Un brusco verdetto lo respinse designandolo come “inetto alla musica”. A bocciarlo fu il maestro Francesco Basily. Come aggravante ci furono anche due fattori: il regolamento prescriveva i quattordici anni come limite massimo d’età per essere ammessi (Verdi aveva 19 anni) ed avevano la precedenza i candidati del regno lombardo-veneto (Verdi era cittadino di Parma, dunque straniero).
Verdi sperava di potere essere ammesso come allievo “a pagamento” in virtù di quei “meriti speciali” che il regolamento contemplava come eccezione.
Anni dopo il Conservatorio fu intitolato proprio a lui. La sua grande rivincita.
Prima i Lombardo-Veneti. Poi i Verdi
LAYER 7 e Input presentano Nebula al Wall
Tenera è la notte quando è piena di stelle, quando la musica è quella giusta e invita al viaggio.
Magico è il percorso verso quelle sonorità che sanno di Berlino e che portano in città una techno lenta e cadenzata, che ti entra nelle viscere e ti inebria.
Questo venerdì torna a farsi vivo LAYER 7 collettivo che, in collaborazione con Input e in partnership con Open -che apre le danze – porta al Wall suoni ancora poco esplorati.
Ogni serata di LAYER 7 non è solo un party, ma è una vera e propria esperienza sinestetica, che coinvolge vari media e che attraverso immagini, installazioni e mostre, introduce il visitatore ad un viaggio lungo una notte. Questo venerdì il tema è Nebula, effimera, affascinante e fragilissima, nube che avvolge tutti, inglobando qualsiasi cosa la circondi e restituendola trasformata e piena di una linfa vitale.
Il viaggio prevede un incontro ravvicinato del terzo tipo con i suoni di Matteo Campanelli, techno dolce, quasi da ascolto pomeridiano perfetta per quando il crepuscolo scivola lentamente verso la notte.
Suoni invitanti quelli che arriveranno poi con i main Resonant, capaci di infondere quel groove giusto per lasciarsi andare gradualmente ad una propagazione del suono che tocchi prima gli arti, poi la testa per prendersi tutto il ritmo del corpo.
Da ascoltare possibilmente ad occhi chiusi, immaginando galassie lontane.
Il viaggio proseguirà verso suoni più cupi e carichi, pregni di una techno più severa, quelli di Panda in b2b con Town-Sea direttamente da casa Input, perfetti per le ultime ore della notte. Il conto alla rovescia è iniziato, questo venerdì andremo verso l’infinito.
Prenotandoti all’evento con Spotlime, per te entry+drink+shot per carburare a 10 euro invece che a 13 euro e scaricando l’app potrai rimanere sempre aggiornato su tutti gli eventi di Milano. L’ingresso al locale è a discrezione dell’organizzazione
Per qualsiasi informazione sull’evento scrivi a Spotlime. Ci trovi su WhatsApp dalle 09:00 alle 22:00 al 324 611 6144.
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Just Wine, il giovedì open wine al Parioli
JW – Just Wine, l’aperitivo open wine con buffet che ha conquistato le più grandi città italiane, solo per questa settimana cambia casa e vi porta a Roma.
Ma attenzione, senza farvi spostare da Milano.
Solo per questo giovedì il Just Wine sarà ospite del ristorante Parioli, locale famoso per la sua cucina romana e per l’atmosfera di festa che si respira nel dopocena.
La serata prevederà vini romani e il buffet sarà composto da piatti tipici della tradizione capitolina: fiori di zucca fritti, carbonara, carciofi alla romana, amatriciana e cacio e pepe.
Al posto del classico dj set, sarete accompagnati da musica dal vivo delle migliori canzoni italiane a cui è praticamente impossibile resistere, soprattutto dopo un po’ di vino romano.
E anche stavolta non potevamo non pensare ad una proposta irrinunciabile.
Prenotandoti all’evento con Spotlime, per te ingresso+open wine comprensivo di buffet a 15 euro e scaricando l’app potrai rimanere sempre aggiornato su tutti gli eventi di Milano.
Vuoi prenotare un tavolo? Scrivici al 392 299 0519 e provvederemo a fartene assegnare uno senza costi aggiuntivi. Per tutte le altre info, scrivici tra le 09:00 e le 22:00 al 324 611 6144.
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I 9 lavori più richiesti a Milano su cui puntare per il FUTURO
Quali sono i mestieri del futuro? Che lavoro farò io appena laureato in economia o in ingegneria o in scienza delle comunicazioni? Quali sono le professioni più richieste del momento su LinkedIn?
Le professioni più richieste del momento sono:
#Ios e Android Developer
E’ il momento di formarsi per diventare sviluppatori di funzioni per iphone. Pensare oggi quello che si farà domani con lo smartphone. A Napoli, presso l’Università Federico II, è stata appena inaugurata la prima IOS Developer Academy d’Europa, entrarci è stata durissima, in 200 ce l’hanno fatta. Le domande sono state 4.700, poi ridotte a 1500 perché il test d’ingresso si sarebbe svolto in inglese.
regola n1: l’inglese!!!
#Istruttore di Zumba
Non è uno scherzo! E’ quanto emerge dal software di LinkedIn che ci dice i mestieri più richiesti dalla rete oggi e fra gli altri c’è anche questo. Ritmo, allegria e forza fisica saranno la vostra chiave del successo.
