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Una serata Far West style, al Saloon of the Artist

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Nei meandri della Chinatown milanese, precisamente al numero 24 di Via Giovanni Battista Niccolini, sorge un locale dall’aspetto pittoresco e particolare che salta subito all’occhio: è il Saloon of the Artist, un locale nel quale passare una serata in perfetto stile Far West.

L’atmosfera è proprio quella delle locande del selvaggio west americano: i tavoli, le sedie, il camino, i quadri, gli ornamenti da muro, il bancone… persino la porta (naturalmente quella più interna, se no sai che freddo, d’inverno?) è in perfetto stile saloon. Ti sembrerà di essere tornato indietro all’epoca dei cow boy in piena Milano.

Chiama a raccolta tutta la tua compagnia e vieni a bere i portentosi drink del locale: dalla birra al negroni, tutti i cocktail sono curati nei minimi dettagli, per una qualità ottima. Quello che, però, è davvero strepitoso sono i chupiti: al Saloon potrai assaggiare il cervello, lo stomaco, l’intestino… tranquillo, non si tratta di strani liquidi mollicci, ma di shot studiati e strutturati in modo che, all’interno dell’alcolico principale, si disegnino delle sagome che ricordano le parti del corpo dalle quali le miscele prendono il nome… e sono davvero ottime, ne vorrai sempre di più.

Se vuoi passare un dopocena alternativo, salta in sella al tuo destriero, prendi il cappello, il lazo e la pistola e porta i tuoi amici mandriani al Saloon.

 

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Paolo Bertaccini: “Le radici storiche dell’autonomia ambrosiana”

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L’intervento di Paolo Bertaccini, intitolato “Il progetto Milano Città-Stato del 1996 e radici storiche dell’autonomia ambrosiana” agli Stati Generali di Milano Stato.

Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14, Milano, martedì 16 giugno 2017
Riprese: Elite
Montaggio: Sydney Oketayot
www.milanocittastato.it

Le Sere FAI d’estate propongono Villa Necchi Campiglio

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Villa Necchi Campiglio - Via Mozart, 14

Hai mai visto la Villa Necchi Campiglio in via Mozart? Già solo dall’esterno sembra un posto meraviglioso per passare dei momenti indimenticabili.

Questa sera, il FAI, per il ciclo “Sere FAI d’Estate“, organizza un evento che ti permetterà di entrare nel giardino di questa meravigliosa struttura, rilassarti a bordo della piscina nascosta dalle fronde del giardino interno alle mura e ascoltare mandolini, flauti, clarinetti e violini suonati dagli studenti Conservatorio Giuseppe Verdi, che delizieranno questi attimi magici che ti faranno sentire in pace coi sensi.

Se sei curioso di vedere da vicino la stessa struttura della Villa, potrai cogliere l’occasione per scoprire i dettagli dell’affascinante architettura portaluppiana e i segreti dell’alta società milanese del secolo scorso, in particolare proprio della famiglia Necchi Campiglio.

A partire dalle 19.30, potrai passare una serata davvero magica, al costo di 15 euro, che potrai arricchire con il gustoso aperitivo con cocktail fornito dalla Caffetteria di Villa Necchi, al costo di 7 o 5 euro.

Cosa aspetti? Acquista il tuo biglietto al link http://www.serefaidestate.it/le-sere/villa-necchi-campiglio, non perdere un minuto di più!

 

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Sabato 10 torna Expop con 12 progetti da toccare e votare

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Per il sesto anno consecutivo torna Expop, la rassegna delle idee visionarie giunta quest’anno alla sesta edizione con il tema: “Milano for Italy“.

AAA cercasi progetti per dare una nuova visione al Paese“. E’ questa la call lanciata a inizio anno da Associazione Vivaio che organizza l’evento.
Dei molti che hanno risposto, solo 15 hanno superato la selezione in occasione del Visionary Forum del 19 maggio e 12 di loro accederanno alla finale di Expop 2017, prevista, come da tradizione, al Vivaio Riva, sabato 10 giugno, dalle ore 09,30 alle 20.00. 

Allora, come per magia, nella casa di Vivaio prenderanno forma progetti che da Milano possono essere adottati da altre città, in Italia e nel mondo, in una logica di contaminazione virtuosa.

La gara sarà tra 12 progetti diversi tra loro, ma accomunati da due aspetti: la voglia di condivisione e il sapersi confrontare con il pubblico non solo per farsi votare, ma per incontrare le voci di chi potrà consigliare come passare alla fase di execution, raccogliere eventuali adesioni, contributi e collaborazioni.

Un aspetto, quest’ultimo, che nel passato ha già raccolto casi di successo, da VespiAMO, la tesi di alcuni studenti della Università Bocconi che ha anticipato di oltre un anno la piattaforma di Scooter Sharing in dotazione al Comune di Milano, a Giardino Sonoro, adottato in forma educational in svariate parti d’Italia, da Parco Orbitale, il grande parco urbano entrato nei temi delle ultime elezioni amministrative, a Bon, il nuovo progetto di business che sta decollando in tutta Italia, fino al Bosco Invisibile, di scena da diversi mesi per combattere l’inquinamento. 

I progetti di EXPOP 2017

Tanta sharing economy come filo conduttore dei nuovi progetti e una generale voglia di condivisione. Ecco quali sono le idee che da Milano possono essere adottate ovunque.

Un ragazzo umbro che lavora e vive fuori sede ha pensato a Chromoshome,​ il marketplace degli annunci con le recensioni di appartamenti, dei loro proprietari, degli inquilini, del quartiere…

YourDesk consentirà a chiunque abbia anche solo una scrivania di darla in condivisione con chi vuole lavorare.

Utopicon​ con la sua piattaforma che permette a coloro che hanno bisogno di un aiuto di trovare chi può svolgere una determinata mansione, dietro corrispettivo di un compenso che saranno i due contraenti a stabilire.
Per gli studenti universitari, poi, ecco ​Taskhunters​ che vuole favorire la ricerca di lavori temporanei, prime esperienze professionali nella costruzione di un CV.

