Home Blog Pagina 68

Quando la stazione Centrale era nell’odierna piazza della Repubblica

0
Stazione inizio XX secolo

Stazione di Milano Centrale. Fino al 1931 si trovava nell’odierna piazza della Repubblica che si chiamava Piazzale Stazione Centrale, prima, e piazzale Fiume, negli anni del Fascismo. Ecco com’era e come si è trasformata. 

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

Quando la stazione Centrale era nell’odierna piazza della Repubblica

# Con il nuovo secolo nasce la necessità di una nuova stazione

A cavallo tra il XIX e il XX secolo per l’aumento del traffico ferroviario con snodo in Milano cominciò ad affermarsi l’idea della necessità di una nuova e più grande stazione Centrale. Questa necessità nacque sia dall’aumento della popolazione della città, che proprio in quegli anni insieme all’industrializzazione andava vedendo crescere la sua ricchezza e il suo prestigio, sia dall’industrializzazione di tutto il Nord Italia a cui serviva una rete di collegamento ferroviario adeguata.

piazzale vecchia stazione

# La stazione degli austriaci

Fino al 1931 questo ruolo di hub ferroviario era stato svolto da un’altra stazione centrale, situata nell’odierna Piazza Repubblica e denominata: stazione di Milano Centrale. Questa Stazione vide i suoi albori, addirittura prima della nascita del Regno d’Italia, legati all’Impero Austriaco, il quale, a causa di precarie condizioni economiche, oltre a vendere, privatizzando, gran parte delle ferrovie del Regno Lombardo-Veneto ad una società capitanata dalla famiglia di banchieri Rothschild, concesse il permesso di costruire una nuova linea ferroviaria intorno a Milano e una nuova stazione.

Stazione 1864

# Lo sdoppiamento della vecchia stazione: la nuova Centrale e la stazione Garibaldi

In occasione della visita del Re Vittorio Emanuele II giunto in treno da Torino venne inaugurata la stazione di Milano Centrale che rimase in funzione dal 1864 fino al 1931. In questa data dopo anni di servizio, in piena epoca fascista, il sistema ferroviario milanese subì una nuova modifica di rilevanza stoica: una parte della stazione preesistente venne arretrata in direzione Nord-Est dando origine all’attuale Stazione Centrale in Piazza Luca d’Aosta.

mappa vecchia stazione

In parte venne arretrata in direzione Nord-Ovest creando la stazione di Milano Porta Nuova, soprannominata “le Varesine”, che poi nel 1963 divenne Stazione di Milano Porta Garibaldi. Tale nuovo assetto studiato per le stazioni ferroviarie di Milano si andò ad innestare un un nuovo anello ferroviario che cingeva la città, più ampio e quindi meno restrittivo per lo sviluppo urbanistico del precedente.

Quell’anello ferroviario iniziato negli anni 30 fu allora molto importante per lo sviluppo di Milano, e ancora oggigiorno è fulcro di cambiamento per la città con il progetto Scali Ferroviari che modificherà e modernizzerà la nostra città negli anni a venire.

Mappa nodo ferroviario con le modifiche dal 1914 al 1931

Continua la lettura con: la Stazione Centrale è la più grande d’Europa

FEDERICO POZZOLI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

«Gli autogrill urbani» sulla tangenziale di Milano: 5 idee per renderli un luogo di incontri speciali (anche per i milanesi)

0

Gli autogrill delle tangenziali sono tra le infrastrutture più trascurate della città: spazi grigi, poco accoglienti e scarsamente serviti. Soprattutto non modificano il loro assetto per la vicinanza con la città rispetto a strutture simili delle autostrade. Perché invece non potrebbero distinguersi? Ecco come. 

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

«Gli autogrill urbani» sulla tangenziale di Milano: 5 idee per renderli un luogo di incontri speciali (anche per i milanesi)

# Il problema degli attuali autogrill tangenziali

Gli attuali autogrill delle tangenziali sono progettati per il rifornimento di carburante e per il ristoro rapido. Questo approccio trascura un dettaglio fondamentale: le tangenziali sono frequentate in gran parte da pendolari, famiglie e cittadini che hanno bisogni diversi da chi percorre le autostrade. La mancanza di servizi adeguati è un’occasione economica mancata.

La carenza di opzioni di ristoro e di spazi dedicati al relax o, perché no, al lavoro rende gli autogrill delle tangenziali milanesi sostanzialmente inutili. A ciò si aggiunge il fatto che l’adeguamento tecnologico scarseggia e che il design non rispecchia per nulla le esigenze contemporanee quali sostenibilità e innovazione. Questo contesto richiede un cambio di prospettiva radicale e una visione ambiziosa.

Ecco 7 idee innovative per gli autogrill del futuro:

#1 Tecnologie avanzate per una esperienza più ricca

Gli autogrill potrebbero essere dotati di tecnologie avanzate per migliorare l’esperienza degli utenti. Ad esempio:

  • Segnaletica intelligente lungo la strada: schermi e app che mostrano in tempo reale la disponibilità di parcheggi e il livello di affollamento dell’autogrill dalla strada e della strada dall’autogrill.
  • Stazioni di ricarica per veicoli e dispositivi elettrici: aree dedicate sia a chi guida veicoli elettrici che a chi ha necessità di ricaricare il proprio dispositivo. Sarebbe fondamentale che queste zone tecnologiche fossero ben custodite, e magari anche gratuite, per consentire al consumatore di lasciarvi la propria auto e i propri dispositivi in sicurezza e, mentre attende la ricarica, di usufruire dei servizi dell’autogrill in tutta tranquillità.
  • Pagamenti contactless e prenotazioni online: se il pagamento contactless è ormai un must per tutti gli esercenti, sono ancora in pochi quelli che permettono di gestire la propria prenotazione completamente online. Un’app che integri tutta la rete di autogrill, simile a quella in dotazione Tesla per le colonnine elettriche, ovvero che permetta di stabilire con precisione quale è l’autogrill conveniente in base al singolo viaggio, o per esempio, in base allo storico e alle abitudini di un pendolare, sarebbe un’innovazione senza precedenti. Prenotare, pagare e, eventualmente, disdire in pochi secondi, con la possibilità di arrivare in autogrill e trovare ad aspettarci un pasto caldo con sopra il nostro nome.

#2 Centri commerciali o “cittadine commerciali” per una spesa più agile

Con un occhio di riguardo alle famiglie, alcuni autogrill potrebbero evolversi in piccoli centri commerciali: invece del solito minimarket sporco, costoso e sguarnito, ai 4 lati della città potrebbero sorgere delle vie di mezzo tra autogrill e piccolo complesso urbano-commerciale.

Una struttura quadrata con una piazzetta centrale e “blocchi” con ristoranti, aree di intrattenimento e negozi di brand internazionali per attrarre non solo i viaggiatori, ma anche i residenti delle zone limitrofe. Se poi il Comune decidesse di puntare ulteriormente su queste nuove zone, potrebbe essere prevista una deregolamentazione simile al duty-free aereoportuale.

Passando dalle famiglie ai lavoratori, una volta messe in piedi queste “mini-cittadine”, realizzare luoghi pensati appositamente per camionisti e trasportatori, sarebbe un gioco da ragazzi. Una rete comunale di BnB, puliti, poco costosi ed efficienti permetterebbe alla città di sviluppare accordi vantaggiosi direttamente con le ditte.

#3 Zone di relax e coworking

Passando a un altro tipo di lavoratori, per esempio i pendolari, è inaccettabile che, spesso, gli autogrill delle tangenziali siano sprovvisti, verdi o interi, che possano fungere tanto da aree “relax”, dove concedersi una pausa piacevole, quanto da luoghi di coworking.

Con i palazzi e i grattacieli di Milano sempre più affollati, costosi e difficili da raggiungere in macchina, per chi lavora in mobilità, come ad esempio gli agenti commerciali, aree di coworking direttamente sulla tangenziale sarebbero una manna dal cielo.

Con Wi-Fi ad alta velocità, sale meeting e zone tecnologiche con PC d’avanguardia questi servizi diventerebbero presto affollatissimi e potrebbero rivelarsi utili non solo per i pendolari, ma anche per chiunque cerchi un luogo tranquillo per lavorare, senza allontanarsi eccessivamente da casa e senza temere di dover rimanere imbottigliato nel traffico del centro. Anche considerando la possibilità di offrire un luogo di incontro di lavoro tra chi vive a Milano e chi arriva da fuori. 

#4 Design futuristico e sostenibile

A proposito di “cittadine commerciali” e spazi di coworking, lavorare sul design sarebbe fondamentale per trasformare gli autogrill in esempi di architettura avveniristica e sostenibile, capaci di unire estetica e funzionalità.

Si potrebbero realizzare strutture trasparenti, con ampie vetrate, che catturino la luce naturale, creando un’atmosfera accogliente e piacevole per i viaggiatori. Tetti verdi e giardini pensili, ricoperti di piante e arbusti, non sarebbero solo un elemento di bellezza, ma un vero strumento per combattere l’inquinamento prodotto dal traffico in tangenziale. Queste zone verdi agirebbero come filtri naturali, riducendo il particolato e migliorando la qualità dell’aria che si respira in autogrill.

Materiali sostenibili e a basse emissioni di carbonio permetterebbero di ridurre l’impatto ambientale della costruzione. Sul fronte tecnologico, l’integrazione di pannelli solari per la produzione di energia rinnovabile e sistemi avanzati di raccolta dell’acqua piovana, utilizzabile per irrigare i tetti verdi o per la pulizia degli spazi comuni, rappresenterebbero un ulteriore passo verso la sostenibilità.

