In una situazione drammatica come quella in cui stiamo vivendo le persone sono disposte a credere a qualunque cosa che possa portare alla risoluzione del problema. Questo è molto pericoloso.
Perché magari è vero che è la cosa che risolve il problema, che sia un vaccino o un nuovo leader governativo, però magari non è così. Come sempre può accadere. Soltanto che trasformare il giudizio in un atto di fede, toglie quell’elemento che consente di valutare in maniera obiettiva l’efficacia reale e di limitare i danni nel caso in cui non funziona.
I regimi totalitari dall’antica Roma ai regimi del novecento nascono in contesti di crisi e di popolazioni disperate. Si sono sempre basati su un atto di fede che consente al dittatore di fare qualunque cosa. Che somiglia a una fede religiosa.
Per natura l’uomo è un animale religioso e abbraccia delle fedi. Anche le persone atee vivono di atti di fede.
Si potrebbe dire che la fede è come il miraggio nel deserto. E’ ciò che nei momenti aridi e di disperazione ti consente di ritrovare il gusto della vita e qualcosa per cui andare avanti.
La fede è connaturata con la nostra essenza ma si deve nutrire di dubbi non di certezze che portano al fanatismo e agli estremismi.
Perché il miraggio finché rimane in una dimensione individuale può diventare uno stimolo vitale ma se viene proiettato in una dimensione collettiva può portare a orizzonti ancora più aridi.
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