Negli ultimi due anni gli organi di informazione ci hanno invaso di esperti.
Apparentemente sembrano esperti degli argomenti che trattano, ma in verità sono chiamati a commentare in quanto esperti del dogma che promuovono.
Qualunque cosa accada vengono invitati a commentare dei personaggi che già dalla loro apparizione si sa già dove vogliono portare lo spettatore. Il loro fine evidente non è descrivere o analizzare il fatto secondo la loro competenza specialistica, bensì strumentalizzarlo secondo la convenienza del punto di vista ideologico a cui appartengono.
Per certi aspetti è come se in un dibattito scientifico, culturale o di attualità si chiamassero solo dei teologi, cosa che del resto avveniva fino all’Ottocento, quando a giudicare le scoperte delle scienze naturali erano gli esegeti della Bibbia che dovevano verificare la coerenza della scoperta con il dogma dell’origine divina della creazione del mondo.
Come in passato i sacerdoti del dogma indossavano tuniche e abbigliamenti ben definiti, forse servirebbe che gli esperti di dogmi contemporanei fossero riconoscibili inequivocabilmente per non inquinare il pensiero di chi li ascolta.
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