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Book Pride: il salone del libro indie al BASE

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L’anno scorso l’ho amato parecchio il Book Pride, quest’anno non vedo l’ora di fare il bis.

Ritorna infatti Book Pride, il salone dedicato all’editoria indipendente, che promuove un modo di leggere che sia critico, indipendente e curioso.

Ritorna Book Pride ed occupa di nuovo gli spazi di BASE in via Bergognone e si allunga fino al MUDEC.

Tra le proposte e le case editrici presenti, a parte la tanto amata E/O, ci saranno anche tra gli espositori, Fandango Editore, Iperborea, L’Orma, casa editrice che amo particolarmente, da sempre attenta alla pubblicazione di testi europei e della cultura franco-tedesca con la bellissima collana Kreuzville (Kreuzberg a Berlino, Belleville a Parigi) fiera espressione del tempo dello scrittore cosmopolita e apolide, che attinge a tradizioni letterarie antipodiche eppure complementari.

Ma anche la più famosa Marcos Y Marcos, la Minimum Fax e molti altri.

Insomma, avete presente quei bambini euforici che iniziano a saltellare senza sosta dopo aver esagerato col cioccolato? Eccomi.

In più quest’anno ci saranno tutta una serie di appuntamenti che si dislocheranno in alcuni punti nevralgici del buon leggere.

Non perderti l’appuntamento-gemellaggio con la Marco Polo di Venezia che sarà da verso libri per una serata tutta speciale.

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10 cose in cui l’Italia dovrebbe diventare più MILANESE

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Scale mobili a Milano

Si sta cercando di produrre delle caramelle che rendano tutti milanesi.
Sono stati individuati i principi attivi delle caratteristiche di Milano che possono servire di più agli abitanti del resto del Paese. Dopo la fase di sperimentazione le caramelle entreranno in commercio. Dosaggio consigliato: illimitato.

In che cosa l’Italia dovrebbe diventare più milanese?

#1 Il senso del rispetto delle regole

Le caramelle nascono sintetizzando una molecola di base largamente diffusa a Milano ma poco presente in alcune parti d’Italia. E’ la molecola del rispetto delle regole, la cui somministrazione induce a fare la raccolta differenziata, ad attendere il verde per superare un incrocio, a mettersi a destra sulle scale mobili, a non lasciare frigoriferi rotti ai bordi delle strade.

#2 La cura dei luoghi comuni

Un altro ingrediente della milanesità ha lo scopo terapeutico di incrementare la soglia di attenzione verso tutto ciò che è condiviso con gli altri cittadini. Favorisce la cura di parchi, giardini pubblici, marciapiedi e mezzi in sharing.

#3 Una migliore organizzazione della cosa pubblica

Un altro effetto del principio attivo della milanesità è una migliore organizzazione della cosa pubblica. Consente di gestire i trasporti in modo che ci siano, che passino in orario e con una buona frequenza, di rispettare gli orari agli sportelli, di resistere all’impulso di dileguarsi dopo aver timbrato il cartellino.

#4 L’attitudine al fare

La laboriosità tipica di Milano. E’ l’enzima che trasforma la lamentosità in voglia di fare.

#5 Lo spirito imprenditoriale

In dose elevate le caramelle innescano la mentalità imprenditoriale che consiste nella creazione di valore in tutte le attività che si compiono.

#6 La capacità di ottimizzazione

E’ l’eccipiente dell’efficienza: conferisce la capacità di creare economia dalle proprie risorse.

#7 L’autocritica e la voglia di migliorare

E’ un composto guida della milanesità: trasforma la critica in autocritica, che porta il soggetto a considerarsi responsabile di quanto gli accade nella vita e quindi di agire in prima persona per migliorare le cose.

#8 La collettività partecipativa

E’ l’enzima della solidarietà sociale. La collettività a Milano gioca un ruolo decisivo nello sviluppo cittadino, ma è quasi assente in buona parte del Paese.

