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7 gite fuori porta nei dintorni di Milano da fare almeno una volta nella vita

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Morimondo. Credits: im_lost_in_vacation (INSTG)

Le mete imperdibili a meno di un’ora di auto dalla città da raggiungere in un giorno di festa, rientrando entro sera. Ecco la nostra selezione.2

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7 gite fuori porta nei dintorni di Milano da fare almeno una volta nella vita

 

#1 Chiaravalle dove è nato il “Grana Padano”, famosa per la sua abbazia cistercense

Credits: Urbanfile

Per cominciare si resta all’interno dei confini di Milano. Il quartiere di Chiaravalle è interamente circondato dalla campagna e immerso nel Parco Agricolo Sud. Si è formato nel medioevo intorno all’omonima abbazia cistercense, fondata nel 1135 da san Bernard de Clairvaux, il Cistercense che introdusse in Lombardia l’uso dei canali per l’irrigazione. Il Grana Padano è nato qui. Negli ultimi anni è stato ripristinato il mulino ad acqua per macinare il grano e chiunque può andare a prodursi la propria farina. Sembra di essere in aperta campagna invece si è ancora dentro i confini del Comune di Milano. Suggerito pranzo in una delle cascine dei dintorni, come la Gaggioli. 

Leggi anche: 7 QUARTIERI di Milano che una volta erano PAESI AUTONOMI

#2 Abbiategrasso, il Castello Visconteo è il suo simbolo

Credits: milanoguida.it – Abbiategrasso, Castello Visconteo

Abbiategrasso è il più importante centro agricolo-industriale a sud-ovest di Milano. Il suo territorio giunge fino alle sponde del Ticino ed è attraversato da numerosi canali artificiali, tra cui il Naviglio Grande che arriva fino alla Darsena milanese. Tra i monumenti da non perdere ci sono il Castello Visconteo della fine del 1200, la Basilica di Santa Maria Nuova e l’ex convento dell’annunciata, realizzato per volontà di Galeazzo Maria Sforza.

Leggi anche: 5 curiosità su ABBIATEGRASSO, il comune più GRANDE dell’hinterland di Milano

#3 Morimondo, uno dei borghi più belli d’Italia immerso nel Parco Regionale della Valle del Ticino

Nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia c’è anche Morimondo, a 30 minuti dal centro di Milano. Famoso per la sua abbazia cistercense, la cui costruzione è iniziata alla fine del 1100 e che prende il nome dall’abbazia di Morimond a Digione. È un’oasi verde nel Parco Regionale della Valle del Ticino e ospita ben 14 cascine, alcune delle quali derivano direttamente dalle grange fondate dai cistercensi, come Fallavecchia, Fiorentina, Monte Oliveto, Coronate, Basiano, Ticinello, altre sono diventate agriturismi.

Leggi anche: 5 + 1 primati e curiosità su MORIMONDO, il comune del “distanziamento sociale”

#4 L’abbazia di Viboldone, fondata dagli Umiliati, con affreschi della scuola di Giotto

Credits: thecolumbiaway.eu – Abbazia di Viboldone

In una frazione di San Giuliano Milanese possiamo ammirare l’abbazia di Viboldone, fondata nel 1176 e completata nel 1348 dagli Umiliati. Apprezzata per bellezza della sua architettura e dei suoi affreschi trecenteschi di scuola giottesca, tra i quali un bellissimo Giudizio Universale, è uno dei più importanti complessi medievali della Lombardia. 

#5 Vigevano, la piccola bomboniera degli Sforza

vigevano
vigevano

La cittadina in provincia di Pavia è una piccola bomboniera a 50 minuti da Milano. La Piazza Ducale, voluta da Ludovico il Moro e progettata dal Bramante e da Leonardo da Vinci, è al centro della scena. Attorno ad essa il Palazzo Ducale, già Castello di Vigevano, e la Torre con l’orologio del Bramante. All’interno del complesso del Palazzo Ducale si può visitare il Museo internazionale della Calzatura e la strada coperta che serviva a proteggere il passaggio dei Signori di Milano.

#6 Legnano, la città del Palio delle Contrade 

Credits: malpensa24.it – Legnano

Legnano è nota soprattutto per l’importante battaglia del 1176 tra le forze della Lega e le truppe di Federico I che viene celebrata ancora oggi in occasione del Palio delle Contrade a fine maggio. Tra gli edifici storici degni di nota c’è la Basilica di San Magno, in stile rinascimentale lombardo di scuola bramantesca, e il Castello Visconteo, fortificazione che sorge su un’isola naturale del fiume Olona nelle vicinanze del Parco del Castello.

#7 Volandia, il più grande museo aeronautico italiano a Somma Lombardo

Credits: @volandiamuseodelvolo IG

Volandia, a Somma Lombardo nei pressi dell’Aeroporto Internazionale di Malpensa, è il più grande museo aeronautico italiano, nonché uno dei maggiori in Europa. La sua superficie si estende per oltre 250.000 mq, all’interno delle storiche Officine Aeronautiche Caproni, ed espone oltre 100 velivoli. Il museo conserva ed espone alcuni dei modelli più iconici della storia dell’aeronautica italiana, tra cui il pioneristico Caproni Ca.1, primo aeromobile a decollare dalla brughiera di Malpensa. 

Continua la lettura con: I 5 borghi marini più belli ma più sottovalutati d’Italia

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La «Big Circle Line», il più grande anello metro del mondo

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Big Circle Line

Il giorno della sua apertura integrale è diventato ufficialmente il più grande anello metropolitano al mondo, battendo il primato della Second Circle Line della metropolitana di Pechino. Scopriamo i numeri di questa opera mastodontica e dove si trova.

La «Big Circle Line», il più grande anello metro del mondo

# Inaugurata a marzo 2023 la “Big Circle Line”, il più grande anello metropolitano al mondo: 70 chilometri

bigrajianboss IG – Treni nella Big Circle Line

La realizzazione dei tunnel del Moscow Metro Big Circle Line si è conclusa negli ultimi giorni del 2021. Meno di 10 anni di lavori per costruire oltre 148,6 km di gallerie: uno dei più grandi progetti di metropolitana esistenti e il più grande anello metropolitano in assoluto al mondo. Si snoda infatti per 70 km, superando i 57 km della Second Circle Line della metropolitana di Pechino.

# 1 milione di passeggeri al giorno

bigrajianboss IG – Stazione Maryina Roshcha Big Circle Line

Nella stazione Maryina Roshcha sono state installate delle scale mobili con una lunghezza di 130 metri, tra le più lunghe al mondo. Inaugurata a marzo 2023, nel solo primo mese di esercizio la linea ha trasportato fino a 1 milione di passeggeri al giorno.

Leggi anche: La LINEA METROPOLITANA più LUNGA al MONDO

# E’ la terza linea circolare di Mosca: conta 31 stazioni, tre depositi e 47 interscambi tra metropolitane radiali, linee suburbane e stazioni ferroviarie

 

Credits: mos.ru – Big Circle Line

Alla Koltsevaya line, l’anello circolare interno lungo 20 km, e alla Moscow Central Circle estesa 52 km, si è aggiunta quindi la terza linea circolare moscovita. La “Big Circle Line”, formalmente denominata Linea 11.

