Dopo molti mesi è stato abolito il coprifuoco. Per la prima volta la scorsa notte si è potuto uscire di casa liberamente.
Il coprifuoco è stata una misura più di contenimento psicologico che un provvedimento dettato da esigenze sanitarie. La dimostrazione è che nel mondo sono state poche le nazioni che hanno adottato questa misura e non esiste alcuna correlazione sperimentale tra coprifuoco e diminuzione dei contagi. Anzi ci sono studi che sostengono il contrario, che il coprifuoco concentrando più persone in un periodo di tempo più ristretto possa incrementare i contagi.
A parte le diverse opinioni sulla sua utilità è indubbio che questa misura riprende una paura atavica nei confronti del buio. Dracula, l’uomo nero, gli zombie e il lupo mannaro, le creature della notte sono quelle più terrificanti.
La paura del buio è comune a tutti, risale a quando si era molto piccoli e la luce veniva data e tolta dal genitore per farci dormire. Nel momento in cui la luce si spegneva ognuno di noi si ritrova circondato da un mondo ignoto, anche se in realtà si trattava del nostro ambiente quotidiano.
La paura del buio è la paura dell’ignoto ed è uno dei simboli di questi tempi.
Sulla paura del buio che potrebbe nascondere dei pericoli orribili ha fatto leva il mondo dell’informazione, alimentando la diffidenza nei confronti degli altri e di tutto ciò che non viene rivelato dalla scienza ufficiale.
I giovani sono più toccati perché per loro natura sentono il desiderio di esplorare l’ignoto, proprio perché crescere significa affrontare e superare la paura del buio. Anche per questo sono più portati a vivere la notte e a cercare esperienze mai provate.
La grande illusione della nostra epoca è di far credere alle persone di vivere in un mondo buio dove l’unica luce è quella rivelata dal genitore del momento, che può essere lo scienziato o il governante. Quando invece per accedere a una vita adulta è ognuno di noi che nella notte deve accendere la sua luce.
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