#9 La realizzazione di eventi locali ma di portata internazionale

Questa è una molecola unica che si trova solo a Milano e in poche altre parti del mondo, come New York, Londra, Berlino o Cannes. Uno dei primi effetti che produce è il Fuorisalone.

#10 La consapevolezza di essere la prima città al mondo

Un uso prolungato di milanesità può portare a una leadership mondiale in ciò che si fa, come nella lirica, nella moda o nel design.

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Quali sono gli stranieri più numerosi a Milano?

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La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalle Filippine con il 17,0% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Egitto (13,1%) e dalla Repubblica Popolare Cinese (11,4%).

Al quarto posto i sudamericani del Perù (8,4%), i cingalesi dello Sri Lanka (6,5%) e l’Ecuador (5,3%). Al settimo posto c’è la prima comunità europea: i rumeni (5,2%).
Il podio di europei è completato da ucraini (3,1%) e albanesi (2%).

Una curiosità? A Milano ci sono anche comunità costituite da una sola persona: un residente del Bhutan, una Cambogiana, una donna della Barbados, uno del Malawi, del Lesotho e di Sao Tomé.

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raster a mare culturale urbano

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Ci sono delle certezze che aiutano ad affrontare meglio la settimana. Una di queste sono i concertini di raster a mare.

Soprattutto con queste giornate qui, raster è quella rassegna che ti fa svoltare i giovedì.

E ti propone piccole chicche da ascoltare.

Con quel mix di indie, ma anche elettropop, punk-rock, pop-punk e via dicendo, a mare trovi tutto quello che gravita intorno alla sperimentazione di linguaggi e sonorità musicali del cantautorato emergente.

Quello che va scoperto e assecondato, perchè non si sa mai cosa possa riservare.

La rassegna, a cura di Ilaria Baia Curioni e Marco Manini, sposta tutte le cose, le dispone secondo un ordine diverso, le lascia nel caos e crea nuovi modi di ascoltare e di approcciarsi alla musica indipendente, con la stessa curiosità infantile di cui molto spesso ci dimentichiamo.

Quindi, amanti del live, cuoriosi, nostalgici delle band o solo passanti, venite a sentire che cos’hanno da dirvi i gruppi e gli artisti che si esibiranno tutti i giovedì fino a dicembre in quel posto di Milano che ci piace chiamare casa.

Oggi raster prevede la musica di WAS + Edless.

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Le allergie più diffuse a Milano

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E’ stato rilevato che l’organismo di una persona che abita a Milano è composto all’80% da polveri sottili e biossido di azoto. Un effetto di questo è che si è allergici praticamente a tutto.

Le 10 allergie più diffuse a Milano

#1 Il polline

L’allergia ai pollini (anche chiamata raffreddore da fieno) è una condizione molto diffusa che colpisce fino al 100% della popolazione di Milano, con sintomi simili a quelli di un raffreddore.

#2 Le palme

Colpisce prevalentemente elettori della Lega. Nei casi più gravi scatena incendi in piazza Duomo.

#3 I SUV in doppia fila

I fenomeni più acuti si registrano in prossimità delle scuole elementari, all’inizio e alla fine delle lezioni.

#4 Quelli che stanno a sinistra sulle scale mobili

Allergia favorita dalla scarsa circolazione dell’aria in ambienti chiusi. Chi ne è affetto ha sintomi simili agli attacchi di panico e procede a spintoni.

#5 Intolleranza al glutine

Più che un’allergia è una moda di cui vantarsi agli aperitivi.

#6 Al lattosio

Una variante del glutine. Spinge ad acquistare prodotti ridicoli come il formaggio senza lattosio o cappuccini al latte di soia meglio se decaffeinati.

#8 Chi va lento

Altra allergia che colpisce il 100% di chi vive a Milano. Si scatena con urla, insulti, aggressività diffusa.