Lungo il suo percorso ha 3 depositi, 31 stazioni e decine di interscambi: 23 con le stazioni di 11 linee metropolitane radiali, 19 con quelle della ferrovia Moscow Central Circle (MCC) delle linee suburbane Moscow Central Diameters e altri con 11 stazioni ferroviarie. I principali snodi di transito sono Delovoi Tsentr, Nizhegorodskaya, Savyolovskaya e Ulitsa Novatorov. Parzialmente in funzione già dal 2018, l’intero tracciato è stato attivato il primo marzo 2023

# La sua apertura ha fatto calare di 20mila auto il traffico in città

Credits nikitos_bukin IG – Interno stazione Big Circle Line Mosca

La linea si estende attraverso 34 distretti in cui vivono 3,3 milioni di persone, pari al 30% della popolazione di Mosca. La stima per il futuro è che la linea possa trasportare circa 2,25 milioni di persone al giorno lavorativo.

railwaygazette.com – Big Circle Line

Tra i benefici prodotti dal nuovo anello metropolitano c’è una riduzione del traffico passeggeri sulle altre linee metropolitane e negli interscambi, a cui si aggiunge un risparmio nei tempi di viaggio fino a 45 minuti al giorno. Nel solo primo mese di esercizio è calato anche il numero di auto tra le strade di Mosca di circa 15-17mila unità

Continua la lettura con: La METRO del futuro a Milano: il SOGNO M6 da MIND a…? Le DUE IPOTESI per il CAPOLINEA

FABIO MARCOMIN

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La classifica delle parole più belle del dialetto secondo i milanesi (bell e nüva)

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Pozzetto e Mazzarella in una scena di "Un povero ricco"
Credits: https://www.themacguffin.it - Pozzetto e Mazzarella in una scena di "Un povero ricco"

Alle 10 parole più belle del dialetto milanese scelte dalla redazione i nostri lettori hanno proposto 10 nuove parole risultate più votate. Ecco la classifica.

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La classifica delle parole più belle del dialetto secondo i milanesi (bell e nüva)

#10 Gaìna (ves in gaìna)

Espressione usata per indicare un ubriaco che cammina barcollando oppure come sinonimo di ubriachezza.

#9 Prestinée

Significa panettiere, da Pristinum parola di origine latina che il luogo dove lavora, in italiano prestino.

#8 Sbarlusc

Rappresenta il luccichio di un oggetto prezioso e molto luminoso.

#7 Spetascià

Parola quasi onomatopeica che significa spiaccicato, ridotto in poltiglia.

#6 Bamburin

Parola usata per indicare l’ombelico.

#5 Scarligà

Letteralmente scivola, usato nel detto “scarlìga merlüss che l’è minga ul tô üss”, che significa “Vai altrove che questo non è il tuo posto”

#4 Michelass

..mangià, bev e andà a spass, lo si dice a chi non ha voglia di fare niente e appunto occupa il suo tempo a mangiare, bere e andare a passeggio.

#3 Malnatt

Usato per indicare un individuo malvagio, poco raccomandabile, letteralmente “nato male”, nacque come termine dispregiativo nei confronti dei figli illegittimi di Ludovico il Moro.

#2 Cicinin

Usato per definire una misura molto piccola di una determinata quantità.

#1 Ciumbia

Un’esclamazione di solito bonaria (quasi sempre un’intercalare), come “Ma dai!”, “Accipicchia!”, “Accidenti!”, “Urca!”.

Continua la lettura con: Le curiosità insospettabili del dialetto milanese

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

I 7 segreti delle tre circonvallazioni di Milano

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Credits: abitare.it

Anche le circonvallazioni milanesi hanno dei segreti. Scopriamo quali sono.

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I 7 segreti delle tre circonvallazioni di Milano

#1 Cosa significa circonvallazione? 

Credits: focusjunior.it/

Da cosa deriva il termine circonvallazione? Significa letteralmente “strada che circonda il vallo”, quella strada originariamente circondava le mura della città. Se inizialmente, veniva scavato un fosso attorno alle mura, ai giorni d’oggi sono le strade, o meglio le circonvallazioni, a circondare le “mura” cittadine.

#2 Quali sono le circonvallazioni di Milano?

Credits: abitare.it

A Milano le circonvallazioni sono costituite da tre anelli viari concentrici che ruotano attorno al centro storico della città.

  • la Cerchia dei Navigli: racchiude la Milano medievale. L’anello d’acqua che giunse a circondare la città medievale era composto da due bracci secondari, innavigabili, che congiungevano la Cerchia dei Navigli al fossato del Castello Sforzesco completando l’anello d’acqua intorno alla città. L’area di Milano all’interno della Cerchia dei Navigli è di 2,97 km²;
  • la circonvallazione interna: ricalca il tracciato delle mura spagnole ed è caratterizzata in prevalenza da viali alberati. L’area di Milano delimitata dalla Cerchia dei Bastioni è di 9,67 km². I terrapieni della mura spagnole sono stati tutti demoliti tranne i Bastioni di Porta Venezia lungo viale Vittorio Veneto che sono presenti ancora oggi, oltre ad alcuni residui in Porta Romana;
  • la circonvallazione esterna: anello viario che fino alla fine della seconda guerra mondiale ha grosso modo delimitato l’estensione urbana massima della città.

#3 La “vera” circonvallazione è quella interna 

In realtà le circonvallazioni sono solo la logica unione di più strade di collegamento che hanno tutte un proprio nome specifico. Solo quella interna, in base a quanto riportato nelle carte di inizio XX secolo, veniva descritta come “Strada di Circonvallazione” perché appunto circondava le mura difensive della città.

#4 La circonvallazione esterna è la strada continua più lunga di Milano

Credits: Urbanfile – Circonvalla Milano

La circonvallazione esterna è la strada continua più lunga di Milano: 19,5 km. Mentre quella interna è 11,2 Km. Muoversi da una circonvallazione all’altra è molto semplice, basta spostarsi sul raggio di una ruota dal centro verso la circonferenza o viceversa.

Leggi anche: Diamo i NUMERI (alle VIE di Milano) 

#5 La circonvallazione con la “C” maiuscola: quella percorsa dalla filovia

Credits: fanpage.it

La circonvallazione è per tutti, al giorno d’oggi, quella più esterna che ha funzione di delimitare il semi-centro dalla periferia. Realizzata sulla base del primo piano regolatore della città, chiamato “Piano Beruto”, fino alla metà del Novecento ha costituito il limite della città. Questa cerchia è chiamata filoviaria perché ancora oggi è percorsa da filobus lungo il suo perimetro che ne delimitano i confini. In buona parte il filobus di riferimento è la linea 90-91. 

Leggi anche: 90/91: le 7 CURIOSITÀ sulla LINEA più LEGGENDARIA di Milano

#6 Sulla circonvallazione esterna avrebbe potuto viaggiare una metro di superficie

90 91 metro di superficie

Nel corso degli anni ’70 l’ATM pensò di realizzare alcune linee di metropolitane leggere di superficie o metrotranvie. La candidata ideale per questo tipo di progetto era proprio la filoviaria 90/91, che sarebbe dovuta diventare una metrotranvia con un percorso in sede propriasovrappassi in corrispondenza degli incroci più importanti e semafori asserviti negli altri incroci. Il progetto prevedeva l’utilizzo di banchine rialzate di 660 mm sul piano del ferro e mezzi tradizionali, ma venne stoppato sul nascere in seguito alle numerose polemiche dell’epoca, si parlò di “una cintura di ferro che imprigionerà Milano”

Il PROGETTO di trasformare la 90/91 in una METRO di SUPERFICIE

#7 La Cerchia dei Bastioni ha una forma a cuore

Credit: https://betaniasbar.wordpress.com/

Osservando quello che era il perimetro delle mura spagnole, si può notare come la forma sia a cuore. Per capirne la ragione bisogna tornare indietro nel tempo. Fu infatti Re di Spagna Filippo III che decise di fare costruire le nuove mura in questo modo per circondare il centro della città e regalarle alla sua futura sposa, Margherita d’Austria. Al centro del cuore il Duomo di Milano, la punta coincide con la Porta Romana, che metaforicamente rappresenterebbe anche la porta d’ingresso al cuore di Filippo III. La romantica scoperta fatta sulla Cerchia dei Bastioni è opera dello Studio 100km e dei due designer Luigi Farrauto e Andrea Novali.

Leggi anche: Il CENTRO di Milano è a forma di CUORE: lo sapete perché?

Continua la lettura: La “SUPER 90-91″: trasformiamo la CIRCOLARE in una METRO su GOMMA?

Articolo di MARCO ABATE aggiornato dalla redazione

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Video: la grande nevicata dell’85

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13 gennaio 1985: scende la neve su Milano. Una nevicata che non si ferma, prosegue anche il 14, il 15, il 16 fino al 17, diventando la “nevicata del secolo”, la nevicata più forte mai registrata a Milano. Video di Il Veliero

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LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Le «fake news» che hanno fatto la storia di Milano: dalla Madonnina «insuperabile» alla casa di Zuckerberg in via Durini

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Le fake news a Milano fanno parte della tradizione: ci sono sempre stati i cacciaball, ma nessuno ha mai pensato di eliminare i cacciaball. I milanesi non credono alle fake news perché le considerano come leggere la mano o come le divinazioni del mago Otelma. Quindi forse la più grande fake news di tutte sono le fake news. Ripercorriamo alcune delle fake news che sono ormai parte della storia di Milano.

