La città più internazionale d’Italia perderà questa sua dimensione caratteristica dopo il Covid 19?
La MILANO INTERNAZIONALE è MINACCIATA?
# Milano e la sua dimensione internazionale
Milano è sempre stata significativa a livello internazionale, fin da quando la nostra città fu scelta come capitale dell’Impero Romano d’Occidente (ruolo che ha ricoperto per circa 200 anni dal 286 al 402 d.C.) per la sua importanza militare, economica e politica.
Anche nei secoli successivi, sotto gli Sforza, Milano è stata una scena di primo piano a livello politico. Neppure le molte dominazioni che si sono succedute (prima ad opera dei francesi, poi degli spagnoli, successivamente degli austro-ungarici, ed infine in epoca napoleonica) hanno sminuito l’importanza della nostra città.
Piuttosto, si sono rivelate un volano per proiettarla all’interno delle varie dimensioni internazionali più importanti dell’epoca. Basti solo pensare che gli asburgici fecero di Milano la vera e propria capitale del Regno Lombardo-Veneto, nonché uno dei centri più importanti dell’illuminismo a livello europeo, sicuramente il più importante in Italia.
Questo risultato è stato il coronamento di una tendenza secolare, in quanto moltissimi uomini di cultura ed artisti (uno su tutti, Leonardo da Vinci) sono nati a Milano, si sono formati nella nostra città, oppure l’hanno scelta come tappa importante della loro vita.
Anche Napoleone elesse Milano a capitale del suo Regno d’Italia; questa esperienza durò meno di 10 anni (dal 1805 al 1814), eppure fu un centro culturale, economico e politico, oltre a diventare l’embrione del Regno d’Italia sabaudo.
Anche (forse soprattutto) perché la nostra città era pronta a recepire i valori di uguaglianza e responsabilità di cui Napoleone si fece ambasciatore, così come poi fu il cuore pulsante del Risorgimento in Italia.
# Milano nel Ventesimo e nel Ventunesimo secolo
L’Italia che riparte dopo Piazzale Loreto e dal boom economico vede in Milano la sua capitale industriale ed economica, oltre che culturale.
E’ emblematico in tal senso il caso della moda, come quello dell’editoria. Com’è importante ricordare che Italia ’90 ha avuto la sua cerimonia di apertura proprio a Milano. Questo primato, questo essere la “locomotiva d’Italia” è durato per tutta la seconda parte del ‘900 e non è certamente tramontato, nonostante i problemi degli ultimi vent’anni.
# E dopo il Covid?
La Storia, nella sua dimensione più ampia e vera, quella internazionale, passa per Milano come ha sempre fatto, anche fra alti e bassi, dalla “Milano da bere” alla ripartenza dopo Tangentopoli, dall’occasione (in parte) mancata di Expo 2015, sino agli errori strategici che hanno privato dell’EMA la nostra città.
Alcune istituzioni UE, segnatamente il Parlamento Europeo e la Commissione Europea, hanno scelto di aprire uffici ed istituire rappresentanze proprio nel capoluogo lombardo.
E anche se da più parti si teme che nulla sia più come prima, che il periodo post-Covid possa scoraggiare anche i segnali di ripresa e ripartenza, è proprio il modello Milano, quello aperto al (saper) fare, che accoglie chiunque sappia fare bene le cose e voglia mettersi in gioco, quello del “get things done” che sembra il più efficace.
Diamoci da fare: mai come ora, il mondo ci sta guardando.
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ANTONIO ENRICO BUONOCORE
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