#8 Quelli che non riesci a scendere dalla metro perché si posizionano davanti all’entrata

Una delle peggiori. Provoca palpitazioni, intensa sudorazione, salivazione azzerata, ansia sintomi che si impennano quando si arriva alla propria fermata.

#9 Quelli che parlano ad alta voce al telefono

Di solito colpisce chi sta dormendo su un treno. Può innescare comportamenti violenti.

#10 I romani

Allergia molto diffusa quando si va via da Milano. Raggiunge i livelli massimi a Roma.

Milano ha la FIERA più grande d’Europa

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La Fiera di Milano è costituita dai due poli espositivi: Fieramilano, al confine tra i comuni di Rho e di Pero, e Fieramilanocity, al Portello. Con un’estensione pari a 753.000 m² di superficie complessiva è il polo fieristico più grande d’Europa.

Il polo Fieramilano è stato inaugurato nel 2005, su progetto di Massimiliano Fuksas, e ha otto padiglioni che mettono a disposizione un totale di 345.000 metri quadrati lordi espositivi coperti e sessantamila all’aperto.
Nelle vicinanze del complesso è stato predisposto anche l’Expo 2015.

Fiera Milano Spa è quotata in Borsa ed è controllata dalla Fondazione “Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano” il cui Presidente viene nominato dalla Regione Lombardia d’intesa con il Comune di Milano.

Nel palinsesto di Fiera Milano, le tre fiere più visitate risultano:
#1 Salone Internazionale del Mobile
#2 L’artigiano in fiera
#3 BIT (La Borsa Internazionale del Turismo)

Fiera Milano opera anche all’estero, in particolare in Brasile, Russia e India.

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Jazz in the Corner alla Santeria Social Club

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Quartetti, terzetti, duetti e altri affini, trovano posto sul palco della Santeria Social Club ogni mercoledì sera.

Musica perfetta per accompagnare giornate mai così grigie.

Lo so, non si dovrebbe affrontare così la primavera che arriva, ma non c’è molto da fare: quando comincia ad arrivare quel momento in cui la pigrizia monta e non riesci a tenerla a bada, c’è bisogno di un’ottima scusa per uscire.

Alla Santeria Social Club la scusa giusta c’è (quasi) ogni settimana.

Ritorna infatti il Jazz In the Corner, appuntamento del mercoledì a base di jazz.

Ogni settimana (o quasi) un tributo ad un maestro del jazz mondiale e senza tempo.

Questa settimana tocca a Eric Dolphy.

Musicista che debutta con Roy Porter e diventa presto il riferimento per i grandi album di Mingus, Roach e Coltrane fino al free jazz di Coleman.

Suoni vibrati, elettrici e meravigliosi che ti accompagneranno in questo mercoledì che sembra lunedì.

A rendere omaggio al genio di Eric Dolphy la formazione Nido Workshop.

Composta da Francesco Chiapperini al sax, Filippo Cozzi tenor sax, Vito Emanuele Galante tromba, Luca Pissavini al basso e Paolo Benzoni alle percussioni.

Ed è subito jazz. 

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Mano tesa di Milano a 150 minori migranti non accompagnati

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Milano si rivela una città accogliente, ma con buon senso.

Il Comune di Milano ha infatti appena aderito allo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) con una delibera approvata il 10 marzo dalla giunta. Questo significa che la città è pronta ad offrire accoglienza a 150 minori stranieri non accompagnati, utilizzando fondi interamente statali.

L’accoglienza dei minori stranieri potrà infatti essere realizzata con fondi erogati interamente dallo Stato, generando un risparmio di risorse comunali pari a 4 milioni di euro annui, per un periodo di tre anni, rinnovabili.

Entro il prossimo 31 marzo l’Amministrazione dovrà presentare il suo progetto relativo a 150 minori: 25 dei 150 posti previsti saranno messi a disposizione di minorenni vulnerabili, 10 saranno esclusivamente per ragazze; 15 posti, in appartamenti condivisi, saranno riservati a neo-maggiorenni per l’accoglienza nei successivi sei mesi.

