Anche Milano ha la sua sirenetta. È conservata nel museo di Storia Naturale. È un residuo delle Wunderkammer, armadi delle curiosità settecenteschi
Fonte: Milano insolita e segreta di Massimo Polidoro (Jonglez editore)
Anche Milano ha la sua sirenetta. È conservata nel museo di Storia Naturale. È un residuo delle Wunderkammer, armadi delle curiosità settecenteschi
Fonte: Milano insolita e segreta di Massimo Polidoro (Jonglez editore)
Non so come altro dirlo, quindi lo dirò e basta: ma quanto è buona la Carbonara?!
Io sono vegana da quasi cinque anni e purtroppo non posso più provare questa goduria culinaria, ma ricordo perfettamente il suo sapore gustoso.
Ogni volta che andavo da qualche parte la ordinavo immediatamente e iniziavo una lotta forchetta contro forchetta contro chiunque provasse a prendermene anche solo un filo.
E’ la verità, giuro.
E dirai “E allora perchè sei vegana?!”… eeeeeeeeeeh… sapessi…
Ma qui non si sta parlando di me, bensì di un evento che renderà felici tutte le buone forchette.
Questo venerdì ricordati di non pranzare, perchè al Maravea cenerai con un’Abbuffata di Carbonara epica, grazie alla formula all you can eat a 15 euro (che comprende anche un calice di vino, ma in questo momento è un dettaglio che passa in secondo piano, me ne rendo conto).
Si, hai capito bene: potrai strafogarti di questa pietanza da sogno durante uno dei due turni previsti per la serata. Potrai scegliere, infatti, se partecipare dalle 19.30 alle 21.00 o dalle 21.15 alle 22.45.
Ricordati che per poter ti godere quest’abbuffata storica devi per forza acquistare il biglietto.
Come perdere un’occasione del genere per poter ingrassare per bene senza pensieri? Tanto siamo sotto natale: 1 kg in più o in meno non fa differenza…
Vuoi saperne di più?
Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.
Ho il trauma della coda fin dal liceo. La coda fuori dalle discoteche segnalava solo una cosa: che non sarei mai riuscito a entrare.
Anche quando non c’è nessuno, riescono a formare una coda. D’estate coda overbooking.
Insistono a voler vendere altra roba quando la gente vuole solo una cosa.
E’ sempre nel senso che stai facendo tu.
La coda dei futuri radical chic.
Coda intergenerazionale. Ci sono i pensionati, le sciure e gli studenti di Brera.
Coda cultural proletaria.
Una coda la si trova sempre.
Ci sono i militari che fanno finta di controllare. Puoi saltarla passando da dietro, all’ingresso dei fedeli, dall’Arcivescovado.
Quella dove ti fermi proprio perché c’è una coda. Un segnale di cocktail gratuito.
Coda seduta. Si segue con ansia la successione dei numeri.
C’è la coda di cavallo.
Nella Chiesa di San Marco c’è la statua di un uomo vestito in abiti rinascimentali a cui è stata cancellata la faccia. Fu oggetto di una punizione tipica che colpiva persone che si macchiavano di atti contro la Chiesa: la pena era di vedere cancellata ogni forma di ricordo di loro in vita.
Hayao Miyazaki.
Un nome, un mito.
Mi ha fatta emozionare con “La città incantata”, “La principessa Mononoke” e “Il castello errante di Howl”.
Mi ha fatta piangere con “Si alza il vento”, “La collina dei papaveri” e “La tomba delle lucciole”.
Mi ha fatta ridere con “Ponyo”, “Pompoko” e “Porco Rosso”.
E poi?
D’un tratto, come un fulmine a ciel sereno, arriva il settembre del 2013: Hayao Miyazaki annuncia il ritiro dal mondo dell’animazione.
Quanti pianti, quanta disperazione… ma dentro di me, a consolarmi, piano piano si fa strada una vocina che sussurra: “sarà davvero così?”
Fortunatamente no, perchè a distanza di quattro anni dall’annuncio fatale, ecco il suo sorprendente rientro con il progetto di un cortometraggio realizzato al computer per la prima volta.
