Ultime news sulla qualità dell’aria nel Comune di Milano.
PM10 oltre il limite in centro e a Città Studi. Siamo al terzo giorno consecutivo di superamento del limite, per un totale di 7 giorni di superamento negli ultimi dieci e vicini alla media record dello scorso gennaio. Preghiamo nella pioggia.
Bollettino qualità dell’aria: 3 novembre
A Night For John Coltrane
Lo ammetto: non sono una grandissima fan del Jazz.
Non c’è niente da fare: dopo un po’ che lo ascolto, mi annoio mortalmente e stoppo la canzone.
Nonostante questo, mi rendo conto che si tratti di un genere fondamentale per la storia della musica e, in quanto tale, ha avuto le sue grandi leggende, coloro che hanno fatto la storia del Jazz.
Una di queste, forse una delle più importanti, è Coltrane.
Ho ascoltato diversi brani suonati da lui e devo dire che è uno dei pochi jazzisti che non mi annoia.
D’altra parte, chi non riconosce il talento di una personalità così rinomata?
Proprio per celebrare Coltrane a cinquant’anni dalla sua scomparsa, in occasione del JazzMi il Base organizza una notte completamente dedicata a lui : “A Night For John Coltrane“.
A partire dalle 21.30, sarà una serata-omaggio alla visione armonica futuristica di uno dei padri spirituali del Jazz Moderno, con brani tratti dal suo repertorio o dedicati a lui.
L’ingresso costa 10 euro, ma un evento come questo non ha prezzo… Let’s Jazz!
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Un altro PRIMATO (inaspettato) di Milano: l’impianto crematorio del Monumentale
Milano, lo sappiamo, ha spesso fatto da apripista ad ogni nuova ideologia. Così, anche in campo funerario, non appena il governo Depretis, per bocca del suo ministro Nicotera, autorizzò la cremazione del cadavere di Alberto Keller (1800-1874), rito da lui stesso richiesto per testamento due anni prima, la città non si fece trovare impreparata.
Il Maciachini aveva già realizzato il Tempio crematorio all’interno del cimitero Monumentale (pagato dallo stesso Keller), e così il 22 febbraio 1876, si ebbe la prima cremazione d’Italia, una delle prime d’Europa.
Fu utilizzata una semplice ara in pietra con fiammelle alimentate da gas illuminante (il gas che alimentava i lampioni stradali e le abitazioni dei ricchi), su progettato degli scienziati Celeste Clericetti e Giovanni Polli.
Dopo questa prima cremazione quasi simbolica, ne seguì una seconda con scarsi risultati. Il 17 marzo 1877 il terzo esperimento, sul corpo di un anziano morto all’ospedale per senilità, diede risultati ancora insoddisfacenti, visto che al termine del procedimento (durato due ore e mezza e costato un’ingente cifra, a detta del Corriere della Sera che seguì l’evento) il peso della salma superava i 3 chili, vale a dire il doppio di quanto ci si aspettasse.
Fu poi lo scienziato Paolo Gorini (1813-1881) a perfezionare un diverso tipo di forno, che prese il suo nome. La cremazione avveniva con fascine di pioppo o altra legna dolce sul principio della fiamma indiretta; la salma, era spinta all’interno del forno per scorrimento su rotelle. Poi veniva investita orizzontalmente per tutta la sua lunghezza dalla testa ai piedi dalle fiamme generate da una fornace a legna sistemata dietro e sotto il capo stesso. Il camino del fumo scendeva dapprima in basso sotto i piedi della salma per poi salire nel fumaiolo.
All’inizio di questo una seconda piccola fornace a legna bruciava ogni residuo. Il consumo era di circa due quintali di legna per la durata di due ore. Questo rivoluzionario metodo crematorio fu applicato dal 1877 presso il cimitero di Riolo, a Lodi. Successivamente, il metodo Gorini venne allestito nel Tempio del Monumentale, in sostituzione del vecchio e deludente sistema Clericetti-Polli.
Nonostante i tentativi di screditare la cremazione, osteggiata da più parti (ricordiamo il libretto del sacerdote Giacomo Scurati: “Se sia lecito abbruciare i morti“), sempre più persone disponevano per testamento che il loro corpo venisse ridotto in cenere. Nel 1896 fu necessario pertanto ampliare il tempio crematorio: l’architetto Augusto Guidini aggiunse verso il retro una nuova sala, capace di ospitare ben quattro forni metodo Gorini, chiusi da battenti in materiale refrattario. Gli stessi che, ormai in disuso dagli anni settanta, possiamo oggi vedere in stato di macabro abbandono.