#5 Ristorazione di qualità e personalizzata

Uno dei punti più critici, ma anche una delle maggiori opportunità per reinventare gli autogrill milanesi, è senza dubbio la ristorazione. Per trasformare i punti di ristoro in vere destinazioni gastronomiche, si potrebbe puntare su una cucina di qualità superiore, portando il talento di chef rinomati direttamente sulla tangenziale.

Ristoranti firmati da chef stellati, con proposte di alta cucina a prezzi popolari, offrirebbero a tutti l’opportunità di provare piatti gourmet senza spendere una fortuna. Menu stagionali, che valorizzano i prodotti locali, potrebbero completare l’offerta, rendendo ogni visita una scoperta culinaria.

Per chi preferisce un’esperienza più personalizzata, gli autogrill del futuro potrebbero integrare una modalità “fai da te” per comporre il proprio pasto da zero. Come nei celebri fast food Subway, i clienti avrebbero la possibilità di scegliere ogni dettaglio: dal tipo di pane alle proteine, fino alle salse e ai contorni, creando un pasto su misura per i propri gusti e necessità alimentari. Questa flessibilità garantirebbe un’offerta inclusiva per tutte le diete, da quelle vegetariane e vegane a quelle senza glutine o low-carb.

Continua la lettura con: «Via i caselli» sulla Milano-Torino: le 4 grandi innovazioni all’orizzonte per l’autostrada del futuro

MATTEO RESPINTI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Quando a Milano incontri in ascensore il tuo vicino di casa

0

Peggio di Freddy Krueger.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Continua con: Sei di Milano e sai che non andrai mai in pensione

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I quartieri a tema di Milano: dalle professioni ai miti greci

0

Passeggiando per Milano, capita di imbattersi in alcune zone dove le vie sono dedicate tutte a un determinato tema. Possono essere personaggi famosi, regioni geografiche, mestieri/professioni o quant’altro. Sarebbe bello se oltre ai nomi delle strade, il tema caratterizzasse ancor di più il quartiere? Vediamo qualche esempio. 

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

I quartieri a tema di Milano: dalle professioni ai miti greci

#1 Il Centro è dei poeti: ci vorrebbe più poesia nel cuore di Milano 

Youtube: Prof. Daniele Coluzzi

Il cuore di Milano, nella zona che va dal Duomo alla stazione di Piazzale Cadorna, è dedicato ai grandi scrittori e poeti di epoche varie. Partendo dalla celeberrima via Dante (che collega piazza Cordusio a Piazza Castello) di lì a poche centinaia di metri si trovano via Leopardi, via Boccaccio e via Vincenzo Monti, mentre nel fazzoletto di verde del Parco Sempione adiacente a Milano Cadorna troviamo via Shakespeare e via Emile Zola. E se prendendo spunto da queste strade, tutto il centro si dotasse di un tocco di poesia? Come installazioni, luci d’artista, targhette con estratti di poesia abbinati ai palazzi più importanti. 

 #2 Pittori: il tocco artistico nell’ex zona Fiera

Credits: talepiano.it

Nella zona occidentale della città troviamo invece un’ampia rete di vie e viali dedicati alla più variegata fra le arti figurative: la pittura. In questa parte di Milano vi sono infatti strade intitolate a vari esponenti del disegno o della pittura come Via Rubens, via Giotto, via Raffaello Sanzio, via Tiziano e  via Antonello da Messina. Il quartiere potrebbe ospitare delle rappresentazioni di celebri opere, magari proprio lungo le strade dei pittori a cui sono intitolate. 

#3 Il quartiere delle Professioni a Milano Est

Credits: store.woodly.it/

Poco più a Ovest dell’aeroporto di Milano Linate c’è una zona dalla toponomastica singolare. Stretto fra Forlanini e Calvairate, troviamo quello che potrebbe essere definito il quartiere delle professioni, tutte accomunate da mestieri sfociati poi in discipline di insegnamento e di docenza scolastica o universitaria. Ad esempio, via Maria Montessori (pedagogia), via Cesare Lombroso (criminologia) via GianBattista Piranesi (architettura e arte d’incisione) via Alfonso Cossa (chimica) e lo stesso viale Enrico Forlanini, dedicato all’ingegnere pioniere dei brevetti su dirigibile ed elicottero, al quale è stato dedicato, appunto, il vialone che collega l’aeroporto alla città. In questo caso si potrebbe realizzare una mappa delle professioni, valorizzando le botteghe artigianali della zona e delle altre aree di Milano. 

#4 Le regioni italiane nelle circonvallazioni 

Youtube: You Cartoon

Non poteva mancare la zona delle regioni italiane. Che però proprio zona non è, considerando che a queste sono state dedicate le due “circonvalla” di Milano. Da Corso Lodi in direzione sud ovest, troviamo prima viale Liguria e poi viale Toscana. Poco al di sopra di Piazzale Lodi percorriamo viale Umbria e, più esternamente, abbiamo viale Molise e viale Puglie. Mentre più centralmente e andando verso Nord possiamo trovare viale Campania, viale Romagna e viale Lombardia. Ogni strada potrebbe diventare una grande vetrina anche solo di colori e di immagini per la regione a cui si riferisce. 

#5 L’Olimpo della mitologia a San Siro

Credits: studentville.it

Per chiudere in bellezza, perché non lasciare questa terra e affidarsi a personaggi ed eroi della mitologia greca o romana? Attorno all’ippodromo e allo Stadio di San Siro si possono trovare infatti via Patroclo, via Pegaso, via Diomede, via Fetonte e via del Centauro. Il quartiere potrebbe rinascere in modo epico, richiamandosi ai miti greci per le sue strutture sportive o di svago, come i parchi. 

Continua la lettura con I 5 QUARTIERI più BELLI di Milano

CARLO CHIODO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

La cucina italiana non è più la migliore del mondo!

0

Sorpresa nell’edizione 24/25 del TasteAtlas Awards: l’Italia ha perso il primato nella cucina internazionale.  Scopriamo qual è la classifica ricavata sulla base di 477.287 valutazioni valide per 15.478 alimenti: queste cucine hanno ottenuto i punteggi medi più alti.

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

La cucina italiana non è più la migliore del mondo!

#1 Grecia (4,60)

Dopo anni di primato, la grande sorpresa è il nuovo primo posto della Grecia che scalza la cucina italiana. Nella classifica precedente era al terzo posto. 

I migliori cibi sono: Fystiki Aeginas (4.8), Finiki Lakonias (4.8), Kalamata (4.7), Fava Santorinis (4.7), Portokalia Maleme Chanion Kritis (4.7) 

#2 Italia (4,59)

L’Italia perde il primato per solo uno 0,01. 

I migliori cibi sono: Pizza Napoletana (4.8), Parmigiano Reggiano (4.7), Gianduja (4.7), Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino (4.7), Pomodoro di Pachino (4.7) 
I migliori produttori:
Domenica Fiore (Olive Oil), Frantoio Romano (Olive Oil), Piccola Pasticceria (Chocolate), Bellantoni (Chocolate), Distilleria Sibona (Spirit) 
Ristoranti più iconici:
Osteria Madonnetta (Marostica), Agriturismo Sapori Di Campagna (Ofena), Pizzeria Starita a Materdei (Naples), Osteria dell’Enoteca (Florence), Alle Codole (Canale d’Agordo)

# Il resto della top 10

città del Messico – Ph. darkside-550

#3 Messico (4,52): +4 posizioni dall’ultima classifica

#4 Spagna (4,50): +5 posizioni dall’ultima classifica

#5 Portogallo (4,50): -1 posizione dall’ultima classifica

#6 Turchia (4,50): +9 posizioni dall’ultima classifica

#7 Indonesia (4,48): -1 posizione dall’ultima classifica

#8 Francia (4,48): stessa posizione dell’ultima classifica

#9 Giappone (4,47): -7 posizioni dall’ultima classifica

#10 Cina (4,45): -5 posizioni dall’ultima classifica2

# In crescita Polonia, USA, Serbia. In calo Brasile, India, Perù

Questa era la precedente classifica (23/24):

Taste Atlas 2023-2024

Continua la lettura con: 9 ristoranti low-cost a Milano

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

Questi sono gli abitanti in Italia più simpatici ai milanesi

0
Ph. pexels

Abbiamo fatto un sondaggio tra chi vive a Milano. Abbiamo chiesto: gli abitanti di quale luogo in Italia vi risultano mediamente più simpatici? Questa è la classifica ricavata dalle loro risposte. 

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

Questi sono gli abitanti in Italia più simpatici ai milanesi

#7 I bolognesi: «per la capacità di sdrammatizzare e la cadenza deliziosa»

Credits: ladietapersonalizzata.it – Lasagna alla bolognese

Al settimo posto i bolognesi: apprezzati per loro ironia, capaci di trasformare anche la situazione più tragica in una buona occasione per fare un battuta o una risata senza però mai esagerare. Popolo sereno, bonario, empatico, anche dolce. Contribuisce alla vena simpatica anche la cadenza deliziosa. 

#6 I romani: «per l’indole alla battuta»

Il romano ha la capacità di far precipitare dal piedistallo chiunque salga al potere e smontare qualsiasi risultato ottenuto, anche il più incredibile. Commentando con “E ‘sti cazzi…” fanno tornare chiunque con i piedi per terra. Ma quello che più di ogni altra cosa fa rendere il romano simpatico al milanese è la disarmante facilità di scherzare in maniera dissacrante. La prontezza dei romani nel rispondere con una battuta fulminante a qualunque situazione è una dote unica, forse al mondo. 