Se anche tu ami il grande disegnatore giapponese quanto me, ti consiglio di goderti questo documentario, che ritrae Hayao Miyazaki nella sua abitazione o nello studio Ghibli, che torna miracolosamente popolato e pieno di vita come un tempo, per poi spingersi anche nel privato del maestro, che non nasconde i suoi dubbi etici e professionali.
Ma non ti dico altro del film “Never-ending man – Hayao Miyazaki“, che verrà proiettato allo Spazio Oberdan questo giovedì alle 19.00: il biglietto costa 8 euro e io l’ho già prenotato da tempo, perchè li vale tutti… e anche di più.
Vuoi saperne di più?
Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.
A Milano sappiamo quanto vadano di moda le Smart e in genere le city car. Questa passione per le micro auto, che consumano poco e si muovono agilmente, ha radici lontane.
Fu il tedesco Mosè Max Turkheimer, giunto in città giovanissimo con la propria famiglia, ad avere la brillante intuizione. Dopo avere iniziato con la produzione di bici e motociclette in via Lanzone, nel 1905 costituì una società denominata O.T.A.V., acronimo di Officine Turkheimer Automobili e Velocipedi, con sede produttiva in via Lambro.
L’idea era quella di produrre piccole vetture a due posti spinte da un semplice ed economico motore motociclistico di circa 800 cc.
Offrire cioè sul mercato una vettura ben diversa da quelle che si erano fino ad allora viste in circolazione, grosse, costose, adatte solo a nobili e ricchi con autista.
Lo scopo era quello di conquistare una nuova fetta di mercato: la borghesia milanese.
Nel listino fu inserito un solo modello, da 5,5 HP, che fu costruito in circa duecento esemplari. La carrozzeria era allestita dall’affermata Castagna di Milano, che in quegli anni già collaborava con Benz e Fiat.
Le vendite andarono bene il primo anno, considerando anche il discreto numero di vetture vendute all’estero. Le O.T.A.V. riuscirono anche a dimostrare il loro valore in alcune prove sportive e di resistenza.
Tuttavia, ben presto l’offerta superò la domanda, e la crisi societaria sopraggiunse già alla fine del secondo anno di vita. Nonostante la fusione con la Junior di Torino, la O.T.A.V. cessò l’attività nel 1909.Sembra che avesse anche tentato, in ultimo, come dimostrerebbero alcune fotografie, di mettere in produzione un secondo modello, questa volta un’automobile di maggiori dimensioni.
Max Turkheimer tornò così ad occuparsi di motociclette e velocipedi, e la loro produzione continuò per molti altri anni. La ditta passò infatti al figlio e al cugino, ed ebbe fortune alterne fino alla seconda guerra mondiale.
MAURO COLOMBO
Leggi anche:
* 10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
* Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
* Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
* Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
* “Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato
VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)
A Milano ha sede il CLAM (Club arte magica) in via Thaon di Revel 21, vicino all’antica fonderia napoleonica. I soci dell’associazione, maghi e illusionisti, si riuniscono ogni venerdì.
Fonte: Milano insolita e segreta di Massimo Polidoro (Jonglez editore)
Diciamocelo: la matematica non è per tutti.
C’è chi la odia. Di brutto anche.
C’è chi non la capisce. E si perde nei meandri di “x”, “y” e formule.
C’è chi, invece, l’apprezza.
Eh sì, esistono anche questi individui, i quali non solo si divertono, ma l’hanno resa addirittura un hobby.
Come se non bastasse la consueta dose scolastica a fare impazzire la gente.
Ecco, questo evento è riferito proprio a coloro che apprezzano questa disciplina intricata, perchè ti sto proponendo l’Aperitivo Matematico della Santeria Paladini.
Sei pronto a sfidare gli altri partecipanti a suon di PiGreco, espressioni ed equazioni? Ready, set… go: a partire dalle 19.30, potrai dar libero sfogo alla tua anima nerd. E per i poveri accompagnatori, niente paura: l’ingresso è gratuito.
