In un recente intervento Odifreddi racconta come la stessa figura di Mosé veniva vista da Hitler come un protobolscevico leninista e da Thomas Mann come un protonazista. Anche adesso c’è questa situazione in cui gli ucraini danno dei nazisti ai russi e i russi danno dai nazisti agli ucraini.
Non solo loro. Ormai qualunque ragionamento che non sia appiattito su una posizione ideologica estremista viene automaticamente classificato uguale all’estremismo opposto.
Questo sta accadendo ormai da almeno due anni in un dibattito che forse non è mai diventato un dibattito ma delle esternazioni di dogmi preconfezionati. Dove qualunque pensiero anche solo leggermente diverso dal dogma della posizione viene subito ribaltato a pericoloso nemico della verità e abbinato alle teorie più estreme e ributtanti.
Impressionante come l’Europa, patria del pensiero complesso e articolato e della ricerca della verità al di sopra delle parti, sia precipitata in un fanatismo in cui il pensiero non sia più espressione di un proprio punto di vista ma adesione acritica e incondizionata allo schieramento ideologico.
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