È finita la campagna elettorale. In tutti questi mesi Sala non si è schierato a favore del nostro progetto, di rendere Milano autonoma come sono le migliori città d’Europa.
Solo nella giornata di ieri ci ha mandato una lettera di apertura alla quale abbiamo risposto ringraziandolo, ma chiedendogli di darci una concreta opportunità di definire assieme lo sviluppo progettuale in caso di sua vittoria.
A questa ulteriore richiesta purtroppo non ha dato alcuna risposta.
Tutti noi crediamo nella sua buona fede e non pensiamo che il suo sia un gesto opportunistico dell’ultima ora.
Tuttavia, per correttezza, dobbiamo prendere atto che Parisi, al contrario di Sala, ci ha manifestato una volontà fattiva molto chiara di istituire o acquisire lui stesso le deleghe per portare Milano all’autonomia e poter lavorare insieme sui 9 progetti che la nostra associazione ha sviluppato in questi mesi:
UN PATTO DI AUTONOMIA CON ROMA
UNA FREE ZONE INTERNAZIONALE
FEEDBACK DEI CITTADINI SULLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
ART UP: CAPITALE DEL MONDO NELLA PRODUZIONE DI NUOVA CULTURA
UN FONDO PATRIMONIALE CON LE OPERE D’ARTE DELLA CITTA’
L’ISTRUZIONE SARA’ UN ACCELERATORE DELL’INDIVIDUO
DAL WELFARE AL RESTART
CITTA’ LEADER CONTRO L’INQUINAMENTO
LA PRIMA CITTA’ UNIVERSALE
Per questo motivo, augurando ad entrambi le migliori fortune in un giorno così importante per la nostra città, riteniamo che le maggiori garanzie per la costruzione di un processo di autonomia e crescita per Milano siano incarnate in questo momento storico nella candidatura di Stefano Parisi.
Se credete anche voi in una Milano libera di gestirsi come le migliori città d’Europa, domenica date il vostro appoggio a Stefano Parisi.
SEGUE RASSEGNA STAMPA DELLE DICHIARAZIONI DEI CANDIDATI SINDACO SU MILANO CITTA’ STATO
Stefano Parisi e Beppe Sala: che cosa ne pensano dell’autonomia di Milano?
Ecco le dichiarazioni rilasciate sul tema ‘Milano città stato’.
(FACEBOOK), Milano, 13 MAG: (Incontro con i candidati in Triennale) Milano, 30 MAG -“Io metto sì a Milano Città Stato, ma non vorrei che uscissimo pensando che siamo tutti d’accordo, e nessuno è d’accordo. […] Circa la sostanza e la fattibilità: io partirei da dove ci troviamo oggi. Noi siamo in una situazione di forte vuoto amministrativo. Con la legge Delrio sulle province è successo un disastro dal punto di vista amministrativo. […] Quella legge va cambiata. L’elezione diretta del sindaco di Milano vuol dire che si trova un altro sindaco sopra, poi il presidente della Regione, peggio ancora. […] Così com’è adesso non è coerente dire di sì punto e basta. L’elezione diretta del sindaco con quel modello di area metropolitana vuol dire un ulteriore strato amministrativo tra il sindaco di Milano e la Regione. Quindi, io non lo condivido. Penso che quella legge sia il classico papocchio all’italiana: cercando di cambiare tutto senza cambiare nulla. […] Abbiamo dei vuoti amministrativi importanti, una disaffezione e delle distorsioni: è una distorsione che il sindaco di Milano sia anche il sindaco dell’area metropolitana, oggi. […] Credo si risolva andando verso una forte maggiore autonomia dell’area metropolitana di Milano. Questo è giusto, dobbiamo farlo. Dobbiamo capire in quali ambiti di questa autonomia si deve sviluppare. […] La metà delle tasse locali, come l’IMU, la TASI, cioè le tasse che servono per gestire la città vanno a Roma a finanziare un’amministrazione molto inefficiente. Questa è un’operazione fatta non soltanto da Renzi, ma anche dai due Presidenti del Consiglio precedenti dove sono state fatte manovre […] di risanamento e […] di alleggerimento della pressione fiscale centrale per scaricare sui sindaci. […] La cosa grave è che i sindaci hanno abbassato la testa, specie Pisapia, ed è una cosa grave perché Milano è una roba diversa dal resto.[…] Milano deve riprendere in mano il suo destino. E invece è successo che Milano ha abbassato la testa e il sindaco come i presidenti dell’ANCI, che sono sempre dello stesso partito del Presidente del Consiglio, hanno abbassato la testa, pur essendo molto arrabbiati, ma non hanno potuto fare a meno perché i meccanismi di quello che accade nella direzione del PD sono noti, e alla fine le decisioni vanno prese in quel modo. Allora, che modello vogliamo?! Vogliamo maggiore autonomia sicuramente fiscale. Autonomia vuol dire anche responsabilità. Vuol dire che a fronte di un’autonomia fiscale abbiamo bisogno di un rapporto diretto e misurabile dei cittadini con quanto pagano di tasse, per quanti servizi hanno oggi indietro. Questa cosa non c’è oggi. […] Dov’è il rapporto trasparente e politico tra qualità dell’amministrazione e pressione fiscale? Non c’è e questo va ricondotto. Come d’altronde i temi che riguardano gli ambiti di amministrazione della città metropolitana: come mai non è stata fatta nessuna