Regola n1: il fisico!
#Social Media Intern/Manager
E’ un vero esperto di comunicazione digitale, cresciuto connesso con tutte le reti di social, surfer di google, membro di gruppi what’s up, campione di Instagram e Snapchat e via così- Qualcuno che sta lì e capisce dinamiche che spesso sfuggono a chi prende decisioni in un’azienda. Deve essere bravo nel marketing, nella comunicazione e very smart con i social.
Regola n.1: Fiuto!
#Data Scientist
Oggi sono i più richiesti dalle aziende di tutto il globo. Hanno backgorund differenti, lavorano in gruppi composti di fisici, matematici, ingegneri, statistici. Sono super richiesti e super pagati. Sanno dare un senso ai cosiddetti Big Data, sanno capire e tradurre enormi e complesse mole di numeri in strategie chiave per le imprese.
Regola n 1: Studiare!
#UI/UX Designer
Evoluzione del web designer, l’UI/UX designer è il designer di esperienze sul web, è colui che riesce ad accrescere la soddisfazione dell’utente migliorando la sua esperienza on line. Lavora sull’usabilità, sulla leggerezza, sull’immediatezza, sull’interazione. Con l’UX design si passa a essere anche esperti di design, marketing, project management e una buona dose di conoscenze di psicologia, sociologia e scienze cognitive non guasta
Regola n1: smart!
#Beachbody Coach
Non ridete, è sempre LinkedIn a dirlo! Con una bella passione per la pallavolo, per la sabbia e per i costumini succinti il gioco è fatto!
Regola n1: abbronzatura!
#Cloud Services Specialist
Il Cloud specialist è la persona che sa come funzionano tecnicamente ed economicamente i maggiori Cloud in circolazione e aiutano il cliente nella scelta migliore. La maggior parte delle aziende sta adottando servizi Cloud ad un ritmo rapidissimo. E’ necessaria una formazione tecnico/scientifica.
Regola n.1: non avere la testa tra le nuvole!
#E-Commerce Specialist
Aumentano gli acquisti on line e con essi le figure esperte di e-commerce. Le competenze che un E-commerce Specialist deve acquisire sono numerose e trasversali: assicurare il raggiungimento degli obiettivi di fatturato del canale online, gestire la definizione e l’acquisizione del catalogo prodotti, monitorare stock, delivery, rotazione, occuparsi del benchmarking di pricing e offerta commerciale verso i siti competitor, acquisire nuovi utenti e aumentare il traffico.
Regola n.1: addicted di on.line shopping!
#Responsabile dell’etica digitale
In un futuro sempre più digitale, interconnesso e robotico c’è già chi si domanda: quale saranno i limiti? Cosa sarà considerato giusto e sbagliato? Senza una maggiore etica digitale l’uomo potrebbe rischiare di estinguersi vittima delle sue stesse invenzioni?
Regola n1: digital zen!
Special thanks a Enrico Ferrari, Education Specialist di TAG Innovation School
e a Carlo Purassanta, AD di Microsoft Italia
FRANCESCA SPINOLA
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Gli edifici della Bocconi visti dall’alto simboleggiano un 30 e lode
L’università fu fondata da Ferdinando Bocconi nel 1902 in memoria del figlio Luigi, caduto nella battaglia di Adua.
Nel 1914 diviene presidente Ettore Bocconi, figlio del fondatore, che rimane in carica fino alla morte nel 1932.
L’edificio in via Röntgen assume la forma di un “3” che visto dall’alto accanto al velodromo di piazza Sraffa a forma di 0 e all’edificio retrostante la sede di via Sarfatti a forma di L, si forma un 30 L, in riferimento al 30 e lode come voto massimo agli esami.
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L’aperitivo del mercoledì al Vetra
Il mercoledì è il giro di boa della settimana. Pochi sforzi e arriverai al weekend, lasciandoti alle spalle giorni di fatiche sulle “sudate carte”.
Qualche giorno ancora e sarai libero di poltrire a letto, dimenticandoti di tutto il resto almeno fino a lunedì.
Stringi i denti ancora un po’ e fidati, possiamo capirti perfettamente. Siamo con te fino al venerdì e oltre.
A tutti i mali del mondo però c’è Spotlime. Spotlime infatti seleziona per te i migliori eventi del giorno, proponendo offerte succose per svoltare la serata.
Il mercoledì, ad esempio, è quel giorno in cui la voglia di uscire comincia a farsi sentire. Se ti proponessi un aperitivo al Vetra, come la vedi?
Il Vetra è un locale familiare in zona Ticinese, comodo se sei appena uscito dall’ufficio e perfetto per ritrovarti con gli amici per un brindisi infrasettimanale.
E allora questo mercoledì vediamoci per un aperitivo al Vetra.
Se prendi due cocktail del valore di 7 euro l’uno o due bicchieri di vino o di birra del valore di 5 euro l’uno, il tagliere te lo offriamo noi e prevede: piacentinu ennese, ragusano, coppa, salame, fiocco di crudo e bruschettine. Non so te, ma noi abbiamo già fame.
Prenotandoti all’evento con Spotlime, riceverai , dalle 18:00 fino alle 21:30 per te sull’acquisto di due cocktail, due calici di vino o due boccali di birra, un tagliere in omaggio e scaricando l’app potrai rimanere sempre aggiornato su tutti gli eventi di Milano.