Bibliografia
Gorini, P. “Sulla purificazione dei morti per mezzo del fuoco. Considerazioni, sperimenti e proposte” Milano, N. Battezzati, 1876
Scurati G. “Se sia lecito abbruciare i morti”, Milano, Tipografia S.Giuseppe, via S.Calocero, 1885
Corriere della Sera, 18 marzo 1877
MAURO COLOMBO
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Nel cinquecento alle milanesi era vietato mettersi il cappello
Nel periodo in cui fu governatore di Milano, nel cinquecento, don Ferrante Gonzaga proibì alle donne di indossare cappelli o berretti, “se non in caso di pioggia o malattia”
Fonte: Conosci Milano? Di Luca Scarlini. Edizioni Clichy
Visita al Cimitero Monumentale di Milano
Un po’ di arte all’aria aperta è quello che ci vuole in una domenica di sole di fine estate.
Quale posto migliore, se non il Cimitero Monumentale di Milano, per staccare dal ritmo frenetico della city e godersi una passeggiata fra alcuni dei monumenti più affascinanti della storia milanese?
Una visita al Cimitero Monumentale di Milano è d’obbligo non solo per i turisti, ma anche per i meneghini doc che hanno voglia di scoprire o “riscoprire” la propria città.
Non dimentichiamo che, proprio al Monumentale, riposano alcuni dei personaggi storici che hanno fatto la fama e la grandezza della città di Milano.
Artisti come Alessandro Manzoni, Enzo Iannacci e Alda Merini, ma anche lo stesso Carlo Maciachini, architetto del Cimitero Monumentale, riposa qui nella sua opera più grande.
Per tutti gli amanti dei misteri e della storia, questa è l’occasione per esplorare un lato di Milano ricco di fascino.
Un cimitero può non sembrare il posto ideale per svagarsi, ma sono sicura che resterete sorpresi delle curiosità e che scoprirete visitando il Monumentale di Milano, simbolo della città tanto quanto il Duomo stesso.
Cosa aspetti? Se vuoi partecipare alla visita di mercoledì, ricorda di prenotarti scrivendo a percorsi.arte.funeraria@gmail.com. Il costo della visita è di di 15 euro e si parte dalle 10.00: che cosa aspetti a prenotare?
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Halloween Day in cineteca
Halloween è in assoluto la mia festa preferita.
Non solo per tutte le caramelle e tutte le altre schifezze annesse (lo so, lo so, sono peggio dei bambini, ma che vuoi farci), ma soprattutto perchè posso spararmi una bella maratona di film horror.
Devo dire però, che negli ultimi anni la tv mi ha un po’ delusa: possibile che durante la serata più paurosa dell’anno non propongano niente di speciale?
Fortunatamente, ci sono delle alternative. In occasione della notte degli spettri, il MIC proietterà film scelti appositamente per l’Halloween Day in cineteca.
Si parte alle 17:00 con “Il libro della vita“, il film d’animazione prodotto da Guillermo Del Toro in grado di far amare la tradizione messicana, ma anche di affascinare chiunque lo guardi, con i suoi colori sgargianti, la sua atmosfera surreale e la sua trama intrigante
Il protagonista, Manolo Sanchez, è l’ultimo erede di una famiglia di toreri, ma non ama molto questa professione e preferisce di gran lunga dedicarsi alla musica. Si ritroverà, però, a fare una scommessa con la Morte e dovrà essere in grado di tirare fuori tutta l’indole da matador che gli scorre nelle vene per salvare i suoi cari.
A seguire, dalle 21.00 potrai assistere alla proiezione di un classico per adulti, “La stregoneria attraverso i secoli“, un capolavoro di Benjamin Christensen con accompagnamento musicale dal vivo di Francesca Badalini al pianoforte ed Emanuele Cedrone alle percussioni e alla melodiosa, un misterioso strumento musicale.
Per una cinefila come me, questa è la serata perfetta: un tocco horror non troppo spinto e una valanga di pop-corn (perchè lo so, non riuscirò a trattenermi e prenderò il secchiello gigante, come sempre). Ti aspetto fra le poltrone del MIC dopo aver preso il biglietto a 6.50 euro.
