Per impadronirsi del loro potere e della loro ricchezza re Filippo il Bello iniziò a scatenare contro i templari accuse di ogni tipo. Anche se era l’ordine considerato più fedele a Cristo e più vicino ai principi monastici, vennero denunciati come sodomiti, eretici e profanatori della fede cristiana. Il re scatenò una campagna diffamatoria che portò l’ordine a essere processato e disciolto con la condanna a morte dei loro principali esponenti. In base ad accuse terribili per l’epoca ma risibili oggi.
Un altro esempio del rapporto tra verità e potere lo vediamo in questo momento storico. “Lo dice la scienza” è la frase che giustifica le principali azioni politiche adottate. In realtà la scienza che si cita è quella che appare nei mass media ufficiali.
La verità è che mai come in questo periodo la scienza è divisa, quindi quando si afferma “lo dice la scienza”, bisognerebbe intendere che la scienza ha opinioni contrastanti su questi temi, senza alcuna posizione univoca. Anche perché sono argomenti di difficile valutazione e con troppo poco tempo per ricavare delle evidenze sperimentali.
Si dice che la storia la fanno i vincitori perché creano una lettura dei fatti che giustifica la loro posizione. Questo fatto è eclatante in ogni revisionismo. Si ha un revisionismo ogni volta che un nuovo gruppo prende il potere e rilegge la storia per costruirsi la sua verità.
Non solo fanno la storia: i vincitori fanno anche e soprattutto l’attualità.
Una delle tecniche del potere per affermarsi è quella di impadronirsi e diffondere la verità che gli conviene.
Il punto fondamentale è che il potere non ha mai interesse nella ricerca della verità ma ha quello di costruire una sua verità. Trasformando il suo punto di vista in una verità che sembra assoluta, ma che è strumentale unicamente ai suoi interessi.
Di conseguenza, chiunque abbia a cuore la verità non potrà mai fidarsi di quello che dicono le fonti considerate più autorevoli dal sistema di potere.
Leggi anche: Qual è lo scopo dell’umanità?
MILANO CITTA’ STATO
Articolo ben strutturato. Ma la Ballata del Cerutti è del ’60. Non ’64.
La sezione commenti è chiusa.