Mai come in questo periodo la frase di Hawking si sta dimostrando reale: “ll più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, ma l’illusione della conoscenza”.
Lo specchio della nostra epoca: si spaccia la conoscenza come qualcosa di riconosciuto quando invece è spesso qualcosa ancora tutto da dimostrare.
Non è l’ignoranza che è nemica della conoscenza anche perché l’ignoranza è ciò che innesca la conoscenza. Invece ciò che blocca la conoscenza è la presunzione di conoscenza. La stessa abiura di Galileo è nata perché la Chiesa presumeva di conoscere le cose.
L’ultimo anno siamo stati dominati dalla diffusione di una conoscenza non verificata. La stessa pandemia è stata una continua successione di tentativi spacciati come conoscenza acquisita quando in realtà erano sempre delle presunzioni di conoscenza. Un virus nuovo e sconosciuto invece di alimentare dubbi e interrogativi per agevolare il processo di scoperta, ha richiamato esperti non della conoscenza ma della presunzione. Esperti che innalzano a dogma inattaccabile ciò che viene presunto.
E questo è diventato il leitmotiv che si è diffuso in ogni ambito che è diventato una passerella in cui ognuno diffonde la propria presunzione, bloccando di fatto l’arrivo a una conoscenza vera.
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