Se non sono gli spazi a mancare ma i talenti allora entra in gioco ​Skillsjobs.it​: il primo Meetic del lavoro per trovare il candidato ideale sulla base delle soft skill e non a fattori quali genere, età, nazionalità.

Il portale ​YouMilan.it​ si propone come il punto di incontro e scambio per gli stranieri a Milano, uno strumento per conoscere la città e i nuovi milanesi.

Dopo quello della condivisione, altro tema storicamente molto presente nelle edizioni di Expop è la sostenibilità ambientale. Il green è presente con le visioni ambiziose di Clairy​, un vaso per piante ideato da ragazzi di Pordenone che funge da purificatore d’aria tecnologico, in grado di ripulire l’aria negli spazi indoor, potenziando l’attività delle piante, e di Green4al​l, il giardino pensile da installare sugli edifici esistenti che migliora le prestazioni energetiche delle abitazioni e riqualifica in verde la città.

Non mancano i temi sociali forti, come la violenza di genere e la salvaguardia delle donne che ispirano il progetto Newedu 4.0.

Infine, il tempo libero è rappresentato da “​Tweet Ride​”, la pedalata urbana con stile popolata da ciclisti vestiti con abiti primi ‘900 che portano in città il gusto per la riscoperta e per un ritmo di vita diversa. Il ricavato degli eventi viene devoluto in beneficenza per la lotta contro il cancro. Altrettanto su due ruote La Bicicletta dalla Salute,​ che abbina i prodotti selezionati da PausaMi con la merenda naturale nei parchi e vicino alle scuole.
Agli amanti dell’arte è dedicato ​Espinasse 31​, la residenza per artisti di pop e street art provenienti da tutto il mondo e che farà di Milano il bacino delle nuove forme espressive.

EXPOP
sabato 10 giugno
dalle ore 9.30 e fino alle 20.00
Vivaio Riva, via Arena (di fronte al numero 7). 

Expop è un evento gratuito e aperto al pubblico. Tutti possono partecipare alle votazioni e scegliere il progetto vincitore di Expop 2017, Milano for Italy.

www.expop.org​ | ​www.associazionevivaio.com |​#EXPOP2017
info@associazionevivaio.it 

Corrado Passera: “I veri pericoli contro Milano Città Stato”

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L’intervento del manager Corrado Passera agli Stati Generali di Milano Stato.

Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14, Milano, martedì 16 giugno 2017
Riprese: Elite
Montaggio: Sydney Oketayot
www.milanocittastato.it

La statua di Mandela a Milano: perchè c’è e perchè è fatta così?

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Nell’ottobre 2015 è stata inaugurata, alla presenza dell’allora vicesindaco di Milano, Francesca Balzani, una statua in bronzo dedicata a Nelson Mandela.
La scultura si trova davanti alla sede del consolato generale del Sudafrica di Milano (in vicolo San Giovanni sul Muro 4, nei pressi della fermata Cairoli M1 e del Teatro Dal Verme) ed è stata donata dal governo del Sudafrica per ringraziare i cittadini di Milano per aver sostenuto il popolo sudafricano nella lotta per la libertá e la democrazia.

La statua è stata realizzata da Pietro Scampini, grande conoscitore del Sudafrica, ed ha una grandezza umana e posizionamento rasoterra.

Fonte: milano Weekend

Morgan in concerto all’Apollo Club

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Giovedì 8 giugno, Apollo Club, ore 21.30: segnati questa data, questo luogo e questo orario, perchè potai assistere al concerto di uno dei più irriverenti, sfacciati, ma al contempo virtuosi protagonisti della musica italiana: questa sera, sul palco del locale si esibirà niente meno che Morgan, il fondatore del fu gruppo rock Bluvertigo.

Durante questo concerto da togliere il fiato (anche se basta solo la presenza del cantate a far girare la testa), l’artista ripercorrerà tutto il suo background musicale, da Tenco a Bowie, e suonerà i suoi brani storici, quelli che ti hanno fatto ballare e cantare a squarciagola, e sarà accompagnato da una band che lo stesso musicista definisce imprevedibile, composta da Lino Gitto, Dario Ciffo e Gianluca de Rubertis.

Insomma, ci sarà da divertirsi, ridere, piangere, ma soprattutto urlare le parole dei classici della musica di Morgan. Non puoi perderti questa occasione, anche perchè il biglietto costa solo 10 euro. Cosa aspetti? Accampati all’Apollo Club per ottenere il posto migliore (scherzo eh… anche se…)

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Darsena o Venezia del Nord? I CANALI che non ti aspetti

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L’acqua è un elemento naturale che accomuna numerose città. È lo specchio della cultura, dello spettacolo, del divertimento, è luogo d’incontro per cittadini e turisti. In questo articolo abbiamo deciso di osare e mettere a confronto gli inimitabili canali della cosiddetta Venezia del Nord, con i sempre più affollati Navigli milanesi.

In entrambi i casi si parla di città fluviali; Milano come Amsterdam, sorgeva sull’acqua. È una questione di chilometri e… di grandi nomi. Per il capoluogo lombardo, il Ticinello è stato il primo canale che ha dato vita alla costruzione del Naviglio Grande nel 1179, con cinquanta chilometri di percorrenza. Dal Quattrocento ha inizio una carrellata di personaggi noti nel nostro immaginario collettivo: Francesco Sforza affida al suo ingegnere, Bertola da Novate, la costruzione del Naviglio della Martesana mentre il suo perfezionamento è opera di Leonardo da Vinci con un sistema di chiuse che permise la navigazione dalla Valtellina a Milano; fino ai novanta chilometri di canali navigabili nel 1475. Impossibile non citare Napoleone che, nel 1805, completa la costruzione del Naviglio pavese e porta alla massima funzionalità i collegamenti; come il raggiungimento del mare tramite il naviglio di Pavia e il Po’. Un elenco che ha portato la Lombardia a candidare i suoi Navigli tra le bellezze dell’umanità.