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7 location per film da fantascienza da ambientare a Milano
«Ho visto cose che voi romani non potreste immaginarvi:
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Porta Ticinese,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino a Porta Nuova.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
come lacrime nella pioggia»
7 location per film da fantascienza da ambientare a Milano
#1 Ex fabbriche Innocenti
The Day After. La fine del mondo
#2 Gae Aulenti
Milano nel 3500
#3 Stazione Centrale
Un film con Art Decò sui tetti della stazione centrale. Perfetto per Batman
#4 Gasometro zona Bovisa
Alice nelle città di Wenders
#5 Hangar Bicocca
Ideale per un film di Besson
#6 Scalo Greco
Perfetto per Stalker, post guerra atomica con piano sequenza infinito
#7 In fondo a Ripamonti
Mad Max. In una giornata di nebbia
Per i flashback: Chiaravalle
L’hotel Armani ha la forma di una A
L’hotel Armani in via Manzoni se lo si vede da google earth appare nella forma del simbolo del brand: la lettera A.
9 gradi ad agosto, 24 a febbraio: 10 record del clima di Milano
Piccola premessa: esiste un archivio storico del clima meneghino a partire dal 1763, anno in cui la storica stazione meteorologica di Brera ha iniziato ad essere attiva, una delle prime in Italia e oggi autentico patrimonio per chi studia la meteorologia in quanto possiede una delle più lunghe serie storiche termo-pluviometriche italiane.
E’ di questi dati che ci siamo serviti per stilare questa piccola lista. Solo dopo averli letti, potrete tornare a lamentarvi delle canicole e delle gelate.
10 record del clima di Milano
Giornata più calda di sempre: 11 Agosto 2003, +39,8° C
Giornata più fredda di sempre: 23 Febbraio 1855, -17,3° C
Giornata più nebbiosa di sempre: 24 Novembre 1992, visibilità sempre sotto i 100 metri
Giornata più piovosa di sempre: 23 Settembre 1993, caddero 123mm di pioggia
Giornata invernale più calda di sempre: 15 Febbraio 1990, +24,8°
Giornata estiva più fredda di sempre: 20 Agosto 1863, +9,0°
L’anno più temporalesco: 1998, 33 giorni di temporali
L’anno più assolato: sempre il 1998, 174 giorni di sole
La giornata più ventosa di sempre: 29 Luglio 2013, vento a più di 180 km/h
La più grande nevicata di sempre: ovviamente lei, La Nevicata del Secolo, 90 cm di neve in 72 ore, dal 13 al 17 gennaio 1985.
MILANO CITTA’ STATO
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Il Cavallo di Napoleone è rimasto alla Statale
La facoltà di veterinaria dell’Università di Milano ospita uno scheletro di un cavallo. Si tratta di quello montato da Napoleone nella campagna d’Egitto. Il cavallo fu donato a Eugenio Beauharnais e morì a Monza.
Fonte: Conosci Milano? Di Luca Scarlini. Edizioni Clichy
10 cose di Milano che non faresti MAI gestire a Roma

Cosa capiterebbe se Roma gestisse Milano.
10 cose di Milano che non faresti mai gestire a Roma
#1 I mezzi pubblici
A Roma sono proprio mezzi, La metà è rotta oppure senza gomme.
#2 I rifiuti
Sono perfino rifiutati dalla società addetta al recupero.
#3 Le buche delle strade
A Roma ci sono 10.000 buche stradali. Più che strade sembrano un formaggio svizzero.
#4 Il traffico
Se è un caos nella grande Roma, A Milano sarebbe l’Armageddon.
#5 La Settimana della moda
Diventerebbe un mese perché non riescono a fare le cose in tempo.
#6 Il Fuorisalone
Diventerebbe un circo dell’antica Roma.
#7 La nebbia
Dichiarerebbero lo stato di calamità.
#8 Piazza Gae Aulenti
Sarebbe piena di celti che si farebbero fotografare con i turisti.
#9 Il Duomo
Ci metterebbero il Papa.
#10 Milano città stato
La distruggerebbero per gelosia.
#Ps. I gatti
Farebbero m’aò’ invece che miao
MILANO CITTA’ STATO
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Zucca in festa!
