Secondo Platone la Repubblica ideale doveva essere governata da filosofi, intendendo persone dotate di saggezza e di visione di insieme. Secondo gli antichi popoli della Mesopotamia il governante ideale era come un giardiniere che doveva prendersi cura della società trattandola come un piccolo paradiso naturale. Nel corso dei secoli si è molto dibattuto sulla politica e sul ruolo di chi governa. Forse in Italia si sta introducendo un modello d’avanguardia: la Repubblica dei Bonus.
Sono due anni che le iniziative principali messe in atto consistono da un lato nella sistematica distruzione dell’economia e della società, dall’altro nell’elargizione di bonus di ogni tipo per riparare i danni arrecati, dal ristoro per le attività fatte chiudere al bonus vacanze per risollevare il turismo abbattuto dalle restrizioni, dal bonus psicologico per curare il disagio mentale derivato dalla privazione della vita sociale al pass ecologico per compensare chi si è vaccinato. L’ultima novità in arrivo sembra il bonus DAD per gli studenti obbligati a studiare da casa.
Tutte le iniziative sembrano nascere da una consapevolezza diffusa che primo compito del governante in Italia è di riparare i danni da lui creati.
Questa nuova politica del bastone e della carota sembra però ancora approssimativa. O meglio, la modalità di riparazione del danno è spesso essa stessa un nuovo danno. Questo perché la mentalità che ha fatto i disastri è la stessa che cerca di ripararli. L’evidenza è che queste modalità di compensazione risultano quasi sempre farraginose e complicatissime, rendendole quasi impossibili da ottenere e precipitando il malcapitato in una spirale senza fine.
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