“Armiamoci e partite!” è una frase proverbiale per descrivere un atteggiamento molto diffuso alle nostre latitudini sia tra i cittadini che tra chi ha il potere. Sintetizza l’attitudine di creare problemi i cui effetti ricadono sugli altri.
Molti commentatori stanno sottolineando come ormai da tempo le politiche adottate dal governo abbiano sulla vita dei cittadini e sull’economia del paese conseguenze imprevedibili e spesso devastanti.
In questi due anni si è visto di tutto: restrizioni sulla libertà, blocchi alle attività economiche, esagerate politiche di chiusura, impedimenti vari a chi vuole svolgere attività economica o a chi porta o produce ricchezza, fino all’effetto boomerang delle sanzioni.
Sulla stessa linea sono gli interventi a singhiozzo che alternano annunci euforici di crescita da boom economico a schianti contro la realtà come fossero dei crash test.
Si sta assistendo a una politica che sembra più finalizzata a un continuo autoscontro che a un percorso di sviluppo e di miglioramento per i cittadini.
E il paradosso è che, come l’autoscontro alle giostre, sembra che questa politica sia un grande divertimento e che tutti siano disposti a pagare un biglietto, anche molto caro, per parteciparvi.
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