“Con l’adesione al bando – ha scritto in una nota l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – il Comune amplia la sua capacità di accoglienza di minori stranieri non accompagnati, una presenza cresciuta notevolmente negli ultimi anni anche in ragione dell’intenso flusso migratorio che ha portato a Milano, in grande numero, anche adulti e famiglie. Grazie al Fondo nazionale potremo dare un’adeguata risposta alle richieste di un posto in comunità di queste ragazze e ragazzi potendo contare interamente su risorse dello Stato”.

L’accoglienza sarà di tipo integrato, quindi non solo relativa a interventi materiali di base come vitto e alloggio, propria dei centri di accoglienza straordinaria, ma comporterà servizi di inclusione sociale funzionali alla riconquista dell’autonomia individuale. L’accoglienza avverrà in centri dedicati ai minori sulla base di quanto già si sta facendo con l’esperienza avviata lo scorso luglio nella struttura comunale di via Zendrini, con la collaborazione di Progetto Arca e Albero della Vita.

Questa risposta di Milano a un problema delicato come quello dei minori stranieri non accompagnati dimostra l’apertura della città nei confronti di chi ha più bisogno. La mano tesa di Milano ai 150 minori non accompagnati appare come un’iniziativa di buon senso e un buon esempio per tante amministrazioni.

Caldo e freddo: le TEMPERATURE record di Milano

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Qualche curiosità meteorologica di Milano.

# Gennaio è il mese più freddo

La temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +1,7 °C.

# Luglio è il mese più caldo

La temperatura media del mese più caldo, luglio, è di +22,2 °C.

# Per più di 100 giorni la temperatura scende sotto zero

Si contano 108 giorni di gelo all’anno in cui la temperatura scende sotto zero. 

# 27 giorni si sale sopra i 30 gradi

Si contano 27 giorni annui con temperatura massima uguale o superiore ai 30 °C.

# Il record di freddo: 17 gradi sotto lo zero

Il record di freddo è stato toccato nel 1855 con -17,3 gradi. In tempi più recenti -17 gradi nel gennaio 1985.

# Il record di caldo: sfiorati i 40 gradi

Il record di caldo sono i 39,8 gradi del 2003 seguiti dai 37,0 °C del luglio 1983.

Continua la lettura con: i 7 record di Milano entrati nel Guinness dei Primati

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

 

Sampha live al Fabrique

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Domenica mattina: piatti della sera prima, odore di caffé e musica in loop dalla notte precedente. Che normalmente è Sampha.

C’è un pezzo che preferiamo sugli altri, che ci strappa dal sonno con quella dolcezza che vorresti provare tutti i giorni.

Sampha risuona con il singolo (No One Knows Me) Like the Piano, che ha preceduto l’album Process.

Sampha risuona con quella voce unica, profonda e, perché no, sensuale.

Ma Sampha non è solo uno che ha “una bella voce”.

È un artista che la sua voce l’ha prestata ad alcuni dei big mondiali di cui postiamo i pezzi in bacheca: SBTRKT con Trials of the Past, singolo perfetto per rimettersi in sesto dopo l’inverno e scoprire il piacere della corsa.

Kanye, proprio quel Kanye, ma anche Frank Ocean, proprio quel Frank Ocean, sono solo alcuni degli artisti che hanno collaborato con l’artista londinese scandalosamente giovane e talentuoso e che hanno portato a casa collaborazioni vincenti.

Ascoltatelo Sampha, ascoltatelo e fatevi prendere allo stomaco da quella voce che non registra mai incrinature particolari nel tono, che non sembra mai arrabbiarsi, che mantiene quel tono giusto perché entri dentro e non esca più.

Ascoltatelo Sampha oppure andate al Fabrique, dove questa sera si esibirà per una data italiana che non dovreste perdervi.

