Per la prima volta nella storia si assiste a un fenomeno singolare. La maggioranza dei cittadini di alcuni stati occidentali tra dei governanti che tolgono loro la libertà e chi si batte per ripristinare i diritti di tutti parteggiano in modo risoluto per i primi.
La storia è sempre stata caratterizzata dalla dialettica del governante che cerca di accrescere e difendere il suo potere e i cittadini che rivendicano più diritti e più libertà.
In questo caso siamo arrivati al giro di boa di un percorso in atto da migliaia di anni, che ha le sue radici profonde che affondano addirittura nella preistoria. Si può dire che il compito di ogni singolo essere umano sia quello di accrescere la sua libertà di scelta contro forme di controllo oppressive e limitanti sulla sua vita.
In Italia, in particolare, i governanti più paternalisti e dittatoriali, come ad esempio il governatore campano, sono stati premiati alle elezioni. E l’opinione pubblica quasi unanime appoggia chi nel mondo si sta rivelando più repressivo e violento, mentre denigra personaggi come il tennista serbo che cercano di difendere la libera scelta di tutti.
La libertà individuale che è stata il motore del progresso sociale nel corso dei secoli invece di essere una virtù si è trasformata in un vizio.
Siamo all’alba di una società priva di libertà oppure questo processo totalitario è destinato a esaurirsi in modo anche drammatico?
Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno
MILANO CITTA’ STATO
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)