Per qualsiasi informazione sull’evento scrivi a Spotlime. Ci trovi su WhatsApp dalle 09:00 alle 22:00 al 324 611 6144.
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Non solo lo Stato, in Italia anche i ricchi ci fanno piangere
Il primo problema in Italia è la pubblica amministrazione. Ogni classifica internazionale lo dimostra. Il nostro stato è quello più indebitato in Europa e quello che offre i servizi peggiori, come riportato in questo articolo: 10 segnali che lo Stato è da rifare. Eppure sarebbe troppo semplice dare ogni colpa allo stato. Anche perchè la responsabilità è assai più diffusa, e a costo di sentire retrogrado o comunista, a mio avviso una grossa responsabilità ce l’ha chi è più ricco.
I NOSTRI super-riccHI SONO COME ZIO Paperone, SOLO CHE NELLA PISCINA DI MONETE D’ORO CI NUOTANO I LORO EREDI
Nel mondo anglosassone è prassi che chi ha più avuto fortuna dia indietro alla comunità una grossa fetta del suo patrimonio. Si tratta del “give back”, del dovere morale di considerare il successo come un qualcosa che si è ottenuto grazie alla comunità in cui si vive e per questo di restituirle una parte del molto che si è ottenuto. Si ha successo infatti non solo per ciò che si è ricevuto dalla propria famiglia ma soprattutto per l’istruzione, per gli amici, per l’ambiente e per lo stesso mercato che hanno contribuito al proprio successo. Nel mondo anglosassone si considera la comunità come il principale fattore del successo personale, a parte le capacità e l’impegno individuale, relegando la famiglia come un fattore marginale.
Nel mondo anglosassone si considera la comunità come il principale fattore del successo personale
L’a.d della Apple Tim Cook ha dichiarato di donare tutti i suoi averi in beneficenza, dopo aver provveduto alle spese per l’educazione del suo nipotino. Warren Buffett ha annunciato di lasciare in beneficenza il 99% del suo patrimonio, circa 60 miliardi di dollari, ed ha esortato altri a fare lo stesso, lanciando con Bill Gates The giving pledge, una campagna che mira a convincere i super-ricchi di lasciare almeno il 50% dei propri averi in beneficenza. Aderiscono a questa iniziativa tra i molti Ted Turner, George Lucas, Michael Bloomberg e, di recente, si è unito anche Mark Zuckerberg. In loro insieme al dovere morale del give back c’è la consapevolezza che dare troppo in eredità ai figli è sbagliato e controproducente per gli eredi. Perchè li vizia e toglie loro il sano piacere di conquistarsi da sé il proprio successo.
Questo accade in America. E in Italia? Cosa fanno i nostri super-ricchi?
dare troppo in eredità ai figli è sbagliato e controproducente per gli eredi. Perchè li vizia e toglie loro il sano piacere di conquistarsi da sé il PROPRIO successo.
Secondo i dati del Wealth-X and UBS World Ultra Wealth Report 2014, ci sono 2.295 italiani che hanno una ricchezza personale superiore ai 30 milioni di dollari, cresciuti di oltre il 10% nel 2014 rispetto all’anno precedente. Il loro patrimonio è di 270 miliardi di dollari, in crescita del 14,9%, superiore alla media europea che è dell’8,9%. Questo significa che in Italia a fronte di un PIL che cresce molto meno del resto d’Europa, i nostri ricchi diventano sempre più ricchi, se li si confronta agli altri europei. Ma la caratteristica che contraddistingue i nostri milionari da quelli stranieri è l’origine della ricchezza: in Italia la maggioranza della ricchezza è ereditata. Il 60% della popolazione più ricca in Italia ha un patrimonio in tutto o in massima parte ereditato.
in Italia la maggioranza della ricchezza è ereditata
Questa non è una sorpresa visto che ogni volta che viene a mancare un grande dell’imprenditoria le cronache si spostano sui familiari che ricevono l’eredità. Personalmente non sono riuscito a rintracciare neppure un caso di super ricco italiano, morto o vivente, che si sia impegnato a lasciare in beneficenza la gran parte della sua ricchezza. In Italia ci si ammazza di lavoro per lasciare godere ai propri figli la gran parte dei frutti dei propri sacrifici. E questo nonostante non solo il rischio che la felicità produca figli viziati e infelici ma soprattutto degli incapaci di gestirla. E’ noto l’effetto della “terza generazione” con cui si definisce l’alta probabilità che la ricchezza trasmessa agli eredi venga dilapidata entro la terza generazione, così come basta vedere le classifiche delle aziende che sono più cresciute negli Stati Uniti per vedere che sono quasi tutte di prima generazione.