Vuoi saperne di più?
Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.
Intercettazioni Milano con Ugo Fava, il re delle serate milanesi, creatore di locali storici come Le Biciclette, Osteria con Vista (Triennale) e Vista Darsena.
– Mi è venuto in mente cosa manca a Milano: la cultura musicale. Si fa troppo per massificare. Se tu vai nei club milanesi, locali che tirano a Milano che a Milano funzionano, sono tutti locali che mettono musica di merda, commerciale
– Mentre c’è una ricrescita di quella che è la parte del food and beverage, bar e ristoranti (zzzz) Probabilmente il mondo del clubbing notturno è un po’ più lento, però sicuramente è il prossimo passo
– I format di divertimento notturno sono dei format antichi
– La gente non va nei locali notturni perché è attratta, ci va perché è pierrata. E questo è il limite di Milano nella storia, è sempre stata così Milano, sempre.
– Secondo me sul mondo notturno Milano è arretrata e adesso deve riprendere con queste logiche qua. Principalmente con la logica del trovare una spettacolarizzazione. Il Quattrocento ha una buona programmazione musicale. La programmazione è una roba fondamentale. Dovrebbero farla tutti
– Guarda i mercatini, avevamo la fiera di Senigallia a Milano, giusto? Adesso abbiamo l’East Market che è una roba pazzesca. E’ più bello di quello di Londra ma c’è qualcuno che ci ha messo la testa
Prova a pensare allo Spirit de Milan. Un Luca Locatelli, che viene dagli eventi, un uomo di cultura, uomo di cultura, si è rimboccato le maniche, si è fatto un culo porco e guarda cosa ha tirato fuori.
– Io dico che c’è una grande rivoluzione, stanno tonando i giovani, i giovani che vengono in città è gente seria e poi bisogna trovare i format e una programmazione musicale più interessante.
In cima al museo astronomico di Brera c’è il potente rifrattore costruito da Georg Merz che fu usato da Schiaparelli per studiare la superficie del pianeta Marte, su cui disse di avere intravisto dei canali opera presumibilmente di forme di vita intelligenti.
Fonte: Milano insolita e segreta di Massimo Polidoro (Jonglez editore)
Ci hanno fatti ridere con le loro canzoni irriverenti e mai scontate.
Ci hanno fatti divertire con i loro live e i loro video sorprendenti e ingegnosi.
… e ci hanno fatti disperare con l’annuncio della fine della loro storia come gruppo.
Hai capito: sto parlando di Elio e le Storie Tese.
Niente più “Servi della gleba“, “Parco Sempione” e “Born to be Abramo“.
Niente più “La canzone mononota“, “Pipppero” e “Mio Cugino“.
Niente di niente.
Ma questa amatissima band ci tiene a salutare per bene i suoi fan con un mega concerto d’addio al Forum di Assago, questo martedì, dalle ore 21.00.
Contento?
Io tantissimo, infatti non mancherò per nulla al mondo, anche perchè presenteranno il loro ultimo singolo, “Licantropo vegano“… mi sento tirata in mezzo, sai com’è.
Saranno i 43 euro meglio spesi della mia vita…
Vuoi saperne di più?
Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.
Il terzo millennio sta per diventare maggiorenne. Ecco 10 fatti che (quasi) sicuramente renderanno memorabile il 2018 a Milano.
Si chiamerà Torre Gioia 22, un grattacielo da 120 metri che prenderà il posto dell’edificio ex-Inps di via Mechiorre Gioia, quello che veniva battezzato il “ponte vecchio di Milano“. Il progetto prevede un edificio eco-sostenibilie a certificazione Leed della superficie lorda totale di 68.432 metri con 6mila pannelli fotovoltaici.
Il 2018 di Porta Nuova sarà segnato dai lavori per questo nuovo grattacielo nato anche questo dalla mente di Manfredi Catella (con fondi degli Emirati Arabi Uniti).
A maggio dovrebbe inaugurarsi la Biblioteca degli Alberi, la piazza parco circondata dal Bosco Verticale e dai grattacieli di Gae Aulenti e della Regione Lombardia.