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Le «fake news» che hanno fatto la storia di Milano: dalla Madonnina «insuperabile» alla casa di Zuckerberg in via Durini

# Pisapia terrorista e ladro di furgoni

Maggio 2011. Una delle campagne elettorali più divertenti di sempre si sta avviando verso un risultato che fino a qualche mese prima sembrava impensabile. Nelle battute finale del confronto televisivo su Sky, Letizia Moratti gioca l’asso, accusando Pisapia di aver fatto quello che molti in città dicono: aver rubato un furgone ai tempi in cui avrebbe fiancheggiato il movimento terroristico. Un colpo basso che non le porterà fortuna.

# Gli zingari messi in giro dalla Moratti per fare perdere voti a Pisapia

La campagna del 2011 è stata ricca di fake news che l’hanno resa ancora più entusiasmante. A Pisapia terrorista da sinistra rispondevano con la casa di Batman del figlio della Moratti e diffondendo la voce che la sindaca uscente avesse messo su autobus e metropolitana frotte di zingari per fare venire timore ai milanesi di votare Pisapia, accusato in campagna di voler degradare Milano.

# Le mille migliaia di persone nei comizi in piazza Duomo

Credits: blastingnews.com – Comizio in Piazza Duomo

Tutti i comizi e le manifestazioni in piazza Duomo sono delle fake news. La questura dice 10mila partecipanti, gli organizzatori dicono un milione. 

# Berlusconi che tifa Inter

Non sappiamo se sia stata messa in giro dagli interisti o da milanesi di sinistra per screditarlo, fatto sta che una delle voci più diffuse tra gli sportivi è stata che Berlusconi in realtà fosse interista. Ma che avrebbe scelto di comprare il Milan perchè nei primi anni ottanta costava molto meno. Dopo averlo comprato avrebbe creato ad arte la storia del suo tifo.

# I cinesi che non muoiono mai

i cinesi non muoiono

Non ci sono funerali a Chinatown. Quando un cinese muore viene fatto scomparire, in modo che i suoi documenti vengano riciclati per i nuovi arrivati. Una delle leggende metropolitane più diffuse è che a Milano i cinesi non muoiano mai. 

Leggi anche: perchè i cinesi a Milano non muoiono mai?

# La casa di Zuckerberg in via Durini

Zuckerberg compra casa a Milano: attico da 21 milioni di euro per Mr Facebook.
Il fondatore di Facebook sceglie Milano per la sua reggia italiana. La casa, di circa 800 metri quadri, si trova nel quadrilatero della moda. All’interno c’è una piscina e una sala cinema privata. Ma si tratta solo di una fake news di qualche anno fa. 

# Le palle del toro

Credits: @laura.nascimbene
toro galleria

Si dice che se nella Galleria Vittorio Emanuele si schiacciano le palle del toro e si fanno tre giri su se stessi si avrà un sacco di fortuna.
Questa è probabilmente la fake news milanese più diffusa e più longeva.

# Vietato costruire una costruzione più alta della Madonnina

Credits: @andreacherchi_foto
Madonnina

Forse è stata la fake news più consistente della storia di Milano.
Fino agli anni sessanta la Madonnina rappresentava il punto più alto della città: 108 metri.
Nel 1960 si conclusero i lavori del Pirellone che con i suoi 127 metri divenne il palazzo più alto d’Italia. Il cardinale Montini, futuro Papa Paolo VI, si arrabbiò tantissimo e ottenne un compromesso all’italiana: in cima al grattacielo Pirelli venne posta una copia di 85 centimetri della Madonnina, in modo che ci fosse sempre lei a vegliare dall’alto su Milano.
Tutto questo solo per una fake news: durante il fascismo il Comune di Milano aveva promulgato una disposizione, voluta dallo stesso Mussolini, che prevedeva che non si potesse costruire nessun edificio che superasse la Madonnina. Decaduto il fascismo era decaduta anche la norma sull’altezza delle costruzioni eppure rimase la convinzione di non poter costruire niente di più alto della Madonnina.

Questa fake news ha portato a un risultato: nel cielo di Milano vegliano non una ma quattro Madonnine. Perchè è diventata consuetudine porre una Madonnina sul tetto delle costruzioni più alte della Madonnina originale. 

Continua la lettura con: le 4 Madonnine che vegliano nel cielo di Milano

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L’«Isola dei musei» a Milano, una proposta da Patrimonio dell’Umanità

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Museuminsel (Berlino)

Milano come Berlino per diventare un polo di attrazione culturale mondiale. Rilanciamo la proposta arriva da Giangiacomo Schiavi, firma storica del Corriere della Sera, in un editoriale introduttivo del magazine “Città” pubblicato alcuni mesi fa e, purtroppo, rimasto finora inascoltato. 

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L’«Isola dei musei» a Milano, una proposta da Patrimonio dell’Umanità

# Il riferimento: Museumsinsel a Berlino

Museuminsel Berlino

La proposta è stata lanciata dall’editoriale introduttivo di Giangiacomo Schiavi al magazine “Città”, che racconta Milano attraverso le immagini dei più importanti fotografi e fotogiornalisti italiani. Nell’articolo veniva messo in luce come la memoria vivente della città sia “un museo diffuso a chilometro zero, un’isola d’arte dove la storia cammina con la cultura” che potrebbe essere riunito in un unico percorso, “una passeggiata come la berlinese Museumsinsel, l’isola dei musei che nel 1999 è diventata Patrimonio dell’Umanità.” 

# Le tappe dell’Isola dei Musei di Milano

Credits: Dimitris Vetsikas via Pixabay – Pinacoteca di Brera

In un’area non particolarmente estesa già si concentrano una serie di poli museali e meraviglie architettoniche: Brera con la Pinacoteca, l’Orto Botanico e la Biblioteca Braidense, il Museo Poldi Pezzoli, la Ca’ de Sass, il Teatro alla Scala con il museo e gli abiti scena e gli altri edifici che affacciano sulla piazza, Palazzo Marino e le Gallerie d’Italia.

Veneranda Biblioteca Ambrosiana

Proseguendo ancora la Galleria Vittorio Emanuele II, “che rimanda alla guasconica scapigliatura e al futurismo di Boccioni”, poi il Duomo di Milano candidato come Patrimonio dell’Unesco dieci anni fa e per il quale è in corso un altro tentativo, il Museo del Duomo, il Museo del Novecento e Palazzo Reale. Nell’elenco vanno inserite anche la Biblioteca Ambrosiana, le case museo e “le storiche sedi di circoli e collezioni private”. Da non scordare il complesso di Santa Maria delle Grazie e del Cenacolo di Leonardo da Vinci, inseriti dal 1980 nella lista UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

# Il sigillo Unesco come spinta per chiudere il centro alle auto

Credits: @emanuelaraffaeli1
Duomo

Quello che manca secondo Schiavi è appunto “una piattaforma di sistema” che faccia emergere tutte le bellezze artistiche e culturali di Milano racchiuse “in poco più di un chilometro”. L’Isola dei Musei di Milano sarebbe “un itinerario urbano per viaggiatori e turisti” capace di “valorizzare un intero centro storico accessibile a tutti, finalmente pedonalizzato, chiuso alle auto, come ha immaginato il finanziere mecenate Francesco Micheli nella lettera al Corriere della Sera del giugno 2023. “È bizzarro che la narrazione dei milanesi non abbia ancora messo a fuoco la propria stessa città come candidata a un riconoscimento per cui è straordinariamente dotata”.

Secondo Schiavi il riconoscimento di questa passeggiata tra la bellezze della città come Patrimonio dell’Unesco potrebbe essere una “spinta alla chiusura del centro alle auto” […] “non per custodire una memoria ma per offrire, come ha detto l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi, punti di vista sempre nuovi sulla storia e sulla crescita di una comunità.”