Leggi anche: MILANESE vs ROMANESCO: la sfida dei dialetti metropolitani

#5 I romagnoli: «per la gioia di vivere»

Credits: hostnonpercaso.it

I romagnoli sono la massima espressione della gioia di vivere, ogni momento è buono per farsi una grassa risata, ma anche dell’accoglienza e della voglia di divertirsi. La riviera romagnola è da sempre meta prediletta per lo svago dei milanesi, a tal punto che a inizio ‘900 una delle famiglie di imprenditori più importanti di Milano decise di realizzare una “citta giardino” nel Comune di Cervia: Milano Marittima. Ancora oggi una delle località balneari più rinominati in Romagna.

Leggi anche: MILANO MARITTIMA: la spiaggia ufficiale di Milano

#4 I palermitani: «per la loro elegante generosità»

Credit: @sicilia_capitale

I palermitani sono molto generosi e sanno condividere ciò che hanno, un’innata capacità di compiere gesti gentili, senza per forza voler qualcosa in cambio. Se chiedete un’indicazione per andare in luogo, è probabile che la persona a cui l’avete chiesta vi ci accompagni proprio. In più piace dei palermitani quella simpatia che rimane sempre raffinata, elegante, tipica di una terra regale. 

#3 Gli abruzzesi: «per la loro ospitalità»

credit: abruzzocamping.it

Gli abruzzesi si contraddistinguono per un carattere schivo e a volte scontroso, ma sanno fare dell’ospitalità un loro punto di forza. Abituati a vivere in una regione impervia sanno cosa vuol dire faticare per guadagnarsi da vivere e questo non può che essere apprezzato dai milanesi. Un popolo genuino, autentico, schietto con cui al milanese sembra di andare d’accordo da sempre. 

#2 I veneti: «perché sono i nostri gemelli diversi»

il logo della candidatura alle olimpiadi

I veneti sono il popolo che più assomiglia ai lombardi e ai milanesi, in particolare. Lo stesso orientamento al lavoro e alla responsabilità, ma anche con la capacità di apprezzare la vita, mantenendo sempre uno stile e una correttezza di fondo. Anche il passato lega queste due comunità, per il fatto di essere stati a lungo insieme nel Regno Lombardo-Veneto. Con i veneti i milanesi hanno da sempre un rapporto di rispetto e stima reciproca che non può che generare simpatia.  

#1 I pugliesi: «perchè Milano è una piccola Bari»

Teo Teocoli – Credits: Noi degli anni 80 90

I pugliesi sono numericamente tra le prime comunità regionali presenti, facendo di Milano la terza “città pugliese” dopo Bari e Taranto. Questo, insieme al carattere solare e alla voglia di integrarsi con città, pur mantenendo un forte legame con la loro regione, ha contribuito a rendere i pugliesi tra gli italiani più simpatici ai milanesi.

Continua a leggere con: Cosa pensano i MARCHIGIANI dei MILANESI?

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

«Vengo a vivere a Milano: dove mi consigli di cercare casa?»

2
Ph. @newyork_73 IG

Almeno una volta ci siamo sentiti fare questa domanda. Chi per lavoro, chi per studio o per scelta di vita ha deciso di venire a Milano: ecco i 5 quartieri più consigliati dai milanesi secondo un recente sondaggio.

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

«Vengo a vivere a Milano: dove mi consigli di cercare casa?»

# Città Studi, il quartiere universitario

Politecnico

Tra i più consigliati c’è Città Studi, il quartiere universitario per antonomasia. Qui il Politecnico ha costruito la sua ultima e attuale sede prima di espandersi con altri dipartimenti attorno a Piazza Leonardo da Vinci. Sicuramente ideale e apprezzata dai giovani. Tra i diversi locali c’è anche il mitico Bar Basso, dove è nato il Negroni Sbagliato. Il verde non è tantissimo, ma la zona è ben servita dai mezzi pubblici con la linea M2, la 92, linee di tram e la linea M1 non troppo distante sul lato nord e sud ovest. Confina con Porta Venezia, Buenos Aires e Lambrate: in pochi minuti si arriva in centro. Volendo, anche a piedi.

Prezzi case (acquisto): 5.300 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 1.200 euro

Leggi anche: Gli EDIFICI più belli e più curiosi di CITTÀ STUDI (Gallery Fotografica)

# Lambrate, la Mecca dei creativi

Parco della Lambretta – @donnapetrei IG

Procedendo da Città Studi verso i confini orientali, si arriva a Lambrate, zona una tempo industriale con la fabbrica dell’iconica Lambretta e della Innocenti dove in futuro sorgerà la Magnifica Fabbrica della Scala. Qui è nato nel 2007 il primo birrificio artigianale di Milano, il Birrificio Lambrate. C’è un locale boho-chic in un vecchio edificio stile industriale, The Sanctuary Experience Milano, e lo Zero Gravity, la palestra di tappeti elastici più grande d’Italia. Tra le strade più rappresentative della vecchia Lambrate troviamo Via Conte Rosso, mentre per chi vuole sentirsi come a Brick Lane a Londra c’è mercato del vintage e dell’antiquariato dell’East Market. La natura offre il suo meglio nel Parco Lambro. Per muoversi in città c’è la M2, per uscire la tangenziale est. Da quando è diventato uno dei poli del Fuorisalone, il quartiere è diventato una mecca di designer e di creativi. 

Prezzi case (acquisto): 4.200 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 950 euro

# Vigentino, la scommessa olimpica

Cresits: Andrea Cherchi – Piazza Olivetti

Il Vigentino, a sud, è uno dei quartieri più in fermento della città e in particolare la parte verso il centro storico. La costruzione di Fondazione Prada, del complesso Symbiosis e le nuovi sedi in cantiere di Moncler e Snai, stanno rendendo la zona sempre più interessante. Nel vicino Scalo Romana sta nascendo il Villaggio Olimpico con un nuovo parco che influirà positivamente anche su questo quartiere. Nella parte verso i confini comunali stanno nascendo nuove aree residenziali, con appartamenti anche a prezzi calmierati, e non mancano parchi e aree verde attrezzate. L’unica pecca sono i trasporti: il tram 24 su via Ripamonti costituisce la spina dorsale, la fermata di Lodi M3 è fuori dal perimetro oltre la ferrovia.

Prezzi case (acquisto): 4.210 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 900-1200 euro

# Porta Romana, in perenne fermento

Credits: @ellimist83 – Porta Romana “un nome in ogni quartiere”

Nela cinquina dei quartieri più consigliati dai milanesi si trova anche Porta Romana, uno dei più suggestivi e storici quartieri della città. Il suo simbolo è la “Porta” al centro di Piazza Medaglie d’Oro e il suo bastione, dove si trovano le terme cittadine con la prima sauna al mondo un tram. C’è anche l’unica Cascina in città, Cascina Cuccagna, e la via della cucina romana, via Muratori. Ricca di locali è una delle zone più frequentate quando si fa sera. Abbiamo detto dello Scalo in preparazione per ospitare le Olimpiadi Invernali 2026 e anche nuovo quartiere, è super servita dai mezzi di trasporto pubblico: M3, tram 9, bus 65 e 62 e la circolare 90/91. Senza contare che si trova a due passi dal centro. La nota dolente è il costo delle abitazioni.

Prezzi case (acquisto): 6.700 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 1.300 – 1.500 euro

# Porta Lodovica-Bocconi, al top per la vivibilità

Foto redazione – Ville Tudor

Si dice che sia la zona dove si vive meglio a Milano, almeno secondo una delle ultime ricerche sulla vivibilità. Si tratta di Porta Lodovica-Bocconi. Spicca il grande Parco Ravizza con il limitrofo nuovo campus Bocconi, oltre a tutta la cittadella universitaria preesistente. Molti i locali i zona, soprattutto di target giovane vista la presenza di studenti. Manca la metro ma da poco ha aperto la nuova stazione della linea S9 e futura Circle Line Tibaldi. Per un tuffo nel passato c’è micro quartiere gioiellino delle Ville Tudor. Per chi ama la musica il Santeria Social Club, con spettacoli di stand-up comedy, e i vicini Magazzini Generali.

Prezzi case (acquisto): 6.400 mq
Prezzi affitto (bilocale di 50mq): 1.400 euro

Fonti quotazioni: wikicasa

Leggi anche: Le più belle VILLETTE TUDOR e LIBERTY del quartiere Art-Decò di Milano (FotoGallery)

Continua la lettura con: DESIGN di LUSSO con PISCINA e SPA: la SOLUZIONE VIENNESE per le CASE POPOLARI

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

La «metropolitana delle Alpi»: il progetto per unire Italia e Svizzera

1

Tramite questo progetto si punta a rilanciare il turismo di due suggestive vallate tra Italia e Svizzera. Il percorso allo studio e quando potrebbe essere inaugurata.

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

La «metropolitana delle Alpi»: il progetto per unire Italia e Svizzera

# Un investimento di 52 milioni di franchi per rilanciare il turismo di due suggestive vallate tra Italia e Svizzera “oscurate” dalle località più rinomate

Credits laratorgano IG – Val Formazza

Un’opera che potrebbe rivoluzionare i collegamenti transfrontalieri. La “metropolitana delle Alpi” è stata infatti pensata per rilanciare due vallate splendide tra Italia e Svizzera che oggi soffrono la concorrenza delle località montane più rinomate e preferite dai turisti. L’investimento stimato per questo incredibile progetto da parte del Bak Economics, autorevole centro studi elvetico, è di 52 milioni di franchi, con un valore aggiunto lordo di 26,5 milioni di franchi generato solo in fase di costruzione. I posti di lavoro creati, tra occupazione diretta e indotto, sarebbero 235.