Nella stessa area nel 2018 dovrebbero essere completati il “rasoio”, il palazzone di Ligresti lasciato da anni in abbandono, e la Torre Galfa.
Sono entrati i dipendenti dell’Allianz, è stato inaugurato il nuovo shopping center, si sta aprendo il nuovo Anteo. La grande scommessa del 2018 è City Life: entrerà nel cuore dei milanesi come è successo a Porta Nuova oppure rimarrà un’entità ancora vissuta con distacco dai cittadini?
Grande attesa in particolare per il “Curvo”, la terza torre di Citylife.
Il 2018 dovrebbe segnare una radicale trasformazione di diverse piazze fondamentali della città. Vedremo l’impatto su piazza Cordusio del tanto chiacchierato Starbucks, e di altre novità, così come c’è molta attesa per la nuova piazzetta liberty trasformata dal nuovo Apple Store. Ci si aspetta anche sorprese positive per Piazza Castello, Piazza Firenze e per la pavimentazione di Cinque giornate.
Il 2018 sarà indiscutibilmente l’anno delle elezioni. Ci aspetta la tornata nazionale, con una possibile rivoluzione nella compagine governativa, e quella regionale con il testa a testa tra Maroni e Gori. Le elezioni impatteranno la giunta di Milano: si prevede qualche assessore che lascerà il posto per approdare in Regione (o a Roma).
Le indiscrezioni dicono che a lasciare potrebbero essere Carmela Rozza e Marco Granelli.
Se dovesse vincere Gori ci si aspetta una svolta politica di grande rilevanza per Ada De Cesaris.
E per le nazionali si vedrà se sarà rispettata il vecchio adagio che ci vince a Milano si prenderà Roma.
Il 2018 sarà anche l’anno della verità per l’area expo. Finalmente si saprà se lo Human Technopole verrà alla luce e se ci sarà il trasferimento di sedi dell’Università Statale da Città Studi. In quel caso si capirà anche quale futuro attende il quartiere una volta abbandonato da università e da studenti.
Il 2018 resterà nella storia del calcio per l’Italia fuori dai mondiali. Però Milano si potrebbe rifare ritornando nella competizione che più le si addice. Anche perchè nonostante il digiuno degli ultimi anni, resta l’unica città europea ad aver vinto la champions league con due squadre diverse.
Milano sarà sempre più capitale della musica. Concerto di Bob Dylan all’Arcimboldi, unica data italiana per il compleanno Afterhours al Forum, a San Siro ci saranno Bruce Springsteen, Pearl Jam, Bon Jovi, Ligabue, Fedez&J-Ax e Cesare Cremonini.
Dopo 500 anni si completano i lavori per il nuovo Palalido, così Milano tornerà ad avere un’arena per lo sport indoor dentro i confini comunali. Molta attesa per sapere come sarà e che impatto avrà.
Il 2018 non sarà solo un anno di novità. Sarà anche terreno fertile per questioni evergreen, come i progetti per gli ex scali ferroviari, l’atteso via libera per il prolungamento delle 4 linee della metropolitana o per la decennale questione sulla riapertura dei navigli. Più di una decisione definitiva ci si attende l’annuncio dell’ennesimo referendum sui navigli.
La sconfitta dell’EMA brucia ancora. Dopo Expo e l’Ema, Milano non può accontentarsi dell’oblio. Urge subito qualche altro sogno internazionale in cui credere. All’orizzonte non c’è molto. Unica aspirazione plausibile è quella dei giochi olimpici invernali. Più che un fatto, una scommessa.
MILANO CITTA’ STATO
Leggi anche:
* 10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
* Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
* Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
* Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
* “Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato
VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)
Per la musica italiana Milano è come Hollywood per il cinema. L’indiscutibile capitale. E come Hollywood fa con i film anche Milano dovrebbe fare i remake dei video delle canzoni più celebri.