Fonte: Corriere della Sera

Continua la lettura con: Le Case Museo di Milano

FABIO MARCOMIN

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I «treni della neve» per l’inverno 2025: dalla Centrale a queste 5 località di montagna all-inclusive

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Con un unico biglietto integrato, che include navetta e skipass, si arriva direttamente sulla neve. Sulla piattaforma di vendita partner di Trenord è possibile acquistare voucher per il noleggio dell’attrezzatura. I biglietti disponibili, le tariffe e le destinazioni raggiungibili.

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I «treni della neve» per l’inverno 2025: dalla Centrale a queste 5 località di montagna all-inclusive

# Un unico biglietto integrato con viaggio a/r, navetta e skipass

Treni della neve 2024-25

Sono tornati i “Treni della neve” di Trenord. L’iniziativa è stata messa in campo per far arrivare comodamente seduti a bordo di un treno, più eventuale bus navetta, chi vuole sciare sulle vette lombarde. I biglietti sono disponibili sula piattaforma Discovera, entro le ore 17.00 del giorno precedente il viaggio, e sono utilizzabili fino al 13 aprile 2025. Nel ticket è compreso: un viaggio di andata e ritorno sui treni Trenord da tutta la Lombardia fino alla stazione ferroviaria più vicina al comprensorio desiderato, il servizio dedicato di bus-navetta dalla stazione agli impianti e lo skipass. A Valmalenco si possono scegliere le ciaspole in alternativa allo skypass.

Sulla piattaforma di vendita è possibile anche acquistare un voucher per il noleggio dell’attrezzatura.

# Le destinazioni classiche: Aprica e Valmalenco, la seconda con l’opzione ciaspole

prolococortenogolgi IG

Partiamo dalle destinazioni classiche. Il biglietto integrato per Aprica&Corteno comprende il viaggio andata e ritorno fino alla stazione Tresenda-Aprica-Teglio, sulla linea Milano-Sondrio-Tirano, il tragitto in navetta fino agli impianti sciistici di Aprica e lo skipass. I prezzi partono da 63 euro per il singolo giornaliero, passando per il bigiornaliero di 93 euro e per finire con i pacchetti giornalieri e bigiornalieri adulto+ragazzo dai 4 e i 13 anni: rispettivamente 111 e 171 euro. 

Per chi sceglie di sciare in Valmalenco il prezzo non cambia. Se si sceglie di passeggiare sulla neve è invece disponibile un pacchetto giornaliero ad hoc, a 61 euro, comprensivo di viaggio andata e ritorno in treno fino a Sondrio, l’itinerario in navetta, il biglietto per la Snow Eagle, la più grande funivia d’Europa, e il noleggio di ciaspole. Non sono incluse le scarpe, da acquistare o noleggiare a parte. 

Per entrambe le destinazioni l’ultima data disponibile è il 7 aprile 2025.

# Confermate le mete introdotte lo scorso inverno: Domobianca, Madesimo, Piani di Bobbio 

Credits yfalling-pixabay – Piani di Bobbio

Per l’inverno ’24-’25 sono state confermate le mete introdotte l’ano scorso: Madesimo, Domobianca e Piano di Bobbio. Per la prima è disponibile la formula “Treno + Skipass 1 giorno Adulto + Ragazzo” a 105 euro, non sono previsti al momento ticket bigiornalieri e infatti l’offerta è valida solo nelle giornate di domenica e fino all’1 aprile 2025. La stazione di arrivo e partenza è quella di Chiavenna.

Per Domobianca c’è la proposta “Treno + Skipass 1 giorno” a partire da 50 euro, con arrivo nella stazione di Domodossola, mentre per Bobbio c’è l’offerta “Treno + Skipass 1 giorno Bassa stagione” a 55 euro e “Alta stagione” a 60 euro, valida sono nei giorni feriali fino al 31 marzo 2025, e il cambio con la navetta nella stazione di Lecco.

Continua la lettura con: Nel 2025 una bella novità per chi viaggia su Trenitalia

FABIO MARCOMIN

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Il nuovo «Treno delle terme» è in partenza da Milano

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Dopo le feste natalizie, Trenitalia organizza un treno speciale per portarci alle terme.

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Il nuovo «Treno delle terme» è in partenza da Milano

# La proposta di Trenitalia per fine gennaio

Credits: viaggiafree.it
Trenitalia

Due giorni dedicati al turismo termale e alla cultura ferroviaria nella stazione rinnovata di Abano, sede della Duegi Editrice. Questa è in sostanza la proposta di Trenitalia per fine gennaio.

La Fondazione FS, Treni Turistici Italiani e Duegi Editrice uniscono le forze per un evento speciale che celebra la prestigiosa tradizione termale di Abano Terme e il suo nuovo ruolo come centro di cultura ferroviaria. Per due giorni, la stazione ferroviaria di Abano, recentemente restaurata e trasformata nella sede di Duegi Editrice, ospiterà incontri, presentazioni e attività dedicate agli appassionati di treni, modellismo e turismo.

Un’occasione unica nella suggestiva cornice di uno spazio rinnovato, che unisce storia e innovazione.

# Abano Terme

silviaranocchia IG – Abano Terme

Situata nel cuore del Veneto e abbracciata dai suggestivi Colli Euganei, Abano Terme è il simbolo per eccellenza di relax e benessere. Famosa fin dall’epoca romana per le sue preziose acque termali, la città combina moderni centri benessere, un centro storico ricco di fascino e una posizione strategica vicino a gioielli artistici come Padova e la celebre Cappella degli Scrovegni.

Trovate tutti i dettagli e i link per le prenotazioni sul sito ufficiale di fondazionefs.

Credits: fondazionefs.it

Continua la lettura con: Milano Cortina: quando era anche un treno. Perché non ripristinarlo per le Olimpiadi

LUCIO BARDELLE

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Come a Ibiza si immaginano un concerto alla Scala

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Una via di mezzo tra Pacha e Ushuaïa.

Qui il video: Come a Ibiza si immaginano un concerto alla Scala

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Continua con: Per rilassarti dallo stress milanese hai deciso di provare con lo yoga

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

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LampuSquallor: così Milano si presenta ai turisti (l’ultimo FotoReportage)

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Questa porta secondaria (con maniglione Anti Panico) di entrata / uscita sul retro della sala d'attesa, è ROTTA: così entra freddo da fuori Sala attesa - Lampugnano 9/1/25 - Ph. Manuele Mariani

Nuovo fotoreportage sul luogo più vergognoso di Milano: il terminal bus di Lampugnano. Periodicamente realizziamo un fotoreportage (qui quello del 25 dicembre: Apocalisse Lampugnano: il fotoreportage da incubo). Ma nessuno interviene. Anzi, le cose stanno andando pure peggio. Pubblichiamo l’ultimo servizio realizzato da Manuele Mariani il 9 gennaio 2025. Che cosa deve succedere perchè l’amministrazione faccia qualcosa?

LampuSquallor: così Milano si presenta ai turisti (l’ultimo FotoReportage)

# Lampugnano, Terminal Bus: il FotoReportage di Manuele Mariani realizzato il 9 gennaio 2025

# Gli speciali sul Terminal di Lampugnano

Apocalisse Lampugnano: il fotoreportage da incubo

Ph. Manuele Mariani

Terminal di Lampugnano: le 4 proposte per renderlo un luogo più «umano»

Ph. Manuele Mariani – Spazi inutilizzati di ATM

Cristo si è fermato a Lampugnano: il progetto per rilanciare il peggiore Bus-Terminal d’Europa

Lampugnano
Lampugnano

MILANO CITTA’ STATO

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Ufficiale, arriva la ZTL per una nuova vasta area del centro: strade, orari, regole ed eccezioni

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Arriva la conferma ufficiale. Anche il Quadrilatero della Moda di Milano vedrà l’introduzione di una Zona a Traffico Limitato (ZTL). Dopo anni di dibattiti, ritardi e confronti con il Ministero delle Infrastrutture, la misura è pronta per entrare in vigore, anche se inizialmente in via sperimentale. Scopriamo quali saranno le restrizioni e le vie coinvolte.