 

Provare per credere.

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Perché la primavera a Milano è la più BELLA DEL MONDO

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Ph: Alberto Cattaneo

21 marzo. Ha inizio la primavera. Il miglior luogo per viverla è Milano. Per almeno 10 ragioni.

Perché la primavera a Milano è la più bella del mondo

#1 Perché ti accorgi che esistono le piante

Ci sono città piene di verde, come quelle del nord Europa, e città grigie, zeppe di palazzi.
Città che restano verdi o grigie anche con l’arrivo della primavera. Milano è diversa: in inverno è grigia, in primavera diventa verde e colorata. Sembra che le piante appaiano dal nulla lungo le strade, con fiori colorati. Il grigio che diventa multicolor, una trasformazione incredibile pari solo all’estate indiana.

#2 Perché si prende l’aperitivo come se si fosse al mare

Milano è la città che ha inventato l’aperitivo e l’ha esportato in tutto il mondo. Anche se non abbiamo il mare, si prende l’aperitivo che rimpiangeremo quando saremo in spiaggia.

#3 Perchè si va su due ruote

Milano è perfetta da girare su due ruote. D’inverno è un problema: freddo, smog e traffico lasciano spazio solo ad alcuni temerari. Ma all’arrivo della primavera si passa tutti a bici, moto o scooter.

#4 Perchè cala il traffico

Le auto rientrano nei garage, di conseguenza cala anche il traffico e la città torna a misura ad uomo.

#5 Perchè rientriamo sotto i limiti delle polveri sottili

La sensazione di tornare a respirare dopo mesi di smog è un’esperienza straordinaria.

#6 Perchè ci sono un mare di eventi

Si parte subito con l’evento diffuso più famoso del mondo: il Fuorisalone. Ma è solo l’aperitivo di una stagione fatta di inaugurazioni infinite e di settimane tematiche.

#7 Perchè non c’è più la nebbia e non ci sono ancora le zanzare

Sono gli unici mesi di tregua. Dalle giornate grigie e di foschia dell’inverno a quelle afose assediati dalle zanzare. Si può dormire con la finestra aperta.

#8 Perché si pianificano le vacanze in posti immaginifici

In primavera si iniziano a pensare alle vacanze estive, questo capita ovunque. Ma solo a Milano si fantasticano luoghi da mille e una notte, anche se poi si finirà tutti a Formentera.

#9 C’è il risveglio degli ormoni

Anche questo capita a ogni latitudine, è fisiologico. Ma solo chi vive a Milano sa cosa significa avere gli ormoni a palla nella città delle modelle (e dei modelli).

#10 Arrivano un sacco di turisti e la città diventa ancora più internazionale

Nelle classifiche dei flussi turistici Milano sta svettando e ormai se la gioca con le grandi capitali europee. Ma rispetto a loro il turismo a Milano si concentra nei mesi della primavera. Non è una città da frequentare d’estate o di inverno, quasi tutti la visitano in questo periodo. Approfittando degli eventi e degli ormoni.

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Quello che oggi pensa Milano, domani lo penserà l’Italia

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«Quel che oggi pensa Milano, domani lo penserà l’Italia» scriveva Gaetano Salvemini in conclusione al saggio I partiti politici milanesi nel secolo XIX.
Salvemini scrisse questo saggio nel 1899, ma “Se togliessimo dal titolo il riferimento al XIX secolo,” spiega il professor Colombo, “potremmo tranquillamente utilizzare i giudizi politici di Salvemini anche per la realtà milanese di oggi”.

Osservando la realtà milanese dell’Ottocento Salvemini notava che le divisioni in classi tra borghesia, aristocrazia e ceti popolari, spesso si trasformavano in alleanze temporanee e convergenti a favore di una leadership condivisa.

