza di strategie anti smog attuate con successo in queste e in altre città

Nell’articolo post evento, il Corriere della Sera ha titolato: “Smog, lezioni dal mondo”. Nell’evento per tutta la giornata si sono esposte ricette adottate in tutto il mondo, nel settore pubblico e in quello privato, per abbattere l’inquinamento. Si sono mostrati dati di successo, come quelli tratti da sperimentazioni in zone particolarmente inquinate della Cina. Tutti questi dati pubblici e quelli che si potevano integrare da un dialogo diretto con tutti gli attori del settore sarebbero potuti essere vitali per impostare strategie per la nostra città.

#2 Conoscenza e possibilità di stringere accordi con aziende d’avanguardia per tecnologie anti smog

Le diverse città, a cui si aggiungono rappresentanti informali di altre città del mondo, erano molto interessate alle tecnologie presentate, in gran parte inventate da aziende italiane. E hanno disposto modalità di sperimentazione e di impegno a sviluppare programmi che mettano assieme pubblico e privato. Inoltre si sono illustrati dati allarmanti su un altro aspetto dell’inquinamento dell’aria: quello interno a case, locali e uffici. Si è mostrato che è più elevato di quello esterno fino a 7 volte e si è mostrato come l’amministrazione può intervenire a tutela della salute delle persone usando leggi e tecnologie.

#3 Possibilità di fare affari e stringere accordi di collaborazione tra Milano e queste città

Sindaci e assessori di città di quattro continenti hanno stipulato alleanze e accordi tra loro. Era bello vederli mettersi d’accordo per realizzare iniziative congiunte e per stringere patti di reciproca collaborazione anche per settori diversi da quello ambientale. Ad esempio da Tabriz si poteva farsi dire come fanno ad ottenere il 100% del budget comunale (1 miliardo di euro) interamente coperto da privati.
Si trattava di accordi di valore capaci di portare benessere e ricchezza nelle loro città, anche in prospettiva futura. Milano avrebbe potuto trarre grande vantaggio stringendo accordi analoghi.

#4 Confronto con organizzazioni particolarmente sensibili sul tema dell’abbattimento dello smog

C’erano anche organizzazioni in rappresentanza delle istanze dei cittadini e dei consumatori, come ad esempio Legambiente o Unione dei Consumatori e analoghe rappresentanze internazionali, che hanno portato spunti e dati per migliorare la situazione nella nostra città. Per il Comune era un’occasione per mostrare sensibilità verso queste istanze.

#5 Segnale di disinteresse del Comune trasmesso alle delegazioni internazionali, alle imprese, ai media e alle persone presenti

Ma forse il messaggio più evidente rilanciato anche dal Corriere della Sera e da altre testate come affariitaliani è la scarsa importanza data dal Comune di Milano al problema dell’inquinamento. Non solo, era palpabile anche l’imbarazzo di delegazioni con personaggi di grande rilevanza, di aree che arrivano ad avere 7 milioni di persone come San Pietroburgo o 25 milioni di persone come Città del Messico, che venuti apposta a Milano si aspettavano di incontrare una delegazione ufficiale del Comune di Milano che facesse gli onori di casa.

Si è così persa un’occasione di mostrare rispetto e attenzione verso città che reputiamo strategiche per una Milano che aspiri a un importante ruolo internazionale.
Tutto questo per dire quello che si è perduto. E fa ancora più tristezza pensare che questa era un’opportunità che il Comune di Milano avrebbe potuto cogliere a costo zero, senza gravare di un centesimo sui contribuenti, come sarebbe stato il caso di un evento organizzato direttamente dal Comune o di dover finanziare delle trasferte per incontrare tali delegazioni.
Visto che siamo convinti che Milano sia dei milanesi e che l’aria pulita sia un tema fondamentale per cui lottare, l’alleanza tra città e imprese andrà avanti. Ci auguriamo che questa latitanza sia dovuta ai problemi di assestamento post elettorali e di vedere l’amministrazione della nostra città in prima linea quando si tratta di collaborazioni internazionali, di inquinamento atmosferico e di salute dei cittadini.

Nei prossimi giorni pubblicheremo su www.milanocittastato.it le principali idee emerse durante il convegno

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I 7 gadget estivi del milanese

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I must have della milanesità da spiaggia sono oggetti utili a tutti. Perché c’è un po’ di milanese in ognuno di noi.

gadget estiviI 7 gadget estivi del milanese

 

1.      Copri Gazzetta da spiaggia (marchiato Financial Times)

Scambi di mercato, gossip su questo o quel calciatore, magari un bel torneo estivo, la Gazzetta in estate è fondamentale per restare aggiornati sull’attualità. Però, per non passare per quello che si è, sempre meglio metterci sopra una cover per fingere di essere assorti nella lettura del mercato dei derivati.