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Ufficiale, arriva la ZTL per una nuova vasta area del centro: strade, orari, regole ed eccezioni

# Da fine gennaio due mesi di sperimentazione senza “multe automatiche”

Lo ha confermato ufficialmente il sindaco Giuseppe Sala, delineando i dettagli del progetto durante una visita il 9 gennaio 2025 al Centro Sammartini, struttura dedicata all’assistenza delle persone in situazione di marginalità. A partire dalla fine di gennaio 2025, il Quadrilatero della Moda di Milano diventerà ZTL.

La fase iniziale durerà 60 giorni e sarà dedicata alla verifica del funzionamento tecnico e operativo del sistema di controllo. Durante questo periodo, le telecamere monitoreranno gli ingressi e le infrazioni, ma non saranno emesse multe automatiche. Tuttavia, ciò non significa che il divieto sarà sospeso: chi verrà colto in flagrante dalle pattuglie della Polizia Locale rischierà comunque una sanzione.

“Faremo un paio di mesi di sperimentazione,” ha dichiarato Sala. “Questo ci permetterà di spiegare ai cittadini come funziona la ZTL e di affrontare questioni delicate come il rapporto con i garage privati e i parcheggi.” La tecnologia gioca un ruolo cruciale: le telecamere rileveranno automaticamente i veicoli in ingresso e disattiveranno le sanzioni per quelli diretti verso autorimesse autorizzate.

# L’Area interessata, gli orari e il funzionamento: 24h, 7 su 7, senza “grace period” di 15 minuti

Fonte: Ansa

La nuova ZTL coprirà un’area delimitata dalle vie Manzoni, Senato, San Damiano, corso Monforte e via Cino del Duca, confinando con altre aree pedonali e zone a traffico limitato, come corso Europa e piazza San Babila. Sarà operativa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, senza la possibilità di usufruire di un “grace period” di 15 minuti, inizialmente richiesto per agevolare l’accesso ai parcheggi privati, ma bocciato dal Ministero delle Infrastrutture.

# Le deroghe: potranno circolare residenti, domiciliati e turisti

Ztl centro

Il divieto sarà totale per la maggior parte dei veicoli, ma sono previste importanti deroghe: Residenti e domiciliati muniti di permessi, proprietari di box auto o posti auto nella ZTL, ospiti di hotel, taxi, NCC e mezzi di car-valet potranno accedere senza sanzioni, previa registrazione delle targhe.

I mezzi di trasporto merci avranno fasce orarie dedicate per il carico e scarico: dalle 2 alle 8 del mattino e, per i prodotti alimentari deperibili, anche dalle 16 alle 18. Una deroga temporanea di un anno è stata concessa ai motorini.

# Da primavera ZTL definitiva: le reazioni del Montenapoleone District

Credits: Montenapoleone District

Nell’intenzione dell’amministrazione comunale, l’introduzione della ZTL nel Quadrilatero della Moda mira a migliorare la vivibilità dell’area, riducendo il traffico e l’inquinamento, e a preservare il carattere esclusivo della zona. Dopo i due mesi di sperimentazione, il Comune analizzerà i risultati e apporterà eventuali modifiche prima dell’entrata in vigore definitiva, prevista per la primavera 2025.

Non mancano le preoccupazioni tra i commercianti del Quadrilatero, un’area considerata tra le più esclusive al mondo grazie a via Montenapoleone. Guglielmo Miani, presidente del Montenapoleone District, ha espresso alcune perplessità, sottolineando l’importanza di garantire un accesso agevole ai clienti delle boutique e ai visitatori.

“Siamo aperti al dialogo, ma è fondamentale rivalutare il grace period e affrontare altre questioni aperte, come il valet parking e gli orari per il carico e scarico”, ha affermato Miani. Ha inoltre ribadito la necessità di soluzioni che bilancino l’attrattività del distretto con le nuove limitazioni.

# La best practice ce l’abbiamo in casa: Citylife, con tunnel e parcheggi sotterranei senza penalizzare chi arriva da fuori

Riflettendo sulla propria esperienza di milanesi, la zona del Quadrilatero della Moda, in particolare l’arcinota Via Montenapoleone, pre-ZTL era una zona super trafficata in cui a un pedone era difficile circolare? La risposta è individuale, ma è chiaro che se lo scopo della ZTL è presentato come migliorare la “camminabilità”, insieme all’inquinamento, allora questa è la domanda che ogni milanese deve porsi.

Inoltre, la zona del Centro, dal Quadrilatero della Moda, a San Babila, ai dintorni del Duomo, per conformazione urbana, è la zona di Milano con più parcheggi sotterranei o megasilos. Elogiamo a ragione il modello CityLife, pensando a quali zone di Milano riqualificare in questo senso, e poi, però, non prendiamo in considerazione il centro, dove da sempre, per conformazione, il parcheggio in superficie è molto ridotto. La ZTL è “semplice” da realizzare, basta “impostare” le telecamere, ma a lungo termine, per un centro vivibile per i pedoni e raggiungibile in auto, perché non pensare a dei tunnel sotterranei di accesso a questi megasilos già presenti, esattamente come a CityLife?

Continua la lettura con: Troppo traffico a Milano? La soluzione è creare questi tre hub sotterranei

MATTEO RESPINTI

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Cartelli stradali più intelligenti per vincere il traffico di Milano

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Parcheggi e stazioni su segnaletica

Ogni giorno entrano in città circa 600mila auto. In attesa che altre linee metropolitane vengano prolungate oltre i confini comunali e che vengano realizzati altri parcheggi di interscambio, si potrebbe agire agevolando l’abbandono delle auto segnalando alle uscite della tangenziale le infrastrutture esistenti. Questa l’idea proposta da Manuele Mariani. 

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Cartelli stradali più intelligenti per vincere il traffico di Milano

# Ogni giorno 600mila auto entrano in città

Traffico

Area B non ha dato ancora i risultati sperati, le metropolitane non si spingono sufficientemente oltre i confini comunali, eccetto la M2, e il trasporto ferroviario si dimostra sempre problematico. Per tutti questi motivi le auto che entrano a Milano sono ancora tante: circa 600mila ogni giorno, contribuendo al congestionamento del traffico e all’inquinamento. In attesa che vengano realizzati altri parcheggi di interscambio ai capolinea delle metro e nuovi prolungamenti delle stesse, si potrebbe agire sull’esistente.

Leggi anche: Creare dei nuovi capolinea metro come hub di parcheggio per chi arriva da fuori?

# Cartelli stradali più intelligenti: segnalare alle uscite di autostrade e di tangenziali anche i parcheggi di interscambio e le stazioni della metropolitana

Ipotesi di indicazione di Parcheggi e stazioni metropolitane su cartelli stradali

Manuele Mariani propone di partire con una soluzione rapida ed economica: segnalare la disponibilità di parcheggi di interscambio e stazioni metropolitane sui cartelli di uscita da autostrade e tangenziali.

Vediamo alcuni punti dove occorrerebbe intervenire.

  • Percorrendo la Milano Laghi si possono notare i cartelli dell’uscita Milano Fiera senza alcuna indicazione aggiuntiva a riguardo: perché non segnalare il capolinea della M1 e il parcheggio di interscambio? Questo rappresenta il punto più importante per il grande carico di traffico in entrata a Milano (flussi che arrivano dal Sempione, da Malpensa, dl varesotto, dal Lago Maggiore, dal Lago di Como e dal Canton Ticino) e soprattutto perché alla Fiera si trova il parcheggio più grande d’Italia. 
  • Sul cartello dell’uscita Certosa (sul tratto urbano della A4) si dovrebbero segnalare la fermata Lampugnano M1 con parcheggio di interscambio, da indicare anche lungo il cavalcavia del Ghisallo dove attualmente, a fianco della P indicante parcheggio viene mostrato il simbolo dei tram ma non quello della metro)
  • Sempre sul tratto urbano della A4 all’altezza di Cormano potrebbero essere apposte le icone di parcheggio e di capolinea nord della M3, Comasina, e anche la velostazione.
  • Identica cosa sarebbe utile anche in Tangenziale Est allo svincolo di Linate, per segnalare i parcheggi multipiano e la stazione capolinea della M4, lo stesso per chi arriva dalla BreBeMi
  • Anche nel tratto urbano della A7 all’uscita di Assago Milanofiori si potrebbero segnalare l’omonimo capolinea sud della M2 e i parcheggi del Forum, che in gran parte risultano inutilizzati quando non ci sono gli eventi.