Lasciare tutta o gran parte dell’eredità ai propri figli non si trasforma in vantaggio per i figli né per la difesa del patrimonio. E in più toglie alla società la possibilità di poter trasformare i sacrifici prodotti in un beneficio per chi è stato meno fortunato. I nostri milionari sembrano non reggere il confronto con i loro omologhi stranieri. Ma non è questa la cosa che trovo più triste. La vera sconfitta dei nostri ricchi non è contro i loro “colleghi” stranieri”, ma è contro i loro antenati. L’Italia è stata resa grande dai lasciti e dagli atti di generosità dei ceti più abbienti verso le loro comunità. E questo è stato ancora più forte a Milano. La Scala, il Duomo, l’Ospedale Maggiore, l’Università Bocconi e tantissime opere note o meno note, dal Planetario alla Casa Verdi, sono tutte il frutto del dono che hanno fatto persone singole o intere famiglie alla nostra città.
non sono riuscito a rintracciare neppure un caso di super ricco italiano, morto o vivente, che si sia impegnato a lasciare in beneficenza la gran parte della sua ricchezza
Non sono mai stato tenero nei confronti del nostro Stato. Ma se rivediamo la nostra storia, non si può dire che la pubblica amministrazione fosse molto migliore di quella di oggi, anche perchè spesso era praticamente assente. La grande differenza era nei ricchi che sentivano il dovere e l’orgoglio di estendere la loro fortuna ai loro concittadini, in vita e dopo la morte. Se anche nell’Italia di oggi si diffondesse la pratica del Giving Back, considerando il patrimonio dei super-ricchi, si potrebbero avere oltre 100 miliardi di euro per opere a favore della comunità. Una cifra immensa che potrebbe donare all’Italia una dozzina di grandi opere del calibro del ponte sullo stretto.
Perchè Milano possa completare la sua rinascita e fare da traino al resto del paese la sveglia deve suonare soprattutto per loro, per i nostri cari, carissimi super-ricchi. Perchè se sono diventati quello che sono è anche, se non soprattutto, grazie a Milano.
Se anche nell’Italia di oggi si diffondesse la pratica del Giving Back, considerando il patrimonio dei super-ricchi, si potrebbero avere oltre 100 miliardi di euro per opere a favore della comunità.
Fonte: Wealth-X and UBS World Ultra Wealth Report 2014
Mag: un bistrot parigino sui Navigli
Del Mag Café hanno parlato in tanti, praticamente tutti.
Bistrot francese sui Navigli che ti accoglie con la luce giusta, ha dato il via ad un modo diverso e più consapevole di bere.
I proprietari nonché soci, hanno dato via ad altre realtà innovative in fatto di bere. Hanno creato il bar più piccolo che ci sia, l’attiguo Back Door, ma anche ad un secret bar ispirato ai tempi del proibizionismo, il 1930.
Ma il Mag Café è stato il primo.
Amato ancora oggi da tutti per quel suo stile creativo da Belle Époque, al Mag trovi un ambiente caldo e tante bottiglie di un certo livello che campeggiano sugli scaffali scuri.
Tra le validissime offerte del locale trovi il cocktail Il Milanese, a base di Martini rosso, China Martini, menta fresca e soda.
Una delle specialità della casa assolutamente da non perdere.
Ma quello che ti proponiamo di diverso, rispetto agli altri, è un’offerta speciale per godere di un ottimo cocktail al giusto prezzo.
Prenotandoti all’evento con Spotlime, dalle 22.00 all’1.30, per te il cocktail Il Milanese ha il costo di 5 euro invece che 7. E ricorda che scaricando l’app potrai rimanere sempre aggiornato su tutti gli eventi di Milano.
Per qualsiasi informazione contattaci tra le 9 e le 22 al numero 324 611 6144.
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Una birra al Crank anche di martedì
Numerosi studi hanno parlato di come una birra di martedì faccia bene all’umore e alla serata, perchè da che mondo è mondo, il martedì è il giorno in cui “non-ce-la-posso-fare”. Mai.
E il martedì è il giorno in cui c’è un posto che ti viene in soccorso e che ti salva la vita, con una Becks pronta ad essere finita. Quel posto si chiama Crank e lo trovi in zona Isola.
Il locale, che sembra un salotto, è una novità che ha rinfrescato via Pastrengo e in cui si vocifera che a volte avvengano cose folli e serate bellissime di cui abbiamo le prove.
I punti di forza del Crank sono: ottimi cocktail di respiro internazionale – guardare il menu per credere – e cucina vegetariana – no insalate sì vellutate – con un menu fresco fresco di stagione. E questo martedì al Crank per te una birra media ad un prezzo speciale. Se mi dici di no, mi incazzo. Lo dice anche la scienza.
Prenotandoti all’evento con Spotlime, riceverai a partire dalle 18:00 per te birra media a 3 euro invece che a 5. E il dopolavoro è servito. L’ingresso al locale è a discrezione dell’organizzazione. Non dimenticare che scaricando l’app potrai rimanere sempre aggiornato su tutti gli eventi di Milano.
Per qualsiasi informazione contattaci tra le 9 e le 22 su WhatsApp al numero 324 611 6144.
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Milano avanguardia nel cibo sano: processo allo zucchero
In Gran Bretagna dall’aprile del 2018 verranno adottate imposte speciali per bibite gassate e alimenti ricchi di zucchero. Questo nasce per la crescente consapevolezza che la nostra società è una società malata di zucchero, dove le quantità ingerite superano di molto il livello necessario per il nostro organismo. Si dice che lo zucchero sarà le sigarette del futuro il cui abuso verrà fortemente ostacolato. Il ministro della salute Beatrice Lorenzin finora ha escluso interventi di tal genere, ma Milano potrebbe essere il luogo dove sperimentare una politica all’avanguardia per favorire l’alimentazione sana. Perchè i danni che produce lo zucchero sono documentati a livello scientifico. Vediamo quali sono.
