Ogni problema si trasforma in una guerra di posizione: è ritenuto più importante dimostrare di aver ragione che arrivare a una soluzione.
Quando si affronta un problema è importante considerare tutte le opzioni che possano portare alla soluzione. In questo processo è fondamentale avere un contraddittorio, delle opinioni in contrasto tra loro, in modo da avere uno spettro di soluzioni più ampio possibile.
Non solo. Più il problema costituisce una novità più bisogna affrontarlo con la massima flessibilità, in modo da correggersi abbandonando una posizione che si mostra inefficace per passare a una che potrebbe rivelarsi migliore. In questo consiste l’attività di ricerca che deve essere costantemente trainata dall’obiettivo della soluzione, mai dalla difesa di una propria posizione.
In un’epoca dominata da superficialità, presunzione e pregiudizi ideologici, quello che sembra contare è invece solo l’affermazione della propria posizione a discapito della soluzione.
Questo porta a impiegare più risorse ed energie a combattere sulla tesi e a strumentalizzarla invece che a risolvere il problema.
Il modo che sarebbe più efficace sarebbe di considerare l’elaborazione di una soluzione in modo più partecipato. Alleggerendo il significato di ogni posizione e aumentando la focalizzazione sulla risoluzione.
Perchè l’unico vincitore è la soluzione, non la posizione.
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