# Dove i cartelli già sono intelligenti

Maps – Tratto Urbano A7 cartello Famagosta

Vediamo alcuni esempi già esistenti. A Milano proprio sul tratto urbano della A7, provenendo da sud qualche chilometri più avanti dello svincolo per Assago, sul cartello dell’uscita per Famagosta è segnata la presenza sia del parcheggio multipiano che della fermata metropolitana della linea verde. Curioso che invece di Assago venga segnalata Famagosta come se fosse ancora il capolinea. 

Un altro esempio è l’indicazione per Cascina Gobba con l’indicazione per il parcheggio e la metro M2.

Maps – A4 uscita Brescia Centro

Spostandoci in un’altra realtà, sull’autostrada A4 prima dello svincolo per Brescia Centro è segnato sui cartelli sia il parcheggio che la linea metropolitana che serve la città.

Continua la lettura con: Terminal di Lampugnano: le 4 proposte per renderlo un luogo più «umano»

FABIO MARCOMIN

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Il «palazzo canarino» di corso Buenos Aires

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Credits: www.ilgiorno.it

In corso Buenos Aires 25 c’è un edificio di fine Ottocento che spicca tra tutti grazie ai suoi colori appariscenti. Per alcuni si tratta di “un pugno in un occhio” in competizione con i capolavori del kitsch mondiale. È un caso di ristrutturazione in cui l’originale è meglio del nuovo?

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Il «palazzo canarino» di corso Buenos Aires

# Era una casa operaia ottocentesca piuttosto anonima con un solo aspetto particolare

Credits: blog.urbanfile.org

L’edificio, il cui progetto fu presentato il 10 giugno 1864, risale alla fine dell’Ottocento e fu commissionato da Angelo Sesone. Prima dell’intervento che lo ha visto protagonista nel 2015, il palazzo aveva linee semplici, balconcini con ringhiera di ferro, finestre con una cornice dal disegno basico e persiane marroncine. E il colore della sua facciata era quanto di più normale ci si potesse aspettare: il beige era completamente armonizzato con gli edifici circostanti.

Insomma, un modesto caseggiato ottocentesco, una casa operaia come tante altre. Anzi, la sua unica particolarità risiedeva nell’eccezionale lunghezza della facciata: circa 57 metri.

# La metamorfosi: da palazzo anonimo a protagonista del quartiere

Credits: blog.urbanfile.org

Fin da quando sono state tolte le impalcature, è emerso un palazzo completamente diverso rispetto al precedente. Ora, per i suoi colori sgargianti e per gli enormi elementi architettonici e decorativi, è impossibile non notarlo.

La facciata è stata riverniciata con un appariscente “giallo canarino” che illumina tutto il corso, le persiane sono diventate verdi e, per suddividere la facciata, sono state create delle lesene arancioni.

E non è finita qui: è stato aggiunto un piano che è visibile solo grazie a delle decorazioni quadrate e tonde, anche in questo caso arancioni. Ma ciò che è più evidente sono i balconi, moltiplicati rispetto a prima e resi pesanti sia dal cemento armato utilizzato per la loro fabbricazione sia dalla loro esagerata sproporzione rispetto alle finestrelle.

# Un intervento esagerato o un tocco di colore per corso Buenos Aires?

Credits: www.arcipelagomilano.org

L’idea alla base era sicuramente quella di creare qualcosa di più vivo e allegro, un tentativo di “nobilitare” una casa operaia ottocentesca con elementi nuovi. A molti piace questo tocco di colore che rende più vivo il quartiere, anche se per alcuni il risultato finale compete con i “più blasonati capolavori del kitsch mondiale”: dagli alberghi di Las Vegas agli outlet italiani.

Continua la lettura con: Il PALAZZO LIBERTY in TOTAL BLACK, residenti in rivolta: “È un obbrobrio” (immagini)

ALESSIA LONATI

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Video: Milano è una città per ricchi?

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Milano è una città per ricchi? Una domanda che circola sempre più spesso: ma cosa ne pensano i milanesi? Le interviste e i risultati di un sondaggio. 

Il nuovo video di Milano Città Stato: interviste di Sabrina Falanga e Silvia Arosio. Iscriviti al canale su YouTube per i video esclusivi. In coda al video le risposte alla domanda “Che cosa ami di Milano?”

 

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

SILVIA AROSIO

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La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

“RE NUDO”: la WOODSTOCK ITALIANA al PARCO LAMBRO. Dove è successo di tutto

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

NavigaMi, in CROCIERA a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Il «condominio più grande del mondo»: ospita 18.000 persone

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Credit themindicircle-andreyvasiliskov - Condominio più grande del mondo

Il complesso residenziale da record è stato pensato per consentire una buona vita sociale agli inquilini, con spazi per la convivialità, mettendo anche a diposizione tutti i servizi principali. Paradiso o incubo? 

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Il «condominio più grande del mondo»: ospita 18.000 persone

# Alto 25 piani, 3.708 appartamenti, 35 ingressi 

Credit themindicircle-andreyvasiliskov – Condominio più grande del mondo dal basso

Il complesso residenziale, soprannominato “Cheloveinik” (che significa “umano”) conta 25 piani, 35 ingressi e ben 3.708 appartamenti, prevalentemente con due camere da letto. In media ci sono da quattro a sei appartamenti su ogni piano e ogni sezione contiene quattro ascensori veloci. Terminato nel 2015, al suo interno ci vivono 18.000 persone e la sua imponenza colpisce chiunque lo veda dalla strada. 

Leggi anche: Completato il CONDOMINIO più ALTO dell’Unione Europea: ecco dove si trova

# Ci sono tutti i servizi per gli inquilini

Credit themindicircle-andreyvasiliskov – Condominio più grande del mondo

Pensato per consentire agli inquilini di vivere una buona vita sociale, ci sono dei balconi pubblici dove le persone si possono incontrare e fare quattro chiacchiere, questo condominio mette a disposizione tutti i servizi per la comunità senza necessità di spostarsi. L’intero primo piano è in locazione a imprese, con negozi di alimentari, barbieri, bar, centri sportivi e molto altro. Nemmeno il parcheggio è un problema. I difetti principali sono l’assenza di aree verdi o parchi e l’estetica del condominio che lascia parecchio a desiderare.

Leggi anche: Il più bel condominio del MONDO è l’ “ALBERO BIANCO” (Fotogallery)

# Si trova nella periferia di San Pietroburgo

Credits islandworks -pixabay – San Pietroburgo

Il complesso residenziale si trova a 50 minuti dal centro di San Pietroburgo, prendendo la metropolitana. Ne servono 25 minuti per arrivare alla stazione più vicina e altrettanti per fare le sei fermate con destinazione Piazza Sennaya nel cuore della metropoli russa.

Continua la lettura con: I GRATTACIELI RESIDENZIALI più ALTI d’Italia: Milano al TOP ma QUANTO COSTA viverci?

FABIO MARCOMIN

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10 cose che non sai dei parrucchieri cinesi di Milano… e che non ha mai avuto il coraggio di chiedere

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Una esperienza tipica da provare a Milano.

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10 cose che non sai dei parrucchieri cinesi di Milano… e che non ha mai avuto il coraggio di chiedere

https://nontiperdere.com/

#1 Il saluto è ‘piiiiiiiegaaaaa’

Appena entri non dicono ‘ciao’ o ‘buongiorno’, bensì ‘piiiiiiiegaaaaa’, che è la traduzione di “Buongiorno, vuole farsi una piega?”. Gentili e accoglienti, a loro non interessa chi sei, le tue origini o che ore sono: accolgono tutti allo stesso modo.

#2 Di poche parole… italiane

Se fai qualche domanda o cerchi di aprire un dialogo, la risposta sarà sempre a monosillabi: ‘sì’, ‘no’, ‘lisci’, ‘mossi’, ‘piastra’, ‘tagliare’, ‘balsamo’. Poche chiacchiere, l’obiettivo è finire il servizio più in fretta possibile. Ebbene sì, i parrucchieri cinesi sono molto più veloci dei parrucchieri italiani… anche perché non si perdono in chiacchiere!