Leggi anche: Una METROPOLITANA unica al MONDO: è la più alta, la più corta e nel paese più piccolo

# La “metropolitana delle Alpi” prevede un tracciato di 5,8 km e 2 sole stazioni

Credits il giorno – Tracciato metro Italia-Svizzera

Il tracciato previsto per questa metropolitana transnazionale è di 5,8 km interamente in galleria per ridurre l’impatto ambientale. Le fermate sarebbero solo due, il capolinea italiano nella località di Formazza, a 1.280 metri in Piemonte nell’omonima valle, e la località walser ticinese di Bosco Gurin, in Vallemaggia a 1.500 metri d’altezza. Si favorirebbe così la creazione di un circuito alpino insieme al progetto legato all’asse di mobilità nord-sud del Gottardo.

La durata del viaggio è stata calcolata in 8 minuti, mentre i convogli di questa funicolare sotterranea avrebbero una capienza di 50 posti e effettueranno sei corse all’ora. In questo modo potrebbero essere trasportati a regime 115.200 persone ogni anno, di questi molti dormirebbero almeno una notte nelle strutture ricettive e rimarrebbero a mangiare nei rifugi e nei ristoranti dei due comuni contribuendo a sostenere l’economia delle due valli.

Leggi anche: Progetti di METROPOLITANE abbozzate ma MAI REALIZZATE in altre città italiane

# La prima corsa dopo il 2027?

Credits heibergerwork-pixabay – Tunnel metropolitana

Il Comune di Formazza ha avanzato la proposta presso la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, mentre il governo svizzero ha esaminato il piano, sottoposto alcune osservazioni e chiesto approfondimenti. In caso di benestare del progetto dovrà seguire l’eventuale adattamento del Piano regolatore di Bosco Gurin e la procedura d’approvazione federale. Prima di tutto servirà che anche dal lato italiano arrivi l’assenso a proseguire. Nel 2022, anno in cui è stato presentato il progetto della “metropolitana delle Alpi”, l’obiettivo dichiarato era di inaugurare entro la fine del 2027. Visto lo stato delle cose, nel caso venga realizzata l’opera, si dovrà con molta probabilità attendere qualche anno in più.

Continua la lettura con: La più GRANDE METROPOLITANA del MONDO cresce sempre di più: le nuove linee aperte e l’obiettivo da FANTASCIENZA

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

La «città del futuro» alle porte di Milano: le ultime novità in arrivo, dal parco lineare all’edificio in legno più alto d’Italia

1
Rendering MIND

Un piano industriale da 300 milioni di euro sta dando vita a una nuova città tra Milano e Rho, con l’ambizione di diventare un centro globale per l’innovazione. A che punto siamo con i cantieri e quali sono in attesa di partire.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

La «città del futuro» alle porte di Milano: le ultime novità in arrivo, dal parco lineare all’edificio in legno più alto d’Italia

# I tasselli già completati: da Cascina Triulza al MIND Village

MIND, la “città del futuro”, si sta concretizzando giorno dopo giorno. Iniziamo con ciò che è già presente. Cascina Triulza, innanzitutto, rappresenta una delle principali eredità di Expo, insieme all’Albero della Vita, simbolo iconico dell’evento che presto tornerà a essere operativo. Qui, nel 2015, la Fondazione Triulza ha dato vita al primo Padiglione della Società Civile.

Un altro elemento distintivo dell’Expo è stato Palazzo Italia, che oggi ospita il polo di ricerca per le Scienze della Vita Human Technopole, attualmente in fase di ultimazione con la costruzione degli ultimi edifici.

Nel 2022 è stato inaugurato l’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, nato dalla fusione tra l’Istituto Ortopedico Galeazzi e l’Istituto Clinico Sant’Ambrogio, specializzato in ambito cardiovascolare e bariatrico. L’edificio si sviluppa su una superficie di 150.000 mq, è uno dei più alti d’Europa con i suoi 16 piani e un’altezza di 85 metri, ed è diventato rapidamente un punto di riferimento nel settore sanitario.

Leggi anche: La seconda vita dell’Albero della Vita: questo sarà il suo futuro

Dal 2023 è attivo il “Big Theatre”, un centro polifunzionale con una capacità di fino a 3.500 persone, progettato per accogliere eventi di grande portata. Il teatro è stato realizzato da Big Spaces e Lendlease. A questo si aggiunge lo SkyDeck Europe dell’Università di Berkeley, che ha favorito la crescita di 36 startup, accelerandone lo sviluppo. Infine, Esselunga ha inaugurato lo store innovativo “Esselunga Lab” privo di casse, un laboratorio “dinamico” che esplora un nuovo modello di retail, sviluppato su due piani e con una superficie di circa 600 mq. Come funziona? Il cliente seleziona gli articoli, trova la lista al self-checkout e, dopo aver verificato il carrello virtuale, può pagare e uscire.

Mind Village

Troviamo inoltre Federated Innovation, una rete di 41 aziende tecnologiche che nel 2023 hanno sviluppato oltre 100 innovazioni in 12 settori diversi, e il MIND Village, frutto della riqualificazione degli edifici dell’ex Expo 2015.

Leggi anche: Apre a Milano l’ESSELUNGA LAB, l’ultima frontiera dei SUPERMERCATI

# Cosa è in corso di realizzazione: dal Campus della Statale alla prima parte del Westgate

Credits: Mind Milano – Campus Scientifico Statale

Tra i cantieri in corso, spicca quello per il nuovo polo universitario scientifico dell’Università Statale di Milano, che sarà pronto nel 2027. Il campus ospiterà quattro facoltà scientifiche (scienze e tecnologia, scienze agricole e dell’alimentazione, medicina e chirurgia, farmacologia) ed è progettato dallo studio Carlo Ratti Associati. Con una superficie di 210.000 mq, il complesso include cinque corti circondate da altrettanti edifici, 18.300 mq di aule, 50.000 mq di laboratori, oltre 8.000 mq di biblioteca, e accoglierà oltre 23.000 persone, con un investimento di 458 milioni di euro.

 

Sono partiti da tempo anche i lavori per “Molo”, il Mobility Hub e Horizon, nell’area Westgate che si estende su 300.000 mq vicino alla stazione metropolitana di Rho Fiera M1.

Urbanfile – Molo

Il progetto “Molo”, si sviluppa su 3.000 mq e metterà a disposizione spazi multifunzionali con laboratori, uffici, un centro energetico, un’area retail e un parcheggio a più piani con 1.500 posti auto.

Urbanfile – Horizon

Horizon, progettato da Piuarch e Waugh Thistleton Architects, è un edificio di 8 piani con uffici flessibili, laboratori e spazi dedicati all’innovazione destinati a imprese come ABB, E. ON e Confidi Systema, oltre a spazi commerciali. Questo sviluppo, privo di combustibili fossili e alimentato al 100% da energia rinnovabile.

Credits jpius.it – Human Technopole

È in fase di realizzazione anche il nuovo edificio del Campus dello Human Technopole, South Building, che si sviluppa su dieci piani per un’altezza di 61 metri. Il complesso, che copre oltre 16.500 mq, sarà interamente dedicato ai laboratori di ricerca scientifica per 800 scienziati, ma anche con: uffici, spazi per eventi, workshop e corsi di formazione con 3.000 mq di terrazze, giardini pensili, piazze pubbliche e spazi pensati per il benessere delle persone. L’inaugurazione è programmata per il 2026.

# Attesa per la costruzione di Zenith, l’edificio in legno più alto d’Italia 

Zenith

Tra i cantieri attesi per la fine del 2024 spicca il “gemello” di Horizon, dal nome di Zenith, che con i suoi 13 piani fuori terra e 56 metri di altezza sarà l’edificio in legno più alto d’Italia e uno dei più alti in Europa. Le ruspe dovrebbero mettersi in azione a breve.

L’edificio prevede l’utilizzo di componenti prefabbricati off-site, che verranno assemblati in cantiere e saranno in parte smontabili e riutilizzabili. La scelta del legno come materiale è dovuta al suo status di materiale carbon neutral per eccellenza.

Westgate

Nell’area West Gate, che vede una metà ancora senza lotti occupati, si prevedono poi lavori per la costruzione di residenze, con la realizzazione di 400 appartamenti firmati dallo studio Peluffo & Partners Architettura.

Ecosistema MIND

A questi si aggiungono un hotel e l’Innovation Hub, pensato come un “sistema aperto” per connettere attività educative, culturali, creative e di ricerca. 

# Il parco lineare di 1,5 km sarà l’ultimo a vedere la luce

Credits: lifegate.it – 1- Parco lineare

Un elemento distintivo della nuova città di MIND è il Common Ground, una struttura che attraverserà l’intera area per una larghezza di 10 metri, offrendo un’ampia zona pubblica con il parco lineare più grande d’Europa, lungo circa 1,5 km, che si estende lungo il decumano. Questi i numeri nel dettaglio: 460.000 mq di verde, con l’aggiunta di 3.000 alberi rispetto a quelli esistenti, 4 parchi tematici (sport, cibo e salute, orto botanico e parco attrezzato), 4 km di piste ciclabili e 4.000 mq di specchi d’acqua in più.

# L’accesso all’area è garantita dalla stazione di Rho Fiera e in futuro da quella della Circle Line di MIND-Merlata attualmente in progettazione

L’accesso all’intera area è assicurato non solo dalla Stazione Rho Fiera, servita da treni regionali, suburbani, Alta Velocità e dalla linea M1, ma anche dalla futura stazione della Circle Line di MIND-Merlata. Il progetto preliminare, sviluppato dallo studio 3TI Progetti, prevede una struttura in metallo bianco che si integrerà con la vicina passerella ciclopedonale. La progettazione definitiva è in fase di sviluppo grazie a un finanziamento di 10 milioni di euro.

foodserviceweb.it – MIND

Tutto il progetto di MIND dovrebbe concludersi entro il 2036.

