Il 10 giugno, l’ISTAT ha pubblicato il Bilancio Demografico Nazionale, documento molto atteso da studiosi e analisti – anche economici – per elaborare diagnosi e previsioni sullo stato di salute della popolazione italiana. Dunque, anche della società nel suo complesso, economia inclusa.
Questo documento ha un’importanza rilevante anche per chi si occupa di politica e di visioni strategiche. Dal punto di vista milanese, in particolare, il bilancio demografico rappresenta una sorta di tagliando periodico sull’attrattività della nostra metropoli, anche in relazione alle performances dei competitors territoriali e istituzionali più prossimi (provincie lombarde e città metropolitane peninsulari).
I dati del 2015 dimostrano che il Milanese è uno dei pochissimi territori attrattivi e in crescita demografica, nonostante le secche italiche.
Nel contesto lombardo, la Città Metropolitana e la Provincia di Monza e Brianza sono gli unici territori che vedono un aumento della popolazione residente: + 12 mila meneghini e + 1500 brianzoli. Tutte le altre provincie vedono il segno meno, in particolare nella Lombardia orientale.
Allargando lo sguardo alla Penisola, fatta eccezione per le Città Metropolitane di Firenze e Bologna, che vedono un piccolo incremento dei residenti, tutte le altre entità registrano flessioni più o meno ampie (nei casi migliori qualche centinaio di persone, nei peggiori svariate migliaia). La nostra Milano, quindi, svetta di gran lunga con i suoi oltre 10.000 cittadini in più di cui abbiamo detto.
Guardiamo infine il confronto con Roma Capitale. La Città Metropolitana laziale perde circa 1.500 abitanti, ma sono ben 7.500 i “Romani de Roma” che l’anagrafe capitolina non registra più. Al confronto, il Comune di Milano segna oltre 8.500 cittadini rispetto a fine 2014.
Questi dati illustrano, in maniera plastica, il ruolo chiave svolto da Milano e dal territorio metropolitano (che include di fatto, naturalmente, Monza): Milano si conferma crocevia e luogo nevralgico nei flussi di persone che vivono e attraversano la Penisola. Una vera e propria altra Capitale. Certamente più dinamica dell’unica al momento ufficialmente riconosciuta.
Alex Storti