#3 Tra loro ‘sparlano in cinese’

Da un lato non danno confidenza al cliente, dall’altro si assiste a lunghi dialoghi in cinese tra di loro. (Si assiste perché ovviamente non si comprende). Cosa si staranno dicendo tra risatine e battute mentre il più giovane ti sta facendo la piega? La sensazione è che ti prendano in giro.

#4 Musica cinese a palla

Incomprensibile ma, se la playlist è partita… ormai sei in Cina! Qualsiasi parrucchiere cinese, infatti, non trasmette radio italiane, ma canzoni cinesi. Se ci aggiungi i poster manga sulle pareti, le luci colorate delle vetrine e gattini che si muovono sulla cassa, il risultato è un viaggio nel far-east!

#5 Gli uomini hanno le unghie lunghe

Attenzione! Se la manicure è un servizio offerto da quasi tutti i parrucchieri cinesi di Milano, per loro la cura delle mani sembra non essere importante! Noterai che il personale (quasi sempre tutto maschile), ha le unghie lunghe. Qualcuno le definisce ‘utili’ al lavoro di parrucchiere…!?

parrucchieri cinesi

#6 Il cavallo di battaglia è il liscio

Tinta, taglio, piega, permanente: i parrucchieri cinesi hanno imparato a fare tutto, ma il loro cavallo di battaglia è il ‘liscio’ o meglio ‘liscio spaghetto’. Anche con i ricci più crespi del mondo, loro sapranno trasformarli in veri spaghetti!

#7 O Millennials o anziani

Strano da dire, ma nei parrucchieri cinesi il target è polarizzato: da un lato i teen, i millennials, i Gen Z, dall’altro over 60 e nonnine. Il ceto medio milanese è ancora disposto a pagare più di 25 euro per una piega.

#8 Orario: sono sempre aperti

Se cerchi un parrucchiere cinese alle 20 di sera, la domenica o il giorno di Pasqua, stai pur certo di trovarne uno aperto. Per chi fa vita da ufficio, il desiderio di una piega serale – senza spostarsi in un centro commerciale – dal parrucchiere cinese è sempre esaudito.

#9 Prezzo: bassi ma poco chiari

Se in media una piega costa tra gli 8€ e i 10€, alla cassa ci sono sempre sorprese. I 2 € dello shampo di marca, i 3€ del balsamo o i 5€ della tinta senza ammoniaca. Se chiedi spiegazioni ti senti come se stessi facendo le pulci per un servizio che stai già sottopagando. Sappi che spesso arrotondano volontariamente!

#10 No bancomat e scontrini

Attenzione! Se pensi di poter pagare con bancomat, alcuni ti risponderanno che non ce l’hanno! Altri che non funziona. Vai prima a prelevare oppure fatteli portare da un’amica. 

Continua la lettura con: Come riconoscere subito chi fa parte della UPPER CLASS di Milano

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5 cose che i milanesi non sopportano di Milano

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Vivere a Milano significa amarne i pregi, e accettarne i difetti. Ma quali sono le cose che più odiano i milanesi della loro città?

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5 cose che i milanesi non sopportano di Milano

Milanese non è chi è nato a Milano. Milanese è chi questa città la ama per tutti i suoi pregi e… con tutti i suoi difetti. Perché, diciamocelo, anche qui c’è ancora tanto lavoro da fare prima che diventi una città davvero perfetta. Proprio per questo, dopo una vita passata tra imbruttiti che scimmiottano “figa e fatturato” e tante altre fastidiosissime cose, ho deciso di elencare le cose che i milanesi non sopportano della loro città.

#1 Il traffico

credit: chiamamilano.it

Questo è uno di quelli stereotipi basati su fatti realmente accaduti. Si perché se Milano è conosciuta per essere la città della velocità e della vitalità, durante le ore di punta le strade è come se si riempissero di una sostanza melmosa che mette tutti in moviola. Il milanese è abituato ad andare a 100 km/h per tutto il giorno e poi si ritrova improvvisamente a dover uscire da una palude stradale… non veniteci a dire che siamo nervosi e che suoniamo il clacson senza motivo, sono gli effetti collaterali del traffico. E sono molto indesiderati.

#2 L’aria

Credits: giornaledeinavigli.it – Smog a Milano

Ogni anno quando parto per le vacanze i miei polmoni è come se si dimenticassero dello smog milanese, passano settimane felici e depurati. E’ il ritorno il problema, e non credo solo il mio: quando si torna a Milano dopo un periodo di dieta detox polmonare, improvvisamente la città ti ricorda che qui la dieta inizia sempre lunedì. Sembra che si stiano facendo miglioramenti, che il lunedì di “dieta polmonare” sia finalmente vicino… e invece no. Fast food per i polmoni di tutti. In fin dei conti si potrebbe dire che vivere a Milano è un po’ come vendere i polmoni al diavolo, la città ti dà tutto ma si prende i polmoni.

#3 L’imbruttitismo

credit: ilmilaneseimbruttito.it

Milano si divide in due grandi tipologie di milanesi: gli imbruttiti e i milanesi autentici. Attenzione però, perché con milanese autentico non si intende qualcuno che ha il DNA meneghino, ma tutti gli abitanti di Milano che non si sono fatti snaturare da stereotipi che altri ci hanno attribuito. La figura dell’imbruttito che pensa solo a “figa e fatturato” rappresentava una piccolissima percentuale dei milanesi, oggi è una maschera indossata da molti. Ma vi svelo un segreto: al milanese autentico queste maschere non piacciono.

#4 I fighetti

Credits: shuteerstock.com
snob

Siamo la città più snob d’Italia, su questo non c’è dubbio. Ma perché al milanese piace distinguersi (questo lo approfondiremo al punto #5) e vivere una vita ricca di emozioni… come se fossimo sulla cima di una montagna. Però non sopportiamo essere definiti “fighetti”, perché il vero milanese è pronto a scendere a mani nude dalla sua montagna per aiutare qualcuno in difficoltà. Insomma, inutile negare che ci piace pensare di vivere over the top, ma solo gli imbruttiti non scendono mai. 

#5 Conformismo

Ultimo punto ma non certamente meno importante. Milano è la città più eterogenea e ricca di diversità d’Italia ed è proprio questo il nostro punto di forza. Chi cerca di essere uguale a tutti gli altri senza portare qualcosa di nuovo o di diverso sta facendo un clamoroso autogol. Se Milano fosse una squadra di calcio potremmo dire che chi si omologa e indossa una maschera (riferimenti puramente casuali, non sto parlando del punto #3…), sta inconsapevolmente favorendo la squadra avversaria. I milanesi che hanno a cuore il futuro di questa città remano conto il conformismo, e non sopportano chi cerca di farci perdere la partita.

Leggi anche: I CIRCOLI più TIPICI di MILANO

ROSITA GIULIANO

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M1 e le altre: le novità della metro di Milano attese per il 2025

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MM - Milano Limbiate

Ormai il completamento della M4 è un lontano ricordo. Arriva il tempo di guardare a cosa bolle in pentola per il 2025 in tema di metropolitane. Non solo: ci sono altre importanti infrastrutture che inizieranno o proseguiranno i lavori. Vediamo quali nel dettaglio.

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M1 e le altre: le novità della metro di Milano attese per il 2025

#1 Avvio dei lavori per il prolungamento M1 Bisceglie-Quartiere degli Olmi: 3 fermate e 3,3 km di estensione

Comune di Milano – Prolungamento Bisceglie-Quartiere degli Olmi

C’è attesa per l’esito del secondo bando di gara, dopo il flop del primo, per trovare l’azienda a cui assegnare i lavori del prolungamento della M1 a ovest. A febbraio è prevista la chiusura delle buste e i lavori potrebbero partire entro la fine del 2025, con inaugurazione possibile nel 2031. Stiamo parlando di un tracciato di 3,3 km e 3 stazioni, dal capolinea di Bisceglie, quelle di Parri-Valsesia, Baggio e Olmi, tutte interrate e all’interno del territorio comunale. Il nuovo tragitto aggiunto ai 4,46 chilometri del ramo di linea già in esercizio fra le stazioni Pagano e Bisceglie, comprendente 7 stazioni, consentirà di raggiungere uno sviluppo complessivo di circa 8 chilometri e 10 stazioni. Previsto un deposito oltre alla Tangenziale Ovest, al confine con Settimo Milanese ma sempre nel Comune di Milano.

