Nella vita odierna siamo risucchiati da preoccupazioni continue.
Siamo travolti da decreti, dai media che corrono ogni giorno dietro a un messaggio diverso, l’emotività spadroneggia e l’effetto generato è di un disorientamento continuo. I media sono un flusso di informazioni e di emozioni continue che hanno un effetto anestetizzante nei confronti dell’esistenza.
Ogni giorno corriamo da una parte all’altra dietro cose che sembrano fondamentali ma che dopo qualche giorno non le ricordiamo neanche.
Stiamo perdendo la forza dell’identità di noi stessi, come un fiume che si divide in mille rivoli che fanno svanire la sua forza originale. Non si riesce più a concretizzare un pensiero autonomo sulle cose che succedono.
L’unica risposta per ritrovarci potrebbe essere di riscoprire la grande cultura stoica.
Lo stoico riesce a sollevarsi al di sopra delle cose della vita e a vivere in modo più pieno perché non si fa travolgere dalle cose transitorie.
Si dovrebbe recuperare l’humanitas di Cicerone, dominando i sentimenti avversi rispetto ai suoi simili per indirizzarsi a fini più elevati
In un periodo difficile come questo forse la risposta migliore è dietro di noi.
“Il parere di 10.000 uomini non ha alcun valore se nessuno di loro sa niente sull’argomento” (Marco Aurelio)
Continua la lettura con: Incapaci di intendere di volere
MILANO CITTA’ STATO