Sulla tangenziale est
All’Acquario civico
In Centrale. “Quasi prendo il treno e vengo da te”
Sulla strada per Chiaravalle
In via Montenapoleone
In Gae Aulenti
Sulla 90-91
Ceresio 7
All’Ortomercato
Nel Quadrilatero
A CityLife
Sul Duomo
A San Siro
All’Idroscalo
Al Monumentale
A Rogoredo
Nei suoi lunghi soggiorni a Milano Giuseppe Verdi dimorava nella suite 105 del Grand Hotel et de Milan, scelto perché posto nei pressi della Scala e perché ai tempi era l’unico dotato di posta e di telegrafo.
Gran parte della suite è rimasta come allora, ospita anche un ritratto del maestro.
Celebre l’amore dei milanesi per Verdi, come quando per non disturbargli il sonno nei suoi ultimi giorni di malattia, la gente rivestì la strada sottostante di paglia per smorzare il rumore delle carrozze.
Nella suggestiva ambientazione della Cripta San Sepolcro potrai assistere a una mostra del tutto unica nel suo genere.
Potrai visionare tre opere multimediali di Bill Viola, artista statunitense tra i più apprezzati nell’ambito della video-arte, che creeranno un dialogo dalle tematiche estremamente spirituali: la nascita, la morte, la risurrezione e la coscienza umana.
Durante questo percorso interno alla Cripta, lo spettatore sarà connesso emotivamente con l’artista, il quale lo condurrà vicino alla comprensione del sottile confine tra vita e morte: il visitatore potrà, infatti, contemplare la trasformazione che avviene al momento della morte.
“The Quintet of the Silent”, “Earth Martyr” e “The Return” saranno le tre opere video proiettate: tre lavori che agiranno come da specchi, riflettendo e amplificando le emozioni di chi osserverà.
Se ti sei incuriosito, allora ti consiglio di visitare questa suggestiva esposizione: potrai accedere a partire dalle 17.00, l’ingresso costa 10€ da pagare in loco ed è consentito l’accesso a un massimo di 50 persone all’ora.
Questo sarà un venerdì decisamente diverso…
Vuoi saperne di più?
Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.
La città della moda non ha pietà per gli abiti finiti fuori moda. Ma a volte ritornano. Ecco la nostra selezione per riscoprire vestiti in disuso, un tempo di culto.
Stanno per compiere 70 anni i celebri polacchini creati nel 1949 da Nathan Clark. La esse non si diceva.
Uno dei capi più politicizzati di sempre, negli anni settanta fu uno dei simboli della contestazione giovanile.
Altro capo ideologizzato, era di voga tra chi si professava di destra. E’ stato reso più neutrale da Mario Monti.
C’era un periodo che si usciva tutti con il cammello.
Da abbinare con le scarpe da ginnastica della Nike (ai tempi c’era un modello solo).
Giubbotto da bombardiere della prima guerra mondiale, divenuto divisa dei paninari negli anni ottanta. Nelle tasche si nascondevano i coltelli.
Con lo stivale con la punta. Nelle discoteca dell’hinterland.
E i nastrini della Naj Oleari.
Al mercato scrivevano: Fusò
Quello che irritava il collo.
MILANO CITTA’ STATO
Leggi anche:
* 10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
* Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
* Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
* Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
* “Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato
VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)
A Milano c’è la più grande raccolta di oggetti di Gabriele D’Annunzio, dopo quella al Vittoriale in riva al Garda. Si trova alla gioielleria Buccellati in via Montenapoleone 23.
Mario Buccellati, fondatore della gioielleria, fu infatti grande amico di Gabriele D’Annunzio che fu un grande estimatore dei gioielli da lui prodotti, che ordinava e acquistava in notevole quantità, D’Annunzio, sfoggiando i gioielli di Buccellati durante riunioni mondane nel Vittoriale degli italiani, fu un ambasciatore della produzione dell’orafo, dal poeta denominato “Mastro Paragon Coppella” e “Principe degli orafi”.
Ti consiglio un film evento imperdibile.
Se sei un amante dell’arte contemporanea come lo sono io, non puoi assolutamente perderti il lungometraggio che racconta l’incredibile storia della vita di Vincent Van Gogh… attraverso i suoi quadri.