 

2.      Il posacenere usa e getta

In sostanza è come gettare per terra una sigaretta, solo che inquina di più e in questo modo dà l’idea di quanto il fumo danneggi te e la natura.

 

3.      Il selfie stick camuffato da bastone da passeggio

Il selfie stick è una bambinata che piace tanto anche alle persone più mature. Quindi, invece che rinunciare al vostro giochino camuffatelo in qualcosa di più consono alla vostra età.

 

4.      Il finto lap top che non si rovina, impermeabile, per far finta di lavorare sempre

Avete presente i cellulari pieni di caramelle che le edicole del mare vendono ai vostri bimbi. Perfetto. Per voi grandi c’è il finto computer portatile che potete portare anche in acqua, per fingere di lavorare proprio sempre.

 

5.      L’app della falsa chiamata (per chi non ha più niente da dire)

Quando sei nel bel mezzo di una conversazione noiosissima e non sai come tirarti fuori, l’app della falsa chiamata viene in tuo soccorso facendo squillare per finta il tuo telefono. Così puoi scappare.

 

6.      Roll up con sfondo finto per i selfie (per il viaggiatore fasullo)

Perché viaggiare quando puoi photoshopparti davanti a paesaggi fantastici? Risparmi, salti le code, non ti perdono i bagagli e non hai nemmeno quel fastidioso sole negli occhi tipico delle foto estive.

 

7.      Il Duomo gonfiabile

Per fare il bagnetto con tutta la tipica sobrietà meneghina.

La più grande galleria d’arte sotterranea? A Stoccolma – IMMAGINI

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Qualche tempo fa avevamo pubblicato le 10 fermate più surreali del mondo, una galleria di scatti dai sotterranei più suggestivi di Londra, Napoli, Torino, Toledo, Mosca, ma ancora non sapevamo che Stoccolma potesse regalare un’autentica galleria d’arte a pelo di… binario.

A portare agli occhi del pubblico internazionale la grandezza, l’originalità, ma anche la storia della metro di Stoccolma è il progetto fotografico di Alexander Dragunov,Stockholm Metro“.

Le sue immagini sono una collana di impressioni, l’instantanea che cattura le 100 stazioni ospitanti opere e design straordinari di 150 artisti a dir poco visionari, capaci di superare le barriere della profondità e dello spazio per dare vita a paesaggi ancestrali, inni alla pace, atmosfere infernali o luoghi senza spazio.

Grazie al loro lavoro e questa sorta di ‘caccia al trompe-l’œil’, si scoprono i numeri di cui è portatrice la metro di Stoccolma. Ve ne diamo qualcuno:

  • 1950: anno della inaugurazione (a Milano solo il primo tratto, quello della rossa, venne aperto nel 1964)
  • 100: il numero delle stazioni
  • 47: le stazioni sotto terra
  • 5: il numero delle stazioni che si possono visitare con un unico biglietto, accompagnati da una guida.
    Essa porterà attraverso le gallerie sotterranee popolate di sculture, quadri, mosaici, installazioni permanenti e manufatti, molti dei quali risalgono direttamente agli anni ’50. “Il progetto è stato lanciato negli anni cinquanta da Vera Nilsson e Siri Derkert”, riporta libreriamo.it.

Quali stazioni non perdere? Prendete nota:

  • la stazione Solna Centrum (linea blu)
  • la stazione Hallonbergen – completamente decorata dai bambini
  • la stazione Kungsträdgården, surrealista

Ma non sono che alcune.

Un libro, oggi pubblicato sulla piattaforma Blurb, permette di conservare racchiuse alcuni dei più begli scorci impressi dall’autore.

Tuttavia, dopo aver compiuto questa scoperta, la cosa migliore da fare non potrà essere che prenotare un volo per la Svezia e acquistare il carnet del metrò.

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Antonio Cova voleva costruire il locale più elegante della città

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Fu fondata da Antonio Cova nel 1817, a lato del Teatro alla Scala, divenendo subito il luogo di incontro di artisti, intellettuali e personaggi pubblici che amavano incontrarsi dopo essere andati a teatro. All’inizio si chiamava Caffé del Giardino e secondo le intenzioni del fondatore doveva essere il locale più elegante della città.

Durante le Cinque Giornate di Milano del 1848, il Caffé Cova divenne il raduno dei patrioti che decidevano i piani per scacciare gli austriaci da Milano. Nel 1950 si trasferì in Via Montenapoleone. Dopo la cessione a Luis Vuitton sono sorti altri locali in città, come quella all’interno della Triennale e quella in via Cusani.

Una curiosità? Nel 1994 è stata inaugurata la prima pasticceria ristorante Cova a Hong Kong. 

 

10 tecniche per non farti svaligiare casa quando vai in vacanza

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Vuoi andare in vacanza ma non vuoi farti svaligiare casa? Non si può avere tutto, nella vita bisogna fare delle scelte.

