Figli di Instagram

Il rischio è di avere una generazione senza spirito critico, incapace di approfondire la realtà e di progettare il futuro

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Credits: roma.com

I mezzi di comunicazione incidono fortemente nella crescita delle persone.

Fino agli anni settanta ogni bambino doveva trovare modo di riempire le sue giornate. La creatività era il principale passatempo.
La rivoluzione della Tv è iniziata con le reti private e i cartoni giapponesi che occupavano il tempo libero e trasmettevano un’etica adatta a un pubblico non adulto.
Con internet si è avuta una parcellizzazione degli emittenti e l’occupazione da parte dei media del tempo libero si è fatta ancora maggiore, fino a diventare totale con l’esplosione dei social in cui ognuno è al tempo stesso ricevente ed emittente.

I maestri di oggi sono Instagram e Tik Tok. Come condizioneranno questi media il futuro cognitivo dei ragazzi di oggi?

Sicuramente contribuiscono a una perdita di capacità di concentrazione. I contenuti cambiano continuamente, sono delle istantanee, si attiva un rapporto superficiale e frammentato con la realtà che va a ostacolare una catena di pensiero che permetta un ragionamento più profondo.

Non solo. Si trasmette anche un’idea di vita fatta di momenti di appagamento istantaneo che si susseguono senza soluzione di continuità. Si orientano i ragazzi a un’esistenza di esaltazione effimera nel quotidiano, priva di una visione di insieme.
Il rischio è di avere una generazione senza spirito critico, incapace di approfondire la realtà e di progettare il futuro.

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Per compensare queste lacune il sistema formativo, da parte dei genitori e degli insegnanti, dovrebbe essere volto ancora di più a favorire la creatività progettuale che nasce dall’assenza di contenuti e dalla necessità di crearne.
In modo che il senso della propria vita derivi da un atteggiamento attivo e costruttivo invece che di consumo passivo del tempo.

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