Sarà una potente e suggestiva narrazione incentrata sul mistero della scomparsa di uno dei più importanti pittori di sempre.
Ma non è tutto: sarà il primo film d’animazione dipinto su tela, per il quale sono state realizzate 65.000 tavole dipinte da 125 artisti diversi e realizzato con la tecnica stop-motion unita a quella del rotoscope (scene ricalcate da una pellicola filmata in precedenza con la performance di attori in carne ed ossa).
Ma ti ho già detto davvero troppo: il resto devi scoprirlo tu comprando il biglietto a 8 euro per vedere “Loving Vincent“, il che verrà proiettato allo Spazio Oberdan questo giovedì, alle 17.00.
Io non sto più nella pelle…
Vuoi saperne di più?
Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.
E’ una strada nota praticamente a tutti i milanesi, perché è quella che porta allo stadio. Pochi ci fanno caso eppure ha una particolarità molto curiosa e rappresenta uno degli spaccati socio-demografici più interessanti della città.
E’ una strada che prende più nomi anche se di fatto è un vialone continuo, non inframmezzato da piazze circolari o da deviazioni di percorso. In gergo la si chiama “la via per lo stadio”.
Chi arriva dalla città di regola imbocca questo lungo viale da Zavattari, il piazzale sulla circonvallazione tra Lotto e Piazzale Brescia. Nella parte iniziale prende il nome di via Monreale ma è da quando prende il nome di via Simone Stratico che inizia a comparire una netta differenza tra ciò che appare alla destra e quello che appare alla sinistra. E questa differenza prosegue anche quando diventa via Harar che arriva fino allo stadio.
La caratteristica di questo viale è che divide con un taglio netto la parte nord dalla parte sud del quartiere di San Siro.
Il taglio non è solo urbanistico ma soprattutto sociale. La parte nord infatti è la San Siro borghese, con villini e condomini pieni di verde e di strutture sportive. Un’area che vanta inquilini illustri: ci abitano Linus, Eugenio Finardi, Gabriele Salvatores, diversi giocatori di Milan e Inter. Se si prende una qualunque strada lato nord, verso l’imbocco dell’autostrada, per intenderci, ci si trova immersi nel verde con villette di ogni tipo, molto eleganti e spesso difese da robuste cancellate. Questo tipo di edifici si sparge in modo uniforme per un’ampia area, una delle più verdi della città, anche grazie all’Ippodromo e al parco Trenno, che sorge anch’esso nel lato nord, o alla destra per chi viene dal centro, del lungo viale che alla fine diventa via Novara. Da questa parte ci sono praticamente tutte le attrattive maggiori del quartiere: oltre a ville, parco Trenno e Ippodromo, ci sono anche Lampugnano, la Montagnetta, lo stesso stadio è posto su questo lato. Questo scenario continua per ogni punto del viale, anche quando si chiama via dei Rospigliosi o, per un breve tratto, via Dessié. Un viale che cambia nome di continuo ma è sempre lo stesso.
Se si guarda dal lato opposto della strada, le cose cambiano. Invece di verde e villette, ci sono case popolari e palazzi tipici dell’edilizia degli anni cinquanta, quella per cui era importante dare una casa a tutti, senza curarsi troppo dell’estetica. Questo tipo di edifici non sono solo ai bordi della strada, ma proseguono a raggiera per tutte le strade verso sud. Il verde è praticamente scomparso e per ritrovarlo bisogna spingersi a Baggio. Se ci si avventura in questi palazzi si scopre che anche il tipo di abitanti è molto diverso dalla borghesia del lato opposto della strada. Qui non ci sono calciatori o dee jay famosi ma sui citofoni appaiono in grande dominanza cognomi stranieri, per lo più di origine araba. L’unica struttura rilevante è l’Ospedale San Carlo.