Chi invece, dal 2013, fa già parte del patrimonio dell’umanità Unesco è: il quartiere dei canali di Amsterdam, costruito tra il XVI e il XVII secolo. La rete di canali olandesi vanta più di cento chilometri, 90 isole e 1500 ponti. Tra i principali per lo sviluppo residenziale durante il Secolo d’oro: Herengracht o Canale dei patrizi, Keizersgracht o Canale dell’imprenditore, Prinsengracht o Canale del principe e Singelgracht per la gestione delle risorse idriche. Lungo le loro sponde si trovano 1550 edifici monumentali; tra le costruzioni più famose troviamo la Casa di Anna Frank, il Noordermarkt, la Westerkerk (chiesa più alta della città) o ancora il commemorativo Homomonument. Questo è il cuore pulsante della città e le attività offerte non sono poche, dalle canoniche escursioni in battello e Canal Bus (con tanto di cene o drink a bordo), al noleggio di natanti; dalla visita delle eleganti magioni che ospitano musei di ogni genere alle danzanti houseboat; dalle passeggiate tra i tipici mercati di tulipani al relax su bar galleggianti. Gli eventi culturali proposti sono molteplici: il Festival dei Canali che, dal 1998, è uno dei più importanti per i giovani talenti della musica classica; lo spettacolare Festival delle Luci; l’impressionante riversamento umano sui corsi d’acqua durante il King’s Day; la pittoresca Canal Parade e infine la coraggiosa Amsterdam City Swim.

I Navigli di Milano come rispondono a tanta offerta? Avendo abitato in entrambe le città, posso dire che a volte basta una semplice corsa pomeridiana attorno al proprio isolato, per scoprire degli angoli che non ti aspetti o, in questo caso, dei canali. Ad esempio il Naviglio Grande con i suoi palazzi signorili, le cascine, i borghi, i ponti, le chiese di ogni epoca e gli approntamenti da pesca, offre un’atmosfera suggestiva di passato e presente, che si alterna tra le vie di comunicazione più vitali del territorio. Punto focale per le attività è la Darsena, antico porto della città meneghina, resa famosa dai numerosi bar che propongono aperitivi per ogni gusto e tasca (grave mancanza olandese), senza rinunciare a ristoranti upper-class, cucina greca, birrifici artigianali, street food, artisti di strada, imbarcazioni per turisti e il mercato coperto di piazza XXIV Maggio.

Tutto questo successo è anche conseguenza della riqualificazione per Expo 2015 e degli innumerevoli appuntamenti fissi. Basti pensare alla magia dei mercatini natalizi con il Darsena Christmas Village; a ogni ultima domenica del mese che offre, per un pubblico di intenditori e collezionisti, una manifestazione di ben due chilometri di antiquariato, modernariato e vintage; o ancora all’arte che regna sulle sponde del Naviglio Grande, grazie alle mostre collettive degli Associati artisti con un mix di personalità ed espressione. Il divertimento è assicurato per ogni singola stagione: il cimento invernale che dal 25 gennaio 1895, con la Canottieri Olona, viene praticato dai più impavidi nelle gelide acque del Naviglio; la rassegna di eventi FAN – Navigli Acqua Festival – dediti all’espressione creativa di acqua e territorio con perfomances di design, arte, musica e teatro come la Water Jam o la Calligrafia urbana; NavigaMI, una sorta di salone nautico galleggiante, con area espositiva di imbarcazioni fino ai 12 mt, più esercitazioni per grandi e piccini (NavigaMI Kids); Navigli Golosi con i percorsi enogastronomici dei Farmer Market locali e la valorizzazione delle tradizioni contadine con il progetto Acqua Bella e Buona o ancora la rievocazione storica di El Barchett de Boffalora, che riporta indietro di cento anni alle tratte delle barche corriere. Last but not least, la grande manifestazione-evento StraNavigli, che si prepara a (s)travolgere la Darsena e i canali di Leonardo, dal 9 all’11 giugno (proprio questo weekend!), all’insegna dell’Urban e Water Sport con numerosi appuntamenti e personaggi. Tra questi: la premiazione dell’Italian Surf Award, la StraNavigli SUP Challenge, una Surf Skate Zone, la scuola di LongSkate con Sbandabrianza, il meglio della scena Urban Roller, i Canottieri di San Cristoforo e mille altri ancora che non basterebbero poche battute per annoverarli tutti.

 

CLAUDIA BOCA

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Carne y Arena di Alejandro G. Iñárritu

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Da oggi fino al 15 gennaio 2018, potrai assistere alla proiezione di un film di 6 minuti e mezzo molto speciale, presentato in anteprima durante il Festival di Cannes e giunto fino alla Fondazione Prada: “CARNE y ARENA”, di Alejandro G. Iñárritu, in collaborazione con il tre volte premio Oscar Emmanuel Lubezki.

Il progetto, basato su fatti realmente accaduti, confonde e rafforza le sottili linee di confine tra soggetto e spettatore, permettendo di rivivere intensamente un frammento del viaggio di un gruppo di rifugiati, utilizzando le più recenti e innovative tecnologie di realtà virtuale per creare un grande spazio multi-narrativo che include personaggi reali.

Un’esperienza individuale che permetterà al visitatore di immergersi completamente all’interno di un racconto toccante e coinvolgente, di vivere fisicamente il cinema come protagonista di una vera e propria rivoluzione comunicativa, che varca la soglia del virtuale per far sconfinare l’umano nell’immaginario e viceversa.

Un evento assolutamente da non perdere, al quale potrai partecipare, pagando 10 euro, solo su prenotazione tramite il link http://ticketing.fondazioneprada.org/ticketing/UIPublic/home2.aspx?IdSpettacolo=10283.

