Non servono particolari analisi statistico-demografiche, per accorgersi di un fenomeno dalle dinamiche inedite che si sta manifestando a Milano: la massiccia presenza di romani.
La nuova invasione dell’IMPERO ROMANO a Milano
Tra il 2015 e il 2019 i residenti a Milano in età tra i 18 e i 25 anni sono aumentati del 7,7% e quelli tra i 26 e i 30 del 7,3%. A Roma, invece, i giovani tra i 18 e i 30 anni sono diminuiti del 5% e quelli fra i 31 e i 35 anni addirittura del 9,5%.
Il boom di nuovi milanesi dalla capitale
Ma da dove arriva il maggior numero di “immigrati” a Milano? Sorpresa: in cima al podio c’è la capitale che, come riporta il Corriere:”col dato del 2019, come detto parziale, che è clamoroso: fino a ottobre di quest’anno i romani diventati milanesi sono stati 1.898, a fronte dei 1.591 di tutto il 2018“. (qui l‘articolo)
Non sono solo le statistiche ma il boom di arrivi di romani in città lo si respira ovunque: in metropolitana, tra la cerchia di conoscenti, nei locali, ci si accorge quanto siano numerosi e, spesso con un certo stupore, quanto la parlata romanesca sia oramai diffusa, unitamente a quella di ristoranti tipici laziali, questi ultimi praticamente inesistenti fino ad un paio di anni fa.
Il romano a Milano si fa notare
I romani si distinguono dagli altri nuovi milanesi provenienti da altre parti d’Italia. Della presenza romana ci si accorge immediatamente, a differenza di altre popolazioni italiche: si vedano i siciliani, i sardi, i piemontesi, i calabri, questi ultimi quasi taciturni fino all’apparire scontrosi. Le legioni romane non tendono affatto a mimetizzarsi, anzi, del proprio modo di essere, di esprimersi e di gesticolare, di questo atteggiamento teatrale, molti ne fanno una vera e propria ostentazione.
Il romano a volte si fa notare per l’utilizzo di un tono della voce più alto, tende a cercare e a fare gruppo con i suoi concittadini, ama usare frasi romanesche ed è solito palesare il suo tifo calcistico per le squadre di casa allo Stadio Olimpico, in maniera molto calorosa e chiassosa.
Non vogliamo certo sostenere che la cosa ci dia fastidio, però questo fenomeno, se non deve preoccupare, ci deve deve spingere a riflettere.
Il grande rischio di questa nuova invasione: indebolire Roma
Un tempo l’annessione di Milano all’Impero ha portato sviluppo e ricchezza, ora però la situazione socio-economica è un po’ differente…
Diverse aziende hanno spostato la loro sede dalle sponde del Tevere a quelle del Naviglio, gli investimenti esteri sono quasi esclusivamente diretti nel capoluogo lombardo, l’attrattività della nostra città è oramai consolidata e riconosciuta in tutto il mondo potendo vantare primati in diversi settori. A differenza della Città Eterna, che viene spesso invece citata per cose negative.
Moda, design, architettura, aziende multinazionali, oltre agli Atenei riconosciuti come poli universitari di ottimo livello, sono tutte eccellenze che danno visibilità e punteggi elevati nelle varie classifiche che Milano continua a scalare.
Non è un’invasione per eccesso di potenza ma esattamente l’opposto. Da Roma si cerca di andare via, vanno via soprattutto i giovani, le persone più qualificate.
Questo per Milano può essere un vantaggio, ma c’è un grosso rischio. Questa perdita di intelligenze porta ad un continuo impoverimento di Roma e alla possibilità che la città si trasformi in un fardello sempre più statalista ingestibile.
Una capitale (non possiamo non riconoscerle il primato storico artistico mondiale) sempre più gravitante intorno alla burocrazia e alle sovvenzioni statali, che dà una pessima immagine internazionale, non in grado di offrire il servizio che dovrebbe a tutto il paese. Questo potrebbe rappresentare una ricaduta anche per Milano che di fatto è una città vassalla della capitale: ogni peggioramento di Roma potrebbe nuocere a tutte le altre parti d’Italia, in primis Milano.
Il rischio contagio
L’altro aspetto preoccupante dello spostamento di queste disorientate legioni, per quanto costituite da romani ben educati, scolarizzati, qualificati, è che possano portare abitudini in contraddizione con le nostre.
Potremmo citare, tra le altre, abitudini che si sono diffuse nella capitale come una certa difficoltà nella raccolta differenziata, una certa inclinazione a parcheggiare in doppia fila o ad infrangere le regole (cosa che fa anche un milanese, per carità, ma solitamente quando infrange le regole lo fa con senso di colpa e non con compiacimento), una certa rumorosità e soprattutto una certa elasticità nel rispetto degli orari dovuta ad una diversa percezione del tempo.
A Milano, si sa, si è abituati ad accogliere tutti… questa è la nostra identità. Vedremo se la magia di Milano saprà assimilare in meglio i nuovi arrivi dalla capitale, come ha sempre fatto con ogni suo nuovo arrivato, oppure la forza di queste nuove legioni farà soccombere culturalmente la nostra città.
ANDREA URBANO
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(Invece che dover sempre chiedere a regione o stato le risorse per realizzare qualcosa di strutturale sul territorio) e gestire direttamente i fondi europei (riuscendo anche a farsene assegnare di più)
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Ma ti rendi conto di quello che hai scritto? Rischio contagio?
Caro Andrea, noi ROMANI quando siamo in “quel di Milano” portiamo la luce in questa BUIA E GRIGIA CITTA’!!!
aaa… Grazie per i sevizi che noi sfruttiamo e che, voi pagate con le imposte su Milano… noi a Roma è tutto aggratis…
Un post ben scritto e ricercato, evidentemente scevro di becera xenofobia e di ogni luogo comune.
Milano accoglie? Caro Andrea forse dimentichi la girandola di affitti e a che prezzo dovuti a queste invasioni e che fa felici tanti milanesi nel portafoglio a differenza di chi suo malgrado si è trovato a fare scelte estreme e lasciare la sua amata città nel bene o nel male. Che Roma sia vittima di quella stessa politica che a malapena riesce a mantenere in piedi un Paese è evidente da anni ma la Milano dei primati che decanti e che è 1/10 di Roma sulla carta ha anche altri primati molto meno lusinghieri, https://amp.milanotoday.it/attualita/milano-inquinata-classifica.html
Per quanto possa sembrare efficiente e moderna Milano il territorio e la sua origine quelle sono e se ti spogli della veste di città industriale per dare più “respiro” a tutto il sistema rischi che tutto l’accentramento che Milano si è costruita crolli portandole via magari i Romani ma anche qualcos’altro.
Gli equilibri sono così avere ricchezza e primati non vuol dire di pari passo avere per forza una vita salubre e migliore.
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