Se si parla con chi vive a San Siro si scopre che questa strada è vissuta come un muro. Chi vive a nord considera la parte sud come un’area degradata, pericolosa, abitata da persone con cui praticamente non ci sono rapporti. Anzi. Chi si muove nella San Siro “bene”, se deve uscire dal suo condominio o dall’area circostante, o va in altre parti del quartiere, al parco o alla montagnetta, ad esempio, oppure cambia zona, dirigendosi in quartieri più centrali. Ma è molto difficile che vada nell’altra parte, in direzione Baggio. E viceversa. L’ambiente multietnico che si trova nella parte sud di San Siro praticamente non esiste a nord, dove di rado appaiono persone immigrate o di colore.
San Siro costituisce un interessante laboratorio. Per certi aspetti si può definire la Kreuzberg di Milano, riprendendo il quartiere berlinese che ha al suo interno le maggiori divisioni e stratificazioni etniche e sociali della capitale tedesca. E’ interessante per vedere che risultati si ottiene ad avere accanto immigrati e borghesi. I risultati non sembrano incoraggianti, perchè le due realtà esistono ma con una barriera, un muro invisibile, che invece di attenuarle amplifica le differenze. Gli abitanti delle due zone, infatti, frequentano luoghi, scuole, persone molto diverse e praticamente non esistono punti di integrazione, semplicemente perchè gli abitanti non li desiderano. Né gli né gli altri. E’ come un muro che divide le menti e la vicinanza invece di invitare alla conoscenza reciproca alimenta e rinforza la diffidenza.
A SAN SIRO non esistono punti di integrazione, semplicemente perchè gli abitanti non li desiderano
Finora non si è mai parlato in questi termini di San Siro, del suo muro invisibile e del distacco tra chi vi abita, ma può rappresentare invece un importante campo di studio per capire al di là delle ipocrisie quale può essere il modo migliore per una politica di accoglienza e di integrazione per la città. Una politica che nel caso di San Siro mostra che non basta condividere lo stesso quartiere per sentirsi vicini.
MILANO CITTA’ STATO
Leggi anche:
* 10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
* Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
* Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
* Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
* “Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato
VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)
Milano dovrebbe essere una città che innova e che importa i migliori progetti sperimentati all’estero. Così almeno ci piacerebbe che fosse la nostra città. Ecco dieci iniziative introdotte in altre parti del mondo che sarebbe bello portare a Milano.
Autobus elettrici che prendono energia dalla strada (Seul)
Nella città di Gumi, in Corea del Sud, è attiva le prima linea di bus elettrici a induzione che prendono l’energia elettrica direttamente dalla strada.
La tecnologia utilizzata si chiama OLEV, sigla di Online Electric Vehicle: è un sistema basato su un cavo elettrico posizionato sotto il mantello stradale, tramite il fenomeno dell’induzione fornisce elettricità al bus che si ricarica quando viaggia. Unica nota dolente il costo: ogni autobus OLEV costa circa 400mila euro.
Fonte: Greenme.it
L’asfalto che mangia lo smog (Eindhoven)
I ricercatori dell’Università di Eindhoven, in Olanda, hanno sperimentato una particolare soluzione per ridurre l’inquinamento atmosferico. Hanno ricoperto l’asfalto di un isolato con un rivestimento in biossido di titanio (TiO2). Si tratta di una finitura che attraverso un processo fotocatalitico, utilizzando la luce del sole, riesce a trasformare agenti inquinanti in sali minerali innocui per la salute. Secondo quanto rilevato dai ricercato l’effetto di questo asfalto è stato di ridurre del 19% l’inquinamento della zona. Il professor Brouwers ha calcolato che i costi totali per la realizzazione di una strada “mangia smog” risulterebbero essere maggiori solo del 10 per cento con in più l’effetto di mantenere il manto stradale pulito dallo sporco.
Da considerare che si tratta di una tecnologia già esistente in Italia: il primo brevetto risale al 2002 da parte di Global Engeneering, un’azienda lombarda, per un asfalto “mangia smog” con la tecnologia fotocatalitica.
Fonte: Eindhoven University of Technology
Far pulire la scuola dagli studenti (Tokyo)
Il segreto della pulizia delle scuole giapponesi e, forse anche di tutti gli altri ambienti della nazione, sono i bambini “bidelli”. Gli studenti hanno infatti la responsabilità di pulire classi, corridoi e bagni della loro scuola, prima di andare a casa. Questo metodo risulta fortemente formativo per educare i bambini a prendersi cura degli spazi comuni.
