Bank of England e Governo Tedesco: SCACCO MATTO agli STATI?

Avete presente Paperone che fa il bagno in una piscina di monete d'oro?

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Avete presente Paperone che fa il bagno in una piscina di monete d’oro? Presto potrebbe essere uno svago alla portata di chiunque, sostituendo però l’oro con le banconote.
Questo è ciò che temono i maggiori esperti di finanza internazionale. Il dado l’ha tratto la Banca d’Inghilterra, con una decisione senza precedenti nella sua storia.

# La Bank of England con le spalle al muro

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28 settembre 2022. La Banca d’Inghilterra è con le spalle al muro. La sterlina è in picchiata, l’inflazione galoppa, il debito pubblico sta sfondando gli argini: la situazione è esplosiva e la Banca d’Inghilterra ha il cerino in mano. Una mossa sbagliata e l’economia del Paese si riduce in cenere. Sottoposta alle pressioni del governo e dei risparmiatori è costretta a prendere una decisione unica nella sua storia: comprare senza limiti titoli di stato a lunga durata, soprattutto trentennali. Risultato? La sterlina riprende a respirare. Il trentennale inglese scende di 16 punti. Tutto a posto? Mica tanto. 

# Un quantitative easing illimitato (contro ogni probabilità di successo)

Se la Bank of England non avesse fatto questo intervento avrebbe avuto titoli che sfondano il 10% d’interesse, un livello insostenibile: sarebbe stato il countdown per il default del debito pubblico britannico.
La scelta è stata di attivare un quantitative easing illimitato, come fatto da Draghi quando era governatore della BCE. Ma la situazione inglese di oggi è parecchio diversa da quella presa nel 2012 per salvare l’euro.
La scelta della Bank of England più che un “whatever it takes” sembra essere “against all odds”, come dicono da quelle parti: contro ogni probabilità di riuscita. Vediamo perché.

# La differenza sostanziale rispetto al precedente di Draghi di dieci anni fa

La Bank of England ha dato una sterzata alla politica di rialzo dei tassi posta in essere dalle principali banche centrali internazionali per mettere un freno all’inflazione. Ma, rispetto al quantitative easing ai tempi di Draghi, c’è una radicale differenza: in quel caso l’acquisto di titoli di stato si accompagnava al taglio dei tassi, in una situazione di inflazione contenuta. Con il risultato, a breve, di ottenere risorse per sostenere l’economia, mantenendo il debito degli stati sotto controllo.
Scenario radicalmente differente rispetto alla situazione di oggi, così che per la prima volta nella storia una banca centrale è andata in contraddizione con se stessa: compra titoli a lungo termine mentre rialza i tassi. Mai successo. Che effetti produrrà?

# Accesa la miccia di una reazione a catena: che cosa verrà ridotto in cenere?

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Emotivamente la mossa inglese è una indicazione di panico. In pratica, è la decisione di una banca centrale che si trova con le spalle al muro e cerca qualunque soluzione che possa rimandare il crollo. Con il rischio, però, di innescare un crollo a catena.
L’ipotesi prevalente che serpeggia tra gli esperti è che la decisione della Bank of England obbligherà tutte le banche centrali a imitarla, perché non sono in grado di sopportare politiche restrittive in un contesto recessivo.

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Un evento che si prevede a breve, come segnalato da un’altra anomalia mai successa nella storia contemporanea: il decennale tedesco ha superato nei rendimenti il trentennale. Neanche nel 2008 la curva dei rendimenti si era invertita, questo segnala una recessione che la Germania non ha mai vissuto.
Non solo: i mercati scommettono che le altre banche centrali seguiranno le orme inglesi. Con una reazione a catena di cui si può prevedere che cosa alla fine verrà ridotto in cenere.

# Una bomba atomica sulla valuta

il dollaro vola, le altre valute affondano

Se la Bank of England prova a impedire che salgano i rendimenti a lungo termine ma allo stesso tempo approva politiche di espansione fiscale, di fatto piazza una bomba atomica sulla moneta.
Succederà che le altre banche centrali faranno lo stesso. Non solo, saranno sottoposte a una pressione tale dei loro governi che le porterà ad abbassare i tassi per non strozzare l’economia già in recessione. Il risultato? Questo può essere l’inizio della fine del sistema monetario fiat: diremo ciao ciao alle nostre monete?

# La Germania preme sul gas

Un altro segnale di questa politica monetaria super espansiva è arrivato poche ore dopo la decisione inglese. La Germania, facendo spallucce a qualunque responsabilità verso gli altri paesi europei, ha approvato un pacchetto di 200 miliardi di euro, il 5% del Pil tedesco, per calmierare i costi delle bollette. 200 miliardi destinati a finire in cenere dopo una sola stagione, ma che avranno l’effetto di inondare ancor più di valuta i mercati.
In un contesto recessivo e di prezzi delle materie prime galoppanti, diffondere moneta in modo illimitato metterà le ali a un’inflazione che alcuni esperti immaginano fino a tre cifre. 

# Il buio oltre la fine 

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Stiamo vivendo un fatto storico nelle politiche monetarie. La contraddizione tra politica monetaria e fiscale. Non solo: c’è anche una contraddizione della politica monetaria con se stessa, con l’effetto automatico di una esplosione senza precedenti dei debiti pubblici e, quindi, della distruzione delle monete. Ma questa potrebbe non essere ancora la fine del processo.

Il paradosso è che gli Stati moderni che hanno tratto il loro potere dal signoraggio, dal controllo della moneta, stanno ora abusando così tanto del loro potere principale da rischiare di distruggerlo in modo definitivo.
Se i governi porteranno i mercati a non dare più valore alla loro moneta, la stessa sopravvivenza degli Stati contemporanei sarà messa seriamente a rischio. 

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LA FENICE

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