Dopo oltre due anni di stato di emergenza sanitaria oggi, primo aprile, l’Italia torna a essere “normale”. Anche la data è simbolica.
La sensazione diffusa è un generale disorientamento. Nessuno di noi ha ancora capito esattamente che cosa abbiamo vissuto, cosa era autentico e cosa invece era frutto di suggestione o ipnosi collettiva.
Stiamo vivendo come in quei film distopici, tipo Inception o Fight Club, in cui non si capisce bene cosa sia reale. Anzi, spesso, il finale rivela che era tutto un sogno o comunque diverso da quello che si credeva.
Lo stato di emergenza si è via via innalzato come un enorme castello di carte fatto di una pletora di norme farraginose e spesso contraddittorie: questo castello che invece di cadere rimane parzialmente in piedi come le rovine di una civiltà ormai scomparsa, tipiche del territorio italiano.
Solo il tempo ci dirà se questo primo di aprile lo ricorderemo come una data di libertà o come un perfido scherzo.
Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno
MILANO CITTA’ STATO
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)