Pagamento delle multe con un click (Parigi)
Se si prende una multa in Francia si può pagarla su internet senza dover inserire neppure i propri dati. C’è perfino un’app (amendes.gouv) che se si scarica consente di pagare le multe con un semplice click.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
La scuola senza materie (Helsinki)
E’ già considerato il miglior sistema scolastico del mondo. Eppure non finisce di stupire. Ha fatto molto scalpore infatti l’introduzione nell’anno scolastico 2016-17 di un approccio interdisciplinare e collaborativo. L’obiettivo è di stimolare negli studenti un atteggiamento aperto verso le informazioni invece che chiuso, mnemonico e specialistico.
Fonte: Repubblica.it
Station F, il più grande campus di startup del mondo (Parigi)
Si definisce “il più grande campus di start up del mondo”: l’unico campus che riunisce sotto lo stesso tetto tutti gli attori dell’ecosistema imprenditoriale.
Fortemente voluto dal presidente Macron Station F copre una superficie di 34000 metri quadrati, su cui ci sono oltre 3000 stazioni di lavoro. Per dare un’idea in Francia gli investimenti annui in start up superano i 2 miliardi di euro, in Italia sono inferiori ai 200 milioni.
Fonte: stationf.co
Le strisce pedonali 3D (Ísafjördur)
Una ditta specializzata in segnaletica stradale ha realizzato nella cittadina islandese di Ísafjördur delle strisce pedonali tridimensionali per far rallentare le auto. Si tratta di uno “street painting” che dà un’illusione ottica di qualcosa che blocca la strada, così gli automobilisti d’istinto rallentano garantendo un attraversamento più sicuro ai pedoni.
La proposta è stata presentata a settembre 2017 e dopo due settimane è arrivato il sì delle autorità e il tutto è stato realizzato in pochi giorni.
Fonte: Il Giornale
La torre che depura l’aria (Rotterdam)
In una piazza di Rotterdam c’è una torre alta sette metri che è in grado di trasformare aria inquinata in aria pulita. Si chiama Smog Free Tower, è realizzata dall’architetto e inventore Daan Roosegarde. Come riferisce sarebbe “il più grande depuratore d’aria al mondo”, funzionando come “un gigantesco aspirapolvere”, capace di assorbire fino a 30mila metri cubi di aria all’ora: “potrebbe depurare, in un giorno, l’aria di un parco cittadino di medie dimensioni”. Il primo prototipo è stato finanziato su Kickstarter. Una volta immagazzinata l’aria inquinata, ne isola le particelle ultrasottili e la restituisce pulita. La Smog Free Tower si basa sulla ionizzazione dell’aria: “all’interno si creano dei campi di elettricità statica che trattengono le polveri sottili – PM10 e PM2.5 – prodotte dal traffico e dagli impianti di riscaldamento. Alla fine del processo l’aria, depurata dagli inquinanti, viene rimandata all’esterno: più pulita del 75% di quella aspirata in precedenza”.
Fonte: http://thenexttech.startupitalia.eu/
I tetti verdi (Amsterdam)
I tetti verdi di Amsterdam, un progetto hi-tech che potrebbe cambiare per sempre l’aspetto e le temperature delle nostre città. Il progetto sperimentato prevede l’utilizzo di una tecnologia che consente di avere un effetto depuratore e refrigerante, perchè le piante riflettono il calore invece che assorbirlo e perchè trattengono più acqua che fanno poi evaporare, raffreddando l’atmosfera.
Fonte: Repubblica
Unico documento di identità digitale (Tallinn)
In Estonia basta una sola tessera per avere carta di identità, patente, tessera sanitaria, bancomat e abbonamento ferroviario. Si basa su una legge nazionale che stabilisce che qualunque documento della pubblica amministrazione si possa ottenere direttamente da casa propria.
Fonte: Il Sole 24 ore