Fossi in te, non perderei l’occasione di essere al centro di un evento così importante all’interno di una rivoluzione cinematografica e tecnologica in atto, rappresentata proprio dal cortometraggio Carne y Arena… per dirla in breve: che aspetti a prenotarti?

 

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Italia è l’Albania d’Europa. Quella degli anni novanta

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Negli anni novanta ogni giorno si liberavano nuovi stati. Ma c’era un’eccezione: l’Albania, che rimaneva un paese stalinista degli anni cinquanta. Era un luogo a se stante all’interno di un mondo che stava cambiando in una maniera pazzesca.

L’Italia è l’Albania dell’Europa degli anni novanta. C’è uno stato che sta impoverendo le persone e invece le persone pensano che la soluzione sia lo stato. Si pensa al lavoro come diritto quando ormai ovunque è considerato qualcosa che si deve conquistare. Si pensa che il pericolo sia esterno, quando invece la verità è che ci siamo sempre fatti più male da soli: dal terrorismo degli anni settanta ai 1500 feriti di piazza San Carlo a Torino. Si dà la colpa all’Europa quando tutto il resto dell’Europa cresce e l’unica politica economica che unisce i nostri governi è quella di chiedere all’Europa di poterci indebitare di più.
L’unica reale riforma che siamo riusciti a fare negli ultimi vent’anni, il passaggio dal proporzionale all’uninominale, è stata cancellata con l’accordo fra tutte le forze politiche: divise in tutto tranne che nel farci ritornare nel passato. Altra mossa degna dell’Albania del novecento.

L’unica reale riforma che siamo riusciti a fare negli ultimi vent’anni, il passaggio dal proporzionale all’uninominale, è stata cancellata con l’accordo fra tutte le forze politiche: divise in tutto tranne che nel farci ritornare nel passato.

Come l’Albania di allora anche l’Italia di oggi difende i privilegi giustificandoli in nome di paure collettive. In Albania si alimentava la difesa dello status quo attraverso la paura dell’invasione. Era talmente forte l’uso della propaganda dell’attacco imminente come strumento di controllo sociale che ancora oggi in Albania, se vai fuori dalle città le vecchie strade non sono dritte. Sono tutte piene di curve, anche se si trovano in mezzo a una pianura. Perchè lo facevano? Perchè nel caso in cui fossero arrivati gli aerei a invadere il territorio, non avrebbero potuto atterrare. In nome di questa paranoia hanno strutturato un sistema che in realtà era fatto per difendere pochi privilegiati.

Qual è la via di uscita per evitare la fine della vecchia Albania?
Io credo che la cosa più utile sarebbe che si costituissero delle comunità che si sostituissero ai partiti. I partiti erano nati come strumenti di mediazione tra gli interessi dei cittadini e il governo, ma sono diventati un fattore di divisione all’interno della società. Ciò che ci tiene bloccati nel passato è proprio la logica del partito come la viviamo noi. In Germania, dove ho vissuto, non c’è il partito come lo abbiamo noi. Da noi il partito è perenne, in Germania il partito esiste in campagna elettorale: finita la campagna elettorale il governo è unico, lo stato è unico. E la stessa cosa avviene nelle altre democrazie.

noi siamo rimasti a un mondo ottocentesco, diviso in parti che fingono di lottare ma in realtà non fanno altro che preservare il problema, quello di un sistema fatto di privilegi antistorici e antisociali.

Paul Romer, teorico delle charter cities, ha dimostrato che le regole quanto più sono sbagliate, tanto più difficile diventa cambiarle. Questo accade perchè sono sbagliate le regole che producono vincitori e vinti, privilegiati e gente che si deve fare carico di quei privilegi. L’Italia è piena zeppa di queste regole sbagliate, di pensionati di serie A (retributivi) e pensionati di serie B (contributivi), di vecchi tutelati e di giovani senza garanzie, di impiegati pubblici pieni di diritti e di imprenditori pieni di doveri.
In questa Italia l’unica speranza è che vi sia un territorio che dia vita a un nuovo sistema di regole, che non nascano dalla ricerca di privilegi ma dalle esigenze di una comunità.

In questa Italia l’unica speranza è che vi sia un territorio che dia vita a un nuovo sistema di regole, che non nascano dalla ricerca di privilegi ma dalle esigenze di una comunità.

Io credo che questa area possa nascere solo in due zone: nelle province di Trento e Bolzano, che di fatto già stanno sviluppando un sistema di regole alternativo allo stato, oppure a Milano. 
La debolezza di Milano è il fare parte di un sistema normativo che farebbe fallire qualunque straniero: un tedesco abituato a uno stato che ti aiuta, qui fallirebbe in sei mesi. La forza di Milano è che qui la comunità dipende da se stessa, non dallo stato. 
Il destino di Milano è di porsi come fortino degli interessi dei cittadini, per far nascere qualcosa da zero. Anche perchè lo stato centrale sta diventando talmente debole che qui dobbiamo essere pronti addirittura a costruire un modello di stato 4.0, che sia il più evoluto a livello internazionale. Milano ha tutto per farlo: ha intelligenze, capacità, cultura più europea che mediterranea. Le manca solo il coraggio della storia, quella che ha consentito a popoli di liberarsi da regimi che costruivano strade a zig zag.

Il Milano Film Festival propone Belladonna of Sadness

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Belladonna of Sadness… come descrivere questo lungometraggio animato del grande regista giapponese Eiichi Yamamoto?

Io sono una grande appassionata di animazione in generale, ma credo che, in alcuni casi, quella giapponese sappia dare suggestioni, emozioni e pensieri che quella occidentale stenta a donare, parlando ovviamente della sfera “per adulti”.