Sai che quando si tratta di mangiare io sono sempre in prima linea, pronta per raccontarti cosa c’è di buono in città.
Questa volta voglio anche farti una domanda: cosa fa “Ottobre“?
Pensa al freddino che sta preannunciando l’inverno, al colore delle foglie che cadono dagli alberi o ad Halloween, festa caratterizzata per un ortaggio in particolare…
Esatto: la zucca.
E’ quel genere di alimento che ami o odi, non c’è niente. Personalmente, la amo alla follia (penso si fosse capito, ma lo dico lo stesso).
Dalla dolcissima polpa ai suoi semi gustosi, tutto di questo ortaggio è buono da gustare in diversi modi.
… ed Eataly lo sa, per questo organizza per tre giorni “Zucca in festa!“, l’evento durante il quale potrai gustare la zucca in tutte le salse: qualsiasi cosa assaggerai, dall’aperitivo, alle pietanze servite e persino la birra, sarà a base di questo gustoso alimento arancione.
Ma non si tratterà solo di mangiare tante prelibatezze colorate, anche di imparare qualcosa di nuovo, perchè gli chef e gli esperti che saranno ospiti di tutte le giornate ti spiegheranno i metodi di preparazione, alcune curiosità e molte altre cose riguardo questo ortaggio dalle mille risorse.
E’ l’occasione perfetta abbuffarsi in modo istruttivo, te lo dico io: a partire da oggi alle 18.00 fino a domenica, potrai riassaggiare quei sapori che fanno tanto “autunno” e sperimentare abbinamenti inediti.
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10 motivi per cui Milano dovrebbe chiedere l’annessione al VENETO
Milano è in crisi di appartenenza. Non si sente pienamente italiana, non si sente lombarda, guarda più a Berlino o a Londra che alle altre città d’Italia. Le restano due opzioni: diventare una città stato o chiedere l’annessione al Veneto.
“Si può, con l’approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione ed aggregati ad un’altra.” (Art.132 Costituzione Italiana)
10 motivi per cui Milano dovrebbe richiedere l’annessione al Veneto
#1 Perché siamo già stati insieme
Milano era insieme al Veneto nel Regno d’Italia sotto Napoleone e poi nel Lombardo-Veneto, Stato dipendente dall’impero asburgico prima dell’unità d’Italia. Mentre nei secoli precedenti la Lombardia è rimasta divisa tra ducato di Milano e Repubblica di Venezia.
#2 Grazie ai veneti nei referendum si raggiungerebbe il quorum
L’elevata affluenza dei veneti potrebbe assicurare il raggiungimento del quorum nonostante il non voto dei milanesi.
#3 Ci si mette meno ad arrivare a Verona che a Sondrio
Milano-Verona in treno: 1 ora e 13 minuti. Milano-Mantova: 1 ora e 55 minuti. Milano-Sondrio: 2 ore e 1 minuto.
#4 Perché così anche il Veneto avrebbe una metropoli
Le 10 città più grandi del Veneto messe assieme non fanno gli abitanti di Milano. Nessuna città supera i 300 mila residenti. Lo stadio San Siro al completo sarebbe la sesta città più popolosa del Veneto.
#5 Perché ha una bandiera più bella di quella lombarda
#6 Perché è sempre stata una Repubblica
Il primo Doge risale al 697 secolo d.C.
Per circa mille anni la Repubblica di Venezia è stato uno Stato moderno e liberale d’ispirazione per il mondo intero.
#7 Perché aveva la città stato per eccellenza
Nata come città stato Venezia si è poi sviluppata arrivando a dominare terre che oggi sono slovene, croate, montenegrine, albanesi o greche.
#8 Perché finalmente Milano avrebbe lo sbocco sul mare
Basta code in Liguria.
#9 Perché gestirebbe le competenze in maniera autonoma dal governo
23 competenze che in Lombardia vengono gestite da Roma.
#10 Con i 9/10 delle tasse potremmo fare 10 linee metropolitane in un anno
E tante altre cose straordinarie (clicca per vederle).
MILANO CITTA’ STATO
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I ragazzini milanesi come quelli nordeuropei: 10 idee per non renderli dei bamboccioni
“Genitori: dovete andare a prendere i figli a scuola“, ha dichiarato la ministra Fedeli, ricordando che “lo dice la legge”. Almeno fino ai 14 anni. In un’età in cui in passato si andava in guerra, in Italia non puoi neanche tornare a casa da solo. Crediamo che a Milano Città Stato bisogna ripartire da questo: educare i più giovani a diventare degli adulti responsabili.
