Per il 15 ottobre tutte le principali categorie professionali hanno annunciato uno sciopero ad oltranza contro l’istituzione di un pass per accedere al lavoro.
I primi ad annunciare il blocco sono stati i portuali di Trieste seguiti dai colleghi di Genova e di Gioia Tauro. Hanno poi annunciato l’adesione al blocco totale anche i sindacati di tutti i settori metalmeccanici, industriali e artigianali nazionali, i docenti e gli studenti contro il Green Pass, camionisti, i magazzinieri e, perfino, il Sindacato dell’Aeronautica Militare (SIAM) che ha indetto per l’occasione il primo sciopero della sua storia.
C’è una vasta categoria che però non ha modo di esprimere il diritto di sciopero in quanto non è federata in sindacati e lavorando in maniera autonoma non riescono ad avere un potere contrattuale perché sono al contempo datori di lavoro e lavoratori.
Che cosa potrebbero fare i lavoratori autonomi per mostrare solidarietà e adesione allo sciopero generale?
Una delle caratteristiche dello sciopero è di non ricevere lo stipendio per i giorni in cui si protesta. Un contributo molto concreto potrebbe essere quello di dividere il proprio guadagno dei giorni dello sciopero generale con chi in quei giorni non riceverà nessuno stipendio.
Poi, si potrebbero annullare gli appuntamenti e non rispondere al telefono, mettendo un messaggio automatico o dicendo che oggi non si è disponibili per il lavoro perché si sta scioperando.
Visto che in questo caso il contendere è tra i lavoratori e il governo, un altro modo per aderire alla protesta da parte dei lavoratori autonomi e delle imprese potrebbe essere di posticipare qualunque tipo di pagamento destinato alla pubblica amministrazione, ad esempio tasse o multe, fino alla conclusione del periodo di sciopero.
Infine, dato che i media tradizionali tendono a disertare o a eludere queste informazioni, altra attività di sostegno potrebbe essere quella di diffondere il più possibile le notizie riguardanti i singoli gruppi in protesta.
Il buon governo dovrebbe esprimere armonia e ordine nel paese, invece che imporre le proprie idee attraverso il ricatto.
La forza di questo tipo di protesta è che ricalca la metodologia di resistenza passiva attuata da Gandhi in India e che ha portato un popolo disarmato e pacifico ad avere la meglio su uno dei più grandi eserciti del mondo.
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