“Il quadro che emerge è molto articolato sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista sociale” dice Arturo Colombo “e somiglia molto a quello dei giorni nostri, tanto da poter ripetere le stesse parole di Salvemini: a Milano c’è il «malessere economico della borghesia», la «moderateria», le «lotte amministrative», i «partiti popolari milanesi», allora come ora più o meno consapevoli di quanto «debbono avere sempre di mira», vale a dire «non chiudersi nella cerchia della loro sola città, non contentarsi dei trionfi facili ad acquistarsi»”.

Fonte: newsspettacolo

Panini Gourmet al Barbruto

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È arrivato il momento di boicottare la schiscia. Basta foglie di insalata poco condite, basta pasta fredda e collosa e basta anche notti insonni a preparare la quinoa con le verdure da portare in ufficio.

Domani al Barbruto c’è un’offerta per il pranzo che non ti deluderà. E ti aiuterà a farlo passare più velocemente questo martedì. Per tutti gli Spotlimers infatti, panino, birra e caffé a 10 euro.

Puoi chiedere forse altro? Tra l’altro al Barbruto le birre sono tutte artigianali e questo rende l’offerta ancora più interessante. Almeno per quanto ci riguarda.

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Milano è la città con il maggior numero di laureati

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Milano è la città in Italia con il maggior numero di laureati per abitanti: il 16,7%.
Dopo Milano c’è Bologna col 16,4%, poi Roma con il 15,2% e Firenze con il 14,4%.

A livello internazionale il confronto è poco incoraggiante.
Oslo ha il 54% di laureati, Madrid il 47%, Parigi il 46%, Praga 40%, Berlino 37%. I record va ad alcune zone dell’Ovest di Londra che raggiungono il 67% di laureati.

Il Jameson Village all’Ex Scalo Farini

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Questo venerdì è il giorno di San Patrizio. E c’è un villaggio Jameson.

La città sembra invasa da un’ondata di eventi dedicati alla festività nazionale irlandese e si tinge di verde.

Se non hai idee, se non ti è passato per la mente che si può festeggiare una ricorrenza del genere a Milano, ecco un evento che ti farà cambiare idea.

Entra anche tu nel luna park firmato Jameson.

Con pochi click potrai iscriverti all’evento e provare il cocktail di benvenuto irlandesissimo.

Inoltre, altre trovate geniali ti aspettano, a partire dallo street food a cura di East Market e soprattutto tanta musica live.

Dalle 18.00 alle 2.00.

Ti ho convinto e vuoi iscriverti? Leggi bene, clicca sul link in fondo alla descrizione e raggiungimi lì.

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I motivi per cui un ROMANO dovrebbe trasferirsi a Milano

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E’ una delle tendenze degli ultimi tempi, quella dei migranti romani che si trasferiscono a Milano. In questo caso è difficile dargli torto.

10 motivi per cui un romano dovrebbe trasferirsi a Milano

#1 Perché ci sono possibilità che la capitale venga spostata

#2 Perché oramai ci sono più palme a Milano che a Roma

#3 Due paroline magiche: spazzatura e buche

#4 Perchè con il cambiamento climatico il deserto arriva prima a Roma

#5 Perché i mezzi pubblici funzionano

#6 Perché non c’è la concorrenza del Vaticano

#7 Perché potrebbero rendere i milanesi più aperti

#8 Perché si può andare a sciare

#9 Perché le 5 terre sono meglio di Fregene e Ostia

#10 Per sentire parlare bene della loro città

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We are tramezzino Lovers al Tramè

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Tramè si è conquistato fin da subito il beneplacito di tutti: vegetariani, studenti, lavoratori, uomini e donne in carriera, famiglie e single. Questo perché al Tramè trovi sempre la soluzione alla tua voglia di aperitivo e delle proposte valide per placare il languorino da post-lavoro.

E domani, visto che è venerdì e finalmente possiamo urlare “Yes weekend”, concediamoci un aperitivo al Tramè. Seguendo la tradizione veneziana, il tramezzino qui è una certezza.