#2 Ripresa dei cantieri per il prolungamento nord della M1 Sesto F.S. – Monza Bettola M1: inaugurazione possibile nel 2029

M1 Monza

Altri lavori che dovrebbero partire, o meglio ripartire, sono quelli per l’estensione della M1 a nord di 1,9 km e 2 fermate: Sesto Restellone e Cinisello/Monza Bettola. I cantieri hanno subito numerosi stop dal loro avvio 14 anni fa. Tra i motivi di questa agonia la riprogettazione del tracciato, il fallimento di aziende, la pandemia, la mancanza di fondi e infine la rinuncia dell’ultima impresa incaricata. Recuperati gli extra costi arriva ora in soccorso dell’opera il bando pubblicato per l’estensione della linea ad ovest. Tra le opzioni previste, esercitabili in modo discrezionale da parte del Comune di Milano, ci sono infatti la costruzione del deposito ai confini con Settimo Milanese e il completamento dell’estensione della linea verso Monza. In caso di successo del bando il cantieri dovrebbero tornare a pieno regime per la fine del 2025 e concludersi entro il 2029.

#3 Partenza dei cantieri per l’estensione a nord della M5 da Bignami – Monza Polo Istituzionale: apertura non prima del 2033

Credits: Urbanfile – M5 Bignami-Monza

Altro cantiere che attende di essere sbloccato è quello relativo al prolungamento della linea M5 a nord da Bignami a Monza Polo Istituzionale. Un tracciato di 13 km, che raddoppio la linea attuale, e 11 fermate: 4 a Cinisello Balsamo e 7 a Monza. Dopo lo stanziamento di 300 milioni di extra costi nell’ultima finanziaria, spalmati dal 2027 al 2036, ne mancherebbero circa 100 per la copertura integrale a carico degli enti interessati: Regione Lombardia, Comune di Milano e gli altri comuni. Si attende comunque a breve la pubblicazione del bando, sui cui sta lavorando MM, per far partire i cantieri entro la fine del 2025 o al più tardi all’inizio del 2026. La durata dei lavori è stimata in 7 anni, ma la distribuzione delle risorse fino al 2036 potrebbe far slittare ulteriormente l’inaugurazione integrale dell’opera.

Ma ci sono importanti novità anche per i tram.

#4 Il tram 24 viene prolungato fino allo IEO

MM – Tram 24 fino allo IEO

A breve è attesa la partenza di cantieri per prolungare il percorso del tram 24 dall’attuale capolinea di Selvanesco allo IEO, servendo anche il quartiere di Macconago, dove è previsto il nuovo anello tranviario. In totale 1,1 km e 1 fermata, con passerella pedonale provvista di ascensore per collegare gli edifici dell’istituto ospedaliero posti ai due lato opposti di via Ripamonti.

MM – Tram 24

I binari vengono fatti procedere dall’anello finale a sud della città fino alla nuova fermata passando attraverso il parterre verde e alberato realizzato appositamente allo scopo del passaggio del tram quando via Ripamonti è stata riqualificata. Sui 119 alberi rimossi, 84 trapiantati al parco Agricolo Urbano del Ticinello, al parco-quartiere ‘Le Terrazze’, lungo via Ripamonti, in via Virgilio Ferrari – incrocio via Quaranta e lungo la pista ciclabile di via Idro. Al posto dei 30 che non sarà possibile ripiantare, ne sono previsti 53 nuovi da mettere a dimora nei pressi dell’attuale capolinea Vigentino e lungo il nuovo anello tranviario di inversione. La durata dei lavori è stimata in un anno e 8 mesi e dovrebbero terminare quindi entro la fine del 2026. 

#5 Al via la rinascita della Milano-Limbiate

MM – Milano Limbiate

In tutto 19 fermate per un tracciato di 11,70 km che attraversa i comuni di Milano, Cormano, Paderno Dugnano, Varedo, Limbiate e con una fermata in quello di Senago. Si tratta della trasformazione della vecchia tranvia Milano-Limbiate, il cui servizio è stato sospeso alla fine del 2022 e sostituito da bus, in metrotranvia. Si prevede l’utilizzo  per alcuni tratti della sede tranviaria attuale, adiacente alla strada, e per altri tratti lo spostamento della sede al centro della sezione stradale con la separazione della carreggiata originaria in due carreggiate separate per direzione. La lunghezza utile complessiva dei tratti a doppio binario è di 3,54 km.

Il bando di gara è stato assegnato a Generale Costruzioni Ferroviarie Spa, quale mandataria di una associazione temporanea di imprese che comprende Vitali Spa, Generale Costruzioni Ferroviarie Elettriche Spa, Salcef Spa e Project automation Spa. I cantieri dovrebbero partire entro la prima parte del 2025, per una durata complessiva di 4 anni contando anche i tempi per la produzione del progetto esecutivo.

#6 Prosegue la realizzazione della Metrotranvia Interquartiere Nord

Metrotranvia Interquartiere Nord

Proseguono invece i lavori per realizzazione la Metrotranvia Interquartiere Nord, lunga circa 14 chilometri e che andrà a collegare tutti i quartieri situati ben oltre la circonvallazione. Un tracciato tangenziale in prevalenza in sede protetta che mette in collegamento tutte le metropolitane eccetto la M4: la M2 a Cascina Gobba, la M3 ad Affori, la M5 a Bicocca e la M1 a Precotto, a cui si aggiungono la tranvia 4 verso Seregno e le stazioni dei treni regionali e suburbani a Greco Pirelli, Villapizzone Fs e Certosa Fs.

La linea connette anche diversi punti nevralgici per i servizi dei cittadini come l’Università Bicocca e l’Ospedale Niguarda. Entro l’estate 2026 è previsto il completamento delle tratte che uniscono Cascina Gobba M2 all’Ospedale di Niguarda e la tratta Piazza Bausan-Villapizzone. In fase di progettazione le due rimanenti: dall’ospedale di Niguarda e via Durando e tra Villapizzone e Stazione Certosa FS.

Leggi anche: Semaforo VERDE per la METROTRANVIA 7, la “rivoluzione urbana” che collega tutte le METRO di MILANO

#7 Avanza la costruzione della metrotranvia Milano-Seregno

Metrotranvia Milano-Seregno Fs

Avanza seppur con qualche in tempo anche la realizzazione della metrotranvia Milano-Seregno Fs, che riqualifica la vecchia tranvia allungandola oltre Desio. La lunghezza del tracciato è di 14,3 chilometri, con 25 fermate distanti tra loro in media 540 metri e otto comuni attraversati: Milano, Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno fino alla stazione per i collegamenti con Saronno, Como, Carnate e Monza. Dal Parco Nord a Calderara a doppio binario, da Calderara a Seregno FS binario singolo con raddoppio agli incroci. La linea sarà connessa alla stazione Seregno a nord, a Milano Maciachini M3 sud e Niguarda la nuova metrotranvia Cascina Gobba-Certosa. I lavori sono ufficialmente partiti a maggio 2023, con una durata stimata in 38 mesi. A seguito dello stop di circa 12 mesi dei cantieri l’opera difficilmente sarà pronta entro la fine del 2026.

Leggi anche: Metrotranvia della Brianza: per ora l’unico record è il ritardo

Continua la lettura con: Da Monza ad Opera, da Corsico a Paullo: le ultime novità sulle 9 estensioni della metro a Milano

FABIO MARCOMIN

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Video: questi erano i mezzi pubblici sulle strade della Milano degli anni Ottanta

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Com’era il traffico dei mezzi pubblici a Milano negli anni ’80? Video del Paninaro

Per il video clicca sull’immagine oppure clicca qui: Video Mezzi Pubblici Milano anni ’80

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

Continua la lettura con: Non riesco più a CAPIRE questa città…

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