Continua la lettura con: La «Città Ticino»: l’unione di Milano con il Sud della Svizzera

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il «Titanic del Lario»

0
leone5542bis IG - Piroscafo Plinio III in degrado

Dicembre 2010. Le acque fredde del Lago di Mezzola, un piccolo specchio d’acqua collegato al più famoso Lago di Como, inghiottono un pezzo di storia della navigazione lacustre italiana. Il piroscafo Plinio III, un tempo orgoglio della flotta lariana, si inabissò silenziosamente, segnando la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova leggenda subacquea.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Il «Titanic del Lario»

# Il Plinio III: l’epoca d’oro

piroscafi_lariani IG – Plinio

Varato nel 1902, il Plinio III era il terzo piroscafo a portare questo nome illustre, in onore del naturalista romano Plinio il Vecchio. Con i suoi imponenti 53 metri di lunghezza, era il più grande e lussuoso battello del Lago di Como, capace di trasportare fino a 750 passeggeri. Il salone di prima classe, con le sue pareti in legno di rovere e le incorniciature in mogano, era un esempio di eleganza e raffinatezza dell’epoca.

Durante i suoi anni di servizio, dal 1902 al 1963, il Plinio III fu testimone di momenti storici. Nel 1927, ebbe l’onore di scortare l’imbarcazione che trasportava Re Vittorio Emanuele III durante una crociera sul lago. Negli anni d’oro del turismo lariano, accolse a bordo celebrità internazionali, tra cui il famoso attore hollywoodiano Tyrone Power.

Dopo la sua dismissione nel 1963, il destino del Plinio III prese una piega inaspettata. Messo all’asta nel 1968, iniziò un lungo periodo di utilizzi alternativi e declino. Fu impiegato come barriera frangiflutti a Colico, poi trasformato in un bar galleggiante, testimoniando la creatività nel riutilizzo di queste grandi navi storiche.

Infine, il Plinio III trovò ormeggio a Verceia, sul Lago di Mezzola, accanto al ristorante La Barcaccia. Qui, divenne una sorta di attrazione locale, utilizzato per feste ed eventi, un fantasma del suo antico splendore che continuava a catturare l’immaginazione di locali e turisti. Ma il destino per lui aveva in serbo un altro brutto scherzo. L’ultimo.

Leggi anche: “Il TITANIC delle MONTAGNE”: doveva essere la STAZIONE più BELLA d’EUROPA, rinasce come HOTEL di LUSSO

# Una tempesta da mari del Sud si abbatte sul Lario

nauticareport.it – Piroscafo Plinio, disegni di progetto, 1902

La notte tra l’8 e il 9 dicembre 2010, durante una violenta tempesta, il Plinio III si inabissò. Le cause esatte non sono mai state completamente chiarite, ma si ipotizza che anni di mancata manutenzione, combinati con le condizioni meteorologiche avverse, abbiano portato alla rottura degli ormeggi e al conseguente affondamento.

Oggi, il Plinio III giace a circa 45 metri di profondità nel Lago di Mezzola, a circa 200 metri dalla riva. La sua posizione relativamente accessibile lo ha reso oggetto di interesse per subacquei e appassionati di storia navale. Le acque fredde e buie del lago hanno preservato sorprendentemente bene la struttura della nave, creando un affascinante museo subacqueo.

# Il riposo sul fondale e i piani di recupero

beni Culturali Standard (BCS) – Piroscafo Plinio III

Negli anni successivi all’affondamento, sono stati proposti vari progetti per il recupero del Plinio III. Un gruppo di studenti del Politecnico di Milano ha elaborato un piano per riportarlo in superficie utilizzando palloni gonfiabili, ma i costi proibitivi (stimati oltre un milione di euro) e la mancanza di fondi hanno impedito la realizzazione del progetto.

Il sindaco di Verceia, Alessio Della Bitta, ha confermato che al momento non ci sono piani concreti per il recupero del piroscafo. L’attenzione dell’amministrazione è invece focalizzata sulla riqualificazione dell’area dove il Plinio III era ormeggiato prima dell’affondamento, incluso il recupero del ristorante La Barcaccia, chiuso dal 2010.

Nonostante le sfide legate al suo recupero, il Plinio III continua a vivere nell’immaginario collettivo come il “Titanic del Lario”. Subacquei esperti, come Andrea Alpini, hanno esplorato il relitto, documentando il suo stato e condividendo immagini affascinanti sui social media. Queste esplorazioni hanno riacceso l’interesse per la storia del piroscafo e per il patrimonio nautico del Lago di Como.

 

Continua la lettura con: La triste fine del glorioso «Titanic di Piazzale Loreto»

MICHELE LAROTONDA

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I 5 luoghi del paradiso per bambini e ragazzini nella Milano degli anni ‘70-‘80

0
A Porta Nuova si andava al Luna Park

Per rendere felici i bambini e i ragazzini nella Milano degli anni ’70 e primi anni ’80 bastava portarli in uno di questi cinque posti.

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

I 5 luoghi del paradiso per bambini e ragazzini nella Milano degli anni ‘70-‘80

#1 Il più grande negozio di giocattoli

Il primo era Cagnoni. Per chi era piccolo in quegli anni, ancora oggi Cagnoni evoca regali di Natale da aprire sotto l’albero. Il negozio a due piani di corso Vercelli era il paese dei balocchi. Una particolare attenzione la guadagnavano i robot collegati ai cartoni animati giapponesi, i giocattoli dei film della Disney e la versione dei giochi di società dei programmi della TV, in particolare di quelli di Mike Bongiorno. Per noi maschietti era di rito l’area del Subbuteo, con particolare eccitazione per le nuove squadre e per gli accessori, come le statuette di tipologie di spettatori. Cagnoni ha chiuso nel 2001. 

#2 La piccola Disneyland

Un altro grande luogo soprattutto per i più piccoli era il Nuovo Arti. Dietro a San Babila, dopo il cambio di gestione del 1977 era passato dal cinema d’autore ai film della Disney. Nell’intervallo c’era l’intrattenimento della sala dei pupazzi in dimensione umana da Paperino a Topolino. Si organizzavano feste di compleanno, eventi speciali nel week end, era un po’ una Disneyland in miniatura. Molti di noi hanno visto al Nuovo Arti i grandi film in cartone animato come Fantasia, Cenerentola, Robin Hood fino ad arrivare anche a film più adulti, come il primo Guerre Stellari. Il Nuovo Arti ha chiuso nel 2006. 

#3 Dove si trovava chi bigiava scuola

Non c’è adolescente di allora che non conosca l’Astra Games. Era la sala giochi del centro di Milano, nascosta dietro i portici di Vittorio Emanuele. Aperta anche la mattina, attirava frotte di studenti che si davano appuntamento quando bigiavano scuola. Ha segnato l’esplosione dei videogames nel periodo in cui si poteva giocare solo nella sala giochi. I primi giochi di culto erano Donkey Kong, Asteroid, Space Invaders negli anni in cui apparivano sullo schermo della tv i giochi dell’Atari con semplici stanghette: a seconda del loro numero e della lunghezza si capiva il tipo di sport da praticare. L’Astra Games ha chiuso nel 2000. 

#4 Dove si festeggiava la fine della scuola

Avete in mente la scena finale di Grease in cui si festeggia al Luna Park la fine dell’anno scolastico? Forse ispirati dal musical americano divenne tradizione per i ragazzini di Milano fare festa alla fine dell’anno scolastico andando alle Varesine. Dove oggi si innalzano i grattacieli, allora c’era un Luna Park stabile che svettava su una piccola collina. Le sue attrazioni principali erano le montagne russe, gli autoscontri, gli specchi deformanti. Ricordo anche una stanza chiusa dove si proiettavano filmati in tre dimensioni da paura, ci si trovava alla guida di una Formula 1 o con gli sci sul chilometro lanciato. Il parco dei divertimenti ha chiuso nel 1998. 

luna park delle varesine
luna park delle varesine

#5 Il luogo comune del divertimento di ogni generazione

Il quinto è l’unico rimasto che accomuna i bambini di ogni età e di ogni decennio. Lo stadio. Andare a San Siro è da sempre una gioia per bambini e ragazzini. Rispetto ad oggi, c’erano poche differenze nella Milano degli anni ’70 o inizio anni ’80. Non c’era il terzo anello, attorno al campo i posti erano in piedi, per cui le squadre sembravano giocare accerchiate dalla folla divisa dalle inferriate. Non c’erano posti numerati, quindi si litigava e si scalciava per un posto migliore. Alcuni minuti prima del fischio finale si aprivano i cancelli per cui molti ragazzini si radunavano davanti agli ingressi per gustarsi gratis gli ultimi minuti di gioco. Erano anni in cui le squadre di Milano facevano poca strada in Europa. Un po’ come oggi.

#milanograffiti

Continua la lettura con: Il campionato di sci sulla Montagnetta

ANDREA ZOPPOLATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

Le bandiere delle regioni del Nord Italia: questa è la più bella?

0

Anche le regioni hanno le proprie bandiere, alcune ufficiali e altre ufficiose: quali sono quelle più riuscite del Nord? Ecco la nostra graduatoria dalla più brutta alla più bella.

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

Le bandiere delle regioni del Nord Italia: questa è la più bella?

#8 Liguria: idea interessante, pessimo il risultato finale

Credits: wikipedia.org

La bandiera della Regione Liguria è formata da un drappo di forma rettangolare con al centro lo stemma, costituito da una caravella stilizzata con vela bianca inquartata da una croce rossa con stelle d’argento nei riquadri, ognuna rappresentante le 4 province liguri. I colori della bandiera rappresentano:

  • il verde i monti dell’Appennino Ligure e delle Alpi Liguri,
  • il rosso il sangue versato nelle varie guerre,
  • il blu il Mar Ligure.