I ragazzini milanesi come quelli nordeuropei: 10 idee per non renderli dei bamboccioni
#1 Divieto di farsi accompagnare a scuola dai genitori (o dai nonni)
Un’infamia assoluta. Alle medie occorre incentivare l’uso di scuolabus o dei mezzi pubblici. Un liceale accompagnato da genitori o nonni va sospeso per un giorno. Vietati i SUV davanti alle scuole.
#2 Lavoretti estivi a partire dai 14 anni
Attività stagionali come raccogliere i pomodori oppure possono anche lavorare come meccanici o falegnami. O pizzaioli così si assicurano un futuro certo in caso di rovesci finanziari.
Anche prima dei 14 anni si dovrebbero apprendere attività artigianali fondamentali per apprendere manualità e senso pratico.
#3 Più attività nella natura
Dalla coltivazione alla vita nei boschi per apprendere le leggi della natura.
#4 Un po’ di vita di strada
In generale occorre favorire l’attitudine a farcela da soli, a vivere ogni problema come qualcosa da risolvere e non da scansare con terrore. Perchè se non ti autoresponsabilizzi non crescerai mai. In Italia non si diventa mai adulti perchè si aspetta sempre che altri ci risolvano i nostri problemi.
#5 Conquistarsi le gratificazioni
Stop alla paghetta automatica ma abbinarla a compiti svolti o a risultati ottenuti. Occorre trasmettere l’idea che i soldi non sono un diritto acquisito ma il risultato del proprio lavoro e della propria intraprendenza.
#6 Stop a leggi assurde che trattano i ragazzini come dei deficienti
Inutile fare leggi o regolamenti su ogni cosa. I ragazzini devono imparare fin dalla più tenera età ad autogestirsi e ad autofrenarsi nei comportamenti che danneggiano se stessi o gli altri.
#7 Punizioni esemplari: chi rompe paga
Trattarli da agenti responsabili. In caso di atti vandalici il principio è che siano loro a pagare, facendo in modo di rimediare personalmente a quanto provocato. I genitori non possono mai intervenire né sugli insegnanti né su chi assegna queste punizioni.
#8 Prendersi cura della scuola
In Giappone prima delle lezioni gli studenti fin dalle elementari devono pulire la scuola. Vengono educati a prendersi cura degli spazi in cui vivono invece che a lasciarglieli sporcare perchè tanto ci pensano gli altri.
#9 Stop ai compiti a casa
Quando sei a scuola studi. Quando sei a casa gestisci la tua vita in libertà. Assegnare compiti a casa crea anche discriminazione tra i bambini: se hai genitori colti fai i compiti bene, se hai genitori ignoranti fai i compiti da asino.
#10 Stop all’atteggiamento iperprotettivo dei genitori italiani (dovuto anche a leggi assurde)
Se si va all’estero, si vede come si comportano i bambini delle varie nazionalità: c’è una differenza pazzesca con i bambini italiani. I Bambini del nord si autogestiscono. I bambini italiani, siccome sono abituati che interviene sempre il genitore, non hanno autonomia in niente, urlano, piangono, vanno sempre a chiedere l’intervento di qualcun altro.
Negli anni crea dei cittadini immaturi e irresponsabili.
La narratrice araba: Sharazad fuori dal Palazzo
Anche se non le hai fisicamente lette, sono certa che hai presente l’enorme manoscritto che contiene “Le mille e una notte“.
Io ho appena finito di leggerlo: se non hai presente nemmeno per sbaglio, sappi che il filo conduttore di tutte le storie presenti nel libro è il racconto di Sharazad, la ragazza che chiese al Visir, suo padre, di darla in sposa al Sultano.
Non certo per diventare una principessa, bensì per fermare la furia omicida del sovrano, il quale, in seguito al tradimento della moglie (che aveva fatto prontamente giustiziare), aveva deciso di sposare ogni giorno una ragazza diversa e, dopo averci passato la notte, di farla uccidere senza pietà.
Dopo il matrimonio, la dolce Sharazad escogitò uno stratagemma per fermare il Sultano: ogni notte raccontava una parte di una storia e si interrompeva alle prime luci dell’alba senza terminarla. Così il sovrano doveva aspettare la notte successiva per sapere come sarebbe continuata la fiaba.
