Da alcuni giorni un nuovo fenomeno è stato avvistato in città.
Si tratta di persone che non potendo entrare in un bar per prendere un caffè non hanno più a disposizione nessun tipo di servizio igienico e quindi i condizioni di emergenza sono obbligate a espletare i loro bisogni fisiologici nei pressi di un albero.
Del resto, non è vietato neanche ai cani espletare i loro bisogni all’aperto.
Le diverse normative stanno creando un sottobosco di cittadini che non hanno accesso a nulla e che sono costretti a vivere nell’ombra. E di questo il resto della popolazione non se ne accorge neanche.
Il fatto di essere costretti a fare i loro bisogni all’aperto è la punta di un iceberg di una situazione che sta diventando completamente fuori controllo e al di là di qualsiasi mondo civile. Paradossalmente, fare la pipì all’aperto è l’unico modo per rendere visibile questa situazione drammatica alle altre persone che non si rendono conto che persone come loro sono costrette ad adottare comportamenti più consoni ai cani che ad esseri umani.
Forse costringere persone a ridursi come animali potrà risvegliare il senso di umanità nei cittadini.
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