Non ce ne vogliano i liguri, ma nonostante l’idea di fondo fosse interessante il risultato finale è di basso livello.

#7 Piemonte: effetto grafico e cromatico poco azzeccato

Credits: wikipedia.org

Il drapò è la bandiera ufficiale della Regione Piemonte, è caratterizzata dalla presenza di una frangia d’oro e dalla bordura azzurra all’esterno. All’interno una croce bianca in campo rosso bordato di blu spezzata da lambello azzurro a tre gocce.  La bordura azzurra prende spunto dal colore ufficiale di Casa Savoia dal 1366, quando il Conte Verde partendo per la crociata volle che sulla sua ammiraglia sventolasse una bandiera azzurra seminata di stelle d’oro. L’accostamento dei colori purtroppo non è dei più azzeccati, così come il lambello svolazzante senza un senso estetico.

#6 Emilia Romagna: la forma stilizzata della regione, trovata piuttosto banale ed esteticamente modesta

Credits: wikipedia.org

La bandiera dell’Emilia-Romagna riporta al suo interno lo stemma adottato nel 1989, di colore verde, con il lato superiore di andamento sinusoidale che ricorda la forma della regione, nella variante con scritta verde e barra rossa su sfondo bianco. Attualmente il vessillo non gode di status legislativo ufficiale, ma è correntemente usato in ambito cerimoniale. Esteticamene modesta e di scarsa identità. 

#5 Lombardia: il simbolo del più antico popolo della regione che però non appassiona i lombardi

Credits: wikipedia.org

Nel corso degli anni erano state proposte diverse ipotesi: la semplice croce di San Giorgio, poi il Ducale visconteo, simbolo del Ducato di Milano, costituito da un biscione inquartato con l’aquila imperiale. Alla fine, a livello istituzionale, si è scelta come bandiera ufficiale quella rappresentata dalla rosa camuna, che riprende una delle incisioni rupestri più famosi della Val Camonica, simbolo del più antico popolo lombardo, i camuni, su sfondo verde. Un richiamo alla origini lombarde che però ancora oggi divide: la gran parte dei lombardi si identifica nella croce di San Giorgio.

#4 Valle d’Aosta: il merito della semplicità

Credits: wikipedia.org

La bandiera della regione autonoma Valle d’Aosta non reca alcuno stemma o scritta, ma è composta da due bande verticali, di colore rosso e nero

Questi due colori furono utilizzati per la prima volta dal canonico Joseph Bréan su un opuscolo del 1942 dell’antifascismo valdostano, intitolato “I grandi valdostani”, traendoli dal sigillo cinquecentesco del Ducato di Aosta, un leone d’argento su scudo nero al capo di rosso, colori ufficiali della famiglia Challant. 

Un accostamento di colori universale, che però esiste in questo modo solo per delle squadre di calcio, tra cui il Milan, ma per nessuna nazione. Talmente essenziale da rappresentare un motivo di merito. Anche se forse poco apprezzato dagli interisti. 

#3 Trentino Alto Adige: amalgama identitario equilibrato e riuscito

Credits: wikipedia.org

La bandiera del Trentino-Alto Adige, mai stata definita legalmente al contrario dello stemma e del gonfalone, consiste in uno stemma al cui interno sono presenti due aquile di San Venceslao, che simboleggiano il Trentino, e due aquile rosse tirolesi, che simboleggiano l’Alto Adige, su uno sfondo bianco e azzurro. La storie delle due province autonome riunite in una sola bandiera. Rispetto a casi citati in precedenza, qui l’amalgama tra componenti diverse è perfettamente riuscito. 

#2 Veneto: la storia s’inchina

Credits: wikipedia.org

La bandiera del Veneto prende spunto dalla bandiera della Serenissima Repubblica di Venezia, in uso oggi come bandiera della città di Venezia. Al suo interno sono disegnate sette fiamme, che portano nella parte mediana, lo stemma di ognuna delle città capoluogo di provincia della Regione. Senza dubbio la più identitaria e quella di maggior rilevanza storica.

#1 Friuli Venezia Giulia: la bandiera più scenografica

Credits: wikipedia.org

La bandiera della regione Friuli-Venezia Giulia è rappresentata da un grifone d’oro che sorregge delle rocche bianche su fondo azzurro. Nei colori ricorda l’antico vessillo friulano con l’aquila del patriarca Popone. Si ricollega all’antico Patriarcato di Aquileia che segnò la storia del Friuli, infatti il suo disegno deriva da un’immagine allegorica di quest’aquila rinvenuta su di un antico vaso custodito nel museo di Aquileia. Per l’equilibrio cromatico con un colore caldo su uno sfondo freddo, per la portanza del simbolo e per l’energia che trasmette, merita il primo posto tra le bandiere delle regioni del Nord Italia. Forse è la più bella di tutta l’Italia. 

Continua la lettura con: Le 10 PICCOLE CITTÀ più BELLE del NORD Italia: la classifica

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

10 cose che chi viene da fuori pensa dei milanesi. Ma non sono vere

0
Ph. @lostatalejonico IG

Circolano parecchie leggende metropolitane sul milanese-tipo, soprattutto quando a tracciarne il profilo sono i non milanesi di passaggio. Noi vogliamo sfatarle una ad una. Foto cover: @lostatalejonico IG

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

10 cose che chi viene da fuori pensa dei milanesi. Ma non sono vere

#1 «Il milanese non è propenso a fare le foto al turista»

pexels – Foto con smartphone

L’importante è chiedere. Il milanese risponderà con cortesia.

#2 «Il milanese si muove solo in auto»

Un ‘immigrato’ dal Friuli ne era convinto. Con l’introduzione di Area B, area C e l’esplosione dei mezzi in sharing non è più così. Anzi.

#3 «Il milanese non ha cultura»

Ph. cocoparisienne

Si pensa che il milanese sia una persona molto materialista, concreta, che pensa al lavoro, ai soldi e a fuggire via nel week end. E’ vero che ormai vedere qualcuno che legge un libro sulla metropolitana è un fatto raro, ma Milano resta la capitale della cultura. E’ la città dove ancora sopravvivono i cinema d’essai, dove si vedono code chilometriche a ogni mostra, dove ci sono persone che vanno perfino a teatro.

#4 «Le ragazze di Milano non mangiano e se la tirano»

credits: elle.com

Qualcuna c’è, è vero, ma è vista come un residuo degli anni novanta. La verità è che la globalizzazione ha travolto anche la tradizionale ritrosia delle milanesi: la concorrenza di russe e rumene si fa sentire e le milanesi amano troppo la competizione per lasciare il campo a donne più disinvolte.

#5 «I milanesi sono contro i meridionali»

Era forse vero fino a qualche tempo fa, quando i biglietti fuori dalle università recitavano: “Si affittano camere a tutti ma non a extracomunitari e terroni”.
Ma era comunque un vezzo, un modo di scherzare tipicamente milanese. In verità qui chiunque è ben voluto, non importa da dove venga: l’importante è solo che si dia da fare.

#6 «I milanesi sono freddi»

Non siamo esattamente la gente più affettuosa e caciarona d’Italia, è vero, ma questo solo perché il milanese-tipo è un tenero insicuro. E ci teniamo, forse un po’ troppo, a quello che gli altri pensano di noi.

#7 «I milanesi parlano con la E aperta»

Credit: e-gazette.it

Ripeti: “Polpétta, cotolétta, biciclétta“. Basta con questi giochetti! E’ un po’ come il fiorentino che s’è rotto di ripetere la filastrocca della “hohahola hon la hannucccia horta horta” o il napoletano che canta “O’ Sole Mio” o il romano che, solo perché abita nella Città Eterna, dà del tu al Papa. In verità a Milano ormai si parla l’italiano più corretto d’Italia.

#8 «I milanesi dicono tante parolacce»

Di cui il 90% è composto da “uè figa”, e “dai cazzo”.
I comici come Cochi e Renato o Claudio Bisio sono irriverenti e straordinari, ma non andiamo in giro h24 a dire “Oh la Madonna”. Anzi, da qualche anno dire parolacce è diventato terribilmente fuori moda.

#9 «I milanesi sono tutti vestiti alla moda e di tendenza»

Credits: milanofashiontour.com

Basta guardare ai tipi da metropolitana spesso protagonisti degli sfottò su Facebook, o badare a chi entra/esce dal vostro posto di lavoro per vedere confutata questa affermazione in un battibaleno. Quindi se vedete un milanese nella vostra città, occhio a prenderlo ad esempio per rinnovare il guardaroba.

#10 «I milanesi vivono di calcio»

Va bene che abbiamo uno dei derby più seguiti d’Italia, ma volete mettere un tifoso meneghino con un genoano, un romanista, un laziale, un napoletano? Qui la partita dura al massimo fino al lunedì mattina. Poi, figa, si pensa solo al business.

Continua la lettura: 5 cose che una non milanese non sopporta di Milano

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

Sei di Milano e sai che non andrai mai in pensione

0

Finché c’è vita c’è un cantiere da controllare. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Continua con: Quando sei a Cortina e ti assale un attacco di velocità milanese

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La metropolitana che sembra avanti anni luce: quello che (forse) un giorno vedremo anche a Milano

2
Ph. @martadimuro_ IG

Forse la metropolitana più tecnologica del mondo. Le cose più strabilianti che si trovano come documentato da @martadimuro_ su Instagram. 

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

La metropolitana che sembra avanti anni luce: quello che (forse) un giorno vedremo anche a Milano

La metro di Shenzhen è forse la più tecnologica del mondo dove ci si sente avanti anni luce. Vediamo le cose più interessanti anche grazie a martadimuro_ come documentato sul suo profilo Instagram.