I più frequenti danni per l’eccesso di zucchero
L’eccesso di zucchero favorisce sovrappeso, degenerazione dei tessuti e invecchiamento precoce. Circa il 40% delle persone normopeso che abusano di zucchero ha problematiche metaboliche come diabete, ipertensione, ipercolesterolemia e steatosi epatica (accumulo di grasso nel fegato). Inoltre lo zucchero:
– ingrassa gli organi interni: lo fa un eccesso di fruttosio che non venga dalla frutta, ma da zuccheri e sciroppi;
– aumenta il rischio di diabete: rischio che aumenta dell’1,1% per ogni 150 kcal di zucchero che assumiamo più del dovuto;
– aumenta il rischio cardiovascolare e di pressione alta: non si dovrebbe eccedere oltre i 20 grammi di zucchero per la donna e i 36 per l’uomo al giorno.
– rende instabili i livelli di colesterolo nel sangue: sembra che più zucchero aumenti i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, perché stimola involontariamente il nostro corpo a produrne di più.
– crea dipendenza: lo zucchero ci espone ad un rischio di dipendenza che ci porta ad una sorta di escalation di dosi e frequenza di utilizzo. Lo zucchero induce, infatti, un grande rilascio di dopamina nel cervello, la sostanza responsabile della sensazione di piacere.
La dopamina non si accumula e quindi per generare nuovamente piacere la tendenza sarà quella di aumentare le dosi e la frequenza dell’assunzione.
Altri effetti
Avremo poi in ordine: maggiori attacchi di fame, maggiori cali di energia durante la giornata, irritabilità e depressione (calano quando mangiamo zucchero, tornano già dopo mezz’ora).
Secondo un recente studio pubblicato (gennaio 2016) dai ricercatori del prestigioso MD Anderson Cancer Center – Università del Texas sulla rivista scientifica Cancer Research, l’apporto di zuccheri proveniente dal cibo ha un impatto significativo sullo sviluppo del carcinoma mammario perché favorisce meccanismi infiammatori o i picchi di insulina che, ricordiamolo, è l’ormone prodotto dal nostro organismo in risposta a un aumento della quantità di zuccheri nel sangue(glicemia), ma regola anche altri aspetti del funzionamento del nostro organismo e per questo è considerata un ormone chiave nella relazione tra cibo e cancro. L’insulina, in sostanza, favorirebbe anche la produzione di un fattore di crescita chiamato IGF-I che è un vero e proprio fertilizzante per le cellule in generale e in particolare per quelle cancerose.
Last but not least, elevati livelli di zuccheri portano tra l’altro ad acidificazione dell’organismo e favoriscono la proliferazione di microrganismi ossia batteri, lieviti muffe che esauriscono rapidamente le riserve di vitamine del complesso B (questo genera stanchezza, scarsa resistenza alla fatica, debolezza generale). Un sottoprodotto dello zucchero, ovvero l’acetaldeide inibisce l’assorbimento di minerali alcalini e di proteine portando a pensiero offuscato e stanchezza eccessiva. Mantenere l’organismo in condizione di alcalinità grazie ai carboidrati non raffinati e a un ridotto apporto di zuccheri raffinati aiuta ad allungare l’aspettativa di vita in salute.
The Blues Against Youth al Gattò
Il lunedì fa schifo, non dovrebbe mai arrivare, però niente, dobbiamo solo rassegnarci, anche perché il lavoro mica scompare. E gli impegni nemmeno.
Ma ci sono piccole gioie che possono allietarlo, tipo il Gattò e i suoi concerti di inizio settimana. E Spotlime. Per esempio, lo sai che oggi c’è The Blues Against Youth?
Questo lunedì si prosegue infatti con la musica e i concerti live al Gattò. Stavolta Spotlime ti fa incontrare la tradizione 100% made in the States con l’ospite della settimana: The Blues Against Youth.
Attento a non farti confondere dal nome, perchè The Blues Against Youth è un talento nostrano, una one man band blues che ha macinato un sacco di chilometri in lungo e in largo. Suona blues e si strugge di malinconia, con testi profondi e liriche stupende, tipiche del genere americano i cui pilastri ancora fanno sognare i nostri padri e qualche appassionato di blues.
Il blues, lo so è difficile a dirsi, è la musica di chi è nato vecchio dentro o chi ha delle emozioni che non riesce ad esprimere e sceglie di veicolarle con le note e le ballate poetiche.
Il blues ci sembra dunque un genere che si presta bene al lunedì, giorno difficile per la maggior parte delle persone, soprattutto dopo un fine settimana di bagordi che vorremmo non finisse mai. E il blues di The Blues Against Youth è quello che ti proponiamo per farlo passare più velocemente, questo maledetto lunedì.
La rassegna di concerti al Gattò, curata da Sangue Disken, propone, settimana dopo settimana ad artisti emergenti la possibilità di esibirsi in un posto accogliente, mentre il pubblico si darà da fare per rimediare a quella calamità naturale che è l’inizio della settimana. Come?
Con un meritato aperitivo. L’aperitivo al Gattò è una pure una di quelle scoperte che meritano. I piatti non sono mai gli stessi e il prezzo è quello adatto alle tasche di tutti. A farci da colonna sonora ci penserà The Blues Against Youth adatto a chi ha voglia di lasciarsi andare ad una serata malinconica, cercando di riscaldarsi a suon di Trebbiano e ballate.
Lasciati cullare dal giovane bluesman romano che ci dimostrerà che è possibile sopravvivere al lunedì e per farlo si avvarrà della sola voce e della sua fidata chitarra.