Oppure prova a seguire questi consigli.

svaligiare casa10 tecniche per non farti svaligiare casa quando vai in vacanza

 

#1 Mettere qualcuno dentro casa

Pagare una persona per vivere al tuo posto e spendere il doppio per fare le vacanze.

#2 Antifurto volumetrico, ultrasuoni, infrarosso, combinatore telefonico

Con tutto quello che hai speso non sappiamo cosa ti è rimasto da rubare. Con quello che hai messo, faresti venire un pensiero a venire a rubarti in casa a chiunque.

#3 Antifurto fumogeno

Non crederai a quello che ti stiamo per raccontare. Esiste un nuovo antifurto che quando il ladro entra dentro gli crea una nebbia che il ladro non ci vede niente. Lascerai terrorizzato lo scassinatore.

#4 Le inferriate

Tipo San Vittore. Hai esagerato un po’ troppo. Vivi come in carcere.

#5 Luci accese

La bolletta non è un tuo problema. Augurati che non salti la corrente altrimenti il tuo metodo di antifurto l’hai bruciato. Quando entrerà il ladro ti ringrazierà perché non dovrà avere neanche la fatica di cercare l’interruttore.

#6 Animali

Rettili, molto pericolosi: chiudi bene il water altrimenti il serpente va via.

Pittbull: assicurati che ti riconosca al tuo rientro. Sei sicuro di avere calcolato bene le polpette da lasciargli?

#7 L’ingannatore

Tiene la radio accesa, una tapparella alzata, un giradischi che fa ruotare delle ombre di figure sulle pareti. I vicini sono preoccupati perché ti credono camminare tutte le notti. Non ci risulta che abbia mai funzionato.

#8 La webcam

Tecnologico, da ovunque puoi vedere casa tua. La tua rabbia raggiungerà livelli record quando vedrai la registrazione del ladro che ruba.

#9 Vicino di casa

Pessima scelta. Se pensavi di fare delle vacanze, scordatelo. Ad ogni rumore ti manderà un messaggino allarmante, ti chiamerà più volte. Il giorno che ti verranno a rubare non sarà in casa.

#10 L’ingegnoso

Dissemina tagliole, trucchi, trabocchetti. Non sei Willy Coyote, né a Giochi senza frontiere. Non funziona una mazza. Scegli uno dei metodi precedenti.

IVAN SAL

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

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Dov’è il cavallo di Leonardo?

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Fu il principale motivo che spinse Ludovico Il Moro a volere a Milano Leonardo Da Vinci: un monumento equestre in onore del padre Francesco Sforza. Inizialmente il progetto prevedeva un cavallo impennato con un cavaliere a grandezza naturale. Ma Leonardo voleva qualcosa di più e progettò un’opera faraonica: un cavallo in bronzo di oltre sette metri di altezza. 

Per difficoltà economiche e per accadimenti storici che portarono Leonardo e Ludovico via da Milano, il cavallo non venne realizzato. Cinque secoli dopo il progetto vide finalmente la luce, anche se a grandezza inferiore rispetto a quello che aveva inizialmente concepito il genio fiorentino. Oggi il cavallo si può ammirare all’ippodromo di San Siro, anche se molti cittadini lo vorrebbero altrove.

 

La beffa del Cavallo di Leonardo a Milano

 

Il programma ufficiale del forum per la qualità dell’aria: panel e relatori

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Vi anticipiamo i temi e i relatori degli incontri del forum SMART CITIES AGAINST POLLUTION in programma giovedì 21 luglio al Salone d’Onore della Triennale (ingresso libero fino ad esaurimento posti).

09:00 – 09:30
REGISTRATION & WELCOME COFFEE

09:30 – 10.45
SMART CITIES AGAINST POLLUTION
Chairman: Antonio Cianci, President Air Quality Alliance
On. Beatrice Lorenzin (invited), Italian Minister of Health
On. Antonio Palmieri, Parliamentary Intergroup for Innovation
Carlo Maria Medaglia, Chief Technical Secretariat of the Minister for the Environment, Land and Sea On Behalf of
On. Gianluca Galletti, Italian Minister of Environment, Land and Sea
Thomas Aichner, President IDM Südtirol Alto Adige
Miguel Ángel Mancera, Municipality of Mexico City
Zhang Zhang, Municipality of Beijing
Igor Grigorev, Municipality of St. Petersburg
Sadegh Najafi Khezerlou, Mayor of Tabriz