Questo film dallo spirito femminista è proprio fatto di suggestioni: immagina tanti acquarelli uno in fila all’altro, come uno storyboard non ancora animato, che si susseguono seguendo la narrazione della voce fuori campo, mentre una colonna sonora dolcissima, ma al contempo malinconica, ti penetra fino all’animo. Aggiungi momenti di grande angoscia psichedelica alternati ad attimi di tranquillità apparente e verrai immediatamente coinvolto in questa storia appassionante.

Questo film ti farà conoscere la vicenda di Jeanne, una ragazza semplice e bellissima che, purtroppo, dopo il matrimonio viene sedotta dal diavolo, il quale le dona proprio il fiore della Belladonna, un potente afrodisiaco che la fanciulla comincia a distribuire al suo paese, fino a quando viene accusata di stregoneria

Di più non posso raccontarti, perchè vorrei che provassi quello che ho sentito io la prima volta che ho visto e vissuto questo lungometraggio. Ti avverto, però: è molto particolare, intenso, non adatto ai bambini troppo piccoli per tante motivazioni, ma questo non toglie che sia un capolavoro di animazione giapponese da non perdersi assolutamente, soprattutto se te lo consiglia il Milano Film Festival per l’Animation Slot.

Belladonna of Sadness ti aspetta giovedì sera, alle ore 21.30, al Cinema Ducale, che te lo propone al costo di 8.50 (comprando la prevendita sul sito): non vedo l’ora si sapere cosa ne pensi.

 

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Francesco Cancellato: “Pensare da astronave, correre da locomotiva”

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L’intervento del direttore de Linkiesta agli Stati Generali di Milano Stato.

Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14, Milano, martedì 16 giugno 2017
Riprese: Elite
Montaggio: Sydney Oketayot
www.milanocittastato.it

Vino veritas, uno spettacolo di Joe Bastianich

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A partire dal 22 maggio, per 10 lunedì sarà in scena al Teatro Franco Parenti “Vino Veritas”, uno spettacolo ideato da Joe Bastianich, un personaggio che non ha bisogno di presentazioni (coff coff… Masterchef Italia…coff coffimprenditore nel mondo del food… coff coff): la performance unisce le due più grandi passioni del protagonista, il vino e la musica, alla sua grande sincerità.

Tra parole e momenti musicali, comprensivi di brani composti proprio da lui, Joe racconterà al pubblico aneddoti e particolari inediti sulla sua storia senza alcun filtro, arrivando persino a sembrare crudo e irriverente (non è una novità, ma a noi piace proprio per questo).

Ogni appuntamento sarà come un confronto con il pubblico, in quanto ogni muro tra lui e la platea cadrà per lasciare spazio a un’atmosfera capace di far emergere sincerità ed emozioni, il tutto mentre si svolgerà una degustazione di alcuni tra i vini più rappresentativi della Cantina Bastianich. Inoltre, gli spettatori potranno condividere in modo anonimo i propri pensieri e le proprie considerazioni in diretta sui social, sempre all’insegna della sincerità e della schiettezza… e so che non vedi l’ora, ammettilo.

La sola voce del protagonista accompagnata dalla chitarra e un alternarsi di strumenti acustici faranno da supporto allo spettacolo, per sottolineare il desiderio e la ricerca, anche nel suono, dell’aspetto più vero e crudo dei racconti che verranno condivisi con il pubblico.

Cosa aggiungere? Io farei di tutto per vedere il mitico Joe Bastianich a teatro, tu no? Lo spettacolo inizia alle 21.15 e il biglietto costa solo 25 euro… Cosa aspetti? Corri a prenderlo, se vuoi evitare la pioggia di diludendo.

 

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Marco Cappato: “Milano Città Stato d’Europa”

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L’intervento di Marco Cappato (Radicali) agli Stati Generali di Milano Stato.

Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14, Milano, martedì 16 giugno 2017
Riprese: Elite
Montaggio: Sydney Oketayot
www.milanocittastato.it

Disinfestazione zanzare: chi la deve fare e come viene fatta

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La disinfestazione urbana viene svolta in parte dall’ufficio Disinfestazioni e in parte dai proprietari degli edifici.
L’ufficio Disinfestazioni del Comune interviene sugli immobili dell’Amministrazione Comunale e su spazi comuncali (spazi, giardini, cortili, cantine e solai annessi o antistanti gli edifici comunali, le strutture scolastiche, ecc.), oltre che sui tombini. La disinfestazione dei tombini viene segnata con dei colori a spray.

Per tutte le attività non comunali tutti gli interventi di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione vengono effettuati a cura e spese dei proprietari degli edifici e dei terreni.

Per disinfestare ci si deve dotare di un insetticida concentrato e di una pompa zaino. Le zone da trattare sono quelle con la vegetazione più fitta e si irrora al massimo fino a due metri di altezza.

La Disinfestazione vede coinvolti i seguenti soggetti principali:

Comune di Milano – Area Ambiente ed Energia – Ufficio Disinfestazioni- piazza Duomo 21
la cittadinanza può chiedere informazioni sull’operatività dell’ufficio e sulle differenti questioni della disinfestazione, contattando i numeri tel. 02 884.54321/67746;

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE – Servizio Igiene e Sanità Pubblica – S.S. Igiene degli Ambienti di Vita – SEDE: Via Statuto 5, Tel. 02 85.78. 3827 / 3863 / 9765 – Fax 02 8578 3864

Fonte: mosquitoweb

Gelato Festival, un evento da leccarsi i baffi

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Arriva in Piazza Castello, a Milano, il Gelato Festival, la più importante manifestazione dedicata al mondo del gelato all’italiana, nonchè un concorso europeo che premia i migliori gelatieri italiani e stranieri e i loro gusti creati per l’occasione… ma quello che, in fondo, ci interessa di più è sapere che, da oggi fino a domenica, ci sarà tanto gelato tutto insieme nella stessa piazza.

