La prima alla Scala, indipendentemente dalle qualità artistiche del Macbeth, è stata commentata quest’anno per il suo significato simbolico.
”Ieri (alla Prima) erano presenti non solo i volti dell’industria, della finanza, del mondo della cultura e dello spettacolo, erano presenti tutti gli italiani“, ha dichiarato Diana Bracco, della omonima casa farmaceutica.
Improvvisamente o il popolo italiano si è ridotto a duemila persone oppure la Scala si è ingrandita a dismisura fino a diventare di 60 milioni di posti. Delle due ipotesi è più plausibile la prima.
L’affermazione della Bracco è in linea con i generali commenti rilasciati dai partecipanti e dai giornalisti che sanciscono la definita autoproclamazione dell’elite come popolo e quindi della trasformazione della democrazia in oligarchia.
La forma di atto più antidemocratico che può fare il potere è quello di mascherarsi da popolo, esautorando lo stesso di ogni sovranità.
Non a caso il fatto più rilevante celebrato dai media è stato l’applauso interminabile della platea della Scala a Mattarella.
Di fatto rieletto a suffragio universale Presidente della Repubblica.
Fair is foul, and foul is fair!
(le tre streghe nell’incipit del Macbeth)
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