In questi due anni abbiamo scoperto una cosa fondamentale: la democrazia non esiste se tutti la pensano allo stesso modo, in quanto si trasforma automaticamente in una dittatura.
Se ci si sincronizza tutti sullo stesso pensiero i sistemi di controllo di una democrazia, come la magistratura o i media, agiscono a rinforzare il pensiero dominante e le leggi vengono interpretate e strumentalizzate per avvalorare il pensiero unico, invece che per arginarne gli abusi o per tutelare chi la pensa diversamente.
Il pilastro della democrazia è garantire opinioni diverse. Una vera democrazia per funzionare correttamente dovrebbe prevedere sistemi automatici di dissenso, di creazione di opinioni diverse, per essere compiuta. Così come la libertà va misurata non sulla base della libertà goduta da chi si allinea al pensiero dominante ma si misura sulla libertà goduta da chi si oppone o si dissocia dal pensiero dominante.
Se le persone e i sistemi di controllo si uniformano al pensiero dominante non serve più un atto di prevaricazione per instaurare una dittatura.
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