10:45 – 11:15
NETWORKING COFFEE

11:15 – 11:45
CEREMONY – 2016 SMART CITIES AGAINST POLLUTION AWARD
Monterrubio Alvarez Barbara Begonia, Municipality of Mexico City
Thomas Aichner, President IDM Südtirol Alto Adige
Igor Grigorev, Municipality of St. Petersburg
Sadegh Najafi Khezerlou, Mayor of Tabriz
Li Dong, General Manager China Construction Science & Technology Group Co.
Paolo Gencarelli, Head of Group Real Estate and Supply Chain Management UniCredit
Andrea Amato, President Retake Milano
Fred van Beuningen, Clean Tech Delta
Massimo Bernardoni, Airlite
Federico Lessio, Board member & experience manager Copernico
Elena Pinzi, Best Western
Paolo Narciso, Sanispira
Giuseppe Spanto, Is Clean Air
Antimo Farid Mire, AREEA

11:45 -13:00
VISION FOR A BETTER AIR QUALITY
Chairman: Kris Grove, Air Quality Advocate, Journalist
Stefano Capolongo, Politecnico di Milano
Massimo Bernardoni, Airlite
Andrea Amato, President Retake Milano
Elena Pinzi, Best Western
Li Dong, General Manager China Construction Science & Technology Group Co.
Paolo Gencarelli, Head of Group Real Estate and Supply Chain Management UniCredit
Amir Saedlounia, Councillor for Energy and the Environment of the City of Tabriz
Federico Lessio, Board member & experience manager Copernico

13:00 – 14:00
NETWORKING LUNCH

14:00– 14:15
AIR QUALITY ALLIANCE
Antonio Cianci, President Air Quality Alliance

14:15 – 15:00
POLICIES FOR BETTER AIR QUALITY
Chairman: Andrea Zoppolato, President Vivaio
Fred van Beuningen, Clean Tech Delta
Raffaele Perrone, PwC
Stefano Ciafani, General Manager Legambiente
Alessandro Spada, Vice President Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza
Piero Pelizzaro, Comune di Milano Smart Cities
Massimiliano Dona, National Secretary Unione Nazionale Consumatori

15:00 – 15:30
ELEVATOR PITCH: NEW TECHNOLOGIES FOR A BETTER AIR QUALITY
Chairman: Carlo Bonadonna, SkillForEquity
Paola Garibotti, UniCredit StartLab
Alberto Cigada, Nextmaterial
Paolo Narciso, Sanispira
Giuseppe Spanto, IS Clean Air
Antimo Farid Mire, AREEA

15:30 – 15:35
CONCLUSION
Antonio Cianci, President Air Quality Alliance

10 vestiti e accessori da abolire questa estate

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Piuttosto meglio nudi.

10 vestiti e accessori da abolire questa estate

#1 Le calze con le scarpe aperte

Cari uomini, non fate sfoggio di calzini di ogni misura e colore solo perché “mi asciuga il sudore”.

#2 Pareo, costume, scarpe “animalier”

Stop al leopardato, maculato, zebrato and co: gli anni ottanta sono finiti da un pezzo, rassegnatevi!

#3 Il calzino lungo con i pantaloni corti

Si può sopportare solo su Fantozzi che guarda la partita sul divano in sala, nel resto dei casi è da abolire.

#4 La camicia di flanella

Che adoro in quanto simbolo del grunge per eccellenza! Però d’estate alcune cose stupende vanno messe da parte e recuperate poi con orgoglio a ottobre, non prima.

#5 Le Crocs

Ottime per tagliare l’erba in giardino, ma solo per quello.

#6 La maglia della salute a vista

Tutti abbiamo almeno una canottiera intima del cuore, basta tenerla nascosta per sé.

#7 Il reggiseno nero sotto maglietta bianca

Non si fa MAI, nemmeno se siete in super ritardo per la gita a Caneva Acquapark.

#8 Gli stivali

Da abolire da giugno a settembre, se non volete ritrovarvi muschi e licheni nei piedi.

#9 Le borse trasparenti

Il top della privacy. Si sa che quando si è in spiaggia, baciati dal sole a sorseggiare mojito, si diventa tutti più buoni. Ma non per questo occorre per forza che tutto il mondo veda il portafoglio ripieno o l’ultimo acquisto inserito in borsa, OCIO!

#10 Il trucco e i gioielli in spiaggia

Il consiglio è naturalmente da evitare se proprio non potete fare a meno della dose di tamarria quotidiana.

La Baggina è a prova di bomba

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1771. Su iniziativa del Principe Antonio Tolomeo Trivulzio apre il Pio Albergo Trivulzio per ospitare anziani poveri e deboli, abbandonati dalle famiglie. Per il gran numero di ospiti, si costruì una nuova struttura ad inizio novecento che venne soprannominata la “Baggina” dai milanesi.

Nel 1943 avvenne un fatto miracoloso. Una bomba cadde sul Trivulzio provocando un incendio ma senza provocare né morti né feriti. La madre superiora per ringraziamento decise di fare costruire all’interno della struttura una grotta intitolata alla Madonna di Lourdes in cui si conserva ancora oggi la testa della bomba.


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