L’evento è gratuito. Scaricando Spotlime, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su tutti gli eventi di Milano.
Ancora una volta, ti consigliamo i migliori eventi del giorno. E speriamo di fartela scoprire tutta, questa città che forse ancora non riesci a chiamare “casa”.
Per qualsiasi informazione scrivici su WhatsApp dalle 09:00 alle 22:00 al 324 611 6144.
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Aperitivo alla francese al Pastis
Spotlime non è solo un app di eventi, è anche un modo diverso di vivere la città di Milano. E oggi ti propone un piccolo viaggio d’oltralpe al Pastis. Il colore ricorda lo sciroppo di mandorla, l’odore l’anice, la gradazione è molto forte. Aggiungi dell’acqua fredda a piacere e, se vuoi, del ghiaccio e voilà…l’aperitivo francese è servito. Il Pastis tuttavia non è solo una bevanda, è anche un bistrot vintage di Milano che ha da poco inaugurato una formula aperitivo che ci ispira parecchio.
Il lunedì propone, oltre a vini pregiati, di cui molti biologici (perché ci piace bere bene) una formula di degustazione che prevede assaggi di formaggi di un certo livello e un calice di vino IGT di Toscana, Chardonnay o Sauvignon. Il tutto a 9 euro invece che a 11 se vieni con Spotlime. L’ambiente è informale, caldo, quasi come fossi a casa tua, il bancone è rivestito in legno, gli specchi sono vintage e non manca un dehors.
Ti consigliamo di provarlo però il pastis, bevanda che ci ricorda i vicoli del centro di Marsiglia, ci porta di colpo sulle chiatte di Tolosa e ci trasporta sulla Rive Gauche di Parigi. Insieme al Kyr, infatti, il Pastis è considerato una bevanda nazionale. I francesi sono di sicuro più allenati di noi a bere questo liquido micidiale che ti riscalda a dovere, ma se non hai voglia di cambiare le tue abitudini, abbiamo la soluzione che può fare al caso tuo.
Prenotandoti all’evento con Spotlime, per te un bel tagliere da degustazione di formaggi, accompagnato da un calice di vino IGT a 9 euro invece che a 11. L’ingresso al locale è a discrezione dell’organizzazione. E scaricando l’app potrai rimanere sempre aggiornato su tutti gli eventi di Milano.
E se il lunedì è quel giorno della settimana che tutti temiamo e che ci fa sentire tutto il peso dei giorni che ci separano dal meritato riposo, qui potrai staccare la spina, concedendoti una fuga in Francia senza spostarti da Milano.
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E’ il più grande museo tecnico-scientifico in Italia
Il Museo nazionale della scienza e della tecnologia “Leonardo da Vinci” fu aperto nel 1953 ed è il più grande museo tecnico-scientifico in Italia e uno dei maggiori in Europa.
Possiede la più grande collezione al mondo di modelli di macchine realizzati da disegni di Leonardo da Vinci. È visitato da 500mila persone all’anno.
Dal 2005 il museo nella sua area esterna espone il sottomarino Enrico Toti. Un’altra sezione particolarmente suggestiva è il padiglione ferroviario, allestito come una vera stazione ferroviaria, completa dei rumori caratteristici. All’interno del padiglione sono conservati numerosi pezzi originali, con locomotive a vapore, elettriche e Diesel, nazionali e straniere.
Il giro divino al Nox
Eccoci alla domenica, quel giorno maledetto in cui vorremmo fare di tutto e alla fine l’unica cosa che riusciamo a fare è passare dal letto al divano, dal divano al letto in una danza perpetua. Non riusciamo nemmeno a toglierci il pigiama, ci svegliamo tardi e non ne vogliamo sapere niente di niente di niente.
Ma la domenica è anche quel giorno in cui entriamo in scena noi che non ti diamo tregua nemmeno nel giorno più pigro della settimana e ci proviamo in tutti i modi, ti tentiamo con subdoli mezzucci e aperitivi succulenti.
Per esempio, no, metti che oggi finalmente tu riesca ad organizzare la tanto famigerata cena con i tuoi amici sopravvissuti al sabato sera, dove vai?
Ecco che entriamo in scena noi e ti portiamo al Nox.
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La domenica al Nox, dalle 19:30 alle 23:00, se spendi 15 euro di cibo – escluso coperto e da bere – i ragazzi del Nox ti offrono un buonNero d’Avola a volontà.
E anche oggi, si beve acqua domani.
Per qualsiasi informazione sull’evento scrivi a Spotlime. Ci trovi su WhatsApp dalle 09:00 alle 22:00 al 324 611 6144. L’ingresso al locale è a discrezione dell’organizzazione.
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Chez Babette con Spotlime
Garage Sale torna con una nuova edizione tutta invernale.
Questa domenica torna lo shopping cheap e di gusto a cura di Chez Babette.
Un second hand market potrai trovare l’ultima tendenza moda e quei pezzi vintage di cui non ci saziamo mai ad un prezzo contenuto, che si sa che non navighiamo certo nell’oro. Garage Sale è il luogo dove i privati cedono ad altri privati i vestiti e gli accessori che hanno amato e da cui sono pronti a separarsi.