# La rete della metro di Shenzhen

Ph. @martadimuro_ IG

Una rete della metropolitana mirabolante. E pensare che la prima tratta è stata inaugurata solo nel 2004, rendendola a quel tempo la quinta città cinese ad avere la metro. Da allora ha fatto passi siderali, raggiungendo 16 linee, 306 stazioni e oltre mezzo milione di chilometri di tracciato, facendola diventare la sesta rete più estesa del mondo. Una curiosità? Shenzhen è gemellata con Brescia. Ma vediamo alcuni aspetti che si trovano sulla sua metro che sarebbe bello vedere anche sulla metro di Milano. 

#1 Per comodità e contro il sovraffollamento: si può vedere quante persone ci sono in ogni vagone (così da scegliere quello più vuoto)

Ph. @martadimuro_ IG
Ph. @martadimuro_ IG

#2 I vagoni hanno una temperatura diversa in modo da accontentare chi preferisce stare al caldo o al freddo

Ph. @martadimuro_ IG

#3 Per muoversi meglio tra le linee ci sono delle indicazioni luminose sul soffitto: basta seguirle per arrivare a destinazione

Ph. @martadimuro_ IG

#4 Le stazioni sono spettacolari: una vera e propria attrazione per i viaggiatori e i turisti 

Ph. @martadimuro_ IG
Ph. @martadimuro_ IG

Fonte: @martadimuro_ IG

Continua la lettura con: Le 3 anomalie della metro di Milano

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il quartiere di Milano costruito per la «nuova classe dirigente»

0
Ph. @imitations_of_life IG

C’era un’epoca in cui si costruivano quartieri per le caratteristiche di chi li avrebbe abitati. C’erano i villaggi degli operai, quello dei giornalisti fino all’utopia della Comasina. Ma non tutti conoscono che a Milano è stato costruito anche un quartiere per la «nuova classe dirigente». Dove si trova e qual è il suo nome?

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

Il quartiere di Milano costruito per la «nuova classe dirigente»

# Mirabello, il quartiere per la «nuova classe dirigente»

Situato tra la Maggiolina e il Villaggio dei Giornalisti, il quartiere Mirabello nasce nel 1939 con la costruzione di un complesso di 12 palazzine ad opera dell’Istituto Fascista Autonomo Case Popolari di Milano.

Fu edificato in un’area all’epoca appartenente alla località Greco, con il preciso intento di ospitare la nuova classe dirigente: medio-alta borghesia, professionisti, industriali, artisti, con una concezione simile all’attiguo Villaggio dei Giornalisti. A questo complesso di palazzine a due-tre piani ben presto si affiancarono villette d’epoca e abitazioni con giardino molto gradevoli e architettonicamente accattivanti.

quartiere mirabello

 

# Le origini del nome: Villa Mirabello

Il quartiere prende il nome da Villa Mirabello, uno degli esempi di maggior interesse per quanto riguarda la tipologia di villa-cascina suburbana di epoca rinascimentale ed è tra gli edifici meglio conservati nell’area prossima al centro urbano di Milano.

Costruita nei primi del ‘400 in aperta campagna e sopra una proprietà già di Filippo Maria Visconti, la Villa era l’ideale per lo svago e le battute di caccia. Dai registri ducali si deduce che a metà del XV sec. si ha la trasformazione in residenza di campagna, grazie all’acquisto di Pigello Portinari, il banchiere fiorentino a Milano per conto dei Medici. Il suo intento era quello di creare, in una località accogliente, un complesso a metà tra un residenza di caccia e una piccola villa di delizia.

quartiere mirabelloDal 1916 la Villa è la sede della Casa di lavoro e patronato per i ciechi di guerra di Lombardia.

quartiere mirabello
quartiere mirabello

Continua la lettura con: L’utopia della Comasina

VALENTINA PETRACCA

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Non c’è più la neve di una volta? Le più grandi nevicate, il giorno più freddo e gli altri record in bianco di Milano

0
Milano 28 dicembre 2020. Credit: Andrea Cherchi (c)

C’è chi dice che l’inverno non sia più quello di una volta. Per la neve che cade a Milano forse è così.

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

Non c’è più la neve di una volta? Le più grandi nevicate, il giorno più freddo e gli altri record in bianco di Milano

# Quanti giorni cade la neve a Milano

Credits: @bam.milano
neve a Milano

Negli ultimi trent’anni a Milano ogni anno in media ci sono state 6 giornate di neve con una precipitazione annuale di 18 centimetri. Ogni quattro anni capita un inverno in cui la neve non cade. 

# Le nevicate più massicce della storia

Le 5 nevicate più massicce risultano a Milano quelle di:
1) Febbraio 1947 (82 cm)
2) Gennaio 1985 (75 cm)
3) Gennaio 1954 (63 cm)
4) Gennaio 2006 (50 cm)
5) Gennaio 2009 (50 cm)

# L’inverno più nevoso degli ultimi 50 anni

porta romana
Porta Romana sotto la neve, nell’arte del pittore milanese contemporaneo Antonio Cazzamali

Nel 1978 si arrivò ad avere cumuli di neve che raggiunsero i 125 centimetri. Nel 1985 si arrivò a 85 centimetri.

La temperatura più bassa di Milano dal 1763 a oggi sono stati di -17,3 °C nel 1855.

# Le 10 città al mondo dove cade più neve

coppa del mondo di fondo a milano
Coppa del mondo di fondo a milano

Con i suoi 18 centimetri Milano si colloca lontana dalle città al mondo in cui cade più neve.

Le prime dieci sono:
10. Buffalo (Usa) 241 cm
9. Rochester (Usa) 251 cm
8. Akita (Giappone) 272 cm
7. Saguenay (Canada) 312 cm
6. Quebec City (Canada) 315 cm
5. Syracuse (Usa) 315 cm
4. St. John’s (Canada) 333 cm
3. Toyama (Giappone) 363 cm
2. Sapporo (Giappone) 485 cm
1. Aomori City (Giappone) 792 cm

# Le 10 città in Italia dove cade più neve

in paolo sarpi sono già pronti
in paolo sarpi sono già pronti

E in Italia? Queste sono le dieci città più nevose:
10. Macerata 47 cm
9. Fermo 49 cm
8. Reggio Emilia 50 cm
7. Modena 50 cm
6. Varese 55 cm
5. Trento 56 cm
4. Urbino 80 cm
3. Campobasso 90 cm
2. Aosta 95 cm
1. Cuneo 100 cm

Continua la lettura con: I record meteo di Milano

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Milano «fuori orario»: i limiti da superare per diventare una città internazionale

4
Ph. @milano4dimensions IG

Ricordo “Tutto in una notte” di John Landis, con la leggendaria colonna sonora di B B King e il protagonista che si aggira nelle strade delle città per vincere l’insonnia. Molti sono i film che parlano di persone che vivono la notte, per insonnia, come l’uomo senza sonno, per lavoro, come Taxi Driver, o per svago, come i Guerrieri della notte. La forza di una metropoli è data dalla sua capacità di essere senza orari, dove ogni cosa è possibile a qualunque ora del giorno e della notte. Sotto questo aspetto Milano può fare di più. Foto cover: @milano4dimensions IG

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

Milano «fuori orario»: i limiti da superare per diventare una città internazionale

# Metropolitana

Credits: wikipedia.org – Sant’Agostino

E’ il cruccio di molti, specie dei più giovani. Nelle grandi città del mondo la metropolitana funziona 24 ore al giorno, almeno nei fine settimana. A Milano se si esce la sera il primo pensiero va all’ultima corsa della metro. E ogni anno facciamo una terribile figura con le migliaia di visitatori del Fuorisalone che rimangono sulle strade alla ricerca di un taxi. L’angoscia da fine corsa si dovrebbe evitare: invece di litigare Regione e Comune non potrebbero giungere al compromesso di accettare l’aumento dei prezzi di ATM ma in cambio pretendere corse 24h nel fine settimana?

# CityLife

Credits Andrea Cherchi – Fontana Citylife spenta

L’area si sta affermando con prepotenza come luogo più alla moda di Milano. Al confronto Gae Aulenti sembra già vecchia. Eppure al calar della sera diventa un quartiere di fantasmi, quando chiude il centro commerciale.

# La ristorazione

Una delle prime differenze che nota chi da città straniere viene a Milano (perfino da Lugano) sono gli orari in cui si mangia. Altrove si tende a mangiare quando si ha fame e i ristoranti hanno clienti a tutte le ore. Da noi chi è abituato a ritmi nordici può trovare i ristoranti ancora non aperti (alcuni la sera aprono alle 19.30), chi segue tempi mediterranei può rischiare di non fare più a tempo per il pranzo o per la cena.

# I supermercati

Credits myfruit – Supermercato

In questo caso il pericolo viene da fuori. Una delle bellezze di Milano è di avere supermercati aperti anche di notte. Per questo speriamo che l’idea di imporre limiti di orari sia una boutade priva di conseguenze.

# I musei e i luoghi di attrazione

Credits professionarchitetto – Raddoppio museo del novecento.jpg

Ci sono musei e luoghi di interesse con orari ostici specie per chi lavora. Spesso chiudono all’ora della merenda, quasi tutti sono sono inaccessibili il lunedì e alcuni perfino nei giorni di festa. Alla Torre Branca ho dovuto pregare di portarci su con l’ascensore per godere della città al tramonto. Anche la Triennale ha orari da soviet, per non parlare dell’Acquario. Solo per citare i primi casi che mi vengono in mente, ma credo che solo da noi, tra le grandi città del mondo, i musei chiudano così presto la sera. 