Si tratta di un evento on the road a bordo di tre food truck: ogni tappa del festival vede sfidarsi un massimo di 16 gelatieri, che proporranno tante leccornie ghiacciate studiate apposta per l’occasione, e i voti di una giuria di esperti e quelli della giuria popolare decreteranno il vincitore di ogni fermata del tour (pensa che bello dover assaggiare tanto, tanto, ma tanto gelato per capire quale gusto sia più buono… occhio al congelamento da freddo, eh).

Per partecipare alle golose attività del festival, come le degustazioni dei nuovi gusti proposti durante i contest, i gelato show e, dulcis in fundo (in tutti i sensi), persino fare parte della giuria popolare che decreterà, assieme alla giuria di esperti, il vincitore della tappa di Milano (rullo di tamburi…), bisogna acquistare i biglietti, disponibili al link http://srvticket.artacom.it/biglietteria/listaEventiPub.do?idOwner=147105, da 12 euro.

Direi che, pur di farsi un weekend lungo all’insegna del gelato d’autore, si può fare, no? Affrettati ad acquistare il tuo biglietto: l’offerta è limitata.

 

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Italy’s Karma: abbattiamo il debito pubblico e riprendiamoci il futuro

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Ridurre il debito pubblico è un mantra che sento ripetere fin da quando ero ragazzo. Da allora il debito è sempre cresciuto e resta una minaccia sul futuro del nostro Paese. A causa del debito pubblico non c’è certezza del domani, con uno stato che sembra sempre sull’orlo del fallimento. Ma se il problema permane, quali potrebbero essere degli interventi risolutivi?

Il paradosso del debito pubblico italiano
Dal 1995 a oggi il debito pubblico in valori assoluti è praticamente raddoppiato passando da 1100 miliardi a oltre 2.200. Il paradosso è che l’incremento del debito corrisponde quasi esattamente agli interessi che si sono pagati. Se si prendono gli ultimi dieci anni la spesa per interessi è stata di 760 miliardi di euro e negli ultimi trent’anni oltre l’80% dei bilanci pubblici si sono conclusi con un avanzo primario (al netto degli interessi). Significa che se non ci fosse stato il debito pregresso con i suoi interessi, lo stato italiano avrebbe potuto distribuire dividendi ai cittadini. Questi dati servono per capire che il debito pubblico è un problema soprattutto per gli interessi che si devono pagare.

se non ci fosse stato il debito pregresso con i suoi interessi, lo stato italiano avrebbe potuto distribuire dividendi ai cittadini.

Una sola Europa, un solo debito?
La capacità dello stato di gestire il debito pubblico viene valutata da un rapporto: debito/PIL. Ci sono due modi per tenere sotto controllo questo rapporto: ridurre il debito o aumentare il PIL, che rappresenta la ricchezza prodotta dal paese. Il rapporto viene anche valutato pro capite: ogni persona che vive in Italia, bambini compresi, ha una quota di debito pubblico superiore ai 38.000 euro.
Una delle richieste più popolari tra i nostri governi è quella di mettere assieme i debiti nazionali, o almeno una parte di loro, in un unico debito europeo, in modo che si riduca l’impatto sui singoli paesi, soprattutto quelli più indebitati, come l’Italia e la Grecia. A supporto di questa tesi si mostra proprio il fatto che da vent’anni il nostro stato è virtuoso (avanzo primario) ma che è entrato in una spirale di maggiore indebitamento a causa degli interessi sul debito pregresso e della dinamica degli interessi composti (interessi sugli interessi). Quello che chiediamo all’Europa sarebbe questo: di aiutarci a uscire da questa spirale, alleviandoci la spesa per gli interessi, suddividendola tra tutti i paesi. A questa richiesta la Germania insieme ai paesi del Nord Europa hanno risposto in modo netto: ogni paese deve pagare i suoi debiti. C’è da dire che quello che non può fare lo stato, lo può fare il cittadino: per ridurre la propria quota di debito basta trasferirci in uno stato meno indebitato. 

quello che non può fare lo stato, lo può fare il singolo cittadino: per ridurre la propria quota di debito basta trasferirCi in uno stato meno indebitato.

Un freno agli interessi composti: il congelamento del debito
Un’altra soluzione ipotizzata è di congelare gli interessi per un certo periodo in modo che gli avanzi primari consentano gradualmente di ripagarli, senza così dover inseguire gli interessi composti che sono alla base della crescita di un debito. Questo è un metodo che viene spesso perseguito in situazioni debitorie critiche, ma nel caso italiano rischierebbe di fare perdere credibilità allo stato, oltre a possibili ricadute negative per l’effetto panico, come la fuga dei capitali all’estero.

Uscire dall’euro per uscire dal debito?
C’è chi sostiene che una soluzione possa essere uscire dall’euro. In questo modo il debito verrebbe conteggiato in lire che attraverso svalutazioni progressive potrebbe essere ridimensionato. Il problema è che il debito nazionale è garantito in euro anche se un paese dovesse abbandonare la moneta unica. Questo determina che avere una moneta più debole, quale sarebbe la lira, produrrebbe l’effetto opposto, ossia di aumentare il peso di un debito garantito in euro su una valuta locale svalutata.

Preghiamo nella crescita
La strada invece per ora più praticata è stata cercare di limitare la crescita del debito (con tasse, controllo della spesa pubblica e bassi interessi) puntando tutto sulla crescita: se infatti aumenta il PIL il rapporto debito/PIL si riduce. Anche se di fatto la politica economica dei nostri governi è stata più quella di confidare nella crescita senza peraltro adottare strategie strutturali per innescarla, come potrebbero essere quelle che favoriscano imprese e investimenti che sono gli unici fattori di crescita reale in un’economia di mercato.

Confidare nella crescita o nei bassi interessi è rischioso e costituisce uno dei principali fattori di incertezza sulla sostenibilità del nostro debito. Ciò che invece occorre fare per generare un circolo virtuoso è affrontare il mostro del debito direttamente, con un intervento strutturale che possa limitare al minimo le ricadute negative. Sulla base di questa premessa sono due gli interventi strutturali che potrebbero risolvere drasticamente il problema debito. 