A fare da cornice alla tua ricerca di tesori, troverai un ambiente unico degno del The Market di NY: una vera autofficina funzionante american style nel cuore di Lambrate. Dalle 11:00 fino alle 19:00 ad orario continuato, vieni a cercare il tuo must have della stagione, tanto potrai giustificare ogni acquisto con il sempreverde “ma mi serve”.
L’evento è gratuito. Scaricando Spotlime, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su tutti gli eventi di Milano.
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BODY HEAT al KTV: il karaoke cinese a Milano
Negli anni ’70 il Pink Elephant è stato uno dei primi night club a Milano. Sito nel bel mezzo di Paolo Sarpi, poi chiuso a metà anni ’90 e divenuto karaoke cinese a metà dei 2000, è stato preso d’assalto da un’accolita di musicisti e creativi che hanno dato vita ad una serata speciale.
La scorsa stagione Body Heat, collettivo che affonda le radici nella cultura funk, disco e house, amalgamandola con soul, jazz e boogie e facendola riposare il tempo che basti a procurarsi un altro drink, ha riscosso un successo incredibile che non intende scendere di livello nemmeno in questa di stagione.
Questo sabato, “Rocco e i suoi fratelli” ritornano al KTV. Dal primo dopocena fino a tarda notte si suonerà tanto e bene e si alterneranno a rotazione djs, cantanti e musicisti della famiglia estesa di Body Heat in un ambiente unicamente bizzarro, un immaginario estetico a metà tra discoballs e dragoni.
Noi di Spotlime lo seguiamo dagli esordi e siamo felici di poter far parte della schiera di amici che sostengono un progetto incredibile e che colpisce dritto al cuore di chiunque vada a cantare una hit, lottando per il possesso del microfono.
Solo per te, prenotandoti all’evento con Spotlime, riceverai un regalo speciale e scaricando l’app potrai rimanere sempre aggiornato su tutti gli eventi di Milano.
Prenotandoti con Spotlime infatti, visto che la fila è abbastanza corposa, avrai il saltacoda in omaggio, senza dover aspettare al freddo e al gelo. Che vuoi di più, amico?
Ingresso con drink entro 00:00: 10 euro. L’ingresso al locale è a discrezione dell’organizzazione.
Una volta arrivato al KTV, apri l’app, clicca su “Ottieni Bonus” e a chi gestisce l’ingresso di’ che sei con Spotlime.
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Eppure il primo Corriere della Sera fu pubblicato a Torino
Oggi la sua sede domina in via Solferino e costituisce uno dei luoghi di maggiore prestigio della nostra città. Anche alle origini il Corriere della Sera puntò al cuore di Milano, scegliendo la Galleria Emanuele come sua sede nel 1876.
Pochi sanno che un giornale con la denominazione Corriere della Sera fu fondato dal ventitreenne Giuseppe Rovelli a Torino nel 1866, ma dopo solo due numeri il quotidiano cessò le pubblicazioni per mancanza di fondi.
The Brilliants live al Crank
Questo sabato al Crank si celebra l’amore per la Route 66, per i pezzi da juke box, per le gonne a ruota e le danze molleggiate. Con la musica de The Brillants questa sera ti sentirai in un drive in. Ti verrà voglia di cimentarti in passi di jive, di provare a fare qualche salto acrobatico e verrai trasportato in una dimensione parallela, una San Junipero anni ’60, a base di rock’n’roll, swing, bebop e molto altro, dove tutti i nostalgici possono ritrovarsi e dire finalmente addio alla musica da club che a volte spacca i timpani e qualche altra cosa.
Un consiglio di stile per le ragazze: camicetta intrecciata in vita, boccoli e labbra rossissime. Per i ragazzi: forse è arrivato il momento di provare a usare la brillantina. Insomma, brillate tutti, cari Spotimers, questo sabato si balla parecchio.
E anche oggi abbiamo una proposta che non potrai rifiutare. Ricorda che al Crank oltre a ballare bene, si beve anche meglio, perché ha una selezione di cocktail a base di Metzcal, Gin e Rum a cui non è facile resistere. Se invece sei più conservatore, le proposte alternative ai classici Spritz e Negroni non ti deluderanno. Parola di amante del buon bere.
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Per te stasera drink+shot a 7 euro invece che a 10 euro. E “più non dimandare”. L’ingresso al locale è a discrezione dell’organizzazione.
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Se Milano riesce a essere unita non ha rivali al mondo
Domenica mattina mi sono imbattuto in un gruppo di immigrati che ripuliva piazza Firenze. Vedendoli mi è venuto da pensare che per 7 anni lo straniero sono stato io.
Ricordo bene quando mi sono trasferito a Berlino. Era il dicembre del 2004 e dopo aver vissuto diversi mesi in quattro altre capitali europee ho deciso che quella sarebbe stata la mia città. L’ho scelta perché allora faceva tenerezza. Era la vergogna della Germania: la città più indebitata, in crisi nera, senza identità. La Berlino del 2004 era un altro mondo rispetto a quella di oggi e mi attraeva proprio per il suo essere in pieno divenire, anche se non si capiva dove sarebbe approdata quella spinta per il cambiamento.
La Berlino del 2004 era un altro mondo rispetto a quella di oggi e mi attraeva proprio per il suo essere in pieno divenire.