Se dovesse venirti fame, beh basta guardare tra i mille tramezzini a disposizione. E a partire dalle 18:00 di venerdì, prenotandoti all’evento con Spotlime, per te un gustoso tramezzino a 2,50 euro.

L’ingresso al locale è a discrezione dell’organizzazione.

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Il quartiere Isola debutta al Fuori Salone

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Tutti gli eventi e i protagonisti della Design Week “isolana”

Lo storico quartiere popolare di Isola, zona a vocazione artigiana e artistica tra le più fervide in città, non poteva non fare il suo ingresso tra le aree attrattive del Fuori Salone, dando vita all’ Isola Design District.

All’ombra del bosco verticale, dal 4 al 9 Aprile 2017, artigiani, giovani designer e brand emergenti saranno i protagonisti della Design Week isolana, dove verranno coinvolte attivamente anche le attività commerciali locali, esaltando il patrimonio storico/artistico dell’area.

Tra i designer internazionali spicca il nome del giapponese Kensaku Oshiro, che per l’occasione esporrà nel suo nuovo studio di via della Pergola la Chiavari Chair realizzata per il pluripremiato ristorante Keisuke Matsushima a Nizza.

Il Giappone sarà presente anche con i designer Tomoya Tabuchi e Tomoyuki Sakakida, con i loro nuovi progetti realizzati per e’interiors, azienda di contract con base a Tokyo.
Allo Spazio O’ di Via Pastrengo, va in scena la sperimentazione del design olandese organizzato da Dutch Invertuals che ospiterà Harvest, un progetto futuristico di lavori creati appositamente per il Fuorisalone. Dieci designer esploreranno i fattori estetici e le complessità tipiche di un mondo in transizione, che sta velocemente cambiando, ricreando scenari differenti, ciascuno dei quali avrà luogo in un’ambientazione futuristica.

Il design è anche un’occasione per diffondere valori socialmente utili, come quello di offrire nuove opportunità socio-economiche alle persone lontane dal mercato del lavoro. E’ questo il tema di Social Label, l’iniziativa che Studio Boot e C-mone presenteranno da Crud, un nuovo work concept dedicato proprio ha chi ha perso il lavoro, che mira a mettere in comunicazione designer, aziende impegnate nel sociale e organizzazioni sanitarie e governative con l’obiettivo di contribuire alla creazione di una società maggiormente inclusiva.

Nello storico Frida la mostra Obstacles and Solutions di Source, curata da Valia Barriello mette in scena una riflessione sulle difficoltà che i progettisti devono affrontare durante la realizzazione dei loro prodotti. In esposizione le opere di designer emergenti e altri più noti come Paolo Ulian, Lorenzo Damiani, Donata Paruccini, Carlo Contin, Federico Angi, Francesco Faccin, Massimo Barbierato.

Il Milan Design Market, per la sua seconda edizione si sposta proprio in Isola, all’interno dello studio fotografico Gianni Rizzotti, un meraviglioso loft di 400 metri quadri in via Pastengo. Lo spazio ospiterà l’esposizione di 30 giovani designer provenienti da diverse parti del mondo, oltre al robot di Caracol Design Studio, in grado di stampare in 3D artefatti inediti in argilla con l’ausilio di un braccio robotico a 6 assi: gli esempi di fabbricazione 4.0 del progetto saranno messi a disposizione degli artisti che potranno rielaborarli a piacimento all’interno dell’istallazione. Dalla Germania arriveranno le lampade Junit disegnate dall’azienda tedesca Schneid, per le quali ha da poco ricevuto il prestigioso German Design Award, e all’insegna dell’olfatto la proposta del talentuoso designer Patrick Palcic, che propone due progetti Odor per imbrem e Copper Clock: nel primo bolle di varie fragranze prodotte da un atomizzatore delizieranno i visitatori, mentre nel secondo il profumo verrà manipolato in modo da indicare l’ora esatta.