Questa trovata geniale andò avanti per mille e una notte e, alla fine, il Sultano decise di non uccidere la ragazza grazie alla sua fantasia, alla sua cultura e al suo animo buono.
Come Sharazad, le donne arabe anticamente raccontavano storie tra le mura domestiche… ma oggi?
Le vediamo diventare giornaliste, sceneggiatrici e molto altro.
Qual è stato il meccanismo sociale nella cultura araba che ha permesso questo cambiamento?
Se sei curioso e appassionato quanto me, potrai scoprirlo questo giovedì al Mudec, dalle ore 18.30, durante la conferenza “La narratrice araba: Sharazad fuori dal Palazzo“.
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Accelerazione senza freni: 10 proposte alternative per ridare tempo a Milano senza rallentarla
Dopo l’appello di Sala: “Vorrei che Milano rallentasse“, ecco 10 proposte per ridare tempo ai milanesi.
10 idee per ridare tempo a Milano senza rallentarla
#1 Accelerazione della Pubblica amministrazione
Per ridurre traffico e inutili perdite di tempo il primo passo lo dovrebbe compiere la pubblica amministrazione. Documenti, pagamento delle multe, ogni pratica dovrebbe poter essere fatta da casa con pochi click. Ogni assessorato dovrebbe avere l’obbligo di rispondere ai cittadini entro massimo 24 ore. Ci sono impiegati comunali che usano il computer come se fosse una macchina da scrivere.
#2 Migliorare la comunicazione del Comune di Milano
In particolare occorre riorganizzare il sito del Comune. Non si trova mai niente. Fa perdere ore. Basterebbe affidarlo a un esperto di comunicazione.
#3 Togliere tempo al traffico
Incrementare gli spostamenti alternativi alla macchina. E costruire tunnel sotterranei per le auto: a Stoccolma o a Bruxelles riesci ad andare dall’altra parte della città in 5 minuti.
#4 Trasformare la 90/91 in una specie di metropolitana
Creare un anello per il percorso accelerato della 90/91, abolendo i semafori.
#5 Incrementare le connessioni tra i raggi
Invece di insistere ad aumentare solo le connessioni con il centro, occorre incrementare anche le connessioni tra i raggi: per andare da qualunque parte bisogna sempre passare dal centro. Sarebbe utile una linea circolare della metropolitana come esiste a Berlino e in altre metropoli.
#6 Metropolitana 24 ore
Estendere gli orari della metro, come nelle principali città europee, consente di distribuire meglio i flussi delle persone e far vivere con più calma gli eventi serali in città.
#7 Potenziare il wi fi cittadino
Ogni connessione alla rete deve essere superveloce.
#8 Supportare i genitori per i figli
I genitori milanesi trascorrono gran parte del loro tempo facendo gli autisti. Per portare i figli a scuola, ai corsi di nuoto o di yoga. In altre città è il Comune che si fa carico degli spostamenti dei ragazzi.
#9 Aiutare gli anziani nelle commesse domestiche
A Milano gli anziani sono lasciati soli o a carico dei loro figli per l’assistenza. In Svezia c’è un aiuto domestico: HemHyalp. Fornisce supporto agli anziani a sbrigare le faccende domestiche anche a chi non si può permettere un aiuto.
#10 Mettere i generatori di nebbia
Per consentire a ognuno momenti di intimità con il proprio pezzetto di città.
Nella Stazione Centrale c’è un RITRATTO di Mussolini
Nel Padiglione Reale della Stazione Centrale si trovano tre opere dipinte da Cascella nel 1931 raffiguranti episodi legati alla famiglia Savoia.
In uno di questi è ritratto l’incontro tra Mussolini e re Vittorio Emanuele dopo la marcia su Roma.
Si trova tra i mosaici alla Piattaforma 20 e ritrae Benito Mussolini nell’atto di dare il via al progetto di costruzione della stazione. Una iconografia coerente con un luogo simbolo della politica fascista e pieno di sue icone. Il viso è semi cancellato come damnatio memoriae, per sconfessare il fondatore del Fascismo.
Questa non è l’unica immagine che ritrae il duce a Milano. Addirittura esiste una statua sul Duomo con il suo volto.
MILANO CITTA’ STATO
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