La mia prima base era un materasso all’interno di uno stanzone dove dormiva un amico brasiliano che condivideva un appartamento sgarrupato con una studentessa di Aachen sulla Torstraße, strada allora fatiscente che oggi è al centro del quartiere più trendy. Loro mi hanno aiutato a trovare un appartamento tutto mio in Wienestrasse, nella parte di Kreuzberg dove “devi stare attento perchè ci sono i drogati”. Così mi dissero. L’appartamento era grande e costava 400 euro. Il wi fi era gratis perchè ci si collegava alla rete del bar di sotto. Allora a Berlino si usava lasciare le reti wi fi libere da password. L’appartamento era in ottima posizione, vicino a un bel parco, alla S-bahn, in posizione centrale anche se a Berlino ha poco senso parlare di centro. Da lì è iniziata la mia avventura in Germania. Avevo deciso di andare via all’Italia per provare ad avviare un’azienda all’estero, una sfida che trovavo affascinante. Ancor più perchè volevo occuparmi di editoria in un paese di cui non conoscevo la lingua.
Magari ci saranno occasioni per parlare delle avventure e disavventure di quei sette anni, ma passo subito al momento in cui ho deciso di andarmene via. Berlino è una città pazzesca, verdissima, ricca di persone interessanti, ogni sera ci sono mille cose da fare, di ogni tipo. Una città che in pochi anni ho visto cambiare in modo siderale, da spiantata è diventata la capitale delle start up. Personalmente non ho niente di cui lamentarmi. Mi trovavo benissimo ma c’era una cosa che mi ha reso insopportabile rimanervi e soprattutto mi ha caricato a molla per rientrare. Io sono andato all’estero per avviare un’attività e ho visto che in Germania è incredibilmente più facile che in Italia: in Germania lo Stato è tuo partner nel business, dico davvero. Ti aiuta in ogni modo. Tutto il contrario che da noi. Eppure c’era qualcosa che mi restava stretto. A Berlino restavo uno straniero. Per i tedeschi chi è italiano deve occuparsi di gastronomia e quando un tedesco dice “Gastro” intende qualcosa di minore dignità rispetto ad altri settori. Questo mi dava un po’ fastidio, c’era però un altro fattore per me insopportabile: a Berlino lo straniero può fare i suoi business, la sua carriera, ma non può occuparsi di migliorare la società o lo Stato tedesco. In questo sono inflessibili e forse è giusto così.
a Berlino lo straniero può fare i suoi business, la sua carriera, ma non può occuparsi DI migliorare la società o lo Stato tedesco.
Quando ho capito che la mia voglia di proporre soluzioni per migliorare la città in senso sociale o politico non era cosa gradita ho deciso di levare le tende e tornare a casa, anche perchè trovavo mortificante assistere al tracollo della mia città che per certi aspetti stava facendo il percorso opposto di Berlino, da capitale delle nuove imprese a città a margine dell’Europa.
Questa è la mia storia da straniero. Una lunga premessa per fare capire quanto mi ha riempito il cuore di gioia vedere stuoli di migranti in pettorina gialla lavorare la domenica mattina per pulire le nostre piazze. Con Milano Città Stato non siamo teneri quando abbiamo riteniamo che questa amministrazione non faccia abbastanza per la città. L’abbiamo criticata per la scarsa lotta contro lo smog (Articolo), per il patto di Milano che riteniamo più simile a una resa che a una conquista (Articolo) e soprattutto per l’atteggiamento remissivo verso il governo di Roma, specie nella richiesta di avere una autonomia simile a quella che hanno le città internazionali con cui Milano deve competere.
Allo stesso modo per onestà intellettuale dobbiamo applaudire quando il nostro Comune fa la cosa giusta. Questo è il caso della politica di impiegare i migranti che accogliamo nella città in lavori socialmente utili. Lavori che i migranti svolgono da volontari, senza essere retribuiti.
In questo posso dire che Milano batte Berlino, e alla grande. Lo dico per cognizione di causa: quando sono arrivato nella capitale tedesca sarei stato felice se ci fosse stato un programma in cui gli stranieri potessero svolgere dei lavori utili alla comunità. Sarebbe stato un modo per conoscere altri e soprattutto per rendermi da subito utile alla città che avevo scelto.
quando sono arrivato nella capitale tedesca sarei stato felice se ci fosse stato un programma in cui gli stranieri potesseRO svolgere dei lavori utili alla comunità. Sarebbe stato un modo per conoscere altri e soprattutto per rendermi da subito utile alla città che avevo scelto.
Ma l’iniziativa del Comune mi ispira a desiderare qualcosa di più visionario, qualcosa che potrebbe mettere le ali alla nostra città. Mi piacerebbe che avessimo l’onestà intellettuale di riconoscere assieme quando l’amministrazione fa qualcosa di buono o criticarla quando sbaglia, indipendentemente dal proprio tifo politico: noi milanesi dovremmo trovare l’unità e la dignità di perseguire il bene della nostra città, invece che dividerci in fazioni facendo da megafono a chi intende la politica come divisione o lotta di potere personale. Fare lavorare i migranti da volontari per il bene della città è una decisione intelligente, sfido a trovarne una migliore. E’ una di quelle decisioni che potrebbero innescare un nuovo modo di fare azione sociale, mettendo assieme diritto e responsabilità, con uno stile tipicamente milanese. Perché a Berlino possono essere più avanti di noi sul lavoro e sulle imprese, ma se Milano riesce a essere unita nell’innovazione e nel senso di comunità è capace di non avere rivali al mondo.