Confidare nella crescita o nei bassi interessi è rischioso e costituisce uno dei principali fattori di incertezza sulla sostenibilità del nostro debito. Ciò che invece occorre fare per generare un circolo virtuoso è affrontare il mostro del debito direttamente, con un intervento strutturale che possa limitare al minimo le ricadute negative. 

#1 L’incremento e la valorizzazione degli asset dello stato

Quando si chiede un prestito i due fattori che vengono presi in considerazione sono il reddito e il patrimonio. Lo stato italiano per certi aspetti è un nobile squattrinato. Guadagna poco, rispetto ai suoi debiti, però può vantare un patrimonio straordinario se paragonato agli altri paesi. Di solito nel debito pubblico si guardano i risparmi dei privati, ma in questo caso c’è di più: l’immenso patrimonio tangibile e intangibile del nostro paese. Un patrimonio che ha però due problemi. Il primo è che frutta poco. Tutti i musei italiani messi assieme fatturano come il Louvre, le cui maggiori attrazioni sono tra l’altro opere di artisti italiani. Da tutte le spiagge date in concessione a privati lo stato incassa circa 100 milioni di euro, un’inezia nel bilancio dello stato. E questi sono solo due esempi di quanto poco lo stato incassa dai suoi beni. Il secondo problema è che gran parte della ricchezza del nostro paese non è messa a patrimonio. Solo prendendo le opere d’arte, il nostro paese ha oltre la metà delle opere d’arte storiche del pianeta ma la gran parte di queste non è contabilizzate. Basterebbe mettere alla luce questo immenso patrimonio, valorizzarlo e creare un fondo inalienabile per poter ricevere anticipi sui ricavi futuri (attraverso processi di securitization) e abbattere così il debito. 

#2 Rimborso volontario del debito pro capite

Nella storia è accaduto che i cittadini si facessero carico dei debiti dello stato. Spesso si trattava di prestiti forzosi che di fatto rappresentano una rapina dello stato ai cittadini e hanno effetti depressivi sull’economia. Una strada più efficace e responsabilizzante potrebbe essere quella di parlare chiaro ai cittadini, fare sapere loro che finché il debito rimane così elevato, pensioni, stipendi del settore pubblico, assistenza sociale, servizi di base sono a rischio. Senza contare la certezza che quel debito si trasformerà in più alte tasse. Per ridurre drasticamente questo pericolo si potrebbe chiedere ai cittadini di rimborsare tutto o una parte del debito pro capite che virtualmente hanno verso lo stato. In cambio di questo però lo stato si dovrebbe impegnare da un lato di ridurre ogni tipo di spesa improduttiva e dall’altro dovrebbe ripagare i cittadini che contribuiscono al calo del debito (e quindi degli interessi futuri) con agevolazioni varie, in termini di partecipazione alle scelte economiche dello stato o di vantaggi di altra natura. Basterebbe che ogni cittadino in media rimborsasse 15.000 euro per allineare lo stato italiano agli altri paesi. Ma per farlo occorre che lo stato sia credibile e che dia ai cittadini vantaggi materiali (ad esempio quote del fondo del patrimonio dello stato) e immateriali (come partecipazioni alle scelte economiche dello stato).
Due strade queste ultime che possono sembrare fantasiose ma che potrebbero rappresentare una soluzione a un problema che assilla l’Italia da quasi quarant’anni.

Pet Therapy e Alzheimer: a Milano l’evento organizzato da Edos e Piccolo Principe

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Tra le nuove frontiere della lotta all’Alzheimer, trovano sempre più spazio l’interrelazione tra le generazioni, e nuove tecniche che possano attivare la componente affettivo-relazionale attraverso un percorso dolce, in grado di stimolare funzioni motorie, di parola, ed espressività.

Per questo, la primavera 2017 della RSA Mater Gratiae di Milano – struttura che possiede un nucleo specifico di dieci posti dedicati agli utenti affetti da Alzheimer, curati da uno staff dedicato attraverso attività differenziate – è stata caratterizzata da eventi dedicati agli ospiti, autosufficienti e non, ai loro familiari e ai caregiver, dove silent disco e musicoterapia sono state protagoniste.

Il successo di questi appuntamenti ha portato così il Gruppo Edos, dopo gli incontri di febbraio e dello scorso 18 maggio, a organizzare una nuova giornata in collaborazione con la cooperativa Piccolo Principe Onlus, l’associazione milanese attiva nell’erogazione di servizi ludico-ricreativi per soggetti affetti da Alzheimer, dove sperimentare la pet therapy come momento di aggregazione autentica: un banco di prova davvero particolare, per studiare gli effetti positivi di questa terapia, in un momento di unione tra generazioni diverse, utenti, famiglie e professionisti del settore.

Un open day gratuito:
L’appuntamento è per giovedì primo giugno, dalle ore 15 alle 17, presso la RSA Mater Gratiae di Via Corrado II il Salico 50, a Milano: il Gruppo Edos apre così le porte della sua struttura milanese a un momento di cooperazione e di diffusione delle attività ricreative come alleate al benessere dei pazienti affetti da Alzheimer, delle loro famiglie e di chiunque voglia conoscere da vicino la pet therapy, le sue applicazioni e i suoi preziosi benefici, grazie al supporto professionale di Associazione Piccolo Principe Onlus.

Il centro assistenza clienti Edos:
Recentemente il gruppo Edos ha inoltre aperto un Centro Assistenza Clienti gratuito al quale i cittadini possono rivolgersi per ricevere informazioni generali sulle modalità d’ingresso in RSA, sulle procedure burocratiche da seguire e sui servizi forniti dalle strutture appartenenti al gruppo, ulteriore segno di apertura al territorio.