Tanti gli artigiani locali coinvolti, tra cui Pietro Algranti che per l’occasione aprirà le porte del suo studio di via Pepe, in cui vengono realizzati arredi dal forte carattere sulla base di materiali recuperati. Alcuni degli artigiani del quartiere progetteranno e realizzeranno i totem informativi che verranno distribuiti per le vie principali con mappe e guide. Inoltre, molte delle attività commerciali e dei ristoranti della zona accoglieranno al loro interno installazioni ed esposizioni, per completare un percorso che mira a far scoprire il quartiere agli amanti del design.

Spazio anche al green con l’installazione realizzata da Offfi nel suo laboratorio botanico di via Carmagnola, il Suspended Garden di Bici&Radici al Milan Design Market e il progetto Infine segnaliamo il progetto Green Island, costituito da una ricerca in tre tappe delle sculture vegetali dell’artista Emilia Faro, presenti nelle vetrine di Tiger nella stazione di Porta Garibaldi, nell’Algranti Lab e nello showroom di eco-arredamento Riva Viva, dove sarà anche esposta un’inedita installazione dal nome Botanik.

Parte integrante del distretto saranno gli studenti, grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano – Scuola di Design, che promuoverà il concorso di idee Isola Is, rivolto a studenti dell’università e neolaureati chiamati a sviluppare un progetto di elementi segnalatori che migliorino la percezione del quartiere e l’orientamento in esso.

Giovedì 6 Aprile vedrà protagonista Superficial che, all’interno dello spazio co-working Yoroom di Via Pastrengo, presenterà un talk in cui designer ed aziende invitate si confronteranno sul tema dei contest progettuali che hanno lasciato un segno evidente sia per il valore del risultato ottenuto sia per il riscontro culturale che ha generato.

 

 

 

IX secolo: nascono a Milano i cittadini

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Con la fine dell’impero carolingio, ci fu una disgregazione di poteri. Nelle città, senza un’amministrazione civile, il governo cittadino venne assicurato per lo più dai vescovi.
E’ in questo periodo che a Milano si forma la prima classe di cives, i cittadini, contrapposta ai cavalieri feudali, i milites, che a differenza del resto d’Europa abitano dentro la città. I

Gli Austra live all’Arci BIKO

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Voce meravigliosa, synth prepotenti e ritmi che ti entrano dentro.

La musica degli Austra si muove in questa direzione e col terzo album Future Politics conferma definitivamente la grandezza del progetto guidato da Katie Stelmanis.

Elettronica sperimentale, che strizza l’occhio alle commistioni di elettro cumbia, che dialoga con un filone mistico, ma che si fa orecchiabile.

Una musica che non ha bisogno di avvalersi di troppi riferimenti per essere apprezzata, ma che colpisce dritta alle gambe.

Molto spesso il rischio è infatti quello che se un certo tipo di musica non ti piace è perché non riesci a leggere i rimandi – criptici e forzati – che i detrattori o ancor peggio gli amatori millantano ad ogni frase.

E che ti fanno sentire inadeguato senza possibilità d’appello.

Nella musica degli Austra i riferimenti agli addetti ai lavori sono molto chiari. Ma lo sono ancor di più per chi non li conosce.

Musica cinematografica, perfetta a farci da inno contro quelle cose che non ci vanno più bene e che vorremmo cantare.

Gli Austra con il loro ultimo lavoro hanno raggiunto una maturità che aspettavamo e sospettavamo da tempo.

E che non vediamo l’ora di esplorare stasera.

Gli Austra si esibiranno live questa sera all’Arci BIKO.

E ti travolgeranno con quel mix di basi che accelerano quello che avevano creato anni orsono i Simian Mobile Disco o meglio alla Fischerspooner declinati in versione femminile.

O che per un po’ ha portato avanti Christine and the Queen.

Ci aggiungono una certa dose di dark, un cantato da sirena e una potenza che non stanca mai.

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