“In Italia il PICCO alle SPALLE. In Germania invece…”: lo studio di un RICERCATORE a Berlino

Questa potrebbe essere una buona notizia per l'Italia

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Credits: berlinomagazine.com

Dalla comparazione sull’andamento dei ricoveri in terapia intensiva per Covid sembra che l’Italia sembra aver raggiunto il massimo livello di saturazione già raggiunto nella prima ondata, mentre lo Stato tedesco deve ancora arrivarci. Questa potrebbe essere una buona notizia per l’Italia, la conclusione di un ricercatore che vive in Germania 

“In Italia il PICCO alle SPALLE. In Germania invece…”: lo studio di un RICERCATORE a Berlino

Pubblichiamo estratti dello studio di Stefano Gaburro, biologo molecolare di base a Berlino, pubblicato da berlinomagazine.com 

# Il numero dei contagi non fotografa la reale gravità della pandemia

L’andamento dei nuovi contagi e decessi giornalieri è un dato continuamente fonte di paragoni tra Paesi sia se si parla di numeri assoluti che, più giustamente, facendo la media sulla base del numero di abitanti. Berlino Magazine per capire meglio la situazione tedesca e quella italiana ha pubblicato uno studio di Stefano Gaburro, ricercatore italiano che vive a Berlino. In questo studio si interpretano due grafici che mettono a confronto le situazioni tra i due paesi. Stefano Gaburro è biologo molecolare di base a Berlino nonché direttore scientifico di Tecniplast Spa, leader mondiale nel settore dello stabulario e ora impegnata anche nei test dei vaccini anti Covid. Questi sono i suoi rusultati. 

# I dati sull’affollamento delle terapie intensive sono quelli più significativi

Il numero di persone in terapia intensiva per contagio da Covid è affidabile e documentabile, rispetto a quello delle persone contagiate dal virus. Questo perché riesce a spiegare, contemporaneamente, sia la diffusione del virus in un Paese che la gravità con cui attacca la sua popolazione. Anche se la letalità del virus è infatti ben al di sotto sotto l’1%, gli studi dimostrano che il Covid lascia spesso, anche sugli asintomatici, “cicatrici” serie come perdita del volume polmonare, del gusto e dell’olfatto aumentando e il rischio di una generale precocità nello sviluppo di demenza, Parkinson ed Alzheimer.

Oltre alle conseguenze sulla salute pubblica che emergeranno nel corso dei prossimi anni, nell’osservazione di questi dati bisogna ricordarsi che il sovraffolamento degli ospedali blocca e ritarda operazioni importanti e trattamenti legati ad altre patologie. Ma guardiamo cosa è emerso dal confronto tra Italia e Germania.

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# Dal confronto sui grafici dei ricoveri in terapia intensiva nei due Paesi, emerge che la Germania deve ancora arrivare al picco massimo già raggiunto dall’Italia

Credits: berlinomagazine.com

Nel primo grafico sono stati messi i dati assoluti, ovvero senza calcolare il fatto che in Italia ci sono circa 60 milioni di abitanti, in Germania circa 83 milioni. Fino a metà novembre la curva di crescita dei ricoveri in terapia intensiva era uguale tra i due Paesi, con circa 4.000 pazienti a testa, a fronte però di una popolazione maggiore dello Stato tedesco. Da quel momento in poi la curva italiana ha iniziato a scendere fino sotto i 3.000 letti occupati, mentre quella tedesca ha proseguito la salita fino a sfiorare il numero di 6.000 in questo mese di Gennaio.

Credits: berlinomagazine.com

Il secondo grafico invece tiene in considerazione il numero di pazienti parametrato sulla stessa popolazione. Come si vede nell’immagine, dopo il picco italiano di inizio novembre con 3.750 ricoveri in terapia intensiva, identico alla massima saturazione durante la prima ondata primaverile, ora il nostro Paese è poco sopra i 2.500. In Germania, al contrario, ad oggi registra circa gli stessi numeri di ricoverati gravi che l’Italia aveva a Novembre proseguendo in una crescita costante.

Dai grafici, secondo Gaburro, emergono quindi due conclusioni principali:

  • in Italia il primo picco è stato analogo a quello della seconda ondata
  • in Germania la seconda ondata è più forte della prima e il picco non è ancora arrivato. Ciò significa che le attuali restrizioni in vigore, come annunciato ieri, fino al 31 gennaio prossimo probabilmente verranno prorogate di diverse settimane.

Le fonti con cui sono stati realizzati i grafici: per la Germania dal sito del Robert Koch Institut, per l’Italia sono stati presi da quando raccolto dal Sole24 ore Lab.

Fonte articolo: Berlino Magazine

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