Centro Assistenza Clienti Edos
800966159
assistenzaclienti@edossrl.it

Ascolta le tue idee e falle suonare. Startup musicali a Milano e dintorni

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Milano, città di startup. È il Financial Times di Londra a decretarne il titolo. Un nuovo modo di fare business che implica la voglia di mettersi in gioco con le proprie idee e competenze, per seguire gli interessi personali.

Sulla definizione di startup non dilunghiamoci troppo, è una delle parole più pronunciate di questi ultimi anni e c’è da stupirsi che l’Accademia della Crusca non ne abbia ancora bocciato l’eccessivo uso. In tanti ci provano e continuano a provarci, ma in pochi riescono a far sentire la propria voce nel mare magnum odierno.

Il “fare musica” è un lavoro imprenditoriale a 360°, non solo per chi la compone ma anche per chi la produce, la promuove, la organizza, la vende, la ascolta e soprattutto la vive.
La passione è alla base delle startup musicali e per la città di Milano, sono state selezionate quelle nate o adottate nel capoluogo lombardo, dalle più affermate a quelle emergenti.
Se siete pronti a farvi sconvolgere da questo “pogo di idee”Hey Ho, Let’s Go!

#1. MUSICRAISER
Tra le più conosciute piattaforme del famoso crowdfunding di Michael Sullivan e del direct to fan marketing. Dal 2012, con Giovanni Gulino, voce dei Marta sui Tubi, si espande oltre i confini italiani e alla sede milanese, si aggiunge Londra e New York.
Idea di base: richiedere un preventivo finanziamento ai fan per sostenere qualsiasi attività della band, dalla registrazione in sala prove al videoclip, dal vinile al libro, dal concerto al tour… ma cosa si ha in cambio? L’oggetto stesso o premi appositamente pensati.
www.musicraiser.com

#2. MAILTICKET
Sì, Mailticket, non avete letto male…non stiamo parlando di TicketOne, ma di un circuito il cui obiettivo è offrire un sistema integrato di biglietteria, prevendite on-line e controllo accessi, a promoter e organizzatori di eventi di spettacolo e intrattenimento.
www.mailticket.it

#3. RADIO WIFI
Direttamente da Via Copernico #WhereThingsHappen, la prima radio fidelity nazionale; un sistema per tutte le attività commerciali che vogliono diffondere musica nei propri locali. Intrattiene, comunica e fidelizza i clienti… una radio tutta tua.
www.radiowifi.eu

#4. MUSICRAFT
Sono musicisti e operatori della musica, non sono talent scout e nemmeno guru; hanno ben chiaro il concetto che “la musica è un lavoro! Se vuoi che ti dia da vivere non basta saperla suonare”. È dunque un’associazione culturale che facilita la creazione di una community di musicisti emergenti per operare con più efficacia nel mercato musicale.
www.musicraft.it

#5. PUNK FOR BUSINESS
“Nothing to Hide. Everything to show” questo è il loro claim. Stiamo parlando di un’agenzia specializzata in eventi musicali a forte impatto spettacolare. Con un socio di eccezione, il Balich Worldwide Shows e tre soci fondatori provenienti da MTV; il successo è assicurato.
punkforbusiness.com

#6. STAGE DIVING – LIVE IS BETTER
Fondata da una banda di fratelli che, stufi di rincorrere band in giro per l’Europa, hanno deciso di inventare uno spazio online dove i fan possono richiedere i gruppi che vogliono vedere, a quanto e i km disposti a percorrere. Come dicono loro nella campagna di crowdfunding appena avviata “coi soldi della benzina non spesa, ce ne sono di più per una birra”.
stage-diving.com

7. LIVE TRIGGER
Network gratuito creato da musicisti per musicisti, una sorta di Facebook per la ricerca di luoghi dove esibirsi o completare il proprio tour. Creare connessioni e incrementare le date è dunque la mission di questa startup musicale!
www.livetrigger.com

#8.VOLUMEET
Vi è mai capitato di scambiare due parole o legare amicizia mentre siete in coda ai concerti? I ragazzi di Volumeet, milanesi per adozione, son partiti da qui per offrire una “new fan experience”. Si tratta di una piattaforma per seguire da vicino i propri beniamini, per (ri)conoscersi e condividere le stesse passioni con il fan club di artisti musicali e non solo.
www.volumeet.it

L’ ATMosfera che cerchi per un evento speciale

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Se vuoi davvero regalare momenti magici ai tuoi cari, se voi fare bella figura con i tuoi colleghi o vivere degli attimi unici con la tua anima gemella, l’ ATMosfera, il tram ristorante di Milano, lascerà tutti a bocca aperta.

La serata inizia in Piazza Castello, alle 20.00 o alle 20.30 (a seconda dell’orario che si ha scelto), dove si aspetta l’arrivo e, successivamente, la partenza dell’ ATMosfera, dopodichè si prende posto al proprio tavolo e… si comincia il tour.

Per 2 ore e mezza, il tram ristorante farà il giro della bella Milano notturna, mentre ti starai godendo una cena da re assieme a chi ti accompagna: i menù che possono essere scelti al momento della prenotazione (mi raccomando, prenota molto, ma molto, ma molto in anticipo, non il giorno prima per il giorno dopo, altrimenti è sicuro che non troverai posto) sono 3, uno a base di carne, uno a base di pesce e uno vegetariano, per accontentare tutti i gusti e le esigenze, e comprendono quattro portate, più bevande e caffè. Le pietanze sono cucinate da chef di alto livello, i quali ti faranno assaporare ogni forchettata della magica cena a bordo dell’ ATMosfera.

Per una sera, guarderai la città meneghina con occhi diversi, sarai protagonista di un’esperienza unica nel suo genere al modico prezzo (perchè, se ci pensi, non è nemmeno tanto per tutto questo splendore) di 70 euro a persona, tutto incluso: lasciati trasportare dalle luci, dalle architetture, dall’emozione e … dall’ ATMosfera di questa serata affascinante.

 

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