Come cambieranno le nostre vite dopo il Covid? Ecco 10 scenari che potrebbero cambiare il mondo.
Il MONDO NUOVO dopo il Covid: 10 RIVOLUZIONI che trasformeranno la nostra vita
“Il Covid ha cambiato per sempre le nostre vite” è probabilmente la frase che più spesso abbiamo sentito dire da chiunque, negli ultimi 14 mesi. E anche chi all’inizio era scettico, chi riconosce la gravità della situazione, chi crede ai complotti o semplicemente chi non ne può più, ha ammesso che le cose, almeno per certi aspetti, sono esattamente come le descrive questa sentenza. Ci sono tuttavia alcune considerazioni su cui ragionare, sia in meglio che in peggio, in merito a quanto questi potenziali cambiamenti possano influire sui settori nei quali hanno impatto. Andiamo a vedere assieme qualche possibile scenario futuro.
#1 Ambiente: lo sviluppo dei mezzi a idrogeno
Mezzi di trasporto non inquinanti a idrogeno? Considerando che esistono già da un po’ (soprattutto i bus), la domanda si pone in relazione allo sviluppo su larga scala. Ergo, le automobili. Progetti e brevetti sono stati snocciolati a volontà dagli anni 2000 in avanti.
La pandemia sarà in grado di accelerare una strada già intrapresa, o l’ambiente sarà l’ultima fra le priorità?
#2 Comunità: verso uno società organicista dove ognuno si sente più parte di un corpo più grande
Se è assodato che il Covid ci ha rinchiusi in casa e costretti a reimmaginare i nostri spazi e rapporti, è pur vero che una volta terminate le restrizioni la socialità potrebbe risentirne positivamente, con la costituzione di una serie di associazioni e comunità per così dire di stampo aristotelico. Ovvero, gruppi sociali dove gli stessi siano effettivamente (e non solo in teoria) superiori all’individuo. Uno sviluppo organicista che sarebbe il fiore all’occhiello di attività culturali, filantropiche e (perché no) anche politiche.
#3 Visione: valorizzare il meglio di ogni individuo
Direttamente collegato al punto precedente, il senso di visione futura di queste nuove comunità potrebbe ampliare orizzonti, miscelare competenze e scavare nel profondo dell’animo umano, per tirare fuori il bello di ognuno di noi e far sì che ogni lato oscuro che sovente emerge di questi tempi resti soffocato a oltranza, come un focolaio attutito da una coperta. L’attenzione per la sicurezza figlia di un’idea del vivere come sopravvivenza figlio del novecento, potrebbe lasciare il passo a una visione della vita più completa, che metta al primo posto la realizzazione dell’individuo in ogni ambito del suo esistere.
#4 Tecnologia: più rapporti digitali ma al servizio della propria identità
Oggi tecnologia vuol dire soprattutto comunicazione, ed è scontato che, esattamente come per molte altre forme di aggregazione sociale, la tecnologia invaderà ancor di più le nostre vite. Sperando, naturalmente, che le invada per migliorarne alcuni aspetti, che non sia molesta come certi social network e soprattutto che non diventi l’unica esclusiva forma di rapporto (semi)umano. Quanto, se non più di ciò che accade già oggi.
#5 Società: saremo una società di individui forzatamente soli?
Appunto. La società, intesa in senso lato, è sempre stata intesa come unione di individui che, per legame familiare, professione o vocazione, si trovavano a condividere spazi e idee con i propri simili. Sarà possibile costituire una società post-covid che non sia “infettata” da una forzata solitudine, e uscirne con una gran lezione da sfruttare per un vivere migliore?
#6 Lavoro: ognuno diventerà l’azienda di se stesso
Smart working / in presenza / dad. Sono solo alcuni dei neologismi nati con la pandemia, e che saranno sempre più attuali anche nel prossimo futuro. Alcuni ritengono che certe professioni spariranno per sempre, mentre altre si sono inevitabilmente trasformate. Il futuro del lavoro è, fra gli altri, quello che presenta più incertezze di tutti i settori. Come ne usciremo? Forse la tendenza è che la precarietà spingerà ogni persona a considerarsi in modo più autonomo, come un’azienda di se stesso, cercando di mettere assieme più fonti di reddito.
#7 Relazioni internazionali: il tramonto dei grandi stati di tradizione ottocentesca
Il tramonto dell’Occidente inteso come alternativa alla Russia, al Medio Oriente e soprattutto alla Cina è un’eventualità da non scartare, prevalentemente a causa del rimescolamento degli equilibri politici economici, già in atto prima del Covid e ribaltati come un calzino dalla pandemia. Per noi, Occidente vuol dire soprattutto Europa unita, sia di nome che di fatto, nel rispetto di tutti i paesi che la compongono. Anche se, come sappiamo, non tutti questi paesi nei confronti dell’Europa hanno avuto lo stesso rispetto che la stessa ha per loro. Ma ciò che sta emergendo come crisi più forte è quella degli stati nazionale di matrice ottocentesca, fondati su un rapporto governo-sudditi. Sarà forse il futuro segnato dalle autonomie locali e dalla proliferazione di città stato più a misura del cittadino?
#8 Politica economica: nascerà una nuova Europa
La parcellizzazione del vecchio continente post-brexit è un’ipotesi valida, soprattutto quando si è capito che un governo centrale europeo fa molta fatica a conciliare gli interessi economici dei vari stati. Da una parte Orban, dall’altra le proteste per gli squilibri del recovery e in testa a tutto, l’annoso problema immigrazione, questo solo per citare alcuni anelli deboli della catena. Ma dalla pandemia, l’Europa uscirà più forte o più gracile? Comunque sia sarà diversa da quella di adesso.
#9 Economia: l’era della cryptofinanza
Le monete elettroniche o virtuali che dir si voglia sono ormai una realtà consolidata. È di pochi giorni fa la notizia che Coinbase è sbarcato sul NASDAQ, ottenendo così un riconoscimento ufficiale in valore di mercato e vedendo le azioni dei possessori di bitcoin impennarsi come una moto al traguardo di un GP. Il contante e le valute FIAT (emesse dalle banche centrali) sono destinati a diventare sempre più marginali?
#10 Informazione: la cultura sarà trainata dai social network
Come sopra. Con Block-chain, portafogli digitali, Smart Contract e Cripto valute, l’utilità veicolare dei social network potrebbe arrivare al suo culmine, trasformando Facebook, Instagram, Twitter o altri minori in catapulte di lancio per il denaro del terzo millennio. Tutti i settori dell’informazione e della cultura avranno nei social network il loro centro di gravità permanente dove ogni persona sarà al tempo stesso emittente e fruitore di informazione.
E ora, come sempre, tocca ai nostri lettori. Quali sono le tendenze con cui potremmo confrontarci nel prossimo futuro?
Diteci la vostra.
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CARLO CHIODO
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