# I parchi

leggende italiane

Ha destato molto clamore la scelta di tenere la Biblioteca degli Alberi priva di cancellate, lasciandola così aperta a ogni ora del giorno e della notte. Scelta che è piaciuta molto e che è parecchio insolita per la nostra città, tra le uniche al mondo che prevede orari di chiusura per i suoi parchi pubblici. Un amico si è spaccato le ginocchia cercando di uscire dal Parco Sempione dopo l’orario di chiusura. E forse siamo l’unica città ad avere un parco pubblico, per di più nei pressi del centro, chiuso la domenica e i festivi: il parco archeologico, anche noto come il parco più inaccessibile del mondo.

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
Milano città stato: la rivoluzione inevitabile per uno stato allo sbando
E ora Milano città stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano città stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso milano città stato
Corrado Passera: Milano città stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano città stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Quello che i romani dicono dei milanesi

0
Ph. j_nnesk_sser

Dopo lo storico buzz provocato dall’articolo le 10 cose che i romani invidiano di Milano le nostre talpe disseminate nella capitale ci hanno fornito una nuova lista esclusiva della serie macchevelodicoaffà.

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

Quello che i romani dicono dei milanesi

Credits tasya.filippova IG- Gladiatori romani

#1 Se la tirano tanto

“Anche le donne fanno le fighe, sanno tutto. Questo non è del milanese in quanto tale ma di chiunque metta piede a Milano. Già il solo stare a Milano è per molti un motivo di vanto, soprattutto se si viene da fuori

#2 Si credono chissacché

“I romani pensano che i milanesi vogliano sempre farsi credere importanti. A Roma l’importanza viene data dalle amicizie che si hanno, un mio caro amico è…, mentre il milanese si misura dal ruolo che occupa”

#3 Pensano che lavorano solo loro

Ai romani irrita l’atteggiamento che il milanesi ha nei loro confronti: “il fatto è che a Roma il lavoro non lo si ostenta come fanno i milanesi. Ad esempio, il milanese ti dice: Sono uscito alle 10, lo dice con soddisfazione, mentre il romano si lamenta”.
I milanesi se lavorano te lo dicono 100 volte di più

#4 Considerano Milano uno standard di eccellenza universale

“Ci giudicate sempre con un atteggiamento di superiorità. Il metro è Milano: per voi quello che si fa a Milano è il modo ottimale. Se ci si discosta in più o in meno significa essere inferiori. Specie sullo stile di vita: in realtà seguiamo semplicemente orari diversi”

#5 Ormai i romani copiano i milanesi

“Molti a Roma prendono a riferimento a Milano per vantarsi di ciò che fanno. Dicono: Eh, l’hanno fatta pure a Milano o c’è anche a Milano, come dire che allora è una cosa figa”

Credits Kookay-pixabay – Case a Roma

#6 I romani pensano che Milano sia il posto più figo d’Italia

“Per i lavori, i servizi e il divertimento. Milano è associata a New York
“A roma ci sono locali stupendi che se fossero a milano sarebbero pompati a mille”

#7 Se lo dice un milanese, allora è vero

I romani si fidano dei milanesi. Mia mamma dice che le uova a Milano sono più fresche, perché lo dicono i milanesi e se lo dicono i milanesi è vero”

#8 Al milanese dà fastidio che Roma sia capitale

“Roma sottolinea spesso che è la capitale perchè pensiamo che ai milanesi questa cosa dà fastidio. Stare sotto Roma è una cosa che vi fa andare di matto”

#9 Il romano accetta in fondo in fondo che il milanese sia avanti

“Anche se non lo ammetterebbe mai, la verità è che per il romano è assodato che Milano sia avanti. Se prova a dire il contrario lo fa solo per provocare”

#10 I romani sono innamorati di Milano

“Tutti i miei amici vorrebbero venire a vivere a Milano. Però non sanno che cosa li aspetta”

Continua la lettura con: Dove si potrebbe mettere via Roma a Milano?

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

L’«isola delle rose»: la favola della libertà che incantò l’Italia

0

Nella storia sono stati molti i tentativi di liberazione dalle regole e dal dominio degli Stati: guerre, rivoluzioni, manifestazioni. La libertà però a volte si può ottenere con gesti meno violenti ed eclatanti. È il caso dell’Isola delle Rose che più di 50 anni fa ha provato a realizzare il sogno dell’indipendenza e della libertà di una micronazione nata dal nulla.

Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità. Clicca per scoprire come fare

L’«isola delle rose»: la favola della libertà che incantò l’Italia

# Giorgio Rosa: il libertino per eccellenza che pensò in grande per difendere la sua libertà

@meteoriminiofficial

Giorgio Rosa era un ingegnere, ex soldato di Salò, con una sfrenata passione per la libertà. Il suo obiettivo principale era distaccarsi dalla cultura collettivista dell’epoca: Rosa era contrario al paternalismo della Chiesa e alle sue regole morali, alla Democrazia Cristiana e all’anticapitalismo comunista. Era un uomo che non credeva nelle istituzioni, insomma si sentiva un pesce fuor d’acqua. Cosa fare allora in un periodo come quello del ’68, in uno Stato completamente contrario alle tue idee? Cambiare Stato era un’opzione valida ma Rosa si rese subito conto che anche all’estero si sarebbe sentito soffocare dalle istituzioni presenti. Così maturò l’idea di costruire uno “Stato su misura”.

# L’isola delle Rose: l’annuncio dell’indipendenza

@david_vecchi

L’idea dell’ingegner Rosa era quella di costruire una piattaforma a 11 chilometri e mezzo dalle coste riminesi, fuori dalle acque territoriali. Dopo numerosi tentativi, vanificati dalle mareggiate ci riuscì. L’obiettivo di sostenibilità economica iniziale era sfruttare la curiosità delle persone e quindi il turismo: vendere benzina senza le accise, aprire un bar e un ufficio postale e infine emettere francobolli. Rosa aveva studiato bene, sapeva che lì la giurisdizione dello Stato Italiano non avrebbe avuto effetto e quindi poteva realizzare il suo progetto ambizioso, sulle orme dello Stato di San Marino. Nel ’67 l’isola è pronta, nessuno aveva fatto caso al suo progetto fino a quel momento. Tuttavia, quando viene aperta la pubblico richiama subito l’attenzione delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Giorgio Rosa capisce allora che è il momento di arrivare a un gesto forte: dichiarare l’indipendenza della sua isola.

# Primo maggio 1968: nasce la Repubblica delle Rose 

L’Isola delle Rose diventa Stato il primo maggio del 1968, in un anno che già di per sé viene ricordato per la sua vivacità. Così nasce la Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose, perché il suo fondatore decide di usare come lingua ufficiale l’Esperanto. Da subito quella piattaforma di 400 metri diventa un’attrazione turistica e anche le navi sull’Adriatico cambiano rotta per avvicinarsi a questo curioso microstato.
Rosa aveva in mente cose più grandi però: voleva allungare la piattaforma e creare un mini aeroporto sul mare e costruire altri piani per negozi di souvenir.

# Dopo due mesi la Repubblica delle Rose finisce la sua avventura 

Allo Stato italiano però quest’idea non piace affatto: un mini Stato in mezzo al mare Adriatico che si basava sulla libertà era troppo per un periodo in cui il mondo era diviso in due blocchi. Dopo solo 55 giorni, a fine giugno, il governo invia una task force di carabinieri che circonda l’isola e la occupa. Serviranno più di 1000 kg di esplosivo e una burrasca a distruggere il sogno di Giorgio Rosa che capii definitivamente che in Italia un progetto del genere era irrealizzabile.

# Isola delle Rose oggi è un film prodotto da Netflix

@vargeon

Questa incredibile vicenda ha fatto nascere l’idea della produzione di un film che è uscito il 9 dicembre 2020 sulla piattaforma di Netflix. Il protagonista è Elio Germano nei panni di Giorgio Rosa e Matilda De Angelis nei panni della moglie Gabriella.

# Ma il progetto di Rosa è rinato un po’ più a Est: il caso di Liberland

 

La Libera repubblica di Liberland è una micronazione di circa 7 chilometri quadrati, che si trova tra Croazia e Serbia. Una terra che stranamente non è stata rivendicata da nessuno e che è diventata la mini Repubblica di Liberland, fondata nel 2015 da Vít Jedliãka e un suo gruppo di amici. La reazione di Serbia e Croazia non è stata delle più felici e hanno ritenuto illegale entrare in questo Stato non riconosciuto. Dopo vari arresti però Jedliãka gestisce ancora questa mininazione e le richieste di cittadinanza sono moltissime. Liberland è diventata un piccolo paradiso fiscale con tasse solo su base volontaria. Durante la pandemia, Liberland, tramite il Liberland Response Center, ha distribuito 600 visiere protettive come aiuti umanitari in Croazia e 600.000 respiratori per gli Stati Uniti. Questa è la prova che libertà non vuol dire egoismo, anzi, questo Stato ha dimostrato di essere veramente solidale.

# Milano Città Stato: il laboratorio perfetto per riprodurre gli elementi cardine di questo progetto

Milano Città Stato ha più volte dato prova di voler creare un progetto per acquisire maggior autonomia e libertà per la città di Milano, in modo da essere un modello per l’intero Paese. Una libertà che significhi consapevolezza e ancora più responsabilità personale, per costruire un’autonomia che metta al centro il singolo cittadino e il suo contributo naturale alla comunità di cui fa parte. Chissà che da una storia tra utopia e favola della Repubblica delle Rose non possa trovare forma proprio a Milano un nuovo e più evoluto rapporto tra cittadini e governanti?

Continua la lettura con: I vantaggi a fare diventare Milano una città stato: i più votati dai milanesi

ANDRA STEFANIA GATU

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore


TLAPSE | Your Project in Motion