politica ambientale in questi anni […] e il continuare a dire che l’unico problema è bloccare il traffico una volta ogni tanto. Il perché è perché non sono state fatte politiche di rigenerazione ambientale e del nostro patrimonio urbano. Un po’ per motivi ideologici perché bisogna lasciare tutto com’è e non bisogna toccare nulla con il risultato che più del 50% del nostro patrimonio abitativo in classe energetica C, e solo lo 0,6% sta in classe energetica A. Perchè non c’era una area metropolitana […] Bisogna fare una classe energetica in un’area molto più ampia. Come mai oggi ci troviamo ad avere gli allagamenti del Lambro e nessuno ha fatto niente in questi 5 anni? Nulla. Sì, la Regione Lombardia ha fatto degli stanziamenti, hanno avviato degli investimenti, un enorme problema perché gli investimenti sono fatti in comuni diversi da Milano che invece subisce gli allagamenti. Eppure c’erano dei poteri commissariali. Pensate a questi allagamenti se fossero successi il 30 maggio 2015 in pieno Expo. Saremmo finiti sulle pagine dei giornali internazionali. Io penso che dobbiamo andare verso questa direzione, ma avendo una chiara idea politica e amministrativa di che cos’è l’autonomia. Ed è innanzitutto fiscale, operativa, e poi amministrativa, che i poteri commissariati in questa città sono stati avuti, ma non sono stati utilizzati“. (ARTRIBUNE) Milano, MAG 2016 – “[…] Stefano Parisi (centrodestra) evidenzia il vuoto amministrativo della Legge Delrio sulle Province: ‘Milano deve riprendere in mano il suo destino. Il modello deve essere di maggiore autonomia fiscale. Sì, ma con una chiara idea di cosa sia l’autonomia’ […]” (ILGIORNALE – ILGIORNALE.it) Milano, 6 GIUG : “L’hanno definito il «federatore» o l’«uomo dei miracoli». Stefano Parisi, 59 anni, è riuscito a tenere insieme Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni e ad allargare la coalizione del centrodestra a Milano all’ex ministro Maurizio Lupi (capolista di «Milano Popolare») e l’ex ministro Corrado Passera. Parisi sogna di lanciare da Milano «una rivoluzione liberale-popolare» (la chiama «Lib-Pop»). Sposato da 32 anni con Anita Frideman, vicepresidente della Fondazione Italia-Israele, Parisi è un romano che vuole difendere Milano da Roma: il minimo è garantirle più autonomia, l’obiettivo vero trasformarla in una «città-Stato».” (MILANO CITTA’ STATO) Milano, 14 GIUG: “Io mi impegnerò che succeda”: Stefano Parisi a Milano Città Stato. […] ‘Come prevede la Costituzione Milano può aspirare a questo tipo di autonomia e io mi impegnerò che succeda’.” (METRO) Milano, 16 GIUG: “Vogliamo una Milano autonoma da Roma, da Renzi e dalla vecchia politica. Più autonomia significa libertà di gestire la città, di ridurre la burocrazia e la pressione fiscale”. (ASSOCIAZIONE VIVAIO) intervista a Beppe Sala, 14 MAG 2016 – “Sull’autonomia da Roma dico no per due motivi: uno, perché non credo che in Italia ci sia abbastanza maturità per un esperimento del genere, due perché penso che a Milano non dobbiamo accettare che tutto quello che oggi versiamo continueremo a versarlo. Per il sistema della perequazione fiscale a Milano si chiede in questo momento molto di più. Credo che nel lavoro che si sta facendo per portare una Local Tax, Milano deve approfittare della questione, anzi, la città metropolitana, per ridiscutere un po’ i criteri di perequazione. Oggi Milano […] versa al governo molto di più. E’ il momento di ripensarci. […] Alla fine è un NI.” “Sul tema della maturità, non è una immaturità di Milano quanto un problema delle altre città: Roma soprattutto la vedo lontanissima nel poter gestire una cosa del genere. Forse l’unica a poter gestire una cosa del genere è Milano, obiettivamente”. (CORRIERE DELLA SERA) Milano, 16 MAG 2016 – «Milano deve contare di più a Roma». Dal federalismo fiscale alla semplificazione delle procedure; dalla candidatura della città a ospitare eventi internazionali fino a diventare sede dell’Authority dei trasporti unificata a quella dell’energia: Giuseppe Sala, candidato sindaco per il centrosinistra, ripete come un mantra che «non dobbiamo perdere la spinta propulsiva che ci siamo guadagnati con Expo e su questo ci faremo ascoltare dal governo». […] (OMNIMILANO) Milano, 23 MAG – “Se ricominciamo dalla Città Stato, come sostiene il centrodestra, campa cavallo”. Lo ha detto il candidato sindaco del centrosinistra Giuseppe Sala, presentando la richiesta di maggiori fondi per la citta’ metropolitana alla presenza del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, al Circolo della Stampa”. (LA RISPOSTA DI MILANO CITTA’ STATO) Milano, 25 MAG – “Caro Beppe, Milano è campacavallo“. (MILANO CITTA’ STATO) Milano, GIU 2016 – Beppe Sala ha scritto alla nostra redazione impegnandosi, a sua volta, per la realizzazione dell’autonomia di Milano. Ve la proponiamo integralmente [a questo link].